
Anna Finocchiaro: Anna Finocchiaro è una specie di Violante in gonnella, nel senso che ha fatto il Magistrato anche se soltanto per due anni a Catania, poi nel 1987 è entrata in Parlamento e da lì non si è più mossa praticamente. Se non ricordo male ha 8 legislature all’attivo che è un record che condivide con la Bonino e lì ne ha combinate di tutti i colori, naturalmente. Tutti disastri di solito, quasi sempre veniva recuperata con il proporzionale perché non riusciva a farsi eleggere dai collegi maggioritari, quando non c’era il recupero come alla sua candidatura alle regionali in Sicilia è stata violentemente sconfitta, addirittura da Raffaele Lombardo, bel personaggino, e si è sempre fatta paracadutare altrove. L’ultima volta l’hanno paracadutata addirittura a Taranto e infatti in tutta la Puglia proprio il PD ha perso nonostante che abbia non solo il Sindaco di Taranto, ma anche il Presidente della Regione di centro-sinistra Vendola.
Nonostante sia un Magistrato, in Parlamento si è segnalata, esattamente come Violante, per inciuci di ogni genere sulla giustizia. Nel corso degli anni, stavo ripassando proprio il paragrafo di “Se li conosci li eviti” che è il nostro libro scritto insieme a Peter Gomez sugli impresentabili della scorsa legislatura, è riuscita a parlare a favore di amnistie, indulti, immunità parlamentare, di cui lei è una fervente sostenitrice. Contro l’indipendenza della magistratura, anzi ha detto che la magistratura si occupa di troppe cose, di solito lo dice quando qualche suo compagno di partito è coinvolto in vicende giudiziarie. Addirittura ha trovato da ridire sull’obbligatorietà dell’azione penale che purtroppo per lei è garantita dalla nostra Costituzione; ha avuto occasione di elogiare molto Andreotti per la sua assoluzione, peccato che Andreotti non sia stato assolto, ma sia stato salvato dalla prescrizione per il reato di mafia commesso fino almeno alla primavera del 1980. E se un somaro in fatto di diritto può confondere forse la prescrizione con l’assoluzione, un magistrato non può confonderla, quindi questi non sono errori in buonafede, sono errori dolosi dovuti naturalmente a magheggi e intrugli che si fanno in Parlamento.
È riuscita anche a nominare capo del suo staff, quello che le scriveva i discorsi Salvo Andò un vecchio arnese del Partito Socialista molto legato a ambienti addirittura malavitosi anche se poi nel processo è stato assolto, ma i contatti con elementi piuttosto pericolosi della Catania di un tempo li aveva e la Finocchiaro è riuscita a nominarlo praticamente suo ghost writer definendolo una personalità di altissimo livello, pensate Salvo Andò. Che altro dire? La cosa principale è che purtroppo la Signora Finocchiaro ha un marito, Melchiorre Fidelbo, il quale è attualmente sotto processo per truffa allo Stato. Mi sono segnato qua un’Ansa del 24 ottobre 2012: “il Gup di Catania Marina Rizza ha rinviato a giudizio 4 delle 5 persone indagate nell’inchiesta sulla procedura amministrativa che avrebbe portato all’affidamento senza gara dell’appalto per l’informatizzazione del Presidio Presidente di assistenza di Giarre, assegnato allo Solsamb”, società guidata da Melchiorre Fidelbo, che è il marito della Finocchiaro ma è anche un medico – ginecologo, piuttosto addentro nei sistemi della sanità regionale siciliana.
“Per abuso d’ufficio e truffa aggravata sono stati rinviati a giudizio oltre a Fidelbo, l’ex-direttore amministrativo dell’azienda sanitaria e provinciale di Catania, l’ex direttore generale dell’Asp 3 e il Gup ha disposto sentenze di non luogo a procedere invece per la responsabile di quella procedura etc., L’accusa è stata rappresentata dal PM La Rosa, al centro dell’inchiesta la stipula della deliberazione del 2010 e che autorizzava l’Asp di Catania a stipulare una convenzione con questa società del marito della Finocchiaro, che secondo l’accusa sarebbe stata redatta senza previo espletamento di una procedura a evidenza pubblica”. -Non hanno fatto la gara, gliel’hanno data così, brevi manu come si fa per i raccomandati, del resto tutti lo sanno chi è Fidelbo, è il marito della Signora Finocchiaro, quindi ha ottimi argomenti per ricevere eventuali favori, se poi il processo stabilisse che li ha avuti,- In violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna, come previsto dalla normativa regionale. L’atto, sostiene la Procura, avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società Solsamb,- la società di Fidelbo- “Consistito nell’affidamento diretto alla società di una prima anticipazione di 175 mila Euro”.
Prendiamo una Presidente della Repubblica con il marito sotto inchiesta?
Credo che un Presidente della Repubblica non possa avere il marito sotto processo, mettetevi nei panni di chi sta facendo quel processo, con quale serenità potrebbe giudicare il marito del Presidente della Repubblica, quindi la Finocchiaro, mi dispiace, ma almeno questa volta per decenza dovrebbe saltare un turno. Ed è sorprendente che il suo partito non si renda conto dell’imbarazzo che creerebbe a tutti gli italiani, oltre che, spero, al suo partito di provenienza, l’ascesa della Finocchiaro addirittura sul Colle più alto, dove non solo si fa il Presidente della Repubblica, ma si fa anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. E’ evidente che un magistrato dovendo processare il marito della Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura è evidente che non sarebbe affatto sereno e non potrebbe essere certamente scevro da quei condizionamenti che invece non devono minimamente sfiorare chi deve giudicare.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...