Gran parte degli assessori e dei consiglieri della Regione Lombardia hanno accolto il cardinale Angelo Scola al suo arrivo nell’aula del Consiglio. Accoglienza diversa invece da parte dei nove consiglieri del MoVimento Cinque Stelle, che hanno abbandonato la stanza. I Cinque Stelle, con un bavaglio legato attorno a un polso, avrebbero voluto prendere la parola per criticare la scelta di ospitare l’arcivescovo di Milano in una sede “laica”. Già nei giorni scorsi la visita era stata contestata. Il cardinale ha fatto un intervento sul “nuovo Umanesimo” e “il futuro della Lombardia”. “Ringraziamo il cardinale Scola per aver risposto positivamente, la sua è una presenza importante”, dice Cattaneo (Ncd), il presidente dell’assemblea regionale che ha fortemente voluto la presenza di Scola in aula. “Ascolteremo l’intervento del cardinale di Milano nell’aula di Consiglio che in passato aveva accolto altri leader religiosi come il Dalai Lama. Il tema che l’arcivescovo ha voluto scegliere è certamente di grande attualità e il suo intervento sarà un contributo importante per il dibattito civile sul bene comune e sulla strada ardua che bisogna percorrere per costruirlo. Un intervento di una personalità dall’alto e riconosciuto spessore intellettuale, oltre che del pastore della Chiesa lombarda”. Cattaneo, riguardo la protesta dei pentastellati, ha inoltre voluto sottolineare che il Consiglio regionale della Lombardia “è un’istituzione laica” e “nessuno rincorre confessionalismi fuori luogo e fuori tempo”. E ancora: “Voglio tranquillizzare a questo riguardo i colleghi che hanno sollevato preoccupazioni infondate”. Secondo Cattaneo, infatti, “la vera laicità, a differenza del laicismo che ne rappresenta l’involuzione regressiva sul piano culturale e politico, è aperta all’ascolto della parola e del contributo di chiunque”. Da parte loro, i consiglieri del M5S hanno salutato l’Arcivescovo di Milano prima che lasciasse l’Aula del Consiglio regionale. Spiega la portavoce Paola Macchi: “Gli abbiamo detto che lo abbiamo ascoltato dal nostro ufficio, perché noi non siamo contro la Chiesa e contro nessuna religione. Rispettiamo il cardinale, ma ci teniamo a salvaguardare luoghi come questo in uno Stato laico. Il cardinale ci ha ringraziato molto perché siamo andati a parlargli di persona e a spiegare le nostre posizioni. Noi del Movimento 5 Stelle siamo sempre disposti a confrontarci in modo civile”.
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L’ultimo profilo truffa di Facebook? Il falso cardinal Scola
Di falsi profili Facebook ne è piena, ma quello contraffatto del cardinale Angelo Scola è una vera truffa. Chi ha rubato l’identità all’arcivescovo sta operando una vera e propria truffa chiedendo di inviare denaro su un conto per aiutare i bambini africani. A segnalare il falso profilo è stato proprio il portavoce del cardinale, don Davide Milani che, dalla sua pagina personale Facebook e su quella del finto arcivescovo (‘Angelo Cardinal Scola’) assicura che è un falso e invita tutti a non rispondere alle richieste – scritte, tra l’altro, in un italiano approssimativo – di inviare denaro. Purtroppo le vittime sono già molte.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 1, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/01/lultimo-profilo-truffa-di-facebook-il-falso-cardinal-scola/
Che cittadini e autorità non si dimentichino del Duomo: l’appello del cardinale Scola
Si è celebrata la Festa della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, ieri, al Duomo di Milano, con la messa recitata dall’arcivescovo Ettore Scola. La dedicazione viene celebrata la terza domenica di ottobre perche’ proprio quello stesso giorno, nel 453, l’arcivescovo Eusebio consacrò la chiesa di Santa Maria Maggiore, e così fece anche nel 1577 San Carlo quando benedì il Duomo. Per l’occasione, il cardinale ha voluto ricordare che ”il tempio” è fatto di persone, quelle che”intendono seguire Gesù Cristo”. Ma ha anche elevato un appello: ”Speriamo che i milanesi e le autorita’ di Milano non si dimentichino di questo punto di riferimento”. Il richiamo è alla necessità di un impegno concreto: nonostante tra finanziamenti pubblici e privati siano stati raccolti 30 milioni di euro, infatti, tra reastauri e nuovi lavori si prevede una spesa attorno ai 50. E’ il Corriere della Sera a spiegare che, ogni anno, la sola manutenzione del Duomo costa circa 10 milioni di euro, ma bisogna considerare anche i recenti interventi e quelli che sono in progetto. Solo per restaurare la Guglia maggiore, infatti, sono stati spesi oltre 9 milioni mentre, avvicinandosi l’Expo, sono previsti lavori per circa 30.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/21/che-cittadini-e-autorita-non-si-dimentichino-del-duomo-lappello-del-cardinale-scola/
Sacerdoti a scuola di finanza per aiutare le famiglie in crisi.
