Simone Di Stefano, il leader di Casapound e candidato sindaco a Roma è stato aggredito ieri a picconate. Sono stati gli stessi attivisti a denunciare l’accaduto, postando anche alcune foto su Facebook:
Questo il racconto tratto dal Corriere della Sera:
Prima dell’incontro con alcuni cittadini del quartiere Di Stefano è salito su un’auto guidata da un collaboratore ma all’improvviso la vettura è stata circondata da una quindicina di persone armate di piccone e bastoni — alcune delle quali a volto coperto e con i caschi — che hanno sfondato i finestrini e lanciato oggetti. Di Stefano è rimasto leggermente ferito al volto dalle schegge di vetro mentre l’autista è stato colpito al volto e a un braccio. I due sono stati accompagnati in ospedale e giudicati guaribili con prognosi di qualche giorno. Più tardi, sempre secondo polizia e carabinieri, un gruppo di ragazzi — anche loro armati di spranghe e catene — hanno assaltato il centro civico del Pd di via Amantea, a poche centinaia di metri, e il centro sociale «Uscita 23» ospitato dallo stesso edificio. In entrambi i casi sono stati danneggiati gli arredi interni, rovesciati sedie e tavolini.
Due episodi gravissimi in poche ore… Dove era la polizia a impedire questi gesti? Roma è una città abbandonata a se stessa? Questa è la sicurezza che il sindaco Gianni Alemanno ci aveva promesso?