Terremoto tra Chieti e L’Aquila, magnitudo 2,4

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Chieti e L’Aquila tornano a tremare. Questa mattina, intorno alle 9.08 un sisma di magnitudo 2,4 si è registrato tra le provincie de L’Aquila e Chieti a una profondità di 17,4 km e ha interessato i comuni di Pescocostanzo, Colledimacine, Gamberale e Lettopalena. Non segnalati danni a cose o persone.

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Terremoto in Ciociaria, magnitudo 2,7

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Terremoto sui monti Ernico-Simbruini, in Ciociaria. Una scossa sismica di di magnitudo 2.7 è stata avvertita alle 8,33 nel distretto dei monti Ernico-Simbruini, seguita poco dopo, alle 8.49 da una 2/a di magnitudo 2.9. Gli eventi sismici sono stati localizzati dalla rete dell’Ingv a una profondita di 9,9 chilometri la prima e 9,6 km la seconda. I comuni prossimi all’epicentro, in entrambi i casi sono Filettino, Trevi, Vallepietra e Affile tra le province di Frosinone e Roma, Avezzano,Canistrello e Tagliacozzo in provincia dell’Aquila. Non si segnalano danni.

I danni del terremoto, ma nessun morto, grazie alle case antisismiche

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Anche oggi una scossa di magnitudo 4.7 ha colpito l’isola di Cefalonia, intorno alle ore 14.05. L’isola interessata nelle ultime ore è stata interessata da diversi eventi sismici che si sono succeduti in sequenza oltre alle scosse di assestamento, ma pur riportando danni non si sono registrati morti. Non è stata però solo fortuna, ma è stato il piano messo in atto dopo il tremendo episodio del 1953 quando Cefalonia, Zante e Itaca furono devastate da un sisma di magnitudo 6.4  a cui ne seguì uno di magnitudo 7.2. I morti furono centinaia e l’isole in gran parte furono distrutte.  Da allora le abitazioni e i palazzi vengono costruiti secondo rigide norme anti-sismiche. All’Aquila con un terremoto di analoga magnitudo sono rimaste uccise 308 persone.

Il ballo del sindaco dell’Aquila: vado, torno, resto!

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Forse si era dimesso a sua insaputa e per questo qualche giorno dopo aver dato le dimissioni il sindaco Massimo Cialente ha deciso di pensarci su, ma poi, “coerentemente”, si era dimesso in modo irrevocabile. La sua decisione è durata 10 giorni, poi ha deciso di tornare. Le dimissioni erano state annunciate dal sindaco a causa di “un tradimento”, ma poi si è passati al “teatrino” dei colpi di scena e quindi al “balletto” del sindaco. 

Tutto era iniziato l’8 gennaio quando l’inchiesta “Do ut des” arriva all’apice: gli investigatori arrestano 4 persone, ipotizzano un giro di mazzette da 500 milioni. Tra gli indagati c’è anche il vicesindaco Roberto Riga: si dimette subito.

Riga è uomo di Cialente, è il suo vice. E quando scoppia lo scandalo il sindaco si presenta in conferenza stampa contrito, dice di stare malissimo, di sentirsi colpito al cuore. E’ l’inizio del percorso che porta alle dimissioni “brevi” di Cialente. 

Due giorni dopo, il 10 gennaio, c’è una riunione straordinaria al Comune in cui si parla di dimissioni imminenti del primo cittadino ferito. Sembra tutto fatto ma l’11 gennaio, il giorno dopo, con un primo colpo di teatro, Cialente spiega che le dimissioni ci sono ma sono “sospese” perché “ci deve pensare”. 

E in effetti Cialente ci pensa poco più di 24 ore. Alle 18 dell’11 gennaio, infatti, il sindaco annuncia le dimissioni. Tutto finito? Assolutamente no. Anche perché col sindaco non si sa mai, al punto che l’agenzia Ansa il giorno successivo gli dedica una scheda. Titolo eloquente: “Tutte le volte che il sindaco disse me ne vado”.

Il 17 gennaio il sindaco è fermissimo nel suo proposito e durante un’intervista dichiara secco: “Non ci ripenso”. La fermezza dura altri 4 giorni, fino al 21 gennaio, quando filtra la notizia che il sindaco sarebbe pronto a ritornare in sella. Così è: il 22 gennaio Cialente annuncia il “nuovo inizio”. In tutto è rimasto “dimesso” 10 giorni.

Massimo Cialente ci ripensa: ritira le dimissioni

massimo-cialente-tuttacronacaEra l’11 gennaio e Massimo Cialente, primo cittadino de L’Aquila, città travolta dallo scandalo per la riscotruzione nel post-terremoto, presentava le sue dimissioni da sindaco. Ora, però, ci ha ripensato: ritira le sue dimissioni e si rimette al lavoro. L’annuncio, ormai certo, verrà fatto nella conferenza stampa convocata per le 12 dal vicesindaco, Betty Leone. Il ripensamento di Cialente, a cui il centrosinistra che amministra il Comune ha chiesto con forza di tornare sui propri passi, viene confermato da fonti bene informate molto vicine proprio al primo cittadino.

