Buffon non solo para, ma in Borsa vola!

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Gianluigi Buffon, portiere della Juve e della nazionale, non solo vola tra i pali della porta , ma anche in Borsa. La Consob ha reso noto infatti che è titolare del 56,26% del capitale della Zucchi. L’aumento di capitale del gruppo tessile si è concluso il 23 dicembre scorso con un investimento di 18 milioni sui 20 milioni complessivi dell’operazione da parte di Buffon che diventa così l’azionista di maggioranza dell’importante gruppo tessile. Dall’ufficializzazione della crescita ora arrivano però i voli pindarici in Borsa, il titolo infatti, da quando è stata resa nota la notizia che il titolare è Buffon, è salito del 55%.

 

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Marijuana, è euforia in borsa con rialzi anche 1700%, ma c’e’ chi dice che è solo fumo

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E’ stata pura euforia, quella prodotta dalla marijuana, questa volta in borsa. Negli Usa, si intende, dove gli investitori puntano sui titoli di questo settore, alla disperata ricerca di una nuova Silicon Valley che garantisca profitti da Eldorado, portando a rialzi che hanno raggiunto il 1700%.
Si tratta di aziende come Growlife Inc., Medical Marijuana Inc., Cannabis Science e Medbox Inc., che investono massicciamente nella ricerca per utilizzi medicali della famosa erba, e che quindi si stanno costruendo un solido futuro, o di  Hemp Inc., che usa la canapa per l’abbigliamento e gli articoli sportivi. Ma anche di altre come Tranzbyte Corp. o GreenGro Technologies Inc., che invece si occupano solo di commercializzazione. I loro titoli sono a buon mercato e quindi sono stati tra i piu’ comprati, ed hanno avuto le impennate maggiori. Ma, sottolineano gli analisti, sono proprio quelli che hanno le minori prospettive di crescita.
Per alcuni analisti, si tratta di una corsa insensata alla ricerca di folli guadagni da un settore che invece, sostengono, ha bisogno ancora di molta ricerca in ambito medico, e quindi di pesanti investimenti e di tempo, per poter dare i suoi frutti.
A contribuire all’impennata a cavallo del nuovo anno può essere stata anche la legalizzazione della marijuana in altri due stati Usa, tra cui il Colorado a inizi gennaio, sottolineano.
Dai picchi della settimana scorsa, comunque, i titoli del settore hanno subito qualche ridimensionamento – gli analisti di mercato parlano spesso di “ritracciamento”, quando un titolo è salito troppo e troppo in fretta, vede il suo prezzo ridimensionarsi un po’. Per alcuni invece, si tratta della fine del boom: i profitti messi a segno da questi titoli in borsa negli ultimi mesi  sono destinati a finire in fumo.
L’autorita’ di settore – FINRA – cioè l’organo Usa preposto a vigilare sul settore degli investimenti finanziari, è preoccupata: ha lanciato un allerta per mettere in guardia i piccoli investitori da chi propina facili guadagni acquistando titoli a poco prezzo di questo settore.  Ed ha anche messo in guardia, senza fare nomi, nei confronti di alti dirigenti d’azienda che hanno subito incarcerazioni – come e’ il caso appunto del numero uno di Hemp, che anni fa ha subito una condanna per contrabbando.
Ad alimentare le speranze degli speculatori è l’allentarsi dei divieti sull’utilizzo, medico e non, della marijuana. Ai 18 stati Usa, cui si aggiunge il distretto di Washington, che consentono l’uso medico della cannabis, oltre agli 11 che ne consentono la distribuzione attraverso i servizi sanitari, si e’ aggiunto ai inizi anno il Colorado, che l’ha liberalizzata del tutto per tutti coloro che hanno almeno 21 anni.  Se la legalizzazione della marijuana venisse estesa a tutto il territorio nazionale, gli esperti ritengono che verrebbe a crearsi un settore del valore di circa $40 miliardi annui, anche tenendo conto che il prezzo della “dose” verrebbe a dimezzarsi.

Wall Street… a passo di danza!

balletto-wall-street-tuttacronacaIl cast al completo dello Schiaccianoci, nella rivisitazione di George Balanchine, ha creato un evento senza dubbio originale per celebrare la 59esima edizione della produzione. Ha infatti invaso l’austero palazzo della Borsa di New York. Ballerine in tutù del “New York City Ballet” hanno danzato tra broker e display di Wall Street ed hanno anche suonato la celebre campanella che apre le contrattazioni.

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Tassi d’interesse? La Bce c’ha dato un taglio

taglio-tassi-interessi-tuttacronaca25 punti base ai tagli d’interesse.  A tanto ammonta la sforbiciata compiuta oggi, a sorpresa, da Mario Draghi, che ha portato così il costo del denaro allo 0,25%, al minimo storico. Lo stesso presidente Bce ha spiegato che si tratta di una decisione varata con una “maggioranza significativa”, sottolineando che tutti “erano d’accordo” sulla necessità di agire e che l’unica divergenza riguardava il “quando”. Alla base della decisione c’è l’andamento dell’inflazione, lontana dal target del 2% e ora sotto l’1%. Draghi ha spiegato che si sperimenterà “”un lungo periodo di bassa inflazione”. L’incubo in questo senso si chiama deflazione, cioè una flessione generale del livello dei prezzi che però la Bce “non vede affatto all’orizzonte”. La Banca Centrale Europea, per sostenere la ripresa dell’eurozona è pronta a utilizzare “tutti gli strumenti a sua disposizione” mentre Francoforte ha deciso di condurre “le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine a tre mesi (Ltro) fino alla fine del secondo trimestre del 2015”.

Battesimo di Twitter in borsa, oggi la campanella cinguetta

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Oggi la campanella cinguetta e twitter vola in borsa. L’uccellino infatti spiega le ali e supera le più rosee aspettative: il titolo di Twitter ha aperto a 45,10 dollari, con un rialzo superiore al 73% al prezzo fissato dall’offerta pubblica iniziale di 26 dollari per azione. Da segnalare anche che per alcuni minuti il valore del titolo di Twitter ha superato quello di Facebook: il sito di microblogging è arrivato a 50,05 dollari e in quel momento il social network di Mark Zuckerberg era a 48 dollari. Un battesimo davvero ottimo per l’uccellino che sembra librarsi nei cieli della borsa senza restare in gabbia!

Solo Atene peggio di Milano, così nel rapporto Mediobanca sulla Borsa

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A livello globale solo la borsa di Atene ha avuto un andamento peggiore di Milano negli ultimi anni. I dati sono stati resi noti dall’ufficio studi di Mediobanca, secondo il quale Piazza Affari dal dicembre 2002 ha perso il 5,6%, contro una crescita del 129% della Germania.

Occupata la Borsa di Milano, tensione sociale in attesa del 19 ottobre

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Erano circa le 15.45 quando in vista delle mobilitazioni che si terranno a Roma il 19 ottobre, un centinaio di antagonisti hanno occupato la sede della Borsa a Milano. Cartelli, striscioni e megafoni in piazza Affari per protestare contro la mancanza del lavoro e «l’arroganza delle istituzioni». L’autunno caldo è iniziato e si prevede bollente… anche in vista della manovra finanziaria che si prevede porterà nuove tasse e meno servizi. Proteste e scontri con la polizia durante la mattinata si erano avuti anche ad Ancona dove il premier Letta stava tenendo un vertice su Italia-Serbia. 

