La follia dopo la discoteca finisce in tragedia: grave un 26enne

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Un serata in discoteca come tante altre che invece per un 26enne si trasforma in tragedia con una lite che sfocia in violenza e l’aggressore che lo pugnala ripetutamente, tanto che quattro coltellate finiscono in profondità e mettono a rischio la vita del giovane meccanico che ora lotta contro la morte all’ospedale Sant’Anna di Como. Tutto è avvenuto intorno alle 3.30 del mattino nei pressi di piazza Marconi a Cantù, dove il 26enne insieme a degli amici ha incrociato un altro gruppo di ragazzi composto da tre italiani e uno svizzero che hanno iniziato a insultare pesantemente i ragazzi anche sulla presunta origine geografica. Dopo qualche spintone e qualche parola di troppo i due gruppi si dividono, ma uno di  coloro che avevano insultato per primi ci ripensa e torna indietro. E’ un pizzaiolo comasco di 22 anni a estrarre un coltello a lama lunga e a ferire ripetutamente il 26enne. uindi torna in auto e invita gli amici, ancora ignari di quanto accaduto, a partire di corsa. La Golf percorre un centinaio di metri quindi l’accoltellatore viene fatto scendere. Nel frattempo la vittima viene soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale dove è stata sottoposta a un delicatissimo intervento. Secondo quanto ricostruito il 22enne ha vagato per tutta la notte procurandosi diverse ferite durante la fuga. Per questo nella mattinata si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. E’ bastato poco perché fosse identificato e arrestato. Adesso si trova in cella nel carcere del Bassone di Como con l’accusa di tentato omicidi.

 

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Panico all’ospedale, paziente afferra l’arma e minaccia i sanitari

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Panico e terrore al Policlinico Casilino di Roma dove, questa mattina intorno alle 10, il personale medico ha trovato un’arma tra gli effetti personali di un paziente ricoverato al pronto soccorso nella giornata di ieri. Lo staff sanitario ha immediatamente segnalato il ritrovamento alla sicurezza interna, che dopo aver allontanato i medici si è avvicinato all’uomo insieme a un ausiliario. Il paziente immediatamente è andato su tutte le furie e ha minacciato, pistola alla mano, il personale paramedico e il vigilante. La guardia giurata è riuscita a entrare in bagno e ha armato la sua pistola, ma a causa del pavimento bagnato il vigilantes è scivolato ed è partito un colpo che per fortuna non ha procurato danni. Quando il paziente ha sentito il colpo è fuggito, ma è stato intercettato dagli agenti del commissariato Casilino intervenuti sul posto. Il paziente è stato quindi condotto al commissariato, ma poi è stato rilasciato ed è tornato al Policlinico Casilino dove ha avuto ancora un atteggiamento aggressivo tanto da esser necessario un secondo intervento da parte della polizia. E’ emerso anche che la pistola dell’uomo era ad aria compressa, un’imitazione di quelle reali. Il paziente è stato denunciato dagli agenti del Casilino per minacce, procurato allarme ed interruzione di pubblico servizio.

 

Notte di terrore in Portogallo, ostaggi di un folle per oltre 7 ore. 2 morti!

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Notte di terrore in Portogallo dove un uomo armato si è barricato per oltre 7 ore con alcuni ostaggi in un ristorante di Pinhal Novo nel centro del Paese. Il bilancio dell’operazione di salvataggio è stato di 6 feriti e due morti: un poliziotto e lo stesso sequestratore, un uomo dell’Est Europa.  L’uomo sarebbe entrato nel ristorante per una consumazione, poi ha estratto un’arma e ha minacciato i clienti chiedendo soldi. A quel punto, nel panico generale, molti avventori sono riusciti a scappare e ad avvisare le forze dell’ordine. Gli agenti sono intervenuti circondando il locale e iniziando le trattative per farlo arrendere. Il sequestratore ha fatto esplodere diversi dispositivi all’interno del ristorante ferendo sei persone, tra cui quattro poliziotti. Dopo sette ore l’epilogo: l’uomo è rimasto ucciso durante la sparatoria con le forze dell’ordine dopo aver a sua volta ucciso un poliziotto.

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Uccide la moglie “per scherzo”… un folle femminicidio a Roma

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Un anziano di 73 anni, ieri sera a Roma, ha puntato la pistola, un revolver calibro 45, regolarmente detenuto, contro la moglie e ha fatto fuoco, poi alla polizia ha dichiarato:

«Stavo scherzando e pensavo che l’arma fosse scarica. Sono rimasto sorpreso vedendo invece partire un colpo».

L’uomo era stato sorpreso dalla donna mentre in salone stava armeggiando con la pistola e la moglie preoccupata avrebbe chiesto all’uomo se aveva intenzione di suicidarsi a quel punto l’anziano avrebbe affermato “scherzando”: «No avrei intenzione di sparare a te», poi avrebbe fatto fuoco colpendo il fianco della moglie che dalla paura, sanguinando si è rifugiata in bagno.

Il marito a quel punto, in evidente stato confusionale si sarebbe rivolto a una vicina, la quale immediatamente ha avvisato il 113. La moglie è stata trasportata al San Camillo, dove è morta intorno all’una di notte. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo, ma continuano le indagini per verificare i dettagli della vicenda.

Rapina nel Bergamasco: l’ostaggio era un complice

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Nessun ostaggio: era un complice del rapinatore l’uomo che si pensava essere stato sequestrato ieri, dopo l’assalto a una farmacia di Bariano, in provincia di Bergamo. L’auto con la quale i due sono fuggiti, una Fiat Panda, è stata ritrovata poche ore dopo a Milano, in zona Forlanini, mentre sembra che in zona ci fossero altri due complici, fuggiti su un altro mezzo. La vettura è intestata a un 70enne, ma viene usata dal figlio, sul quale ora i carabinieri stanno facendo degli accertamenti.

