Indiscrezione clamorosa dall’Argentina: Maradona torna in campo!

maradona-torna-giocare-tuttacronacaDiego Armando Maradona torna a infiare le scarpette. A 53 anni, infatti, stando alla clamorosa indiscrezione che giunge dall’Argentina, l’ex fuoriclasse starebbe per rituffarsi nell’attività agonistica. A parlarne è il quotidiano Olè, che spiega che un club di quinta divisione, il Riestra, di proprietà dell’amico e agente Victor Stinfale, avrebbe presentato una richiesta ufficiale alla Federcalcio per inserire il Pibe nella sua rosa. Ora si attende il via libera dell’Afa, che potrebbe arrivare già martedì permettendo così a Maradona di esordire il 23 marzo contro il Porvenir, a San Lorenzo.

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Carlitos Tevez fa mobilitare l’Argentina: i tifosi lo reclamano!

Carlos Tevez-argentina-tuttacronacaLa nazionale Argentina si prepara all’amichevole contro la Romania e il Ct Alejandro Sabella non ha convocato Carlos Tevez. L’attaccante bianconero non indossa la maglia della seleccion dal 2011, a causa di non precisati contrasti con il mister, nonostante sia l’attaccante più amato del Paese sudamericano. Per questo motivo i sostenitori dell’Apache hanno deciso di non limitarsi alle lamentele ma di passare all’azione. Sabato, alle 18.30, si terrà una manifestazione pacifica a Buenos Aires, in Piazza della Repubblica, proprio per acclamare il loro beniamino. Lo slogan, del resto, è chiaro: ‘Todos al Obelisco. Tevez a la Seleccion’ è lo slogan deciso dagli organizzatori. La richiesta? Semplice: El Apache deve indossare la maglia biancoceleste ai Mondiali in Brasile.

Il Papa resta argentino: la notizia del rinnovo del passaporto fa il giro del mondo

papa-carta-identità-tuttacronacaLe autorità di Buenos Aires si sono recate in Vaticano. Missione: il rinnovo dei documenti di papa Francesco, che “vuole viaggiare per il mondo” e farlo come argentino. Da qui la sua richiesta per un nuovo pasaporte e un altrettanto nuovo documento de identidad. A rendere noto il fatto è stato Florencio Randazzo, ministro degli Interni di Buenos Aires, che ha aggiunto: “E’ un nuovo gesto verso il nostro Paese e ci riempie di orgoglio”, ha aggiunto, sottolineando che l’ex arcivescovo non ha chiesto nessun trattamento di favore per la pratica. Il governo ha diffuso immagini dei documenti, dove si leggono, tra l’altro, nome, cognome e la data di scadenza, il 14 febbraio del 2029, dati accompagnati dalla fototessera di Bergoglio, in abito da Papa e nella quale il Pontefice appare con il suo copricapo. Risale infatti al 2011 la normativa argentina che precisa che le foto dei documenti devono avvenire a capo scoperto, contemplando però un’eccezione “per ragioni religiose”. L’annuncio che il Papa “resta argentino” ha diffuso una volta in più l’entusiasmo nel Paese sudamericano, dove la notizia è rimbalzata immediatamente su media e social.  Al di là dei tanti commenti, di certo rimane “l’amore” del Pontefice “verso Buenos Aires, il mio posto”, ha raccontato anni fa lo stesso ex arcivescovo ai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin. E alla domanda su ‘come vede l’Argentina quando è all’estero’, Bergoglio aveva risposto senza tentennare “con molta nostalgia”.

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Frana in un campeggio: nove morti tra cui alcuni bimbi

frana-el-rodeo-tuttacronacaDue bimbi, di 4 e 6 anni, un adolescente e una anziana sono tra le nove vittime di un terribile temporale in Argentina, nella cittadina di El Rodeo, nella provincia di Catamaraca. Alcune delle vittime si trovavano in campeggio, volevano assistere ad un concerto, annullato per il maltempo, mentre altri corpi sono stati trovati in zone circostanti. La forte pioggia ha provocato lo straripamento del fiume Ambatquel che a sua volta ha provocato una frana con pietre anche grandi come auto. In questi giorni, nella località argentina, si sta svolgendo il Festival de la Flor, durante il quale doveva esibirsi Abel Pintos: l’artista è stato impossibilitato a lasciare la zona a causa dei danni provocati dal temporale. Le forze dell’ordine stanno ancora cercando otto dispersi nella cittadina argentina mentre il giornale El Clarin parla di oltre 200 persone evacuate.

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Erano in campeggio, volevano assistere ad un concerto, annullato per il maltempo, quel temporale violentissimo che ha travolto le loro tende e provocato la morte di nove persone tra cui alcuni bambini. A farlo sapere sono state le forze dell’ordine che stanno ancora cercando i dispersi nella cittadina argentina di El Rodeo, nella provincia di Catamaraca. Il giornale El Clarin parla di almeno 200 dispersi. La tragedia è avvenuta ieri, ma i soccorritori sono ancora al lavoro.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/aregntina-frana-campeggio-morti-bambini-29cefd17-e973-4963-af31-f1a4e13aa6f5.html#sthash.KqsVma1D.dpuf
Erano in campeggio, volevano assistere ad un concerto, annullato per il maltempo, quel temporale violentissimo che ha travolto le loro tende e provocato la morte di nove persone tra cui alcuni bambini. A farlo sapere sono state le forze dell’ordine che stanno ancora cercando i dispersi nella cittadina argentina di El Rodeo, nella provincia di Catamaraca. Il giornale El Clarin parla di almeno 200 dispersi. La tragedia è avvenuta ieri, ma i soccorritori sono ancora al lavoro.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/aregntina-frana-campeggio-morti-bambini-29cefd17-e973-4963-af31-f1a4e13aa6f5.html#sthash.KqsVma1D.dpuf
Erano in campeggio, volevano assistere ad un concerto, annullato per il maltempo, quel temporale violentissimo che ha travolto le loro tende e provocato la morte di nove persone tra cui alcuni bambini. A farlo sapere sono state le forze dell’ordine che stanno ancora cercando i dispersi nella cittadina argentina di El Rodeo, nella provincia di Catamaraca. Il giornale El Clarin parla di almeno 200 dispersi. La tragedia è avvenuta ieri, ma i soccorritori sono ancora al lavoro.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/aregntina-frana-campeggio-morti-bambini-29cefd17-e973-4963-af31-f1a4e13aa6f5.html#sthash.KqsVma1D.dpuf

La vita di Leo Messi… diventa un film!

messi-tuttacronaca-documentarioLa vita del campione del Barcellona, Leo Messi, diventerà presto un documentario. A realizzarlo, il regista basco Álex de la Iglesia,  Leone d’Argento per la miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia 2010 con il suo Ballata dell’odio e dell’amore. Il cineasta si trova ora in Argentina per prepararsi alle riprese e si è recato a Rosario, dove la stella del calcio è nata, dove ha visitato la sua casa, la scuola e i luoghi dove si allenava quando giocava con i Newell’s. Il regista, passeggiando per le vie della città argentina, ha indossato la maglietta del Festival Latinoamericano de Video, regalo ricevuto dal segretario della Cultura, HoracioRìos. De la Ilgesia girerà a Rosario la seconda e la terza settimana di febbraio. Al documetnario collaborerà anche Jorge Valdano, ex giocatore ed ex allenatore del Real Madrid, oltre che ex campione dalla nazionale argentina.

Shock in Argentina: 4 ragazzi uccisi da un fulmine

ragazzi-morti-argentina-tuttacronacaSi trovavano in una spiaggia di Villa Gesell, località balneare argentina a 370 km da Buenos Aires, quattro ragazzi tra i 16 e i 20 anni morti a causa di un fulmine che li ha colpiti. In tre hanno perso la vita al momento, la quarta, una giovane di 16 anni, è morta dopo poche ore in ospedale. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il gruppetto si era rifugiato sotto una tenda, a seguito di un forte temporale, quando è stato raggiunto all’improvviso da una scarica elettrica.  La ragazza morta dopo il ricovero in ospedale è Priscila Ochoa, 16 anni. La ragazza era accomunata dalla passione per la pallavolo con Agustin Irustia e Nicolas Elena, rispettivamente 17 e 19 anni. Per Gabriel Rodriguez, che aveva appena compiuto 20 anni, era invece la prima vacanza in compagnia degli amici. Sono 22 le persone rimaste ferite, con quattro di loro ancora sotto osservazione e una in terapia intensiva. L’America meridionale è considerata una delle regioni al mondo dove le tempeste elettriche sono più frequenti. 

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Dolci ritirati dagli scaffali: coca tra gli ingredienti, ma è uno scherzo

Carrefour-Argentina-tuttacronacaNella lista degli ingredienti si leggeva: “Cocaina, 12 grammi”. E per questo i supermarket argentini del colosso francese Carrefour hanno dovuto ritirare dagli scaffali tutte le confezioni di dolci. La notizia arriva dall’Argentina e la riporta La Stampa spiegando che il gruppo, che nel Paese sudamericano ha 500 negozi, si è scusato e ha parlato di “uno scherzo di cattivo gusto” di un dipendente di una ditta fornitrice. Da parte sua, Carrefour ha assicurato che la cocaina non è mai stata presente nei dolci ma la notizia non ha mancato di suscitare un’ondata di commenti ironici su internet.
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Natale diventa Halloween… l’attacco dei piranha in Argentina!

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Natale da incubo in Argentina dove 60 persone sono rimaste ferite a Rosario, città  a 300 km a nord da Buenos Aires, a causa degli attacchi dei piranha. Tra i feriti anche una bambina di 7 anni che ha perso un dito. Ha provocare l’attacco probabilmente è stata la temperatura elevata che in questi giorni si è registrata nell’area e che aveva fatto riversare la popolazione sulle spiagge del fiume Paranà. Qui alcuni di loro però hanno trovato ad attenderli i grandi gruppi di piranha, noti localmente come «palometas», che hanno sferrato i loro attacchi contro i bagnanti. «È la prima volta che succede questo tipo di attacco, così aggressivo. Ieri mattina sono cominciate ad arrivare in ospedale persone con morsi su talloni, piedi e mani. Ad alcuni i pesci avevano letteralmente staccato pezzi di carne dal corpo», ha raccontato un medico locale, Gustavo Centurion, al quotidiano La Capital.