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La Canalis aiuta la polizia e lo scippatore viene preso

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Sembra che i “vip” abbiano un extra lavoro. Dopo la notizia di ieri che Onanzi ha fermato un ladro alla stazione Termini di Roma ora arriva la notizia che Elisabetta Canalis ha aiutato la polizia a far arrestare uno scippatore. Le foto le ha pubblicate “Chi” e mostrano l’ex velina che insegue il ladro e aiuta un poliziotto nell’arresto “Ho sentito urlare e ho visto un poliziotto che inseguiva un ladro – ha dichiarato la Canalis alla rivista  – L’ho seguito anch’io e ho aiutato a bloccarlo”.

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Onanzi sventa una rapina a Termini, a Roma!

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Il giocatore della Lazio Onanzi stava cenando con suo fratello vicino la stazione Termini a Roma quando verso le 20.30 si è accorto di alcuni movimenti sospetti intorno a una coppia di turisti poco distanti. All’improvviso sotto gli occhi del giocatore uno slavo ha rubato la borsa alla turista e si è dato alla fuga. Onazi lo ha visto gettare la borsa sotto una macchina, il giocatore è scattato in piedi e facilmente ha raggiunto il ladro, atterrandolo tra lo stupore dei passanti.

Terremoto alla Borsa di Milano: chiude a -2,46%

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Se nei giorni scorsi la Borsa sembrava non aver risentito dell’incertezza politica italiana e del clima di tensione, ora invece la tendenza è cambiata e la Borsa di Milano è annegata in questo lunedì d’agosto. L’indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 2,46% a 17.243 punti. Male anche l’All Share, in calo del 2,29% a 18.290 punti, e lo Star che archivia la seduta a -0,74% a 14.209 punti.

Il ritorno di una leggera tensione sui titoli di Stato dei Paesi dell’Europa meridionale che la scorsa estate subirono l’attacco della speculazione appesantisce soprattutto Milano, che è la peggiore del continente, con gli altri listini comunque negativi. Un vero e proprio terremoto sui titoli delle materie prime e soprattutto delle banche. A fine giornata, Unicredit e Ubi hanno perso rispettivamente il 5,2% e il 5,1%. Male anche Bper (-4,8%), Bpm (-4,6%), Banco popolare (-4,5%), Intesa (-4,1%) e Mediobanca (-3,9%). Ha tenuto Mps (-0,09%), confermando come il netto recupero della scorsa settimana non fosse solo legato allo spread.

Positiva Parmalat (+0,08%) unico titolo con il segno più dell’indice principale di Piazza Affari, mentre limitano i cali energetici e lusso. Anche Fiat è in ribasso a causa di realizzi (-3,6%). Il mercato spera che un accordo extragiudiziale consenta a Chrysler di acquisire una quota di Veba.

Chiude in rialzo a 238 punti base dai 230 di venerdì lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il tasso sul decennale del Tesoro sale al 4,27%.

 
 

Boomerang per Oprah: la storia della borsa fa diminuire il gradimento

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Ieri sera a Los Angeles, Oprah Winfrey, mentre sfilava per  la prima del film di Lee Daniel”The Butler”, è tornata a parlare  di quell’increscioso episodio successo in Svizzera e si è scusata per il risalto mediatico che è stato dato sull’incidente:    “Mi spiace che la vicenda sia stata così esagerata” e poi specifica meglio, anzi cambia versione, e afferma che a Zurigo si era seccata perché la commessa “non voleva fare fatica per prendere la borsa dallo scaffale più in alto” e non perché non era stata riconosciuta. La conduttrice ha poi puntualizzato: “Se negli Usa qualcuno commette un errore non è che tutta la nazione debba chiedere venia. Ho raccontato l’episodio quale esempio di come possa succedere che qualcuno sia in un posto dove nessuno se lo aspetta” e si è anche affrettata ad affermare che non avrebbe mai comprato quella borsa: “38.000 dollari per una borsa é immorale. Non ha nessun senso”.

Come mai questo passo indietro? Tages-Anzeiger riferisce che sul sito ufficiale e sul profilo Facebook di  Oprah WInfrey l’incidente della borsa ha sollevato molte polemiche:  il 90% degli interventi si schiera contro la versione dei fatti proposta dalla star. Tra le argomentazioni  c’è anche il fatto che la commessa aveva tutto l’interesse a vendere la borsa. Ciò che invece viene criticato è proprio il prezzo in questione 35.000 franchi sono parecchi soldi considerando che molti americani devono vivere con meno di 40 dollari al giorno.

Insomma un vero boomerang per Oprah che si è sentita duramente attaccata dai suoi sostenitori, che immediatamente l’hanno sentita, forse, la diva capricciosa, che spende cifre astronomiche nei negozi più “alla moda” della Svizzera. Lontna, troppo lontana dai problemi che invece vuole risolvere nelle sue trasmissioni e da quella televisione nata per generare “emozioni” e mostrare il “dolore” comune.

 

L’altra verità sul caso Oprah, parla la commessa italiana!

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E’ indignata Adriana N., commessa del negozio di Zurigo in cui Oprah è entrata per acquistare una borsa. Secondo la commessa italiana quella frase riportata da tutti i media internazionali non è stata mai pronunciata.

“Ma quale razzismo! Non è vero che mi sono rifiutata di mostrare una borsa a Oprah Winfrey: le ho solo detto che quella era molto più cara”. Dopo le polemiche sulla borsa “sconsigliata” alla nota conduttrice americana, parla Adriana N., la commessa italiana al centro del caso. In un’intervista pubblicata oggi dal “SonntagsBlick”Adriana racconta la sua verità: “Non sono razzista e non è vero che mi sono rifiutata di mostrarle la borsa”.

“Ero insicura su cosa dovessi presentarle. Sono andata verso una vetrina e le ho mostrato le borse alla Jennifer Aniston, che sono molto in voga. Le ho spiegato che sono disponibili in varie grandezze e materiale, come faccio sempre. Lei ha guardato su uno scaffale più in alto. Lì era in mostra la borsa di coccodrillo da 35.000 franchi. Le ho detto che era la stessa borsa di quella che avevo in mano, solo molto più cara e che potevo mostrarle anche altre borse”. Perché voler mostrare altro quando un cliente ha espresso la sua preferenza?

Secondo la conduttrice americana la venditrice avrebbe detto alla cliente che la borsa era “troppo cara per lei”.

“Non è vero”, reagisce Adriana N. “È assurdo. Non direi mai una cosa del genere a un cliente. Veramente mai! La buona educazione e la gentilezza sono la base di questa attività”. La commessa aggiunge di non capire perché Winfrey abbia parlato in quel modo della vicenda nella ormai famosa intervista nel programma di Larry King sulla rete americana CBS. “Se i fatti si sono svolti come dice lei, perché non si è lamentata all’indomani con la mia principale, Trudie Goetz, che pure era invitata alle nozze di Tina Turner?”. Forse perché alle nozze non si parla di questioni così delicate davanti a molti invitati, suscitando un caso in una festa che dovrebbe vedere come protagonisti gli sposi?