Cialente si è dimesso!

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Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso: “Me ne vado, è giusto così”. Con queste parole il primo cittadino de L’Aquila dopo l’ennesimo scandalo sulla ricostruzione della città dopo il terremoto del 6 aprile del 2009 lascia il suo incarico e afferma:  “Ce l’avete fatta, me ne vado per un avviso di garanzia mandato nemmeno a me, ma al mio vice”. Il sindaco infatti fa riferimento a Roberto Riga, indagato per una mazzetta da 30mila euro, e all’assessore Ermanno Lisi, intercettato al telefono mentre dice “abbiamo avuto c**o” di gestire il terremoto col suo enorme business. Cialente, durante la conferenza stampa, ha anche precisato: “Pago io per tutti, non è possibile continuare in questo modo. Ogni giorno accuse, sospetti, indagini. Roba che non mi ha mai scalfito, eppure sono io a metterci la faccia, perché tutti mi hanno lasciato solo tra gli interessi di chi vuole far soldi col terremoto e la politica di Roma che non si decide a prendere misure serie per far rivivere L’Aquila. Allora basta, vado via”.

Mercoledì scorso 4 persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vice sindaco Roberto Riga poi dimessosi, risultavano indagate nell’inchiesta “Do ut des” coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma

La Cina mangia gli Usa! Il drago si mangia l’aquila

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Non sono più gli Stati Uniti a essere in vetta al commercio mondiale, ma la Cina. Il sorpasso era nell’aria ma stavolta i dati diffusi oggi dal Governo cinese non lasciano più margini a una possibile ripresa da parte degli Usa: la somma del valore dei beni importati e esportati dalla Cina sull’intero 2013 ha raggiunto 4.160 miliardi di dollari, segnando una crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente.

Secondo il Financial Times gli Usa pubblicheranno dati analoghi solo a febbraio, ma quelli sui primi 11 mesi dell’anno indicavano un valore totale sugli scambi pari a 3.570 miliardi, per cui è certo il sorpasso. Il quotidiano finanziario fa notare che si tratterebbe di un ritorno in testa alla classifica, perché gli studiosi dicono che la Cina era il Paese con i maggiori scambi globali anche durante la dinastia Qing, che ha regnato dal 1644 fino al 1912.

Secondo quanto scrive poi l’Huff Post:

Nel 2013 le esportazioni cinesi sono aumentate del 7,9%, a 2.210 miliardi di dollari, e al tempo stesso le importazioni sono salite del 7,3%, a 1.950 miliardi, evidenziando un buon trend della domanda interna. Il surplus del commercio estero è salito a 259,75 miliardi di dollari nel 2013, il livello più alto dal 2008, con un aumento del 12,8% rispetto all’anno precedente. Il commercio con l’Unione europea, primo partner commerciale della Cina, è risalito del 2,1% a 559,1 miliardi di dollari nel 2013. La Cina ha esportato beni per un valore di 339 miliardi nell’Ue, mentre le importazioni hanno raggiunto i 220,1 miliardi di dollari. Maggiore il balzo del commercio con gli Usa, secondo partner commerciale, salito del 7,5% a 521 miliardi di dollari. Le esportazioni cinesi negli Usa sono arrivate a 368,4 miliardi di dollari, mentre le importazioni a 152,6 miliardi.

Il sorpasso avviene mentre, per quanto riguarda il solo mese di dicembre, il surplus commerciale cinese si attesta ben al di sotto delle attese, con un saldo di 25,6 mld di dollari, contro i 33,8 mld del mese precedente. Gli analisti stimavano una performance attorno ai 32,6 mld.

La leadership commerciale è solo l’ultimo dei primati cinesi. La Cina è già il primo consumatore al mondo di energia, nonchè il maggiore mercato internazionale di auto. Il primato dell’Occidente è ormai un ricordo, per Bruxelles e Washington che faticano nel negoziato sull’area transatlantica di libero scambio rischia di essere troppo tardi per porre rimedio.

I bambini che salvano un’aquila reale!

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Ferita all’ala, forse per colpa del cattivo tempo, l’aquila reale savata da un gruppo di bambini di Grosio, in provincia di Sondrio non era davvero più in grado di volare. I bimbi, stavano facendo una passeggiata in montagna nella zona della Valgrosina, quando, arrivati a quota 1300 metri, il cane che era con loro ha fiutato qualcosa e li ha portati fino ai piedi di un abete dove giaceva l’aquila. I genitori dei bambini hanno immediatamente segnalato la presenza del volatile ferito alla polizia provinciale che è poi intervenuta per portare l’aquila al Centro di assistenza per la fauna selvatica di Ponte in Valtellina. “Si tratta di un esemplare subadulto – spiega il veterinario responsabile del centro, Franco Milani – Va maneggiato con cura ed è ancora spaventato, ma si sta riprendendo”

