A che età è possibile diagnosticare disturbi dello spettro autistico ? Gli ultimi studi tenterebbero di raggiungere una prima diagnosi già a 12 o 18 mesi.
La seconda domanda da porsi è perché parlare di spettro autistico e non autismo? Perché sono ricomprese una vasta gamma di manifestazioni, dalle forme più gravi di autismo, in cui gli individui possono essere privi di linguaggio, socialmente isolati, gravati da comportamenti stereotipati e con profonda disabilità intellettuale, alle forme più leggere in cui gli individui manifestano problemi nella comunicazione e interazione sociale, mostrano scarsa flessibilità o interessi ristretti, ma hanno capacità intellettive e di linguaggio nella norma. In questo caso sono autosufficienti per quanto riguarda le attività pratiche della vita quotidiana, ma il deficit dell’interazione sociale condiziona pesantemente l’inserimento nel lavoro, nella famiglia e in qualsiasi tipo di attività sociale. Si calcola che un bambino su 88 ne sia affetto e nella maggior parte dei casi è dimostrabile una causa genetica.
Proprio per questo sono partiti infatti due progetti di ricerca avviati all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste proprio per cercare di verificare prima la presenza del disturbo e quindi intervenire immediatamente. Il primo dei due progetti incentrerà la ricerca su uno sullo screening e diagnosi molto precoce dei disturbi dello spettro autistico per mettere in evidenza fra i 12-18 mesi la presenza di segnali di rischio; il secondo, invece, servirà a mettere a punto ed implementare un protocollo diagnostico terapeutico condiviso ed integrato per la diagnosi e presa in carico precoce dei bambini, con una scala di valutazione basata sull’osservazione di alcuni comportamenti del bambino.