Mistero nel bergamasco: cadavere abbandonato in un campo

bergamo-cadavere-tuttacronacaE’ L’Eco di Bergamo a parlare del nuovo giallo sul quale s’indaga. Alle prime luci dell’alba è infatti stato trovato il cadavere di un uomo in un campo di Verdellino, in località Zingonia, nella Bassa bergamasca. Le modalità del delitto non sono ancora note, ma si sa che la vittima sarebbe un albanese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Treviglio e Bergamo, oltre al magistrato di turno. L’area è stata isolata per consentire ai militari di effettuare i rilievi.

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Treno investe ambulanza nel Bergamasco: due morti

ambulanza-scontro-treno-tuttacronacaNon si sarebbero abbbassate le sbarre, per cause ancora in via di accertamento, a un passaggio a livello della linea Bergamo-Lecco tra Pontida e Cisano Bergamasco. Un’ambulanza che si trovava ad attraversare i binari è stata così travolta da un treno partito da Bergamo con quindici minuti di ritardo. Sembra che il ritardo fosse dovuto a problemi segnalati lungo la linea. Come riporta il Corriere di Bergamo, alcuni testimoni hanno detto di aver sentito distintamente la frenata del treno seguita subito dopo dalla sirena. Poi il terribile schianto che è costato la vita a due persone, mentre una terza è grave. Sul posto sono intervenuti ambulanze del 118, carabinieri, vigili del fuoco.

Indiani ubriachi prendono a cinghiate un 17enne

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Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, un gruppo composto da circa 15 persone ubriache, di nazionalità indiana, ha avvicinato un gruppo di ragazzi  in via Siotto Pintor a Gorlago, nel Bergamasco, e ha dato il via a un vero e proprio pestaggio. Un 17enne italiano è rimasto colpito dalle cinghiate al volto e al corpo, trasportato all’ospedale di Seriate, gli è stato diagnosticato un trauma cranico: 15 i giorni di prognosi.

Notte di terrore nel bergamasco: si consuma una gangster story in strada

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Poteva essere la scena di un film tra gangster e invece era una rapina a mano armata dove i malviventi non hanno risparmiato i proiettili e la violenza. Due colpi di pistola e una raffica di mitra, i vetri infranti ovunque e i titolari del «Caffè Orientale», in via Trieste a Martinengo, che fortunatamente, sono usciti indenni, grazie ai cristalli antifurto.  L’obiettivo però non era il locale che sorge sul tratto dell’ex statale Soncinese che attraversa la città ma la sala giochi «Black Jack» che sorge a fianco ed è collegata al bar vero e proprio. All’interno, sono sistemate 40 slot machine e 17 videolottery. Dentro, c’è contante per 60-90 mila euro.

A raccontare quanto è avvenuto è Patrizia Ricci, titolare insieme al marito del locale:

«Verso l’1.15 nel locale c’eravamo solo io e mio fratello Francesco – racconta Patrizia -. Domenica la gente va via prima. Nel piazzale erano rimasti due clienti a chiacchierare. Li stavo seguendo attraverso il sistema di video sorveglianza mentre sistemavo le ultime cose». Un attardarsi che forse ha ingannato i banditi. Pensando che quei due fossero i proprietari, hanno colpito. Sono arrivati sgommando su un Golf Volkswagen nera, rubata poco prima a Romano e poi ritrovata in località al Tiro di Martinengo. Dall’auto sono scesi in tre, passamontagna in testa e armi spianate. «Due dei rapinatori sono andati verso i clienti – racconta la titolare -. Appena hanno capito che con noi non c’entravano, li hanno fatti stendere. Li sorvegliava il bandito rimasto a fare il palo. Gli altri due sono corsi all’entrata, ma era chiusa».

I banditi, due italiani e uno di colore, hanno provato prima a entrare nella sala giochi, ma quando sono arrivati l’hanno trovata chiusa e quindi hanno tentato di entrare dal bar.  La titolare appena si è accorta dei rapinatori ha azionato gli allarmi. I malviventi hanno capito che il colpo era saltato e hanno perso la ragione:  «Due hanno cominciato a sparare all’impazzata – dice la Ricci -. Quello col mitra, che era più indietro, ha tirato una raffica contro le vetrine, incurante del complice che era davanti alla porta. Anche quest’ultimo non ha pensato un secondo e ha esploso due colpi a meno di un metro dal vetro».