La venditrice – come peraltro in precedenza la stessa Trudie Goetz – ritiene che tutto sia nato da un semplice malinteso. “Ho parlato inglese con la signora Winfrey. Il mio inglese è okay, ma non eccellente. Purtroppo”, spiega Adriana N., che lavora per Goetz da cinque anni. In precedenza era impiegata in una boutique in Italia. Si è trattato di un errore linguistico? Probabilmente la commessa voleva dire che il prezzo della borsa, vista da Oprah, era più elevato di quella invece che le stava mostrando… Ma un errore in inglese può davvero stravolgere la vita! Nell’intervista, la prima frase di Oprah è infatti “No, too more expensive” ma la stessa Oprah non dice “No, too more expensive for her!”. Probabilmente la commessa voleva solo avvisarla che quella borsa aveva un prezzo molto più alto rispetto a quella mostrata e come viene spesso detto in italiano “no, costa di più”, intendendo solo quella borsa costa di più, ergo quel “no” che viene usato è per fare una comparazione fra due prezzi. In inglese però è facile interpretare “No, costa troppo!”, quindi quel “no” iniziale prende il significato di “no, non gliela mostro perché costa troppo”.

La commessa poi torna a sottolineare di essere italiana. “Perché dovrei discriminare qualcuno per la sua origine? Non ha senso!”  e aggiunge “Non dormo da giorni, mi sento al centro di un ciclone (…)”.

Adriana non ha intenzione di lasciare il lavoro, né tanto meno sarà licenziata. “Ho chiesto a Trudie Goetz se desidera che io mi licenzi. Ha detto di no ed è stata molto comprensiva. È bello avere un principale che ti difende”.

Forse è stato solo un malinteso, forse è stato un problema linguistico, forse non bisognerebbe pronunciare la parola “too more expensive” prima di mostrare una borsa. Non sarebbe meglio prima mostrare l’oggetto richiesto, far capire le caratteristiche diverse e poi spiegare che proprio in virtù di queste caratteristiche la borsa ha un costo più elevato rispetto alle altre?  A volte a fare la differenza sono i dettagli!

Oprah vittima di razzismo: quella borsa è “troppo cara” per lei!

oprah-borsetta-razzismo-tuttacronacaAnche Oprah Winfrey è stata vittima di un episodio di razzismo, come lei stessa ha raccontato. E’ accaduto mentre si trovava a Zurigo per partecipare al matrimonio di Tina Turner con Erwin Bach, che si è celebrato il mese scorso. La popolare conduttrice televisiva si era recata alla boutique Trois Pommes, dove ha chiesto alla commessa di poter vedere una borsa. Ma l’impiegata ha risposto che quella creazione, del valore di 38mila euro, era “troppo cara” per lei e le ha proposto un’alternativa più economica. Ed ha aggiunto: “non vorrei farla rimanere male”. Suggerendo così che Oprah, un’afroamericana, non potesse permettersi una simile borsa. La conduttrice, che ha una fortuna stimata intorno ai 3 mld di dollari ed è sempre tra le prime nella classifica di Forbes delle donne più ricche d’America, oltre ad essere stata una delle più entusiaste sostenitrici di Obama, ha lasciato il negozio senza battere ciglio. Dopo di che, ha raccontato il fatto durante diverse interviste televisive. Immediate le scuse dell’Ente per il turismo svizzero in Twitter: “siamo fortemente irritati, quella persona si è comportata malissimo, presentiamo le nostre scuse ad Oprah”. Ma il fatto ha creato un imbarazzo anche maggiore a Trudie Goetz, proprietaria della catena di boutique di lusso, che era anche tra gli invitati al matrimonio della Turner, che ha definito il comportamento della sua commessa “un equivoco”, secondo quanto riporta il giornale Blick.

In diretta da Firenze: “la borsa che state rubando è mia”, video!

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Una giornalista della tv regionale toscana Rtv38, Sara Ghilardi, ha assistito, mentre era in diretta per seguire lo sgombero  di Poggio Secco, struttura della Croce Rossa occupata da 10 anni da circa 200 persone, al furto della sua borsa. Lei era impegnata in un intervista, mentre sullo schermo comparivano immagini deul degrado e sulle operazioni, improvvisamente si è bloccata e ha chiesto di interrompere il collegamento ed è uscita di inquadratura esclamando “scusi la borsa è mia”. Il conduttore in studio si è limitato a sorridere e a dire “il bello della diretta”.  Quando si sono riconnessi nel giro di pochi minuti, la giornalista professionalmente ha spiegato quanto era avvenuto: “E’ successo semplicemente questo: stavano caricando la macchina e hanno portato via la mia borsa”.

Quelle belle ferie al mare… incubo tra liti e polizia!

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Doveva essere una tranquilla giornata di mare e si è trasformata in un incubo sulla spiaggia  cittadina di ‘Pane e Pomodoro’ a Bari  dopo che una donna di 48 anni ha gettato in mare l’asciugamano e una borsa contenente oggetti personali di un’altra bagnante, durante una lite furibonda scoppiata per futili motivi. Gli agenti chiamati sul posto hanno trovato una signora di 67 anni, residente a Japigia, in lacrime che ha raccontato di essere stata aggredita dalla 48enne che reclamava il posto occupato dalla signora. La donna più giovane in particolare avrebbe affermato che quel posto era il migliore per prendere il sole e avrebbe strattonato la 67enne per cercare di spostarla. A quel punto, alteratasi avrebbe gettato in acqua gli effetti personali della signora. La 48enne ha negato l’accaduto, ma molti bagnanti presenti hanno confermato quanto era accaduto.

La Fiat aumenta il suo peso nell’editoria: la vicenda Rcs

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Era nell’aria da giorni. Le indiscrezioni che parlavano di un rastrellamento dei diritti di opzione in Borsa di Diego Della Valle sul titolo Rcs avevano fatto intendere che ci fosse un altro concorrente. Ora la Fiat esce allo scoperto. L’azienda automobilistica, già impegnata per la sua quota parte dell’aumento Rcs, ha acquistato altri 10.700.000 diritti di opzione che danno diritto alla sottoscrizione di 32.100.000 azioni Rcs. “Al termine dell’aumento, nel caso in cui risulti integralmente sottoscritto, la partecipazione sarà pari al 20,135%”

A cedere i diritti sul mercato erano stati l’imprenditore della sanità, Rotelli, i Benetton, Merloni e le Generali. Tutti azionisti di via Solferino che avevano deciso di non sottoscrivere l’aumento di capitale di Rcs da 400 milioni di euro.

 

Birra e patatine quotate in borsa?

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C’è un locale, a New York, in cui il prezzo di un panino viene determinato dall’offerta e dalla domanda. All’Exchange Bar & Grill si può fare trading su birra e patatine fritte, proprio nello stesso modo come i titoli e le azioni oscillano in borsa. I prezzi sono visibili sui pannelli a scorrimento e dipendono da quante persone hanno ordinato quello specifico cibo o quella bevanda… il vero affare è ordinare qualcosa che nessuno sta chiedendo in quel momento!

