Buffon e la moglie sono in crisi? Dagospia querelato per 750mila euro

Gigi-Buffon-e-Alena-Seredova-tuttacronacaSi è parlato tantissimo della presunta crisi tra il portiere della Juve e della Nazionale Buffon e la moglie Seredova ma ora Dagospia, dal suo sito, lancia l’allarme: “Attenti a scrivere e a dire della crisi del matrimonio di Alena Seredova con Gigi Buffon”. Il rischio che si corre? “Potreste finire ricoperti da una tonica querela con una richiesta di risarcimento danni di (almeno) 750mila euro”. E ancora Dagospia continua: “Insomma, abbiamo scherzato. Gigi Buffon ha lasciato il tetto coniugale per andare a vivere in casa di Riccardo Grande Stevens solo per un fatto di arredamento…”

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Seredova-Buffon-D’Amico: il mistero del triangolo s’infittisce

Buffon-Seredova-DAmico-tuttacronacaSi arricchisce di nuove indiscrezioni il presunto triangolo tra Alena Seredova, Gigi Buffon e Ilaria D’Amico. Il settimanale Chi racconta infatti che la giornalista si sarebbe recata dallo storico avvocato della Juventus, Grande Stevens, nel palazzo in Via Manzoni. Con lei, a bordo di una Jeep bianca, tre bodyguard mentre degli ombrelli l’avrebbero celata alla vista. Dopo l’incontro con il legale, la giornalista sarebbe poi salita a bordo di una Fiat di colore nero. Ovviamente la curiosità di scoprire cosa si nasconde dietro questo incontro misterioso con Grande Stevens e il cambio di automobile è tanta, ma certo è che la storia continua. Nel frattempo il portierone della Juve e della Nazionale ha detto: “Sono una persona leale, non ho nulla di cui pentirmi”. E ancora, a Sky Sport racconta: “Isolarmi da tutto? Ho un lavoro talmente bello, mi prende e mi entusiasma. Lotto insieme alla società, ai miei compagni, all’allenatore per traguardi sempre prestigiosi”. E aggiunge: “Molta della mia attenzione è dedicata al campo. Per il resto, a 36 anni una persona è matura. Ho sempre avuto un sano spirito autocritico e per cui quando mi guardo in faccia, allo specchio, so di essere una persona con i miei difetti, come tutti. Sono anche una persona molto leale e schietta. Per cui non ho nulla di cui dolermi”.

Buffon fa le valigie: Alena lo caccia!

gigi-buffon-seredova-tuttacronacaE’ Dagospia ad aggiornare il gossip che riguarda il portierone della Juve e della Nazionale Gigi Buffon. Da settimane ormai si parla della crisi con Alena Seredova e negli ultimi tempi si è vociferato di una presunta storia tra il calciatore e la giornalista Ilaria D’Amico, notizia mai smentita dai diretti interessati. Ma ora Dago aggiunge un nuovo tassello: Buffon sarebbe andato a vivere da Riccardo Grande Stevens, ex di Valentina Baldini, attuale fidanzata di Andrea Pirlo.

Dove vive oggi Gigi Buffon? Essì, lo scorso 22 gennaio la Seredova lo ha accompagnato con le valige verso l’uscita di casa. E il caos vuole che, tramite un conoscente, il senzatetto Buffon abbia trovato ospitalità nell’appartamento torinese di corso Vittorio Emanuele di un altro protagonista del triangolo delle corna, alias Riccardo Grande Stevens.

Sì, proprio colui che si è visto sfilare la sua Valentina da Andrea Pirlo, e che per dimenticare ha deciso di traslocare a Montecarlo. Dove è stato raggiunto dalla moglie cornificata di Pirlo, Deborah Roversi, e pare che i due sfortunati stiano tramando un piano per farla pagare ai due fuggitivi.

Intanto, la stangona Seredova e il portierone juventino stanno trovando un accordo per non farsi troppo del male: anche Alena ha una sua storia amorosa. Con Ilaria D’Amico, Buffon si incontrerebbe a Milano e avrebbero intenzione di sparare la loro gioia a luglio, al termine dei mondiali di calcio in Brasile.

Braccialetti Rossi… in attesa della seconda puntata, ecco le anticipazioni

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La nuova fiction targata Rai 1, dal titolo “Braccialetti Rossi”, andata in onda per la prima volta il 26 gennaio, ha fatto un boom d’ascolto insperato. La storia che ruota intorno ad alcuni ragazzi, tra gli 11 e i 17 anni, che sono ospiti di una struttura ospedaliera pediatrica, ha tra i suoi protagonisti adulti attori affermati come Laura Chiatti, Michela Cescon,Carlotta Natoli, Giampaolo Morelli, Giorgio Colangeli,Ignazio Oliva. Il vero perno della trama restano i ragazzi “diversi”, che la malattia unisce. Inevitabile l’amicizia che si sprigiona tra i piccoli “grandi” protagonisti e proprio in nome di questo sentimento sono pronti a sostenersi uno con l’altro nelle sfide quotidiane che ognuno di loro deve affrontare. Nella seocnda puntata che andrà in onda questa sera  Davide e Leo si ritroveranno chiusi insieme in ascensore e, dopo gli scontri avuti inizialmente a causa del difficile carattere del primo, i due ragazzi riusciranno finalmente a comunicare tra loro creando un bel rapporto di amiciziaAl gruppo formato dai giovani pazienti ricoverati in un ospedale pediatrico si aggiungerà anche il personaggio di Toni, un 14enne dalla personalità estrosa che entrerà subito in sintonia con Davide. I due ragazzi saranno poi eletti dai braccialetti rossi come il bello (Davide) e il furbo (Toni) del gruppo. Nel frattempo Leo scopre che si deve sottoporre ad un’altra serie di terapie per curare il tumore alla tibia e in questo frangente troverà conforto soprattutto in Cris, che in questo modo susciterà la gelosia di Vale, innamorato da sempre della ragazza. Alla fine però il ragazzo riuscirà a stare vicino al suo amico così come il resto del gruppo, che si unirà per sostenere Leo nel difficile momento. Anche questa sera lo share arriverà a toccare il 20%? Dall’attesa che si registra sul web sembra che il successo di questo format catalano traghettato in Italia sia destinato a un nuovo successo! 