Prima rapina una farmacia, poi prende un ostaggio: è caccia all’uomo

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Ha rapinato una farmacia di Treviglio, in provincia di Bergamo, attorno alle 17.30 e poi un cittadino straniero di colore, molto alto, è fuggito sequestrando un automobilista fermo in sosta e la sua auto. Sulle tracce dell’uomo sequestrato ci sono ora i carabinieri, la polizia e un elicottero. Stando ai testimoni, il malvivente aveva il volto coperto da un fazzoletto e brandiva una pistola. Dopo aver preso l’incasso è fuggito a piedi, inseguito da alcuni clienti e da altri negozianti. E’ stato allora che ha fermato l’automobilista, è salito nella vettura e l’ha costretto, minacciandolo con l’arma, ad allontanarsi.

Oscar Pistorius: il business è tutto su di lui!

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Manca poco più di un mese all’inizio del processo che vedrà alla sbarra Oscar Pistorius, il campione paraolimpico sudafricano che causò la morte della fidanzata Reeva Steenkamp. Volontà omicida o tragico incidente? Quello che è certo è che l’attenzione mediatica continua ad essere rivolta su di lui: una copertina dal titolo “Gunman” è apparsa sul Time, decine di interviste a chiunque possa avere qualche connessione con la vicenda si leggono sui magazines sudafricani, i paparazzi non smettono di seguirlo. Non c’è da meravigliarsene se ai poliziotti che per primi sono entrati nell’abitazione di Pistorius una delle principali testate giornalistiche internazionali ha offerto 40 mila euro per gli scatti dei loro smartphone. Gli agenti però non sonpo potuti cadere in tentazione: i vertici della polizia hanno confiscato i cellulari di tutti quelli che lavorano al caso! Non poteva mancare, a questo punto, l’interessamento delle grandi case editrici: è stata l’americana Pan McMillan, alla fine, ad aggiudicarsi i diritti d’autore della storia che diventerà un libro dal titolo “Behind the Door: The Oscar and Reeva Story” e verrà pubblicato a processo terminato. Ma sugli scaffali arriverà anche, per Penguin, “The Oscar Pistorius story”, con la firma del giornalista britannico John Carlin, a lungo corrispondente dal Sudafrica, mentre la sudafricana Zebra Press, che ha acquisito i diritti per il mercato inglese e del Commonwealth, pubblicherà “No More Heroes: Oscar Pistorius’s Fall from Grace” ad opera di Jacques Steenkamp (nessuna parentela con la vittima) e Gavin Prins. Per gli appassionati di e-book, infine,  la giornalista investigativa Laurianne Claase ha redatto “Pieces of the Puzzle: A guide to the Oscar and Reeva case”. Nel frattempo ad Hollywood si cerca di scoprire chi potrebbe interpretare Pistorius sul grande schermo: ci sarebbero già due copioni pronti sulla vicenda ed il ruolo di Reeva, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe essere affidato a Charlize Theron. Per quello dell’atleta, si vocifera su Ryan Gosling, fisicamente molto simile al “Blade Runner” sudafricano, ma l’attore pare che stia pensando di prendersi un periodo di riposo prima di debuttare dietro la macchina da presa. Ovviamente, non poteva mancare il coinvolgimento dei social network: un gruppo di sostenitrici virtuali del corridore, sotto l’egida dell’hashtag #Pistorians, difendono a colpi di tweet la causa del loro idolo. Tutti ai nastri di partenza qiundi, in attesa di scoprire quali saranno le parole che chiuderanno la storia: colpevole o innocente?

Si è dissolto il giallo di Perugia per una macchia ematica: Menenti è colpevole

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Il giallo di Perugia si è dissolto in una macchia ematica lasciata da Riccardo Menenti, padre di Valerio, l’ex di Julia. La scientifica ha trovato la sostanza ematica sulle scale che conducono all’appartamento dove è avvenuto l’omicidio. Gli atti sono stati presentati oggi al Tribunale della libertà, in cui oggi si sarebbe dovuta tenere l’istanza di riesame, ma gli stessi avvocati degli imputati hanno deciso di rinunciare dopo il ritrovamento della scientifica.   

 

 

Spara alla ex e si suicida!

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Un uomo di circa 40 anni ha ucciso con un colpo di pistola l’ex fidanzata, una giovane di 22 anni, e poi si è tolto la vita con la stessa arma. L’omicidio-suicidio è avvenuto nel parcheggio di un supermercato, a Montebelluna (Treviso)

Da indagati ad arrestati… svolta nell’omicidio di Perugia!

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Erano stati indagati il padre e l’ex di Julia Tosti, ma sembravano avere un alibi di ferro. Giorno dopo giorno l’alibi si è frantumato e in manette sono finiti Valerio e Riccardo Menenti. Sono loro con ogni probabilità che si sono introdotti nell’abitazione di Alessandro Polizzi e lo hanno ucciso. Ora si attende di capire la ricostruzione dei fatti dagli inquirenti.

Julia in una località segreta… ancora sotto shock!

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Ha trascorso la notte insieme ai suoi familiari in una località che viene mantenuta segreta, Julia Tosti, la perugina rimasta ferita a una mano nell’omicidio del fidanzato, Alessandro Polizzi. La giovane era stata dimessa ieri dall’ospedale. «È ancora molto scossa» ha detto l’avvocato Luca Maori, che l’assiste.
Dopo l’autopsia di ieri non è stato ancora fissato il funerale del fidanzato. La salma non è stata infatti ancora messa a disposizione della famiglia. Sull’indagine (in cui sono inquisiti l’ex fidanzato della Tosti, Valerio Menenti, e il padre del giovane) viene mantenuto il riserbo più assoluto. A condurla la squadra mobile di Perugia.

Perugia, il giallo si dipana!

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Novità nelle indagini per l’omicidio di Alessandro Polizzi, il 24enne ucciso a colpi di pistola lunedì scorso a Perugia. Secondo quanto si apprende, ci sarebbero due indagati: si tratta dell’ex fidanzato della compagna di Polizzi, Julia Tosti, e del padre del ragazzo, dimesso ieri dall’ospedale dopo essere stato aggredito venerdì scorso proprio dalla vittima.