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I monaci buddisti che viaggiano sul jet privato!

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Impazzano le polemiche in Thailandia per un video pubblicato su Youtube in cui si vedono due monaci buddisti a bordo di un jet privato e attorniati da gadget costosi, tra cui iPod e una borsa Louis Vuitton. E’ l’ennesimo episodio che mostra le contraddizioni tra l’immagine tradizionale del buddismo e le tentazioni offerte da modernità e potere e che mette ancora una volta in discussione lo stile di vita da parte dei religiosi. La difesa dei monaci è che il jet è un dono dei loro fedeli, ma l’Ufficio nazionale del buddismo ha comunque redatto una ‘nota di biasimo’ contro uno dei due anche se il direttore Nopparat Benjawattantnun ha aggiunto che tale comportamento “non costituisce una violazione del codice monacale tale da portare a una rimozione dall’ordine”. In Thailandia il 95% della popolazione è buddista e i monaci nel Paese sono oltre 61 mila. Di questi, l’anno scorso più di 300 sono stati biasimati ufficialmente dall’Ufficio nazionale per cattiva condotta, in episodi che vanno dal consumo di alcolici a rapporti sessuali con donne. Violazioni che, in casi estremi, hanno anche portato alla rimozione della tunica.

La borsa di Preiti

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Stasera il Tg5 ha mostrato il contenuto della borsa di Luigi Preiti, l’uomo che  ha sparato a due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. Cosa c’è in questa borsa? Oltre alla pistola usata per l’attentato, una scatola con 9 cartucce, un kit per la manutenzione dell’arma,  una cartina del centro di Roma per turisti, una bottiglietta d’acqua, un cambio di biancheria intima, oltre ai panni sporchi, una punta di trapano e un’altra decina di scovolini, alcuni usati e altri no. Come mai un manovale ha un kit di manutenzione per l’arma? Come mai ha ben 9 cartucce? E poi gli scovolini, alcuni usati e altri no? Davvero è stato solo un gesto di follia? Davvero si può credere che un uomo qualsiasi riesce a sparare al collo tra il casco e il giubbotto antiproiettile senza essere un professionista o una persona che ha già un’esperienza di armi? Chi è Luigi Preiti?

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La crisi asiatica che ripercussioni ha in Italia?

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Il tonfo nella notte italiana alla borsa giapponese che ripercussioni ha? Intanto Milano perde e a metà giornata si attesta già su un preoccupante -2,47% dopo aver toccato anche il -3%. Sono i titoli bancari a sentire su di loro il peso maggiore dell’andamento negativo: Ubi Banca (-4,7%) e Mediobanca (-4,7%).

I timori di una contrazione dell’economia cinese hanno affossato i prezzi delle materie prime e del petrolio mentre i timori che la Fed sarà una delle prime banche centrali a ritirare le misure di stimolo grazie ai progressi dell’economia ha rafforzato il dollaro.

 Abbiamo quindi da una parte il mercato asiatico che sta lentamente arrivando alla sua saturazione, almeno per i beni al momento proposti su tale mercato… è probabile che anche la Cina, cresciuta economicamente e in pochi anni con beni di bassa qualità a basso costo inizi ora ad avere una domanda di beni di alta qualità? E’ possibile che la Cina che esportava beni di largo consumo e acquistava all’estero i beni di lusso ora voglia cambiar marcia alla sua economia? Se fosse così quali sarebbero le ripercussioni in Italia?

Oggi l’Italia, in grave crisi economica (come evidenziano gli ultimi dati di Confindustria), riesce a essere in attivo in pochi settori… quelli che da sempre sono definiti come eccellenze italiane e che tuttavia troppo spesso non sono assistite dallo Stato con politiche mirate alla loro tutela e alla loro espansione. Se davvero la Cina dovesse essere in crisi cambierebbe marcia per cercare di inserirsi in mercati di nicchia e creerebbe quindi una concorrenza anche su quei mercati che oggi le sono preclusi. Come difendersi? Prima di tutto puntando a tutelare i prodotti con un’apposita normativa e soprattutto monitorando che la qualità sia sempre al centro della produzione e garantisca un elevato standard. Se le borse asiatiche crollano è quindi necessario iniziare ad analizzare attentamente il fenomeno per non farci cogliere impreparati dalle misure che da quei mercati potrebbero scaturire per poi invadere i campi su cui ancora le nostre industrie riescono a essere delle vere e proprie eccellenze a livello internazionale.

La perdita di oggi a Tokyo è la peggiore in oltre due anni: l’ultimo record in negativo risaliva, infatti, al -10,55% del 15 marzo 2011, a pochi giorni dal sisma e dallo tsunami che colpì il Nord-Est del Paese, causando l’incidente nucleare di Fukushima. Ma se nel 2011 c’era una motivazione che proveniva da un evento catastrofico, qui la crisi invece è generata solo da fattori di economici ed è per questo che il dato di oggi è molto più preoccupante e allarmante.

Dura la ripresa… Draghi è scettico

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La Bce terrà sotto stretta osservazione gli sviluppi dell’economia dell’Eurozona e «siamo pronti ad agire». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alla domanda se l’istituto abbia ulteriori strumenti o abbia invece esaurito il proprio arsenale. Il consiglio della Bce ha avuto una «lunga» discussione sui tassi d’interesse prima di decidere di lasciarli invariati. E la decisione è stata presa per «consenso», ha detto Draghi. «L’inflazione scesa ancora» e la previsione di ripresa nel secondo semestre «è soggetta a rischi al ribasso».

Piazza Affari gira in negativo dopo le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che vede una ripresa a rischio nel secondo semestre. Il listino milanese, che in mattinata guadagnava oltre un punto percentuale, è arrivato a perdere lo 0,33 per cento. Contrastati i bancari con Mps che perde il 2,6% mentre volano la Bpm e Mediobanca entrambe +3,6 per cento.
Frenano anche le Borse europee.

Mps congelata come Bersani! Perde -10%.

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Mps è di nuovo stata congelata in borsa dopo essere brevemente tornata agli scambi ed essere arrivata a perdere, in fase di contrattazione, poco più del 10%.

Avvio pesante per Mps alla riapertura dei mercati dopo lo stop pasquale e dopo che giovedì aveva annunciato perdite per 3,17 miliardi di euro. Sul titolo sono fioccati i report delle banche d’affari, tutti pessimisti. Exane ha tagliato il target price sul titolo del 44%, Kepler l’ha ridotto da 0,22 a 0,13 euro, Deutsche Bank da 0,18 a 0,15 euro.

Cipro riaprono le banche… lesi i diritti di tutti i cittadini!

