La vita perfetta di Barbie stravolta dall’artista Samantha Humphreys che con il videoprogetto “What if”, mostra le Barbie affette da diversi mali: dalla violenza domestica allo stalking, dall’anoressia all’alcool. Secondo l’artista “Il presupposto di base è trovare un modo per spiegare ai nostri figli le realtà difficili che potrebbero incontrare nella loro vita. Chiaramente non mi sognerei mai di esporre i bambini a queste bambole o utilizzare questo lavoro come materiale didattico, ma ho scelto questa icona di bellezza per mostrare che la vita, per alcuni, non è affatto perfetta come potrebbe sembrare”.
Elisa C. aveva 22 anni, era una cubista di Osimo ed era in cura da tempo presso il Centro di igiene mentale di Ancona a causa dei suoi problemi di anorressia. Oggi intorno alle 16.30 la madre l’ha trovata priva di vita nell’abitazione familiare di via Bernini. La ragazza si è impiccata in casa con il cordone della tenda.
Bufera sulla bambola “Nenuco Won’t Eat”. Nata con l’idea di far capire ai bambini quanti sforzi deve compiere un genitore per farli mangiare, ora la bambola invece rischia di essere messa al bando dopo che molti hanno sollevato il dubbio che invece possa portare all’anoressia. La bambina infatti potrebbe copiare il comportamento della bambola senza essere capace di compiere il passo successivo e mangiare quando i genitori gli mettono il piatto davanti. Il sistema di funzionamento del giocattolo, che costa in Inghilterra, l’equivalente di circa 40 euro, è semplice: il cucchiaio in dotazione con la bambola contiene un magnete che attiva un interruttore interno chiudendo la bocca della bambola e facendole ruotare la testolina. La ‘madre’ può farla mangiare girando il cucchiaio e premendo contro le sue labbra.
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Ma le associazioni sostengono con forza l’esistenza di un messaggio subliminale ben più pericoloso, in grado di incoraggiare le ragazzine a rifiutare il cibo. Sul sito italiano dell’azienda produttrice questo modello non risulta nella gamma di quelli disponibili.
«Questa bambola – dice Chris Leaman di YoungMinds al ‘Daily Mail’ on line – invia un messaggio sbagliato ai bambini e li incoraggia a pensare che rifiutare il cibo sia un comportamento normale. Non vogliamo questo genere di influenza negativa e siamo preoccupati anche che in questo modo possano essere promossi atteggiamenti malsani verso l’immagine del corpo e verso il cibo». «La ricerca mostra che i bambini stanno diventando consapevoli della loro immagine corporea in età molto più precoce – dice la charity ‘Beat’, che si batte contro l’anoressia e la bulimia – e una bambola che rifiuta il cibo non è certo un buon esempio per loro». Siobhan Freegard, del sito di genitori ‘Netmums’ aggiunge: «Tutto ciò che incoraggia i bambini a pensare che non mangiare sia normale è profondamente preoccupante». E secondo Anita Worcester dell’associazione contro i disordini alimentari Sweda, si tratta «fondamentalmente di una bambola anoressica, e tutto questo ci sembra molto malsano». Nikki Jeffery, direttore marketing nel Regno Unito dell’azienda che ha creato la bambola Nenuco, Famosa, sostiene che questa rappresenta le reali difficoltà che le madri devono affrontare quando un bambino si rifiuta di mangiare. «Sappiamo che i bambini spesso non mangiano – sottolinea – ma la bambola è progettata per mostrare ai piccoli quanto sia importante alimentarsi correttamente. Si tratta di far fare alle bambine un’esperienza più vicina possibile a quella di essere una vera mamma. Non stiamo incoraggiando i bambini a non mangiare».
Intanto, la British Toy & Hobby Association ha nominato la bambola Nenuco Won’t Eat tra i 37 nuovi giocattoli che si prevede saranno in cima alle classifiche di vendite nel 2014.
Jo Thompson, che oggi ha 21 anni, ha raccontato la sua storia di ex anoressica al Daily Mail. Ammalatasi all’età di 11 anni, quando soffriva di attacchi di panico e crisi nervose che hanno portato come conseguenza il disturbo alimentare, per sei anni è entrata e uscita dagli ospedali, nutrendosi solo di acqua e piselli. Poi, a 17 anni, la decisione: avrebbe sconfitto la malattia. Jo trovò lavoro da McDonald’s e qui s’innamorò del suo capo. “Zoheb mi ha aiutato a curare il mio disturbo, mi ha seguito e aiutato e pranzavamo quasi sempre insieme”, racconta. Ora vive con suo marito e hanno due bambini, nonostante molti medici le avessero detto che sarebbe rimasta sterile a causa della malattia.