 

Nuove indiscrezioni su Buffon-D’Amico-Seredova: crisi dal 2011…

foto-buffon-seredova_tuttacronacaPer chi preferisce i gossip sui calciatori che le prodezze in campo, questa settimana il settimanale Chi offre un articolo succulento che svela nuove indiscrezioni a proposito del triangolo Buffon-D’Amico-Seredova. Il portiere e la giornalista avrebbero iniziato a frequentarsi quando il giocatore era single, dopo essersi conosciuti a un evento di beneficenza. La D’Amico però, si sarebbe spaventata temendo di compromettere la sua credibilità come giornalista sportiva. A raccontare “tutta la verità” sono Valerio Palmieri e Gabriele Parpiglia su “Chi”.

 

 ”‘Chi mi conosce sa che per primo proteggo la nostra famiglia, senza dare spettacolo. Grazie’. Così risponde Alena Seredova quando le chiediamo un commento sulle voci di crisi fra lei e Gigi Buffon (….)

(…) Buffon avrebbe perso la testa per Ilaria D’Amico, la Seredova è ancora determinata nel tenere unita la propria famiglia e nel cercare di salvare un matrimonio a lungo desiderato (…)

 

Secondo quanto scrive “Chi”, la crisi della coppia sarebbe cominciata due anni fa e Ilaria D’Amico, sempre secondo quanto scrive il settimanale, c’entrerebbe poco.

 

“Le prime avvisaglie risalgono a fine 2011, quando la Seredova festeggia il Capodanno in Repubblica Ceca con i figli e Buffon la raggiunge per un solo giorno. La coppia non presenzia da tempo a eventi ufficiali, e presto arriva il primo spiffero: Gigi si vedrebbe con una ragazza spagnola, fisico slanciato e capelli biondi, che dedica al portiere persino un pezzo musicale, rimosso prontamente, su YouTube”.

“L’estate scorsa, quella della Confederation cup, Alena segue Gigi in Brasile, e alcune delle Wags presenti non dimenticano le furibonde litigate tra i due. Segue una vacanza per ritrovarsi in Sudamerica, ma la Seredova, con la nuova stagione calcistica, si vede poco allo stadio e, appena può, parte con i figli”.

“Alena si isola, conta solo sull’affetto dei figli, del cane Sprint e del fedele “tato” Adry, oltre che dell’amica Pavda. A dicembre ritornano insistentemente le voci di crisi e la Seredova vola in Turchia a seguire la Juventus contro il Galatasaray per dimostrare che la situazione è sotto controllo. A Capodanno sceglie Courmayeur, dove Buffon si palesa ancora un solo giorno, sufficiente ad Alena per postare una foto del marito accompagnata da un cuore. I primi di gennaio il portierone è ospite a Tiki Taka, il programma rivelazione di Italia 1. La redazione vorrebbe organizzare un videomessaggio da parte della Seredova: lei si dice disponibile, lui blocca tutto, non vuole assolutamente”.

“A margine di questa crisi c’è l’amicizia nata fra Buffon e Ilaria D’Amico. Quando, lo scorso ottobre, li vediamo insieme per la prima volta, i due sono già in crisi con i rispettivi partner. Ilaria si è lasciata a settembre con Rocco Attisani, dal quale ha avuto il figlio Pietro. I rapporti restano ottimi, Rocco ha preso una casa in centro a Milano vicino alla conduttrice, e fa sapere di vivere una bella storia d’amore con la ballerina argentina Haridian Benavente”.

“Il motivo dell’incontro fra Buffon e la D’Amico è la serata organizzata presso l’ospedale San Carlo Borromeo da Amo la vita onlus, associazione oncologica milanese che assiste i pazienti ricoverati presso la struttura e i loro famigliari. Gigi ha sempre avuto un cuore grande, con la Seredova sostiene progetti dedicati all’infanzia nei Paesi poveri, e anche la D’Amico non si tira mai indietro di fronte alle cause giuste. Nessuno, quindi, legge con malizia questo connubio benefico”.

“Pochi giorni dopo, però, arriva da Torino una voce clamorosa: Buffon si sta facendo arredare una nuova casa, dove campeggerebbero proprio delle immagini di Ilaria D’Amico: il portiere avrebbe perso la testa per la bella conduttrice. Siamo ai giorni scorsi: Ilaria, come vi mostriamo in esclusiva, incontra a Milano il suo riservatissimo manager, Beppe Caschetto. L’uomo che muove i palinsesti televisivi con star del calibro di Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Maurizio Crozza, Fabio Volo, Alessia Marcuzzi, si fionda da Bologna per incontrare la sua star”.

“I due vanno a pranzo insieme, Caschetto si mostra paterno, capisce che c’è un problema grosso da affrontare, anzi due. Il primo è la frattura fra Ilaria e il compagno, ancora fresca, il secondo è il polverone mediatico che si solleverebbe se si scoprisse che lei ha incontrato Buffon lontano dai campi. La D’Amico ha sempre curato molto la propria immagine, ha le amicizie giuste, da Giovanni Malagò a Monica Bellucci, e ha sempre rifiutato i calciatori proprio per non perdere credibilità nel lavoro e poter seguire la propria carriera giornalistica (non solo calcio, si è cimentata anche con l’approfondimento politico) senza entrare nel mirino del gossip”.

“Ma venerdì mattina esplode la bomba Buffon-D’Amico. La Seredova prende la macchina e va a Milano dagli amici Fabio e Valentina, trascorre una giornata tra il parrucchiere di fiducia e un giro in centro, coperta sempre da occhialoni, che non nascondono le lacrime. Le telefonate con Gigi non sono soft. Gli appellativi neanche. Secondo quanto risulta a “Chi” il portiere della Juventus avrebbe ammesso alla moglie di aver incontrato la conduttrice Sky per sole due volte, senza entrare nello specifico”.

 

Il settimanale contatta Buffon e il portierone della Nazionale risponde via sms:

 

“‘Ho sentito che in questo periodo sono in auge…ma ho un difetto grande, sono sempre stato per le gesta sportive quindi non voglio e non devo confondermi con tutto ciò che riguarda il privato, anche perché è privato’. E aggiunge: ‘La mia vita decido io come, quando e perché metterla in piazza. Tanto ho visto che la fantasia per scherzarci su non manca, scegliendo anche personaggi e ruoli che stimolano le più variegate immaginazioni, tra macellai, idraulici e nani di corte pronti a consolare regine orfane di re»’ Parole chiare, di uno che non fa passi indietro”.

“Ma la più spaventata sembra la D’Amico. Che domenica pomeriggio, a Sky calcio show, debutta così: ‘Ho vissuto settimane migliori, ma anche peggiori’. Dopo la diretta corre a Linate e si imbarca su un volo per Roma, dove ha casa e dove vive la sua famiglia. In cerca di tranquillità, anche se le previsioni meteo di questa settimana indicano bufera”.

