Il 40enne morto durante l’arresto a Firenze

riccardo-magherini-tuttacronacaLa scorsa notte è morto il 40enne Riccardo Magherini, stroncato da una crisi cardiaca che l’ha colpito mentre i carabinieri lo arrestavano a Firenze, dopo averlo trovato in forte stato confusionale e di agitazione. L’uomo aveva rubato un cellulare e distrutto alcune vetrine. A negozianti e auto di passaggio gridava: “Mi vogliono uccidere, aiutatemi”, gridava ai negozianti e alle auto di passaggio. All’arrivo dei carabinieri di Borgo San Frediano l’uomo li ha aggrediti: è stato immobilizzato a terra e ammanettato, poi ha accusato il malore. Alcuni testimoni hanno riportato che i militari l’avrebbero picchiato mentre era già a terra. Ora è stata disposta l’autopsia. Una prima ricostruzione spiega che attorno all’1 di notte del 4 marzo Mogherini vagava in borgo San Ferdinando a torso nudo, gridando in evidente stato di agitazione, dicendo che volevano ucciderlo e chiedendo aiuto. Prima dell’arrivo dei militari, in base alle testimonianze raccolte dagli investigatori, avrebbe sfondato la porta di una pizzeria facendo saltare la serratura con una spallata e ha chiesto aiuto al pizzaiolo, il solo rimasto all’interno, dicendo che era inseguito e che qualcuno voleva ucciderlo, quindi è uscito portandogli via il cellulare. A quel punto si è introdotto in una vettura in transito mentre la conducente, una ragazza, ne usciva impaurita. Magherini si è quindi introdotto in una seconda pizzeria, continuando a gridare aiuto e uscendone immediatamente dopo urtando violentemente contro una porta a vetri e danneggiandola. All’arrivo della pattuglia dei carabinieri si è scagliato contro di loro, costringendoli a chiedere l’intervento di un secondo equipaggio. I quattro militari intervenuti sono riusciti a immobilizzarlo a terra e poi ad ammanettarlo. Proprio loro hanno poi allertato il 118 ma, quando sono arrivati i sanitari, Magherini era in arresto cardiaco e dopo 40 minuti di tentativi di rianimazione l’uomo è stato dichiarato morto.  Non escluso, sempre secondo quanto spiegato dai carabinieri, che l’uomo avesse fatto uso di sostanze stupefacenti. L’uomo, che ha una figlia di due anni, da alcuni giorni era tornato a vivere dalla madre dopo essersi separato dalla moglie. In base a quanto accertato dai carabinieri, fino a poco tempo fa era titolare di un negozio nel centro di Firenze. Una studentessa 26enne, Bianca Ruta, ha dichiarato a Repubblica di aver visto i militari picchiare l’uomo già a terra:

“«La prima pattuglia non è riuscita a fermarlo, così sono arrivati altri due carabinieri e alla fine ci sono riusciti. Era su un fianco, ho visto chiaramente tre di loro che lo colpivano con alcuni calci in pancia. Non credo sia morto per questo, ma sono cose che non devono succedere. Andrò alla polizia a denunciare i fatti. Hanno fatto quello che dovevano, l’uomo era completamente fuori controllo e loro si sono limitati a tenerlo a terra. Nessuno ha alzato le mani»”.

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Bimbo di 7 anni muore d’infarto: era appena stato dimesso dall’ospedale

pronto soccorso-tuttacronacaIl piccolo Giordano Coppa, di appena 7 anni, lo scorso sabato era stato accompagnato dai genitori all’ospedale Grassi di Ostia a cauda di forti dolori alla pancia. Il piccolo è stato poi rimandato a casa con una diagnosi di colica addominale ma il bimbo è tornato in pronto soccorso già la sera del giorno successivo. Viste le sue condizioni, che erano apparse subito gravissime, è stato trasferito all’ospedale Bambin Gesù, dove arriva ormai incosciente. Giordano è morto poco dopo, per arresto cardiaco. Tania Mortella, la madre, ha presentato denuncia contro l’ospedale Grassi: si vuole accertare se ci siano state negligenze da parte dei medici che la sera di sabato avevano visitato il bambino e lo avevano dimesso.