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Dopo quasi due settimane di chiusura, domani le banche di Cipro riaprono i battenti al pubblico nel tentativo di tornare lentamente alla normalità dopo un blocco cominciato lo scorso 16 marzo. Gli sportelli degli istituti di credito – secondo quanto annunciato in serata dalla Banca Centrale – torneranno ad essere operativi da mezzogiorno fino alle 18. I risparmiatori dovranno però fare i conti con rigide misure restrittive per il movimento dei propri soldi, prese apposta per evitare una fuga di capitali all’estero dopo il pesante prelievo forzoso (si parla del 40%) che verrà applicato su tutti i depositi oltre i 100.000 euro custoditi nella Bank of Cyprus, nella Laiki Bank e nella Hellenic Bank, rispettivamente il primo, il secondo e il terzo istituto di credito dell’isola. Il prelievo è stato imposto a Cipro dall’Eurogruppo nell’ambito dell’accordo raggiunto a Bruxelles nella notte tra sabato e domenica per il piano di salvataggio del sistema bancario cipriota. Le misure di controllo sui capitali nelle banche dureranno una settimana e includeranno anche limiti per l’uso delle carte di credito all’estero (5.000 euro al mese) e il trasferimento all’estero di contanti (3.000 euro), inoltre si potrà prelevare in contanti un massimo di 300 euro al giorno sia con carta di credito che con assegni. Chi deve recarsi all’estero non potrà portare con sè più di 1.000 euro in contanti e, in caso si abbiano titoli di Stato in scadenza, l’intestatario potrà prelevare solo il 10% dell’importo complessivo.

Perchè i cittadini di Cipro non si appellano alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo? Ledere il patrimonio di un cittadini con queste pesanti sanzioni significa mettere in ginocchio le prossime generazioni, significa umiliarlo e torturarlo psicologicamente, significa ledere i diritti fondamentali di ogni uomo. E’ una vergogna per il genere umano quello che è stato fatto ai ciprioti

Nella notte Anastasiades strappa l’accordo alla troika!

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Dopo le parole dure di ieri sera del Presidente cipriota Anastasiades che aveva senza timore accusato la troika di non voler trovare un accordo e aveva denunciato l’ostruzionismo dichiarando: “Volete costringermi alle dimissioni? Vi propongo una cosa e la rigettate, ve ne propongo un’altra e la rigettate, che volete che faccia? Se volete le mie dimissioni, ditelo”,  durante la notte l’Eurogruppo ha dato l’ok al piano di salvataggio di Cipro. Cosa prevede l’accordo?

La Laiki Bank sarà chiusa attraverso un processo controllato e i suoi asset finiranno in una ‘good bank’ e in una ‘bad bank’. Per i depositi sotto i 100mila euro scatterà la garanzia europea, quindi saranno salvi. Inoltre, non ci sarà alcuna tassa o prelievo sui depositi, ma un’altra forma di ‘bail-in’: si congelano cioé i depositi sopra i 100mila euro, che verranno poi convertiti probabilmente con obbligazioni dello Stato.

“L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze su Cipro e sulla zona euro”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, spiegando che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. “Il programma contiene un approccio deciso per affrontare gli squilibri del settore finanziario. Ci sarà un’appropriata riduzione, con il settore bancario che raggiungerà la media europea nel 2018. Inoltre, Cipro s’impegna ad un programma di consolidamento dei conti, riforme e privatizzazioni”, ha detto Dijsselbloem. Le misure previste dall’accordo si limiteranno solo alle due banche maggiormente problematiche, cioé Laiki e Bank of Cyprus. La Laiki sarà risolta subito, in una bad bank e in una good bank, e quindi scomparirà. Gli asset buoni finiranno nella Bank of Cyprus, così come la liquidità d’emergenza della Bce (Ela), che deve essere restituita. Tutte le altre non saranno toccate. I depositi sotto i 100mila euro della Laiki saranno garantiti, quelli sopra i 100mila subiranno delle perdite che saranno decise durante il processo di liquidazione. Anche la Bank of Cyprus subirà delle perdite, ma non sarà l’Eurogruppo a stabilirlo, bensì lo farà nelle prossime settimane la troika, assieme alle autorità cipriote.

Il direttore del Fmi Christine Lagarde raccomanderà al Fmi di partecipare al piano di salvataggio di Cipro: lo ha detto Lagarde al termine dell’eurogruppo, spiegando come l’intesa raggiunta sia “buona”, perché “protegge i depositi sotto i 100mila euro, limita le misure alle due banche maggiormente problematiche e divide il peso tra Ue e Cipro in modo equo”.

L’accordo per il salvataggio di Cipro mette di buonumore le Borse europee e in rialzo appaiono anche i futures americani. In evidenza Vodafone (+2,3%) dopo le indiscrezioni su contatti per la cessione della sua quota nella joint venture con Verizon Communications per 135 miliardi di dollari. Bene Londra (+0,64%), Parigi (+1,4%), Francoforte (+1,07%) e Madrid (+1%). Milano (+0,6%) decelera ma si mantiene in linea con gli altri listini.

Ultimo tentativo per salvare Cipro… ma basterà?

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Il presidente cipriota Nikos Anastasiades si gioca l’ultima carta in una serie di incontri per salvare l’isola. A Bruxelles colloqui con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, con il presidente della Commissione Jose Manuel Barroso – che hanno annullato la loro presenza al vertice Ue-Giappone di domani a Tokyo nella speranza di arrivare ad un’intesa – con il direttore dell’Fmi Christine Lagarde e con il governatore della Bce Mario Draghi, in pratica i massimi esponenti della troika, Ue, Bce e Fmi.

Si lavora su un piano di salvataggio che prevede fondamentalmente un prelievo forzoso del 20% sui depositi bancari di oltre 100mila euro custoditi nella Banca di Cipro e del 4% su quelli per lo stesso ammontare in altre banche. Le misure devono essere varate entro lunedì: termine oltre il quale la Bce non garantirà più liquidità al Paese.

La posta si alza e Cipro fa marcia indietro. Cade accordo con la Troika?

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L’annunciato accordo fra il governo di Cipro e la troika (Ue, Bce e Fmi) per il salvataggio dell’isola sarebbe a rischio. Lo ha riferito l’agenzia ufficiale cipriota Cna, come riportano le tv locali. Le difficoltà sarebbero cominciate a causa delle sempre più alte richieste avanzate dalla rappresentante del Fmi.

Mosca rifiuta il prestito a Cipro e la Germania esulta!

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Michalis Sarris, ministro delle finanze cipriota, ha lasciato oggi Mosca, dove ha negoziato per due giorni un aiuto russo senza che finora sia stato annunciato alcun accordo. Sarris ha chiesto una estensione di 5 anni di un prestito russo di 2,5 miliardi di euro, con una riduzione del tasso di interesse, e proposto investimenti nel settore bancario ed energetico in cambio di un sostegno finanziario per risolvere la crisi dell’isola.

Mosca non è interessata alle proposte di Cipro, ha detto il ministro delle finanze russo Anton Siluanov annunciando che il negoziato è finito. Una decisione temuta e che ora potrebbe spingere Cipro nel baratro della bancarotta.