Coca-Cola presenta… la gioia di essere genitori!

cocacola-spot-tuttacronacaUn altro spot della Coca-Cola che fa impazzire il mondo. Ideato per il mercato argentino dall’agenzia Santo Buenos Aires, il video che racconta come le mille difficoltà di crescere un figlio non riescono a scalfire la gioia di essere una famiglia ha totalizzato oltre 2 milioni di visualizzazioni in appena due settimane. Protagonista dello spot è una coppia che vive l’esperienza del primo figlio, tra euforia, fatica e rinunce. E nonostante l’entusiasmo iniziale sembri scemare pian piano, la pubblicità termina rassicurando i futuri genitori: non c’è nulla in grado di portare più gioia di un figlio.

Usain Bolt… più veloce anche di un autobus!

usain-bolt-bus-tuttacronacaUsain Bolt sfida anche un autobus… e lo batte! E’ successo in Argentina, a Buenos Aires. Qui, in Avenida 9 Julio, lo sprinter giamaicano, pluricampione olimpico e primatista mondiale di 100 e 200 metri, ha corso contro un bus percorrendo una distanza di 80 metri. In seguito, ha sfidato i campioni locali Mario Forsythe e Kimmari Roach sui 120 metri. L’atleta, a margine dell’esibizione, ha parlato anche dei Giochi di Rio del 2016. Il campione ha spiegato che non correrà i 400 metri ma mirerà a migliorare i tempi sulle sue distanza di 100 e 200 metri.

Papa Francesco “allenatore” della Nazionale Argentina!

papa-mondiali-tuttacronacaL’idea è di TyC Sports, canale sportivo argentino, che ha realizzato uno spot per i Mondiali di Brasile 2014 miscelando con maestria il discorso di Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso anno, che si era svolta in brasile, con filmati della nazionale argentina. Il Pontefice che non ha mai nascosto la sua passione per il calcio, finisce così per fare un discorso d’incoraggiamento ai giocatori, “Voi siete il futuro, voglio che usciate fuori, attenti alle punte, giocate in avanti, siate protagonisti”. Parole rilette in chiave di consigli calcistici quindi nel video, da quel “Il Signore ci chiama tutti e chiede che giochiamo nella sua squadra”, all’esortazione “Non abbiate paura” passando per “I Carioca sanno ricevere bene” (e qui l’immagine del gol incassato dai brasiliani). In conclusione: “Il Papa è con voi” e la scritta: “Se un argentino è riuscito a fare questo in Brasile, immagina cosa possono fare 23“.

Polizia in sciopero e assalto ai supermercati: un morto e 135 feriti

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La polizia e le forze di sicurezza sono entrate in sciopero e gli sciacalli hanno preso di mira i supermercati della città. Nel caos più totale che si è generato nella provincia argentina di Cordoba, c’è stato anche un morto e 130 feriti. Il governatore locale ha ordinato la chiusura delle scuole e la sospensione dei trasporti pubblici, dopo che nella notte diversi gruppi di giovani hanno infranto le vetrine di numerosi negozi per saccheggiarli.

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Shock a Verona, muore un bimbo di un anno, segni di percosse

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Shock a Vernona per un bimbo di appena un anno che alle 10.30 di questa mattina è morto all’ospedale al Borgo Trento. Sul corpo del piccolo infatti ci sarebbero segni di violenza. Il 118 era stato chiamato dalla stessa donna che questa mattina aveva lanciato l’appello con una chiamata ai soccorsi implorando di arrivare in fretta che il suo bambino stava male. Gli operatori sono immediatamente intervenuti, il ricovero è stato fatto in tempi rapidi, ma il bimbo non ce l’ha fatta. Ora la donna, una quarantenne argentina si troverebbe in questura e sarebbe indagata per la morte del figlio.

Aggredito parroco di Montalto, era con una prostituta. Vittima di un tranello

Rolando Marcelo Lopresti-tuttacronaca

Marcelo Lopresti, il parroco di Montalto di Castro aggredito giovedì notte in Argentina, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato vittima di una tentata rapina.  La polizia avrebbe comunque accertato che tra il sacerdote e la donna non vi è stato alcun approccio sessuale. Piuttosto, l’ipotesi riportata dal quotidiano locale, La Capital, è che Lopresti sia stato vittima di un tranello a scopo di rapina tra la prostituta – che aveva chiesto un passaggio in strada per un malore – e i banditi. Il prete, infatti, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco all’addome durante la tentata rapina nella città di Mendoza dove era in vacanza dalla famiglia.  Trasportato al Central Hospital è stato poi sottoposto ad un intervento chirurgico. Ora è fuori pericolo di vita e si trova ancora ricoverato in reparto. Il magistrato che si sta occupando del caso non avrebbe ancora raccolto le dichiarazioni di Lopresti, dal momento che i medici hanno ritenuto necessario attendere qualche giorno in più di convalescenza.
A Montalto la notizia dell’aggressione è stata un fulmine a ciel sereno. La comunità è rimasta sconvolta per quanto accaduto. Marcelo Lopresti è da circa un anno che svolge il sacerdozio nella cittadina castrense. Dal viaggio in Argentina dove era andato a trovare la famiglia, sarebbe dovuto rientrare martedì.

 

Clamoroso! Cartellino giallo prima del fischio d’inizio

alvarado-ammonizione-tuttacronacaChe il calcio regali sempre nuove emozioni è noto, ma anche i colpi di scena non mancano. A quanto pare, alcuni avvengono anche prima del fischio d’inizio, come c’insegna l’Argentina. Proprio qui, prima del match che ha visto fronteggiarsi San Lorenzo e Boca Juniors, poi vinto dai cuervos grazie a una rete di Correa, il capitano Pablo Alvarado è stato ammonito appena messo piede in campo, prima che venisse sferrato il primo calcio. L’arbitro che ha fatto discutere è l’integerrimo German Delfino, che il regolamento lo prende alla lettera. Stando a quello argentino, i bambini non possono entrare sul rettangolo verde insieme alle squadre. Ma domenica i giocatori del club di Boedo, quartiere di Buenos Aires, si sono fatti accompagnare da alcuni piccoli tifosi, rimasti in campo il tempo necessario per scattare alcune foto. Il tempo del sorteggio per decretare chi dovesse battere il calcio d’inizio e  Delfino ha estratto il cartellino giallo per Alvarado, capitano del San Lorenzo. Le proteste si sono subito levate dalla panchina dei cuervos e anche i commentatori sono rimasti interdetti da una simile decisione arbitrale, che non è stata rivista.

Carlitos Tevez: il grande gol, l’esultanza dei tifosi e la nuova dedica ai barrios

tevez-lamaciel-tuttacronacaCarlitos Tevez ha siglato ieri a Genova la seconda rete dell’incontro, dopo il rigore realizzato da Vidal, traghettando i bianconeri verso la vittoria.

E mentre la curva esultava, El Apache esultava nel modo che abbiamo imparato a conoscere: mostrando la maglia con una scritta. Le dediche dell’argentino della Juve, infatti, guardano sempre alla sua terra natale e, più precisamente, ai quartieri poveri e degradati della capitale. La Maciel, o Isla Maciel, è un barrio che si trova nel partido de Avellaneda, ma non si tratta di un’isola: è separato da Buenos Aires da un torrente e dal distretto di Avellaneda da una larga strada, creando così l’effetto di isolamento e, soprattutto, emarginazione dei suoi abitanti. Il vicino fiume Maciel prende a sua volta il nome da un politico che nella prima metà del diciannovesimo secolo venne isolato dal barrio di Santa Fé e diventò il proprietario della “Isla”.

E’ CanaleJuve a spiegarci che “la Maciel ospita sin dalla fine dell’800 un gran numero di immigrati – anche italiani. Ferrovie, treni merci, baraccopoli molto antiche, qualche casa di legno e metallo e tanta povertà. La principale fonte di guadagno del luogo (oltre alle industrie) sono stati per molti anni i bordelli che hanno accolto i marinai europei. Una zona completamente ai margini di tutto, in cui non trova spazio nemmeno la morale cristiana; gli unici stranieri ad essere risparmiati dai delinquenti del luogo erano proprio i clienti delle prostitute. Diecimila abitanti spesso coinvolti in regolamenti di conti tra bande rivali; niente luce, acqua né gas. Qualche mensa, alcune scuole e soprattutto il Club Atlétíco San Telmo: una squadra che è l’orgoglio della gente. Nato nel 1904 in un altro barrio, il San Telmo dovette spostarsi a la Maciel nel 1926; qui vennero costruiti tutto il suo quartier generale e (soprattutto) “La Fortaleza”, quello che oggi è considerato lo stadio più pericoloso di tutta l’Argentina. Nel 2006 diventò teatro di uno dei più grandi massacri che il calcio ricordi, quando gli ospiti del Talleres vennero uccisi negli scontri con i tifosi di casa. Un episodio, nemmeno tanto isolato, che portò a cinque anni di chiusura forzata dell’impianto, con il San Telmo costretto a disputare le sue gare lontano dalla sua gente. Storie di periferia e di calcio, di follia e di violenza dove il pallone e la squadra del quartiere sono le vere divinità di tutti. I bar, i chioschi e i negozi vengono mandati avanti da persone del luogo, perché nessuno si sognerebbe di cercare fortuna proprio lì, dove sparatorie e rapine sono all’ordine del giorno. La gente del posto sostiene che la paura c’è tanto a la Maciel quanto in un qualsiasi altro barrio, dall’esterno parlano di nuove bande che cercano rifugio in questa realtà dimenticata da Dio per iniziare nuove guerre interne, coinvolgendo anche i più giovani. Una cornice di droga e delinquenza in cui c’è anche chi non perde la speranza e crede che la situazione possa cambiare: attendendo la costruzione del nuovo ponte “Nicolás Avellaneda” e della nuova strada di fianco al torrente Riachuelo si attendono e si sognano nuove aperture ai turisti provenienti dai vicini quartieri più famosi, per abbattere il muro di isolamento che da sempre accompagna questo e molti barrios argentini.”

