Una brutta gaffe e l’inevitabile bufera si era abbattuta su Marijin Dekkers, 56enne amministratore delegato tedesco della multinazionale farmaceutica Bayer, che il 3 dicembre scorso aveva affermato:
«Non abbiamo creato questo farmaco per gli indiani, ma per gli occidentali che possono permetterselo». Immediata la reazione delle autorità indiane che avevano immediatamente innalzato polemiche. Il riferimento di Dekkers era alla vicenda del Nexavar, un farmaco di ultima generazione per la cura del tumore al fegato e ai reni, prodotto dalla tedesca Bayer e dall’americana Onyx, per il quale l’India ha dato il via libera alla produzione generica, in modo da abbassare sensibilmente il costo ai pazienti.
Oggi sono arrivate le scuse di Dekkers:
«Mi dispiace che una rapida risposta estrapolata in una discussione sia emersa in maniera distorta».
Dopo le polemiche è stato necessario, dunque, un rapido chiarimento da parte del ceo di Bayer. Come azienda – ha spiegato Dekkers – «vogliamo migliorare la salute e la qualità della vita delle persone, indipendentemente dalla loro origine e dal loro reddito». «In ogni caso – ha continuato – mi ha particolarmente deluso la decisione del governo indiano che non ci proteggerà il brevetto Nexavar. Sono convinto della nostra capacità di innovare e in una discussione aperta, pur esprimento la mia delusione, avrei chiarito». «In ogni caso, ribadisco che non vi è alcuna ragione per un paese per indebolire la tutela della proprietà intellettuale. Non ci sono nuovi farmaci, soffrono sia le persone dei paesi in via di sviluppo come quelli di altri paesi più ricchi».