Fiaccolata per Alessandro alle 18 Oggi dalle 18 a Ponte San Giovanni, frazione di Perugia, si terrà una fiaccolata in memoria di Alessandro Polizzi, il 24enne ucciso tra lunedì e martedì mentre era in casa con la sua fidanzata Julia. L’appuntamento è stato lanciato via Facebook dagli amici di Alessandro: “Siate numerosi per la giustizia per questo ragazzo”. La fiaccolata partirà dal pub Zanzibar e si concluderà in piazza Bellini.

Indagini in corso per il giallo di Perugia!

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Gli investigatori della squadra mobile perugina si limitano a dire che le indagini vanno avanti in tutte le direzioni, ma a quanto si apprende la pista privilegiata è quella dell’omicidio per vendetta. Gli accertamenti della polizia sono concentrati soprattutto sulla vita privata e personale del giovane ucciso. Un episodio e una persona in particolare sono stati oggetto di accertamenti nella giornata di oggi: si tratta di una violenta lite avvenuta qualche sera prima del delitto e nel corso della quale Alessandro Polizzi avrebbe rotto il naso a un giovane, pare un ex fidanzato di Julia. Gli agenti hanno effettuato delle perquisizioni in casa del giovane e nello studio di tatuaggi di cui è contitolare, ma avrebbero appurato che il suo alibi è inattaccabile: la notte del delitto, infatti, secondo indiscrezioni, sarebbe risultato ricoverato in ospedale proprio per le lesioni riportate nella lite con Polizzi.

La polizia sta ascoltando comunque molti amici della coppia per cercare di individuare possibili spunti di indagine. Sta meglio, intanto, la ragazza rimasta ferita da uno dei colpi di pistola sparati dall’omicida. Ieri sera è stata operata per l’estrazione del proiettile dal braccio ed è ancora ricoverata anche se già domani i medici potrebbero decidere di dimetterla.

Julia urlava e implorava aiuto!

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“Julia urlava, imporava aiuto, mentre Alessandro veniva ucciso”. Questo il racconto dei vicini agli investigatori che stanno cercando di fare luce sulla morte di un giovane di 23 anni e il ferimento della sua fidanzata. Sono stati colpiti con diversi colpi di pistola mentre si trovavano a letto il giovane ucciso la scorsa notte in casa a Perugia e la sua fidanzata, ferita a un braccio. Una vicenda sulla quale sono ancora in corso indagini della squadra mobile di Perugia per accertare quanto successo. Il giovane si chiamava Alessandro Polizzi ed era nato il 30 agosto 1989.
Al momento non viene esclusa alcuna pista. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, poco dopo le tre della scorsa notte un uomo ha sfondato la porta dell’appartamento dei due giovani, in un condominio della prima periferia del capoluogo umbro. Li ha quindi sorpresi a letto.
Lo sconosciuto ha sparato, con una vecchia pistola calibro 34, contro il 24enne uccidendolo praticamente sul colpo. La fidanzata di 20 anni è stata invece colpita ad un braccio e non è grave. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa svegliati dal trambusto. È quindi intervenuta la squadra volante e poi la mobile.
I rilievi sono ancora in corso. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è anche quella della gelosia ma al momento nessuna possibilità viene trascurata.

Sparatoria in una casa a Perugia! Muore un 24enne, ferita la ragazza

ragazzo-morto-ragazza-ferita-perugia-tuttacronacaUn perugino di 24 anni è stato ucciso nella notte a colpi di pistola nella sua abitazione di Madonna Alta, a Perugia. Ferita in maniera non grave, sempre a colpi d’arma da fuoco, la sua fidanzata ventenne.  Secondo una prima ricostruzione della questura di Perugia, i due giovani sono stati colpiti con diversi colpi di pistola mentre si trovavano a letto. Poco dopo le 3 della notte un uomo avrebbe sfondato la porta dell’appartamento, in un condominio della prima periferia del capoluogo umbro. Poi, lo sconosciuto ha sparato, con una vecchia pistola calibro 34, uccidendo praticamente sul colpo il 24enne e ferendo non gravemente la fidanzata di 20 anni ad un braccio. Verso le 3:15 la volante è intervenuta in un appartamento di Madonna Alta, dopo che i vicini avevano sentito del trambusto. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato i due giovani feriti, risultati successivamente incensurati.

Tra le ipotesi prese in considerazione c’è anche quella della gelosia ma al momento non viene esclusa alcuna pista.

Si suicida un carabiniere, colpo alla testa nella caserma di Udine!

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Un carabiniere, il 57enne Bruno Luraghi, si è suicidato, sparandosi un colpo alla testa nel suo ufficio nella caserma di viale Trieste a Udine, sede del Comando provinciale dell’Arma. Luraghi, Luogotenente comandante del Nucleo informativo, era originario di Milano. Il militare ha lasciato alcuni fogli nei quali chiederebbe scusa per il gesto, senza però spiegare i motivi del suicidio, chiedendo infine di venire cremato.

Clamorosa rivelazione nel caso Reeva-Pistorius!

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Continuano le indagini sull’omicidio di Reeva. la fidanzata di Oscar Pistorius. Da quanto divulgato dalla polizia sembra che Reeva avesse incontrato un suo ex fidanzato due giorni prima di essere uccisa. Pistorius, colto dalla gelosia, avrebbe chiamato per ben due volte durante l’appuntamento la sua compagna.
Ad oggi il campione atletico nega ancora l’omicidio e continua a ribadire la sua tesi iniziale secondo la quale si sarebbe confuso pensando ad un intruso.
L’ex di Reeva ha dichiarato che il loro sarebbe stato un incontro amichevole: «Lei mi ha contattato e ci siamo visti per un caffè. Sembrava felice, lei non avrebbe permesso a nessuno di farla stare male».

Delitto passionale al femminile!

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E’ stata freddata  nel sonno Marilena Ciofalo, 34 anni , con un colpo di pistola dalla convivente Angela Toni, di un anno più anziana. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione che le due donne dividevano a via Donatori di Sangue a Brescia. Poi, è stata la stessa Toni, qualche ora dopo l’omicidio, a chiamare i carabinieri confessando il delitto. La donna si trova ora in carcere. L’arma con cui ha commesso l’omicidio era detenuta regolarmente. I vicini hanno riferito di aver sentito la coppia litigare nel corso della notte. All’origine dell’omicidio ci sarebbero motivi passionali, forse un raptus di gelosia, alla base dell’omicidio. Sull’omicidio stanno indagando i carabinieri.