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I proiettili sono penetrati rimbalzando sul soffitto. Uno è andato a colpire anche un’altra vetrata sul lato. Un paio sono finiti nel cartongesso sopra il bancone dietro cui era nascosta la titolare. Meno di cinque minuti dopo nel locale c’erano i carabinieri. Dei rapinatori, nessuna traccia.

«L’ultimo furto l’abbiamo subito 15 giorni fa – racconta la Ricci -. Abbiamo aggiunto la licenza per i tabacchi al bar a luglio e nemmeno due mesi dopo, arrivando la mattina, abbiamo trovato il vetro della porta d’entrata rotto. Le sigarette erano sparite».
Uno stillicidio che per la barista sembra ormai essere la normalità. «Chi fa questo lavoro deve metterlo in conto. Si fanno sacrifici e poi si rischia di prendersi due colpi di pistola. Per che cosa poi? Se uno si ferma a pensarci, finisce che molla tutto. E non escludo che lo facciamo anche noi. Non so proprio fino a quando troveremo la forza di andare avanti».

Passa poco più di un’ora e suona un altro allarme. Ancora banditi a caccia di slot machine. Viene colpito il bar «La salamandra» di Ghisalba. Con un’auto viene divelta la porta d’entrata, i ladri entrano e caricano tre videopoker e un cambia monete su un Ford Transit e poi si danno alla fuga.

STUDIO SHOCK: con i bimbi stranieri in classe gli alunni italiani apprendono meno

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Siamo rimasti tutti sconvolti da quei genitori che ritiravano i propri figli da scuola perché in classe vi erano troppi bambini stranieri, come quelli che si sono verificati a Costa Volpino, nel Bergamasco, o di Landiona, in provincia di Novara, ma ora arriva uno studio, condotto da Andrea Ichino, professore di Economia politica all’Università di Bologna, in collaborazione con Rosario Ballatore e Margherita Fort dal titolo «The Tower of Babel in the Classroom» e la polemica torna. Lo studio dimostrerebbe che una presenza massiccia di bambini stranieri nelle classi porterebbe i bambini italiani ad apprendere di meno e a far calare i loro risultati nei test. Dalla ricerca emerge che sostituendo un italiano con un immigrato in una classe della seconda elementare, la frazione di risposte corrette degli italiani nei test Invalsi si riduce del 12% in italiano e del 7% in matematica (dati relativi al 2009-10). Dalla seconda elementare alla quinta, tuttavia, i risultati degli alunni migliorano, il che evidenzia che i bimbi italiani riescono ad integrare gli stranieri, ma in tempi relativamente lunghi. 

Disabile in classe e i genitori ritirano i figli

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A nord Italia, i genitori avevano deciso di ritirare i figli dopo aver saputo che vi erano alcuni ragazzi stranieri in classe, al sud i famigliari dei bambini della Gennaro Sequino, scuola a nord di Napoli, ritirano i figli da scuola perché in classe c’è un disabile. Padri e madri si sono recati nei giorni scorsi dalla direttrice dell’istituto e hanno chiesto il nullaosta per il trasferimento dei figli in altre sezioni, dove non fossero presenti bambini affetti da autismo. Richieste che sono state respinte dalla dirigente scolastica Maria Loreta Chieffo che però alla fine ha dovuto cedere al trasferimento degli alunni in altre scuole del territorio. I ragazzi che hanno lasciato al scuola sono stati al momento 6 su 20, ma molti sono pronti a fare nuove richieste.

  

Via gli italiani dalla scuola, troppi bambini rom nel Novarese

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E’ il secondo caso dopo quello accaduto nel Bergamasco, in cui genitori decidono di portare i propri figli in altre scuole perché quelle vicino a casa hanno troppi stranieri. Stavolta la notizia arriva dalla provincia di Novara, a Landiona, un paese di circa 600 abitanti dove il sindaco  Marisa Albertini ha spiegato: “Abbiamo cercato di convincerli a lasciare i loro figli, ma hanno preferito portarli a Vicolungo, il paese qui vicino”.

Eppure 10 anni fa la scuola aveva invitato i bimbi rom a iscriversi perché era a rischio chiusura, ma ora invece sono gli italiani ad andar via.  “I bimbi rom iscritti sono 25 – ha spiegato il Sindaco – ma quelli che frequentano le lezioni sono molti di meno. Gli italiani, se vogliamo definirli così, sono una dozzina. Avevamo tentato di accorpare le classi con quelle di Sillavengo, altro paese della zona, per favorire una maggiore integrazione, ma non è stato possibile”.