La crisi economica, non quella delle vocazioni. È l’emergenza, il tema sul quale i preti milanesi chiedono notizie e strumenti per capire i problemi della gente e per aiutarla concretamente. Per questo la Diocesi organizza il primo «corso di economia e finanza» per sacerdoti, diaconi e religiosi. Sono stati i preti stessi a chiedere in Curia un corso di formazione per capire la crisi economica. E i collaboratori dell’arcivescovo Angelo Scola, hanno capito che non basta far ripartire il «Fondo famiglia» che aiuta i disoccupati, ma che bisogna anche mettere in condizione i preti di interagire in modo competente con chi ha perso il lavoro ed ha esaurito i propri risparmi.
Per questo parte un vero e proprio seminario — per ora in tre puntate — con docenti dell’università Bocconi pronti a chiarire ogni dubbio, in modo tale che, anche in chiesa, entrino le nozioni base per capire il momento che il Paese sta attraversando. «Abbiamo pensato questa prima iniziativa perché ce lo chiedevano i responsabili delle comunità pastorali — spiega il vicario episcopale Carlo Faccendini — Sarà un corso di aggiornamento per offrire parametri più seri, critici e rigorosi per leggere la realtà e per rispondere alle richieste delle persone, evitando giudizi superficiali, entrando dentro il vissuto di fatica di tante famiglie».
Pubblicato da tdy22 in aprile 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/06/sacerdoti-a-scuola-i-finanza-per-aiutare-le-famiglie-in-crisi/
FRANCESCO I – Jorge Mario Bergoglio
Viva il papa, viva il papa, è il grido che proviene da Piazza San Pietro, dove i fedeli sembrano stare in più in uno stadio che nella piazza della più grande basilica di Roma.
Cresce in piazza S.Pietro l’attesa per l’habemus papam e cresce l’entusiasmo della folla presente. Dalla piazza si levano veri e propri cori, intonati da religiosi e laici, che scandiscono il saluto al nuovo Pontefice. Ma c’è anche chi, in questi momenti, si raccoglie in preghiera con il rosario in mano.
BERGOGLIO
Jorge Mario Bergoglio questa volta ce l’ha fatta! Già molto quotato durante le elezioni che videro Ratzinger salire al seggio pontificio, in quell’occasione aveva ottenuto il pieno appoggio dei conservatori e si era guadagnato, grazie alla sua esperienza nei Paesi del Terzo Mondo, quello dei moderati. La sua è l’immagine di un uomo semplice che ha scelto di vivere in un alloggio modesto rinunciando allo sfarzo ed alle comodità del palazzo arcivescovile. E’ un segnale positivo la sua rinuncia ai benefici come la limousine dotata di autista in favore dei mezzi pubblici, ma non va dimenticato che è anche un ortodosso, strettamente fedele alla visione di una Chiesa rigida che si oppone a matrimoni omosessuali, contraccezione e aborto. Certo l’età non è uno dei suoi punti di forza (76 anni contro i 78 di Benedetto XVI) ma è da notare come negli ultimi 8 anni sia riuscito ad annullare le accuse che gli valsero il seggio all’ultimo Conclave. All’epoca, dovette combattere contro l’attacco di un avvocato per i diritti umani argentino che lo accusava di aver partecipato al rapimento di due gesuiti nel Paese.