Luca Parmitano ha terminato la sua missione e lunedì mattina, alle 3.49, toccherà nuovamente il suolo. Chissà come gli apparirà la Terra “dal suolo”. Niente più cime innevate, alberi a ricoprire le brutture e distanze che tutto appianano. Abituato, letteralmente, a guardarsi attorno e vedere lo spazio infinito, come si ritroverà in mezzo a muri di burocrazia e macerie di quella che era l’Italia? Viene da chiederselo, perchè nella suoi 166 giorni di lontananza ci ha abiuati a spazi infiniti e ha condiviso con noi la bellezza del Mondo… visto dall’alto! Mancheranno a noi quelle foto che offrivano uno sguardo d’insieme che permetteva di vedere oltre. Ce lo chiediamo perchè in questi 7 giorni il tempo è trascorso ma tutto è rimasto uguale. Abbiamo continuato ad assistere ai soliti dibattiti, le solite prese di posizione, le solite proteste. La settimana è iniziata con i riflettori puntati sul ministro Cancellieri e Giulia Ligresti, con il primo che difendeva il suo operato e la seconda che, libera dalle sbarre, andava a fare shopping. Perchè in Italia possono cambiare volti e nomi, ma resta quel essere “amico di…” Ed ecco che ci si chiede: una questione umana, deve valere per un singolo, o la legge è davvero uguale per tutti? La fiducia nel sistema crolla, così come si sta sgretolando poco alla volta anche il Pdl, con quella lotta intestina che ormai è incarnata in Berlusconi e Alfano: se anche il “braccio destro” viene amputato perchè si permette di pensare con la sua testa, che ne sarà degli altri. Il governo intanto va avanti, prendendo tempo, parlando di una crisi dalla quale si uscirà “poi”, “un domani”, “un giorno”. Ora quel giorno è stato individuato a fine 2014. La teoria dei piccoli passi può anche andar bene, quando il tempo c’è e quando quei piccoli spostamenti in avanti si possono toccare con mano. Il problema sorge quando chi fa queste promesse non appartiene a quella categoria che si trova a dover chiedere costantemente aiuto ai genitori, ai parenti, agli amici per poter continuare a sopravvivere. Perchè tempo non c’è, non più. Quindi ora che Parmitano torna cosa gli offriremo? Il menù è variegato, ma non è mutato. Le lotte intestine proseguono anche nel Pd, un tempo erano le primarie che mettevano in contrapposizione Renzi e Bersani. Ora c’è Renzi contro il resto di un partito che crea scalpore anche solo per i tesseramenti. Un partito che tra i suoi esponenti ha il sindaco di Roma che pedala sempre più da solo e che si ritrova a fare i conti con l’ennesimo scandalo, quello dell’Atac, che ci mostra una volta di più quanto radicata e profonda sia la corruzione. E se non bastasse, si specula anche sulle tragedie, come la cresta sulla New Town de L’Aquila ha dimostrato. Con cosa addolciremo il ritorno del nostro uomo delle stelle?
Ma ripercorrendo questa settimana non si può non ricordare anche il giallo sulla morte della 28enne Simona Riso, così come le migliaia di vittime del supertifone Haiyan che ha investito le Filippine. E non possiamo certo scordarci del clamore suscitato dall’apprendere la notizia delle baby squillo del Parioli, con la madre della più giovane delle due, appena 14enne, che la spingeva a vendere il suo corpo. La deriva di una generazione spesso abbandonata a se stessa, figlia di adulti che, forse, non sanno più comunicare con coloro che rappresentano il nostro futuro. Li si lascia da soli, magari in balia di web e televisione dove vengono appresi comportamenti rischiosi per la vita e modelli irraggiungibili che mettono a serio rischio la salute. Come la nuova moda dello svenimento indotto, ma anche quell’ideale di magretta del Thigh Gap e l‘anoressia che colpisce sempre più i giovani. E la tv questa settimana ha fatto parecchio discutere per quanto capitato ad Anna Oxa nel corso della trasmissione Ballando con le stelle. Se la settimana scorsa c’erano state polemiche, sabato l’artista è tornata ad esibirsi solo per infortunarsi e cadere a terra. La diretta è poi continuata, scatenando le ire del Codacons. Per fortuna il tubo catodico riesce anche a strapparci qualche sorriso prendendo spunto da personaggi positivi, ecco allora che arriva l’imitazione di Papa Francesco offertaci da Crozza: quel frigo sulle spalle forse non ci ricorda i nostri “pesi quotidiani”? E per chi era stanco di preoccuparsi (o disperarsi) sul proprio futuro con il sempre discusso tema delle pensioni, c’è stata la possibilità di guardare a un futuro più prossimo che riguardasse altro, con più precisione, la situazione del Milan, che si prepara a dire addio non solo allo storico ad Galliani ma, pare, anche all’intero clan Raiola, Mario Balotelli in testa. Per fortuna a gennaio sarà di nuovo stagione di calciomercato e, almeno per un po’, vedremo le cose cambiare veramente, anche se si tratta solo di panchine calcistiche. Un piccolo cambiamento però c’è stato anche in classifica: la Juve ha battuto il Napoli raggiungendo il secondo posto in classifica dietro alla Roma che si è dovuta fermare al pareggio. E proprio al Sassuolo è bello pensare: veniva considerato la Cenerentola del campionato, eppure ha guardato “dentro se stessa” dopo un’incredibile batosta contro l’Inter e ha imboccato un’altra strada. Noi vogliamo dare il bentornato a Parmitano con un augurio che riguarda tutti quanti noi: che anche se siamo “incastrati” in una vita che non ci appartiene, riusciamo a renderci conto che cambiare direzione è possibile (certo, non facile).