Ecco le foto dell’aquila reale ferita:

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Forte scossa all’Aquila, magnitudo 3,5

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 e profondità 17.9 km  si è verificata nel distretto sismico denominato Gran Sasso. Fra i comuni che risultano fra i 10 e 20 km dall’epicentro tra le province di Teramo e dell’Aquila – secondo quanto si apprende da un bollettino dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – figurano: Crognaleto, Barete, Barisciano, Campotosto, Capitignano, Fossa, l’Aquila, Ocre, Rizzoli, Poggio Picenze, San Demetrico Nè Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Cortino, Fano Adriano e Pietracamela.  L’evento sismico è stato registrato dai sismografi alle ore 15:35 di domenica 8 dicembre 2013.

L’Aquila e l’Abruzzo immersi nel bianco, black out nel Pescarese

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Al centro Italia arriva il grande freddo e la neve. Ben 30 cm sono caduti nella notte tra il 25 e il 26 novembre sull’Aquila e sull’Abruzzo. Scuole chiuse in 30 comuni della provincia e la città in tilt. E’ l’ennesima allerta meteo annunciata già nei giorni scorsi, ma che sembra ancora una volta, aver colto impreparati o in ritardo i diversi Comuni, ora in emergenza. Gli automobilisti hanno trovato una città bloccata dalla neve non rimossa in molte strade a causa di automezzi che si sono messi di traverso; in tal senso, anche i cittadini hanno contribuito ad acuire i disagi dal momento che, secondo quanto si è appreso, oltre la metà dei mezzi in circolazione oggi risultano senza gomme termiche o catene da neve.

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Inoltre a causa di un guasto alla linea dell’alta tensione una vastissima zona del Pescarese è senza corrente elettrica. Migliaia – presumibilmente ventimila – le utenze interessate dal black out nell’area Vestina, da Penne a Collecorvino, da Loreto Aprutino a Picciano fino a Montebello di Bertona e Farindola. Il guasto è dovuto alla formazione di manicotti di ghiaccio sulla linea dell’alta tensione, gestita da Terna, che serve la centrale di media tensione di Penne (Pescara), la quale, a sua volta, distribuisce energia nell’area Vestina. Da Terna fanno sapere che i tecnici sono al lavoro per ripristinare il servizio quanto prima.

La maxi truffa de L’Aquila arriva in Europa, quanto peserà?

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Ultima tegola sul precario equilibrio italiano. Gli uffici della Commissione Ue infatti stanno rivedendo e setacciando una serie di presunte irregolarità che si sarebbero verificate in una serie di opere pubbliche nell’ambito della ricostruzione de L’Aquila e degli altri centri colpiti dal terremoto del 2009. Le opere sono costate 306 milioni di euro e ora l’Europa vuole fare chiarezza anche perché l’Italia sarebbe stata avvertita, proprio con una segnalazione dell’Ue, ma “avrebbe pagato regolarmente”, almeno secondo quanto denuncia Roberto Galtieri, consulente dell’eurodeputato danese Soren Sondergaard. La relazione della Commissione Europea, con dettagli che vengono già definiti “scottanti”, è stata secretata, ma nelle prossime ore dovrebbe diventare pubblica. Secondo quanto è emerso questo pomeriggio nell’audizione al Parlamento europeo del vice direttore della Direzione generale Regio dell’esecutivo Ue, Normund Poppens, l’Italia aveva presentato all’Ue i capitoli di spesa da coprire con fondi di Bruxelles, in particolare, i soldi, come avviene in questi casi, sono stati reperiti attraverso il Fondo europeo di solidarietà. E tra questi ci sono anche le famose opere costate 306 milioni di euro. La Commissione però vede che qualcosa non è chairo, non quadra. Ora cosa accade quando si solleva la protesta da parte dell’Ue? Il governo viene informato di una possibile indagine da parte di Bruxelles e sposta i fondi europei verso “spese pulite”, evita quindi che l’Olaf,  l’ufficio anti frodi dell’Ue, possa fermare i pagamenti o che possa recuperare le somme già erogate.

Secondo l’Huffington Post, che cita fonti di Bruxelles,  sembra che i progetti “poco puliti” siano stati pagati regolarmente e a farsene carico sarebbe stato il governo italiano. All’epoca il Premier era ancora Silvio Berlusconi e la Protezione Civile era nelle mani di Guido Bertolaso. Nulla è cambiato quindi dai propositi iniziali? Si sono solo utilizzati altri fondi per quelle operazioni che presumibilmente irregolari. Ma perché tale perseveranza? Perché la ricostruzione dell’Abruzzo che sarebbe servita come propaganda politica di certo non si sarebbe potuta arrestare.