La questione di Cipro non può essere risolta solo dai contribuenti dell’Eurozona, i creditori delle banche di Cipro devono condividere il peso del salvataggio. Lo ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un’intervista al quotidiano greco Ta Nea. Il ministro delle finanze tedesco ha aggiunto che l’eurozona è pronta ad aiutare Cipro, ma l’isola deve impegnarsi a risolvere il problema alla radice. Aiuti sì, ma con strangolamento dei cittadini. La Germania nella crisi finanziaria sta creando il suo “impero” sulla pelle di coloro che, oltre ad aver avuto politici corrotti e collusi che hanno sperperato il denaro pubblico, ora si trovano a dover fare i conti con l’egemonia dell’Eu sempre più targata dalla politica della Merkel a tutela dei tedeschi anche sui cadaveri dei greci, ciprioti, spagnoli e forse italiani!

Tafferugli a Cipro… dopo l’annuncio della fusione delle banche sale la tensione!

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Sale la tensione a Cipro: davanti alla sede del Parlamento di Nicosia si registrano tafferugli tra manifestanti e polizia. I media locali riferiscono che a protestare sono soprattutto dipendenti della Laiki Bank (Banca Popolare). I disordini sono sorti dopo le voci circolate sulla possibile chiusura dell’istituto di credito in seguito ad una fusione con la maggiore Bank of Cyprus. La Banca Centrale del Paese ha però smentito categoricamente la chiusura.

Ue preoccupata per Cipro!

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Finalmente qualcuno ha messo lo stop all’egemonia tedesca e alla “casta” internazionale dell’alta finanza! Cipro ha alzato la testa e ha detto “NO!” Un grido che dovrebbe risuonare in Europa, dovrebbe frenare la “dittatura” a cui ci siamo sottoposti abbassando la testa e prendendo come esempio dalla Germania, un Paese che non ha risentito della crisi, solo perchè ha potuto fare la politica che voleva. Attraverso le sue manovre finanziarie si è imposto con violenza gettando la Grecia nella povertà assoluta e la Spagna nel dramma della disoccupazione. Poi ha tentato con l’Italia e ora era la volta di Cipro… Ma c’è chi ha detto BASTA! Adesso a chi toccherà?

Quello che è certo ormai è che Cipro non avrà bisogno di fare ricorso al prelievo forzoso su depositi bancari presenti sull’isola. Lo ha riferito poco fa la Tv Sigma citando una fonte vicina al governo. I leader dei partiti ciprioti, poi, hanno deciso all’unanimità di creare un «fondo di solidarietà », che dovrebbe impegnare i beni dello Stato come base per un prestito d’emergenza. Lo ha detto il numero due del partito democratico al governo, Averof Neophytou.

«La situazione a Cipro è molto seria ed è della massima urgenza che le autorità facciano chiarezza e presentino la loro proposta»: questa la posizione della Commissione Ue secondo quanto riporta un portavoce. «La Commissione Ue ha sempre detto fin dal principio che Cipro pone un rischio sistemico per tutta la zona euro».

La Germania blocca gli aiuti a Cipro!

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Il governo tedesco ha messo in guardia Cipro da ulteriori ritardi e da una possibile bocciatura dell’approvazione delle condizioni utili a ottenere il pacchetto di salvataggio. “Finché il Parlamento non avrà deciso, non ci sarà alcun programma di aiuto”, hanno riferito fonti governative, riprese dall’agenzia di stampa tedesca Dpa. “Senza un programma di aiuto, la liquidità per aiutare le banche cipriote è in pericolo”.

Il governo non ha la maggioranza… affonda Cipro, aiuti dalla Raf ai britannici!

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Il governo non ha la maggioranza, il ministro delle Finanze si dimette, l’euro crolla e le borse arrancano. Nel giorno del voto del Parlamento cipriota sui prelievi forzosi dai conti correnti, la situazione sui mercati è a dir poco rovente. Le Borse europee sono scivolate nel finale di seduta sui timori che Cipro non trovi un accordo. Maglia nera è Madrid (-2,36%), seguita da Milano (-1,5%) e Parigi (-1,39%) e Francoforte (-1,03%). Contiene al mezzo punto invece le perdite Londra. L’euro è invece scivolato ai minimi da novembre fino a 1,2856 dollari per il probabile stallo sul salvataggio di Cipro.
Il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris potrebbe presentare le proprie dimissioni al proprio rientro, previsto in giornata, da Mosca dove si è recato stamani per discutere con i responsabili russi della situazione creatasi sull’isola in seguito alla richiesta dell’Ue di applicare un prelievo forzoso straordinario sui depositi bancari.
Il presidente cipriota Nicos Anastasiades non ha i numeri per ottenere in Parlamento il sì al prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dall’Ue. Mentre le banche restano chiuse per evitare una corsa ai depositi (la riapertura si avrà solo giorvedì mattina) in mattinata sono previste manifestazioni fuori dal Parlamento, mentre l’attenzione è sul dibattito politico.
Il presidente cipriota Nicos Anastasiades – ‘garantè dell’accordo con i partner internazionali – potrebbe non riuscire a raccogliere la maggioranza dei voti sul pacchetto di interventi, visto che la coalizione che lo sostiene può contare solo su 28 dei 56 seggi dell’assemblea di Nicosia, mentre l’opposizione socialista e comunista ha già annunciato un voto contrario.
Una eventuale bocciatura avrebbe conseguenza imprevedibili sulla stabilità finanziaria dell’isola, con pesanti ricadute sull’Eurozona e sulla moneta unica, come hanno dimostrato le tensioni di ieri sui mercati internazionali. Anastasiades ha ammonito i deputati che un voto contrario sull’accordo porterebbe al crollo del settore finanziario dell’isola con un rischio concreto di bancarotta.
Un aereo militare britannico (Raf) è in volo verso Cipro con a bordo un milione di euro destinati ai militari britannici e alle loro famiglie sull’isola. Lo riferisce il ministero della difesa britannico. Il ministero della Difesa britannico ha inoltre fatto sapere di non escludere che altri simili voli possano partire verso Cipro. Ha poi reso noto di aver contattato i militari per chiedere se preferiscano che i loro salario per il mese di marzo e per quelli futuri venga accreditato in conti bancari nel Regno Unito.

Cipro, la tassa e la paura dei mercati finanziari!

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E’ partita la corsa alle modifiche per la contestatissima tassa sui depositi bancari che Bruxelles ha imposto a Cipro come parte integrante di un pacchetto di misure che porterà a un prestito da 10 miliardi all’isola del Mediterraneo. Nella serata di ieri l’Eurogruppo ha raccolto le indicazioni provienti dagli analisti, dal mondo della politica e dagli addetti ai lavori e ha richiesto ufficialmente che fossero esentati dal prelievo forzoso i depositi sotto i 100mila euro (che secondo l’impianto originario sarebbero colpiti al 6,75%, mentre sopra quella soglia la tassa era prevista al 9,9%). In cambio, anche se con la forte opposizione della Russia, si potrebbe arrivare ad aliquote superiori al 15% per i grandi patrimoni.

