Luciano Violante, esponente Pd, scelto tra i “saggi” nominati da Giorgio Napolitano per le riforme, è intervenuto oggi alla sede del Pd di Torino. L’assemblea era stata indetta per discutere la proposta di appello alla Corte costituzionale da parte della giunta delle elezioni del Senato. Sorprende che Violante abbia affermato:
“Silvio Berlusconi ha il diritto di difendersi davanti alla Giunta del Senato come qualunque altro parlamentare, né più né meno. Occorre rispettare le regole anche per i nostri avversari. E’ molto facile applicare le regole solo per gli amici, è molto più complicato farlo per gli avversari” e poi ha aggiunto “non ho mai pensato a salvacondotti per Berlusconi… Io non sono favorevole a trasformarlo in una vittima”.
Da quando un condannato è una vittima? Al limite le vittime sono altre… come sorprende ancora che si parli di “difesa”. Non ci sono forse stati 3 gradi di giudizio per difendersi? Sì, ma per quelli che sono “più uguale degli altri” c’è la possibilità di essere giudicati dai propri pari, sembrerebbe la Magna Charta del 1215 invece è una realtà del 2013.
Così accade che alle parole del “saggio” una donna di 72 anni, in polemica con le frasi dell’ex giudice, lasci la riunione. Lei è Vittoria Silvestri e alle parole di Violante ha replicato: “Mio marito è stato assunto alla Fiat solo dopo aver presentato il certificato penale. Perché noi del Pd dobbiamo difendere un delinquente?”
Ma nonostante la base lasci la riunione Violante è andato avanti per esporre la sua linea: “Attenti al voto segreto, qualcuno farà scherzi e poi daranno la colpa a noi. Non ci sono scherzi né sotterfugi ma l’applicazione delle regole sì. La decadenza sarà votata, nei tempi giusti”.
Quale generazione vedrà la decadenza di Berlusconi?