Fazio rottamato? Il direttore di Rai 1 parla di Conti

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“Meglio pochi, ma buoni” affermava Fabio Fazio qualche giorno fa quando gli ascolti erano in calo e Sanremo sembrava davvero in declino. Poi la serata di ieri tra duetti, l’omaggio ai cantautori, Enrico Brignano che ha omaggiato il grande Aldo Fabrizi, sono riusciti a risollevare le sorti di un Festival canoro che sembrava ormai rottamato da XFactor.

«Sicuramente Carlo Conti farà il Festival molto presto. Per il prossimo anno la mia scelta è ancora Fazio, se ha un progetto da proporre e beninteso se ne ha voglia. Laddove Fazio declinasse, in pole position c’è Conti. Perchè i casi sono due. O hai il fuoriclasse assoluto, diciamo Fiorello o Benigni, e allora il Festival si identifica con lui, oppure scegli un grande professionista e un uomo tranquillo come Conti, e gli costruisci intorno una squadra. Altri non vedo». Questa è stata l’affermazione di Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, in un’intervista a La Stampa. A essere rottamato quindi non sarà il Festival, ma Fazio? Leone ha anche affermato «credo che manchi l’effetto sorpresa. Per bissare i fasti del ’13 bisognava forse inventarsi qualcosa di più nuovo». Tuttavia, per il direttore di Raiuno «il Festival è coerente con l’idea di tivù di Fazio. Basta glamour, scandali, effetti speciali. Nulla è più eccezionale della normalità. E io sono d’accordo. L’anno scorso – prosegue – ci furono Crozza e Benigni. Quest’anno, finora, nulla del genere. Ma Crozza arriva e il Festival non è finito». In merito all’attacco di Beppe Grillo, «la Rai non è esente da critiche, ma le accuse di Grillo sono talmente disinformate e superficiali da diventare paradossali», commenta Leone. «Non puoi dire che perde 400 milioni se sono 20 e in ogni caso il bilancio chiude in pareggio»

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L’attacco di Pieraccioni a Renzi!

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«Ce lo siamo tolto dai c…», comincia a dire bloccandosi sull’iniziale. E poi lo definisce un «concorrente, nel senso che è un comico eccezionale, noi facciamo degli spettacoli in teatro che durano due ore e mezza, quello alla Leopolda ha parlato cinque ore. Dorme due ore a notte come Berlusconi vecchia maniera. Tiene il palco meglio di Dario Fo, Benigni e Panariello messi insieme. Diventa premier? Speriamo, meno male! Perché se lo ritrombavano un’altra volta ce lo ritrovavamo come concorrente e non è che uno così lo liquidi con una particina: quello vuole fare tutto, il direttore della fotografia, le musiche e anche le quattro spagnole che arrivano…». Ma i cinepanettoni in quale Natale scompariranno?

Salta Benigni… costa troppo!

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Dopo Crozza, la Rai deve dire addio anche a Roberto Benigni! Lo show del comico toscano previsto per il periodo natalizio, “Dieci comandamenti”, non si farà. La motivazione ufficiale sono gli impegni all’estero di Benigni. In realtà in questo modo si risparmieranno 4 milioni di euro. Quei soldi pubblici che ormai sono sotto gli occhi dei contribuenti che si trovano a pagare un canone per vedere poi perennemente i conti in rosso della tv pubblica che viene anche foraggiata dallo stato… forse il vero giro di vite dell’Italia è la Rai?

Brunetta contro Benigni: “uccide Dante”. Ma lo sa che Dante è morto?

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Brunetta si scaglia contro Benigni: “Un buon motivo per non andare all’Inferno è l’idea di trovarci Benigni che ripete la sua solfa uccidendo Dante anche là”.  Ma Renato Brunetta lo sa che Dante è morto? Come si può uccidere chi è già morto?

Il capogruppo del Pdl alla Camera ha poi continuato:

“Per il resto, finché Benigni ripete pateticamente le battute sul sottoscritto e altri colleghi del Pdl, attinte dal repertorio di Grillo e Crozza, non fa ridere, ma pazienza. Invece non c’entra nulla con l’umorismo, ed è pura menzogna, sostenere come fa lui che per la manifestazione di domenica a Roma ‘hanno pagato tutto e tutti’. Una infamia che colpisce non solo gli organizzatori ma diffama volgarmente tanta gente comune e perbene, che è capace di provare affetto per Berlusconi e rabbia per l’ingiustizia, ed è la stessa che prezzola Benigni con il canone quando ci rifila a tariffe milionarie i suoi flop danteschi”.

Roberto Benigni contro Berlusconi…

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Roberto Benigni chiude l’edizione 2013 di TuttoDante, iniziata a il 20 luglio scorso a Firenze in piazza Santa Croce con un attacco diretto a Berlusconi:

“Mi sono scordato un attimo della Cassazione e i giudici sono andati troppo veloci: non ho avuto il tempo di comprarli tutti”.

