Follia in strada: durante una lite la donna sale sull’auto, l’autista parte

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Una lite scoppiata in strada tra una donna e il conducente di una Bmw che si è trasformata in una vera e propria follia mettendo a rischio anche la vita di uno dei due protagonisti.  Nel video shock, la donna dai capelli castani prima discute animatamente con il proprietario della Bmw, poi si avvicina alla macchina , apre la porta e si arrampica sul tetto. L’autista sale in auto e mette in moto in direzione della rotonda di Kingsbury a Londra. La donna terrorizzata si aggrappa al veicolo in corsa fino a quando non riesce a scendere e a quel punto sale nell’auto di un amico che li stava seguendo.

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Bieber e l’aggressione all’autista di limousine

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Bieber e i suoi guai legali che non finiscono mai. Arrivata la conferma dell’esito positivo a marijuana e Xanax assunti prima di mettersi alla guida di un’auto sportiva, ora si profila l’ennesimo processo. Il 10 marzo un giudice canadese dovrà pronunciarsi circa un’aggressione che il cantante 19enne avrebbe fatto nei confronti di un autista di limousine di Toronto. Intanto in America aumentano le adesioni per la petizione che chiede di espellere Bieber dagli Usa.  Persecuzione o carattere ribelle?

 

Schiacciato dall’autobus mentre andava a scuola, morto 14enne

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Si sarebbe dovuto sedere su un banco di scuola il 14enne,residente a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, che questa mattina invece è stato investito da un autobus intorno alle 7.30 del mattino. L’impatto  è avvenuto sui viali di circonvallazione all’altezza di porta Santa Croce, nei pressi della fermata del bus che conduce al polo scolastico Makallè. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’autista del mezzo snodato non si sarebbe immediatamente accorto dell’incidente a causa dell’alto volume delle voci  e del caos che  gli studenti presenti sul pullman stavano facendo, come ogni mattina. Ma questo ed altri dati sono ora al vaglio degli inquirenti che dovranno anche ricostruire l’esatta dinamica nella quale ha perso la vita il ragazzo.

Quei passeggeri fatti scendere dal bus per un litigio con l’ex

bus_roma-tuttacronacaDue giorni fa un autista di bus aveva fermato il suo mezzo, dal quale era sceso per effettuare una telefonata durante la quale ha gridato alla sua ex “mi hai rovinato la vita, tu e le tue richieste, lo vuoi capire che non c’ho più una lira?”, solo per poi far scendere tutti i passeggeri e riportare l’autobus al deposito. Mario (nome di fantasia), che ha continuato a piangere per tutto il giorno, cercando di nascondere la sua disperazione mentre singhiozzava una volta arrivato al deposito degli autobus, ha ripetuto ai suoi colleghi: “Scusate, scusate per quello che ho fatto, ho perso la testa”. Di lui, dicono che è un ragazzone “tranquillo, che non ha mai avuto intemperanze, un autista dell’Atac da anni, un padre, un marito separato disperato”. Lui stesso parla di disperazione: “Ho paura di perdere il lavoro, sarebbe una tragedia” dice l’autista, separato, con problemi economici, per quello stipendio quasi dimezzato dalle richieste della ex, mentre i colleghi parlano dei “turni stressanti, delle ferie non date, dei problemi personali che sommandosi alle condizioni di lavoro estreme portano a gesti irruenti come quelli di cui si è reso protagonista Mario” che non avrebbe avuto segnalazioni nella sua carriera per comportamenti “strani o violenti”. Chiede scusa, ma resta il fatto che ha interrotto il servizio pubblico alla presenza di testimoni e che dei passeggeri hanno dovuto trovare mezzi alternativi per giungere a destinazione. Ora, come spiega il Messaggero, “L’Atac è a caccia dell’identità dell’autista ribelle. Ad aiutare la commissione d’inchiesta dell’azienda il sistema di rilevamento satellitare delle vetture che dovrebbe segnalare lo stop forzato e non giustificato del mezzo. Visti la denuncia dei testimoni, l’orario esatto segnalato, si dovrebbe risalire ai turni assegnati e quindi a Mario. L’indagine interna è scattata due giorni fa. «È un episodio non banale che non possiamo sottovalutare e come tale avrà una risposta importante – spiega Vincenzo Saccà, direttore comunicazioni e relazioni esterne Atac – una volta identificato l’autista vogliamo capire il perché di quel gesto, ci facciamo carico di lui e della situazione critica che ha creato ai danni dei passeggeri». Mario rischia un procedimento disciplinare che potrebbe portare a 10 giorni di sospensione dal lavoro fino a conseguenze ben più gravi.”