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“Estan locos!” Maxi rissa in campo durante i minuti di recupero

maxirissa-calcio-tuttacronacaSi stavano giocando i minuti di recupero del match Arsenal di Sarandi – Gimnasia La Plata, con il risultato era fermo sull’1-1, quando due giocatori hanno dato il via a una lite. Presto anche i compagni di squadra si sono uniti, raggiunti anche dai dirigenti delle rispettive squadre. Il tutto è sfociato così in una maxi rissa che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine, con l’arbitro che nel frattempo ha espulso ben 5 giocatori. L’accaduto è riportato dalla stampa locale come “un altro vergognoso capitolo del calcio argentino”.

Le mettono la figlia tra le braccia dopo il parto, ma non è sua!

scambio-culla-tuttacronacaDopo il parto le hanno messo tra le braccia una bimba che non era sua e lei, Maria Lorena Gerbene, donna argentina di 37 anni, se n’è subito resa conto. E’ stato l’istinto materno a farle capire che quella neonata non sua. Era il 30 settembre quando, presso il Sanatorio Argentino di San Juan, capoluogo dell’omonima provincia nell’ovest del Paese, dava alla luce la sua bambina. Che non era quella che le hanno poi portato. “Ho notato vari errori, dal peso del mio bebè al modo in cui era nata, ma sopratutto avevo la chiara impressione che quella che mi hanno consegnato non era mia figlia, e dunque avevo molti dubbi”, ha raccontato Gerbeno. A rafforzare i suoi dubbi, l’incontro in ospedale con  Veronica Tejada, diventata madre lo stesso giorno. La piccola che era stata consegnata a lei mostrava vari punti in comune con i due figli precedenti della Gerbeno, come per esempio problemi con la bilirubina. A questo punto la donna si è rivolta ai responsabili chiedendo venissero eseguite delle analisi comparative del Dna delle due neonate. Dopo tre settimane, i risultati hanno confermato i sospetti della donna: le due bebè erano state scambiate dopo il parto. I responsabili del Sanatorio Argentino hanno emesso successivamente un comunicato ammettendo l’errore ed impegnandosi a rivedere le procedure del reparto maternità.

Drammatico incidente ferroviario a Buenos Aires

incidente-treno-buenosaires-argentina-tuttacronacaE’ arrivato a 58 il bilancio provvisorio delle persone rimaste ferite a seguito di un incidente ferroviario occorso alla stazione Once di Buenos Aires. Non è la prima volta che il treno Sarmiento viene coinvolto in incidenti gravi, sempre nella capitale argentina. Il 22 febbraio 2012, infatti, morirono 51 persone in un incidente simile. Anche oggi come allora, stando alle prime informazioni, un treno rimasto senza freni ha sfondato il respingente e diversi vagoni sono finiti sulla banchina. “Al momento è difficile capire le cause di quanto accaduto”, ha riferito il ministro della Sicurezza Sergio Berni. “E’ pieno di barelle, ambulanze e auto della polizia”, ha detto un passeggero. Ci sono persone intrappolate e anche un elicottero è sul posto. Tra i feriti, anche il macchinista.

Aggiornamento ore 17.45

Cresce il numero dei feriti, 80 il bilancio momentaneo, per l’incidente del treno in una delle più importanti stazioni di Buenos Aires. Tra i feriti, 36 sono stati trasportati presso gli ospedali cittadini e 5 di questi presentano fratture. Nessuno è in pericolo di vita. Nonostante Horacio Caminos, delegato dell’orgranizzazione sindacale La Fraternità, abbia spiegato che il treno “sarebbe rimasto senza freni” al momento dell’urto, il giudice che presiede le indagini ha ordinato l’arresto del macchinista, che si trova sotto consegna in ospedale.

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E’ giallo sulla salma di Priebke: ancora a Pratica di Mare?

bara-funerali-priebke-abano-laziale-tuttacronacaSe prima era giunta la notizia che la bara dell’ex ufficiale nazista Priebke era stata trasferita in un luogo segreto dall’aeroporto di Pratica di Mare, dove era stata trasportata dopo i tumulti in occasione dei funerali annullati ad Albano Laziale, ora arriva la smentita e il feretro si troverebbe ancora in un hangar. Paolo Giacchini, legale del boia delle Fosse Ardeatine, non ha mancato di lanciare un nuovo attacco, affermando che la salma “è stata sequestrata: i familiari intendono denunciare questo fatto, ma soprattutto vogliono sapere dove è e che venga loro restituita”. L’avvocato ha anche spiegato che il figlio di Priebke gli ha rinnovato il mandato chiedendogli di rivolgersi alle autorità per avere certezze sul feretro.

Destinazione ignota per la salma di Priebke: e i figli negano la cremazione

erich-priebke-tuttacronacaEra stata trasportata dalla polizia all’aeroporto militare di Pratica di Mare, la salma dell’ex generale nazista Erich Priebke dopo che i funerali ad Albano Laziale erano stati sospesi. Il furgone, all’uscita dall’istituto religioso dei lefbreviani, è stato fatto oggetto di una fitta sassaiola e preso a calci riportando danni al parabrezza. Al passaggio, secondo quanto si apprende, sarebbe anche stata lanciata una bomba carta. Ieri sera, però, il feretro è stato portato via per una destinazione ignota. Sulla vicenda della sepoltura dell’ex SS, fonti di governo riferiscono che “si sta lavorando a 360 gradi per dare soluzione al problema, in un contesto tecnico-giuridico estremamente complesso”. Nel frattempo la situazione sembra destinata a complicarsi, dopo che anche la Germania ha detto no alla sepoltura: ci sarebbero infatti anche i figli del boia delle Fosse Ardeatine a rallentare la soluzione. Dall’Argentina e da New York dove vivono, Jorge e Ingo sembra siano categorici su alcune condizioni dettate per il funerale e la sepoltura del loro genitore. La conferma arriva da Palazzo Chigi, da dove fanno sapere: “Sono scarsamente collaborativi”. Attraverso i canali diplomatici, fanno infatti sapere che escludono la cremazione. A spiegare meglio il loro punto di vista è Giachini, l’avvocato che continua ad assisterli nonostante la remissione del mandato avvenuta due giorni fa, “Quello che non accettano è di fare cremare il corpo del loro parente senza che venga celebrato prima il funerale. Perché il funerale non è mai stato fatto, l’ho bloccato io, in quanto quello che si voleva fare non era conforme con le disposizioni che mi erano state date”. Del resto lo stesso legale aveva rigettato la soluzione offertagli dal prefetto Pecoraro: cerimonia protetta e riservata, magari una benedizione della bara nella cappella del policlinico Gemelli dove il corpo era stato portato per la constatazione della morte. Ma “La famiglia mi ha chiesto che si faccia un regolare funerale”, aveva chiosato il legale. Insomma, continuano ad arrivare paletti con i figli che, pur avendo lasciato intendere di non voler farsi carico delle spese, non facilitano una soluzione.

Non lo vuole nessuno: la Germania dice no a Priebke

priebke-tuttacronacaSi trova a Pratica di Mare la salma di Priebke e ci s’inizia seriamente a interrogare su quanto a lungo continuerà tutta questa vicenda. Se questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino, ad Agorà, aveva detto che  “Il Governo che ha seguito con molta attenzione questa vicenda ha in corso colloqui con il prefetto e non escludo contatti con l’ambasciatore di Germania in Italia”, ora questa pista sembra chiusa. Il primo cittadino aveva aggiunto: “Avevo detto sin dal primo momento no alle esequie solenni. Sono solidale con il sindaco di Albano che si è opposto. Esequie pubbliche o solenni in una Chiesa erano da evitare e mi sembra che la Chiesa stessa abbia sostenuto questa opinione”.  Poi ha spiegato: “Oggi è la giornata delle memoria di quanto avvenne 70 anni fa, una ferita nella storia della nostra città, il ricordo di quando la comunità ebraica fu colpita con una violenza inaudita. Più di mille persone avviate ai campi di sterminio. Qusta città deve ricordare quanto la violenza e l’odio dividono e quanto devono essere vietati questi temi in questi tempi”. E ancora: “da sindaco, posso dire che Roma non poteva accettare il funerale e la sepoltura di un uomo che partecipò all’eccidio delle Ardeatine sparando alla nuca alle persone. Roma non poteva accogliere un boia così”. L’ambasciata tedesca, però, ha smentito Marino e il ministero degli Esteri a Berlino conferma che non ci sono stati contatti ufficiali con Roma. In compenso, il portavoce del ministero degli Esteri Martin Schaefer ha dichiarato: “La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta”, “non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda, contatti informali sì ma non dipende da noi trovare una soluzione”. Quindi la stessa patria che aveva dato non solo i natali ma anche una divisa al boia delle Fosse Ardeatine chiude le porte al suo cittadino. Nel frattempo il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, assegna tutta la responsabilità di quanto accaduto ieri ad Albano al legale dell’ex generale SS, Paolo Giachini. “Quando sapremo tutto capiremo che qualcuno è stato ingannato da un millantatore che non ha garantito la tranquillità che aveva promesso”. Ha quindi sottolineato: “Ha gestito la salma come fosse cosa sua, era solo un tutore legale di Priebke il cui mandato è scaduto automaticamente con la morte”. Quanto al luogo di sepoltura del nazista Pacifici specifica: ”Dobbiamo smettere di nominare quel nome. Lui è il boia delle fosse Ardeatine e basta. Non ci interessa dove porteranno la salma, l’importante è che non ci sia alcun mausoleo o luogo di pellegrinaggio”.

La salma di Priebke trasportata in aeroporto: si riflette sul da farsi

funerali-priebke-tuttacronacaLa salma di Erich Priebke, dopo che i funerali erano stati annullati, ha lasciato la chiesa di San Pio X ad Albano Laziale (Roma), dove si sarebbero dovute svolgere le esequie, a bordo di un furgone blu giunto sul posto poco dopo la mezzanotte ed entrato da un accesso secondario. Ora, mentre la salma si trova all’aeroporto militare di Pratica di Mare, spiega Marino: “So che si sta riflettendo sulle decisioni da prendere e non escludo che ci siano contatti tra il nostro governo e quello tedesco”. Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha confermato di essere “in contatto con Berlino” e di contare di “risolvere la situazione in giornata”. Il primo cittadino della Capitale, riferendosi alla possibilità di concedere la sepoltura a Roma, ha spiegato:”Non potevamo accettare. Priebke partecipò attivamente all’eccidio di 335 persone sparandogli alla nuca. La Capitale non poteva accettare di accogliere con delle esequie un boia così violento”. “Io non ho la patente per attribuire la responsabilità di quanto accaduto ieri ad Albano Laziale – ha poi aggiunto -, ma penso che il governo abbia fatto bene a decidere di trasportare la salma in un’area militare”. Nel frattempo, sono in corso accertamenti per verificare gli autori degli incidenti scoppiati davanti alla chiesa e dei momenti di tensione seguiti all’uscita del feretro.