“Non siamo razzisti” assicura il Consigliere comunale di minoranza, Francesco Cavagnino, ma questo “fatto di una gravità assoluta” ha screditato tutto il paese, commenta. Franca Biondelli, deputata Pd di Novara, ha annunciato di voler dare il via ad una interrogazione parlamentare.

 

Troppi stranieri e le madri ritirano i figli da scuola. Caos nel Bergamasco

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Ci sarebbero stati troppi bimbi stranieri in classe e in quella unica sezione di prima elementare  che si è formata a Corti frazione di Costa Volpino nel  Bergamasco, i 7 bambini italiani che erano stati iscritti sono stati progressivamente tolti. L’ultimo episodio si sarebbe svolto pochi giorni fa, quando gli ultimi tre o quattro genitori dei piccoli avrebbero  annunciato che se il dirigente scolastico non avesse trovato posto ai loro figli nelle altre primarie delle frazioni di Piano, Volpino o Branico, li avrebbero presi e portati fuori paese. Così ora ci sarebbero 14 bambini tutti di origine straniera: marocchina per la gran parte, poi albanese, romena e africana in genere. Il dirigente dell’Istituto comprensivo Umberto Volpi, 40 anni di attività come insegnante e come preside, allarga le braccia sconsolato e preferisce non parlare, rimandando alle istituzioni e ai media, una spiegazione di quel che sta accadendo a Costa Volpino.

 

All’assalto di Fara! La città è assediata dai procioni

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Scene che di solito si vedono solo in qualche  cittadina rurali del Nordamerica e che invece per gli abitanti di Fara Gera d’Adda, nel Bergamasco, sono episodi di vita quotidiana.  La cittadina è invasa dai procioni che sfrecciano nelle strade e causano danni. Sparisce il segnale tv? Sono stati i procioni. Il tubo dell’acqua comincia a perdere? Ancora i procioni. Si sentono degli strani rumori nel sottotetto, le galline nel pollaio vengono sgozzate? Sempre colpa dei procioni.

Assediano il paese suddivisi in tre colonie sparse tra la diga di Sant’Anna a nord e la zona della Lanca a sud. «È un problema che ormai ci trasciniamo da qualche anno – commenta il sindaco Valerio Piazzalunga -. Ogni tanto ci sono cittadini che li segnalano. E gli operatori della piattaforma ecologica raccontano che se li ritrovano nei cassoni della spazzatura a mangiare gli avanzi, e devono metterli in fuga prima di poter scaricare nuovi rifiuti. Noi non possiamo intervenire, perché si tratta di animali classificati come pericolosi, e quindi serve l’intervento di personale specializzato. Ora temiamo che possano anche diffondersi nella zona tra l’Adda, il canale e l’ex Linificio, ormai dismesso».

Ma chi sono i procioni?

Il suo nome scientifico è Procyon lotor, viste le abitudini notturne nel classificarlo si scelse il nome della stella Procione, ma è chiamato anche «orsetto lavatore» per l’abitudine di immergere nell’acqua o sfregare nell’erba il cibo prima di mangiarlo.

Come si sono diffusi?

Il procione si riproduce come un forsennato: anche due volte l’anno e fino a cinque cuccioli per volta.

Il problemi ci sono e gli esperti del WWF spiegano: «Il problema dei procioni così come di altre specie alloctone presenti sul territorio bergamasco è il risultato di una carenza da parte degli enti preposti alla gestione di questi animali. In passato questa specie era addirittura commerciata ed era stata oggetto di ripetute segnalazioni affinché si interrompesse il disequilibrio ecologico che questi animali stavano provocando. Così come altri animali, ad esempio la tartaruga d’acqua dalle orecchie rosse che sta distruggendo la fauna ittica dei corsi d’acqua ed è in competizione con la tartaruga palustre europea che è autoctona».

Bergamasco invaso dai serpenti?

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Cosa succede nel Bergamasco? Sicuramente qualcosa di strano se per la sesta volta da ottobre gli abitanti in provincia di Bergamo si trovano faccia a faccia con pitoni o boa. Cinque giorni fa era successo a una signora di Seriate che aveva trovato un boa constrictor sul terrazzo di casa, ora è toccato a una donna di Bonate Sopra che nella lavanderia di casa di è trovata faccia a faccia con un pitone reale. La signora è stata costretta a chiamare in aiuto due amiche e con la pala il grosso serpente è stato messo in una scatola e poi consegnato ai Vigili del Fuoco. La Forestale sospetta che questi animali siano stati acquistati da piccoli, per fare un regalo ai figli, e poi l’animale cresce e l’estate arriva e questi elementi sono spesso alla base dell’abbandono del rettile. In fondo siamo tutti pronti a commuoverci di fronte a un cagnolino o a un gattino abbandonato, ma chi adotterebbe un pitone o un boa costrictor adulto?

