Escursione sul Monte Bianco… con sorpresa! Alpinista trova un tesoro

tesoro-montebianco-tuttacronacaStava effettuando un’escursione sul Monte Bianco un giovane alpinista quando si è imbattutto in una cassettina metallica con la scritta “Made in India” al cui interno ha trovato delle pietre preziose. Si pensa che lo scrigno possa essere appartenuto a uno dei passeggeri di un aereo indiano che si schiantò contro la montagna. Due sono i velivoli indiani che finirono contro il Monte Bianco lo scorso secolo. Nel 1950 la catastrofe si abbattè sul volo in cui viaggiava la principessa di Malabar e nello schianto persero la vita 58 persone. Il 24 gennaio del ’66 cadde sul ghiacciaio un boeing 707 dell’Air India diretto da Bombay a New York: il bilancio fu di 117 morti. Secondo una prima stima i gioielli trovati dal giovanee valgono tra i 130mila e i 246mila euro e un comandante della gendarmeria ha spiegato che “nel caso non si riesca a ritrovare il legittimo proprietario, le gemme potranno essere consegnate al giovane alpinista”.

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Voleva conquistare l’Himalaya: è morto sul Monte Rosa

-alpinista-morto-tuttacronacaRisultava disperso da due giorni l’alpinista vicentino Natalino Mattiello, 68 anni: sabato stava raggiungendo da solo Punta Signal quando si è perso ogni contatto. L’uomo è scivolato sul versante sud di Punta Gnifetti, a 4.200 metri, ed è finito in un canalone. Il ritrovamento è stato fatto dal soccorso alpino di Alagna e da un elicottero proveniente dalla Svizzera. Alpinista esperto, Mattiello doveva partecipare a una spedizione sull’Himalaya organizzata anche dal Cai locale. Assieme agli altri membri dei gruppi scelti, avrebbe dato l’assalto alla cresta sud-est, ancora inviolata, del Kanchenzonga, la terza vetta più alta del mondo. La salita sul Signal in solitaria, secondo quanto si è appreso, era legata alla fase di preparazione in vista della spedizione himalayana.

Incidente in alta quota: 51enne italiana muore sulle alpi tirolesi

alpinista-morta-stubai-tuttacronacaAncora una tragedia ad alta quota, questa volta sul massiccio dello Stubai, nelle Alpi tirolesi. Un’escursionista italiana di 51 anni, è morta mentre si trovava a 2.290 metri d’altezza lasciando, per ragioni sconosciute, la corda di sicurezza in arrampicata, perdendo l’equilibrio e cadendo per oltre 100 metri. A riferirlo, la polizia locale. La donna si trovava con un gruppo di una ventina di persone del Club Alpino Italiano.

Simone Moro aggredito dagli sherpa

simone moro-tuttacronaca

L’alpinista Simone Moro, assieme ai compagni Ueli Steck e Jonathan Griffith, è stato aggredito ieri pomeriggio da un gruppo di Sherpa nel campo base n.2 dell’Everest. I tre hanno eseguito il fissaggio delle corde su una parete sul lato ovest del Lhotse prima di far ritorno al campo di partenza. Qui, un centinaio di sherpa li stavano aspettando per “punirli fisicamente” per una presunta interferenza nel loro lavoro. Alcuni alpinisti stranieri sono intervenuti impedendo allo scontro di degenerare in tragedia. Moro, il bergamasco che da anni frequenta le vette dell’Himalaya in Nepal, ha riportato ferite non gravi ma Steck deve essere trasferito a Kathmandu per problemi più seri. Nimanuru Sherpa, direttoredell’agenzia che ha organizzato la spedizione di cui fanno parte i tre, si è detto “rattristato per l’accaduto”, osservando che l’episodio “rischia di offuscare l’immagine del Nepal nel mondo”. Nel frattempo la polizia ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.

NOTTI MAGICHE… Due alpinisti italiani in vetta alla Torre Egger.

torre egger

La vetta della Torre Egger è stata raggiunta da della Bordella e Schiera sabato 2 marzo, dopo tre giorni di salita e due bivacchi in parete. Il successo è stato frutto di un fuori programma: i due alpinisti avevano deciso di fare questo tentativo prolungando la spedizione oltre il termine fissato per il 23 febbraio, data in cui Bernasconi aveva dovuto rientrare in Italia per impegni di lavoro, e nonostante previsioni meteo incerte. “La decisione di provare a fare un ultimo tentativo alla Egger è stata combattuta e incerta fino all’ultimo” scrive Della Bordella nell’ampio racconto pubblicato sul sito dei Ragni di Lecco. Poi si apre una finestra di bel tempo. “Giovedì 28 Febbraio Luca ed io partiamo dal filo rosso in direzione della Egger – dice l’alpinista -. La tattica è sulla carta semplice e lineare: io salirò da capocordata, conoscendo la via dai tentativi precedenti, Luca mi seguirà con le jumar”.

La salita avviene per alcuni tratti sulle corde fisse già installate lo scorso anno, che in alcuni casi hanno riservato brutte sorprese come sul dietro, dove la calza si rompe e Della Bordella fa uno scivolone di qualche metro. Ma per fortuna, nulla di grave succede, e la salita prosegue. Quando i due giungono nei pressi del punto in cui della Bordella e Bernasconi erano arrivati lo scorso anno, cioè a tre tiri dall’uscita della via nuova sul Colle, Della Bordella decide di variare la linea e, da quanto si intuisce, qui nasce il nuovo nome della via: NOTTI MAGICHE.

“Questa è stata la salita che sicuramente mi ha dato maggiore soddisfazione da quando scalo – dice Della Bordella -. Con Luca Schiera è stata un’intesa perfetta. L’unico mio rammarico è non aver avuto Matteo Bernasconi in cima al nostro fianco, sicuramente una buona parte del merito di questa salita è suo; e dopo tutto quello che ci è capitato insieme gli anni passati e il rapporto che si è creato, sia io che lui ci avremmo tenuto tantissimo a raggiungere la vetta della Egger insieme”.

Si cerca alpinista caduto sull’Ortles. Tensione a Bolzano.

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