L’attivista gay Pavel Lebedev è finito in manette per aver sventolato, al passaggio della fiaccola olimpica di Sochi 2014, la bandiera arcobaleno simbolo dei movimenti per i diritti dei gay. L’episodio è avvenuto a Voronezh, in Russia, a oltre 900 chilometri dal luogo in cui i Giochi inizieranno il 7 febbraio. L’uomo è stato immobilizzato dal personale di sicurezza che, gettatolo nella neve, ha atteso l’arrivo della polizia che l’ha in seguito interrogato. “Ospitare qui i Giochi contraddice i principi basici delle Olimpiadi, ovvero favorire la tolleranza”, ha dichiarato al telefono all’agenzia di stampa Associated Press. Come ricorda Repubblica,
In Russia attualmente è in vigore una legge che vieta la propaganda di “relazioni sessuali non tradizionali”. E’ stata firmata a giugno dal presidente, Vladimir Putin, e ha scatenato un’ondata di proteste in Russia e all’estero, anche in vista delle stesse Olimpiadi. Per tentare di arginare le proteste, le autorità di Mosca hanno quindi imposto limiti al diritto di protestare durante i Giochi, che si concluderanno il 23 febbraio. Un decreto presidenziale inizialmente vietava tutte le manifestazioni a Sochi dal 7 gennaio al 21 marzo, ma in seguito il Cremlino ha rivisto la misura e ha permesso le dimostrazioni in luoghi scelti dal ministero dell’Interno.