Sono i dati del Centro italiano disturbi alimentari psicogeni a lanciare l’allarme: non solo le ragazze anoressiche e bulimiche sono 2.2 milioni in Italia, ma in alcuni casi il disagio si manifesta fin troppo presto, anche a soli nove anni. I dati sono stati diffusi in occasione della prima edizione della campagna contro l’anoressia promossa da Aidaf, l’Associazione italiana danza attività di formazione, in collaborazione con l’Agiscuola e l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria, spiega: “Trattiamo bambine anoressiche di nove anni, a volte talmente gravi da richiedere un ricovero. Anche tra i maschietti, che sono un numero inferiore, abbiamo pazienti di quell’età”. L’anoressia rappresenta la malattia mentale che miete più vittime e rientra nella sfera dei disturbi psichiatrici che vanno curati. Ma come per altre patologie, anche chi soffre di disturbi dell’alimentazione spesso non ammette di avere il problema e, se anche lo fa, non sempre opta per farsi curare: solo il 40% delle ragazze affette da disturbi dell’alimentazione, circa 880 mila, ammette di avere in cattivo rapporto col cibo. Di queste, appena 130 mila scelgono d’intraprendere un percorso terapeutico. Tra i dati diffusi dal Cidap, inoltre, questi disturbi colpiscono in misura sempre maggiore anche gli uomini: 75mila sono infatti gli anoressici e 120-150mila i bulimici, un trend che risulta in crescita e che fa emergere nuovi modi di esprimere i disagi. Vicari sottolinea: “Avere un problema con il cibo non vuole dire solo privarsene: si può esprimere ad esempio sforzandosi molto, facendo un’attività fisica esagerata, e mangiando pochissimo. Questo è tipico proprio dei ragazzi”. Anche l’Aidaf, l’Associazione italiana danza e attività formative, ha scelto di porre l’attenzione su simili disagi e l’ha fatto realizzando, in collaborazione con gli esperti del Bambin Gesù, un manifesto nazionale di informazione e prevenzione dell’anoressia. Tale manifesto, spiega la presidente Amalia Salzano “ha l’obiettivo di evitare la facile equazione tra danza e anoressia e proporre un messaggio positivo, legato a un’armonico sviluppo psico-fisico di coloro che la praticano”. Quindi, oltre a spiegare che presto prenderà il via anche una collaborazione con il settore della moda, ha concluso: “Senza un corpo sano non si danza”.
E’ diventata la nuova ossessione della magrezza a tutti i costi il Thigh Gap, lo spazio che si crea tenendo le gambe chiuse. E impazza su social network, profili, Twitter e Instagram, con adolescenti più o meno cresciute che tentano di dimostrare in tutti i modi di essere vicine a quell’ideale. E gli scatti non permettono di barare, così come non lo fa lo specchio: in piedi e a piedi uniti, o c’è quel “diamante d’aria” o non si è perfettamente magre. Almeno non secondo il web. L’idea originale non si sa dove abbia origine, ma sta spopolando dopo la recente denuncia della modella Robyn Lawley secondo la quale il thigh gap è ciò che ha rovinato la sua carriera, dopo esser diventata la nuova ossessione di stilisti e agenzie. Come ricorda Blitz, qualcuno, tempo fa, ha usato su un blog dedicato alla magrezza estrema una sua foto di moda in lingerie per prenderla in giro: il suo “thigh gap” non era abbastanza pronunciato. E giù sfottò, con la modella definita, il più delle volte, “maiale”. Anna Benini, sul Foglio, ha recentemente tradotto il termine con “diamante d’aria”, riferendosi allo spazio che si crea nella parte alta delle cosce appena sotto il sedere. Non importa che si usi la terminologia inglese o si prediliga la lingua italiana: l’oggetto di discussione resta lo stesso. Così come quell’ideale di magrezza estrema che mette in allarme medici e genitori.
