Dove sta il futuro?

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Dove sta il futuro? Forse non è più nel nuovo continente, come non è in Europa, bisogna andare a cercarlo in Asia, dove nelle università si studia 10 ore al giorno 7 giorni su 7 e si passa la notte a parlare con i compagni di corso delle lezioni svolte durante il giorno. La storia la racconta il padre di un ragazzo di 20 anni, sulle pagine de La Repubblica, confessando che il master di suo figlio, studente 20enne del Politecnico di Torino, in Cina, gli ha aperto gli occhi: ” …è partito per Shanghai il 28 luglio 2012 ed è tornato a casa un anno dopo”. Al ritorno, il ragazzo ha raccontato una nuova esperienza che non è la storia solita di chi ha svolto un anno all’estero, ma è “l’entusiasmo di costruire qualcosa senza demordere, la soddisfazione di aver imparato una lingua ostica, la prospettiva di una laurea cinese, la speranza di forgiarsi un futuro vivendo dove il futuro si plasma ogni giorno”. Il ragazzo torna insieme a una ragazza che per due settimane rimane a Torino e viene affascinata dalla bellezza architettonica e artistica della città, ma anche da quell’Italia senza slanci tanto da chiedere “ma qui ci sono i giovani?” Dove sono i giovani in una città come Torino? E dove sono quelli di Milano? Dove quelli di Roma? Dove quelli di Napoli o Palermo? Dove è lo slancio? Dove è quella forza propulsiva? Dove è, al di là dell’età anagrafica, quelle menti che sanno vedere con gli occhi del futuro? Dove è la determinazione di costruire il nuovo? L’Italia è quel Paese dove si riflette, si garantisce, si programma, si pensa, si annuncia, si propone, si osserva… poi si ricomincia a parlare, a commentare, a sensibilizzare, intanto la vita delle generazioni passa inesorabilmente, i giovani diventano anziani ancor prima di essere adulti, la bellezza di un’arte antica fossilizza le menti e lo sguardo si rivolge al passato. Si piange sul latte versato e si continua a versare. “Dove stanno i giovani?” chiede la ragazza cinese a Torino e il padre dello studente del Politecnico non sa rispondere, annuisce e ripensa a quel fervore nelle strade di Shanghai. “Lì è tangibile il futuro come opportunità, non come problema”.

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Terrore in Asia, altra scossa sismica, oltre 500 morti dal 24 settembre

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Ancora una scossa di terremoto in Asia, di magnitudo 6.8. Una nuova scossa sismica ha colpito stamani il Pakistan nel distretto di Awaran, la stessa zona del sisma di martedì scorso che ha causato oltre 500 morti. Lo rende noto l’Istituto di geofisica americano Usgs. La scossa di magnitudo 6.8 si è verificata alle 12.34 locali (le 9.34 in Italia) con epicentro a 96 km a nordest della città di Awaran, nella provincia pachistana del Baluchistan. Martedì 24 settembre un terremoto di magnitudo 7.7-7.8 ha colpito la stessa regione. Il bilancio ancora provvisorio è di almeno 515 morti.

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28 morti a causa dei calabroni giganti!

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I calabroni responsabili della morte di 28 persone appartengono alla specie dei calabroni giganti asiatici, o “Vespa Manadarinia”. Sono grandi come un pollice e sono noti per la quantità i veleno presente nei loro pungiglioni superiore a quella dei normali calabroni. L’invasione dei calabroni giganti nella provincia meridionale cinese dello Shaanxi già ieri aveva mietuto 18 vittime, altre 10 nella giornata di oggi. Le aree maggiormente colpite sono le località remote di Ankang, Anzhong e Shangluo. Questo fenomeno si ripete ogni autunno nonostante le autorità locali da luglio scorso hanno rimosso più di 300 nidi dalle aree residenziali.  Gli ospedali stanno cercando di intervenire sulle persone colpite con trattamenti specifici.

Ecco Pika il termometro del mondo

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Il Pika è un piccolo mammifero, imparentato con il coniglio e la lepre, che vive essenzialmente sull’Himalaya. Il Pika dal 1999 è considerato il “termometro del mondo”, perché ogni volta che la temperatura si alza, lui si sposta più in alto e raggiunte vette sempre maggiori. Secondo gli esperti esistono ben 30 specie di Pika di cui 28 vivono in Asia e si trovano ad altitudini comprese tra i 2300 e i 6400 metri.

Katie Solari, collaboratrice nel Langtang National Park, in Nepal, commenta: ”Il Pika è capace di mantenere una temperatura interna relativamente alta, attorno ai 40 °C, anche nel freddo più rigido, e non va in letargo, grazie alle caratteristiche uniche del suo metabolismo e ad un particolare sistema di regolazione della temperatura che gli consente di produrre il calore di cui ha bisogno all’interno di un tipo speciale di tessuto adiposo chiamato ‘grasso marrone’. Non sappiamo ancora con esattezza dove risieda il segreto genetico del Pika, forse nei meccanismi di respirazione cellulare oppure nella sua emoglobina”.

 

Nel Napoletano i bambini giocano in discarica a cielo aperto

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Una brutta storia di degrado urbano. Il teatro è via delle Brecce a Sant’Erasmo, frazione nel comune di Saviano dove per l’ennesima volta l’Asia ha demolito la discarica a cielo aperto dove napoletani e stranieri depositano di tutto: dai divani ai pneumatici, dai frigo alle bottiglie di plastica, dai fili di rame agli avanzi di lavorazione delle imprese fuori legge. E nei cumuli trovano anche vecchi faldoni della Regione Campania e di quella lucana.