Litiga al cellulare, fa scendere i passeggeri e va via con il bus! Scandalo a Roma

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Ormai il servizio pubblico di Roma sta collassando e l’ultimo episodio è da impallidire. Un autista atac ha, durante uan normale corsa, accostato l’autobus, è sceso dal mezzo e ha iniziato una drammatica telefonata, probabilmente con una donna con la quale stava litigando, che è durata diversi minuti. I passeggeri sono rimasti così in balia dell’autista che, nell’orario di lavoro, effettuava telefonate private. Quando la telefonata si è conclusa l’autista è salito sul mezzo e ha ordinato a tutti di scendere,q uindi ha richiuso gli sportelli  e ha inserito sul display la scritta “Deposito” ed è sfrecciato via. L’episodio si è verificato questa mattina a Monteverde Vecchio, sulla discesa di via Dandolo, linea 44. L’episodio è stato riferito dai passeggeri, che alle otto del mattino si sono ritrovati in mezzo alla strada ad aspettare la corsa successiva, costretti ad arrivare in ritardo al lavoro o a scuola.

«Lo abbiamo visto spegnere il motore e telefonare» racconta Alice, una delle vittime dell’autista disperato. «Da quello che abbiamo sentito si intuiva che dall’altra parte del telefono c’era una donna, una ex moglie immagino. Gridava: “Mi hai rovinato la vita. Vaff*****o tu e le tue richieste, lo vuoi capire che non ciò una lira?” e giù insulti. Quando è tornato sull’autobus stava piangendo. Ci ha urlato “Scendete subito, brutti st****i”. Siamo scesi». L’autobus era pieno, a occhio si potevano contare una cinquantina di passeggeri. Nessuno ha osato opporsi alla furia del conducente: uno alla volta sono scesi tutti e infine hanno guardato il loro 44 allontanarsi in direzione viale Trastevere. Qualcuno ha chiamato un taxi, gli altri si sono pazientemente messi in attesa alla fermata di via Dandolo. Qualcuno ha comunque dato atto all’autista di non aver parlato al telefono mentre guidava.

Sul fatto è immediatamente intervenuto Bordoni di FI «In seguito alla notizia riportata da il messaggero.it sul conducente che questa mattina in via Dandolo a Monteverde Vecchio ha fatto scendere i passeggeri ed è ripartito inserendo sul display la scritta “Deposito” e abbandonando gli utenti sul marciapiede» il consigliere capitolino di Forza Italia Davide Bordoni ha disposto un’interrogazione urgente al sindaco per avere spiegazioni sull’accaduto e chiedere che l’azienda prenda provvedimenti adeguati.

«L’episodio di questa mattina – ha detto Bordoni – è estremamente grave e nonostante tutte le ragioni personali che abbiano potuto spingere il dipendente a compierlo, francamente non si capisce il motivo di un gesto che rimane incomprensibile e altamente non professionale. Spero che l’azienda prenda provvedimenti perché il compito di chi lavora al servizio dei cittadini è quello di garantire sempre e comunque professionalità e qualità nel lavoro che svolge», dice Bordoni.

Ma anche  Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, è intervenuto sull’episodio:

«Quanto denunciato dal Messaggero.it è incredibile: presenteremo un’interrogazione al sindaco per fare chiarezza sull’episodio» e poi ha aggiunto: «Non vorremmo che un caso isolato finisse per gettare discredito sul lavoro prezioso e faticoso di tanti autisti. Al di là di quello che sembra, non tutto il personale di Atac si comporta come se i mezzi pubblici fossero di loro proprietà», aggiunge. «Ciò non toglie – conclude Onorato – che se corrispondesse al vero quanto raccontato dai passeggeri, l’azienda dovrà prendere provvedimenti esemplari».

A Roma un autista di bus sospende il servizio per 20 minuti dopo lamentele

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Un video che ha quasi dell’incredibile e che documenta il disagio che si vive giornalmente sui mezzi di trasporto della Capitale. Il bus 628 che compie la tratta Baronio-Maresciallo Giardino (cioè dall’Appio-Latino allo Stadio Olimpico) arriva alla fermata di Baronio con circa mezz’ora di ritardo nell’ora di punta. Un passeggero infastidito, in prossimità di Porta Metronia protesta animatamente nei confronti  dell’autista per il ritardo. Il dipendente Atac sceglie di sospendere il servizio.  L’autobus, ricolmo di passeggeri, è fermo. Non si può né scendere né salire: i viaggiatori sono in trappola. Solo dopo un po’ la porta centrale è riaperta. Come documentato nel video la vettura “sciopera” per oltre un quarto d’ora, scatenando – come è ovvio – l’ira di studenti e lavoratori a bordo, bloccati mentre cercano di raggiungere il luogo di lavoro o la scuola. L’autista sceglierà di ripartire solo alle 9.20, sotto pesante pressione della folla.

