Google festeggia il compleanno… con un nuovo algoritmo! Risposte più congrue

HUMMINGBIRD-google-tuttacronacaFesteggia i suoi primi 15 anni oggi Google, e per coinvolgere il popolo del web ha condiviso un doodle interattivo. Ma non solo. Proprio oggi è stato reso pubblico “il più grande cambiamento dal 2001 nei meccanismi di funzionamento della nostra ricerca”, come s’è lasciato andare con i giornalisti il grande capo della Search, Amit Singhal. Era il 1998 quando Larry Page e Sergey Brin affittarono la loro prima sede fuori dal campus di Stanford, nel garage di Susan Wojcicki al 232 di Santa Margarita a Menlo Park. Il 4 settembre era stato registrato il nome del loro motore di ricerca, inglesizzando la grafia della parola googol che i matematici usano per indicare il numero 1 seguito da 100 zeri. Andy Bechtolsheim, loro primo finanziatore, aveva dato loro centomila dollari, che i ragazzi terminarono in poche settimane per ottenere il maggior spazio sui server per la loro creatura. A quel punto, però, trovare nuovi investitori non era più un problema. E oggi la notizia: Google ha da qualche settimana un nuovo algoritmo: Hummingbird, colibrì. Contiene più di duecento programmi tra cui anche il famoso e segretissimo PageRank che ha fatto la fortuna del motore di ricerca. Tutti insieme scandagliano la rete pagina per pagina, parola per parola, immagine per immagine ordinandole e indicizzandole. Google, nei propri server, immagazzina ogni “oggetto” apparso in rete ed è proprio in questa immensa raccolta che Hummingbird va a cercare quel che gli utenti chiedono.

o-GOOGLE-SEARCH-TIMELINE-tuttacronacaLo scopo del nuovo algoritmo è di essere preciso e veloce quando estrae un contenuto per mostrarlo ai suoi utenti. Stando a quanto spiegano gli ingegneri, Hummingbird sta fornendo da giorni risposte più congrue, puntuali ed efficienti, più vicine cioè, sono parole loro, “alla verità”. E se anche gli utenti non se ne sono resi conto è probabile se ne stiano accorgendo gli esperti di SEO, anche se a Mountain View assicurano che le regole per la Search Engine Optimization non non cambiano perchè Hummingbird lavora a un livello molto profondo e le caratteristiche che un contenuto deve avere per essere correttamente individuato e indicizzato da Google restano le stesse di prima. Ma il colibrì ha portato anche un’importante novita: la Conversation Search, ossia dare una risposta il più pertinente possibile a una domanda in linguaggio naturale. Questo perchè ora l’algoritmo tende a concentrarsi sulla frase nella sua totalità, invece di focalizzarsi su alcune parole. Da Menlo Park, chiaramente, non escono indiscrezioni su come tutto questo funzioni. Quello che non cambia sono i dubbi sulle politiche di Google per quel che riguarda il trattamento equo nel ranking dei contenuti e di discriminazione a favore dei propri prodotti e di quelli dei partner. Come si ricorda sull’Huffington Post, appena una settimana fa una delegazione di editori ha sottolineato alla Commissione europea che “sono illegittimi i privilegi che Google assegna ai proprio servizi nella pagina di risposta: li piazza nelle posizioni migliori, relegando molto sotto e nelle pagine successive i risultati della ricerca naturale. E questo avviene mentre Google ha ovunque in Europa oltre il 90 per cento del mercato della search”.

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Buon compleanno a Big G e in regalo c’è un Doodle interattivo

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Il Doodle celebrativo diventa autocelebrazione per festeggiare i 15 anni del famoso motore di ricerca. Il Doodle scelto è molto semplice e allegro: un prato con le lettere che compongono il nome del motore di ricerca raccolte intorno a una torta  che reca in evidenza due candeline raffiguranti “15” il tutto dipinto con gli allegri colori che costituiscono il tema principale di Google. Cliccando sulla torta sarà possibile avviare il breve gioco che consiste nel far colpire alla lettera “g”, tramite la pressione della barra spaziatrice o un click del mouse, una pignatta a forma di stella facendo cadere a terra le caramelle contenute al suo interno e cercando di ottenere un punteggio il più alto possibile.

