Era la quinta volta, in sei anni, che Jason Mortensen si sottoponeva a un’operazione chirurgica per l’ernia. Al suo risveglio dall’anestesia ha trovato accanto a sè una donna decisamente attraente alla quale ha comunciato ad esprimere apprezzamenti un po’ confusi. E’ arrivato anche a chiederle chi l’avesse mandata e se fosse una modella. Lei, che è anche la divertita autrice del video, alla fine ha “confessato”: è la sua compagna e stanno assieme da ben sei anni. Ancora confuso dall’anestesia, Jason appare incredulo e felice alla notizia: le chiede se si siano mai baciati e poi esclama: “Siamo sposati? Wow. Che colpo!”.
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Gli anestesisti le disegnano i baffi prima dell’intervento: denunciati
Veronica Valdez, dopo un’operazione, ha denunciato gli anestesisti del Torrance Memorial Medical Center, a Los Angeles. Il motivo? Prima dell’intervento le hanno disegnato dei baffi finti. Uno scherzo che i medici si sono sentiti di fare perchè la paziente era anche una loro collega, che evidentemene non ha apprezzato la burla giunta in un momento per lei così personale. é quindi passata alle vie legali dopo aver visto la foto che le era stata scattata. In tribunale i medici, stando a quanto riporta il NY Daily News, hanno sostenuto che “Non pensavamo si arrabbiasse tanto”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/06/gli-anestesisti-le-disegnano-i-baffi-prima-dellintervento-denunciati/
Paziente sottoposta a intervento a Padova: al posto dell’anestesia, l’ipnosi!
E’ l’ipnosi la nuova frontiera della sala operatoria. Utopia? No, realtà! A Padova si è già provato ad effettuare un intervento utilizzando questa tecnica al posto dell’anestesia e dell’evento, destinato a far scuola, si parlerà sul numero di settembre della rivista “Anaesthesia”, firmato da chi, durante quell’intervento, l’ipnosi l’ha indotta: Enrico Facco, docente di Anestesia e rianimazione del Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Padova. Il caso è quello di un intervento, della durata di mezz’ora, è stato eseguito su una paziente affetta da tumore alla pelle alla coscia destra, a cui è stata praticata un’incisione rimuovendo il tessuto adiposo sotto il tumore stesso, ma preservando la fascia profonda. L’ipnosi si era resa necessaria in quanto la paziente, una 42enne, presentava diverse allergie a sostanze chimiche e reazioni allergiche anche all’anestesia locale. Il professor Facco ha spiegato: “Alla paziente è stato rimosso un tumore alla coscia destra con la sola ipnosi come anestesia-. L’ipnosi è stata indotta facendo chiudere gli occhi e contemporaneamente suggerendo verbalmente la realizzazione di uno stato di rilassamento e senso di benessere”. Prima della sala operatoria, la donna si è sottoposta a due sedute, durante le quali il docente ha testato il grado di ipnotizzabilità della donna; in sala operatoria Facco ha detto poche parole alla paziente che “dopo l’operazione, si è alzata ed è uscita con le proprie gambe”. A confermare che la donna non ha percepito dolore ci sono anche i parametri vitali, pressori e cardiaci, rimasti perfettamente stabili. Riguardo la nuova frontiera, Facco commneta: “Una frontiera nuova, ma anche vecchia come il mondo. L’ipnosi è una tecnica che può essere applicabile in diversi campi: per curare gli attacchi di panico, fobie, altri disturbi. C’è chi ha la fobia del dentista, e non riesce nemmeno a entrare in clinica: l’ipnosi è adatta anche in quei casi, perché oltre ad avere una funzione analgesica (e senza analgesico), poi aiuta il paziente a superare il suo problema, la sua fobia”. Come funziona quindi? “Il dolore è un fenomeno funzionale molto complesso: ci hanno insegnato che in un danno periferico, per esempio una ferita, il neurone lo segnala al cervello e noi sentiamo male. Non è così” spiega il docente. “Non dobbiamo pensare sia come un filo che unisce le parti, ma piuttosto un circuito integrato molto complesso, possiamo paragonarlo a un sofisticato pc, una serie di strutture celebrali che possono portare il dolore a dismisura, oppure attenuarlo. Pensiamo agli atti di eroismo, ai soldati al fronte, che con una gamba rotta riescono ancora a combattere: qui il dolore è attenuato. È accentuato invece nell’esempio della più riprovevole azione umana, la tortura. L’ipnosi, come l’agopuntura, non fa altro che modulare il dolore attraverso le aree celebrali inconsce”.
Pubblicato da tdy22 in agosto 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/21/paziente-sottoposta-a-intervento-a-padova-al-posto-dellanestesia-lipnosi/
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