Non arriva la gru: obeso muore in casa

obeso-muore-tuttacronacaEra mercoledì mattina quando, a San Cesario di Lecce, un uomo sottoposto a continua assistenza sanitaria è morto nel suo appartamento. Il 66enne, gravemente obeso e che era arrivato a pesare 350 chilogrammi, è stato colpito da un infarto ed è deceduto in attesa che arrivasse la gru con la quale i vigili del fuoco avrebbero dovuto trasferirlo dalla casa all’ambulanza e quindi all’ospedale. La barella in dotazione per i grandi obesi può però sopportare un peso massimo di 300 chili e per questo si è reso necessario chiedere l’intervento dei vigili del fuoco per far uscire il paziente dalla sua casa, al primo piano di uno stabile. In attesa dell’arrivo della gru, il 66enne è morto malgrado i tentativi di rianimarlo da parte del medico che lo stava assistendo. In seguito, sono sorti nuovi problemi per la tumulazione: il peso eccessivo, in aggiunta a quello della bara, non permette infatti la collocazione in un loculo e nel cimitero del paese non è possibile la sepoltura a terra. Della questione si sta occupando il Comune.

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Il 36enne che insegue l’ex con l’ambulanza della Croce Verde

insegue-ex-ambulanza-tuttacronacaE’ stato denunciato per violenza privata, minacce e molestie un 36enne che, dopo aver scoperto che la sua ex aveva trascorso la serata a Loreto, l’ha inseguita con l’ambulanza, usando il microfono collegato all’altoparlante per intimarle di fermarsi e tagliandole la strada. Ha inseguito la 28enne fino vicino casa, ad Ancona e a quel punto la donna ha chiamato il 113 che ha bloccato l’uomo. L’uomo aveva inviato all’ex, da cui si era separato da pochi mesi, una pioggia di messaggini, un comportamento che ormai teneva da diverso tempo, ma la giovane, non aveva voluto denunciarlo. Quindi, terminato un servizio di staffetta con l’ambulanza della Croce Verde, ha intercettato l’auto della giovane mentre stava rientrando alla base. Al momento, dalla Croce Verde non sono giunte denunce ma il magistrato dovrà ora valutare anche se il volontario sia perseguibile per interruzione di servizio di pubblica utilità, anche se, in effetti, la staffetta si era conclusa. Il 36enne ha precedenti di polizia per reati contro la persona.

Il paziente è in gravissime condizioni: l’ambulanza sale in aereo

ambulanza-aereo-tuttacronacaSi trovava in imminente pericolo di vita un uomo che è stato fatto salire nella “pancia” di un aereo, un C-130J dell’Aeronautica militare a bordo di un’ambulanza. L’uomo, spiega il Gazzettino, era stato colpito da una gravissima patologia, anche con esiti polmonari, e sabato sera è stato trasferito d’urgenza dall’aeroporto romano di Ciampino a Venezia con un velivolo speciale per consentirne l’immediato ricovero presso il centro padovano diretto dal professor Gino Gerosa.  Il paziente è stato imbarcato sul velivolo direttamente a bordo di un’ambulanza equipaggiata con apparecchiature per l’assistenza medica e il monitoraggio dei parametri vitali, poiché le sue condizioni cliniche, giudicate molto gravi, non avrebbero consentito alcuna interruzione dei trattamenti sanitari.

Impossibile far salire in barella un’obesa: i sanitari chiamano i pompieri

donna-obesa-pompieri-tuttacronacaA Osimo, in provincia di Ancona, attorno alle 5.30 di ieri una donna anziana è caduta in casa. I parenti, temendo che la donna, una 77enne che pesa quasi 110 kg, avesse riportato una frattura agli arti inferiori, hanno chiamato il 118 ma l’equipaggio dell’ambulanza era composto solo da un autista e da un’infermiera che non sono riusciti in alcun modo a far salire l’anziana sulla barella per trasporla a Torrette: proprio a causa del peso della donna, infatti, è stato loro impossibile sollevarla per adagiarla sulla barella e farla scendere per le scale al piano terra. A quel punto ci si è quindi rivolti ai vigili del fuoco che hanno aiutato prima a sistemare la pensionata sulla barella e poi a trasportare la lettiga fuori dalla casa e caricarla in ambulanza.

Muore bimbo di 8 mesi dopo la poppata

ambulanza-tuttacronacaS’ipotizza sia stato un rigurgito a provocare la morte di un bimbo di appena otto mesi che si è spento mentre si trovava in ambulanza, diretto in ospedale. La richiesta di soccorso, giunta nel primo pomeriggio, ha fatto sì che venisse inviata un’ambulanza al Tuscolano, quartiere romano, ma le condizioni del piccolo, di origine serba, sono apparse da subito molto critiche e i tentativi di rianimanizione sono risultati vani. Il bimbo è giunto al policlinico Casilino privo di vita. Dai primi accertamenti della polizia è emerso che poco dopo le 13 il bimbo era stato allattato.