La piñata, gioco che nell’imaginario collettivo  viene considerato di origine messicana, in realtà consultando Wikipedia si scopre che teoricamente è nato in Cina. In Usa il gioco è popolarissimo e per questo Google ha deciso di usare questo gioco.

Il pendolo di Google: Foucault omaggiato in un Doodle

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Per la nascita di Léon Foucault, che oggi avrebbe avuto 194 anni, Google ha realizzato un Doodle interattivo che ricorda la famosa invenzione del fisico francese: il pendolo. Foucault lo inventò per dimostrare il movimento rotatorio della terra e oggi il Doodle di Big G  consente agli utenti di animarlo simulando anche la posizione da cui viene effettuato (es. emisfero boreale o emisfero australe). Così ogni utente può ricordare il 1851, anno in cui il pendolo per la prima volta fu lasciato libero di oscillare in ogni direzione e venne dimostrato l’effetto della forza di Coriolis e la rotazione del nostro pianeta. Giocando con il pendolo si scoprirà anche che sulla luna esiste un cratere chiamato appunto Foucault, in onore allo scienziato francese.

Le acrobazie di Google per celebrare Leonidas da Silva

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Oggi Leonidas da Silva avrebbe compiuto 100 anni. Il giocatore di Rio de Janeiro famoso in tutto il mondo per le sue doti acrobatiche, ovvero la sua rovesciata volante, chiamata anche a “bicicletta” è celebrato attraverso un Doodle che ne descrive i movimenti.

Leonidas fu soprannominato l’ “uomo di gomma” o il “diamante nero” e alla sua assenza molti attribuirono, nel 1938, la sconfitta del Brasile contro l’Italia ai Mondiali. Leonidas è morto a 91 anni nel 2004, malato di Alzheimer.

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Happy birthday a Google!

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Il 4 settembre 1998 nasceva Google con un finanziamento di 100mila dollari, Larry Page e Sergey Brin depositarono i documenti per la fondazione della società con sede in un garage della Silicon Valley, in California. All’epoca si puntò solo sul motore di ricerca, gratuito e nettamente il migliore in circolazione.    Oggi la società ha più di 40.000 dipendenti e 40 sedi in tutto il mondo. Il suo quartier generale, invece, è a Mountain View, a pochi chilometri da quel garage affittato 15 anni fa.Il 19 agosto 2004 Google debuttava a Wall Street con un prezzo di collocamento di 85 dollari per azione. Da allora il valore del titolo è più che decuplicato.

“Clair de lune” e Google che festeggia Debussy con un Doodle musicale

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Un doodle musicale animato quello che Google ha creato per festeggiare Claude Debussy. Naturalmente a far da sottofondo c’è “Clair de lune” e naturalmente il riferimento all’omonima poesia di Verlaine:

L’anima vostra è uno squisito paesaggio
che maschere e bergamaschi incantano
suonando il liuto e danzando, quasi
tristi nei fantastici travestimenti!
Cantando in tono minore
l’amore vittorioso e la fortuna
non han l’aria di credere alla felicità
e il loro canto si fonde col chiaro di luna,
col calmo chiaro di luna triste e bello
che fa sognare tra i rami gli uccelli
e singhiozzare estasiati gli zampilli,
gli alti zampilli, slanciati fra i marmi.

Dal mulino alle luci che si accendono, le auto d’epoca, le imbarcazioni sul fiume e le fabbriche sono tutti elementi che servono da sfondo a quella luna piena che è la vera protagonista del Doodle e che sembra essere cullata dalle note che accompagnano l’omaggio a Debussy.

Il peggior black out della storia di internet. Europa dormiva.

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In Europa è accaduto in piena notte, ma in California l’allarme è scoppiato. Il peggior black out di tutta la storia di internet. Un blocco di Google in tutto il mondo, durato da uno a quattro minuti, nella notte di venerdì pomeriggio (pomeriggio nella costa ovest degli States) che ha fatto crollare immediatamente il traffico in rete del 40%. Big G non ha commentato e nessuna spiegazione è stata fornita agli utenti.

Tra gli esperti si intrecciato le ipotesi: un difetto tecnico, come succede a tutti i grandi aggregati di macchine, ancorché sofisticate come i computer, oppure non sia accaduto qualcosa di più grave, tipo un attacco di hacker.