Malore alla guida: incidente per un bus turistico a Roma

bus-roma-tuttacronacaViene colto da un malore mentre è alla guida di un bus turistico e travolge due auto in sosta, un cassonetto, un palo della luce e un semaforo. L’incidente è avvenuto lungo Corso Vittorio Emanuele II a Roma, non lontano da piazza Navona, alle 8.30. Sul posto sono accorsi i vigili urbani e il conducente del mezzo è stato soccorso dal 118 in codice rosso. Tutti i passeggeri sono usciti illesi.

Scontro tra bus nella notte a Roma: 15 feriti

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Due bus dell’Atac che si tamponano alle 3,30, a Roma, in via del Gazometro nel quartiere Ostiense e 15 persone che restano contuse. Tra questi anche l’autista di uno dei mezzi che è stato ferito a una gamba. Sul posto i Vigili del Fuoco e il 118. Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente.

Nomadi in fuga dai carabienieri: 7 feriti, tra cui una famiglia e un autista

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Guardie e ladri, ma purtroppo stavolta sono stati coinvolti nell’inseguimento, avvenuto nella Capitale, anche una famiglia e un autista di furgone. Da una prima ricostruzione risulterebbe che un auto di malviventi, tutti nomadi, stava fuggendo dalle forze dell’ordine quando in in via Castel di Guido ha travolto un furgone e un’auto. L’auto dei nomadi si è poi schiantata contro un albero e si è incendiata. Il 118, intervenuto sul posto con cinque ambulanze e un elicottero hanno portato i 7 feriti in diversi ospedali della città. I più gravi dovrebbero essere i tre nomadi a bordo della vettura che si è incendiata.

Si rovescia bus in Francia: 2 morti e 30 feriti

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Schianto in autostrada, nel dipartimento dell’Aude, in Francia, per un bus della società Eurolines partito da Marsiglia e diretto a Murcia in Spagna. Sul pullman viaggiavano 44 passeggeri e secondo le prime testimonianze il guidatore avrebbe riferito che uno dei passeggeri del bus avrebbe dato un colpo sul volante per costringere l’autista a fermare il mezzo. Altri passeggeri avrebbero però smentito questa versione. Al momento continuano le indagini per chiarire le cause dell’incidente che ha avuto un bilancio di 2 vittime e 30 feriti di cui 2 in gravi condizioni. Nella stessa zona meno di 12 ore prima vi era stato un altro incidente mortale in cui avevano perso la vita 5 giovani.

Incidente mortale in Brasile, bus giù dal viadotto.

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Con l’Italia ancora sconvolta dalla tragedia del viadotto della morte, dove hanno perso la vita 39 persone, dopo che un bus è precipitato in una scarpata in Irpinia, oggi arriva dal Brasile una nuova tragedia. Un bus è precipitato a Itaguaì, nella regione metropolitana di Rio de Janeiro, in Brasile, uccidendo 7 persone, tra cui l’autista. Nel forte impatto sono rimasti feriti 34 passeggeri, almeno dieci dei quali in gravi condizioni. Il veicolo è caduto da un’altezza di circa 20 metri sopra una chiesa – fortunatamente vuota al momento dell’incidente – vicino a una linea ferroviaria.

Sventato un attentato ai danni dell’Italia in Libia

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L’autista di una macchina diplomatica dell’ambasciata italiana a Tripoli, in Libia, è riuscito a sventare un attentato, grazie alla sua prontezza. L’uomo, infatti, si è reso conto che c’era qualcosa di sospetto e si è affrettato a far scendere i passeggeri prima di avvisare gli artificeri. Ora l’ordigno è stato fatto brillare e un portavoce del ministero degli Esteri a Roma ha reso noto l’accaduto.

