Digiuno e preghiera: il mondo invoca la pace

preghiera-pace-siria-tuttacronacaE’ iniziata alle 19 la veglia di preghiera voluta da Papa Francesco e che si protrarrà fino alle 23 per la pace in Siria e Medio Oriente. Oggi da tutto il mondo hanno raccolto l’invito, unendosi tanto alla preghiera che al digiuno mentre sono molti, fedeli e non, che hanno raggiunto San Pietro, dove dopo l’intronizzazione della “Salus Populi Romani” con partenza dall’obelisco, il Pontefice guiderà la recita del Rosario a cui seguirà l’adorazione eucaristica. Quindi arriveranno tre minuti di raccoglimento e l’Ufficio delle Letture seguito da un silenzio prolungato che verrà interrotto dalla benedizione eucaristica del Papa.

Una delegazione islamica della Comunità del Mondo Arabo in Italia, guidata dal presidente Foad Aodi, è stata tra i primi a giungere sul suolo pontificio: “Per noi Papa Francesco è un idolo, ci vorrebbe una guida così anche per il mondo islamico”. Aodi ha anche annunciato di avere preparato una preghiera musulmana “per ribadire il nostro sì all’appello di Papa Francesco e per dire sì alla Pace in tutto il medioriente e no alla guerra”. Ma in piazza San Pietro sono giunti anche ministri, ambasciatori, parlamentari e leader di movimenti cattolici in piazza San Pietro per la veglia di preghiera per la pace in Siria e in Medio Oriente indetta per il Papa per questa sera. Sono presenti, tra gli altri, il ministro della Difesa Mario Mauro, la presidente della Camera Laura Boldrini, il sindaco di Roma Ignazio Marino, diversi parlamentari (Casini, Schirò, Gitti, Marazziti, Amerio), diversi leader di movimenti e associazioni cattoliche (Miano di Azione cattolica, Riccardi di sant’Egidio, Martinez di Rinnovamento nello spirito). Presenti, ancora, ambasciatori di diversi paesi accreditati presso la Santa Sede (Slovacchia, Portogallo, Colombia, Messico, El Salvdor, Bosnia ed Erzegovina, Perù, Argentina, Principato di Monaco, Iraq, Unione europea, Polonia, Benin, Cile, Brasile, Libano, Austria, Nicaragua, Paraguary e Croazia).

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Papa Francesco e la ricerca della pace: ha parlato con Assad?

papa-francesco-assad-tuttacronacaDopo l’appello alla pace di domenica scorsa all’Angelus e il Tweet di lunedì “mai più la guerra, mai più la guerra“, sembra Papa Francesco abbia fatto un ulteriore passo alla ricerca di una soluzione al conflitto siriano. Secondo quanto riporta il quotidiano argentino Clarìn nella sua versione online, il Pontefice avrebbe parlato con con il presidente siriano Bashar al Assad. Scopo della conversazione, chiedere che vengano ridotti gli attacchi contro i ribelli e ci sia un atteggiamento conciliatorio. A riferirlo, fonti del Vaticano, anche se ancora non ci sono conferme ufficiali da parte della Santa Sede. Papa Francesco, nel frattempo, ha anche organizzato, per questo sabato, una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria. Ma il Pontefice non si ferma a questo: la sua “offensiva diplomatica” includerebbe anche gli sforzi dei suoi collaboratori per persuadere il presidente USA a non attaccare. Sempre secondo il quotidiano argentino, alcuni riterrebbero infatti che il capo di Gabinetto di Obama, il cattolico Denis McDonough, abbia influito sul presidente affinché posticipasse l’attacco subordinandolo all’approvazione del Congresso statunitense. Ma sembra che il Vaticano cerchi anche di convincere la Francia, unico Paese disposto ad unirsi all’eventuale bombardamento americano, e su altre nazioni per evitare che l’offensiva “punitiva” in Siria contro il suo uso di armi chimiche sulla popolazione sia l’inizio di una terza guerra mondiale. La presunta chiamata del Papa ad Assad non solo confermerebbe il maggior coinvolgimento del Pontefice rispetto a Benedetto XVI nei conflitti internazionali ma anche la sua enorme preoccupazione per le possibili conseguenze. Le sue azioni stanno comunque ottenendo un effetto concreto: non solo i cristiani, ma anche islamici moderati ed ebrei del Medio Oriente si stanno unendo alla giornata di preghiera in Siria e stanno organizzando incontri interreligiosi a favore della pace attraverso il dialogo.

Aggiornamento ore 12:21

La notizia riportata sul quotidiano argentino Clarin, secondo il quale Papa Francesco avrebbe parlato al telefono con il presidente siriano, è stata direttamente smentita da padre Federico Lombardi che ha affermato: “Non c’è mai stata alcuna conversazione telefonica tra i due”.

“Mai più guerra! Mai più guerra!”: l’appello di Papa Francesco

papa-francesco-basta-guerra-tuttacronacaSi riferiva alla situazione in Siria Papa Francesco quando sul suo profilo Twitter è apparso il seguente messaggio:

papa-guerra1-tuttacronacaE sempre oggi, in mattinata, tramite il responsabile del dicastero vaticano Giustizia e Pace monsignor Mario Toso, ha fatto sapere che “la via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l’intervento armato. La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali”. Alla Radio Vaticana il segretario di Giustizia e Pace ha detto: “Le società civili e le loro organizzazioni sollecitano i loro rappresentanti per un verso a lasciare definitivamente da parte il conflitto armato e per un altro verso a lavorare, con convinzione ed intensamente, per la pace”. E spiega: “Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. La guerra chiama guerra anche perchè intrappola i popoli in una spirale mortale: porta in sè una visione distorta del potere inteso come sopraffazione e dominio e, inoltre, accentua il pregiudizio che tutti cercano di distruggere gli altri. Su tali presupposti l”altro’ rimane sempre un antagonista, un nemico da sconfiggere, non sarà mai un fratello. La guerra non finisce mai e le ragioni della giustizia sono disattese”. Del resto in Siria “occorre essere angosciati per i drammatici sviluppi che si prospettano, alla luce di come si stanno muovendo i grandi della terra. La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere quella dell’intervento armato. La situazione di violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi”. E ancora: “Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali e, in ogni caso, nessuno uscirebbe indenne da un conflitto o da un’esperienza di violenza. L’alternativa non può essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato”.

Il tema della armi, Papa Francesco l’ha toccato anche nel pomeriggio, con un nuovo messaggio, sempre in Twitter:

papa-guerra2-tuttacronacaMa il Pontefice aveva espresso la sua preoccuazione anche ieri, durante l’Angelus: “Il mio cuore è particolarmente ferito da quello che sta accadendo ed è angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano”.

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