Questione… di cuore: impiantato per la prima volta il pace-maker senza fili

pacemaker-tuttacronacaIntervento innovativo, ieri, presso la Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino: è stato impiantato, per la prima volta, un pace-maker di ultimissima generazione senza fili, dal nome Nanostim. Si tratta di una vera e propria svolta e rivoluzione nel campo. Come spiega Repubblica, il dispositivo viene impiantato senza il classico intervento chirurgico invasivo ed evita il rischio di infezioni. Sempre il quotidiano spiega:
Il pacemaker è un dispositivo utilizzato dall’inizio degli anni ’60 per curare quei pazienti affetti da arresto cardiaco secondario a malattia del sistema elettrico del cuore (blocco atrio-ventricolare). L’impianto del pacemaker prevedeva essenzialmente due componenti: un generatore di impulsi inserito tramite un intervento chirurgico sotto la pelle del torace ed un elettrocatetere che, inserito attraverso delle vene, collegava questo generatore al cuore. I limiti di questo sistema che ha permesso in questi ultimi cinquant’anni di salvare milioni di vite umane sono la durata del catetere e la possibilità di infezioni che, partendo dalla cute dove viene impiantato il generatore, possono diffondersi fino al cuore. Negli anni le dimensioni dei pacemaker si sono progressivamente ridotte passando dai 100 grammi dei primi dispositivi ai 20-30 grammi di quelli attuali, ma più recentemente lo sviluppo delle nanotecnologie ha permesso di segnare l’inizio di una nuova era nella terapia dell’elettrostimolazione del cuore.
Di recente è infatti stato realizzato un pacemaker chiamato Nanostim talmente piccolo da poter essere posizionato direttamente all’interno del cuore senza la necessità di fili di connessione con l’apparecchio esterno. Il dispositivo viene introdotto direttamente nel cuore passando con un catetere “guida” attraverso una vena della gamba, il catetere “guida” viene successivamente rimosso senza richiedere nessuna incisione chirurgica della cute né successive cicatrici. L’impianto di questo pacemaker viene oggi proposto in primo luogo per quei pazienti ad elevato rischio di infezione o con problemi di accesso vascolare. Tale tecnologia è stata messa a disposizione di quattro centri di elettrofisiologia di eccellenza italiani, tra cui la Città della Salute e della Scienza di Torino che venerdì 20 dicembre ha effettuato con successo il primo impianto presso la Cardiologia Universitaria.

La paziente sottoposta a questo intervento innovativo è una donna di 83 anni affetta da una degenerazione del tessuto elettrico del cuore determinante un battito molto rallentato. Le numerose comorbilità della paziente però avrebbero comportato un elevato rischio infettivo in caso di impianto di pacemaker per via tradizionale. “Questo pacemaker miniaturizzato rappresenta una significativa innovazione tecnologica nel campo della cardiologia, consentendo di evitare le principali complicanze legate all’impianto dei pacemaker, ovvero il danneggiamento e l’infezione degli elettrocateteri. Oltre a queste significative novità strutturali il pacemaker Nanostim, nonostante le sue piccole dimensioni, vanta una durata della batteria fino a 8 anni e mezzo; trascorso tale tempo il pacemaker può essere “recuperato” con un apposito catetere e sostituito” afferma professor Gaita.

Orsetti di gomma in lutto: è morto il loro papà, “Mister Haribo”

