Il video del cane-soldato prigioniero di guerra

taliban-captive-dog-tuttacronacaSono stati dei combattenti talebani che, via Twitter, hanno diffuso il filmato che mostra un cane catturato lo scorso dicembre durante un conflitto nella provincia afghana di Laghman. L’animale, spiegano, sarebbe appartenuto ai soldati occidentali. Si tratta di Colonel, un cane di razza malinois, un pastore belga, coperto con un giubbotto dotato di alcuni dispositivi militari, in particolare di una torcia, una telecamera e un congegno Gps. Nel video, dove ringraziano il loro dio per il successo ottenuto con le armi in pugno, il cane è mostrato come un bottino di guerra mentre l’animale sembra più confuso che spaventato dai ruoi rapitori, tanto da arrivare a scodinzolare senza mostrare agitazione particolare. Zabiullah Mujahid, uno dei portavoce dei talebani, ha spiegato che le immagini, diffuse questa settimana, sono state registrate nel distretto Alin Nigar a fine dicembre e che il cane catturato era dotato di sofisticati congegni elettronici. “I mujahidin hanno valorosamente fatto dura resistenza contro le truppe per ore”, ha poi affermato. E “il cane era di grande importanza per gli americani”, ha aggiunto. Stando a quanto riporta il Washington Post, tuttavia, Colonel non sarebbe un cane Usa: apparteneva ad un’unità dell’esercito britannico.

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I volti dei bimbi afghani in fuga da povertà e violenza

Afghan-Refugee-Children-tuttacronacaDall’Afghanistan si fugge. Per cercare altrove riparo dalla povertà e dalla violenza. Per sperare in un futuro. E molti sono anche i bambini presenti tra i rifugiati in Pakistan. Proprio i loro volti ha voluto immortalare il fotografo Ap Muhammed Muheisen. Un reportage fotografico realizzato nelle baraccopoli fuori Islamabad che ci mette di fronte a visi terrosi e sguardi profondi per dei piccoli che hanno già vissuto l’orrore.

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Doveva essere Sel No War, ma è divenuto Sel On War!

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La camera approva il rifinanziamento delle missioni all’estero e sale la protesta in aula. Il Sel aveva preparato i cartelli per esprimere il loro dissenso sulla decisione “Sel No War” ma per un banale errore di posizione dei cartelli la protesta è diventata Sel On War!

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“Con la fiducia di ieri – commenta Sel – il governo ha impedito al Parlamento di discutere di pace, di guerra, di riduzione delle spese militari, di F35, del discutibile giro del mondo a vendere armi della nostra nave Cavour. Sinistra Ecologia Libertà ha condotto in queste settimane sul decreto missioni un’interposizione di pace per inserire nel decreto una data certa per il ritiro del nostro contingente in Afghanistan”.

Bomba su corteo nuziale in Afghanistan

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Almeno 18 persone che stavano andando ad un matrimonio sono rimaste uccise in un attentato avvenuto nella provincia afghana di Ghazni. Lo riferiscono le autorità locali. Secondo la Bbc “le vittime sono quasi tutte donne e bambini: su 23 passeggeri solo 5 sono sopravvissuti”.

Razzi contro la base italiana in Afghanistan

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Giorni fa, alcuni italiani di stanza in Afghanistan erano stati attaccati, oggi vengono invece lanciati tre razzi contro la base italiana di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan. Due dei tre razzi sono esplosi all’interno della base, mentre il terzo ordigno è impattato al di fuori del perimetro dell’istallazione militare. Un plotone di quick reaction force della coalizione multinazionale è subito intervenuto per una ricognizione dei possibili punti di lancio dei razzi. Non si sono registrati danni e nessun militare è stato coinvolto dalle esplosioni. La missione in Afghanistan ogni hanno costa milioni allo stato italiano e diventa sempre più pericoloso per i soldati che sono coinvolti in atti violenti che esulano dalla missione di pace. C’è davvero bisogno che l’Italia continui a mettere a repentaglio le vite di questi ragazzi con un ingente rifinanziamento continuo di questa missione?