 

Torna di moda l’ombelico… ma ora si chiama lato O!

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Non tutti lo trovano attraente, ma il lato-O delle star, ovvero il loro ombelico , è considerato una delle parti più sexy del corpo. E se tra gli studiosi ancora si dibatte sulla possibilità che possa essere scientificamente considerato un’arma di seduzione, le star non esitano a metterlo in bella mostra.

Il pentimento di Pistorius: non è giusto che non posso viaggiare! Datemi il passaporto.

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Pistorius col capo chino, Pistorius in lacrime, Pistorius che prega. E, forse, Pistorius che recita una parte. Quella del «buono». La strada verso standing ovation di chi già lo vorrebbe vedere completamente assolto è ancora lunga e accidentata. Ma il clan familiare (e legale) di Pistorius sembra all’altezza del compito. Trasformare, agli occhi dell’opinione pubblica, un presunto colpevole in un probabile innocente. I mezzi (economici e mediatici) a disposizioni di «Blade Runner» sono ottimi e abbondanti. Il compito di «gran burattinaio» è stato affidato ad Uncle Arnold, lo zio con la faccia da duro che ospita il nipote nella sua abitazione e, soprattutto, gli impedisce di commettere passi falsi. La parola d’ordine è: strategia. E in questa logica rientra la prima dichiarazione da uomo libero di Pistorius: «Voglio incontrare la famiglia di Reeva e ringrazio tutti quelli che hanno pregato per nostre due famiglie». Notare il risvolto ecumenico di quel «nostre», come a dire che – tutto sommato – tra vittima e carnefice non è che ci sia poi gran differenza… e infatti il campione sudafricano, amareggiato e affranto, la prima cosa che fa è contestato le condizioni per la liberta’ su cauzione e fa appello per potere recuperare il passaporto e viaggiare all’estero.

NO COMMENT!

Si dimette Botha, l’investigatore del caso Pistorius!

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Il principale investigatore nel caso di Oscar Pistorius, Hilton Botha, si è dimesso dalla polizia sudafricana. Lo riferisce la Bbc. Botha, che di recente era stato già estromesso dall’inchiesta, era finito nella bufera per una serie di errori commessi nel condurre le indagini sulla morte di Reeva Steenkamp, la fidanzata dell’atleta. L’investigatore era a sua volta sotto inchiesta per omicidio.

 

ORRORE: Pistorius diventa un film! E’ lite sull’attore.

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La tragica morte di Reeva Steenkamp per mano di Oscar Pistorius ha sconvolto il mondo intero. L’atleta paralimpico accusato dell’omicidio della fidanzata è stato rilasciato su cauzione per 85mila dollari. La vicenda ancora è alquanto complicata sia perché è stato sostituito il capo dell’inchiesta che per sospetto inquinamento delle prove. Intanto Hollywood freme: Ryan Gosling e James Franco sono in lizza per interpretare in un film Pistorius.

Secondo una fonte del magazine Star sembra che “Ryan sia la scelta naturale, anche perché assomiglia in modo sorprendente a Oscar! Ma James ha già interpretato un personaggio con un grave handicap in 127 Hours”. I produttori del film vorrebbero presentare la storia di Oscar partendo dai suoi successi sportivi, raccontando il motivo dell’handicap fino ad arrivare alla tragica morte di Reeva Steenkamp, senza addentrarsi però in giudizi o citazioni processuali.

Reeva era un’appassionata di armi. ECCO LA FOTO!

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Reeva Steenkamp, la modella sudafricana uccisa la notte di San Valentino da Oscar Pistorius, con il fidanzato campione paratleta condivideva la passione per le armi: a questa conclusione giunge oggi il tabloid britannico The Sun, che pubblica in esclusiva una foto che ritrae la ragazza ad un poligono di tiro mentre si esercita con una pistola calibro 9 simile a quella con cui lui l’ha uccisa. La foto, scrive il Sun, risale a qualche mese fa e dopo quell’esercitazione al tiro, scrive ancora il tabloid, lei ha scritto il seguente messaggio su un social network: «Ho giocato con la pistola questa mattina. Ora mi sento meno stressata». L’immagine mostra una certa dimestichezza di Reeva con la pistola: cuffie anti-rumore, occhiali anti-riflesso, le gambe leggermente divaricate e le ginocchia leggermente piegate per assorbire il rinculo dell’arma, che tiene con due mani a braccia tese mentre è concentrata a prendere la mira. Il Sun cita anche una fonte sudafricana «vicina all’inchiesta», secondo la quale l’immagine «dimostra che lei stessa era familiare con le armi e non l’avrebbe quindi messa a disagio che il suo fidanzato ne tenesse una nel letto». In Sudafrica, Paese che ha un tasso di violenza elevatissimo e un’incidenza della violenza sulle donne fra le più drammatiche al mondo, le armi sono molto diffuse.

Gli Steenkamp rischiano di non poter pagare l’affitto! Era Reeva ad aiutarli.

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I genitori di Reeva Steenkamp, la fidanzata di Oscar Pistorius uccisa dall’atleta nella notte di San Valentino, oltre al dolore per la morte della figlia ora devono affrontare un altro problema, questa volta economico. La modella, infatti, aiutava finanziariamente i familiari, che ora rischiano di non poter più pagare l’affitto.
Secondo un parente della famiglia, ogni volta che Reeva andava a trovare i genitori si accertava che avessero abbastanza soldi per vivere, poiché il padre (ex fantino ed ex addestratore di cavalli da corsa) spesso non veniva pagato per il proprio lavoro. E ora, secondo il congiunto, “la morte di Reeva ha anche pesanti implicazioni economiche per la famiglia”. La madre della modella, del resto, non ha mai fatto mistero del fatto che la famiglia non ha mai avuto molti soldi benché in casa ci fosse “molto amore”: “Abbiamo dato a Reeva ciò che abbiamo potuto”, aveva spiegato la donna.
Intanto emerge anche che i medicinali trovati nell’appartamento di Pistorius non sarebbero vietati nelle competizioni sportive… anche se ancora la notizia non è ufficiale.