Hans-Riegel-haribo-tuttacronacaE’ morto oggi a Bonn, all’età di 90 anni per un arresto cardiaco, Hans Riegel, il capo del marchio Haribo, il produttore delle caramme gommose amate in tutto il mondo. Riegel era stato sottoposto nel luglio scorso a un intervento al cervello per la rimozione di un tumore maligno. Assieme al fratello minore Paul, morto nel 2009, Riegel era stato in grado di trasformare la fabbrica fondata dal padre nel 1920 in un gigante globale e dandole un nome che è diventato sinonimo di dolcezza: Hans Riegel Bonn – Haribo (Haribo sta per le iniziali dei tre nomi). Disse una volta: “Amo i bambini, sono i miei clienti” e proprio a loro ha sempre guardato con i suoi prodotti. Nell’azienda, che ora è tra le dieci migliori al mondo per quel che riguarda i prodotti dolciari, si occupava di spedizioni e marketing mentre il fratello Paul della produzione. Erano gli anni 50, quelli del miracolo economico, quando la Haribo crebbe rapidamente, accrescendo il numero di dipendenti e il giro d’affari aprendo filiali all’estero. Oggi l’azienda produce in 15 stabilimenti in Europa e dà lavoro a circa 6.000 persone. Hans Riegel, che non era sposato ed era un uomo schivo che non amava la pubblicità, ha provveduto per tempo alla successione: nel 2010 sono saliti al vertice del suo impero i due nipoti Hans-Guido Riegel e Hans-Arndt Riegel.

Bimbo cade nella vasca delle tartarughe: gravissimo.

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Ha solo 10 mesi il bambino che è caduto nella vasca delle tartarughe, scavata in giardino, in una palazzina di Calcinato (Bs). I genitori, originari del Senegal, quando si sono accorti che il bambino era in acqua lo hanno immediatamente soccorso, ma il piccolo era già in arresto cardiaco. Immediato l’arrivo dell’eliambulanza del 118 e il medico, con un vero e proprio salvataggio che ha del miracoloso, è riuscito ha far riprendere al bimbo il battito cardiaco. Ora è ricoverato nell’ospedale di Brescia, dove sta ancora lottando tra la vita e la morte. Sul posto anche i carabinieri di Desenzano e di Calcinato per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

 

Torna Gascoigne e assicura: “Sono sobrio da 4 giorni. Vincerò”

gascoigne-ricomparso-tuttacronacaAveva gettato nell’ansia gli inglesi scomparendo per tre giorni, ma ora Paul Gascoigne è tornato. Dell’ex centrocampista di Lazio e Tettnham si erano perse le tracce da martedì ma, come riportano il Sun e il Mirror, in realtà il 46enne non era mai stato dimesso dall’ospedale londinese in cui era stato ricoverato dopo un collasso dovuto all’ennesima ubriacatura da gin. “Sono sobrio da quattro giorni. Sto combattendo e vincerò”, ha spiegato, confidandosi poi con alcuni amici: “E’ stato solo un episodio, posso farcela”. Una delle persone che gli sono vicine assicura che Gazza “è circondato da brave persone e ha promesso che ne uscirà. Sa cosa deve fare e deve rimanere concentrato su questo obiettivo: alle spalle ci sono tante persone che gli vogliono bene, e lui lo sa”.

Ansia in Inghilterra: GASCOIGNE E’ SCOMPARSO DA 3 GIORNI.

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Sono tre giorni che Gascoigne non si trova. Amici e familiari lo stanno cercando ovunque. Dell’ex giocatore della Lazio e della nazionale inglese non si hanno più notizie da quando è stato dimesso dal College Hospital di Londra, dove era stato ricoverato dopo essere stato trovato ubriaco per strada.

“Stiamo provando a metterci in contatto con Paul da tre giorni – ha spiegato il portavoce dell’ex giocatore ai tabloid inglesi-. Abbiamo provato anche a sentire amici ed ex colleghi, ma senza successo”.

 

L’atto finale di GASCOIGNE? Picchia l’ex moglie e collassa

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Nuovo ricovero d’urgenza per abuso di alcol, Paul Gascoigne sembra proprio dentro l’oblio dell’autodistruzione. Era già stato arrestato sabato scorso per l’aggressione a una guardia e alla sua ex moglie Sheryl, ma sembra che a poche ore di distanza l’ex campione di calcio abbia dovuto far ricorso all’ambulanza che lo ha portato all’University College Hospital di Londra, dopo una rovinosa caduta.