Arrivando a Roma, Bergoglio in un certo senso “torna a casa”, essendo figlio di immigrati torinesi. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, quello che è arrivato al conclave nelle vesti di Arcivescovo di Buenos Aires, dopo un diploma come tecnico chimico, entra nel seminario di Villa Devoto per passare poi, nel ’58, al noviziato della Compagnia di Gesù, compie studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, consegue la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo ‘San José’ di San Miguel. Ordinato sacerdote nel 1969 prosegue nella sua carriera di insegnante di letteratura e di psicologia fino ad arrivare a rivestire la carica di professore presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è eletto Provinciale dell’Argentina e, fra il 1980 e il 1986 è rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nominato il 20 maggio 1992 Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires da Giovanni Paolo II, il 27 giugno dello stesso anno riceve nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich. Il 3 giugno 1997 è nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino. Dal novembre 2005 al novembre 2011 è Presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001.
Pubblicato da tdy22 in marzo 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/13/francesco-i-jorge-mario-bergoglio/
Se il fumo è nero, Scola perde voti ed… escono gli outsider!
I fedeli non hanno dubbi: più fumate nere ci sono e più avanzano gli outsider. Se ieri il popolo di piazza San Pietro sperava nel miracolo e nella fumata bianca in tempi record, dopo il secondo esito negativo, cambia rotta. “Così Scola perde quota”, dice un ragazzo romano mentre lascia il sagrato. E ognuno spera nel ‘suo’ Papa. Un folto gruppo di persone, di Palermo, ‘tifa’ l’americano Sean O’Malley, il cappuccino che piace a chi vuole, spera e desidera una chiesa rinnovata. “A questo punto- dice sicuro Marco, 35 anni- o è O’Malley oppure finalmente un Papa nero’.
Pubblicato da tdy22 in marzo 13, 2013
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I primi indizi sull’elezione papale!
La Messa ‘pro eligendo’ si sta svolgendo secondo quanto previsto dal rito ecclesiastico, ma già si sono rivelate molti piccoli indizi che potrebbero far capire le preferenze dei cardinali. Ad esempio il ringraziamento di Sodano a Ratzinger, che viene letto dalla stampa specializzata come un invito a eleggere Angelo Scola. Per altri invece è stato solo un atto dovuto poichè in prima fila dei vescovi e arcivescovi nella Basilica di San Pietro c’è il Prefetto della casa pontificia, Monsignor Georg Gaenswein.
La messa, naturalmente celebrata in latino, ha poi visto recitare una prima lettura in inglese (secondo alcuni è sintomo che il Papa potrebbe essere americano, secondo altri l’ordine non ha una importanza sostanziale) a cui è seguito il salmo in italiano e poi una seconda lettura in spagnolo.
Sono previste preghiere in francese, swahili (lingua di molti Stati africani), portoghese, malayalam, lingua parlata in India, principalmente nel Kerala, e poi naturalmente in tedesco.
Pubblicato da tdy22 in marzo 12, 2013
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Canti, colpi di tosse e rosso. E’ iniziata l’elezione del PONTEFICE!
Alle 10.00 in punto nella basilica di San Pietro è iniziata la messa ‘’pro eligendo Pontifice’’ celebrata dal decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano. Tra i canti sacri e qualche colpo di tosse sono sfilati i porporati. Alle 16.30 è previsto l’ingresso in Conclave dei 115 cardinali elettori che entreranno in processione nella cappella affrescata da Michelangelo: da quel momento in poi sono tagliati fuori dal mondo. Ci sarà quindi il giuramento per l’elezione del Papa, cui potrà far seguito la prima votazione. La prima fumata nera si presuppone avrà luogo intorno alle ore 20. I grandi favoriti: Scola, Scherer e Ouellet, ma c’è anche chi spera in un Papa americano, tra i papabili in questo caso Timothy Michael Dolan e Sean Patrick O’ Malley.