“Non lasciarti sgomentare dagli addii. …

GOODBYE-tuttacronaca… Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare. E il ritrovarsi dopo momenti o esistenze, è certo per coloro che sono amici.”

-Richard Bach- (Illusioni, 1977)

Coppia di pinguini a sorpresa, sono lesbiche!

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La passione mostrata da Chupchikoni per Suki e viceversa non aveva destato alcun scalpore presso gli addetti del bioparco Ramat Gan in Israele: è del tutto normale, anzi, vivamente atteso, che una coppia di pinguini si … accoppi.
Ma a rivelare, praticamente per caso, che si trattasse di un evento davvero inconsueto fu un esame del sangue, un controllo di routine. Dal test risultò infatti che si trattava di due pinguini femmine.
Non si tratta di semplice affetto o amicizia, visto il comportamento che tengono: camminano sempre insieme, si intrattengono l’un l’altra con canti e mosse. Insomma, un corteggiamento in piena regola.
 “Vivono insieme, si sono fatte il nido per conto loro,” ha dichiarato un addetto del bioparco a NBC News. “Abbiamo persino assistito ad un tentativo di accoppiamento qualche settimana fa.”
Ed anche se non hanno un pulcino cui riversare il loro affetto, continuano a preparare il nido per un piccolino.
“Si comportano come se stessero covando,” ha dichiarato l’addetto. “Ovviamente non hanno un uovo loro, ma continuano a comportarsi come una coppia di maschio e femmina.”
Di coppie di pinguini dello stesso sesso la stampa ne ha gia’ parlato in passato, ma si trattava di maschi. Questa è la prima volta che si constata in uno zoo un caso di coppia tutta al femminile, avvenimento ritenuto più raro rispetto agli accoppiamenti maschili.
A quanto pare, non si tratta di carenza di pinguini maschietti nel recinto dello zoo – come gli addetti avevano inizialmente pensato. Ma di una preferenza del tutto spontanea.

“Quanto più uno ha fiducia in sé, …

amicizia-tuttacronaca… quanto più è armato di virtù e di saggezza, in modo da non aver bisogno di nessuno e da considerare ogni suo bene un fatto interiore, tanto più eccelle nel cercare e nel coltivare le amicizie.”

-Marco Tullio Cicerone- (Sull’amicizia, 44 a.e.c.)

Quando la street art… si tinge d’amore!

alex-senna-tuttacronacaParla d’amore, amicizia ed emozioni la street art del brasiliano Alex Senna, che porta i suoi cuori in giro per i muri del mondo. Coppie che si baciano, abbracciano, tengono per mano, momenti tra amici o di relax. Questi sono i temi preferiti dell’artista che ha realizzato nuove e romantiche illustrazioni a Miami in occasione dell’Art Basel 2013.

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Beau&Theo: la strana, dolcissima coppia. Sogni d’oro a loro!

beau-theo-tuttacronacaDifficile trovare una coppia più tenera di quella composta dal piccolo Beau e dal suo amico a quattro zampe Theo. A quanto sembra, almeno a guardare le immagini scattate dalla madre, l’americana Jessica Shyba, i due adorano schiacciare qualche sonnellino, purchè lo facciano assieme. Le foto stanno rapidamente facendo il giro dal web, questo grazie alla donna, autrice del blog Momma’s Gone City, che da quando Theo ha fatto la sua comparsa in famiglia ha iniziato a immortalare i due “ometti” condividendo i loro riposini sul suo account Instagram

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“Tutto è magia, o niente”

magia-tuttacronaca-Novalis- (Frammenti, 1795/1800)

“L’amico è la persona davanti alla quale…

amicizia-tuttacronaca…posso pensare ad alta voce.”

– Ralph Waldo Emerson –

A volte anche le bufale aiutano a far riflettere…

Facebook-bufala-tuttacronacaSta girando in rete la notizia di un 26enne francese, Antoine Garrot, giovane infermiere di Rennes, che ha deciso di fare un esperimento: essere sincero in Facebook per 24 ore. In quest’arco di tempo avrebbe commentato tutti i post che apparivano sulla sua bacheca dicendo esattamente quello che gli passava per la testa. Bando alla diplomazia quindi e alle gentilezze di rito. La “notizia” è stata fatta girare con tanto d’immagine che ne attestasse la veridicità. Una foto con i cognomi cancellati e le foto oscurate. A quanto si legge, quello che è accaduto in seguito è anche stato “largamente ritrasmesso dalla stampa locale”. Solo che leggendo qualche commento sui blog francesi che hanno riportato la notizia, il sospetto che sia tutta una montatura ad arte viene. Anche perchè di Antoine Garrot sul social blu se ne trovano, ma nessuno si è visto dimezzare le amicizie dopo un’intera giornata di “sincerità”. Quello che fa riflettere è che la foto riproposta più che a “commenti sinceri” fa pensare a offese gratuite (difficile tenersi gli add in questo modo), e nonostante questo fa riflettere. Quanti di noi sui social, ma anche nella quotidianità, riesce ad essere completamente sincero nell’arco di 24 ore? Quanto diciamo agli altri? Quanto ci facciamo conoscere? A partire dai personaggi pubblici che calibrano e studiano ogni parola e foto pubblicata, fino al ragazzino che cerca quanta più approvazione per ricevere “like” e sentirsi accettato dagli altri. E quanto siamo anche sinceri con noi stessi, riconoscendo quali idee e convinzioni ci appartengono e quali invece abbiamo mutuato da altri, magari per quel senso di protezione che ci dona il “sentirci uguali agli altri”?

Balotelli amico di Neymar? Vorrebbe esserlo della sua ragazza…

balotelli-fidanzata-neymar-tuttacronacaEl Grafico, giornale cileno, è stato protagonista di uno scambio di battute a distanza tra l’asso del Barcellona Neymar e il rossonero Balotelli. Il brasiliano ha più volte manifestato l’intenzione di diventare amico del 45 del Milan che, interpellato al riguardo, ha dribblato in maniera provocatoria con un “A me piacerebbe essere amico della sua ragazza”, ossia Bruna Marquezine. Che fosse solo uno scherzo o ci sia un fondo di verità nelle parole che sono rimbalzate dal Cile alla Catalogna non è dato sapere così come s’ignora la reazione di Fanny, l’attuale fidanzata di SuperMario. Quello che è certo è che in campo e via Twitter i due campioni hanno sempre dimostrato di avere un buon rapporto!

Caso Sacher: 15enni accusate di omicidio volontario!