 

Soldati italiani attaccati in Afghanistan, nessun ferito

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I militari del 183esimo reggimento Nembo di Pistoia, impegnati in un’operazione di controllo e bonifica degli itinerari nei pressi di Shindand, sono stati attaccati con colpi di armi leggere, mortai e lanciarazzi. Lo scontro a fuoco è durato circa 30 minuti. Non ci sono feriti tra i militari italiani.

 

Il soldato che commuove il popolo del web

soldato-saluto-tuttacronacaLa foto di Josh Hargis, caporale dell’esercito americano ferito lo scorso 6 ottobre durante un attentato mentre si trovava in missione in Afghanistan, ha commosso la rete. L’uomo, steso sul suo letto d’ospedale, alza il braccio per fare il saluto militare quando il suo superiore gli consegna la croce al valore “Purple Heart”. E’ proprio questo momento che è stato immortalato nello scatto del comandato e che poi è stato spedito alla moglie del soldato. Assieme all’immagine, la donna ha ricevuto una lettera in cui il comandante di Hargis definisce quest’attimo come “il più grande di cui sono stato testimone nei miei dieci anni nell’esercito”.

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La crisi di governo… fa diventare illegali le missioni italiane in Afghanistan

afghanistan-militariitaliani-tuttacronacaSono diversi gli effetti collaterali della crisi di governo, tra queste, il fatto che da oggi, 1 ottobre, la partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan è diventata illegale. Questo perchè il 30 settembre scadeva la proroga delle missioni militari internazionali. Lo spiega Enrico Piovesana su Il Fatto, che sottolinea anche come i nostri soldati ora non abbiano più una protezione giuridica. Sono infatti dei decreti, successivamente convertiti in legge dal Parlamento e che rinnovano le autorizzazioni ogni 3, 6, 9 o 12 mesi dando la necessaria copertura finanziaria, a legittimare la partecipazione delle forze armate italiane alla missione Isaf (International Security Assistance Force) dell’Onu. E’ stato così fin da sempre: il 27 febbraio 2002 il Parlamento approvò infatti la legge di conversione, con modificazioni, del decreto 451 del 28 dicembre 2001 “recante disposizioni urgenti per la proroga (fino al 31 marzo 2002) della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali”: la modificazione consisteva nell’inserimento nel testo del decreto di un riferimento alla missione Isaf “connessa a Enduring Freedom”. In seguito molti parlamentari hanno chiesto che fosse superato un simile meccanismo, ma senza esito. E ora che il governo è in crisi non è stato possibile prorogare la partecipazione italiana alle operazioni militari internazionali: così i soldati italiani si ritrovano senza tutela giuridica. Nonostante questo, l’Italia continua a spendere 1.6 mln di euro al giorno per la missione in Afghanistan, bombardando e uccidendo, con gli aerei sempre più spesso chiamati a fornire copertura alle truppe afgane che combattono al suolo. Da oggi, illegalmente.

Giustiziata in strada dal padre perché presunta adultera, video shock!

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Giustiziata dopo un processo sommario, Halima, era accusata di adulterio perché aveva trascorso del tempo con un altro uomo mentre il marito era in Iran, anche se non c’è mai stata prova di un rapporto sessuale tra i due, ma i sospetti e le voci sono bastate per farla giustiziare in piazza ad Ab Kamari, nella provincia di Badghis, in Afghanistan. A sparare il colpo è stato il padre come richiede la tradizione, Il video è stato diffuso dal quotidiano spagnolo “El Mundo”.

