Il ministero dell’Economia ha stimato una perdita di un miliardo di euro, praticamente la metà del gettito dell’Imu sulla prima casa, sugli incassi dalle slot machines e dalle videolottery, che già quest’anno è passato dagli 8,1 miliardi del 2012 a 7,9. Federica Chiavaroli, la senatrice del Ncd che avrebbe dovuto fare il discorso di rottura qualora Berlusconi il 2 ottobre non avesse confermato la fiducia a Letta, ha presentato l’emendamento su cui si è incartato il governo. Un codicillo, approvato al Senato, che prevede la riduzione dei trasferimenti a Regioni e Enti locali che emanano norme contro la proliferazione delle macchinette. Ma non è detto. Come scrive il Fatto Quotidiano, infatti, la filiera che ha portato alla scrittura dell’emendamento è tutta politica nonchè interna agli uomini di Angelino Alfano. Un ruolo l’avrebbero avuto Claudio Azzollini, “presidente della commissione Bilancio e indagato per truffa e associazione a delinquere per i lavori nel porto di Molfetta” e Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia. È la senatrice stessa, parlando a Repubblica, a confermare l’interconnessione: “L’emendamento me l’ha suggerito Giorgetti in Commissione. Aveva fatto presente che l’agenzia dei Monopoli segnalava questo problema: lo stato dà le concessioni per i giochi e poi i comuni le bloccano. Dove prendere i 9 miliardi che l’intero comparto giochi frutta all’anno all’erario se poi i sindaci si mettono di traverso?”. Ma come sottolinea anche l’Huffington Post, Giorgetti non è nuovo a questo tipo di polemiche. Noto per la sua mano morbida, aveva la delega al gioco anche quando ricopriva il medesimo incarico nel governo Berlusconi, quota An. Scrive il Fatto: “Sotto la sua supervisione presero piede le videolottery, i win for life, i bingo online. Nel marzo scorso, a Rimini, alla fiera degli apparecchi da gioco si spellarono le mani per lui: ‘I numeri della ludopatia sono sovrastimati rispetto alla realtà, state subendo una denigrazione e una demonizzazione senza precedenti'”. Ancora, Il quotidiano diretto da Antonio Padellaro ricorda il caso di Raffaele Lauro, che, dopo aver condotto in solitaria una battaglia sul tema venne convocato da Gaetano Quagliariello, attuale ministro Ncd: “Berlusconi vuole parlarti a quattr’occhi”. Il Cavaliere non chiamò, e Lauro chiese spiegazioni al collega: “Il problema sono le tue iniziative sul gioco d’azzardo. Alcune società minacciano di non fare pubblicità su Mediaset”. Morale: Lauro non venne ricandidato, e tuonò: “Sono stato escluso con metodi da gangster. Hanno vinto le mafie del gioco”. La reazione di oggi di Chiavaroli è tentare di minimizzare. “Non ho idea di chi siano le lobby del gioco d’azzardo. È semplicemente prevalsa la responsabilità di governo, il senso di dovere verso i bilanci dello stato. Forse non si sa che gli emendamenti di questi tempi trovano copertura grazie a tre voci: gioco, fumo alcol”. Niente “mafie delle slot”, dunque: “Sono per la famiglia, l’ho fatto per l’erario”.
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L’emendamento sul gioco d’azzardo… e gli uomini di Alfano che ci stanno dietro
Pubblicato da tdy22 in dicembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/21/lemendamento-sul-gioco-dazzardo-e-gli-uomini-di-alfano-che-ci-stanno-dietro/
Predappio e il saluto romano di Giorgettti
“Il saluto romano? Lo facevo da giovane e in occasioni importanti, di incontri con militanti e in altre iniziative. L’ultima volta l’ho fatto diversi anni fa’.” Così Alberto Giorgetti, esponente del PDL e Sottosegretario all’Economia del Governo Letta, oggi a ‘Un Giorno da Pecora’, su Radio2, ha raccontato come in passato fosse schierato decisamente a destra. Giorgetti aggiunge anche: “C’è stata una storia importante nella destra. Sono stato coordinatore provinciale del Fuan per alcuni anni. Ero di destra”. Ma il Fuan non era neofascista? “No, lo dicevano i comunisti”. Ed è mai stato a Predappio? “Predappio fa parte della storia, ci sono stato”.
In merito al ” Saluto Romano” la Cassazione penale , sez. I, sentenza 17.06.2009 n° 25184 si è così espressa:
“Il “saluto romano” non è espressione della possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero, ma è un gesto che istiga all’odio razziale, cioè che sconfina nell’istigazione alla violenza, e – quindi – come tale va punito ex articolo 2, legge 205/93″.
Chi occupa il ruolo di Sottosegretario all’Economia, un politico quindi che siede nell’esecutivo, può affermare liberamente di aver fatto il “saluto fascista/romano” contravvenendo a una sentenza della Cassazione Penale? Sembra indispensabile che prima di nominare un componente del governo si accerti il livello e i suoi valori democratici…
Pubblicato da tdy22 in giugno 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/03/il-saluto-romano-di-giorgettti/
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