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Si tratterebbe di omicidio volontario l’accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due 15enni che avrebbero ucciso Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunità nei confronti delle ragazzine. Le due quindicenni dovranno rimanere quindi un altro mese – fino all’ otto agosto – nelle strutture in Veneto e Lombardia dove sono ospitate dall’otto aprile. Secondo quanto si è appreso, una volta che dalla Polizia scientifica di Roma giungeranno i risultati degli esami tecnici biologici e sul Dna, le indagini potrebbero essere chiuse.

Uomini che amano… gli amici a quattro zampe!

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A volte basta un piccolo amico a quattro zampe per tirar fuori il lato più tenero e dolce di certi uomini. Un cagnolino che scodinzola o un gatto che si arrampica sulle spalle riescono a sciogliere anche il più roccioso dei cuori e queste immagini ne son la prova. Che si ritrovino dopo un disastro ambientale o che si concedano assieme una piccola siesta, queste immagini parlano di una grande amicizia, destinata a durare tutta la vita…

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Svolta nell’omicidio Sacher… sesso, denaro e ricatti.

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Da vittime a carnefici questo l’iter che sembrerebbe essere alla base delle indagini sull’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato, ex ferroviere 66enne, amico di famiglia di una delle 15enni che lo ha ucciso. La perizia effettuata sui cellulari delle ragazze ha portato alla luce una scomoda verità. Appena quattro giorni prima di morire Sacher scriveva a una delle 15enni “Grazie, Ci penso ancora. E’ stato bellissimo”. Poi c’è stata la testimonianza di un ragazzino che ha ammesso di aver “comprato” anche lui una prestazione sessuale da una delle due. Ma altri reati stanno pendendo sul capo delle 15enni. Sembrerebbe infatti che qualche giorno prima dell’uccisione di Sacher le ragazze avessero rapinato un anziano. Lo schema, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era semplice: sembrare disponibili, poi derubare i malcapitati e minacciare denunce per violenze sessuali.

Quel 7 aprile, secondo gli inquirenti, i 3 si sarebbero appartati in una strada laterale e le due ragazzine poi sarebbero saltate addosso all’uomo e lo avrebbero soffocato. Omicidio volontario questo è il verdetto della perizia che verrà depositata la prossima settimana.

Il video riporta anche la testimonianza del direttore della scuola frequentata dalle 15enni. La scuola aveva, come più volte è stato ribadito, allertato le famiglie, che le ragazze si sarebbero trovate a rischio bocciatura, a causa dei loro comportamenti e dei profitti.

Giallo di Udine. Il punto della situazione: un sms cambia gli equilibri

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Mentre in questura proseguono le convocazioni di amici e conoscenti delle 15enni di Udine coinvolte nell’omicidio del 66enne Mirco Sacher, ritrovato due settimane fa nella zona di via Buttrio, la Squadra mobile della città continua a cercare di far luce sul contesto in cui è avvenuto il decesso e sulla ragione che ha originato la collutazione. Nel frattempo è stato reso noto un altro episodio che ha visto come protagonista una delle due ragazze in compagnia di un’altra amica. Un uomo di mezza età avrebbe consegnato loro del denaro in cambio di non meglio precisate prestazioni, quindi si sarebbe isolato con loro nei pressi di un capannone isolato in periferia. Giunti sul luogo, le adolescenti si sarebbero allontanate con il denaro lasciando l’uomo interdetto. Sono in corso accertamenti, per cercare di determinare eventuali collegamenti con l’aggressione ai danni di Sacher. Gli inquirenti, inoltre, stanno cercando di motivare la scelta di via Buttrio: avendo già trascorso del tempo assieme, e con una casa a disposizione, perché spostarsi verso il campo? Purtroppo i filmati su cui contavano gli investigatori sono meno di quelli previsti: quel giorno, infatti, le telecamere di videosorveglianza della zona erano in fase di manutenzione e non potevano registrare. Altri indizi però non mancano come, ad esempio, i computer delle ragazze e i profili facebook, i cellulari e l’auto usata per la fuga, ma anche la dichiarazione fatta al pm da una ragazza. La sera prima dell’omicidio, avrebbe sentito una delle due 15enni affermare: “I soldi non sono un problema, li recupereremo”. Del resto Sacher era abituato a far piccoli regali alle adolescenti ma, stando alle parole del legale Federica Tosel: “Ma si tratta di piccole cose normali nell’ambito di un rapporto tipo nonno-nipote come quello che c’era tra il pensionato e la mia assistita”. Ma era questo il rapporto che legava l’anziano e le due amiche? E’ di oggi infatti la notizia che, tra gli sms inviati dell’uomo, ne è stato rinvenuto uno dal contenuto esplicito, che comunque non è da considerarsi come una prova decisiva per supportare la pista del ricatto o dell’estorsione, magari a sfondo sessuale, già ipotizzata nel corso delle indagini. Si tratterebbe però di un unico messaggio su questi toni, mentre gli altri confermano che le 15enni si rivolgevano a lui quando avevano bisogno di piccoli favori. Non è però ancora esclusa l’ipotesi che le adolescenti possano aver abusato della bontà dell’uomo, spingendosi troppo in là. Resta il fatto che quell’unico sms porterebbe a escludere la totale “ingenuità” del 66enne rispetto le intenzioni delle due ragazzine. Un gioco pericoloso quindi, le cui regole sarebbero state accettate da entrambe le parti.

Le foto confermano la versione delle 15enni. Sole alla stazione di servizio.

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Le telecamere della stazione di servizio di Arino (tra Venezia e Padova) mostrano la Punto di Mirco Sacher, il 61enne ucciso a Udine. Sono le 18.53 del 7 aprile e al volante dell’auto ci sono le due 15enni ree confesse del delitto. Le ragazze hanno sempre confessato di essersi allontanate dal luogo dell’omicidio da sole, senza l’aiuto di nessuno, ma non sono mai state credute dagli inquirenti che hanno sempre pensato alla presenza di un terzo complice. Queste immagini nell’area di ristoro e a bordo del veicolo confermano la loro versione dei fatti.

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Udine: parla il fidanzato di una delle 15nni. Mistero su uno smartphone.

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L’ex fidanzata di una delle due minorenni che hanno ucciso Mirco Sacher ha rilasciato un’intervista: “Erano circa le 13. Pensavo fossero a casa del padre di una delle due, sentivo voci di persone in casa ma non sapevo dove”. Quindi il giorno dell’omicidio di Sacher la ragazza, ha telefonato al suo ex dicendogli che dopo poche ore sarebbero arrivate. “Una persona stupenda, – continua il ragazzo – non ho mai pensato arrivasse tanto, una ragazza sempre con il sorriso, sempre divertente.Vorrei scriverle una lettera per dirle che sono accanto a lei.”