 

L’aquilone: da gioco innocente ad arma mortale

guerra-degli-aquiloni-tuttacronacaSi nominano gli aquiloni e la mente corre a giochi tra bambini, innocenti e spensierati, che riempiono il cielo di colore. Ma non sempre è così. Ci sono luoghi dove anche quest’oggetto può trasformarsi in arma, per una competizione. In Pakistan e in Afghanistan, ad esempio, sono una specie di sport nazionale e, tra gli altri, spicca il gioco il cui scopo è quello di abbattere l’aquilone avversario servendosi solo del proprio. Ma a questo scopo gli aquiloni vengono modificati, vuoi con della carta abrasiva sugli angoli, vuoi arrivando a utilizzare corde di metallo per controllarli e dotandoli di lame. In Pakistan, in occasione del Basant Festival, fino a qualche anno fa si svolgeva una manifestazione di combattimento tra aquiloni a cui prendevano parte centinaia di migliaia di persone. Ma, a causa dell'”elaborazione” di quelli che dovrebbero essere dei giocattoli innocenti, diversi erano gli incidenti che si verificavano a causa di aquiloni fuori controllo che potevano ferire anche in modo grave decine di persone. Nel solo 2004, quando poi venne abolita la manifestazione, ci furono 9 morti mentre nel 2007, quando la gara riprese, ben 10 persone persero la  vita e circa cento rimasero ferite. Questo nonostante le autorità avessero proibito l’uso degli strumenti più pericolosi come i cavi di acciaio, in grado di decapitare i presenti.  Anche l’abolizione della gara parò non ha avuto successo, dato che sono state organizzate competizioni abusive, che nel 2009 hanno portato a undici morti e circa cento feriti. Nonostante il rischio per l’incolumità, però, molte sono le lamentele, visto che il mercato degli aquiloni è anche una fonte di lavoro e guadagno.

Letta in Afghanistan “Qui anche dopo il 2014”. Altri soldi nelle missioni all’estero?

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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha incontrato le truppe italiane a Herat, in Afghanistan, e ha assicurato che l’Italia non lascerà solo il Paese dopo il ritiro delle forze straniere. Incurante della crisi di governo e di quella economica, Enrico Letta preferisce tagliare forse ancora alla cultura e alla sanità piuttosto che le missioni all’estero?

«Nel 2014 si concluderà la missione Isaf, ma noi siamo qui per dire al governo di Kabul che anche dopo quella data non lasceremo solo il Paese», ha affermato Letta. Il premier è arrivato in Afghanistan alle sette del mattino locali, le 4 e mezzo italiane, e dopo la visita alla base ha incontrato a Kabul il presidente afghano, Hamid Karzai.

«Ho voluto fortemente essere qui per interpretare i sentimenti di vicinanza profonda dell’Italia per il vostro impegno», ha dichiarato Letta davanti a 1.200 dei circa 3.000 militari italiani presenti in Afghanistan, «in questi anni difficili per il Paese a livello economico e per la stabilità voi avete interpretato al meglio l’immagine dell’Italia recuperando e in parte riscattando le difficoltà».

Ritiro dall’Afghanistan? Improbabile, i soldati italiani si addestrano per restare

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Giovedì il premier Letta e i ministri Bonino e Mauro avevano rassicurato il  segretario generale della Nato Rasmussen che l’impegno militare in Afghanistan sarebbe proseguito. Le rassicurazioni   sembravano confermare la volontà del governo italiano di impiegare altre risorse statali per continuare a restare in un territorio sempre più problematico, dove parlare di missione di pace, in un clima di guerriglia, sembra sempre più un eufemismo. Adesso sembra arrivare quella che potrebbe davvero essere una conferma all’indiscrezione che parlava di una probabile prosecuzione della missione sino al 2017 se non anche sino al 2020. Nelle campagne laziali di Monte Romano , truppe aviotrasportate dell’esercito e forze speciali, si sono addestrate in vista di una nuova partenza proprio in territorio afghano. Non sono gli unici, perché anche sulle montagne friulane sopra Gemona, si esercitavano anche elicotteri da attacco Mangusta “simulando un tipico scenario afghano”.