Se mercoledì dal comignolo uscirà una fumata bianca, è probabile che il nuovo Papa sia Scola. Un passato in Comunione e liberazione, marcata anche da una rottura con il fondatore don Giussani nei lontani anni Settanta, e un presente da arcivescovo di Milano, Scola è vicino a Joseph Ratzinger, con cui ha condiviso la linea teologica nella rivista ‘Communio’. Nato a Malgrate, una giovinezza a Milano, è stato ordinato sacerdote a Teramo. Rettore della Lateranense, vescovo a Grosseto, patriarca di Venezia, infine, per volontà di Benedetto XVI, successore di Tettamanzi e Martini a Milano, si è dimostrato buon manager e, tramite la fondazione ‘Oasis’, ha da ultimo ampliato le relazioni internazionali e la dimistichezza con l’inglese, tanto da volare a fine dell’anno scorso a Londra e programmare un viaggio a Washington cancellato dalle dimissioni impreviste di Benedetto XVI.
Con Scola ci sono diversi europei (il francese Vint-Trois, lo spagnolo Rouco Varela, l`olandese Eijk, il croato Bozanic), qualche italiano (Carlo Caffarra in particolare), e forse qualche voce mediorientale. Se al primo voto coagulasse un buon pacchetto di voti, si potrebbe innescare un effetto calamita abbastanza rapido da far presagire una pronta elezione. Il susseguirsi di fumate nere potrebbe, al contrario, indicare che il papabile italiano non ha raggiunto la fatidica quota di 77 voti necessari a divenire Pontefice. In questo caso avrebbero maggiori possibilità altre personalità a lui, per certi versi, assimilabili.
Forti, in particolare, i nomi del canadese Marc Ouellet (che non voterebbe Scola) e dell’ungherese Peter Erdo (presidente moderato del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa), capaci, entrambi, di attrarre diversi voti curiali. Forte anche il nome del cardinale austriaco Christoph Schoenborn, allievo di Ratzinger, campione anti-pedofilia, emerso in passato per uno scontro sia con Tarcisio Bertone (con Scola, Ruini, Bagnasco e Meisner chiese a Benedetto XVI di mandarlo in pensione) che con Angelo Sodano (che aveva liquidato le critiche alla Chiesa sulla pedofilia come “chiacchiericcio”). Sebbene non sia scontato vedere un Papa austriaco dopo un Papa tedesco, Schoenborn, apparso in perfetta forma ad una messa celebrata domenica subito seguita da una conferenza stampa, potrebbe attrarre i voti delle anime più critiche del collegio cardinalizio con la Curia romana (America, Germania).
Scola, ad ogni modo, non sarà l’unico a partire con un buon pacchetto di voti. Ai nastri di partenza si presenza anche il brasiliano Pedro Odilo Scherer, arcivescovo di una città immensa come San Paolo, in passato stimato funzionario della congregazione vaticana dei Vescovi. Di origini tedesche, sarebbe il primo Papa sudamericano. Ha il sostegno del cardinale decano Angelo Sodano e di vari nunzi apostolici, ma il perimetro dei suoi voti è più ampio di quello curiale.
Sono gli americani il terzo attore con possibilità di entrare in partita. Giunti agguerriti a Roma, gli undici cardinali a stelle e strisce sono capitanati dall’arrembante arcivescovo di New York Timothy Michael Dolan. Dovrebbe essere lui il portabandiera al primo scrutinio di questa sera. Se su Dolan convergeranno solo undici voti, la partita degli statunitensi è chiusa. Se invece sin dal primo scrutinio gli americani raccogliessero più voti, potrebbero puntare a dar battaglia. Al posto di Dolan potrebbe subentrare Donald Wuerl di Washington o, più probabilmente, il cappuccino di Boston Sean O’Malley, notevole spiritualità, un buon passato da vescovo (a Boston ha ereditato la disastrosa piaga della pedofilia da Bernard Law), apprezzato da diverse anime del cattolicesimo associativo e stimato – con il suo fluente spagnolo e i suoi rapporti con gli ispanici – da diversi cardinali sudamericani. Se non fosse ancora tempo di un cardinale Usa, gli americani potrebbero comunque convogliare i propri voti su un sudamericano o un canadese.
Pubblicato da tdy22 in marzo 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/12/canti-colpi-di-tosse-e-rosso-e-iniziata-lelezione-del-pontefice/
Un Papa ciellino? Scola in pole position!
