Sanità low-cost: in India arriva l’happy hour in ospedale

Narayana-Hrudayalaya-happyhour-tuttacronacaHappy Hour… in ospedale! E’ l’idea del Narayana Health di Bangalore, in India, dove sono stati ideati sconti per offrire servizi in orari in cui l’afflusso di pubblico è minore al fine di conquistare clienti dell’emergente classe media. A riportare la notizia il quotidiano Business Standard. Un responsabile della struttura ha spiegato: “Noi siamo aperti 24 ore su 24 e abbiamo quindi macchinari e personale medico e paramedico in servizio per l’intera giornata; abbiamo perciò pensato di offrire sconti dal 30 al 75% nella fascia oraria tra le 20 e le 8 del mattino”. E sembra che altri giganti del settore ospedaliero siano pronti a copiare l’iniziativa. general manager per il marketing e le strategie del gruppo Apollo Raj Raina, infatti, ha dichiarato che in un primo momento proveranno l’”Happy hour” di sera, a partire dal mese prossimo, con servizi di base scontati del 30% mentre il responsabile esecutivo del Fortis Healthcare, Aditya Vij, ha ammesso di star esaminando questa possibilità anche se al momento preferiscono concentrarsi nell’offerta di pacchetti scontati di analisi e controlli, in occasione di giornate speciali.

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Uccide la figlia colpendola con un mattarello e spiega: andava male a scuola

padre_uccide_figlia-tuttacronacaThe Times og India ha riportato la notizia di un uomo di Bangalore, in India, il 38enne ex pregiudicato Sathyanarayana Singh che ha ucciso la figlioletta Neha di soli 8 anni perchè “accecato dalla rabbia” per i brutti voti della ragazzina. L’uomo ha prima trascinato la piccola in una stanza e poi ha iniziato a percuoterla più volte alla testa con un mattarello da cucina usato per fare i «roti» (il tipico pane indiano). Diversa però la versione degli inquirenti, per i quali il padre era sì irritato per gli scarsi risultati scolastici della figlia ma, soprattutto, perchè Neha si rifiutava di vivere con la matrigna e con il fratellastro di due anni. La piccola intendeva infatti restare a vivere con i nonni materni nel distretto di Shimoga. In questo luogo aveva infatti trascorso sette anni dopo la morte della madre. Per tale motivo veniva spesso punita. L’uomo, arrestato, inizialmente ha raccontato che la figlia era stata rapita da sconosciuti che l’avevano violentata e uccisa. Solo in seguito, pressato dalla polizia che non credeva a questa versione, si è visto costretto a raccontare la verità sull’orrendo omicidio. Nel 2006 la moglie dell’uomo si è tolta la vita e Singh, titolare di un’azienda e appartenente al ceto medio, era stato accusato di aver indotto Asha, questo il nome della donna, a commettere il gesto a seguito delle continue torture fisiche e psicologiche per ottenere una dote più ricca dalla famiglia della donna. All’epoca l’uomo, arrestato, aveva riconquistato la libertà su cauzione. Risposatosi, aveva avuto un secondo figlio. La polizia sta accertando se la consorte ha avuto un ruolo nell’istigare Singh a compiere il delitto.

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