Ma quanto costerà all’Italia rimanere in Afghanistan?

Nei prossimi tre anni almeno 600-800 milioni di euro: 300-400 milioni nel 2015 e la metà nei due anni successivi. A questi vanno aggiunti, per lo stesso periodo, altri 360 milioni (120 l’anno) come contributo nazionale al fondo Nato che finanzierà le forze governative afgane per consentire loro di proseguire la guerra contro i ribelli talebani: un impegno finanziario preso l’anno scorso al vertice Nato di Chicago dall’allora ministro Terzi.

Come racconta il Fatto Quotidiano l’Italia sarà “costretta” a mantenere i suoi impegni internazionali presi dai governi precedenti, senza consultare il parlamento su una questione che invece avrebbe dovuto essere posta all’attenzione dell’Aula e non del solo esecutivo.

La Francia, invece, ha deciso di uscire completamente dall’Afghanistan entro la fine del 2014 chiamandosi fuori dalla futura missione Resolute Support, e sembra aver scartato anche l’ipotesi di prender parte alla colletta di guerra a sostegno dell’esercito afgano che Washington e Nato le hanno chiesto a compensazione del ritiro anticipato.

Ma sarà davvero una missione di pace e di addestramento dell’esercito locale?

Come spiega l’esperto di affari militari Gianandrea Gaiani, direttore di Analisidifesa.it, “a protezione dei nostri addestratori e consiglieri militari rimarrà necessariamente una componente di forze speciali italiane in grado d’intervenire in caso di emergenza, magari sarà numericamente ridotta rispetto a oggi, ma ci sarà sicuramente”. Oggi la Task Force 45 italiana conta duecento uomini: parà del Col Moschin, incursori del Comsubin e del 17° Stormo, Ranger del 4° Alpini e Gis dei Carabinieri. Anche i tedeschi, del resto, continueranno a schierare sul fronte settentrionale la loro Task Force 47 di forze speciali.  “Per le stesse esigenze di protezione del contingente – prosegue Gaiani – manterremo in Afghanistan anche una componente aerea formata da droni ed elicotteri da attacco, e non è detto che basteranno: dato che le forze aeree afgane non dispongono di cacciabombardieri, non è escluso che dovremo lasciare là anche i nostri Amx. Insomma, altro che ritiro…”.

Si preferiscono gli impegni internazionali alla politica sociale italiana? Il governo di servizio è al servizio della Nato o dei cittadini italiani?

Esplode un ordigno in Afghanistan, militare italiano ferito al volto

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Non sembrerebbero gravi le condizioni  del militare italiano che oggi  è stato coinvolto nell’esplosione di un ordigno, mentre era di pattuglia ad alcuni chilometri da Bala Boluk, nella provincia di Farah, in  Afghanistan. Trasferito immediatamente all’ospedale di zona il militare ha riportato solo delle ferite al volto e un forte shock.

Ancora 300 milioni per restare in Afghanistan… perché?

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“L’operazione in Afghanistan deve essere rifinanziata alla fine di settembre. Chiederemo al parlamento la fiducia che ha sempre dimostrato a ranghi compatti: si tratta di una cifra tra i 250 e 300 milioni di euro”. L’annuncio è del Ministro della difesa, Mario Mauro, intervistato su Rai 3 ad Agorà. “Quando in questi giorni ripetutamente mi si chiede perché siamo in Afghanistan – ha aggiunto Mauro – mi preme ricordare che 6.500 Scuole sono state aperte da quando c’è Isaf. Dieci anni fa c’erano 900mila iscritti a scuola ed erano tutti maschi; oggi ce ne sono 6 milioni e mezzo e il 35 percento è composto da donne. Se prima solo il 30 percento della popolazione aveva accesso ai servizi sanitari, oggi siamo al 67 percento e da quando c’è Isaf sono stati costruiti 120 ospedali. Tra un anno restituiremo la piena sovranità agli afgani che avranno il compito di fermare quel fattore che dieci anni fa ha portato alla destabilizzazione, non solo in Afghanistan, ma in tutto il mondo”.

