Papa Francesco nomina il nuovo segretario di Stato: chi è Pietro Parolin?

pietro-parolin-tuttacronaca-nominaIl prossimo 15 ottobre avverrà il passaggio di consegne: Pietro Parolin, attuale nunzio in Venezuela, prenderà il posto di Tarcisio Bertone assurgendo a segretario di Stato. In seguito alla nomina arrivata da Papa Francesco, Parolin ha espresso la sua “profonda e affettuosa gratitudine” al Pontefice per aver riposto in lui una “immeritata fiducia”, manifestandogli “rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui”. Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di auguri al nuovo segretario di Stato, un italiano, facendo riferimento ai suoi precedenti incarichi:  “Nei lunghi anni trascorsi alla Segreteria di Stato, unanimemente apprezzata è stata la Sua costante attenzione per le relazioni fra lo Stato italiano e la Santa Sede ed il Suo impegno affinchè il rapporto di esemplare concordia e armoniosa convivenza esistente fra le due sponde del Tevere potesse ancor più consolidarsi, nel rispetto dell’indipendenza e della sovranitá di cui ciascuna delle due parti è, nel proprio ordine titolare. Sono certo che grazie alla Sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrá ulteriormente consolidarsi”. Il Papa ha inoltre confermato negli incarichi il sostituto alla segreteria di stato mons. Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli stati, mons.Dominique Mamberti, il prefetto della casa pontificia, mons. Georg Gaenswein, l’assessore per gli Affari generali mons. Peter Wells e il sottosegretario per i rapporti con gli stati, Antoine Camilleri.

Ma chi è il nuovo segretario di Stato? L’arcivescovo veneto monsignor Pietro Parolin è uno stimato diplomatico di lungo corso. Originario di Schiavon, dove è nato il 17 gennaio 1955, ordinato prete nella diocesi di Vicenza il 27 aprile del 1980, Parolin si è poi dedicato agli studi alla pontificia università Gregoriana (dove si è laureato in diritto canonico) e il primo luglio del 1986 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Dal 1986 al 1989 ha prestato la sua opera in Nigeria e in Messico dal 1989 al 1992 per poi rientrare a Roma nella seconda sezione della Segreteria di stato, quella che appunto si occupa dei rapporti con gli stati. Era il 30 novembre 2002 quando è stato nominato sotto-segretario della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato da Papa Giovanni Paolo. Parolin si è occupato in particolare delle relazioni tra la Santa Sede e i Paesi orientali curando soprattutto i dossier riguardanti la Cina e il Vietnam. Il suo impegno ha riguardato anche su un altro fronte, quello dei negoziati tra Israele e Santa sede che, dopo aver allacciato relazioni diplomatiche nel 1992, sono ancora impegnati nella definizione delle questioni giuridiche e fiscali.Benedetto XVI l’ha promosso, il 17 agosto 2009, arcivescovo (sede titolare di Acquapendente) e gli viene affidata la delicata e prestigiosa nunziatura di Caracas nel Venezuela di Hugo Chavez, dove la sua azione diplomatica ha favorito la riconciliazione tra stato e chiesa dopo un lungo periodo di tensioni. Il 12 settembre 2009 Parolin ha ricevuto l’ordinazione episcopale direttamente dalle mani di papa Ratzinger nella basilica di San Pietro. Il nuovo segretario di Stato, legato da vecchia conoscenza a Papa Francesco, conosce l’inglese, il francese e lo spagnolo ed è una personalità molto apprezzata in curia a cui vengono riconosciute capacità e sensibilità anche dal punto di vista umano e pastorale. E’ il più giovane segretario di stato dai tempi di Eugenio Pacelli che lo divenne nel 1930 a un mese dal compiere 54 anni.

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Un Papa ciellino? Scola in pole position!

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Il cardinale che potrebbe diventare Papa fu professore di filosofia di Silvio Berlusconi e discepolo di don Giussani. Anche se, dopo aver tenuto lezioni al meeting di Comunione e Liberazione, aver benedetto pellegrini ciellini diretti a Loreto, aver ricevuto le congratulazioni per la porpora dal fondatore di Cl, l’arcivescovo di Milano poco più di un anno fa ne ha preso le distanze con stizza. Forse per allontanare la sua figura da un altro ciellino doc Roberto Formigoni, finito nella bufera mediatica e giudiziaria: ”Ma è possibile che uno deve avere non uno ma due peccati originali?” si era chiesto l’arcivescovo, sottolineando di ”non aver partecipato da vent’anni a riunioni organizzative” e ormai di ”non conoscere tutti quelli che hanno meno di sessant’anni”.