Rissa ai funerali di Priebke: calci e sputi contro il feretro

funerali-priebke-tuttacronacaIl sindaco di Albano Laziale, Marini, aveva tentato di vietare i funerali dell’ex ufficiale SS Priebke, impedendo l’accesso al feretro nella cittadina con con un’ordinanza immediatamente esecutiva che ha schierato i vigili al confine comunale. E’ stato il prefetto di Roma a imporre che venissero fatti. E l’ira dei cittadini si è scatenata. I manifestanti hanno preso d’assalto il feretro e la polizia ha tentato di mantenere la situazione sotto controllo, non riuscendo ad evitare però che la vettura venisse colpita da calci e sputi.

Ma ad Albano sono arrivati anche i neonazi, che hanno accusato i primi di aver preso a calci il carro funebre con la bara. Ancora una volta le forze dell’ordine sono dovute intervenire tra i due gruppi che si sono fronteggiati davanti alla chiesa. Gli agenti in tenuta anti-sommossa, li hanno divisi. Sono volati insulti. I gruppi di destra facendo il saluto fascista hanno gridato “boia chi molla”. Polemiche sul prefetto: c’è chi chiede le sue dimissioni. Ancora alle 19.30 circa secondo alcune agenzie la cerimonia non sarebbe iniziata.

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Funerali ad Albano per Priebke: ma nessuno vuole la salma

funerali-priebke-tuttacronacaSono stati annunciati per le ore 17.30 di oggi i funerali dell’ex generale nazista Erich Priebke, che si terranno in forma privata all’istituto Pio X di Albano, dalla Confraternita dei padri Lefebvriani. Davanti all’edificio sono in corso delle proteste, con uno striscione che recita “Priebke boia”. E se in molti dicono “Lo portino alla discarica che è qui vicino”, tra la folla ci sono anche degli estremisti di destra: alcune persone sono venute alle mani. Albano laziale è città riconosciuta medaglia d’argento al valore della Resistenza e il suo sindaco, Nicola Marino, ha provato a fermare il transito del feretro con un’ordinanza ma il Prefetto ha rigettato l’ordinanza: può passare. “Albano è una città molto sensibile per tradizione storica in virtù della medaglia d’argento al valore della Resistenza. – Aveva detto il primo cittadino – Non potremmo permetterlo per rispetto dei caduti, di chi ha combattuto, e delle famiglie che hanno perso parenti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine”. Resta però da risolvere il problema della sepoltura. Da Pomezia è arrivato un secco no dal sindaco Fabio Fucci “all’ipotesi paventata nelle scorse ore della tumulazione dell’ex generale nazista nel cimitero militare tedesco pometino”, si legge in una nota. “Sono meravigliato – dichiara il Primo Cittadino – dall’eco giornalistica che ha avuto la proposta del sig. Shindler che, a mio parere, non è meritevole di alcuna attenzione. Sono fermamente contrario all’ipotesi paventata che, ad oggi, non ha alcun fondamento di ufficialità. Ho già contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito e, da quello che mi risulta, una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra. I crimini del regime nazista – conclude Fucci – sono un segno indelebile della nostra Storia, e chi li ha commessi deve essere giudicato e poi cancellato dalla memoria collettiva. Pomezia non accoglierà mai uno di loro”. Ma per il corpo del nazista non c’è posto neanche nel suo paese natale, Hennigsdord, cittadina pochi chilometri a nord di Berlino. L’amministrazione comunale ha fatto sapere all’agenzia Dpa che il regolamento cimiteriale prevede la sepoltura solo per i residenti, oppure in presenza di una tomba di famiglia.

In Italia però, alla vigilia del 70° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, il ministro per le Riforme Costituzionali Quagliarello, a Mix24 su Radio 24 ha detto: “Credo che il diritto cristiano a una sepoltura dignitosa vada preservata per tutti”. Quanto al divieto del Vaticano a celebrare funerali all’ex ufficiale SS, Quagliariello dice: “Ma questa è un problema di convenienza. La cosa importante è tenere la vita e la morte, fino a che possibile, fuori dalla vita polemiche pubbliche”.  Sveva Belviso, capogruppo capitolino Pdl, interpellata durante la trasmissione Agorà su Rai Tre, ha affermato: “Priebke ha diritto di essere sepolto a Roma, perché è morto a Roma ed era residente a Roma”, aggiungendo: “È una questione delicata e questo ha portato il sindaco Marino a prendere una posizione, anche condivisibile, e a dire ‘Roma non vuole che sia sepolto quì. Ma questa sarà un’altra delle cose su cui dovrà tornare indietro, perché un sindaco deve fare i conti con le norme”. In merito alla sepoltura dell’ex SS è intervenuto anche Massimo Cacciari, in un’intervista al Messaggero: È assurdo che il sindaco gli rifiuti una sepoltura”. E ancora: “È un dibattito macabro e perfino grottesco che si arrivi a discutere se seppellire o meno una persona”, afferma. “Siamo di fronte alla morte di un vecchio. Lo si seppellisca”, rimarca, spiegando che “qui non è in discussione il pentimento e tantomeno il perdono. Priebke è morto, che Dio ne abbia misericordia”.

Shock nel mondo del calcio: Batigol a rischio SLA?

batistuta-rischiosla-tuttacronacaCome dimenticare il mitico Batigol? Il bomber argentino dai piedi d’oro che ha fatto innamorare i tifosi di Fiorentina, Roma e Inter e tremare gli avversari con il suo ruggito? Ma ora Gabriel Omar Batistuta sta scontando tutte quelle prodezze permesse anche dalle molteplici infiltrazioni in presenza d’infortuni. Perchè il Re Leone non si fermava ma ora, forse, a farlo riposare potrebbero essere le sue stesse gambe. Le ginocchia sono ormai prive di cartilagine, i tendini a pezzi e l’ex attaccante non riesce a sforzare gli arti per più di mezz’ora. Il medico smentisce che possa dipendere dalle cure a cui era stato sottoposto per smaltire dolori o recuperare, ma ora si dice che sia a rischio SLA, malattia degenerativa che spesso colpisce i calciatori, come Stefano Borgonovo. E della quale, ancora, si conosce troppo poco. Da tanto tempo, ormai, quei tiri di potenza dalla distanza non si vedono più, mancano i suoi calci piazzati e i precisi colpi di testa. Ma potremmo mai scordare un centravanti come pochi?

Ma se il sito “Ilovefootball.it” racconta che il bomber avrebbe seri problemi alle gambe che gli causano gravi difficoltà a camminare, sembra che si tratti di una bufala e che sia stato ripreso un vecchio articolo che presentava la stessa ipotesi. Nell’intervista l’ex calciatore raccontò: “Stavo davvero male. Non potevo quasi più camminare. Ora sto meglio, non posso più giocare a pallone perché non posso più correre”. E riguardo alle troppe infiltrazioni che lo avrebbero portato a rischio Sla, nella stessa intervista Batigol smentiva. “Facevo infiltrazioni? Sì, ma non poi tantissime. Però giocavo sempre. Se tornassi indietro, forse starei più attento a me stesso, ma alla fine neppure troppo”. Non è la prima volta che all’ex centravanti viene addossata la malattia: il 6 novembre 2012 il blog ‘Storie di calcio’ lanciò l’allarme, poi subito smentito. Al momento, le smentite ancora non sono giunte, ma non è da escludere che si tratti solo di una distrazione di Bati e del suo staff.

Shock! Il figlio di Priebke: “seppellitelo in Israele”. Il Vicariato: esequie in casa

priebke-funerali-figlio-tuttacronacaOggi, 14 ottobre, il Vicariato di Roma ha diffuso una nota “in merito alla celebrazione dei funerali del signor Erich Priebke”. Si legge: “La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre. L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio – finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose – dovessero avvenire in forma strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke. Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite”.

Nel frattempo, l’ANSA ha raggiunto telefonicamente il figlio di Priebke, Jorge, che da Bariloche provocatoriamente ha dichiarato: “Dove dovrebbe essere seppellito mio padre? Per me anche in Israele, così sono contenti…”. L’uomo ha detto: “Quasi tutto è un’ingiustizia. Perché quella gente non guarda quanto succede in Medio Oriente, Siria, Iran oppure quei poveracci a Lampedusa che muoiono nel Mediterraneo? Perché continuano invece a prendersela con uno dei tempi della guerra finita più di 60 anni fa? Che la smettano di ‘joder’ (rompere, ndr), sono dei risentiti, quelli rompono nel mondo fin da prima di Cristo”. Alla domanda su chi siano ‘quelli’, risponde: “Gli stessi di cui stiamo parlando. Ma ora basta – conclude – mi sono arrabbiato troppo. Meglio non parlare più”. Ma ha anche esposto la sua idea: che suo padre, ex generale SS, fosse una vittima. “Il processo contro mio padre è stata una falsificazione fatta dagli ebrei. L’ho visto quando sono stato a Roma. C’era molto rancore”. “Credo che quanto sia successo a mio padre sia dovuto al fatto che era l’unico ancora vivo tra quelli delle Fosse Ardeatine, l’unico che aveva raggiunto i cento anni”. E precisa: “ormai non ci sono più neanche i suoi vecchi amici”. Alle Ardeatine “non ebbe una responsabilità diretta. Agì per obbedienza dovuta nei confronti dei superiori. Può essere che abbia sparato due volte”. Nel sottolineare di “aver sempre saputo poco della guerra”, e di essersi “aggiornato solo di recente”, spiega che neanche il padre “parlava più di quei tempi”.  Alle Ardeatine “il capo era Kappler, poi c’erano Wolff, Hass e gli altri. Lui era nel gruppo, non so in quale ruolo. Non era certo il ‘numero tre’, forse il ‘numero dieci’ o giù di lì. Molti dicono che era il capo del carcere di Roma: neanche questo è vero, e non lo è neppure la storia che lui teneva in mano la lista” con i nomi dei prigionieri prima che entrassero nelle grotte. “In questi giorni – precisa – su internet stanno uscendo delle cose tremende, quasi mio padre fosse colpevole di tutto. Sul web scrivono tanti giovani, che non sanno niente sulla guerra, gli ebrei o il nazismo”. “Quello che leggo è falso. Non è per esempio vero che abbiamo vissuto nascosti con un altro nome. Qui a Bariloche mio padre ha avuto incarichi pubblici”, aggiunge, precisando che nel 1994, prima di essere ‘scoperto’ da una rete tv americana, Priebke aveva fatto “diversi viaggi, in Italia, Germania, Francia, Inghilterra e gli Stati Uniti”. “Mio fratello Ingo vive d’altra parte a New York, anche se va spesso in Germania. Ma noi – conclude – non ci vediamo da anni”. Jorge ha quindi precisato che non parteciperà ai funerali del padre. “L’ultima volta che ho sentito mio padre è stato una quindicina di giorni fa. Non era malato, stava bene”. E ancora: “Siamo molto tristi, anche se ora sto un po’ meglio. A chiamare eravamo sempre noi, lui non poteva fare telefonate internazionali. L’ultima volta che l’ho sentito abbiamo parlato un minuto, non di più, come facevamo sempre. Mi raccontava poco, che aveva qualche visita, che stava bene… Mi aveva detto ‘alla prossima’. Poi non ha più risposto, né ha voluto sapere niente di nessuno. Credo si sia lasciato andare”. Alla domanda se intenda partecipare ai funerali del padre, Jorge Priebke afferma: “A parte il fatto che ho dei problemi fisici, non abbiamo i soldi per il biglietto. In Argentina – precisa – prendo la pensione minima e ho una macchina vecchia di 35 anni”. “Quando c’è stata l’estradizione in Italia di mio padre, qui tutti si sono lavati le mani, come Ponzio Pilato”, afferma ancora, riferendosi alla reazione della comunità tedesca locale e della Germania nei confronti dei familiari di Priebke a Bariloche.