Secondo quanto poi riporta l’Huffington:

Il risultato è che, oggi, ci sono diverse inchieste della magistratura che stanno mettendo a nudo le diverse falle della gestione della ricostruzione. Sono quelle, per esempio, che sono state riportate nel dossier redatto dall’europarlamentare danese Soren Sondergaard. Un dossier che è stato reso noto la scorsa settimana in una conferenza stampa all’Aquila e che contesta soprattutto tre aspetti: la maggiorazione delle spese (ogni nuova casa è costata il 158 per cento in più del valore di mercato, come accertato dalla Corte dei Conti europea), infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti (in particolare nei subappalti), sistemi elettrici e isolatori sismici difettosi. L’elenco delle presunte irregolarità messe nere su bianco sul dossier di Sondergaard è lungo. Ma non manca chi lo contesta.

L’eurodeputato del Pdl, Crescenzio Rivellini, ha presentato oggi a Bruxelles una contro-relazione che smentirebbe punto per punto le tesi del collega danese: “Il dossier è stato redatto in maniera confusa e rischia di provocare un danno d’immagine pericoloso per la stessa ricostruzione – dice – In questi mesi, infatti, stiamo chiedendo che le spese per la ricostruzione dell’Aquila non siano conteggiate nel patto di stabilità da parte dell’Ue. Guarda caso, questo dossier rischia di far saltare questa trattativa, fondamentale per il futuro delle opere in città”.

Anche la Commissione europea ha ribadito le sue critiche al dossier. Per esempio, sull’aumento dei costi per la costruzione delle case rispetto ai normali prezzi di mercato, l’esecutivo oggi ha ripetuto la tesi già espressa nei giorni scorsi: “Si tratta di un effetto della situazione d’emergenza in cui si è operato. Se gli operai lavorano 24 ore su 24 è normale che ci sia un aumento dei costi, ma lo si doveva fare”.

L’Ue ha impegnato in tutto 493 milioni. Di questi 350 per il progetto CASE. Su queste somme, la Commissione Ue ha assicurato che al momento non ci sono notizie di irregolarità o, peggio, di infiltrazioni mafiose. In due casi, comunque, l’Olaf starebbe indagando. Come a dire, anche se le spese “sporche” sono state a carico dell’Italia, non è detto che nei prossimi mesi l’Ue non scopra frodi anche su quei capitoli di spesa che finora ha considerato “puliti”. In questo caso, scatterebbe la richiesta all’Italia di restituire le somme. Per i 306 milioni “macchiati” da presunte frodi, invece, l’Ue non può far nulla. Solo la magistratura italiana può intervenire, come del resto sta già facendo.

Maxi-cresta su New Town, ecco quanto si rubò all’Aquila secondo la Corte Europea

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I conti tornano ed è proprio per questo che si può parlare di una maxi cresta effettuata ai danni della New Town, progetto fortemente voluto dall’ex premier Silvio Berlusconi, che con il progetto C.a.s.e. consegnò il giorno del suo compleanno 4.449 appartamenti agli aquilani. Quanto costarono? 123 mila euro ad alloggio in media 1510 euro a metro quadro ovvero 158% in più del valore di mercato… un caso simile a quegli 80 euro al chilo per i fagiolini di Palazzo Grazioli. Il 42% dei 185 edifici sono stati finanziati con i fondi europei, con un aumento del solo calcestruzzo pagato circa 4 milioni di euro in più rispetto al normale prezzo di mercato.

Un numero su tutti: si pensava che il terremoto dell’Irpinia fosse rimasto come il paradigma definitivo dello spreco per la ricostruzione, ma a fronte dei 7.889 euro pagati dallo Stato per ogni sfollato del sisma del 1980, dopo il terremoto del 2009 sono stati spesi 23.718 euro per ogni abruzzese rimasto senza casa.

Repubblica ha fatto una cronologia degli eventi:

Il terremoto scuote l’Abruzzo e in particolare L’Aquila il 6 aprile 2009 alle 3.32. Magnitudo 5,9: 308 vittime, 1600 feriti e 10 miliardi di danni.
Dei 67mila sfollati, 23mila restano in tenda otto mesi: saranno sistemati in alberghi, caserme e abitazioni. Il progetto Case ne ospita 6.700
Si parla subito della costruzione di una New town in periferia ma il Comune si oppone.
Il 15 settembre 2009 il premier Berlusconi inaugura a Onna le prime 93 villette destinate agli sfollati: sono moduli abitativi provvisori in legno.

Il report della Cont, la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles, è stato elaborato dal danese Soren Sondergaard insieme all’italiano Roberto Galtieri, che dall’ottobre del 2010 hanno avviato una lunga istruttoria per capire dov’erano finiti i 350 milioni di stanziamenti comunitari per il progetto C.a.s.e..