Tutto questo per 300 milioni di euro e basti pensare che stiamo supplicando l’Europa per 400 milioni da utilizzare in due anni, per l’occupazione giovanile? Con 300 milioni, cambiando il capitolo sul bilancio dello Stato non potremmo investire sul lavoro? Eppure la nostra Carta ci ricorda che la Repubblica è basata proprio sul lavoro, non sulle missioni all’estero… è compito di ogni stato aiutare chi è in difficoltà, ma è davvero etico investire nella missione in Afganistan quando gli italiani non arrivano a fine mese?

Montecitorio è vuoto mentre Mauro ricorda La Rosa

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La voce del ministro della Difesa, Mario Mauro, che riferisce a Montecitorio sull’attentato risuona nell’Aula vuota. Ormai è certo che è stato un 20enne a salire sul blindato Lince italiano e a lanciare all’interno del mezzo un ordigno che ha causato la morte del capitano Giuseppe La Rosa.  “Profonda amarezza” esprime il ministro della Difesa… amarezza anche a vedere quell’Aula vuota? E’ dignitoso che mentre si sta rispondendo a un’interrogazione parlamentare in ricordo di un nostro militare caduto in Afghanistan si debba avere Montecitorio vuoto?

Sarebbe un 20enne l’attentatore che provocato la morte di Giuseppe La Rosa

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Il ministro della Difesa Mario Mauro ha riferito a Montecitorio sull’attento a Farah, in Afghanistan, nel quale ha perso la vita il capitano Giuseppe La Rosa. A salire sul blindato Lince per lanciare all’interno del mezzo l’ordigno, sarebbe stato “un giovane, di circa 20 anni”. Il ministro ha poi espresso “profonda amarezza” per “l’Aula della Camera vuota” durante la sua informativa. Rivelando il fatto che l’attentatore fosse un adulto, Mauro ha anche fatto notare che l’attacco terroristico “si è completato con un’azione di vera e propria guerra psicologica, con la diffusione dell’informazione che l’attentatore fosse un bambino di 11 anni, facendo percepire quasi un atto eroico e di partecipazione popolare”. Ha poi sottolineato che il governo intende “proseguire la partecipazione alla missione Isaf in Afghanistan, concludendola secondo i tempi stabiliti nel 2014”.

Il rientro del capitano Giuseppe La Rosa

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E’ arrivata questa mattina, all’aeroporto militare di Ciampino, la salma del capitano Giuseppe La Rosa, ucciso in Afghanistan mentre, a bordo del Lince, rientrava alla base avanzata di Farah. Ad accogliere il militare, oltre ai familiari più stretti, i vertici militari: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luigi Binelli Mantelli e dell’Esercito, Claudio Graziano oltre al nuovo Capo della Polizia, Alessandro Pansa. Presenti anche il premier Enrico Letta e il ministro della Difesa, Mario Mauro, mentre Napolitano prenderà parte ai funerali che si terranno alle 18. Ieri intanto la comunità della missione Isaf lo ha ricordato al suono di una cornamusa, al comando di Kabul.  

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La Bonino smentisce sul bimbo killer “solo propaganda talebana!”

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Pugni tesi tra Italia e Afghanistan dopo l’attentato in cui è caduto Giuseppe La Rosa. Secondo il  ministro degli Esteri, Emma Bonino, non sarebbe vera la notizia del bambino di appena 11 anni che avrebbe ucciso nel sud dell’Afghanistan. La notizia sarebbe stata diffusa solo per “propaganda talebana” . Inoltre sottolinea la titolare della Farnesina: “Dai contatti del ministro della Difesa Mauro emerge che l’attentato sia stato realizzato da un adulto”.