Eppure l’arcivescovo di Milano con alcune dichiarazioni – gennaio 2012 per esempio quando ormai alcuni già sapevano che Ratzinger pensava a dimettersi o almeno lo stava per decidere – sembra aver rinnegato l’appartenenza a Cl e anche la sola vicinanza con Formigoni. “Negli ultimi vent’anni ci siamo visti sì e no una volta all’anno a Natale” aveva risposto. E ammonendo i cronisti a “non confondere verità e verosimile” aveva sottolineato:  “Dicono ‘sono nati entrambi a Lecco, hanno militato entrambi in Comunione e liberazione, sono stati amici per tanto tempo. Sarà mai possibile che Scola non c’entri niente con Formigoni?’ No, non c’entra niente”. Insomma, sulla propria militanza in Cl, Scola si era chiesto ironicamente: “Possibile che uno si debba portare addosso non uno ma due peccati originali?”. Una domanda, la sua appartenenza al Cl, secondo l’arcivescovo senza senso, dovuta alla fissazione dei giornalisti che lo “tirano in ballo” quando si parla dell’organizzazione anche se io, spiegava “non ho più partecipato a riunioni organizzative e ormai non conosco nessuno tra quelli che hann0 meno di sessant’anni”. Una versione confermata dal Celeste: “Siccome siamo stati educati in Cl, sembra che tra Formigoni, Scola e tanti altri, noti e meno noti, ci siano costantemente dei summit in cui si prendono decisioni insieme. Questo non è vero. Negli ultimi 20 anni, ben che vada, per il tradizionale scambio degli auguri di Natale. Io e Scola ci conosciamo e siamo amici da tantissimi anni ma è vero che negli ultimi 20 anni ci siamo visti, ben che vada, per gli auguri di Natale”.  Poi nell’aprile del 2012 Scola a una domanda sbottava: “‘Cosa ne so io di Comunione e Liberazione, non parlo di queste cose, né’ di Cl né di Formigoni né di altro”.

Ostacolato sempre da Bertone e percepito come  estraneo alla Curia romana e alla gestione che l’ha caratterizzata in questi ultimi anni, sembra essere uno dei due candidati favoriti.

L’altro, il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo metropolita di Sao Paulo in Brasile, e’ nato il 21 settembre 1949. Creato e pubblicato Cardinale da Benedetto XVI nel Concistoro del 24 novembre 2007, del Titolo di Sant’Andrea al Quirinale.

Dal 2003 al 2007 e’ stato segretario generale della Conferenza episcopale brasiliana. Il 21 marzo 2007 e’ stato nominato arcivescovo di Sao Paulo. E’ succeduto nell’incarico al cardinale Claudio Hummes, nominato da Benedetto XVI prefetto della Congregazione per il Clero.

Ha indicato proprio nell’insegnamento e nella testimonianza di Benedetto XVI a Sao Paulo e ad Aparecida i punti centrali della sua missione come pastore: la centralita’ della parola di Dio, la forza della carita’, con una particolare attenzione alle tante ”sacche” di poverta’ che contraddistinguono tragicamente la realta’ brasiliana. E ancora, l’attenzione ai giovani, la catechesi, la formazione, la difesa della vita e la riaffermazione della centralita’ della famiglia nella societa’.

Intanto il Conclave è fissato per la prossima settimana e da allora la partita sarà aperta!

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Valeria è andata a salutare Ratzinger!

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Non ha voluto mancare all’ultima udienza del Papa in Piazza San Pietro in Vaticano. Valeria Marini era nell’area riservata, in mezzo a tanti prelati. Valeria Marini ha spesso parlato della sua fede cattolica e del suo partecipare alle celebrazioni della domenica.

Sigillato l’appartamento papale!

PAPA:ALLE 20 SIGILLI APPARTAMENTO, CHIUSURA PORTA C.GANDOLFO

Questa sera, dopo la fine del pontificato di Benedetto XVI, l’appartamento nel quale il Papa ha vissuto per quasi otto anni e’ stato sigillato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in veste di Camerlengo. E’ stato apposto un sigillo fatto con un nastro adesivo robusto e con sopra il timbro della ”sede vacante”.

Angeli e demoni… ma non è un film! Wikileaks svela i rapporti Usa-Chiesa

wikileaks vatican usa

Nuovi documenti di Wikileaks diffusi venerdì sera riguardano il Vaticano e le relazioni dell’ambasciata degli Stati Uniti in Vaticano. Vi si raccontano molte cose, tra cui le seguenti.

– il Vaticano faceva sapere nel 2004 che le parole del futuro papa Ratzinger contro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea erano “opinioni personali” e “non riflettono la visione della Santa Sede”

– l’ambasciata statunitense in Vaticano nel 2001 auspicava un ruolo meno controproducente del Vaticano nella questione palestinese

– la missione Vaticana alle Nazioni Unite faceva nel 2009 un’ intensa attività di lobbying sui propri interessi religiosi

– le indagini sulla pedofilia in Irlanda sono state viste in Vaticano come un’offesa alla sovranità nazionale vaticana. Il cardinal Bertone ha chiesto all’ambasciata irlandese che le richieste dell’indagine arrivassero attraverso i canali diplomatici

– nel 2009 l’ambasciata americana in Vaticano riferiva di una serie di fallimenti di comunicazione da parte della Santa Sede: le sue fonti definivano il cardinal Bertone come uno che “si distingue per la sua assenza” nella gestione delle crisi (si sottolineano le gaffes e gli incidenti su Olocausto e antisemitismo), e responsabile di una crescita del “disordine”. Ma l’incaricata d’affari Julieta Valls Noyes ci aggiungeva del suo, chiamando queste opinioni “sottovalutazioni” e segnalando come Bertone sbagliasse il nome del cardinale Lefebvre, non conoscesse le lingue e accusasse i giornali di inventare i problemi. Inoltre era criticata la ristrettezza della cerchia dei consiglieri del Papa, “omogenea generazionalmente e geograficamente”: tutti ultrasettantenni incapaci di comprendere le moderne tecnologie e l’informazione. Sono “italocentrici” e parlano in gerghi loro che nessuno capisce. È segnalata “l’anomalia” di padre Lombardi che usa il Blackberry ed è più attento al mondo, ma non se lo fila nessuno.

Chiesa immacolata e trasparente nelle attività economiche: lo chiede Bertone

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