Bieber diventerà Robin?

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Che Bieber sia un fan di Batman, non è una novità. Per il suo 19° compleanno il padre gli ha anche regalato una Bat bici fatta su misura. Ora però sembrerebbe che il sogno di Bieber possa diventare realtà e che lui potrebbe essere scelto come Robin nel prossimo film della serie. Intanto sul suo profilo Instagram ha postato una foto dello script Batman vs Superman. Naturalmente anche l’hashtag fa presagire che qualcosa sta per accadere a #Robin!

Ma c’è anche chi ritiene che sia solo una burla. Poche ore prima della foto, Bieber ha pubblicato su Twitter il seguente cinguettio: “Off to do something funny or…die :)” (sto per fare qualcosa di divertente… o morire) ma Funny or die è il famoso sito che realizza parodie, spesso, utilizzando anche attori famosi.

E’ stato uno scherzo o davvero Bieber diventerà Robin? Scatterà sulla rete il tam tam di chi lo adora e di chi invece avrebbe preferito una ltro volto in quel ruolo?

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Ben Affleck nuovo Batman? I fan lanciano una petizione contro!

benaffleck-batman-proteste-tuttacronacaE’ dei giorni scorsi l’annuncio che Ben Affleck vestirà i panni dell’uomo pipistrello nel sequel de L’uomo d’acciaio e i fan della saga, indignati, sono entrati in rivolta. La decisione ha provocato un’ondata di critiche in rete, dove in migliaia hanno appoggiato un’iniziativa per chiedere alla Warner Brothers di tornare sui propri passi. John Roden, un seguace del personaggio, ha lanciato una petizione in Change.org.  Per Roden, l’attore “non è neanche lontanamente vicino all’essere una star dell’action”. A riprova di qeusto, ha preso ad esempio il lavoro come supereroe che Affleck ha fatto in “Daredevil” (2003), qualificandolo come “atroce”. “Non farà giustizia al film”, ha dichiarato in una lettera pronta per essere inviata tanto alla Warner che a DC Comics, la proprietaria dei diritti di Batman, affinchè l’attore venga escluso dal progetto. La petizione ha già raccolto 28mila firme, superando così la quota prefissata di 25mila che Change.org richiede perchè venga presa in considerazione. Dato che non è certo una sorpresa: secondo un’analisi della società Fizziology, dei più di 96.000 tweets che menzionavano Affleck a un’ora dall’annuncio, il 71 per cento esprimeva disagio a riguardo.

I MITI HOLLYWOODIANI CAMBIANO PELLE! Ora il trend è l’Africa!

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Belli, impegnati, intelligenti, soprattutto buoni e generosi. E con la barba, che non è indispensabile ma aiuta, a giudicare dall’affollamento di barbuti che hanno sfilato sul red carpet agli ultimi Oscar. Sono loro i nuovi padroni di Hollywood: in testa Ben Affleck che quella sera si è portato a casa i premi più prestigiosi sbaragliando la concorrenza. E che pochi giorni dopo parlava sul palco del Ted – la grande conferenza dove le migliori intelligenze dell’era Internet si scambiano le conoscenze  –  per promuovere la causa del Congo orientale: “L’altro mio vero scopo nella vita”, come lui stesso la definisce.

E ora il New York Times battezza la tendenza con un marchio di qualità caro al cinema americano: Ben e i suoi amici sono il nuovo “Rat Pack”, che è come aver vinto un’altra statuetta e sedersi accanto ai mostri sacri della Hollywood in bianco e nero. La definizione è di Lauren Bacall. Una mattina, all’alba, vide rientrare il marito Humphrey Bogart e i suoi amici barcollanti, reduci da una notte di festeggiamenti: whisky, sigarette e belle donne. Lei, splendida, si limitò a sibilare: “Sembrate un branco di ratti”. Rat Pack, appunto. Il testimone poi è passato a Frank Sinatra e alla sua banda di “topi swing”, Dean Martin, Sammy Davis junior, Joe Bishop e Peter Lawford. Poi furono gli Anni Ottanta con i “brat pack”: Emilio Estevez e Demi Moore, Rob Lowe, i ragazzi viziati che però sfumarono in fretta come il loro decennio.

Oggi invece si torna a respirare l’aria del mito. Ma rovesciato: dai vizi alle virtù. Dai night club ai campi profughi. La nuova banda non beve, fuma poco, niente droghe e la notte, invece che sballarsi sui divani dello Chateau Marmont, culla la numerosa prole. Ben Affleck ne è il testimonial principe: felicemente sposato, con l’altrettanto seria Jennifer Garner, tre figli, l’impegno sociale come missione, e, smentita ma non troppo, la voglia di correre per il Senato con i Democratici, ovviamente!

Con lui ci sono Matt Damon, Angelina Jolie, Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Don Cheadle e George Clooney. Che in realtà è il nuovo Frank Sinatra, il capo del gruppo. Tutto parte da lui. La barba, ok. Poi il sostegno entusiasta per Obama, con tanto di partite insieme a pallacanestro e cene per la raccolta fondi. La lotta per il Darfur, con arresto incluso. I film d’autore che gli portano due Oscar: la pellicola sugli intrighi della Cia e dell’industria del petrolio  Syriana e Argo, di cui è produttore. Decisivo il set del primo Ocean, il remake di un famoso  –  guarda caso  –  film di Sinatra e soci. E’ in quei giorni di lavoro assieme che si stringono le prime amicizie, che nasce l’idea di finanziare con i dollari del cinema da botteghino quello d’autore.

Sembra anni luce fa quando Ben Affleck girava video musicali hot con l’allora fidanzata Jennifer Lopez: adesso, per tutti loro, il glamour non fa più rima con Rolls Royce, ma con Africa. E qualcuno  –  sui blog – storce il naso, pensa ad una gigantesca operazione decisa a tavolino: “Usano le cause umane come calze sopra l’obiettivo”. Ma sembra un eccesso di cinismo. Come sembra inutile lo sforzo di cercare un nuovo aggettivo di fronte al nome Pack: “Give Back, The Hack”….  Forse, come conclude il New York Times, Clooney, Affleck e gli altri sono solo banalmente diventati adulti. Ed è questa forse la vera rivoluzione che sconvolge Hollywood, il regno degli eterni Peter Pan.

Amour sbanca i Cesar!

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Pioggia di premi ai Cesar francesi per ‘Amour’: miglior film, miglior regia all’austriaco Michael Haneke, miglior attore a Jean-Louis Trintignant e miglior attrice a Emmanuelle Riva. Gia’ sommerso di premi, acclamato dal pubblico e candidato agli Oscar, ‘Amour’ mette a nudo l’inesorabile declino di una coppia di ottuagenari. Miglior film staniero: Argo di Ben Affleck, in gara a Oscar con sette nomination. Premio alla carriera a Kevin Costner.

Affleck e gli auguri dei figli sulle mani per la vittoria del DGA Award

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Addio John Sheardown: fece uscire segretamente 6 americani dall’Iran

Aveva 88 anni. Le sue gesta sono narrate nel film Argo.

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