I cellulari delle due ragazze sono stati messi al setaccio così come i loro profili Facebook, ma quello che gli inquirenti stanno cercando è uno smartphone scomparso, che potrebbe contenere indizi molto importanti.

Le due amiche, nel frattempo sono state trasferite in strutture riservate, una in Veneto e l’altra in Lombardia, dove hanno dichiarato di aver assunto alcol e stupefacenti il giorno del delitto. Le analisi tossicologiche sulle ragazze arriveranno a giorni e gli inquirenti sperano che possa esser fatta luce sullo stato psico fisico nel quale le due adolescenti si trovassero quel giorno.

 

La misteriosa fuga delle 15enni di Udine e le “cattive amicizie”

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Dopo aver ucciso Mirco Sacher le due quindicenni avrebbero guidato l’auto dell’uomo fino a una stazione di servizio, lì avrebbero accettato il passaggio di un automobilista che le ha portate fino alla stazione di Vicenza. Le due minorenni sono salite su un treno in direzione Mestre e scese hanno trovato due giovanni di Pordenone. Proprio ai due ragazzi hanno confessato il delitto agghiacciante.  Ma se i movimenti delle ragazze sono chiari, non lo è il movente. Quel presunto tentativo di  violenza sessuale da parte di Sacher presenta alcuni dubbi e non ha convinto gli inquirenti. Ora si cerca anche in altre direzioni, come ad esempio una natura economica. Forse le due adolescenti ricattavano l’uomo e lui ha reagito? Perché Sacher, sempre parsimonioso in tutta la sua vita, da qualche tempo aveva iniziato a prelevare costantemente soldi al bancomat? A cosa servivano quei prelievi che a volte superavano anche l’importo della sua pensione mensile? L’uomo in banca aveva circa 150 mila euro i risparmi di una vita accantonati attraverso gli anni di servizio che aveva svolto presso le ferrovie. Può essere che qualcuno mirava a sottrargli a poco a poco quella somma? Inoltre una delle due ragazze tempo prima frequentava un ragazzo rom che poi è finito in carcere con l’accusa di estorsione ai danni di un gay. Altre “cattive amicizie” delle due ragazze sarebbero alcuni ragazzi africani ritenuti dalle forze dell’ordine dei piccoli spacciatore di hashish che operano nella zona dell’autostazione, vicini anche a una banda di albanesi arrestati di recente per possesso di cocaina.

Tutti i soldi che Mirco Sacher prelevava in contanti dal suo conto sembrano svaniti nel nulla. Anche gli ultimi 150 euro ritirati da uno sportello dell’Unicredit soltanto alle 9 di mattina di domenica, 6 ore prima che il pensionato morisse, sembrano essersi volatilizzati. Gli investigatori non hanno trovato denaro nell’appartamento di via Strassoldo e nemmeno nella Fiat Punto bianca. Vuoti anche i portafogli dell’uomo e delle due adolescenti che infatti hanno riferito di aver lasciato la macchina all’autogrill perché non avevano soldi per fare il pieno e pagare il pedaggio autostradale.

Tanti quindi sono gli interrogativi e le analisi che gli inquirenti stanno facendo e il Procuratore capo dei minori di Trieste ha dichiarato che ci vorranno come minimo un paio di mesi prima che l’inchiesta si possa chiudere. Ciò di cui ormai sembrano convinti gli inquirenti è che a uccidere Marco Sacher siano state le due minori e che non ci fossero altre persone, maggiorenni, coinvolte nella morte dell’ex ferroviere.

Tuttavia questa versione che fino a ieri era quella accreditata oggi viene sconfessata proprio dal padre di Sonny Rizzetto che dichiara di aver convinto lui le due ragazze a costituirsi e non il figlio insieme all’amico come ipotizzato in un primo tempo. Mentre domenica notte andavano dai carabinieri una delle due adolescenti in auto con il padre di Sonny avrebbe detto: “Non me la sento di parlare con i carabinieri”.

Quindi ancora una nuova versione. Una volta arrivati in stazione a Pordenone, intorno all’una di notte, le ragazze, Sonny Rizzetto e Walter Wisdom avevano incontrato una pattuglia dei carabinieri che, ricevuta la denuncia di scomparsa del padre di Rizzetto, avevano controllato i due ragazzi. A quel punto i quattro avevano preso strade diverse. Sonny era tornato a casa con il padre mentre le due ragazze erano andate in un’altra abitazione in compagnia di Walter. Solo quando Sonny ha riferito al padre il racconto delle due quindicenni, l’uomo ha convinto tutti a rivolgersi ai carabinieri. E’ più probabile che la mattina dopo le due ragazze si sarebbero date alla fuga salendo su un altro treno in direzione della Toscana dove vive il padre di una delle due minorenni e un ex fidanzato.

Intanto è fissato per lunedì un vertice tra gli inquirenti per stabilire quali accertamenti scientifici da disporre sui vari reperti (che al momento sembrano essere la vettura di Mirco Sacher e gli abiti delle 15enni), tra i quali impronte ed esame del Dna. Poi, con molta probabilità gli esami verranno eseguiti a Roma o a Padova. Si pensa anche di fare un calco della dentatura della vittima per stabilire l’evenutale compatibilità con i segno riscontrati sul seno di una delle 15enni.

Le due 15enni del giallo di Udine sono state trasferite fuori regione!

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Sono state trasferite le due quindicenni accusate dell’omicidio di Mirco Sacher. Hanno quindi lasciato la struttura protetta per i minori di Trieste e sono ora in una comunità fuori regione, come aveva disposto il gip Laura Raddino nella sua ordinanza di ieri. Gli avvocati di una delle due ragazze, i legali Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi, hanno gia’ preso contatti con il professor Giuseppe Sartori, ordinario di psicologia all’università di Padova, per una consulenza ”per far riemergere un ricordo indenne da suggestioni”.

Fu tentato stupro? Troppe ombre nella ricostruzione del giallo di Udine

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L’omicidio di Mirco Sacher era subito apparso agghiacciante, ma i particolari emersi nella ricostruzione delle due 15enni lo rendono ancor più allucinante. Negli atti si legge «Una l’ha preso per il collo, l’altra gli ha bloccato le mani… Poi entrambe lo hanno assalito fino al momento della morte di Sacher». Secondo quanto hanno riferito le due ragazze, Sacher avrebbe fino alla fine tentato una reazione arrivando anche a mordere il seno di una delle due 15enni, prima di dire “basta” ed esalare l’ultimo respiro.