Il legale di Priebke se la prende con la Chiesa: negate le esequie

Erich-Priebke-tuttacronacaInizialmente Paolo Giachini, l’avvocato di Erich Prieblke, responsabile della strage delle Fosse Ardeatine e morto venerdì scorso all’età di 100 anni, aveva annunciato il funerale dell’ex SS per martedì, alla vigilia del 70° anniversario della deportazione degli ebrei di Roma. Ma le polemiche non si placano e nessuno vuole accogliere le esequie del boia che mai si è pentito: anche il Vicariato di Roma le ha rifiutate in forma privata. Ora il legale torna all’attacco e commenta: “Lo sdegno del popolo italiano, della gente vera, sincera, è profondo, anche nei confronti della Chiesa che sta dimostrando la sua viltà”. Giacchini ha sostenuto che “Una grossa fetta del popolo italiano è sconcertata che i diritti religiosi, sanciti nella nostra Costituzione e che una mente umana non diabolica riconosce, vogliano essere negati a una persona defunta”. E proseguito: “Nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario”. L’avvocato ha quindi aggiunto: “Il diritto canonico parla di peccatori manifesti, Priebke veniva regolarmente confessato, è stato assolto dal clero, lo accettavano in Chiesa fino a pochi mesi fa, adesso non possono tirarsi indietro. Dico solo che lo hanno voluto a Roma per giudicarlo e condannarlo e ora se ne vogliono liberare”. Resta il fatto che l’Italia non può e non deve dimenticare le terribili pagine della sua storia. Dal 19 al 21 ottobre tornerà infatti nella Capitale l’iniziativa ‘Roma ricorda: occupazione e deportazione, resistenza e liberazione’, il viaggio della memoria nei luoghi della Shoah che coinvolge studenti e insegnanti di 24 scuole superiori romane.

“Il Che peggio di Priebke”: la dichiarazione shock in Facebook

iannone-che-priebke-tuttacronacaSi fanno sempre più accesi i toni quando si parla del funerale dell’aguzzino nazista delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke, morto due giorni fa all’età di 100 anni. Il Vicariato spiega che “Non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma”. Ribatte  Giachini, legale dell’ex SS, “I Patti Lateranensi prevedono che ciascuno possa fare pratiche religiose laddove la sede lo consente. Per cui anche Priebke ne ha diritto. La chiesa è dei fedeli e Priebke era un fedele”. E aggiunge che “da 2mila anni non è mai stato cacciato nessuno da una chiesa e non mi risulta che si possa fare neppure legalmente”. Giachini spiega comunque che “sarà una cerimonia funebre privata, parteciperanno parenti e amici stretti. Non deve avere un tono che possa avere riscontri politici e di solennità. Per fissare con precisione il luogo dei funerali aspettiamo il certificato di morte affinché si possa traslare la salma”. In questo clima arriva un post su Facebook destinato a incendiare gli animi. A pubblicarlo il presidente di centrodestra della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, che comunica la sua revisione della storia mettendo sullo stesso piano Che Guevara e l’aguzzino nazista delle Fosse Aredeatine Erich Priebke, morto qualche giorno fa all’età di 100 anni. Si legge nel post: “Ernesto Che Guevara è un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba”. Come ricorda il Mattino: “Parametrati nazismo e rivoluzione comunista. Un ritorno a prima dello scorso aprile quando in occasione della celebrazione del 25 aprile, lo stesso Iannone aveva «revisionato» il suo predecessore Edmondo Cirielli, oggi parlamentare di Fdi, che aveva cancellato il ruolo dei partigiani e l’importanza della Resistenza nella nascita dell’Italia repubblicana. Al 25 aprile Iannone aveva invitato a guardare come «testimonianza di libertà per la pacificazione nazionale». Una svolta, sembrò, rispetto a Cirielli che aveva menato fendenti contro le «rappresentazioni idilliache e mitiche della Resistenza» e evocato il ricordo del «sacrificio dei giovani soldati degli eserciti alleati, in particolare del conteningente Usa, immolati sull’altare di un altra Patria per l’affermazione degli ideali di libertà e democrazia». Dei partigiani e della Resistenza nulla. E fu polemica. La stessa che certamente animerà oggi Iannone.”

In metro a Buenos Aires: Funiculì Funiculà fa ballare e cantare tutti! VIDEO!

funiculì-funiculà-tuttacronacaIn metro può accadere di tutto. Incrociare un ragazzo che canta il suo curriculum, un “banchiere” che chiede l’elemosia per mantenere il suo alto tenore di vita, ma anche musicisti che improvvisano una melodia. A Buenos Aires, in Argentina, un normale viaggio sulla linea B si è trasformato in un party improvvisato quando un giovane ha imbracciato i suoi strumenti iniziando a suonare Funiculì Funiculà. La reazione? Persone che hanno iniziato a ballare e cantare in allegria!

Le Fosse Ardeatine non si dimenticano: no a celebrazioni per Priebke

fosse-ardeatine-tuttacronacaL’Italia non dimentica i suoi morti. Dopo che dall’Argentina è arrivato il rifiuto ad accogliere la salma di Erich Priebke, l’avvocato dell’ex generale nazista che si macchiò le mani nella strage delle Fosse Ardeatine, ha annunciato che i funerali si sarebbero svolti a Roma. Ma il questore della Capitale, Fulvio Della Rocca, d’intesa con il prefetto Giuseppe Pecoraro, ha precisato che sarà vietata qualsiasi forma di celebrazione in forma solenne. La Questura di Roma prenderà comunque tutte le misure di sicurezza adeguate nel caso di una celebrazione privata dei funerali in chiesa, che non sarebbe comunque vietata. Il presidente dell’Anpi di Roma, Francesco Polcaro, ha a sua volta preso la parola: “Ribadiamo che questi funerali non possono trasformarsi in una manifestazione di apologia del nazi-fascismo. Chiediamo alle autorità competenti di vigilare su questo punto e procedere, secondo le legge italiana qualora si manifestasse con simboli, gesti, slogan contrari alla nostra Costituzione”. I funerali si svolgeranno probabilmente martedì, giorno della vigilia del 70° anniversario della deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma, avvenuta il 16 ottobre 1943. In occasione del suo centesimo compleanno, l’ex ufficiale aveva rilasciato una lunga intervista testamento, nella quale non ha rinnegato il suo passato: “Ho scelto di essere me stesso”. Alla domanda se si sentisse ancora nazista, rispondeva: “La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il Nazionasocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare”. E ancora: “Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau”. Anche Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha preso la parola: “Esistono delle certezze nella religione. Quelli delle Fosse Ardeatine sono degli angeli e si occuperanno di lui per l’eternità. Priebke farà i conti con loro nell’altro mondo”. E ha aggiunto: “E’ difficile provare emozione di fronte alla morte di un criminale -un soggetto che nell’arco della sua vita, e qui rimane l’amarezza, non ha mai mostrato nessun momento di cedimento e non ha mai confessato i suoi peccati di gioventù. Non si è mai pentito delle azioni criminali, non ha mai avuto pietà per le sue vittime e neanche per i loro familiari”. E conclude: “Io personalmente oggi non riesco né a ridere né a piangere”. MA anche il Vicariato ha presentato un no all’ipotesi di celebrare martedì nella Capitale i funerali dell’ex SS, Erich Priebke. “Non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma”, si legge in una nota. Anche il sindaco della Città Eterna Marino è entrato nella questione spiegando che “Qualunque forma di funerali solenni” di Erich Priebke nella Capitale “sarà negata”. Il primo cittadino ha sottolineato che Roma “è una città antinazifascista che ha sofferto drammaticamente”. “Proprio nei giorni in cui si ricorda il 70esimo anniversario del rastrellamento del ghetto, Roma non può diventare luogo di manifestazioni a favore di chi ha inflitto tanta sofferenza alle persone che vivono in questa città”, ha aggiunto.