Le operazioni si svolgono sotto lo sguardo divertito dei bambini che cercano di passare nella zona delimitata dai nastri e si avventurano a giocare tra i rifiuti, mentre gli uomini dell’azienda partecipata del Comune al lavoro, coperti da tute, tentano di separare e rimuove i rifiuti sotto gli occhi dell’amministratore delegato Daniele Fortini e del vicesindaco Tommaso Sodano.

Dalla Cina con… mattone! Arriva il palazzo più grande del Pentagono

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La Cina ormai è il vero futuro del mondo? Che in molti campi abbia superato gli Usa non c’è dubbio, anche se, gran parte del successo cinese, legato all’industrializzazione, ha portato un tasso di inquinamento inquietante e oggi si corre ai ripari.Il palazzo più grande del mondo sorge anche per questo motivo, creare un’oasi che sia autosufficiente e “green”. Nelle intenzioni del progetto infatti c’è proprio la volontà di cambiare pagina con il passato e fare un passo in avanti in un’industrializzazione ecosostenibile. Il New Century Global Center di Chengdu, lungo 500 metri, largo 400 e alto 100. Chendu, fra le più popolose città cinesi, con i suoi 14 milioni di abitanti,punta a diventare una sorta di Silicon Valley dell’Asia. Il palazzo più grande del mondo è già stato scelto da 29 mila società. Il New Century Global Center di Chengdu è anche una realtà in evoluzione ed è previsto per il 2020 anche la realizzazione di una rete della metropolitana da 183 km, per arginare i danni del traffico automobilistico.

In cosa consiste il progetto?

La struttura, costruita in meno di tre anni, ospita grand hotel, ristoranti, negozi, cinema, uffici. Situato a 1000 km dal mare, non ha comunque privato i suoi cittadini dell’acqua. Infatti ospita una spiaggia artificiale di cinquemila mila metri quadrati, lunga cinquecento metri affacciata su un villaggio in stile mediterraneo, con tanto mare di artificiale di acqua salata, onde artificiali e un veliero pirata. Sullo sfondo, uno schermo LCD di 100 metri, il più grande mai realizzato, mostra la linea dell’orizzonte ma serve anche per gli effetti luminosi degli spettacoli musicali e teatrali notturni.

Billionaire ceduto a Bay Capitol, fine di un mito o inizio di una favola?

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Flavio Briatore, il celebre imprenditore italiano, famoso anche per essere stato  team manager in Formula 1, con Benetton e poi con Renault F1, ha deciso di vendere Billionaire a Bay Capital, gruppo con base a Singapore. Cede in particolare la maggioranza dei club Billionaire Sardinia, Instanbul, Bodrum, Monte Carlo e del Twiga Beach Club Versilia. L’obiettivo è di far crescere il marchio con nuove aperture in Asia. – Bay Capital, attraverso la controllata Far East Leisure, ha rilevato la maggioranza dell’unità ‘leisure and entertainment’ del brand Billionaire che comprende il locale storico, aperto 15 anni fa in Costa Smeralda, e gli altri club. L’idea è di portare il marchio in Medio Oriente e nel Far East con prima tappa a Dubai e Singapore

Secondo Briatore: «In Far East Leisure abbiamo trovato il partner giusto, un gruppo dinamico che ha la capacità di aggiungere valore reale e condividere la mia visione e le mie ambizioni per il futuro del brand Billionaire. Insieme lavoreremo per stabilire Club Billionaire in Asia e oltre garantendo l’unicità e l’eccellenza esistenti».

 

Ecco un viaggio all’interno del paradiso terrestre di Singapore: Zoo Safari!

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Al River Safari fauna selvatica nel proprio habitat naturale.  È costruito su 12 ettari ed è diviso in due sezioni, lo Zoo di Singapore e il Night Safari . Lo zoo è caratterizzato dalla “libertà” di cui godono gli animali potendosi muovere liberamente nell’area, mentre di sera è possibile prendere parte al Night Safari che porterà alla scoperta della vita notturna degli animali. E ‘ anche il primo zoo safari asiatico che comprende gite in barca sul fiume per collegare i diversi poli di attrazione turistica. Ogni sistema ecologico e’ stato studiato per fornire un’esperienza piu’ realistica possibile.

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Fiori a Hong Kong, i grattacieli si vestono a festa per la primavera!

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Fiori tra i grattacieli. Un’immagine singolare, ma classica, nella primavera di Hong Kong. Nella metropoli asiatica, infatti, si tiene ogni anno un Flower Show che porta nel Victoria Park fino a mezzo milione di fiori provenenti da 200 aziende, enti e organizzazioni di tutto il mondo. L’area coperta dal tappeto floreale è grande come sei campi di calcio. L’evento si tiene per una decina di giorni fino al 24 marzo.

 

Tutto pronto a Verona per San Valentino!

 

Tra cioccolato e baci a Verona si festeggerà dal 14 al 17. E poi ci saranno i tradizionali “Soffi d’amore” che accompagneranno il bacio lungo un minuto come una suggestiva pioggia. Saranno infatti sparati in cielo cuori di coriandoli rossi che formeranno una cascata che si riverserà sui partecipanti.   Chi troverà un cuore verde fra i tanti rossi con la scritta “hai vinto” riceverà un omaggio.

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120 coppie per dirsi “Ti amo” nella Basilica di San Valentino di Terni!

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A San Valentino regala la “pianta a cuore”!

La moda arriva dal Giappone. Si chiamano “Love Love Heart” e sono piante grasse a forma di cuore, non richiedono cure particolari e sono molto resistenti.  L’Hoya Kerrii viene coltivata maggiormente nei paesi dell’Asia meridionale, ma viene esportata in tutto il mondo e può essere trovata anche qui in Italia, nonostante non sia molto diffusa nel nostro paese.

Rimpolpate quindi il vostro amore con una bella pianta grassa!

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