«Potremmo entrare in Forza Italia solo con serie garanzie di agibilità e se fossi confermato segretario con pieni poteri. Ma siccome l’impresa è tutt’altro che facile, prepariamoci a una scissione che è ormai nei fatti. Meglio: proviamo a compiere una separazione consensuale. A noi il Pdl, a Berlusconi e ai falchi Forza Italia». Nel giorno in cui il Cavaliere «sospende» il Pdl e «azzera» il suo delfino, orami ex, Angelino Alfano rinvia l’addio al Consiglio nazionale dell’8 dicembre. «A meno che», afferma un ministro, «Berlusconi dopo il voto sulla decadenza provi a far cadere il governo. In quel caso all’8 dicembre non ci arriviamo, la scissione avverrà prima per garantire la stabilità».
Nonostante queste parole poi Alfano non si arrende e rilancia «Lavoro nel limite dell’umano all’unità».
Le condizioni quali sono?
– Alfano segretario
– impegno a sostenere il governo Letta «almeno fino al 2015»,
– la scelta di ogni incarico attraverso le primarie.
– nessuna carica calata dall’alto