Il tentato stupro, ancora però da accertare, sarebbe avvenuto, in un primo momento, in auto dove secondo la ricostruzione  l’uomo «Avrebbe iniziato a toccare le gambe e il seno della 15enne seduta al suo fianco», dopo averle portate in un terreno lontano da occhi indiscreti. Ma perché andare in un parco quando Sacher ha trascorso tutta la mattinata a casa sua con le due ragazzine?  Non poteva abusare nel suo appartamento senza correre inutili rischi in un luogo pubblico?

A quel punto le due 15enni,  infastidite dal comportamento dell’uomo scendono dall’auto e iniziano a parlare a poca distanza. Perché non sono fuggite? Perché non hanno chiesto aiuto?

Di nuovo Sacher avrebbe tentato l’approccio con una delle due. L’uomo scende dall’auto e nella foga fa urtare la testa contro un palo, così che scatta la rabbia omicida. Secondo le visite effettuate all’ospedale Burlo di Trieste vengono riscontrati i segni di un morso al seno, definito ‘pacifico’ dal Gip, e un ematoma alla testa, compatibile con l’urto contro un palo.

Giallo di udine… Ricatto per soldi?

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Domenica mattina. Mentre era alla cassa a pagare alcune bottiglie di vino, Mirco Sacher, avrebbe detto alle due ragazzine «Non voglio che mi mettete più le mani nel portafoglio». Lo ha riferito la cassiera sentita dagli inquirenti come persona informata dei fatti e la frase è riportata nell’ordinanza di convalida del fermo. Il pensionato lo conoscevano tutti come persona molto parsimoniosa, ma negli ultimi mesi l’anziano avrebbe prelevato circa 1300 euro al mese, somme che pareggiavano e a volte superavano l’importo della sua pensione.

«Tali sopravvenute emergenze di indagine – prosegue il Gip – operano nel senso di mettere in dubbio prospettata violenza sessuale nei confronti delle indagate da parte dell’uomo o almeno a metterla in dubbio come motivo unico della colluttazione».
Il magistrato non esclude, «come possibile ipotesi alternativa o cumulativa, quella che la colluttazione sia insorta in realtà o comunque anche per uno scontro relativo a richieste di denaro delle minori rimaste insoddisfatte». Ma il giudice Raddino non ritiene tuttavia che l’ipotesi sia assistita da indizi tali, al momento, da configurare l’omicidio volontario e la rapina impropria.

Decisi 2 mesi in comunità protetta per le due 15enni! Convalida fermo.

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C’è un ricatto dietro il giallo di Udine? Mirco Sacher era vittima di estorsione?

Troppi prelievi e sempre della stessa entità: 150 euro per volta.  Mirco Sacher, l’uomo ucciso dalle due 15enni, a cadenza quasi fissa prelevava denaro dal bancomat. L’ultimo prelievo domenica scorsa, poche ore prima di morire a uno sportello della Unicredit. Nei video ricavati dal sistema di videosorveglianza si vede perfettamente che è lo stesso pensionato a prelevare la somma. Quel bancomat che poi è stato però ritrovato nella borsetta di una delle due ragazze, le quali hanno sempre negato di aver effettuato un prelievo con quella tessera, ma dopo aver ucciso l’uomo hanno pensato bene di rubarla dal suo portafogli.

Ci sarebbe anche la testimonianza di una donna che avrebbe assistito a uno scambio di battute tra Sacher e le due ragazze proprio sull’argomento soldi. Quindi ora le piste per gli inquirenti sono due: una a sfondo sessuale (che sembra però abbandonata) e l’altra di natura prettamente economica.

Ora gli inquirenti vogliono visionare tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso degli istituti di credito dove sono stati compiuti i prelievi con il bancomat di Sacher per avere la certezza che fosse solo l’uomo ad accedere al suo conto o, se in alcune circostanze, i prelievi fossero stati fatti da altre persone. Inoltre è lo stesso procuratore capo della Procura dei minori a Trieste, Dario Grohmann, a dichiarare che l’anziano avesse una certa disponibilità economica ed è quindi probabile che fosse vittima di estorsioni.

A cosa servivano quei 150 euro prelevati ogni 3/5 giorni da Sacher? Quale era il ricatto a cui era sottoposto?

Una delle due adolescenti, in passato, ha avuto come fidanzatino un ragazzo Rom che aveva messo in piedi un’estorsione ai danni di un conoscente gay. Nell’indagine era rimasta coinvolta solo in una prima fase anche la quindicenne. Ma poi la posizione di lei, come ha assicurato lo stesso procuratore Grohmann a un quotidiano nazionale, era stata archiviata. La polizia tra lunedì e ieri ha ascoltato amici e compagni delle due quindicenni, senza trovare spunti rilevanti.

Emergono intanto nuovi particolari sull’autopsia di Mirco Sacher. L’uomo potrebbe essere morto per un’azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L’autopsia ha stabilito che il cadavere ha due costole rotte.

Intanto viene convalidato il fermo e si configura l’accusa di omicidio preterintenzionale, dopo che questa mattina le due 15enni si sono avvalse della facoltà di non rispondere al gip.

Ecco l’interrogatorio delle 15enni di Udine!

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«Gli siamo saltate addosso, lui cercava di rialzarsi e allora gli ho messo le mani al collo…». «Anch’io stringevo, non pensavo così forte perché continuava a parlare, ma poi ha smesso…». E ancora: «Ricordo che aveva la faccia viola, era disteso a terra».

«Quando ha smesso di respirare ci siamo spaventate e siamo scappate in macchina». Sono le prime dichiarazioni rese dalle due quindicenni di Udine ai carabinieri di Pordenone. Sono in stanze separate, potrebbero aver concordato ogni cosa, hanno avuto oltre 11 ore di tempo per farlo. A raccogliere la confessione choc sono due marescialli. Parlerà per quasi due ore la ragazzina abituata a vedere Mirco Sacher a casa della nonna. Poi tocca all’amica. Non sempre le due versioni coincidono come nella fase in cui lottano contro il “nonno” che doveva portarle in stazione e invece ha girato la macchina in un campo a Udine, per molestarle.