L’Argentina rifiuta le spoglie di Priebke: “offesa alla dignità dell’uomo”

erich-priebke-tuttacronacaE’ morto ieri, all’età di 100 anni, l’ex SS Erich Priebke. Il suo avvocato, Paolo Giachini, aveva riferito che l’ex capitano sarebbe stato sepolto accanto alla moglie, a Bariloche, ma ora Hector Timerman, ministro degli esteri dell’Argentina, “ha dato dato ordine di respingere ogni procedura che possa permettere l’ingresso nel paese del corpo del criminale Erich Priebke”. A renderlo noto il ministero, precisando che “gli argentini non accettano questo tipo di offese alla dignità dell’uomo”. Dello stesso pensiero dal Daia, organismo che riunisce le differenti associazioni della comunità ebrea argentina, secondo la quale che Erich Priebke “abbia scontato la sua condanna nella comodità del suo appartamento, invece di stare nella cella di una prigione” costituisce “una offesa ai familiari delle sue vittime e ai milioni sterminati dal sinistro regime nazista”. L’organizzazione ha quindi sottolineato, in un comunicato diffuso dopo l’arrivo della notizia della morte del nazista, che colui che si macchiò del sangue delle Fosse Ardeatine era “un criminale razzista che non ha mai espresso nessun pentimento per i cuoi crimini”. Nel testo si legge ancora: “Il fatto che Priebke sia vissuto impunemente durante decenni nel nostro paese, nella città di Bariloche, godendo della vita che aveva tolto a tanti civili innocenti, costituisce una offesa ai principi della Repubblica per i quali combattiamo gli argentini”. La nota termina quindi con un appello “alle forze vive del nostro Paese, perché riflettano e si esprimano al riguardo”.

Paura per la presidente argentina Kirchner, ha un ematoma al cervello

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Ore di paura e apprensione per la residente dell’Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, a cui è stato riscontrato un ematoma al cervello provocato da un trauma cranico. Il problema di salute, che obbliga la Kirchner a un mese di assoluto riposo, avviene in un momento particolarmente importante per la storia politica argentina che è nel pieno della campagna elettorale per le cruciali elezioni legislative del 27 ottobre, che porteranno al rinnovo di metà della Camera e un terzo del Senato. A dover prendere il posto della Kirchner sarà il suo vice , Amado Boudou, la cui popolarità è in calo per un presunto scandalo di corruzione. L’annuncio ufficiale del portavoce del governo, Alfredo Scoccimarro, è giunto alle 22.00 di ieri sera (ora locale), dopo ore d’incertezza. A quanto è stato reso noto, la presidente è stata sottoposta ad esami in seguito a forti cefalee e le è stato riscontrato un ematoma subdurale cronico, ovvero un accumulo di sangue fra il cervello e la calotta cranica. L’ematoma, ha spiegato il portavoce è la conseguenza di un trauma alla testa provocato da una caduta il 12 agosto.

Frontale in Argentina muoiono 2 padovani e un bimbo di 6 anni

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Tre morti per un frontale avvenuto domenica in Argentina, ad  Ausonia,150 chilometri a sud-est di Cordoba, verso le 5.30 ora locale. Nello schianto hanno trovato la morte due padovani Alfonso Pan, 44 anni, di Fontaniva, e Luca Micheletto, di 38, di San Martino di Lupari.

La Fiat Grand Siena, su cui viaggiavano Micheletto e Pan e un un altro collega,  Paolo Ferronato, si è schiantata con una Ford Fiesta sulla quale viaggiava una coppia argentina con due figli, il figlio di 6 anni è morto. La Fiesta si è incendiata e solo il tempestivo arrivo dei Vigili del Fuoco ha evitato che perdessero la vita anche i genitori e l’altro figlio. I tre italiani erano tutti dipendenti di un’azienda di San Martino di Lupari che sta costruendo un impianto di produzione di pasta ad di Ausonia.

 

Il gol capolavoro di Tevez dedicato a Ciudad Oculta, il quartiere amato dal Papa

ciudad-oculta-tuttacronacaHa segnato il gol del pareggio Carlos Tevez, durante il match contro il Verona allo Juventus Stadium. Un gol capolavoro che lui ha dedicato a “Ciudad Oculta”. “Città nascosta” è uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, chiamato così a causa del muro che il governo argentino costrì nel 1978, in occasione del Mondiale, al fine di occultare agli occhi dei turisti la miseria di quel luogo. Anche Papa Francesco, quando era ancora cardinale, si era occupato di quella zona. Ha infatti denunciato le pressioni dei narcotrafficanti nei confronti dei sacerdoti che operavano in quella e in altre Villas, i quartieri popolari dei Buenos Aires. Proprio di questo il futuro pontefice parlava nel 2009, durante un’intervista rilasciata al mensile 30 giorni:

Perché ha scelto di far sapere a tutti che un suo sacerdote era stato minacciato dai trafficanti di droga?

La decisione è stata presa in preghiera. Ho sentito che questo era un problema di tutta la Chiesa locale. E tutti i fedeli dovevano saperlo. Ne ho accennato durante un’omelia nella messa celebrata per gli operatori delle scuole e delle attività educative, dove avevo parlato anche dei pericoli dei giovani d’oggi, come la droga. Alla fine, ho solo aggiunto che un prete era stato minacciato, senza dire neanche il nome.

Chi ha avuto la fortuna di incontrare padre Pepe e i preti [il sacerdote minacciato, n.d.r.] che lavorano con lui sa che sono anche prudenti e realisti. Non recitano la parte dei “preti di frontiera”, o dei “professionisti dell’“antidroga”. Cosa è cambiato? Perché li hanno minacciati?

Loro lavorano. Non attaccano nessuno. Chi ha detto che la droga è un pericolo, non solo nelle favelas, ma in tutta la città, sono stato io, durante quella messa. Ho detto ai genitori: guardate cosa fanno i vostri figli, curatevi di loro, perché la droga arriva dappertutto, arriva alla porta delle scuole. Loro, i sacerdoti delle villas, lavorano anche nella prevenzione delle tossicodipendenze e nel reinserimento sociale dei ragazzi drogati. Un mese fa avevano steso un documento propositivo e costruttivo sulla impressionante crescita del traffico di droga. Quelli di Villa 21 hanno aperto di recente tre case di ricovero per i ragazzi drogati. Si vede che tutto questo non è piaciuto ai trafficanti. Qualcuno deve essersi innervosito.

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Cristicchi e il tweet sulla scuola in Argentina

cristicchi-album-bimbo-tuttacronacaQuesta mattina il cantautore Simone cristicchi svegliandosi ha trovato una bella sorpresa sul suo profilo. Un ragazzo in una scuola argentina si è fatto fotografare con il cd del cantautore in mano. Dalla soddisfazione all’indignazione però il passo è breve e Simone Cristicchi, come chiunque tenti di dare un messaggio sui social si è visto attaccare verbalmente in modo violento:

Il fratello di Lamela rapito a Buenos Aires

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Il fratello diciottenne di Erik Lamela, l’attaccante argentino che poche settimane fa è stato ceduto dalla Roma al Tottenham Hotspur, è stato vittima di un sequestro lampo nella periferia di Buenos Aires, informano i media locali citando fonti della sicurezza. Il fratello di Lamela sarebbe stato fermato da uomini armati nella località di Vicente Lopez, a nord della capitale argentina, tenuto prigioniero per qualche ore nella baraccopoli di Villa Rana e liberato dopo che la sua famiglia ha pagato un riscatto di 5 mila pesos, poco più di 650 euro. Fonti della polizia citate dai media argentini sostengono che probabilmente il fratello di Lamela è stato scelto dai sequestratori non a causa della sua parentela con il giocatore, ma piuttosto perché era al volante di un suv Bmw.

Cane in gol, segna di testa sul secondo palo!

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L’Argentina il calcio ce l’ha nel sangue… anche in quello canino! Ed ecco che il miglior amico dell’uomo segna di testa sul secondo palo e poi si avvia trionfante come se avesse vinto la Coppa del Mondo… peccato che nelle immagini si capisce chiaramente che era in offside, chissà se il guardalinee se ne è accorto?

 

Hector Sanabria muore in campo, shock in Argentina

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E’ morto in campo Hector Sanabria, calciatore del Deportivo Laferrere, squadra che milita nella terza divisione argentina. Stroncato da un attacco cardiaco nel corso della partita contro l’Atletico General Lamadrid a soli 28 anni. Il giocatore improvvisamente si è accasciato a terra al 29esimo minuto di gioco e ogni successivo intervento medico si è rivelato inutile.

Il video del miglior gol di Maradona… che nessuno conosceva!

maradona-1980-migliorgol-tuttacronacaE’ lo stesso Maradona ad aver raccontato in alcune occasioni che il gol migliore della sua carriera lo segnò il 19 febbraio 1980 in Colombia, durante un’amichevole tra la sua Argentinos Juniors e il Deportivo Pereira, terminata 4-4. All’epoca, il calciatore aveva 19 anni. Non è dunque quello del Mondiale del Messico del 1986, quando dribblò metà degli avversari prima di segnare. Perchè in pochi conoscevano la rete che il campione argentino definisce la sua migliore? Fino ad ora, semplicemente, non c’erano immagini. Ora però la situazione è cambiata, come informa il giornale argentino Clarín, infatti, il video ha fatto apparizione solo lo scorso venerdì in Youtube, pubblicato da Dario Serna. La qualità non è buona, ci sono tagli e le immagini sono in bianco e nero, ma è ugualmente possibile ammirare il capolavoro dell’inarrestabile Maradona.