Il rapporto finirà giovedì 7 novembre sotto la lente del Parlamento Europeo. Riporta Bolzoni:

«La situazione del centro storico rimane sostanzialmente invariata. In quattro anni solo un paio di edifici (uno pubblico e uno privato) sono stati ricostruiti nella cosiddetta zona rossa…». Poi informa la sua commissione dei sopralluoghi negli edifici del progetto CASE (Complessi Antisimici Sostenibili ed Ecocompatibili) e in quello dei MAP (Moduli Abitativi Provvisori), dove ha verificato con il suo «ispettore» Galtieri cosa c’era cosa e cosa non c’era: «Nelle case e nelle scuole non ci sono pannelli a indicare che sono state costruite con i fondi Ue… ma al contrario ci sono pannelli che specificano “edifici realizzati con donazioni da enti privati e amministrazioni locali”. Ciò è in contraddizione con le norme europee… ». Poi ancora segnala alla commissione la qualità delle costruzioni dei MAP: «Il materiale è generalmente scarso… impianti elettrici difettosi… intonaco infiammabile… alcuni edifici sono stati evacuati per ordine della magistratura perché “pericolosi e insalubri”… Quello di Cansatessa è stato interamente evacuato (54 famiglie) e la persona responsabile per l’appalto pubblico è stato arrestato e altre 10 persone sono sotto inchiesta».

Un intera parte del rapporto si concentra sulla criminalità organizzata e sulle infiltrazioni nei lavori dellaricostruzione.

“Primo punto: «Un numero di sub appaltatori non disponeva del certificato antimafia obbligatorio».
Secondo punto: «Il Dipartimento della Protezione civile ha aumentato l’uso del sub appalto consentito dal 30 al 50 per cento».
Terzo punto: «Un latitante è stato scoperto nei cantieri della Edimo, che è una delle 15 imprese appaltatrici».
Quarto punto: «Una parte dei fondi per i progetti CASE e MAP sono stati pagati a società con legami diretti o indiretti con la criminalità organizzata… ma le competenti autorità italiane non hanno ancora reso pubblici questi dati… ».
Quinto punto: «La commissione bilancio Ue ha dichiarato di avere scoperto casi di frode, ha comunicato tali risultati al Dipartimento della Protezione Civile, che successivamente ha scambiato questi progetti connessi con la frode con progetti nei quali non è stata scoperta alcuna frode…».

Un caso scoperchiato dopo anni di sospetto silenzio:

“Nel report Søren Søndergaard elenca le denunce dell’associazione Libera e di Site.it (la testata online che ha sollevato fin dai primi giorni lo scandalo della ricostruzione) e poi bacchetta il governo europeo dopo l’ispezione di una delegazione in Abruzzo nel 2010: «Nella sua relazione non menziona nessuno dei problemi che sono stati portati alla sua attenzione da diversi deputati. Un caso di evidente negligenza». È un’accusa di omesso controllo.
E infine, il deputato danese ricorda come la commissione bilancio Ue abbia anche elaborato una propria valutazione dei conti, tenendola però segretissima. Solo i deputati della Cont l’hanno potuta conoscere — e solo il 15 luglio del 2013 — con divieto di prendere appunti e divieto anche di commentare citare il contenuto di quanto avete appena letto. Tutto top secret. Per quattro anni, i contribuenti europei non hanno avuto il diritto di sapere come era stato speso il loro denaro.

[…] E riferendosi alla corte di giustizia europea, ribadisce quale è stata la sua «raccomandazione » al governo di Bruxelles: «È la richiesta all’Italia di rimborsare i fondi europei in caso, nel futuro, derivasse profitto dai progetti finanziati dall’Ue».

 

“Senza una città, i giovani aquilani non hanno un’identità”

terremoto-l'aquila-cialente-tuttacronacaMassimo Cialente, sindaco de L’Aquila, città ancora in ginocchio dopo il terribile sisma del 2009, ha inviato una lunga lettera a Enrico Letta per chiedere al premier di recarsi sul luogo a dire che “la ricostruzione si bloccherà”, “io non intendo farlo”. E’ il primo cittadino a scrivere “Con la mortificazione di essere un cittadino abbandonato dal Paese”. “Con il varo della legge di stabilità il Governo ha di fatto interrotto e rinviato la ricostruzione”, benché il Comune abbia già approvato progetti che attendono solo il contributo definitivo. Sempre nella missiva si legge: “Come in certe scene drammatiche di film, in cui in una cordata che arrampica su una parete rocciosa si decide di tagliare la fune dell’alpinista che ha perso l’appiglio, lasciandolo precipitare, il Governo ha deciso che questo pezzo d’Italia venga lasciato morire”. E ricorda “Per ottenere il miliardo e due, in un’unica somma peraltro già spesa nei fatti fui costretto a compiere un atto pesante per un uomo dell’ Istituzione quale credo di essere; fui costretto per protesta a spogliarmi della fascia da sindaco e ammainare il tricolore dagli edifici pubblici, fortemente criticato anche dal Presidente della Repubblica che non mancò di farmi conoscere la sua indignazione”. Nella lettera al premier scirve ancora: “Da una settimana i ragazzi delle superiori sono in mobilitazione e hanno organizzato una grande manifestazione, alla quale hanno partecipato dipingendo le loro guance con i colori della città: il verde e il nero. Sanno bene che, senza una città, non si ha neanche un’identità”. E per domani Cialente annuncia “un’assemblea con tutti i sindaci dei comuni di questo sfortunato pezzetto d’Italia. Forse decideremo di tornare a Roma per esprimere più che la nostra protesta, la nostra mortificazione e indignazione”. Ancora dichiara: “Gli studenti aquilani mi dicevano che in testa al corteo vorranno esserci loro, in migliaia, perché il futuro della Città è il loro futuro e non vogliono e non possono aspettare altri quindici/vent’anni per rifare L’Aquila. Non possono accettarlo e non vogliono emigrare. Sono preoccupato per loro, e vorrei provare a farli desistere perché tre anni fa, nella manifestazione romana, il Governo Berlusconi lasciò che le forze dell’ordine ci picchiassero, anche a sangue. Mi scusi ma vista la sensibilità che il Suo Governo ha mostrato in queste settimane temo che potrebbero essere picchiati, oggi, anche le ragazze e i ragazzi di 15-16 anni”. Scrive ancora il sindaco: “Il governo Letta è riuscito a portare a compimento la scelta iniziale di Berlusconi che era quella di inventare le famose new town: cioè non si ricostruiranno i centri storici almeno nei prossimi anni e ci lasceranno marcire in queste che non sono vere case”. Ma Cialiente ne ha anche per i vincoli di bilancio imposti dall’Ue, Cialente ha detto: “Trovo allucinante il fatto che l’Europa non permetta di sfondare il patto di stabilità del 3% neanche di fronte a calamità naturali riconosciuti dall’Europa stessa”.