La protesta dei pentastellati contro il finanziamento ai partiti: soldi finti in aula

finanziamento-protesta-tuttacronacaBocciata alla Camera la mozione con cui il M5S chiedeva la sospensione della rata dei rimborsi di luglio in attesa dell’approvazione della nuova legge di riforma del sistema di finanziamento pubblico ai partiti. A votare la mozione sono stati solo i pentastellati supportati dai leghisti. Bocciatura anche per la mozione di Sel, con cui si chiedeva di istituire una commissione di studio sul tema. Passata invece la mozione di maggioranza sul finanziamento indiretto ai partiti, con i contributi volontari dei cittadini. Dopo la bocciatura della mozione, i deputati 5 stelle hanno protestato lasciando l’Aula della Camera, non attendendo il voto sulle altre mozioni. Nell’uscire, passando davanti ai banchi del governo vi hanno depositato finte banconote da 500 euro obbligando la presidente di turno, Marina Sereni, a lanciare un appello: “Non depositare carta sui banchi del governo”. Riguardo la votazione, pronto l’attacco di Manlio Di stefano: “Pd, Pdl e Sel hanno confermato che sui soldi sono sempre uniti. Insieme hanno votato contro la sospensione della tranche di luglio schierandosi dietro la promessa di un ddl che dovrebbe convertire il tipo di finanziamento da diretto ad indiretto, ma dal 2017. Il paese però è in crisi oggi”. Mentre Grillo ha commentato: “I partiti si tengono i soldi: 91.354.339 euro”.

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Letta salva Alfano, ma sacrifica Calderoli

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Tutti vogliono il cambiamento, ma tutti lo auspicano in modo diverso. Letta, che aveva fatto dimettere la Idem dopo lo scandalo dell’IMU, sembra “graziare” Alfano, ma poi condanna il vicepresidente del Senato e in una intervista appena rilasciata alla Cnn afferma “Calderoli se ne deve andare, deve lasciare l’incarico. Gli ho chiesto di dimettersi»  Il premier ha definito l’accaduto «una vergogna» e ribadito che continuerà a chiedere le dimissioni di Calderoli. « La mia scelta di chiedere a Cecile Kyenge di essere ministro è stata una scelta molto chiara per il Paese. Gli italiani devono comprendere che l’integrazione interna è una delle maggiori questioni per il futuro e il messaggio era molto chiaro».

E che le frasi di Calderoli possano essere un choc per l’Italia non ci sono dubbi, ma se è vile e scandaloso offendere il ministro Kyenge non è altrettanto vile e scandaloso rimpatriare la moglie e la figlia di un dissidente  che godevano del diritto di asilo politico nel nostro paese?  E’ del tutto improbabile che il Capo di Gabinetto, proprio per i compiti a lui  assegnati, di supporto al Ministro, possa agire indipendentemente dal ministro dell’Interno. Perché indignarsi per Calderoli e salvare Alfano? Potrebbe essere perché la Lega non ha il potere di far cadere il governo e il Pdl invece potrebbe farlo saltare in pochi minuti? L’attacco a Calderoli potrebbe essere l’ennesima mossa per far deviare l’attenzione dal caso kazako?

Indagine su Calderoli per il caso Kyenge. Nessuna pacificazione?

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Se tra Kyenge e Calderoli pace era stata fatta, quella pacificazione non è valsa per la Procura della Repubblica di Bergamo che sta indagando il vicepresidente per “Diffamazione aggravata dall’odio razziale”, per le sue frasi pronunciate a Treviglio sul ministro Cècile Kyenge.

D’altra parte la polemica era continuata tra il premier e  il segretario della Lega Nord. Proprio Enrico Letta ieri aveva definito Roberto Maroni correo degli insulti del vicepresidente del Senato. Oggi la risposta del segretario della Lega suonava come un nuovo attacco: “Per me la questione è chiusa Calderoli si è scusato e Letta farebbe meglio a occuparsi di altre cose” e lo invitava ad approfondire il  kazako.