I nostri 7 giorni: tra pallottole e palloni

7giorni-tuttacronacaNon si ferma la cronaca, neanche nella settimana più “calda” dell’anno. Ma anche se nei giorni che da sempre vengono visti come il clou delle ferie estive la politica non si è fermata, ciò non toglie che un po’ di “vacanze” dalla quotidianità spesso vengono cercate evadendo e sognando… magari il prossimo campionato! Infatti negli ultimi sette giorni l’evasione sembra sia stata cercata attraverso gli articoli di sport. Perchè il campionato è alle porte e tutti desiderano sapere chi ci sarà in campo a difendere i colori della squadra del cuore. Ecco allora che tra gli articoli che più avete apprezzato troviamo “l’enigma Pirlo“: andrà al Real Madrid salutando così una squadra in cui potrebbe non essergli possibile esprimersi al meglio? Ma se sicuramente molti tifosi juventini rimpiangeranno la perdita, sembra invece che ad essere pronti ad esultare siano i giallorossi, che già da tempo hanno messo la parola fine alla loro “storia d’amore” con Osvaldo, tanto da arrivare a indispettirne anche la fidanzata, stanca di queste attenzioni non gradite se è arrivata a scrivere in Twitter “Patetici tifosi maleducati. Fatevi una vita. Mi fa pena la vostra ignoranza e immaturità”. Ora il giocatore militerà tra le fila del Southampton e sicuramente la speranza di una ritrovata serenità è alta!  Stessi colori, ma una storia diametralmente opposta è invece quella dell’inossidabile capitan Totti: anche al mare non smette di portare con sè i suoi colori: ed il pubblico esulta nel vedere Er Pupone giocare in spiaggia con i figli e… con un gommone giallorosso! Per la gioia dei supporters, di sicuro, quella che non ha riscosso Balotelli, almeno a vedere com’è stata ridotta la sua Ferrari. Il rossonero avrebbe negato degli autografi ai tifosi che non ci sono andati sul leggero con il messaggio tra le righe: la sua auto è stata infatti ricoperta di cartigenica. Di certo non la settimana migliore di SuperBalo che ha dovuto saltare l’amichevole Italia-Argentina per un dolore al ginocchio. La compagnia del suo nuovo cucciolo, la maialina Super, gli avrà ridato il sorriso? Quello che è certo è che mancano ormai pochi giorni all’inizio del campionato ma già s’inizia a far sul serio: Juve e Lazio si sono scontrate all’Olimpico. Obiettivo: portare a casa la Supercoppa. E i campioni d’Italia hanno dimostrato di essere pronti per mirare al terzo scudetto consecutivo. Chi saranno i loro avversari più accaniti? Alla settimana prossima, per una prima, provvisoria, risposta.

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Ma non di solo calcio si è parlato in Italia. Un tema caldo sono stati gli scontri in Egitto, con il sangue scorso sulle strade che ha reso rovente una situazione già calda e ha catalizzato l’attenzione mondiale. Dando anche l’avvio a una nuova polemica della Lega verso la Kyenge, questa volta per voce di Salvini che, via Facebook, fa sapere: “La sciura Kyenge dice che la crisi in Egitto porterà un’impennata di immigrazione e che una legge sullo ius soli va fatta e si farà. Come dire avanti, in Italia c’è posto per tutti”. Del resto in Italia nè le ondate di caldo nè l’arrivo delle perturbazioni riescono a mutare aspetto al clima politico. Con Berlusconi che lancia la sua nuova campagna con Forza italia pur non avendo ancora certezze circa il suo futuro (e senza che sia stato risolto il nodo “chiedere o non chiedere la grazia”) e con il Pd ancora incerto sul proprio futuro, chi sembra continuare a marciare tranquillo e fiducioso è invece il Premier Enrico Letta, che rilascia dichiarazioni ottimistiche. In un futuro che sembra essere incerto quanto l’identità del “mostro” rinvenuto su una spiaggia spagnola, a volte vien da chiedersi se non sia possibile riuscire a trovare quell’intesa che a volte s’instaura tra i cuccioli…

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Italia – Argentina nel segno di Francesco: 1-2

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In una calda serata estiva le nazionali di Italia e Argentina si sono presentate così schierate all’Olimpico:

Italia: Buffon, Maggio, De Rossi, Chiellini, Antonelli, Montolivo, Marchisio, Verratti, Giaccherini, Candreva, Osvaldo.

Argentina: Andujar, Campagnaro, Garay, Fernandez, Basanta, Di Maria, Biglia, Mascherano, Higuain, Lamela, Palacio.

Pirlo quindi in panchina, perché Prandelli gli ha preferito Verratti.

Prima di dare inizio alla gara viene “simbolicamente” piantato l’ulivo regalato ieri dagli azzurri al Papa. I capitani, Buffon e Mascherano, partecipano alla “cerimonia”. E’ poi l’Argentina a battere il calcio d’inizio e subito si concretizza una punizione a favore dei biancocelesti. Batte Garay tentando di provare il colpo di potenza, ma la palla volo lontanissimo dalla porta. Riparte quindi l’Italia con Giaccherini, ma l’azione s’interrompe per un fallo si Campagnaro. Manovra ancora l’Italia e dopo un tocco in verticale per Verratti, la palla finisce sul fondo. Al 5′ Bello spunto di Higuain che mette al centro, De Rossi riesce a fermare il cross, poi dribbla un avversario e fa subito ripartire l’azione. Passaggio in verticale lungo per Osvaldo, ma è stato bravo il centrocampista giallorosso. Al 7′ ancora Giaccherini sulla sinistra, dribbling e cross per Osvaldo, ma anche in questo caso il suggerimento non è preciso. Al 10′ ancora Italia in affanno e De Rossi efficace nel ruolo di difensore centrale, il suo rinvio non è pulitissimo, ma evita guai peggiori.

Al 12′ c’è la prima grande occasione della partita ed è per l’Argentina. Palacio va via in area di rigore, dal fondo il cross per Di Maria che arriva in corsa ma non riesce a stoppare e concludere con precisione venendo anticipato dai difensori a rischio, pericolo per l’Italia. Ma la palla resta fuori dalla rete. Al 14′  l’Argentina viene fermata in fuorigioco, ma l’Italia non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Un minuto più tardi ci prova Osvaldo che ruba palla sulla trequarti e appoggia per Giaccherini che prova a calciare dal limite, tiro respinto. Dopo le fiammate dei primi minuti di gioco il ritmo si abbassa dopo il primo quarto d’ora. Al 17′ punizione per l’Italia per un fallo su Verratti, Stark lo sanziona con un calcio di punizione. Candreva calcia, ma la palla va alta.

Al 19′ arriva il gol per l’Argentina firmato HIGUAIN. Errore di De Rossi in impostazione, Di Maria riceva, suggerisce per l’attaccante del Napoli che si accentra e con il destro mette in rete dai 16 metri!

L’Italia prova una reazione, ma sin qui l’Argentina è stata nettamente superiore e alla prima occasione ha saputo mettere in rete la palla del vantaggio meritatissimo.

Ci prova al 24′ Candreva che si porta sulla destra, ma la palla finisce in angolo dopo il tackle di Palacio. Poco spettacolo in campo, soprattutto dopo il gol dell’Argentina. Gli azzurri di Prandelli sembrano sottotono nella prima parte della gara. Dopo cinque minuti in cui l’Argentina amministra e l’Italia è in affanno, finalmente arriva una buona manovra con Montolivo, Candreva e Maggio che dialogano fra loro e portano il napoletano sul fondo per il cross, ma ne viene fuori una traiettoria innocua per Andujar che blocca.

Al 33′ brutto contrasto tra  Basanta e Maggio, il napoletano resta a terra qualche secondo lamentando un colpo al costato, ma si rialza con le sue gambe. Una buona occasione potrebbe esserci al 35′ quando l’Italia conquista un corner, Chiellini arriva a colpire di testa, ma la palla è alta. Negli ultimi minuti del primo tempo, l’Italia riprende fiducia in se stessa e ruba due volte palla, riesce, anche ad impostare una buona manovra offensiva, alla fine  Verratti allarga per Candreva che con un cross profondo cercava Osvaldo sul secondo palo. L’attaccante della Roma non arriva di un soffio. Poi la grande ccasione per l’Italia al 39′, Candreva con un cross trova Marchisio sotto porta che colpisce con il destro in scivolata, sicuramente non la scelta migliore, anche se di più era difficile chiedere al giocatore italiano, in ritardo su pallone.  Scontro sotto aerea azzurra al 41′ e Chiellini rischia il calcio di rigore, contatto con Higuain sulla progressione dell’argentino, alla fine cadono entrambi e l’attaccante del Napoli protesta chiedendo inutilmente la massima punizione.

Al 44′ Calcio di punizione per l’Italia. Lo batte Candreva, l’Argentina ha un attimo di difficoltà, ma il laziale prova un dribbling di troppo. Contropiede dei sudamericani che volano e sfiorano il gol con Palacio che non arriva per una frazione di secondo in scivolata sull’assist di Di Maria. Dal possibile pareggio al rischio concreto di subire il 2-0, tutto in una manciata di secondi. Finale da brivido all’Olimpico.

Finisce il primo tempo, sicuramente una bella prova degli argentini, molto meno quella dell’Italia anche se sul finale gli azzurri stavano trovando il ritmo giusto.

Fotogallery del Primo Tempo:

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Il secondo tempo riprende con tre cambi per l’Italia: fuori Candreva, Montolivo, Marchisio dentro Insigne, Florenzi e Aquilani. Cambio anche nelle file argentine: Entra Ever Banega, giocatore del Valencia, fuori Lamela.

Dopo il fischio d’inizio è Giaccherini ancora una volta fermato sulla trequarti, che però non molla e riconquista palla a sua volta. Al 3′ Florenzi guadagna un calcio d’angolo, lo batte Insigne, senza successo. Andujar esce bene.

Al 4′ contropiede veloce dei sudamericani, Higuain appoggia per l’accorrente BANEGA, stop a tiro dai 16 metri. Buffon non può nulla, 2-0 per gli “ospiti”. Il gol di Banega è una doccia fredda per gli azzurri che si ritrovano sotto di due gol e con poche energie per trovare la rimonta.

Prova a cambiare la squadra Prandelli, fuori Giaccherini per Diamanti, ma entra anche Marchetti per Buffon che si accomoda in panchina. Al 10′ Argentina scatenata, ancora un contropiede condotto dalla coppia Higuain – Palacio, poi De Rossi riesce a mettere fuori. Al 11′ sulla conclusione di Palacio deviata da Marchetti l’attaccante del Napoli con il piatto trova ancora l’intervento del portiere. Si rischia il 3-0.  HIguain sbaglia un gol fatto. L’Italia sembra tramortita.

