Dramma alla clinica “Città di Roma”, nella Capitale. Qui una paziente è rimasta bloccata al piano terra a causa di un guasto all’ascensore: la donna stava per essere trasportata con urgenza in sala parto ma l’ascesore non è partito e i medici, per evitare problemi al bambino, hanno praticato un cesareo d’urgenza al piano. Il piccolo, però, ha riportato lesioni cerebrali irreparabili e ora è in fin di vita. La mamma ha esposto denuncia contro i responsabili della struttura, convinta che quell’incidente sia stato la causa delle condizioni in cui si trova ora suo figlio.
Sembrerebbe quasi l’ultima freddura o vignetta satirica sui quotidiani e invece purtroppo dovranno essere spesi ben 8 milioni di euro dei contribuenti per eseguire i lavori di ripristino di un ascensore abusivo costruito a Palazzo Giustiniani, in un’ala attigua agli uffici di proprietà del Senato.
Il giudice ha stabilito che il ministero delle Finanze dovrà risarcire un privato cittadino. Una battaglia che è durata 20 anni con perizie, esposti e sentenze.
La famiglia Marchioni, che ha vinto la causa, è proprietaria di un’ala confinante del Palazzo monumento occupato dalle residenze e dagli studi del Senato (ora dal quello dell’ex presidente Schifani). Il cantiere è stato aperto nel 1989. Nel 1994 in un’area comune venne alzato un muro e incorporata una parte del cortile per realizzare un ascensore da cui si accede ai vari piani.
Quelle 27 tonnellate di ferro hanno reso inagibili l’appartamento al piano di sotto della famiglia Marchioni (oltre a tre locali dell’albergo Pantheon Royale Suite): un danno stimato agli 8 milioni e 365 mila euro. Il ministero dell’Economia e delle Finanze era stato condannato in via definitiva a pagare i danni.