Entrambe ricordano l’ora in cui sono uscite di casa domenica, dopo aver dormito assieme: le 10.30. Una sostiene che Sacher è passato per caso. Che hanno fatto colazione e che lui le ha invitate a pranzo a casa sua. L’altra dice che è stata l’amica a telefonargli: «Non avevamo i biglietti per l’autobus e volevamo andare in stazione, lui ci dava sempre un passaggio». Sacher propone di andare in gelateria a Remanzacco, poi le avrebbe portate in stazione. Secondo la ragazza, rientrando a Udine sarebbero andate nell’appartamento dell’anziano a prendere un carica-batterie. Sono usciti alle 13 senza pranzare. L’altra parla invece di una «pasta in bianco».

E sono proprio i resti della pasta che la polizia scientifica troverà nella cucina di Sacher. Sul tavolo ci sono anche due bottiglie di vino e mozziconi di sigarette con segni di rossetto. La stessa ragazza colloca l’uscita dall’appartamento alle 13.50 per andare in stazione. Invece Sacher svolta in una strada sterrata con la scusa che vuole «parlare un po’». Avrebbe fermato l’auto e allungato le mani verso la quindicenne seduta al suo fianco, l’altra, quella che conosce da quando è nata, è seduta dietro.

«Mi ha messo le mani sulle gambe e toccato il seno», dichiara l’amica. «Cercavo di allontanarlo, poi sono scesa dalla macchina». Tutte e due dicono di essere scese. Anche Sacher scende. «Continuava a cercare di toccarci» dice una. «Scherzando ha cercato di tirarci verso di lui», dice l’altra. Entrambe ricordano che ha sbattuto la testa di una delle ragazze contro un palo verde, del gasdotto. A quel punto la colluttazione. C’è molta più forza nel tentativo di Sacher di trattenere le due quindicenni che gli sono saltate addosso e lo colpiscono. Cade. È a terra quando morde un seno a una delle ragazze. Forse per costringerle a mollare la presa?

Viene smentita anche la notizia del presunto prelievo dopo la morte di Sacher. L’ultimo risale a domenica mattina, preceduto da una serie definita più frequente del solito. Perchè aveva tanto bisogno di prelevare Sacher? E gli inquirenti sospettano che quei soldi li dovesse proprio dare alla 15enne che aveva una relazione con un giovane rom che ora si trova detenuto per estorsione.

La 15enne non risponde al gip!

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A Trieste una delle due 15enni autoaccusatesi del delitto di Mirco Sacher si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Dopo di lei è stata fatta entrare la seconda ragazza e sembra che sia iniziato l’interrogatorio. Al termine, il gip si ritirerà in Camera di consiglio per decidere la convalida del fermo.

Udine… Ecco l’auto di Mirco Sacher!

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Ecco l’auto di Mirco Sacher fotografata dall’autovelox. In quest’auto le due ragazze avrebbero tentato la fuga… Si sarebbero sentite come in un videogioco, il famoso GTA (Grand Theft Auto), in cui l’eroe è un criminale che ruba le auto e la celebrità si ottiene solo compiendo reati e omicidi, naturalmente stando attenti a non farsi prendere dalla polizia! Ma per le due 15enni il game over è arrivato, ora sta alla polizia ricostruire l’accaduto.

Il video di Udine… Ecco il filmato delle 15enni!

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Spunta il filmato delle due quindicenni in un bar insieme a Mirco Sacher, poche ore prima che l’uomo fosse ucciso.  Questo video prorebbe secondo gli inquirenti che almeno parte della giornata coinciderebbe con quanto raccontato dalle due quindicenni. Nel video si vede l’uomo entrare al bar con le due ragazzine e non ci sono altre persone insieme a loro, quindi se maggiorenni fossero coinvolti nella  vicenda sicuramente sarebbero sopraggiunti in un secondo momento. Il video è stato mostrato in esclusiva da SkyTg24.

 

Giallo profondo in un mistero buio… Mirco Sacher è stato soffocato?

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L’autopsia effettuata oggi sul corpo di Mirco Sacher non conferma la morte per soffocamento anche se le lesioni riscontrate sono plausibili. Il problema però è più complesso perché il quadro clinico riscontrato nel corso delle analisi porta ad evidenziare un quadro complesso e poco chiaro, frutto di una dinamica non semplice da interpretare. Insomma siamo in un giallo che è un “mistero buio” che forse ci vorrà del tempo per arrivare a una soluzione che rimetta insieme le tante tessere del puzzle. Ora si attendono le perizie tossicologiche e poi, in 30 giorni, dovrebbero essere pronte le analisi istologiche. Quel che è sempre meno probabile è l’ipotesi che l’uomo volesse violentare una delle due ragazze.

 

Come in un videogame: la testimonianza della 15enne di Udine

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“Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l’eroe del gioco”. Questa l’agghiacciante testimonianza di una delle due quindicenni di Udine.  L’avrebbero ripetuta questa frase innumerevoli volte a  Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due giovani di Pordenone che, domenica notte, le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri. Tv7 Triveneta  raccoglie le parole dei due giovani che dichiarano “Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell’accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all’ora in autostrada. Ci è sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c’era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri.”

 

 

L’UOMO DI UDINE E’ STATO UCCISO NON CI SONO DUBBI!

mirco sacher-tuttacronaca-morto-ucciso

Il ferroviere in pensione di Udine non è morto naturalmente ma è stato ucciso.  Questa è la prima verità sul giallo di Udine e nulla può più lasciar ombre di dubbi su una morte naturale come si era ipotizzato nei giorni scorsi. Intanto le famiglie restano chiuse in un silenzio totale dietro le porte delle loro abitazioni. Ieri una delle due mamme si era lasciata sfuggire «Mia figlia non può avere guidato l’auto, perché non ne è capace» e adesso forse ne sono convinti anche gli inquirenti che stanno cercando di dissipara la matassa di un omicidio davvero complesso.

Il rendimento scolastico delle due 15enni: rischio bocciatura.

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Un rendimento scolastico non brillante e una condotta insufficiente. Le due ragazze che per un periodo erano state anche compagne di banco erano poi state divise perché la vicinanza peggiorava il loro profitto. Una delle due ragazze aveva anche subito la sospensione di un giorno, una era stata a rischio abbandono, ma poi era stata recuperata e reinserita nonostante le numerose assenze. La scuola aveva indirizzato una lettera alle famiglie proprio la settimana scorsa. «Stavamo suonando un campanello d’allarme. Avevamo predisposto un incontro con le famiglie per la prossima settimana, le avevamo convocate con l’intento di discutere la situazione. Il rendimento non era buono, ma nulla di irrimediabile». Insomma la scuola probabilmente oltre che dei voti scolastici, voleva intervenire proprio sul comportamento e sulla “disciplina”.