Questa indicazione sarebbe sostenuta anche fuori dall’enclave dei ministri delle Finanze dell’Eurozona, cioè da Fmi, Unione Europea e Banca Centrale Europea. Tanto che da più parti ci si domanda chi abbia allora fatto pressione per la struttura originaria, dopo lo scaricabarile di ieri e la secca smentita tedesca all’ipotesi che quell’impianto fosse stato disegnato proprio su pressione di Berlino. Mentre monta la rabbia e la protesta dei cittadini ciprioti, e le banche restano chiuse per cercare di tamponare la corsa al ritiro dai conti corrente, il Parlamento è chiamato nel pomeriggio a votare la misura – una volta che ne saranno definiti i contenuti. A testimonianza di quanto la questione si sia allargata dal piccolo Paese da poco più di un milione di abitanti, si registra anche l’intervento ufficiale di Washington, che ha chiesto una soluzione “equa e responsabile” alla vicenda.

Il Moleskine approda a Piazza Affari!

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Il taccuino reso celebre dallo scrittore Bruce Chatwin, ma usato da scrittori come Ernst Hemigway e Oscar Wilde, pittori come Pablo Picasso e Vincent Van Gogh arriva in Borsa. La società italiana che ha rilevato una decina di anni fa dalla Francia i diritti per la produzione dei block notes dalla copertina rigida ha deciso di quotare l’azienda in Borsa.
Moleskine, società con sede a Milano, è diventato un marchio globale, visto che soltanto il 10% del fatturato è coperto dal mercato italiano. Secondo il bilancio 2012  ha raggiunto ricavi per 78,1 milioni e un utile netto di 18,1 milioni (+20%).

La tassa sarà progressiva per Cipro…

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L’Eurogruppo ha concesso a Cipro più flessibilità sull’applicazione della tassa sui depositi bancari. “Le autorità cipriote – si legge in una nota al termine della riunione dei ministri delle Finanze dell’ eurozona – introdurranno una maggiore progressività nella tassa una tantum rispetto a quanto deciso il 16 marzo, fermo restando il tetto degli introiti stabilito”. Nicosia è stata invitata a “salvaguardare” i depositi sotto i 100mila euro.

L’Europa che vuole uccidere i deboli!

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Non c’è altro che la volontà di scannarsi in Europa. Non esiste cooperazione e muta assistenza… certo non è un’opera di beneficenza, ma non dovrebbe neppure essere un esercito pronto a bombardare finanziariamente i Paesi più a rischio dell’Eurozona. Aiuti, ma a scapito dei cittadini… tanto gli uomini di potere, i maggiori responsabili del disastro economico, si salvano sempre!  E così si va al voto per Cipro, per “inabissare” un isola che con il solo turismo potrebbe portare all’Europa molte risorse… ma a nessuno interessa lo sviluppo e la crescita, quello che bisogna salvaguardare è il benessere dei pochi eletti, cittadini tedeschi in prima linea, che hanno usufruito dei soldi di tutta Europa per riunirsi dopo il crollo del muro di Berlino e far coincidere due economie opposte e che ora lesinano gli aiuti agli altri. MA SONO TEDESCHI… CHE VOGLIAMO FARE? IL NAZISMO NON A CASO ERA NATO IN GERMANIA!

Giulio Sapelli, docente all’Università di Milano e membro dell’International Board dell’Ocse per il non profit, ha dichiarato: “La decisione presa dai ministri delle Finanze dell’Eurozona smentisce un principio cardine del Trattato di Maastricht come la libera circolazione dei capitali: si tratta di una scelta pazzesca, con conseguenze gravissime”.

GUAI SU GUAI PER CIPRO… ORA ANCHE DALLA RUSSIA!

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La tassa sui depositi bancari ciprioti imposta dalla Ue e dal Fmi in cambio di un piano di salvataggio da 10 miliardi di euro potrebbe incidere negativamente sulla decisione della Russia di estendere, alleggerendone le condizioni, il credito di 2,5 miliardi di euro concesso a Cipro nel 2011. E’ il monito del ministero delle finanze russo Anton Siluanov, che ha criticato oggi l’iniziativa presa dall’Euro Gruppo ”senza consultare la Russia”, che detiene anche la presidenza di turno del G20.

Terremoto finanziario… Cipro alimenta la paura, giù Milano!

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La crisi dell’Eurozona torna la prima voce di preoccupazione sui mercati mondiali e i sintomi sono quelli già visti: mercati azionari sotto pressione, euro in calo e spread che si allarga. La decisione presa nella notte tra venerdì e sabato all’Eurogruppo di allestire un prestito da 10 miliardi per Cipro ha gettato nel panico gli investitori. Non tanto per le dimensioni dell’intervento coordinato, quanto per l’inedita scelta di applicare una tassa una tantum sui depositi bancari quale parte fondamentale del pacchetto: del 6,75% e del 9,9% rispettivamente per le giacenze inferiori e superiori a 100mila euro, per un contributo totale previsto a 5,8 miliardi. A Piazza Affari il Ftse Mib – il principale indice della Borsa Italiana – si muove in calo del 2,3%. Come sempre accade in queste situazioni, a farne maggiormente le spese sono i titoli dei gruppi bancari

INGOVERNABILITA’, MA QUANTO CI COSTI?

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La febbre da spread potrebbe riacutizzarsi nel clima di incertezza politica emersa dal voto del 24 e 25 febbraio. E un’impennata del differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi potrebbe far lievitare ancora gli interessi che paghiamo sul debito nazionale. Non solo. Visto che le maggiori banche possiedono moltissimi titoli di debito italiani, le loro azioni in Borsa rischiano di crollare bruciando miliardi su miliardi. E se un nuovo Governo non azzererà o cambierà al più presto le riforme avviate da Monti, entreranno in vigore gli aumenti dell’Iva e della pressione fiscale in genere. Ecco qual è il quadro economico dell’attuale situazione di ingovernabilità politica.

(differenziale tra Btp e Bund a 10anni):
– 6 marzo: 317 punti
– 26 febbraio: 348 punti
– 29 gennaio: 246 punti

Ogni 100 punti base di aumento dello spread
si traducono in un aumento
del costo del debito italiano di:
– 3,1 miliardi il 1° anno
– 6,2 miliardi il 2° anno
– 8 miliardi dal 3° anno

ESISTE CHI CI SPECULA SULL’INGOVERNABILITA’? ESISTE UNA OLIGARCHIA CHE GOVERNA IL MONDO ATTRAVERSO L’ALTA FINANZA? QUANTO GUADAGNA LA GERMANIA DALLA NOSTRA INGOVERNABILITA’? QUANTO CI COSTERA’ LA CADUTA DEL GOVERNO BERSANI SE MAI SI RIUSCIRA’ A FARLO?

CHI PAGA? GLI ITALIANI, MA NON TUTTI, SOLO QUELLI ONESTI, I POVERI, LA CLASSE MEDIA (CHE MEDIA NON E’ PIU’) E I PENSIONATI!

RECORD A NEW YORK: il Dow Jones fa bingo!

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Il Dow Jones vola ai massimi record e, gia’ nei primi minuti di scambi a Wall Street, supera la chiusura piu’ alta della sua storia, registrata nell’ottobre 2007. L’indice schizza a 14.208,  16 punti, in aumento dello 0,57%. A spingere gli indici le stime di crescita della Cina e la convinzione degli investitori per il continuo appoggio all’economia da parte delle maggiori banche centrali.