Intervista esclusiva di Nina Moric a Verissimo, in onda domani pomeriggio su Canale 5, durante la quale ha rivelato che “Da bambina sono finita in ospedale molte volte per colpa di mio padre che mi violentava”. E se questa rivelazione è si per sè spiazzante, la showgirl prosegue svelando che nel suo passato ha dovuto combattere anche contro l’autolesionismo e l’anoressia: “Negli anni ho avuto problemi di autolesionismo e anoressia perché pensavo che quel che era successo fosse colpa mia. Ed è anche per questo motivo che sono scappata dalla Croazia a soli 16 anni”. E alla domanda se senta ancora il padre molestatore e se sia riuscita a perdonarlo: “Non sento mio padre da oltre cinque anni e provo per lui solo indifferenza. Oggi ho 37 anni e ho superato la cosa, ed per questo che riesco a parlarne tranquillamente” e aggiunge “ho intenzione di scrivere un libro sulla mia vita e parlerò sicuramente di quello che mi è successo per dare forza e coraggio alle tantissime ragazzine che vivono quello che io ho vissuto da piccola”. Ma Nina Moric parla anche del suo ox compagno, Fabrizio Corona, con il quale hanno avuto un figlio, Carlos: “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo con il Tribunale dei Minori, quindi Carlos potrà andare a trovare suo padre in carcere”.
Aveva respinto le cure mediche, appoggiata dalla madre e dalla nonna, nonostante soffrisse di anoressia. Maria Antonella Mirabelli, 19enne argentina di Rosario del Tala, è morta per seguire le proprie convinzioni religiose. “Non ha ricevuto alcuna cura medica, sulla base del precetto biblico secondo il quale Dio cura ogni male”, hanno fatto sapere le due donne. Quando è mancata, pesava 31 chilogrammi. In una lettera la magre ha spiegato: “Abbiamo avuto fede e abbiamo pregato perché guarisse. Già precedentemente il Signore la aveva risparmiata dopo che le era stata diagnosticata la schizofrenia e una trombosi”. Il padre, separato dalla madre della ragazza, aveva tentato di evitare il peggio chiedendo l’intervento della magistratura per verificare se la giovane fosse stata di fatto abbandonata dalla sua ex moglie e madre della ragazza. Tutto è stato inutile. La giustizia “ha fatto tutto quel che c’era da fare” per convincere la ragazza, ha spiegato il responsabile della procura di Rosario del Tala, Elbio Rojin, sottolineando che in effetti le sue convinzioni religiose “hanno pesato molto” nel fatto di respingere le cure.
Rapita dalla clinica di riabilitazione, “Villa Pini d’Abruzzo”, in cui era ricoverato per anoressia e portata in Spagna, a Girona, questa la storia di una nostra connazionale, Jessica Consolomagno, 28 anni, che dopo 5 giorni ha approfittato di un’assenza del proprio aguzzino per contattare la polizia. La ragazza, ha dichiarato alla polizia di essere stata picchiata e costretta con la forza a seguirlo e ad abbandonare il suo paese natale. L’uomo sarebbe un pregiudicato romano di 40 anni.
«Ringrazio le forze dell’ordine per aver ritrovato la mia bambina – ha detto mamma Giuseppina – la mia Jessica è fragile ma ha avuto lo stesso tanto coraggio, non meritava di passare questo brutto incubo, non vedo l’ora di riabbracciarla»
Suscita critiche e perplessità la nuova campagna anti-anoressia dell’agenzia brasiliana Star Models, “You are not a sketch”, creata con l’aiuto di Photoshop. Gli annunci mostrano un’illustrazione di moda, con le sue proporzioni tipicamente esagerate, accanto a una modella che indossa lo stesso vestito ed ha uguali misure del bozzetto: insomma, “una visualizzazione letterale di ciò che la moda definisce standard a”, secondo Liz Osborne-Leavell. Accanto alla doppia immagine un annuncio: “Tu non sei uno schizzo”. L’aspetto grafico della campagna è stato lodato come “potente” e ci si augura possa inviare un efficace messaggio anti-anoressia che vada a contrastare la moda del web della “thinspiration” ed i siti pro-anoressia. Anche Adam Green mette pollice alto alla campagna: “Mi piacciono questi annunci, perché affrontano la questione che l’anoressia sembra derivare dall’incapacità delle persone di distinguere la realtà dalla finzione.” C’è anche, però, chi pensa che, al contrario, questi annunci possano rappresentare l’ennesima arma in mano a chi diffonde il mito della magrezza a tutti i costi. “E’ una buona campagna per le ragazze giovani che non hanno ancora ceduto alla Cultura del sottile del nostro Paese, forse per stroncare la tendenza sul nascere. Ma per coloro che soffrono già di anoressia, questi modelli non sono altro che il loro obiettivo”.
