E’ stato scoperto, dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli impegnati in una vasta operazione di controlli per la sicurezza stradale e la verifica dell’affidabilità dei veicoli, un software che permetteva di rilasciare la documentazione di revisione anche in assenza dell’auto sui rulli di prova dei veicoli. Ma non solo sono state rilasciate, a Napoli e in alcune aree della provincia, delle revisioni senza portare il veicolo in officina, le stesse presentavano la firma di un tecnico di 51 anni deceduto da nove mesi. Il suo nome, hanno accertato i carabinieri che hanno verificato oltre 20mila revisioni, era utilizzato dal responsabile di un centro di revisione.
La crisi indiscutibilmente si abbatte sull’industria automobilistica e per molte famiglie l’auto vecchia diventa una risorsa. Spesso si preferisce spendere in riparazioni piuttosto che mettersi sulle spalle un prestito per l’auto o investire i risparmi di una vita sull’ultimo modello supertecnologico.
A giugno il mercato dell’auto in Europa ha chiuso in calo del del 6,3%, a 1.175.363 vetture, contro 1.254.022 di un anno fa. E’ il livello più basso mai toccato dal 1996. A essere minata è soprattutto la Fiat con un calo a giugno pari a -13,6%.
Ma la crisi dell’auto dipende solo dalla recessione economica?
Probabilmente i fattori sono molto più complessi. Chi oggi può comprarsi un auto senza troppi problemi è chi sceglie anche i prodotti biologici, che consuma prodotti di lusso che rispettano comunque l’ecosostenibilità e si impegna ogni giorno per combattere l’inquinamento con piccoli gesti. L’auto, soprattutto nelle grandi città, viene sostituita dalla bicicletta. E’ solo una moda? Forse, ma è anche una visione diversa della vita dei 30enni figli di generazioni di maniaci dei motori che oggi invece scelgono un alternativa ecologica. C’è poi chi l’auto nuova non può permettersela, ma forse neppure vorrebbe averla. Preferisce un vintage, un’auto usata che abbia una “sua storia”, un auto che non sia solo un freddo pezzo di lamiera supertecnologico. I giovani, giovanissimi preferiscono da sempre il motorino, la moto e il vento in faccia, rinunciano volentieri quindi all’auto. Poi c’è chi invece per una vita ha sognato di possedere una bella vettura, comoda, confortevole… ma quel sogno è irraggiungibile, colpa della crisi, ma colpa anche dei componenti!
A giugno infatti pesano sul mercato italiano anche la scarsità dei componenti che arrivano: «Il Gruppo Fiat, penalizzato dal risultato negativo del mercato italiano e dalla mancanza di alcuni componenti che hanno bloccato sui piazzali numerose vetture, a giugno è cresciuto comunque in Francia, Regno Unito e Spagna»: così, in una nota, Fiat commenta i dati delle vendite di auto in Europa. «Fiat con Panda e 500 ha dominato il segmento A – prosegue la nota – Bene anche la 500L e Freemont, ancora una volta tra le auto più vendute nei loro segmenti».
Su una cosa dobbiamo riflettere: l’auto è ancora un bene indispensabile? Il mezzo come concepito oggi è davvero ancora il sogno proibito degli italiani oppure oggi si sognano auto davvero ecologiche, di piccole dimensioni, sicure e facili da parcheggiare?