Giorni contati per i paperoni svizzeri!

referendum- svizzera- tuttacronaca

Si profila la vittoria del sì al referendum in Svizzera contro i salari eccessivi dei top-manager. Lo rivela la prima tendenza resa nota dalla televisione elvetica. Stando alle prime valutazioni dell’istituto gfs.bern, l’iniziativa sarebbe accolta con il 60-70% dei voti.

La proposta arriva da un piccolo imprenditore, Thomas Minder. Scopo dell’iniziativa, che ha avuto le 100mila firme necessarie per votare il testo, è imporre restrizioni alle imprese quotate in Borsa perché non paghino ai vertici aziendali somme spropositate.L’escamotage trovato è fare in modo che gli stipendi dei top manager non siano approvati dai consigli di amministrazione delle aziende, ma dall’assemblea degli azionisti. Nonostante la massiccia campagna contraria della Confindustria elvetica il risultato della consultazione sembra scontato in senso “anti-casta”.

5000 euro di ricopensa… ha riportato in caserma una borsa con 13.300 euro.

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Una studentessa di 26 anni è stata generosamente ripagata ieri a Bologna per il suo senso civico: ha ritrovato una borsa Chanel (valore 2-3.000 euro) e l’ha subito portata alla polizia, senza nemmeno aprirla. Dentro c’erano 13.300 euro in contanti. La facoltosa turista di Taiwan che l’aveva persa, arrivata in questura, preoccupata solo della perdita di passaporti e carte di credito, non ha battuto ciglio, premiando immediatamente la ragazza con una ricompensa di 5.000 euro in contanti.

17 MILIARDI BRUCIATI IN BORSA!

Borsa-milano-negativa-spread

Mentre si cercano alleanze dell’ultimo minuto, mentre i politici sono sotto shock post elettorale, mentre il mondo ha acceso i riflettori su Roma per la corsa al governo e per la successione di Benedetto XVI, mentre la televisione continua a mandare gli spot pubblicitari con le famiglie italiane sorridenti e mentre si sta in fila alla Caritas , disoccupati e con il mutuo da pagare… LA BORSA ANNEGA TRAVOLTA DALLA SPECULAZIONE! Il dato economico di oggi conferma (se qualcuno aveva ancora dubbi) che esiste una potenza che governa il mondo, lo fa con i meccanismi finanziari, con le armi che hanno una testata nucleare chiamata spread, capace di ridurre un Paese sul baratro in 3 minuti durante una contrattazione. Più potente della bomba atomica, più dannosa delle bombe al napal, più veloce di un missile terra -aria! L’alta finanza mondiale non gradisce Grillo, forse stava studiando Bersani se era disponibile a fare il bravo agnellino nel gregge e sicuramente voleva il fedele scudiero Monti!

MA TUTTO QUESTO NON E’ ACCADUTO, IL FILM E’ STATO DIVERSO E LA RABBIA HA DILANIATO I GRANDI FINANZIERI! -5% LA BORSA CALA, MA L?ITALIA FORSE HA RIALZATO LA TESTA…

Consob vieta le contrattazione allo scoperto!

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La Consob ha deciso di vietare le vendite allo scoperto sul titolo Intesa San Paolo oggi e fino alla fine della seduta di domani. Il divieto, sottolinea la Commissione, in applicazione del Regolamento comunitario in materia di ”Short Selling”, ”tenuto conto della variazione di prezzo registrata oggi dal titolo (superiore alla soglia del 10%)”. Il divieto, prosegue la Consob, ”riguarda le vendite allo scoperto assistite dalla disponibilita’ dei titoli. Con cio’ viene estesa e rafforzata la portata del divieto di vendite allo scoperto nude, gia’ in vigore per tutti i titoli azionari dal primo novembre scorso in virtu’ del Regolamento Comunitario”.

Borsa in caduta libera: -5%

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Crolla Piazza Affari dopo le elezioni. Il Ftse Mib cede il 5%. Molti grandi titoli non riescono a fare prezzo a causa dei forti ribassi. Chi pilota l’alta finanza? Chi vuole spaventare il popolo italiano? Chi sta mettendo in atto la speculazione sui titoli italiani? Siamo veramente una colonia al soldo degli investitori esteri che pretendono di neocolonizzare i mercati mondiali imponendo governi e condizionando l’economia?

 

Vola Piazza Affari dopo gli Instant Poll +3,35%, giù spread

piazza affari

Il Pd in testa nelle prime proiezioni mette le ali a Piazza Affari che sale del 3,4%. Mentre lo spread si riduce a 262 punti dai 280 di venerdì scorso. L’ Italia ha votato sotto i riflettori degli investitori internazionali che hanno scommesso sin dalla mattinata sulla governabilità, indicando come «best case» scenario, lo scenario migliore, «un Pd che guadagna il premio di maggioranza alla Camera e si allea con la lista civica di Mario Monti per raggiungere la maggioranza al Senato e per formare il governo».

GUANTO PER IL DITO!

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Azione dimostrativa di Greenpeace, questa mattina, durante la Settimana della moda a Milano: un guanto verde, simbolo della campagna ‘The Fashion Duel’, ha rivestito la famosa scultura di Maurizio Cattelan, nota come ‘Il Dito’, in piazza Affari.

Alla base della scultura è stato srotolato – spiega l’ associazione ambientalista in un comunicato – uno striscione con scritto: “La moda vende sogni ma così è un incubo per il Pianeta” per chiedere alle aziende che stanno presentando le loro nuove collezioni “di impegnarsi per raggiungere gli obiettivi Deforestazione Zero e Scarichi Zero nella propria produzione”.

E’ – viene ricordato – la terza iniziativa di Greenpeace in occasione della Settimana della moda dopo i ‘clean graffiti’ sulle strade del Quadrilatero della moda e la passerella verticale al Castello Sforzesco, con una modella-climber che ha lanciato il guanto di sfida.

“Abbiamo scelto la scultura di Cattelan perché le dita mozzate e il medio eretto indicano una sola via da percorrere. Rivestendola con il nostro guanto vogliamo lanciare un segnale esplicito a tutti quei marchi che ancora non hanno imboccato la strada che porta a una moda più pulita”, afferma Chiara Campione, responsabile ‘The Fashion Duel’ di Greenpeace.

Annega la borsa di Milano attendendo il voto! -3,13%

borsa milano

Il Ftse Mib cede il 3,13% a 16.009 euro, appesantita dalle banche per l’allargamento dello spread, a sua volta condizionato anche dall’incertezza per le prossime elezioni. Sul listino principale Parmalat e’ l’unica in rialzo. E domani come andrà?

Spread a quasi 300 e borsa in calo!

BEVIAMOCI UNO SPREAD?

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Su lo Spread e giù la Borsa!

Spread a 280 punti e Borsa in calo a -4,5%

Monti sta operando nell’alta finanza per impedire a Berlusconi la rimonta? L’Europa minaccia il sistema politico italiano a colpi di spread? Ora si incolpa la Spagna e Rajoy… in ogni caso addio democrazia!

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