 

Giuseppe La Rosa: il capitano ucciso da un 11enne talebano

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I talebani hanno rivendicato l’agguato teso oggi ai soldati italiani del Lince a Farah, in Afghanistan, in cui ha perso la vita il capitano Giuseppe La Rosa. A cmopiere il gesto sarebbe stato un ragazzino che loro descrivono come “coraggioso, eroico ragazzino afghano di 11 anni che ha lanciato la granata”.

Giuseppe La Rosa, 31enne di Barcellona Pozzo di Gotto, a pochi chilometri da Messina, nella sua pagina Facebook  si definiva “Pigro, pigro, pigro…”, ma le sue azioni dimostrano che non indugiava nell’ozio. Il 18 marzo si era laureato in Scienze Politiche all’università di Torino ed era alla sua seconda missione in Afghanistan. Stando al suo comandante, era “ufficiale solare, sempre disponibile”. Nella pagina aveva postato alcune tappe della sua vita, tra le quali una foto il giorno della laurea, in cui sorride, in giacca e cravatta e con in mano una copia rilegata della sua tesi. A seguire, la scritta: “…Fatto!” e uno smile. Mentre l’immagine principale del profilo è di lui in divisa, appoggia sullo sfondo del mare della costa Messinese. Tanti sono i messaggi lasciati, ma quello con più repliche è il semplice e sentito: “Ciao capitano…”. Giuseppe La Rosa era addetto all’Ufficio operazioni e addestramento del 3/o Reggimento bersaglieri di Capo Teulada – una delle unità più decorate dell’Esercito composta da un comando di Reggimento, una Compagnia di supporto logistico e un Battaglione bersaglieri – ed era partito a marzo per l’Afghanistan. All’estero era stato anche in missione in Kosovo.

Afghanistan un morto e tre feriti italiani…

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Ancora un morto italiano nelle “missioni di pace”, ancora l’Italia chiamata a piangere uno dei suoi militari impegnati su territori di guerra. Ancora quell’ipocrisia di pensare che si possa andare armati in un paese sconvolto dalla guerra e ritornare tutti sani e salvi a casa. Quanto ci costano le missioni di guerra lo abbiamo detto più volte (più di 700 mln di euro nel 2012), ma poi ci sono i morti… una vita umana è un patrimonio irrisarcibile. Eppure il governo nonostante la crisi, non limita le missioni. Quante manifestazioni sono state inascoltate? Quante volte il popolo italiano ha detto basta? Eppure l’invio di soldati in zone di guerra continua…  L’attacco oggi è avvenuto nella zona di Farah,  l’area più meridionale e a rischi del settore ovest dell’Afghanistan affidato al controllo dei militari italiani. Secondo le fonti ufficiali, “elementi ostili” avrebbero attaccato un Lince mentre tornava alla base dopo aver svolto un’attività congiunta con i militari afghani. Il morto sarebbe il capitano del Terzo Bersaglieri, Giuseppe La Rosa, nato a Barcellona Pozzo di Gotto e viveva a Casamassima (Bari).  Il ferito più grave è il maresciallo capo dei bersaglieri (8vo Rgt) Giovanni Siero, originario di Desenzano del Garda.

Il Presidente Napolitano ha espresso profondo cordoglio e ha espresso l’auspicio che i militari feriti nell’attacco possano superare questo momento critico.

Anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Pietro Grasso, a margine di un convegno di industriali testimonia la sua vicinanza alle famiglie dei militari coinvolti nell’attentato. “Esprimo il mio cordoglio alle famiglie. Continuiamo a pagare un pesante tributo a costruire la stabilizzazione di quell’area. Faccio i miei auguri di pronta guarigione ai feriti ed invio un ringraziamento a chi opera ad Herat e Kabul dove ci sono i nostri militari”.