Anche la senatrice Stefania Pezzopane, Pd, ha chiesto al Governo di non abbandonare la ricostruzione: “Niente gioco delle tre carte sulle pelle degli aquilani. Il ministro Trigilia sa bene che i 300 milioni stanziati dalla legge di stabilità per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere sono una goccia nel mare, a fronte di un fabbisogno stimato attorno ai 10 miliardi di euro in dieci anni. E che sono fondi già assegnati col decreto emergenza grazie al mio emendamento e alla battaglia parlamentare. Non sono fondi nuovi, si tratta dunque solo di un’anticipazione”. E puntualizza: “Sappiamo bene che l’Italia è in difficoltà ed è per questo che sono settimane che chiedo, anche attraverso un’interrogazione parlamentare sottoscritta da una cinquantina di colleghi e rivolta ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico, che il governo non abbandoni L’Aquila e la sua ricostruzione, cercando soluzioni alternative. In particolare, è necessario che l’Italia apra un negoziato con l’Unione europea perché si possa accedere al finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti per la ricostruzione dei prossimi anni”. La senatrice conclude quindi sottolineando che “Inoltre ci sono risorse presso il ministero della Coesione territoriale, perché non si prende una parte di quelle risorse? Quel che è certo, e mi associo al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è che i cittadini aquilani non possono accettare che la ricostruzione, a cantieri aperti e progetti avviati, venga bloccata perché non arrivano risorse. Forse è necessario che, a tal fine, il governo faccia scelte precise nella legge di stabilità, allocando in modo diverso le poche risorse disponibili”.

Terremoto nel Reatino, magnitudo 2.3

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La Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha segnalato un terremoto di magnitudo 2.3 avvenuto alle ore 16:26:03 nel distretto sismico dei Monti Reatini. La profondità dell’evento sismico è stata stimata in 10 km mentre i comuni interessati sono stati: Borbona (RI), Barete (AQ), Cagnano Amiterno (AQ), Capitignano (AQ), Montereale (AQ).

Terremoto in Ciociaria, trema la terra nel tardo pomeriggio

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Non finisce lo sciame sismico tra la Ciociaria e l’Abruzzo. Un’altra scossa di terremoto con magnitudo 2 è stata registrata alle 18.38 ad una profondità di 16,6 chilometri. Il sisma è stato localizzato dalla Rete sismica nazionale dell’Ingv nel distretto Monti della Meta-Le Mainarde. I comuni dell’epicentro sono San Donato Valcomino e Settefrati nel Frusinate e Barrea, Opi, Civitella Alfedena e Villetta Barrea in provincia dell’Aquila. Non si segnalano danni a cose o persone.

Altre scosse in Italia: nel modenese 12.34 e Sulmona alle 17.07

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E stato registrato alle 12.34 un sisma avvenuto a una profondità di 29.2 e di intesità pari a magnitudo 2.6, che ha visto coinvolto il distretto sismico di Prignano. La scossa a riguardato anche i comuni di Polinago e Montefiorito, tutte località in provincia di Modena. Il sisma data la lievità non ha procurato danni a cose o a persone.

Alle 17.07 è stato invece registrato un terremoto di intensità 2.1 che ha riguardato il distretto sismico di Sulmona. Interessati i comuni di Campo di Giove, Cansano e Pacentro in provincia dell’Aquila e Caramanico Terme e Sant’Eufemia a Maiella in provincia di Pescara.