86enne perde il controllo del Suv e si schianta contro una banca, una donna è gravissima!

tuttacronaca-velletri-ambulanza

A Velletri, località alle porte di Roma, un uomo di 86 anni ha perso il controllo del suo Suv e si è schiantato contro la vetrina di una banca. Ad essere investita dal mezzo una donna, cliente della filiale che ora versa in gravissime condizioni dopo essere stata travolta a piazza Cairoli a Velletri. Sul posto polizia e vigili urbani che stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

 

Scontro mortale tra un’ambulanza e un’auto: perde la vita un 22enne

ambulanza-incidente-tuttacronacaSi è rivelato fatale per un giovane di 22 anni, residente a Balangero, in provincia di Torino, uno scontro frontale tra la sua auto e un’ambulanza. Stando alle prime indiscrezioni, sembra sia stata la vittima a perdere il controllo della vettura. Il conducente dell’ambulanza e un infermiere che si trovava a bordo hanno invece riportato ferite lievi. L’incidente è avvenuto sulla strada provinciale 2 a Mathi.

La donna morta nell’ambulanza con il portellone bloccato: il figlio “niente medici”

polizia-ospedale-tuttacronacaDelia Re, una 84enne, è morta all’interno dell’autoambulanza che l’aveva trasportata in ospedale perchè, una volta giunta a destinazione, il portellone non si apriva. Ora si sta svolgendo l’autopsia sul suo corpo e intanto la Procura, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati cinque tra medici e paramedici. Il figlio della donna, Vincenzo Lattanzi, si sfoga: “Mia madre era da codice rosso, ma a casa è arrivata un’ambulanza con a bordo solo un’infermiera”. La donna aveva accusato una grave aritmia la mattina di martedì e il figlio ha chiamato il 118 chiedendo l’intervento a casa, a San Claudio di Corridonia. Spiega l’artigiano 56enne: “L’ambulanza è arrivata in ritardo, ho fatto due chiamate al 118, a distanza di mezzora. Nella prima chiamata, alle 8,30, ho spiegato ai sanitari che mia madre aveva 192 battiti al minuto, sudorazione e affanno. Mia madre era cardiopatica e aveva una grave aritmia. Nella seconda ho chiesto se avessero sbagliato via perché non sentivo le sirene e dopo altri cinque minuti è giunta l’ambulanza”.  A casa della donno sono arrivati “l’autista e un’infermiera. Mi sono informato con altri medici mi hanno detto che per stabilizzare mia madre serviva un’iniezione di cordarone, farmaco che si può somministrare solo in presenza di un medico. Doveva venire un’auto medica e poi l’ambulanza, mia madre era un codice rosso – ripete – Mia madre era cosciente, prima di salire in ambulanza mi ha detto: ‘Ho freddo, copritemi’. Non so se si sarebbe salvata o meno, ma qualcosa è andato storto fin dall’inizio”. Il legale della famiglia Lattanzi-Re, Sandro Giustozzi, aggiunge: “I figli di Delia Re sono provati, hanno visto morire la mamma perché si è rotta una maniglia dell’ambulanza. Sono disperati, hanno negli occhi quei drammatici momenti, la mamma in ambulanza che stava morendo e i vigili del fuoco che facevano un gran rumore per cercare di aprire il portellone”. Alla domanda se la donna poteva essere salvata: “Secondo me sì, il reparto di rianimazione a Macerata è eccellente”. Poi prosegue: “Posso portare l’esperienza diretta di mio padre, arrivato in ospedale in arresto cardiaco è stato subito ricoverato e curato in Rianimazione ed è vissuto altri due anni. Anche Delia secondo me poteva essere salvata. Abbiamo chiesto alla magistratura di accertare la verità e vogliamo sapere perché a casa non è stato mandato un medico, la donna era grave, aveva un’aritmia seria e doveva essere soccorsa più prontamente” conclide il legale.  Il direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni dice: “Da un punto di vista dell’assistenza la donna è stata curata al meglio e, come da protocollo, è stata rianimata in ambulanza. Ci dispiace per ciò che è successo. Facciamo centinaia di interventi al giorno e mediamente diamo una risposta soddisfacente con operatori preparati”.