REEVA INCINTA?

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Le voci girano e ce ne sono troppe a volte… ma questa volta l’indiscrezione potrebbe anche essere vera o quanto meno plausibile. Pistorius avrebbe ucciso Reeva perchè era incinta. La famiglia smentisce. I risultati dell’autopsia effettuata sul corpo della ragazza vengono secretati dagli inquirenti. Secondo il tabloid statunitense National Enquirer, la notizia sarebbe invece stata verificata. Il giorno di San Valentino Reeva avrebbe parlato della sua gravidanza a Pistorius e lui sarebbe uscito fuori di testa  colpendo la ragazza alla testa, al petto, alla mano e naturalmente al bacino, proprio per “rimuovere il problema”?

CANE SPARA AL PADRONE!

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Armi incustodite, strumenti di morte disseminati ovunque e pronti a sparare. E’ quello che è avvenuto a Gregory Dale Lanier, 35 anni che è rimasto ferito alla gamba quando il suo cane ha scalciato l’arma che era rimasta incustodita. L’uomo ha poi dichiarato che l’aveva lasciata nel suo camion perché pensava che fosse scarica. Un colpo che avrebbe anche potuto uccidere Gregory o il suo cane… il problema delle armi si fa sempre più inquietante anche perché spesso sono nelle mani di persone irresponsabili.

 

Pistorius cerimonia in onore di Reeva… Scandaloso!

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Oscar Pistorius terra’ questa sera una cerimonia privata in ricordo della sua fidanzata Reeva Steenkamp, da lui uccisa la notte di San Valentino. All’atleta sudafricano, accusato di omicidio premeditato per la morte di Reeva, e’ stata concessa la liberta’ su cauzione. Il campione sostiene di avere sparato alla sua compagna scambiandola per un intruso. La cerimonia si terra’ nella casa dello zio Arnold. La famiglia Pistorius ha detto che ”Oscar continua a piangere per Reeva ed e’ in lutto”.

CONSIGLIO DELL’AVVOCATO?

L’ultima foto di Reeva!

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Rilassata e sorridente. Appariva così Reeva Steenkamp poche ore prima di morire. L’immagine è quella delle telecamere di sicurezza posizionate fuori dalla casa del fidanzato Oscar, che da lì a poco sarebbe diventato il suo carnefice. Il fotogramma, che nonostante sia sfocato mostra chiaramente la serenità della modella 29enne, è stato mostrato in anteprima dal canale Cctv nel corso di un documentario sul fatto di cronaca che ha sconvolto il Sudafrica.

 

Pistorius è impotente?

 

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Forse non era un prodotto utile a fini del doping, ma sicuramente neanche un innocuo prodotto a base di composti vegetali. Il testosterone che gli inquirenti dicono di aver trovato a casa di Oscar Pistorius, il quattrocentista disabile accusato di aver ucciso a colpi di pistola la sua fidanzata, sarebbe uno «stimolante sessuale»: lo scrive il settimanale sudafricano City Press, citando un medico sportivo. Hilton Botha, il detective poi rimosso dall’incarico, aveva affermato mercoledì in tribunale a Pretoria che «due scatole di testosterone» ed alcune siringhe erano state trovate a casa dell’atleta, incriminato per aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp.

L’avvocato di Pistorius, Barry Roux, aveva spiegato che si trattava di un rimedio a base vegetale, il testo compasutium coenzyma, che l’atleta «aveva il diritto di utilizzare». Il medico sportivo Jon Patricios, intervistato da City Press, ha spiegato che questo prodotto, che si assume tramite iniezioni – composto da pezzi di cuore e di testicoli di animali, nonché‚ da piante medicinali e vitamine – serve di norma a combattere problemi di erezione. È però sconsigliato agli sportivi perché‚ li può far risultare positivi ai test antidoping.

 

Investigatore privato per la famiglia di Reeva!

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La famiglia di Reva Steenkamp, uccisa dal fidanzato Oscar Pistorius la notte di San Valentino, ha deciso di assumere un detective privato che li tenga aggiornati sull’andamento delle indagini. Lo riferiscono i media sudafricano. Lance Esptein, questo il nome delle’investigatore, era presente in tribunale venerdi’, quando a Pistorius e’ stata concessa la liberta’ su cauzione. L’agenzia di Epstein si definisce “una delle agenzie leader in Sudafrica con oltre 100 anni di esperienza.

CI SARA’ GIUSTIZIA PER REEVA?

La famiglia Pistorius… anche il fratello accusato di omicidio volontario!

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Carl, il fratello del campione Oscar Pistorius che rischia l’ergastolo per la morte della fidanzata Reeva, e’ accusato di ‘omicidio volontario’ per la morte di un motociclista in un incidente da lui causato nel 2010. Lo ha riferito la radio sudafricana Ewn spiegando che la prima udienza del suo processo era prevista per lo scorso giovedi’, giorno in cui era ancora in corso il procedimento a carico di Oscar. L’udienza del fratello Carl e’ stata rinviata al mese prossimo. Kenny Oldwage, il legale, si sarebbe detto fiducioso sull’assoluzione del suo cliente.

Padre coraggio! “Oscar deve rispondere alla sua coscienza”

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Pistorius dovra’ fare i conti con la sua coscienza. Lo ha detto, secondo quanto riportato dai media sudafricani, il padre di Reeva Steenkamp, la modella uccisa dal campione di atletica. “Non importa quanti soldi ha o quanto siano bravi i suoi avvocati, dovra’ fare i conti con la sua coscienza se permettera’ alla squadra legale di mentire per lui”, ha detto Barry Steenkamp. ‘Se sta dicendo la verita’, forse potro’ perdonarlo. Ma se invece non e’ andata come dice lui, deve soffrire e soffrira”

Solo 85mila euro! Cauzione farsa per Pistorius!