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha espresso “profondo cordoglio” per la morte del militare italiano. E, nel rivolgere “sentimenti di grande vicinanza alla famiglia del caduto”, ha auspicato “pronta guarigione per gli altri tre soldati rimasti feriti, sulle condizioni di salute dei quali viene tenuto costantemente informato dal capo di stato maggiore della difesa”.

Attentato in Afghanistan: preso di mira blindato italiano

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Ancora un attentato in Afghanistan, ancora degli italiani nel mirino. Ora che Barbara De Anna, la funzionaria italiana dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) rimasta gravemente ferita nel recente attacco a Kabul, è stata trasferita, in condizioni “gravi ma stabili” all’ospedale americano di Ramstein, in Germania, a restare coinvolti nell’esplosione di un ordigno sono stati due nostri militari che stavano transitando nell’ovest dell’Afghanistan. L’attentato è avvenuto ad una trentina di chilometri da Farah, una delle zone da sempre più turbolente dell’area affidata al controllo del contingente italiano. I militari coinvolti, che si trovavano a bordo di un blindato Lince, sono stati subito soccorsi ed evacuati.

Italiana vittima di attentato è in gravissime condizioni a Kabul

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Questa mattina a Kabul si è verificato un attentato in cui una funzionaria italiana è rimasta gravemente ferita. Secondo Emergency l’attacco avrebbe coinvolto anche una guest house dell’Onu.  La donna è stata ricoverata in ospedale.

Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate, dopo che, in un primo momento pareva che la donna avesse subito solo ferite superficiali. “Le condizioni della funzionaria italiana alla quale vengono prestate le necessarie cure, sono infatti costantemente monitorate e sono divenute molto più serie di quanto non sia stato possibile verificare nelle prime fasi successive all’attentato”, recita infatti un comunicato.

I nostri sette giorni… tra polemiche, attualità e curiosità!

7 giorni

E’ terminata un’altra settimana densa di eventi e ci siamo sbizzarriti nel commentare le notizie più disparate. Una su tutte ha catturato l’attenzione generale e scatenato la vostra reazione: la pubblicità di un parco giochi svedese che mostra dei bambini piangenti perchè “costretti” a trascorrere le vacanze in Italia, a Maiorca o a Creta invece che nell’attrazione locale. Tranne poche eccezioni, sembra quasi che noi di Tutta la pensiamo più come gli svedesi che non come gli italiani. Infatti, in molti, non sempre spiccando per educazione, hanno ritenuto ironico e simpatico un progetto che la stessa popolazione svedese ha definito “di cattivo gusto” tanto da far partire una controcampagna e da convincere il parco a ritirare la pubblicità. Dalla reclame… all’edificio fallico! Come può non incuriosire la notizia che la Cina si sente in imbarazzo, tanto da bloccare in internet le immagini, per un edificio che, in fase di costruzione e con le impalcature sulla sommità assomiglia così tanto ad un organo sessuale maschile? Ma siamo pur sempre in Italia, quindi chiaro che “le vergogne nostrane” vengono tenute sotto controllo. Al terzo posto degli articoli più letti, infatti, si è classificato il pezzo su Gloria Ibatici, vigilessa della provincia di Reggio Emilia che sembra continuare a scivolare nella “cattiva strada”. Già agli arresti domiciliari perchè coinvolta in un caso di traffico di droga, lla Ibatici ora si è ritrovata anche con una denuncia per truffa ai danni dello stato: sembra infatti abbia fatto richiesta per i venti giorni di licenza matrimoniale… senza contrarre matrimonio, o quantomeno, non in forma legale! Se una donna in divisa in Italia si comporta in questo modo… forse meglio spogliarsi di ogni abito! Ecco allora che a Dusseldorf una donna ha attraversato la città sui mezzi pubblici indossando solo scritte: per la serie “il corpo di una donna è un’opera d’arte”. La lei in questione è una modella e ha indossato solo occhiali, borsa e scarpe per realizzare la nuova opera di Milo Moire. Incredibile, sembra che gli altri passeggeri dei vari mezzi non si siano quasi accorti di lei.