“Buon compleanno, Barack!” Il tweet di Michelle

_1obama-compleanno-tuttacronacaLa First Lady, Michelle Obama, sceglie Twitter per inviare gli auguri al marito per il cinquantaduesimo compleanno. “Buon Compleanno, Barack! I tuoi capelli sono un pò più grigi, ma ti amo come sempre e anche di più”, Firmato Mo. Oltre al messaggio, una foto in bianco nero, risalente ad almeno una ventina di anni fa, che li ritrae assieme.

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Happy Birthday Mr. President!?

-1bo-obama-tuttacronacaFesteggia il suo cinquantaduesimo compleanno Barak Obama e tutti gli occhi sono puntati… su Bo! Il cane ufficiale della Casa Bianca, diventato un beniamino per tutte le gag di cui è stato protagonista, è infatti sotto stretta osservazione mediatica mentre tutti s’interrogano su cosa farà per festeggiare l’avvenimento. A dar lo spunto per quest’attenzione mediatica lo stesso presidente americano, che ha pubblicato sul suo account Twitter ufficiale un’immagine di Bo abbellito da una ghirlanda di fiori, in pieno stile hawaiano. I giornalisti, da quel momento, si chiedono se questo non sia un indizio per i festeggiamenti. Quello che è certo è che il presidente difficilmente riuscirà a immergersi nei festeggiamenti, visto il fiato sospeso per l’allarme terrorismo di matrice qaidista lanciato dagli Stati Uniti e confermato dall’Interpol a Lione. Lui stesso, pur non avendo cambiato il suo programma, dalla residenza di Camp David resta costantemente informato su ogni sviluppo dal suo team della Sicurezza Nazionale. Tutta l’America sta vivendo con ansia crescente questa strana domenica in cui il Dipartimento di Stato ha stabilito la chiusura di 22 tra ambasciate e consolati in Nord Africa, l’Asia centromeridionale e soprattutto la penisola Arabica.

ALLARME ATTENTATI: non viaggiate, così gli Usa. L’Aquila minacciata?

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Sono «serie e credibili» secondo Washington le minacce che potrebbero accadere nella giornata di domenica e perciò si è deciso di chiudere 19 ambasciate , sparse tra Nord Africa e Medio Oriente. Inoltre, sempre per il 4 agosto, è stato lanciato un allarme per i viaggi a livello globale e con un attenzione particolare alla medesima area. L’intelligence – secondo indiscrezioni – avrebbe raccolto informazioni su possibili attacchi contro obiettivi americani da parte di gruppi vicini ad Al Qaeda che agiscono nella Penisola Arabica.

L’Italia che trema: terremoti in Umbria, Abruzzo e Sicilia

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato, nella notte, due scosse di terremoto avvenute tra l’Umbria e l’Abruzzo. Il primo sisma, di magnitudo 2 sulla scala Richter, si è verificato alle 3.46 sui monti reatini tra Rieti e L’Aquila con ipocentro a 12.3 chilometri. La seconda, registrata alle 4.20 tra Orvieto e Spoleto, ha avuto una magnitudo 2.4 con profondità a 9.4. Successivamente, altre due scosse sono state segnalate sul Gran Sasso e a Lipari, isola dell’arcipelago delle Eolie. Nessuno degli eventi ha fatto segnalare danni a persone o cose.

L’Aquilano trema ancora

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L’Istittuo nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato, nella notte, una scossa di magnitudo 2.4 nel distretto del Gran Sasso, in provincia de L’Aquila. Il sisma ha avuto ipocentro a 9,9 chilometri di profondità mentre i comuni interessati, che si trovano entro i 10 km dall’esl’epicentro, sono Arete, Campotosto, Capitignano e Pizzoli. Al momento, non sono arrivate segnalazioni danni a persone o cose.

Terremoti in Puglia, Umbria e Abruzzo!

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Sono diverse le scosse che hanno colpito la nostra penisola nelle ultime ore. Nella giornata di venerdì 31 maggio si sono registrate 5 scosse di magnitudo superiore a 2.0 della scala Richter. Si è iniziato con la lieve scossa delle ore 00:19 nelle Murge, magnitudo 2.2 della scala Richter, ad una profondità di 19.8 km dell’ipocentro.  Solo 10 minuti più tardi, alle ore 00:29, vi è stato un sisma in Umbria nel distretto della Valle del Topino, a nord di Spoleto, con magnitudo 2.2 ad una profondità di 6.4 km dell’ipocentro. Erano invece le ore 09:34 quando a tremare è stato il Sannio investito da una scossa di magnitudo 2.3 della scala Richter ad una profondità di 22.6 km dell’ipocentro. A seguire, alle ore 10:54, evento registrato nel distretto del Pollino con magnitudo 2.3 e profondità dell’ipocentro pari a 10.1 km. Infine ultima scossa over 2.0 registrata in Abruzzo, nel distretto Aquilano, di magnitudo 2.3 ed ipocentro con profondità 10.3 km. Pur trattandosi di scosse lievi, che non provocano danni e che difficilmente sono avvertite dalla popolazione, è interessante seguire il susseguirsi delle scosse sul nostro territorio anche al fine di redigere una corretta archiviazione che può essere utile nel caso di scosse di maggior entità e per capire quali sono le placche in movimento in Italia.