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Il giudice Desmond Nair ha fissato a un milione di rand sudafricani, circa 85mila euro, la cauzione di Oscar Pistorius. Un decimo della somma è da versare in contanti, il resto in garanzia. L’atleta, che dovrà comparire in tribunale il 4 giugno, dovrà presentarsi ogni mattina al commissariato, consegnare tutti i suoi passaporti e le sue armi, e stare lontano dagli aeroporti.

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Da FEMMINICIDIO a Soap Opera mediatica… OK A CAUZIONE

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Questa mattina in aula sembra che si respiri già molta tensione. La maggioranza dell’opinione pubblica chiede che non vi siano trattamenti di favore per Pistorius, ma che si applichi la giustizia come in qualsiasi altro caso. La prima anomalia sicuramente è quella di aver voluto per una settimana prorogare la decisione. Solitamente il rilascio su cauzione viene deciso nella prima udienza. Inoltre molti giornali locali questa mattina s’interrogavano sull’atteggiamento della famiglia di Pistorius:  dopo 7 giorni dall’omicidio nessun familiare si è messo in contatto con la famiglia della vittima per esprimere il cordoglio.

Secondo il pm l’omicidio di Reeva sarebbe stato pianificato durante la serata. Secondo l’accusa se Pistorius era così paranoico sulla sicurezza come più volte è stato affermato dalla difesa come mai, lasciava la finestra del bagno aperta e non chiudeva a chiave la porta di casa?  Perchè non ha chiamato la sicurezza? Il comprensorio dove abita Pistorius è sorvegliato 24h al giorno eppure l’atleta non l’ha chiamata!

Qualche tempo fa a una rivista aveva dichiarato «Non ho ancora trovato la persona giusta, ma è ok»: così Oscar Pistorius in una intervista pubblicata a febbraio prima dell’omicidio di Reeva Steenkamp parlava dei suoi problemi sentimentali. «È difficile trovare la persona giusta, di cui ci si possa fidare, che tenga private le cose private», sottolineava Pistorius al magazine «Serve una persona davvero speciale per avere una relazione con uno sportivo. Non è una vita facile».

Fino a 50 mila euro per un intervista a Pistorius dopo la decisione della Corte.

“NON SO SE CI SONO GLI ESTREMI PER OMICIDIO PREMEDITATO, AL MOMENTO MANTENGO QUESTA IMPUTAZIONE: Omicidio volontario premeditato” così il giudice.

Il giudice massacra Botha e la conduzione delle indagini! Errori su errori elencati in 90 minuti di requisitoria.

LA CORTE DECIDE DI  CONCEDERE LA SCARCERAZIONE SU CAUZIONE!

Perché non vi è  reale pericolo per la società e reale pericolo di fuga, nè reale possibilità di contaminazione delle prove, di corruzione dei testimoni o di reiterazione del reato.

Tuttavia fa presente che la difesa non è riuscita a provare le eccezionali circostanze che possono concedere la scarcerazione su cauzione…  MA E’ LIBERO!!!

SHOW DEL GIUDICE DAVANTI ALLE TELECAMERE TRA LA FAMIGLIA CHE E’ STATA TUTTO IL TEMPO ALLO STREMO E LA TENSIONE ALTISSIMA DI TUTTI I PRESENTI CHE ATTENDEVANO UN VERDETTO: il giudice non si è curato di nessuno e ha recitato per due ore una scena da film thriller.

Calpestato il corpo sepolto di Reeva!

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Pistorius, domani si decide?

pistorius - processo-cauzione

Rinviata a domani! Dopo aver sentito la difesa e l’accusa, l’udienza è stata sospesa fino a domani.

Le novità non sono poi molte, si gioca d’astuzia e soprattutto cercando di far crollare i testimoni e le accuse. Si gioca anche sulla psicologia: sguardo basso dell’atleta, commozione, proteste fuori dal Tribunale.

In un aula che è diventata un palco scenico internazionale va in scena ogni mattina uno spettacolo. Il mondo in diretta sul grande eroe diverso che in realtà ha nascosto per anni un mostro interiore. Sponsor che lo abbandonano, amici che non rispondono al cellulare,i suoi fans che si allontanano uno dopo l’altro dall’atleta che li aveva fatti sognare e che ora li ha svegliati con un incubo. Niente è impossibile per Pistorius neppure un omicidio… anzi un femminicidio! 

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Il giudice contro la difesa di Pistorius! Fuori manifestazione dell’Anc.

processo pistorius-oscar

Il giudice ha ricordato che Pistorius ha  tentato  di scaricare sul suo amico la responsabilità per quello  sparo accidentale al ristorante… inoltre fa presente che l’avvocato sta intimidendo i testimoni e che ci sono prove a carico dell’imputato che più volte è stato riconosciuto come auto di atti violenti e intimidatori. La cauzione secondo il giudice può essere negata anche nel caso che l’opinione pubblica ritenga che si sia di fronte a un soggetto pericoloso. Fuori ci sono donne dell’associazione Anc che stanno protestando… non vogliono, giustamente, la scarcerazione di Pistorius su cauzione. La decisione del giudice dovrà tenere conto anche delle rivolte che si stanno accendendo intorno a questo processo, quindi si complica la posizione dell’atleta.

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Processo a Pistorius? No, a Botha! Sospensione per minaccia esterna.

processo reeva

Questa mattina in aula sembra che l’imputato non sia più Oscar Pistorius ma Hilton Botha, l’ufficiale di polizia che per primo accorse  sul luogo del delitto. La Difesa ha spostato abilmente il processo cercando di dimostrare l’inattendibilità del poliziotto.  Il processo è stato sospeso per alcuni minuti a causa di una “micaccia esterna” ma ancora non è chiaro cosa sia successo, forse una protesta all’esterno del Tribunale.

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Pistorius ha cercato di salvare la vita di Reeva?

oscar-pistorius-

Secondo la Difesa, Pistorius ha cercato in ogni modo di salvare la vita della modella, prendendola anche in braccio e portandola al piano terra dell’abitazione. Ma sui tracciati telefonici non vi è nessuna chiamata di richiesta di soccorso. Ipotesi quella della difesa molto discutibile, mentre è più credibile che ci sia stato un momento in cui Pistorius abbia realizzato che il suo gesto aveva ucciso la sua fidanzata, così istintivamente ha sollevato il corpo e ha sceso le scale.