Al 15′ Cambio nell’Argentina, il passato e il futuro del Napoli: dentro Lavezzi, esce Higuain. Dopo il primo quarto d’ora della partita gli azzurri abbozzano un possesso palla che per ora si rivela sterile. Non arrivano conclusioni, in realtà non ne sono mai arrivate, nello specchio della porta difesa da Andujar. Tre calci d’angolo consecutivi ottenuti dall’Italia, Diamanti non li batte benissimo e non arrivano vere occasioni da gol. Scocca il 22′ e arriva la traversa di Diamanti. Il fantasista del Bologna guadagna una punizione e la calcia alla grande, la palla deviata leggermente da Andujar batte sul legno. Sullo sviluppo dell’azione Aquilani mette in rete, ma era in fuorigioco. Al 26′ per l’Argentina c’è spazio anche per  Coloccini, che entra al posto di Garay. Altro cambio anche per l’Italia dove esce Maggio ed entra Cerci. Torna così la difesa a tre per gli azzurri. Al 27′ Biglia fa un fallo su Aquilani, Stark fischia, ma Campagnaro (atteggiamento ingiustificato) protesta fino a farsi ammonire. Sul calcio di punizione la difesa argentina libera male, Osvaldo potrebbe calciare con il sinistro da posizione defilata, non trova la porta. Al 30′ altro cambio per l’Argentina fuori Mascherano, dentro Maxi Rodriguez. 31′ INSIGNE va in gol! L’attaccante azzurro di prima intenzione mette la palla all’incrocio dei pali battendo Andujar, rete episodica frutto di un grande colpo di Lorenzo. 1-2 gli azzurri accorciano le distanze.

Al 34′ Palacio manda in angolo, Insigne batte per Chiellini che non trova un buon impatto con il pallone ma guadagna il corner dalla parte opposta. 35′ fa un miracolo Marchetti che nell’uno contro uno con Di Maria riesce a bloccare un pallone destinato a entrare in rete. Subito dopo quest’azione esce proprio Di Maria ed entra  l’interista Ricky Alvarez. Al 40′ Antonelli con un tunnel su Campagnaro entra in area e guadagna un corner. Nella di fatto sullo sviluppo del calcio d’angolo, ma bravo il genoano. Al 45′ Altro miracolo di Marchetti in controtempo sulla botta di destro di Maxi Rodriguez il portiere della Lazio dice di no alla rete del 1-3!

Una partita giocata sottotono nel complesso dagli azzurri, con solo dei buoni spunti individuali, tra cui le splendide parate di Marchetti. L’Argentina invece ha saputo mostrare un bel gioco. Una vittoria meritata quella degli argentini che rispecchia ciò che si è visto in campo.

Italia-Argentina senza star: fuori Balotelli e Messi. Che partita sarà?

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Una partita orfana di due grandi protagonisti quella che si giocherà tra un’ora all’Olimpico e che sembra aver perso un po’ d’interesse. Certo avviene la sera prima di ferragosto, con molti italiani intenti a pensare al pranzo di domani, ma soprattutto lo show sembra essersi consumato nell’udienza dal Papa. Il resto è una pratica da archiviare e forse un bel pareggio farebbe contenti tutti, anche lo stesso Pontefice.

Il Papa non si sbilancia: non so per chi tifo!

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Il Pontefice riceve in udienza le due nazionali, che mercoledì si affronteranno all’Olimpico in amichevole: “Anche se siete dei campioni rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Vi chiedo di pregare per me, perché anch’io, nel ‘campo’ in cui Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi” e poi ha aggiunto “Non sarà facile per me fare il tifo, ma fortunatamente è un’amichevole. E che sia veramente così, mi raccomando”.

Il Milan trema in vista della Champions: Balo ci sarà?

balotelli-playoff-tuttacronacaPreoccupazione in casa rossonera: si avvicina la (non facile) sfida con Psv per i playoff di Champions e SuperMario, che ieri si è fermato durante l’allenamento della Nazionale, hsi ritrova con il ginocchio gonfio. La trasferta di Eindhoven è per il 20 agosto e il Milan non può permettersi di fallire, ma non si sa in che condizioni ci arriverà la squadra, visto che già manca Pazzini. Oggi il dottor Castellacci, medico della Nazionale, dovrebbe rimandare a casa Mario, che verrà poi visitato dai medici del suo club e tenuto a riposo qualche giorno per permettere al ginocchio di sgonfiarsi. Non si può dire che il pre-campionato di Balo sia stato dei migliori, tra l’infortunio in Confederations e una serie di problemini che lo stanno rallentando nella preparazione, tra i quali anche il risentimento muscolare al polpaccio. Nulla di grave, ma certamente il sintomo di una situazione da tenere in debito conto e risolvere al più presto tanto che Galliani sembra aver riaperto una porticina al ritorno dell’attaccante della Roma Marco Borriello, tenuto in sospeso in attesa che sia fatta luce sulla situazione di Balotelli. Qualora l’infortunio dovesse essere più preoccupante di quanto al momento sembra, l’ad rossonero chiuderà con i giallorossi e restituirà una maglia a Borriello.

Compleanno rovinato per Balotelli e per l’Italia?In forse contro l’Argentina

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Compleanno rovinato per Mario Balotelli? Oggi si è dovuto fermare in allenamento e la sua presenza è in dubbio per Italia-Argentina di mercoledì 14 agosto. Si parla di una piccola ricaduta al ginocchio destro già operato. Durante la seduta di oggi l’attaccante è uscito in anticipo per un leggero versamento. ”Valuteremo nelle prossime 48 ore- ha detto il professor Castellacci- non è nulla di grave ma rischiare i giocatori non è nostra abitudine”.

Prandelli, la nazionale e il Papa: Francesco allo stadio? “Speriamo”!

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Cesare Prandrelli fra qualche ora incontrerà il Pontefice e spera davvero che Francesco possa andare allo stadio a vedere la partita Italia Argentina che si disputerà al’Olimpico di Roma proprio in onore del Papa. Il ct della Nazionale non ha neppure celato la sua emozione per questo incontro:  ”l’emozione dell’incontro con il Papa è più forte di una partita, perché in campo ci andiamo quasi ogni giorno, ma certe occasioni capitano una volta nella vita”.   Prandelli ha così risposto a una domanda sulle parole di Balotelli, che all’arrivo a Roma aveva risposto a chi gli chiedeva se considerasse l’incontro col Santo Padre più importante della più importante delle sue partite: ”Non so cosa abbia detto Mario, ma non sono d’accordo con l’idea che una partita conti più di un incontro del genere”.

Terrore sulla ruota, muoiono 2 persone altre 10 sono ferite

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Tragedia a Rosario in Argentina, dopo che il 6 agosto un palazzo residenziale era crollato in seguito a un’esplosione, ora si registra un nuovo incidente in città. Il dramma stavolta si è consumato al parco divertimenti dove almeno due bambine sono morte e altre dieci persone sono rimaste ferite a causa del crollo della cabina della ruota panoramica. Sembrerebbe che a rompersi sia stato  il fissaggio di una cabina che stava in alto, dopodiché la cabina è precipitata.

 

Strage in Argentina, scoppia un palazzo: 12 morti

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Tragedia a Rosario in Argentina. Una fuga di gas sviluppatasi nel sottosuolo di un palazzo a nove piani nel centro della città, ha distrutto l’edificio. L’esplosione avvertita anche a diversi km di distanza ha provocato un onda d’urto molto violenta che ha creato ingenti danni fino a un raggio di 300 metri. Una vera bomba, esplosa nella località che si trova a circa 300 km da Buenos Aires. In totale gli appartamenti coinvolti nel crollo, secondo una prima stima, dovrebbero essere almeno una sessantina. 12 sono invece i morti accertati, ma ci sono anche 15 dispersi e 63 feriti nel bilancio, che ancora è provvisorio.

Le operazioni di soccorso sono proseguite nel corso della notte: i pompieri e gli uomini delle forze della sicurezza locale stanno cercando i dispersi sotto le macerie dello stabile. La fondazione del campione Leo Messi originario proprio di Rosario, si è detta disponibile a portare aiuto alle famiglie delle vittime e alla popolazione coinvolta nell’esplosione.  Nei giorni scorsi la popolazione aveva sentito un forte odore di gas e per questo la società che si occupa del servizio aveva inviato un tecnico a fare alcune verifiche. Secondo altre fonti, un altro tecnico della medesima società nei momenti precedenti all’esplosione stava lavorando nel palazzo. L’uomo si sarebbe poi consegnato alla polizia dopo l’incidente.

Svelati i segreti dei sacrifici dei bambini Inca… le mummie danno risposte

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Bambini di età compresa dai 6 ai 15 anni, selezionati accuratamente tra i più puri e sani del villaggio, quindi portati via dalla propria abitazione, nutriti del cibo migliore e, dopo alcuni mesi, condotti in cima a una montagna, a 6000 metri di altitudine e soffocati, uccisi con un colpo alla testa o bruciati vivi… in ogni caso sacrifici agli dei. La cerimonia sacrificale segnava, per lo più gli avvenimenti più importanti del popolo Inca, legato per lo più alla vita dell’imperatore.

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Ma se questa è una storia conosciuta, è invece una novità apprendere alcuni dettagli che sono emersi grazie alle analisi condotte dai ricercatori dell’Università di Bradfordsui capelli di tre mummie rinvenute nel 1999 in prossimità della cima del vulcano Llullaillaco, in Argentina. Secondo l’archeologo Andrew Wilson sarebbero le mummie meglio conservate al mondo. Si tratta di bambini di 6, 7 e 13 anni, sacrificati circa 500 anni fa in occasione di una tipica Capacocha.

In particolare le analisi si sono concentrate sulla ragazzina di 13 anni, conosciuta come “la doncella de Llullaillaco”. Lei era sicuramente la più consapevole eppure il suo volto era rilassato e la posizione, seduta a gambe incrociate, sono elementi importanti da dover considerare. In particolare sembra quasi che la giovane si sia addormentata, più che sia morta uccisa in un rito sacrificale. Ciò che in realtà emerge dallo studio chimico dei suoi capelli ancora perfettamente intrecciati, è che circa un anno prima della sua morte, presumibilmente in coincidenza con la sua elezione al rango di vittima sacrificale, la sua dieta si era arricchita di mais e proteine animali e aveva cominciato ad assumere dosi massicce di alcol e droga, in particolare birra di mais e foglie di coca. Il consumo di queste sostanze, allo stesso tempo sedanti e inebrianti, era aumentato notevolmente all’avvicinarsi del sacrificio. Pur avendo riscontrato le stesse sostanze nei capelli dei bambini più piccoli, non vi è traccia in loro dello stesso incremento.

La differenza ha affascinato gli studiosi, che hanno ipotizzato che la ragazzina, più consapevole e quindi spaventata dal suo destino imminente, cercasse conforto sedandosi, o che fosse incoraggiata o costretta a farlo, in modo da renderla più facilmente manipolabile. Non è da escludere che ciò fosse legato al suo coinvolgimento in cerimonie preparatorie, dove il consumo di birra e coca era frequente.

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