Queste sono state le parole con cui il comico toscano ha fatto riferimento al processo Mediaset e alla condanna dell’ex premier.  Come ogni sera Benigni , prima di iniziare la lettura dell’Inferno, ha cantato una canzone “Io sono il boss” del 1996 rivisitandola in chiave attuale e ricordando anche che ora Berlusconi potrebbe essere incorso in un nuovo reato dopo che Marino ha contestato il palco eretto in via del Plebiscito a Roma. Satira, ironia e anche uno sguardo al Vaticano.

Benigni infatti ha commentato così il viaggio di Papa Francesco, che durante il suo viaggio in Brasile ha viaggiato a bordo di una Fiat: “E’ riuscito a farla partire al primo colpo, questo in una futura causa di beatificazione sarà considerato il suo primo miracolo”. Quanto il comico a ha citato Papa Bergoglio dal pubblico, circa 5.000 persone, è partito un applauso per Papa Francesco a cui si è unito lo stesso Benigni.

I nostri 7 giorni: tra le tante emozioni italiane… il calcio resta una costante!

7giorni-tuttacronacaForse una volta una famiglia non aveva almeno due auto e quattro cellulari, non si connetteva in rete per ammirare le foto scattate dallo spazio da un astronauta e ignorava che dei droni sarebbero stati utili durante la realizzazione di un film. Però in questo periodo se ne stava serenamente in spiaggia di giorno, la sera usciva a mangiare un gelato o a comprar cartoline da spedire per testimoniare la sua vacanza e per un paio di settimane staccava la testa da tutto quello che accadeva. Perchè l’estate era la stagione del sole e del riposo e le ferie diventavano un ricordo per riscaldare i primi giorni invernali… in attesa delle prossime. Ora l’impressione è che si senta il bisogno di “negativo” solo per poter pensare che in fin dei conti ok, c’è crisi, ma almeno si è vivi e, imperituro modo di dire, finchè c’è vita c’è speranza. Speranza è svegliarsi una notte a causa di un terremoto che scuote le mura e rendersi conto che c’è stato trambusto, ma tutti stanno bene e il nuovo sole farà svanire i fantasmi della paura. Purtroppo però a volte quella stessa speranza per il nuovo giorno viene strappata via. Può essere un incidente, può essere una malattia. Ma in un attimo si scopre che il domani non c’è più. Neanche se sei solo un ragazzo di 25 anni che dedica la vita a correre sempre più rapido in pista per superare i tuoi limiti. Neanche se sei un maestro nella tua arte e il futuro sono le tracce che hai lasciato di te. Ha pianto l’Italia questa settimana, ha pianto per le sue vite spezzate. Ha detto addio a una musicista d’eccellenza come Carlotta Nobile, a uno scrittore che ci ha insegnato che “La vita è bella”, al velocissimo Andrea Antonelli, il pilota la cui morte improvvisa e imprevista ha creato una ferita parallela a quella lasciata dall’addio al Sic. E forse non visibili, ma lacrime sono state anche per l’amarezza del caso Shalabayeva e per quello di Abu Omar. Si soffre per quella mancanza di verità, quel non voler mai dichiarare come stanno realmente le cose, quel sentirsi dire che “s’ignorava”, come se il “non sapere” non fosse un’aggravante. Allora si torna a votare la fiducia, si resta nello status quo. Si cerca anche dell’ironia nella situazione. E solo allora, quando a parlare è uno come Benigni, che lo fa sul palco di Firenze, si riesce finalmente a sorridere. E se anche dopo le risate arriva l’immersione in un girone infernale, poco importa, perchè sai che da quel viaggio Dante uscì “a riveder le stelle”.

stelle-tuttacronacaA che stelle possiamo guardare noi? In molti osservano quelle che scendono in campo ogni domenica (anche in settimana se impegnate in qualche competizione europea). Quello che infatti infiamma gli animi 12 mesi all’anno, questo sì che non è cambiato, è la propria squadra del cuore. E se anche per il prossimo campionato c’è ancora poco più di un mese da attendere, il calciomercato continua a essere bollente. Chi arriverà? Chi se ne andrà? Il popolo bianconero può esultare, Tevez e Llorente hanno presentato un biglietto da visita di tutto rispetto e promettono di brillare ovunque, Champions compresa. Chi invece ha ancora qualcosa da rivedere è Rudi Garcia. Non solo deve mirare in alto (classificamente parlando), ma anche a far dimenticare le delusioni provocate da altri nella passata stagione. E se i tifosi lo amano, ha il dovere di riportare nel loro cuore l’intera squadra. Per riuscirci… intanto li ha portati a fare rafting: un’esperienza che Totti & Co non scorderanno tanto in fretta. Per quel che riguarda i partenopei invece non c’è che da attendere ancora qualche giorno: Ibra arriverà a Napoli già lunedì? Ma il dono della pazienza non è per tutti… o non tutti possono permettersi di attendere. Se ad esempio sei una Regina e devi andare in vacanza (viaggio che comporta una notevole organizzazione), a volte potresti anche ritrovarti nell’impossibilità di posticipare il viaggio, anche se sta per nascere il tuo primo bis-nipote, che sarà anche l’erede al trono… Insomma, se attende Elisabetta II un po’ di pazienza possiamo averla anche noi e utilizzare il tempo che abbiamo per sperare che domani sarà migliore. Proviamo a crederci davvero e ricordiamoci che… l’attesa del piacere è essa stessa piacere! Lo sanno anche i procioni che lavarsi le mani prima di mangiare aumenta l’attesa prima della piacevole abbuffata!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Benigni torna in piazza a Firenze e non risparmia nessuno!