Il cardinale che potrebbe diventare Papa fu professore di filosofia di Silvio Berlusconi e discepolo di don Giussani. Anche se, dopo aver tenuto lezioni al meeting di Comunione e Liberazione, aver benedetto pellegrini ciellini diretti a Loreto, aver ricevuto le congratulazioni per la porpora dal fondatore di Cl, l’arcivescovo di Milano poco più di un anno fa ne ha preso le distanze con stizza. Forse per allontanare la sua figura da un altro ciellino doc Roberto Formigoni, finito nella bufera mediatica e giudiziaria: ”Ma è possibile che uno deve avere non uno ma due peccati originali?” si era chiesto l’arcivescovo, sottolineando di ”non aver partecipato da vent’anni a riunioni organizzative” e ormai di ”non conoscere tutti quelli che hanno meno di sessant’anni”.
Eppure l’arcivescovo di Milano con alcune dichiarazioni – gennaio 2012 per esempio quando ormai alcuni già sapevano che Ratzinger pensava a dimettersi o almeno lo stava per decidere – sembra aver rinnegato l’appartenenza a Cl e anche la sola vicinanza con Formigoni. “Negli ultimi vent’anni ci siamo visti sì e no una volta all’anno a Natale” aveva risposto. E ammonendo i cronisti a “non confondere verità e verosimile” aveva sottolineato: “Dicono ‘sono nati entrambi a Lecco, hanno militato entrambi in Comunione e liberazione, sono stati amici per tanto tempo. Sarà mai possibile che Scola non c’entri niente con Formigoni?’ No, non c’entra niente”. Insomma, sulla propria militanza in Cl, Scola si era chiesto ironicamente: “Possibile che uno si debba portare addosso non uno ma due peccati originali?”. Una domanda, la sua appartenenza al Cl, secondo l’arcivescovo senza senso, dovuta alla fissazione dei giornalisti che lo “tirano in ballo” quando si parla dell’organizzazione anche se io, spiegava “non ho più partecipato a riunioni organizzative e ormai non conosco nessuno tra quelli che hann0 meno di sessant’anni”. Una versione confermata dal Celeste: “Siccome siamo stati educati in Cl, sembra che tra Formigoni, Scola e tanti altri, noti e meno noti, ci siano costantemente dei summit in cui si prendono decisioni insieme. Questo non è vero. Negli ultimi 20 anni, ben che vada, per il tradizionale scambio degli auguri di Natale. Io e Scola ci conosciamo e siamo amici da tantissimi anni ma è vero che negli ultimi 20 anni ci siamo visti, ben che vada, per gli auguri di Natale”. Poi nell’aprile del 2012 Scola a una domanda sbottava: “‘Cosa ne so io di Comunione e Liberazione, non parlo di queste cose, né’ di Cl né di Formigoni né di altro”.
Ostacolato sempre da Bertone e percepito come estraneo alla Curia romana e alla gestione che l’ha caratterizzata in questi ultimi anni, sembra essere uno dei due candidati favoriti.
L’altro, il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo metropolita di Sao Paulo in Brasile, e’ nato il 21 settembre 1949. Creato e pubblicato Cardinale da Benedetto XVI nel Concistoro del 24 novembre 2007, del Titolo di Sant’Andrea al Quirinale.
Dal 2003 al 2007 e’ stato segretario generale della Conferenza episcopale brasiliana. Il 21 marzo 2007 e’ stato nominato arcivescovo di Sao Paulo. E’ succeduto nell’incarico al cardinale Claudio Hummes, nominato da Benedetto XVI prefetto della Congregazione per il Clero.
Ha indicato proprio nell’insegnamento e nella testimonianza di Benedetto XVI a Sao Paulo e ad Aparecida i punti centrali della sua missione come pastore: la centralita’ della parola di Dio, la forza della carita’, con una particolare attenzione alle tante ”sacche” di poverta’ che contraddistinguono tragicamente la realta’ brasiliana. E ancora, l’attenzione ai giovani, la catechesi, la formazione, la difesa della vita e la riaffermazione della centralita’ della famiglia nella societa’.
Intanto il Conclave è fissato per la prossima settimana e da allora la partita sarà aperta!
Pubblicato da tdy22 in marzo 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/08/un-papa-ciellino-scola-in-pole-position/
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