La Difesa getta anceh discredito su Batha, definendolo un test non attendibile.

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La difesa chiede che il reato sia derubricato a OMICIDIO COLPOSO!

pistorius-processo

Secondo il collegio di difesa di Oscar Pistorius ci sarebbero tutti gli elementi per far derubricare l’accusa a omicidio colposo e far decadere quella di omicidio preterintenzionale. Secondo sempre la difesa se Oscar voleva davvero uccidere Reeva perchè avrebbe aspettato che la ragazza si fosse rifugiata in bagno? L’avrebbe potuta benissimo uccidere in camera da letto.

La difesa sta cercando di portare la Corte verso l’omicidio colposo per ottenere la scarcerazione su cauzione. L’accusa tenta di provare che Pistorius non ha scambiato la ragazza per un ladro, ma quando ha fatto fuoco era ben conscio che Reeva si fosse rifugiata in bagno. A sostenere questa tesi ci sono gli oggetti personali della ragazza rinvenuti nella camera da letto di Pistorius.

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ORA E’ UFFICIALE, NIKE SOSPENDE IL CONTRATTO A OSCAR!

pistorius nike

Nike ha annunciato di aver sospeso il suo contratto con Oscar Pistorius. “Nike ha sospeso il suo contratto con Oscar Pistorius. Crediamo che abbia diritto a un processo equo e continueremo a monitorare la situazione da vicino”, e’ scritto sul sito del marchio. Già due giorni fa la nota marca sportiva aveva fatto marcia indietro sul suo testimonial dicendo che non aveva intenzione di fare altre campagne pubblicitarie con l’atleta.

Intanto al processo Botha riconferma perchè secondo lui Pistorius non deve essere rilasciato su cauzione ” pericolo di fuga, per l’accusa che già in passato era stato arrestato per violenza contro una donna e per il colpo sparato al ristorante”.

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LA NUOVA MOSSA DELLA DIFESA DI PISTORIUS

www.oscarpistorius.com

I processi si sa che vivono della “tattica di gioco” e i migliori avvocati sono quelli che sfruttano ogni frammento della vita dell’imputato per accusarlo o difenderlo. Arriva così la mossa “felina” della difesa di Pistorius. Sul sito www.oscarpistorius.com si legge “In seguito ai recenti tragici eventi e l’enorme interesse globale, la famiglia di Oscar Pistorius ha deciso di utilizzare il suo sito ufficiale per diffondere le ultime notizie e i messaggi di sostegno”. Con queste parole la famiglia dell’atleta ha comunicato la decisione di “dare ai media l’opportunita’ di fare domande” e di pubblicare i messaggi “di sostegno e condoglianze per Oscar e la famiglia di Reeva Steenkamp”.

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Un altro giorno in procura per Pistorius!

processo pistorius

Udienza fissata per le 10 di questa mattina e già c’è il primo colpo di scena. L’ispettore Botha, colui che per primo entrò nella casa di Pistorius, non è presente in aula. Dopo che ieri è stato rimosso dall’incarico in quanto pendono accuse di tentato omicidio nei suoi confronti, questa mattina non si è presentato in tribunale. Il giudice sospende la seduta e lo manda a chiamare.

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Pistorius in corsa per la scarcerazione, ma dorme in terra!

pistorius_oscar_processo

Sorpresa dopo sorpresa, colpo dopo colpo, come in tutti i “PROCESSI DEI VIP” dove la giustizia spesso deve fare i conti con l’immagine, con i manager, con l’opinione pubblica prima ancora che con il diritto e con l’equità. Così è notizia delle ultime ore che Hilton Botha, ufficiale di polizia sudafricano che fu il primo ad entrare nella villa di Pistorius e a fare le prime indagini sull’omicidio Reeva Steenkamp, è stato sollevato dall’incarico. L’ufficiale è accusato di tentato omicidio. Botha dovrà comparire a maggio davanti ai giudici e rispondere dell’accusa di aver sparato, in stato di ebbrezza, contro un taxi nel tentativo di fermarlo nel 2009. Ieri Botha era stato ascoltato in aula e la sua deposizione era stata smontata dalla difesa.

I magistrati sudafricani hanno poi dovuto fare un passo indietro anche sul presunto testosterone trovato nella villa dell’atleta affermando che:

Hilton Botha e altri due funzionari di polizia furono arrestati per aver sparato (ubriachi, a bordo di un’auto della polizia) contro un taxi con a bordo diverse persone, e dovranno comparire in tribunale a maggio. Il portavoce della polizia di Gauteng, Nevile Malila, ha spiegato che in un primo tempo le accuse a carico del principale accusatore di Pistorius erano cadute. «Soltanto ieri abbiamo appreso che sono state ripristinate», ha detto. Botha è l’ufficiale di polizia che per primo accorse nell’abitazione di Pistorius quella notte e vi trovò Reeva morta. È lui che nell’udienza di ieri ha parlato del rischio di una fuga dell’atleta e ha chiesto che resti in carcere.  «Non possiamo dire che cosa sia – ha detto il portavoce della procura nazionale, Medupe Simasiku -. Non possiamo confermare o smentire niente fino a quando riceveremo il rapporto della scientifica». Sembra che la sostanza rinvenuta nel cassetto della camera da letto di Pistorius sia un farmaco a base di erbe e non anabolizzanti.

L’ultima novità battuta dalle agenzie giornalistiche pochi istanti fa è che Pistorius, in stato di fermo, sia costretto a dormire in terra in quanto nella stazione di polizia di Brooklyn a Pretoria non ci sono letti. Lo stesso atleta però ha chiesto di non essere inviato in carcere e di preferire la stazione di polizia, anche se è costretto a dividere la cella con altri detenuti. «Non posso stabilire con certezza quante persone dividono la cella con lui, ma c’è un flusso costante di gente che viene arrestata e poi rilasciata o trasferita in altre carceri» così si è espresso il comandante e ha aggiunto che i pasti dell’atleta sono in base agli alimenti disponibili e che «Pistorius viene trattato con lo stesso livello di dignità umana con cui vengono trattati tutti i detenuti, come stabilito dalla Costituzione».