benigni-firenze-tuttacronacaRimarrà in scena fino al 6 agosto lo spettacolo Tutto Dante presentato da Roberto Benigni a Firenze. Riprende quindi, e verrà conclusa, la lettura dell’Inferno di Dante ma, prima di immergersi nell’opera, il comico toscano ieri ha dedicato del tempo anche all’attualità. Eccolo quindi sul palco a passare in rassegna i politici i cui nomi gravitano intorno ai principali fatti di cronaca. Solo in seguito si è dedicato alla lettura del XXIII canto, quello che parla degli ipocriti. La serata è stata dedicata a due amici recentemente scomparsi, Vincenzo Cerami e Carlo Mommi: “A loro dedico questa sera”. Sul palco l’attore ha presentato anche la sua canzone, il cui testo è stato arricchito da persone e accadimenti nuovi: dal Kazakistan, a Silvio Berlusconi, da Renzi, al caso Calderoli.

Per quel che riguarda la rassegna politica, Benigni non ha risparmiato nessuno, a partire proprio dal primo cittadino della città che lo ospita. “Renzi è un uomo di tanti primati: il presidente della provincia più giovane, il sindaco più amato d’Italia, l’unico a perdere contro Bersani”, ha detto Benigni. “A Firenze, alle primarie, il 100% ha votato Renzi; quando hanno saputo che se vinceva andava via, andava a Roma, l’hanno votato tutti”. Ma Firenze in questo periodo è stato al centro della cronaca anche per il giro di escort, alcune telefonate sarebbero partite anche da Palazzo Vecchio: “quando l’ho saputo ho detto: bada Renzi si esercita per fare il presidente del Consiglio”. E’ stato poi il turno di Calderoli: “In Italia ci sono anche persone sensibili, dolci: Calderoli… io gli voglio bene come se fosse normale. Il vicepresidente del Senato Calderoli ha detto che il ministro Kyenge gli fa venire in mente un orango. la cosa più terribile di questa frase è ‘Calderoli vice presidente del Senato’. Lui ha chiarito: l’ho detto in senso estetico, magari temeva che i leghisti che lo stavano a sentire pensassero l’avesse detto in senso filosofico kantiano”. Ma non poteva mancare un pensiero per Alfano: “Alfano ha detto che sul Kazakistan non sapeva niente: guardando Alfano, si capisce che non sa niente”, ha spiegato: “gli hanno detto guarda che c’è la moglie di un dissidente e perseguitato, credeva fosse Veronica Lario”. Poi a proposito dell’amicizia tra Nazarbajev e Berlusconi ha aggiunto, “si conoscono. Certo che se si conoscono i dittatori ci si espone alle critiche, ma Nazarbajev ha detto che non gliene frega niente di questa cosa”. “E il Pd – ha concluso – cosa fa? Si divide anche su questo. Non hanno chiesto le dimissioni del ministro degli Interni: l’unica che si è dimessa è la Idem, del Pd, l’unica che in quel partito aveva vinto qualcosa”. E’ stato quindi il turno di Letta: “Letta? doveva venire qui stasera: l’hanno fermato a Scandicci i carabinieri ma Berlusconi ha telefonato: ‘lasciatelo andare, è il nipote di Gianni Letta. Non si scompone mai, pur di non far cadere il governo. Torna a casa e trova Renzi a letto con la moglie: non si scompone e dice ero al corrente della cosa”.

La suora fece innamorare Benigni di Dante

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Fu suor Teresa D’Alessandro, insegnate di letteratura all’istituto Datini di Prato che fece avvicinare il giovane Roberto Benigni a Dante Alighieri e alla Commedia. Sui banchi di scuola la religiosa riuscì a trasferire l’amore per quell'”avventura” tra i gironi e poi consigliò la madre di far proseguire il ragazzo nella sua passione per il teatro. Che alunno era Benigni? Secondo l’anziana suor Teresa, Roberto ”In italiano era veramente brillante e fantasioso”.

 

Record di ascolti per l’ode alla costituzione di Benigni: oltre 12,6 mln di spettatori!

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