Dopo le offese di Calderoli alla Kyenge ora un assessore rincara la dose

orango-kyenge-calderoli-tuttacronacaRoberto Calderoli aveva dichiarato che il ministro Cecile Kyenge gli ricorda un orango e dal momento della dichiarazione le polemiche non si sono ancora raffreddate. A buttare benzina sul fuoco ci ha pensato ora l’assessore regionale alla protezione civile del Veneto, Daniele Stival che sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto in cui appare un orango che si dichiara offeso dal paragone.

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Calderoli e i nuovi insulti al ministro Cecile Kyenge

calderoli-kyenge-tuttacronacaLa lega è in festa a Treviglio, nel Bergamasco, e l’ex ministro per la semplificazione Roberto Calderoli approfitta dell’occasione per lanciare nuovi insulti a Cecile Kyenge: “Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango”. Nulla a che vedere con la politica quindi, ma un attacco personale al seguito del quale il deputato Pd Khalid Chaouki, deputato Pd ha chiesto che Calderoli si dimetta dalla presidenza Senato. Ma il leghista ha rincarato la dose: “Kyenge bene a fare il ministro, ma forse lo dovrebbe fare nel suo Paese. È anche lei a far sognare l’America a tanti clandestini che arrivano qui”. Il ministro dell’Integrazione, in settimana, si era recata proprio a Bergamo, dov’è stata accolta da un piccolo aereo che ha sorvolato la città con la scritta “Stop ai clandestini”. Il tutto pagato dai leghisti.

Prete condannato per reati sessuali, va in gita con i bimbi

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C’è sconcerto, paura e rabbia in queste ore a  Casirate d’Adda, nella Bassa Bergamasca, dove don Luigi Mantia, sacerdote che il 26 febbraio scorso aveva patteggiato due anni, con pena sospesa, per atti sessuali con minorenni (di 8 e 12 anni), si appresta a partire per una settimana di vacanza in montagna a Zambla con alcuni bambini che frequentano l’oratorio. Come è possibile che un prete condannato per pedofilia possa ora accompagnare in gita dei bambini? Per una serie di vicissitudini il sacerdote ora potrebbe prendere parte a questa settimana estiva con il gruppo dell’oratorio. Don Luigi Mantia infatti è in “prestito” a Pumenengo, in provincia di Bergamo, dove manca il parroco da maggio e quello nuovo arriverà a settembre. Nel frattempo don Luigi è stato inviato a Casirate e tutto fa presagire che anche lui partirà con i bambini. La curia di Cremona ha smentito la notizia e a rassicurato i genitori che il religioso non prenderà parte alla gita, ma la rabbia dei genitori non si è placata. Come è possibile consentire che un prete condannato possa di nuovo stare in oratorio? Come è possibile che sia ancora a contatto ancora con i ragazzi?

17enne trovato morto nell’Adda!

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Dopo due ore di ricerche è stato ritrovato il corpo del 17enne, Tony Calice, nato a Santo Domingo, residente a Bussero, nel Milanese, annegato nell’Adda a Fara Gera, nel bergamasco. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco, dopo varie ricerche  hanno ritrovato il corpo incastrato sotto alcuni rami di un isolotto che separa il fiume Adda dal vicino canale.

Il giovane si era tuffato per fare un bagno con un amico nel fiume e non è più riemerso. L’allarme è scattato poco dopo le 16, nella zona sono iniziate le ricerche. Sul posto anche il 118 con l’elisoccorso. Domenica, nella stessa zona, era annegata una 13enne, Anna Tatu.

Non c’è la terapia intensiva e un 24enne muore!

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Serviva un posto in terapia intensiva, ma per trovarne uno libero ha dovuto percorrere in ambulanza 150 chilometri. Alla fine O.C., 24 anni, bergamasco di Serina, è morto per le conseguenze di un’occlusione intestinale. Il giovane, disabile dalla nascita, era arrivato all’ospedale di San Giovanni Bianco, in Val Brembana, lamentando dolori addominali. Dopo un primo trattamento farmacologico le sue condizioni sono peggiorate. I medici hanno deciso per l’intervento, ma serviva una struttura con terapia intensiva. Negli ospedali bergamaschi nessuno dei 91 posti letto era disponibile e alla fine è stato necessario portare il paziente fino a Cremona

Visto che l’elicottero non poteva effettuare il trasferimento per problemi di nebbia, il trasporto è avvenuto in ambulanza. Dopo due ore di viaggio il giovane è arrivato nell’ospedale di Cremona, dove è stato sottoposto a un intervento che però non è riuscito a salvarlo.

46enne ucciso in casa nel bergamasco! Forse regolamento di conti.

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