Terremoto in Toscana: scossa tra Lucca e Pisa

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Un evento sismico, lievemente avvertito dalla popolazione tra Lucca e la provincia di Pisa, di magnitudo 2.4 sulla scala Richter,  è avvenuto alle 6.55 di questa mattina. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Ingv,  le località prossime all’epicentro sono i comuni di Vecchiano (PI), San Giuliano Terme (PI) e Lucca. Non risultano danni a persone o cose.

L’Italia e il terremoto… da nord a sud non c’è tregua!

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La terra continua a tremare in Emilia. Due le scosse oggi. Ancora scosse di terremoto in Emilia, senza conseguenze per persone e cose. La terra ha tremato alle 12.11, magnitudo 2.6 e 6,9 km di profondità, con epicentro nella zona di Finale Emilia e San Felice sul Panaro (Modena). Una seconda scossa, magnitudo 2.3 e 7,6 km di profondità, dopo dieci minuti, epicentro ancora nel Modenese tra Camposanto, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro.

Poi al sud, invece a tremare è ancora la Ciociaria:

Il sisma di magnitudo 2.1, è avvenuto alle ore 14,28 ed è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nel distretto sismico Monti Ernici-Simbruini a una profondità di 7,2 chilometri. Non si registrano danni a cose o persone. L’epicentro è stato registrato nei comuni di Sora, Campoli Appennino, Broccostella, Pescosolido Balsorano e Villavallelonga, in provincia dell’Aquila.

La fiaccolata per l’Aquila… 4 anni fa il sisma!

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Fiaccolata all’Aquila per non dimenticare le 309 vittime del sisma di 4 anni fa: era il 6 aprile 2009. Intanto crescono le polemiche per i ritardi dei fondi per la ricostruzione. La cifra stimata è di 7 milia. Il sindaco Cialente: “le mie colpe? Non ho messo le bombe. Non sappiamo dove siano finiti i soldi dai giochi (mercato del gioco) per la ricostruzione, qui non sono mai arrivati, saranno finiti nella contabilità dello Stato ma finora una voce che indichi i soldi provenienti dai giochi non c’è. Tra l’altro era previsto anche un prelievo dalle ditte farmaceutiche per finanziare la ricostruzione ma anche da lì non è arrivato niente. Se io ora non ho i soldi per ricostruire, nel 2016 non ci saranno neanche 40mila abitanti, qui resteranno solo vecchi e dipendenti pubblici.”

Terremoto nell’aquilano, continua lo sciame sismico!

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L’evento sismico di magnitudo 2.1 è avvenuto  alle 14,19  nel distretto aquilano. Il terremoto è stato registrato a una profondità di 11,1 km e ha interessato in particolare i comuni di Bareto, Cagnano Amiterno, Pizzoli e Scoppito. Non risultano danni a persone o cose, ma prosegue l’attività sismica nella zona. Questo terremoto segue a quello fatto registrare del 17 marzo nella zona del Gran Sasso.

Trema l’aquilano!

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Un terremoto di magnitudo 2.8 è avvenuto alle 10,40 circa nel distretto sismico del Gran Sasso, secondo i dati forniti dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv.

La zona è quella della provincia dell’Aquila. I comuni più vicini, entro 10km dall’epicentro sono Barete, Cagnano Amiterno, Capitignano, Montereale, Pizzoli, Scoppito.

Torna la paura a Rieti, nuova scossa!

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Terremoto oggi nel distretto sismico dei monti Reatini. Scossa individuata dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle ore 4:27 della notte. Sisma tra Lazio ed Abruzzo, magnitudo 2. Epicentro del terremoto localizzato dall’Ingv tra i comuni di Amatrice e Cittareale in provincia di Rieti e quello di Montereale in provincia dell’Aquila. Ipocentro profondo 16.9 chilometri.

Hashish a 10 mesi!

hashish -10 mesi-
Gattonando sul pavimento, ha trovato e ingoiato un pezzo di hashish perso dal padre nella casa di famiglia a Sant’Omero, nel Teramano, ed è stata colta da una crisi convulsiva: ora la piccola, che ha 10 mesi, è ricoverata in osservazione all’ospedale Mazzini di Teramo, dove i medici stanno cercando di disintossicarla.  Dopo la segnalazione del personale del pronto soccorso dell’ospedale vibratiano, i carabinieri sono intervenuti e hanno perquisito l’abitazione dell’uomo dove hanno trovato alcuni grammi dello stesso stupefacente. Il papà della piccola è stato denunciato per lesioni personali colpose, con segnalazione al tribunale di minorenni dell’Aquila. Il tutto, secondo quanto accertato, si è svolto davanti gli altri figli minorenni.

 

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