«Era davvero in uno stato pietoso», ha raccontato un testimone al tabloid britannico riferendo l’episodio avvenuto davanti al Royal National Hotel nel centro di Londra. «Indossava gli stessi vestiti che gli sono stati visti addosso nel fine settimana. Aveva le stampelle (dopo l’operazione all’anca di alcune settimane fa, ndr) ma non riusciva a stare in piedi. Continuava a vagare dentro e fuori l’hotel, supplicando le persone di offrirgli da bere e rovesciando piante e vasi. Poi è crollato. Dalle sue tasche sono cadute centinaia di sterline in banconote e due bottiglie di gin: una era vuota. Sembrava sul punto di vomitare, continuava a chiedere di Sheryl e stava piangendo. È stato terribile e scioccante vederlo in quello stato».

PAUL GASCOIGNE… E’ ANCORA VIOLENTO, COLPA DELL’ALCOL!

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Aveva giurato che non ci sarebbe ricaduto, ma a quanto sembra le promesse non le ha mantenute.  Così il 46enne l’ex giocatore inglese Paul Gascoigne è stato arrestato  dopo aver aggredito la sua ex moglie e una guardia giurata sotto l’effetto dell’alcol. Secondo quanto riportato dal Mirror, il giocatore  si trovava presso la stazione ferroviaria di Stevenage, nel Hertfordshire dove avrebbe preso per il collo una guardia di sicurezza della stazione e poi quando è intervenuta la moglie per calmarlo, ha aggredito anche lei.

Prontamente arrestato, Gascoigne ha passato dodici ore in carcere e poi è stato rilasciato su cauzione.

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Bimba rom cade nel Tevere… è grave!

BabyWater

È caduta nel Tevere mentre giocava sulle sponde dove al sua famiglia ha una baracca di fortuna. Una bimba rom di 14 mesi è ricoverata in condizioni gravissime al San Camillo. La disgrazia giovedì sera sotto ponte Testaccio. La piccola ha subito un arresto cardiaco ed è ora monitorata dai medici della terapia intensiva. A soccorrere la piccola il padre, romeno, come la madre. I due non si erano accorti che la bimba si era spinta fin sulle rive del fiume.

PAUL GASCOIGNE… E’ FUORI PERICOLO!

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Ora lo attende un lungo percorso di riabilitazione. Sembra che il calciatore si sia dovuto anche rivolgere a degli amici per chiedere un prestito perché avrebbe dissipato in vari modi tutta la sua ricchezza. Pronto a lasciare l’ospedale e ritornare in clinica, Gazza, sembra che veramente questa volta voglia cambiare rotta.

Vedi articolo correlato.

“Mio figlio era una testa di…, ma non un drogato”, così Franco Gatti

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Comprendendo il dolore di un padre per la prematura morte di un figlio, sicuramente la frase di Franco Gatti, nei confronti del figlio Alessio, suona comunque come una nota stonata!

“Il corpo non appariva particolarmente debilitato e, secondo quanto appreso, non sono stati trovati resti di medicinali o altre sostanze nello stomaco o nelle vie aeree della giovane vittima. Il ragazzo era stato trovato morto dai vigili del fuoco all’interno della villa del padre in via Capolungo, a Nervi, nel levante di Genova. Sul tavolo di fronte a lui erano state rinvenute tracce di una polvere marroncina, una banconota spiegazzata e alcune confezioni di farmaci. Le sostanze chimiche sono state repertate e inviate ad analizzare. A uccidere il ragazzo e’ stato un arresto cardiaco”.

Nulla si puo’ dire, pero’, sulle cause che hanno portato all’infarto di un ragazzo così giovane. Inizialmente si era parlato di morte per overdose. Circostanza che il padre ha seccamente smentito in un’intervista in cui diceva che il figlio amava bere ed era particolarmente stressato ma aveva il terrore della droga.

Questa mattina si sono celebrate le esequie, nella chiesa di San Siro a Nervi. Una folla commossa ha salutato per l’ultima volta ad Alessio Gatti.
Presenti in chiesa oggi, tra gli altri, anche Angela Brambati e Angelo Sorgiu, così come l’ex quarta componente del gruppo Marina Occhiena.
Forse fra due settimane conosceremo cosa ha spezzato la vita di Alessio.

Gazza in fin di vita. Era in clinica a disintossicarsi, poi arresto cardiaco

Paul+Gascoigne

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