La notizia è stata diffusa da “esperti web” . Google ha detto solo che tutti i suoi servizi, dalle ricerche alla posta, Gmail, da Youtube a Google Drive sono “andati giù”.

Il terrore è che se davvero Google fosse stata per ipotesi attaccata dagli hackers significa che qualcuno ha in mano il potere di controllare “il mondo” e non solo quello virtuale visto che ormai gran parte della vita politica ed economica passa inesorabilmente attraverso il web.

 

Doodle, Google, il gatto, il paradosso e il nobel: Erwin Schrödinger

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126° anniversario della nascita del fisico matematico austriaco Erwin Schrödinger e Google lo celebra con un Doodle.  Schrödinger, insignito del Nobel nel 1933per l’equazione che porta il suo nome, fu anche conosciuto per il “paradosso del gatto”  che serve a dimostrare che l’interpretazione “ortodossa” della meccanica quantistica è insufficiente quando descrive sistemi fisici dove il livello subatomico si relazione con il livello macroscopico. Cosa significa? Wikipedia ce lo racconta così:

Schrodingers_cat-paradosso-tuttacronaca

“Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l’evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione \Psi dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso”.

Metà uomini metà uccelli così viene beffato Big G

uomini uccello- Google Street View-tuttacronaca

E’ stato il portale giapponese Daily Portal Z, a lanciare l’iniziativa e spingere i suoi utenti a travestirsi da uomini uccello e andare nei pressi della stazione di Mikata dove era in corso una ricognizione di Google Street View  per la mappatura della capitale nipponica. Così in poco tempo le telecamere di Google hanno incrociato gli uomini uccello e il fenomeno è diventato virale. Così Big G è stata beffata e la pubblicità ha iniziato a circolare in rete.

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Doodle su Gaudi… omaggio all’architetto onirico!

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161 anni! E Big G fa gli auguri a Antonio Gaudi con un Doodle onirico e eclettico che richiama i  diversi materiali (mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro), con cui l’architetto  catalano, il maggior esponente del modernismo spagnolo, tesseva le sue trame e costruiva le sue opere.  Le Corbusier lo definì il “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro” e sicuramente il grande architetto svizzero, naturalizzato francese, ci aveva visto bene: oggi sono ben 7 le opere di Gaudì che sono entrate dal 1984 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

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Tutti pronti per Google Keep?

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Il prossimo servizio a disposizione degli utenti della posta elettronica di Google potrebbe essere Keep, una sorta di blocco note ‘evoluto’. Lo affermano gli esperti del sito Android Police, che hanno visto ‘apparire’ l’applicazione per qualche ora prima che venisse rimossa. Il nuovo nato di ‘Big G’ assomiglia molto a Google Notebook, un programma che permetteva agli utenti di copiare e organizzare informazioni dal web che e’ stato chiuso nel 2009. Al momento l’applicazione e’ stata rimossa. Se ne volete sapere di più guardate il video:

 

 

Arriva Play News… sostituirà Reader

play news- google- tuttacronaca

Gooogle ha appena annunciato la chiusura di Reader, il suo servizio per l’aggregazione di contenuti, ma è in arrivo una nuova iniziativa dal sapore molto Apple: Play News sarà un’edicola virtuale con le notizie del momento in evidenza, dal funzionamento a quanto sembra non dissimile da Newsstand, un servizio analogio di Cupertino. Intanto, è iniziato l’esodo degli utenti verso altri servizi di lettura news, per sostituire Reader, che non sarà più attivo dal prossimo luglio. E a beneficiarne sembra essere soprattutto Feedly.

Oltre 500mila nuovi utenti in 48 ore per il servizio di raccolta feed Rss simile a quello di Mountain View. Ancora non orfani e già molto delusi dalla scelta di Google, gli utenti non hanno perso tempo. Contestualmente alle proteste e petizioni online, la prima su Change.org ha superato 126mila firme virtuali, da subito si sono lanciati nella corsa all’alternativa migliore. Feedly era fra i più quotati e ha accolto a braccia aperte gli esuli di Reader. Il sito, al pari di altri in rete, consente di aggiornarsi ricevendo automaticamente notifica tramite ‘feed’ Rss di notizie e altri contenuti quando questi vengono pubblicati su siti e portali, senza doverli controllare di continuo. Il ‘boom’ di nuovi utenti non ha trovato Feedly impreparato: sul proprio blog si è impegnato a prendere in considerazione i consigli dei nuovi arrivati, ad aggiungere nuove funzionalità e ha annunciato di aver aumentato non solo i propri server ma anche – e di dieci volte – l’ampiezza di banda di connessione.