E non deve essere alta la dignità umana secondo i parametri del sudafrica se fanno dormire in terra chi si trova in stato di fermo, ma naturalmente ci voleva la “star” per far emergere la situazione in cui versano i comuni cittadini che si trovano ad essere fermati.

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PISTORIUS GIA’ ARRESTATO IN PASSATO.

pistorius

Lo afferma l’ispettore di polizia. “Nessun dubbio, ancor prima di arrivare sapevamo che era stato lui, lo avevamo già arrestato in passato” per una presunta aggressione a una ragazza di 19 anni, anche allora l’incidente era successo a casa sua. Un diverbio tra i due, poi lei si era ripresentata con un amico e c’erano state urla e insulti. Secondo Pistorius era finita con una porta sbattuta, secondo la ragazza con calci e spintoni. Una notte in cella poi le deposizioni. Incidente archiviato.

La ricostruzione della serata da parte della difesa è stata la seguente.

“Reeva mi aveva telefonato proponendomi una cena tranquilla”, ha raccontato il campione ricostruendo le ultime ore prima del delitto. “Alle 22 del 13 febbraio eravamo nella nostra camera, lei faceva yoga e io guardavo la tv. Ci amavamo, non potevamo essere più felici”. “Mi aveva fatto un regalo, ma aveva detto che non potevo aprirlo prima del giorno di San Valentino”, ha aggiunto, Pistorius, prima di scoppiare in lacrime. “Sono già stato vittima di violenze, per questo tengo una pistola 9mm sotto il letto”, ha continuato l’avvocato di Pistorius, leggendo la ricostruzione del suo assistito, troppo provato per parlare. “La finestra del bagno non era chiusa con le inferriate e qualcuno è entrato in casa. Era buio ed ero convinto che ci fosse un intruso in bagno. Non avevo le mie protesi e mi sono sentito vulnerabile, ho avuto molta paura. Ho sparato sulla porta del bagno e mi sono messo a urlare”.

La Corte si aggiorna a domani!

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Gli avvocati di Pistorius mettono alle corde l’investigatore!

oscar_pistorius

Potrebbe essere derubricato a omicidio colposo, l’accusa per l’omicidio di Reeva. La difesa ha messo alle strette l’ispettore che sta conducendo l’indagine facendo emergere una “dimenticanza” fatale:  non sono stati fotografati i proiettili della pistola tenuta da Pistorius illegalmente. Emergono anche le distanze… il vicino era comunque a 600 metri di distanza.. può essere sicuro che le voci che ha sentito provenissero proprio dall’abitazione dell’atleta?

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Ecco la casa dell’orrore… la villa di Pistorius

pianta villa pistorius

Questa la piantina della casa di Pistorius con il tracciato ricreato secondo il racconto degli inquirenti. Sulla mappa è possibile vedere quali sono stati i movimenti dell’atleta paraplegico durante l’uccisione di Reeva. Questa piantina è stata acquisita dalla Corte di giustizia del Sud Africa come prova.  L’omicidio sarebbe avvenuto nel bagno della camera da letto di Pistorius.

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Per la difesa: niente testosterone è solo un rimedio a base di erbe!

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Secondo la difesa le sostanze trovate a casa di Pistorius non sarebbero dopanti e non sarebbe neppure testosterone, ma solo un “rimedio a base di erbe”. Quindi nessuna sostanza vietata sarebbe stata assunta dall’atleta. La difesa cerca di far cadere l’accusa di doping e vuole far chiarezza sulla professionalità di Pistorius. Alcuni testimoni smentiscono Oscar: le luci in casa alle 2/3 di notte erano accese. Non era al buio e non poteva pensare che si trattasse di un ladro, l’appartamento di Oscar era illuminato.

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Pistorius non chiamò né ambulanza né polizia!

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In camera da letto di Pistorius c’erano due iPhone e 2 BlackBerrys ma da nessuno di questi 4 telefoni partì una chiamata quella notte per i soccorsi o per la polizia. Se Pistoius pensava che si trattasse di un ladro perché non ha chiamato la polizia? Quando si è accorto del “tragico errore” perchè non ha chiamato un’ambulanza per far soccorrere Reeva? In camera da letto è stato ritrovato del testosterone e degli aghi!

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PISTORIUS E LE SCOMODE VERITA’

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Urla senza fine prima degli spari. I vicini che chiamano la sicurezza, ma nessuno arriva a impedire la tragedia. Ora si ipotizza, secondo l’accusa,  che una possibile scarcerazione su cauzione potrebbe anche favorire la fuga di Pistorius. L’atleta ha conti offshore e una abitazione in Italia. L’accusa si scaglia anche contro l’arma ritrovata all’interno dell’abitazione, un calibro 38 che è stata identificata come l’arma del delitto. Pistorius per quell’arma non aveva la licenza, quindi potrebbero salire i carichi giudiziari nei confronti dell’atleta. Nel caso di fuga andrebbe poi richiesta l’estradizione.  Adesso emergono anche nuovi particolari sul ritrovamento del corpo di Reeva da parte della polizia. La modella sarebbe stata trovata ricoperta di asciugamani.

“REEVA E’ MORTA TRA LE MIE BRACCIA!”

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Ci sarebbero dei nuovi indizi a rendere ancora più grave la posizione di Oscar Pistorius nel processo che lo vede accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. Analizzando le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza sarebbe stato infatti rilevato che l’auto della modella sudafricana è entrata all’interno della villa del campione paralimpico verso le 18 del giorno prima, e non di notte come affermato fino ad ora.

Inoltre ora c’è un’altra agghiacciante verità che se fosse confermata sicuramente andrebbe ad aggravare ancor più l’immagine di Oscar Pistorius. Lui stesso ha dichiarato che “Reeva è morta fra le mie braccia!” Perchè non ha chiamato il 118? Perchè non ha avvertito un medico prima che fosse troppo tardi e come mai i genitori lo hanno trovato con il corpo della ragazza in braccio sulle scale del suo appartamento?

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