Ora i due banchi vuoti hanno reso evidente ai compagni il coinvolgimento delle due ragazze nella vicenda della morte di Mirco Sacher, ma in classe non si è parlato dell’accaduto: «C’è sconcerto e preoccupazione – ha confermato il preside – quanto è accaduto era impensabile. Al momento però non abbiamo intavolato alcuna discussione nè con i compagni nè con gli insegnanti, aspettiamo che la situazione si chiarisca per non creare suggestioni prive di senso. Quando sarà il momento opportuno staremo vicini alle famiglie e quando le ragazze torneranno programmeremo il miglior inserimento possibile».

 

Il giallo di Udine. Le quindicenni hanno usato il bancomat dell’uomo

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Hanno prelevato al bancomat le due quindicenni, con la tessera di Mirco Sacher, dopo che si erano date alla fuga dal luogo del delitto. Gli inquirenti poi hanno rilevato che negli ultimi tempi i prelievi effettuati su quel bancomat erano stati numerosi. Poi ancora giallo sui profili Facebook delle ragazze che sono stati posti sotto sequestro e probabilmente verrà nominato un consulente per analizzare le caselle delle due studentesse al fine di ricostruire, ove possibile, gli eventuali motivi che possono aver portato a quel gesto.

Da quanto si è appreso, almeno una delle due ragazze avrebbe usato il social network con grande assiduità; meno l’altra. Gli investigatori ritengono che le due adolescenti possano aver affidato al loro diario on-line pensieri e confidenze utili alle indagini. Gli investigatori  avrebbero escluso che Mirco Sacher avrebbe tentato di violentarle.  La presenza di entrambe in auto avrebbe reso molto difficile una violenza, specie da parte di un anziano. Nelle ultime ore le indagini sarebbero dirette a distinguere le posizioni e le responsabilità delle due ragazzine. Una delle due avrebbe avuto un rapporto più familiare e una frequentazione maggiore con la vittima rispetto all’altra.  Si parla anche però della relazione di una delle due ragazze con un giovane rom, storia che non si sa se può avere una rilevanza nella vicenda.

I profili Facebook delle due 15enni di Udine

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Scatti adolescenziali. Allegri e spensierati, a volte lievemente maliziose come una 15enne può essere. Forse in quei profili le due ragazze sembrano leggermente più grandi, ma nulla di più. Gli inquirenti non hanno trovato tracce rilevanti sui loro profili: tante scritte, tanti sogni e molti amici. Quindi la soluzione del caso va cercata altrove, non certo in quelle foto che rivelano solo l’amicizia reciproca fra le due ragazze che frequentano un istituto professionale della provincia di Udine.

Le tradizioni di Papa Francesco… una giornalista gli regala il mate!

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Con un papa argentino poteva mai mancare il mate? Sarebbe come eleggere un papa napoletano che non prende caffé: una contraddizione. La foto della donna che glielo offre ha fatto il giro del mondo. Lei è nientedimeno che la nostra collaboratrice della redazione di Buenos Aires di Ciudad Nueva, la signora Virginia Bonard, in questo momento nostra corrispondente a Roma.

Colta di sopresa, come tutti noi, dall’elezione del cardinale di Buenos Aires, Virginia ha approfittato dell’udienza concessa ai giornalisti per avvicinarsi. Bergoglio l’ha subito riconosciuta, dato che la giornalista lavora in arcivescovato all’ufficio stampa e nella vicaria dei bambini, e l’ha subito chiamata sorpreso: “Virrrrginia!”
Si sono scambiati poche parole, colme di emozione e lei gli ha chiesto di non dimenticare i familiari delle vittime di Cromañon (nel 2004 durante un concerto rock, l’incendio di una sala ha provocato la morte di un centinaio di giovani, situazione che Bergoglio ha seguito molto attentamente), degli anziani, dei poveri, degli ammalati e dei bambini. Tutta commossa gli ha regalato il mate, composto da un contenitore che si ricava dalla scorza seccata di una zucca tipica dell’Argentina ed una cannuccia metallica bucherellata alla base, che serve per aspirare l’infusione di un erba amara (yerba mate) usata soprattutto nel Cono Sud (Argentina, Uruguay, sud del Brasile, Cile) come stimolante.
Un pò come a Napoli il caffé, il mate rappresenta un motivo di socializzazione. L’acqua deve essere ben bollente e si usa un unico contenitore e una unica cannuccia. Il calore dell’acqua impedisce la trasmissione dei batteri (bah, a me hanno sempre detto così, ma preferisco non farci troppo caso). La cerchia dei presenti riceverà a turno l’infusione per poi passarla di nuovo all’incaricato di distribuirla. Nel frattempo si fa colazione o merenda, si lavora avendo a fianco il termos con l’acqua e tutto il necessario che viene trasportato in contenitori di cuoio tipici da queste parti, o si fa una pausa, oppure quattro chiacchiere con gli amici dell’isolato, in casa o fuori, o mentre si passeggia o si viaggia in auto (facendo attenzione a passarlo al conducente al momento opportuno). I distributori di benzina hanno una macchina speciale che distribuisce acqua calda e mate di plastica da viaggio, tutto usa e getta. Oppure lo si prende tornando a casa dal lavoro e al posto della cena se il bilancio familiare non la consente, accompagnato da un pezzo di pane. Il mate è uno stimolante, anche abbastanza forte, attutisce sia la sensazione di stanchezza che… la fame.
Agli argentini piace una yerba più leggera, non cosí amara come in Uruguay (dove infatti si usa il sinonimo di prendere un “amargo”). In Paraguay, dove le temperature sono elevate tutto l’anno con poche eccezioni, il mate è diverso e si prende ben freddo, si chiama “tereré”, dissetante e rinfrescante. Nel resto dell’Argentina c’è chi ci aggiunge un po’ di zucchero o una scorza di arancia o di limone per dare più sapore. I puristi non ammettono eresie: pura yerba e ci vanno piano a mischiarla tutta all’acqua, per farla durare di più: magari un paio di litri di acqua senza che perda completamente il sapore.
Altre tradizioni dell’Argentina sono: il classico “asado” della domenica (la carne cotta alla brace) seguito dalla chiacchierata tra i commensali (la “sobremesa”), un compleanno (che qui si festeggia rigorosamente con amici e parenti), un caffé dopo essersi ritrovati magari per caso in strada. Tutto è motivo per rinsaldare rapporti e alla fine dei conti dirsi: restiamo amici e ricordiamoci sempre.
Santità, qui a Buenos Aires tutti la ricorderanno sempre. Speriamo proprio che le sia utile il regalo della nostra corrispondente. Viene dal cuore, come le sue parole di questi giorni.
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