A Rudi Garcia sono bastate poche giornate per dimostrare di essere l’uomo dei miracoli in casa giallorossa: sette vittorie su sette partite, 20 gol realizzati, solo una rete subita. I tifosi non possono non amarlo e i club europei, che già l’avevano notato quando, sulla panchina francese del Lille, nella stagione 2010-2011, vinse campionato e Coppa di Francia, lo corteggiano. Tra quelli pronti a offrirgli un ingaggio PSG, Monaco, Arsenal. Per non rischiare di perdere una simile risorsa, l’establishment societario della Roma, con Pallotta e Sabatini in testa, sta già lavorando per blindarlo: attualmente Garcia è sotto contratto per 2 anni con uno stipendio di 1,2 milioni annui, ma presto dovrebbe sottoscrivere un nuovo quanto più remunerativo accordo. Al momento sembra si stia parlando di un triennale con ingaggio raddoppiato a 2,4 milioni di euro, più bonus in caso di raggiungimento di quello che sarebbe un clamoroso scudetto. A quanto si apprende, le parti si sarebbero già incontrate e non ci saranno problemi sulla firma dell’intesa. Del resto nelle intenzioni dell’allenatore c’è quella di aprire un ciclo alla Roma, supportato da una dirigenza con grandi ambizioni e grandi progetti per gli anni a venire.
“A Roma siamo nel sud dell’Europa – ha dichiarato il tecnico giallorosso a ‘L’Equipe’ – la passione è molto forte. È come a Marsiglia, ma moltiplicato per 5. Prima di accettare mi sono chiesto se sarei stato all’altezza: avevo le mie convinzioni, volevo portare un gioco corto, passaggi a terra e molti movimenti. E poi c’è Totti, lui e De Rossi sono umili e di un’onestà incredibile. Francesco respira calcio, logico dovesse essere al centro del gioco. Ci abbiamo lavorato su insieme”.