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Anche l’Italia non è nuova a queste immagini scioccanti: nel 2007 la campagna di Nolita aveva come interprete la modella Isabelle Caro. La ragazza all’epoca soffriva di anoressia ed è morta tre anni dopo, ancora 28enne.
Una cosa è certa: le agenzie di moda possono proporre milioni di immagini evocative e cercare di combattere questa piaga, sicuramente la stessa società potrebbe, a sua volta, cercare di capire e riconoscere i disagi che spingono sempre più adolescenti a percorrere la strada della magrezza a tutti i costi, anche se il prezzo ultimo dovesse essere la morte. Però finché i messaggi restano appesi ad un cartellone difficilmente riusciranno ad avere una vasta audience: ecco allora che serve anche “la pratica”: finché sulle riviste e le passerelle ci saranno ragazze che sì, assomigliano ad uno schizzo, difficilmente ci potrà essere un cambio di tendenza. Perché al giorno d’oggi sembra che la bellezza abbia due caratteristiche chiave: estrema magrezza ed eterna giovinezza. Il corpo di una donna, quello vero, è un’altra cosa. Il corpo di una donna, in ogni sua forma, è di per sé incredibile bellezza ed armonia: basta saperlo guardare con sguardo non condizionato! E, forse, c’è un’unica “cura” all’anoressia: amore e rispetto per se stessi.
E’ aberrante con un centro per curare i disturbi alimentari a Stoccolma fosse diventato un punto d’interesse per le agenzie di modelling che qui potevano reperire le ragazze anoressiche da avviare al lavoro di modelle. Pazienti a cui venivano fatte offerte di lavoro proprio in virtù della loro malattia. Un messaggio naturalmente devastante come ha affermato la dottoressa Anna-Maria af Sandeberg, che ha spiegato come lo staff medico abbia anche ristretto l’accesso alla struttura solo per le famiglie e i pazienti cercando così di limitare i contatti tra i “talent scout” e le ragazze anoressiche.
Si chiama “thinspiration” ed è una pratica, abominevole, di incoraggiarsi vicendevolmente a sostenere l’anorressia o la bulimia. Si tratta in pratica di trasformare una malattia uno stile di vita. Così i social network sono invasi di messaggi di incoraggiamento, di non mollare la lotta al cibo, di sentirsi un gruppo e non isolate dal mondo. Devianze pericolose!
Per contrastare il fenomeno i principali social network hanno adottato delle policy restrittive che prevedono limitazioni, controlli e filtri in relazione ai contenuti pubblicati dagli utenti, ma che alla prova dei fatti si sono dimostrati insufficienti. E se Tumblr ha delle regole precise che boicottano tali comportamenti, il “buon” Twitter, che mette al bando la pornografia, la violenza, la minaccia, la violazione della privacy o di copyright, non ha nessuna norma contro immagini e conversazioni che istigano ai disturbi alimentari.
Instagram prevede che «tutti gli account che verranno scoperti a incoraggiare o a spronare gli utenti ad adottare comportamenti quali anoressia, bulimia o altri disordini alimentari, oppure pratiche di autolesionismo o suicidio, verranno disattivati senza alcun preavviso». Ma di fatto i filtri preposti raramente funzionano. Ma il vero diffusore, suo malgrado, del pensiero “thinspiration” è Youtube dove i video etichettati “anorexia” non spiegano il fenomeno o lo combattono, bensì incitano a diventare parte del “macabro gruppo di anoressiche e bulimiche”.
QUANDO SI METTERA’ SERIAMENTE AL BANDO QUESTA ABOMINEVOLE PRATICA?
Difficile la vita ad Hollywood per Kristen Stewart. Dopo essere stata scaricata da Robert Pattinson, ora l’attrice è stata abbandonata anche da tutti gli altri uomini inglesi, che l’hanno eletta la meno sexy di Hollywood. E’ il risultato del sondaggio del sito “Menkind”, che ha spiegato come “sul grande schermo il pubblico maschile non ami vedere attrici malate e anoressiche”. Quando si fermerà il gossip? Quando è sempre troppo tardi?
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