Muore una donna all’interno di un’ambulanza: non si apriva il portellone

ambulanza-donna-morta-tuttacronacaL’ambulanza era giunta al parcheggio dell’ospedale, a Macerata, dove stava accompagnando una donna di 85 anni. Ma il personale non è riuscito ad aprire il portellone del mezzo, forse per colpa di un guasto alla maniglia. L’anziana è rimasta intrappolata nella vettura per circa 15 minuti, mentre un medico l’ha raggiunta entrando dalle porte anteriori, ma le manovre di rianimazione si sono rivelate inutili. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire il portellone, bloccato probabilmente per la rottura della serratura, dopo che il personale, come racconta Il Resto del Carlino, le ha provate tutte, compreso un tentativo di “scasso” con un piede di porco, prima di arrendersi e chiamare il 115. Per la donna si è rivelato fatale un arresto cardiaco, a lei che in passato era stato impiantato un pacemaker. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Al momento non risulta aperto alcun fascicolo sull’accaduto e non vi sarebbero indagati.

5 feriti a Cassino nello scontro tra ambulanza e auto

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Non è ancora chiara  la dinamica dell’incidente che oggi ha visto coinvolti un’ambulanza e un auto. Lo scontro è avvenuto a Cassino nel Frusinate e sono rimasti feriti i 4 membri del mezzo di soccorso e il conducente della vettura. Tutti i feriti sono stati portati nel vicino ospedale di  Santa Scolastica.

Treno investe ambulanza nel Bergamasco: due morti

ambulanza-scontro-treno-tuttacronacaNon si sarebbero abbbassate le sbarre, per cause ancora in via di accertamento, a un passaggio a livello della linea Bergamo-Lecco tra Pontida e Cisano Bergamasco. Un’ambulanza che si trovava ad attraversare i binari è stata così travolta da un treno partito da Bergamo con quindici minuti di ritardo. Sembra che il ritardo fosse dovuto a problemi segnalati lungo la linea. Come riporta il Corriere di Bergamo, alcuni testimoni hanno detto di aver sentito distintamente la frenata del treno seguita subito dopo dalla sirena. Poi il terribile schianto che è costato la vita a due persone, mentre una terza è grave. Sul posto sono intervenuti ambulanze del 118, carabinieri, vigili del fuoco.

Polemiche sui soccorsi di Giuliano Gemma, parla la moglie

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Ancora polemiche sui soccorsi a Giuliano Gemma. Stavolta a chiedere chiarimenti è la moglie Baba Richerme che a un’intervista a SkyTg24 ha affermato: “L’ambulanza è arrivata un’ora e venti dopo l’incidente, dopo che Giuliano mi aveva telefonato per rassicurarmi. Non è morto per infarto ma per un’emorragia interna mentre finalmente veniva trasportato in ospedale” e poi aggiunge “Dobbiamo ancora fare chiarezza sulla dinamica, perché non abbiamo ancora capito se i soccorsi sono arrivati in tempo. Forse sarebbe morto lo stesso perché ha avuto delle lesioni interne molto forti….”    

Taglia la strada all’ambulanza, questa si ribalta e la paziente muore

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Un’ambulanza a sirene spiegate, con a bordo una donna di novantacinque anni in grave condizioni di salute, stava percorrendo la via Domiziana a Castel Volturno, in provincia di Caserta, quando un auto le ha tagliato la strada. Il conducente del mezzo di soccorso nel tentativo di evitare l’auto ha sterzato violentemente e l’autoambulanza si è ribaltata su se stessa  finendo contro il guard rail. La paziente è morta sul colpo, feriti anche il conducente e i due paramedici a bordo. Illeso il conducente dell’auto.

L’ambulanza che doveva soccorrerla sbaglia indirizzo: muore 14enne

_elouise-ambulanza-tuttacronacaTragica morte per una 14enne vittima di un forte attacco d’asma mentre era in compagnia dei compagni di scuola. L’ambulanza chiamata è arrivata sul posto con 19 minuti di ritardo dopo che l’operatore ha sbagliato l’indirizzo inviando il mezzo a ben sette miglia dal posto indicato. A quel punto, i soccorsi si sono rivelati inutili: Elouise Keeling era già morta. La East of England Ambulance Service Trust si è assunta le proprie responsabilità ammettendo l’errore e dichiarando che, con tutta probabilità, se l’ambulanza fosse arrivata in tempo la giovane studentessa sarebbe ancora viva. La madre Karen, che parlando della figlia ha affermato: “Era luminosa, sana e felice. Aveva così tanto davanti a lei, e gran parte della sua vita da guardare avanti, siamo completamente devastati da questa tragedia”. Ora chiede chiede giustizia: “Vogliamo solo giustizia per la nostra Ellie e attendiamo i risultati dell’indagine”.