Conducente di un bus aggredito da romeno con piede di porco

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E’ stato aggredito da un romeno armato di un piede di porco, l’autista di autobus che oggi, alla periferia di Roma, è stato ferito alla testa. Il romeno sembrerebbe che volesse salire sul mezzo, ma il conducente avrebbe opposto resistenza e a quel punto sarebbe scattata la rabbia del romeno. Lo straniero ha anche rotto alcuni finestrini del mezzo e oltre al piede di porco con cui ha colpito l’autista possedeva anche un’accetta, una roncola e alcuni coltelli. Roma è una città sicura?

 

Le società di Grillo in Costa Rica… Fango o scandalo?

grillo beppe- tuttacronaca- società- costa rica

Tredici società aperte dall’autista di Grillo in Costa Rica e dalla cognata del leader di M5S. Per compiere investimenti e operazioni immobiliari, incluso un resort di lusso. In un Paese inserito nella lista nera dei paradisi fiscali». Il settimanale L’Espresso «ricostruisce l’attività parallela dell’autista di Beppe Grillo, Walter Vezzoli, 43 anni, che da oltre dieci segue come un’ombra il fondatore del Movimento Cinque Stelle».
«In piazza San Giovanni, il comico genovese lo ha presentato cos alla folla: ‘Sta con me, fa la logistica, mi protegge, ha tutto sotto controllo. Un ragazzo formidabile», scrive L’Espresso. «Quattro di queste società risultano immatricolate con la formula della ‘sociedad anonima’, uno schermo giuridico che consente di proteggere l’identità degli azionisti – scrive L’Espresso, nell’anticipazione diffusa oggi – Non è dato sapere, quindi, chi abbia finanziato queste iniziative. Dalle carte che ‘l’Espresso’ ha potuto consultare emerge però che tra gli amministratori compare, insieme a Vezzoli, Nadereh Tadjik, ovvero la cognata di Grillo, la sorella di sua moglie Parvin, di origini iraniane».
«Nella Armonia Parvin sa, guarda caso stesso nome della signora Grillo, la presidente Nadereh Tadijk e il segretario Vezzoli sono affiancati da un terzo amministratore, un italiano residente in Costa Rica che si chiama Enrico Cungi – prosegue – Cungi nel 1996 venne coinvolto in un’indagine per narcotraffico. Arrestato in Costa Rica e poi estradato in Italia ha passato tre mesi nel carcere di Rebibbia, ma non risultano condanne a suo carico».
«A che cosa serve questa costellazione di società, dotate per altro di capitali sociali minimi, non più di 10 mila dollari ciascuna? – si domanda L’Espresso – Difficile dare una risposta precisa, visto che l’oggetto sociale indicato nelle carte appare a dir poco ampio. Ad aumentare la difficoltà c’è poi il fatto che il livello di trasparenza delle informazioni societarie in Costa Rica è tra i più bassi al mondo. Non per niente il Paese del Centroamerica è inserito nella black list dei paradisi fiscali dal Tesoro italiano».
«Almeno una delle società targate Vezzoli-Tadijk ha però in cantiere un progetto ben preciso. Ecofeudo, infatti, è il nome di un resort extra lusso da 30 ettari da costruire sulle colline della baia Papagayo – conclude – A giudicare dalle foto pubblicate Ecofeudo non sarà un villaggio popolare. La zona è considerata una delle più promettenti per chi vuole investire nel turismo. Nel resort le ville saranno di alto livello: ‘potranno avere una superficie fino a 750 metri quadri coperti su un’area propria di 5000 metri quadrì».

Caso Filin… spunta il favoritismo verso la fidanzata!

balletto- bloshoi- mosca- tuttacronaca

Hanno confessato le tre persone arrestate per l’attentato con acido contro il direttore artistico del Bolshoi. Lo ha reso noto la polizia di Mosca con un comunicato.

La polizia “ha arrestato il presunto mandante Pavel Dmitritchenko, un ballerino del Bolshoi, e l’aggressore Iuri Zarutski, oltre che l’autista che ha portato quest’ultimo sul luogo del crimine – si legge nella nota -. Tutti e tre si sono detti colpevoli”.

Ci sarebbero delle inimicizie legate al mondo artistico dietro l’aggressione al vetriolo che ha sfigurato il direttore artistico del Bolshoi, Serghei Filin, danneggiandone la vista forse irrimediabilmente. Il famoso ballerino solista Pavel Dmitricenko ha confessato di aver ordinato l’agguato e, secondo alcune fonti, il motivo sarebbe il continuo rifiuto di Filin di affidare qualche parte importante (come quella di Odette nel Lago di cigni) alla fidanzata Angelica Vorontsova, anche lei ballerina del prestigioso teatro moscovita.

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