Complice della migrazione record il fatto che il passaggio da Google Reader sia molto semplice: chi accede a Feedly finchè Reader sarà attivo può scegliere di registrarsi attraverso l’account di Google Reader importando automaticamente tutti i propri feed Rss e loro organizzazione. Soluzione veloce non solo per il web sui browser Chrome, Safari, Firefox, ma anche per le applicazioni per Android e iOS: per tutte le piattaforme la sincronizzazione dei dati è in tempo reale. Graficamente Feedly è molto simile a Reader ma consente più modi di visualizzazione delle notizie – anche come magazine ricordando molto l’app di Flipboard – e integra più di un’opzione per condividere i contenuti, da Facebook a Evernote. Proprio Evernote poi sembra essere il prossimo bersaglio di Big G, con un servizio chiamato “Keep”, apparso brevemente sul web, forse per errore, che servirà proprio a conservare note e appunti.

Addio a google reader… ma monta la protesta! #savegooglereader

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A Mountain View le chiamano, con non poca autoironia, “le pulizie di primavera” anche se spesso vengono fatte fuori stagione. Fatto sta che sotto la scopa di Brin & Page è finito tra gli uno dei servizi più amati dai navigatori a caccia di notizie, Google Reader. L’aggregatore di reed di notizie RSS, che dà in un unico servizio tutti i titoli e i link alle testate scelte e inserite dagli utenti, sarà chiuso a partire dal primo luglio. Motivazione: non viene utilizzato più come un tempo e il colosso californiano preferisce dedicare le sue risorse a prodotti più popolare e quindi remunerativi. In rete si è diffusa subito la protesta degli aficionados, culminata in due petizioni per provare a convincere Google a un improbabile dietrofront. E su Twitter l’hashtag #savegooglereader sta registrando migliaia di tweet.

I vertici di Mountain View hanno spiegato così la decisione: “Abbiamo lanciato Google Reader nel 2005 come sforzo di rendere facile per le persone scoprire e tenere sott’occhio i loro siti web preferiti. Nonostante il prodotto abbia una base fedele di utenti, durante gli anni l’uso ha visto un declino. Quindi, il 1 luglio 2013, ritireremo Google Reader. Utenti e sviluppatori interessati ad alternative per RSS possono esportare i loro dati, incluse le sottoscrizioni, con Google Takeout nel corso dei prossimi quattro mesi”.

Non solo Google Reader, però: Google ha deciso di terminare oltre ad alcune API (l’insieme delle interfacce di programmazione, importanti per software house di terze parti) più le applicazioni Google Building Maker, usata per creare edifici 3D in Google Earth e Maps, Google Cloud Connect rimpiazzato dal popolare Google Drive e il servizio vocale per i servizi di Big G su BlackBerry.

Due le petizioni lanciate finora. La prima, firmata da Daniel Lewis di New York, è pubblicata su Change.org e recita così: “Caro Google, qualche anno fa ho iniziato ad utilizzare Google Reader per il suo scopo, l’aggregazione e la lettura di vari contenuti web in un solo sito ma poi è successo che anche che molte persone hanno iniziato a farlo e con la possibilità di commentare. Il Reader è diventato un’esperienza meravigliosa per molti di noi, utile al fine quotidiano del consumo dei contenuti on-line. Purtroppo, si è deciso di uccidere queste funzioni ‘extra’”. Un’altra petizione viene ospitata sul sito della Casa Bianca, più stringata, in cui si chiede a Google di riconsiderare la sua decisione.

Intanto sulla rete è tutto un fiorire di suggerimenti per prepararsi al giorno in cui Google Reader non ci sarà più: il consiglio più gettonato è quello di farsi un backup dei propri feed con Google Takeout, e prendersi tutto il tempo per scegliersi le alternative. Che ci sono, e anche di buon livello.

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