Crolla il solaio al Cardarelli di Napoli sfiorata la tragedia

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Attimi di terrore al Cardarelli di Napoli, uno degli ospedali più noti in città, dove intorno alle ore 15 è crollata parte del solaio all’ingresso del padiglione E. I detriti del crollo hanno colpito un’ambulanza che era ferma, fortunatamente vuota, che viene utilizzata nel trasporto di ammalati già ricoverati in ospedale. Franco Paradiso, direttore sanitario di presidio afferma:  “Il mezzo in qualche modo ha attutito l’impatto evitando anche danni più gravi”.

Subito dopo l’incidente si è provveduto immediatamente a mettere in sicurezza l’area e si è bloccato l’accesso principale all’edificio che non è dotato di scale anti-incendio esterne, sui due lati. Per consentire il passaggio di ammalati e operatori sanitari viene utilizzata una uscita del centro trasfusionale collocato al pianterreno.

Nel padiglione E si trovano i reparti di otorino e terapia antalgica, dermatologia, oculistica, urologia e nefrologia. per quest’ultima patologia, in caso di dialisi d’urgenza gli ammalati saranno trasferiti nell’altro centro attrezzato, allestito nel Dea, il dipartimento di emergenza accettazione.

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Un pezzetto di frutta nella pappa gli va di traverso: morto bimbo

bimbo-muore-soffocato-tutacronacaSono risultate vane le manovre per rianimare un bimbo di 13 mesi morto per soffocamento a causa di un pezzetto di frutta che gli era andato di traverso mentre mangiava la pappa. Il piccolo, che viveva a Inveruno, in provincia di Milano, si trovava in casa con i familiari, degli extracomunitari, quando si è svolto il dramma. La corsa per salvarlo è stata inutile: prima è giunta l’ambulanza e poi è intervenuto l’elisoccorso, che l’ha trasportato all’ospedale di Magenta. E’ stato impossibile salvarlo.

Incidente a Roma: cercava di evitare un’ambulanza

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Incidente in viale Regina Margherita, all’incrocio con via Nomentana a Roma dove un motociclista è caduto dallo scooter per evitare un’ambulanza e sia lui che il passeggero sono stati soccorsi e trasportati in ospedale. Il sito Roma Today riporta che lo scooter proveniva da porta Pia in direzione piazza Sempione e per evitare l’impatto con un’ambulanza a sirene spiegate e con paziente a bordo ha frenato bruscamente e si è ribaltato. Nessuna grave conseguenza, a parte il caos sui binari dei tram che percorrono viale Regina Margherita.

Ancora aggressioni ai danni del 118 a Roma

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“Quanto accade, purtroppo ormai giornalmente, non è più in alcun modo sostenibile”. E’ stato questo il commento rilasciato da Natale Di Cola, della Cgil, dopo quando accaduto oggi a Roma dove gli operatori del 118 sono stati aggrediti in due diversi episodi. Nel corso del secondo, il più grave, tre sanitari sono rimasti feriti dopo essere stati picchiati. Già il 12 giugno scorso, dopo essere intervenuti a seguito di un omicidio e un ferimento a seguito di un diverbio stradale, alcuni infermieri furono aggrediti e uno riportò alcune fratture.

Non c’è la terapia intensiva e un 24enne muore!

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Serviva un posto in terapia intensiva, ma per trovarne uno libero ha dovuto percorrere in ambulanza 150 chilometri. Alla fine O.C., 24 anni, bergamasco di Serina, è morto per le conseguenze di un’occlusione intestinale. Il giovane, disabile dalla nascita, era arrivato all’ospedale di San Giovanni Bianco, in Val Brembana, lamentando dolori addominali. Dopo un primo trattamento farmacologico le sue condizioni sono peggiorate. I medici hanno deciso per l’intervento, ma serviva una struttura con terapia intensiva. Negli ospedali bergamaschi nessuno dei 91 posti letto era disponibile e alla fine è stato necessario portare il paziente fino a Cremona

Visto che l’elicottero non poteva effettuare il trasferimento per problemi di nebbia, il trasporto è avvenuto in ambulanza. Dopo due ore di viaggio il giovane è arrivato nell’ospedale di Cremona, dove è stato sottoposto a un intervento che però non è riuscito a salvarlo.

SAN VALENTINO COL BOTTO? CHIUSA A14

a14 - anziano - bomba

Un uomo di 77 anni, di Osimo, ha seminato il panico nell’area di servizio Conero Est dell’A14, fra Loreto e Ancona sud, minacciando di farsi esplodere con l’auto con una grossa bombola di gas. L’anziano, reduce da un lutto familiare, voleva parlare con il prefetto per un problema ”personale”. La Polstrada ha chiuso al traffico l’area di sosta mentre sul posto arrivavano i vigili del fuoco e un’ambulanza, poi ha convinto l’aspirante suicida a scendere.

Donna muore in ambulanza rimasta bloccata dalle bancarelle del mercato

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