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Ma la settimana, purtroppo, non è stata solo “arte”, riuscita o meno che fosse, sembra odio e morte continuino a visitare la nostra Terra. Ecco allora che seguiamo quello che accade e ci sentiamo coinvolti quandosi tratta di scoprire la verità sulla morte: accade con il caso della piccola Yara: le indagini ora si spostano anche in Svizzera, dove potrebbe vivere la madre del suo assassino. Ma se ancora non si conosce la verità sul suo omicidio, altri due casi sono stati aperti, altre due giovani vite spezzate e, in entrambi i casi, si è parlato di femminicidio: Ilaria Leone e Alessandra Iacullo.   Ma non solo Italia, per quello che riguarda la cronaca mondiale, in particolare ha catturato la vostra attenzione un probabile attentato che ha fatto precipitare un boeing 747 in Afghanistan.

In tutto questo poteva essere che non ci fosse nulla d’interessante in campo politico? E’ arrivata l’ennesima notizia che potrebbe coinvolgere il Cavaliere: il decreto legge anti corruzione, infatti, così come spiegano gli esperti, potrebbe mandare in fumo l’intero processo che riguarda il caso di Ruby Rubacuori. E’ l’ennesimo caso in cui gli italiani pagano per un processo che finisce in un nulla di fatto? Non preoccupiamoci troppo: in Germania sono arrivate le banconote da 30 euro!

Ma tutto è già alle spalle, in questi tempi così rapidi, e il prossimo futuro inizia ora. E allora vogliamo chiudere dando il benvenuto al mondo a una piccola giraffina nata allo zoo di Los Angeles: possiamo provare a guardare alla vita con gli occhi di chi non ha perso la sua innocenza?

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

E’ attentato? Mistero sul boeing 747 precipitato in Afghanistan.

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E’ mistero sul  boeing 747 americano precipitato in maniera inspiegabile in Afghanistan.

Il filmato choc, registrato attraverso una video camera posta su di un’automobile, mostra gli ultimi attimi del velivolo appena decollato dalla base di Bagram, che lentamente si schianta al suolo, finendo distrutto in una spaventosa palla di fuoco.

Subito le autorità statunitensi hanno denunciato il fatto, chiarendo che “non si tratta di un incidente”. Secondo alcune fonti, i talebani avrebbero rivendicato l’attentato, ma la Nato ha subito smentito questa informazione. Un portavoce della National Air Cargo della Florida ha fatto sapere che nessuno dei sette membri dell’equipaggio è riuscito a salvarsi.

La Nato uccide 10 bambini e due donne.

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Almeno 10 bambini e due donne sarebbero rimasti uccisi in un raid aereo condotto dalle forze Nato nell’est dell’Afghanistan. Lo riferisce la Bbc citando proprie fonti sul terreno. Durante l’attacco è crollata una casa, uccidendo le vittime e facendo altri sei feriti.

Pay by weight: a Samoa il biglietto aereo si paga… a peso!

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La Samoa Air, la compagnia aerea delle Isole Samoa, ha attuato una nuova politica per il prezzo dei biglietti aerei: non si limita a pesare il bagaglio dei suoi utenti, ma gli utenti stessi, ma calcola il prezzo del biglietto in base al peso del passeggero. Secondo il Ceo della compagnia, Chris Langton, questa è la “maniera più equa di viaggiare”, con una tariffa che va da un dollaro per kg nei voli domestici a 4,16 nei voli diretti alle Samoa americane. La fisica di base conferma che il peso dei passeggeri influenza i costi del carburante di voli e si può quindi comprendere perché l’obesità sia un problema per le compagnie aeree nel Sud del Pacifico: Samoa è il secondo paese più obeso della terra. Le persone per viaggiare si metteranno a dieta o, più semplicemente, sceglieranno una compagnia che non discrimina in base al peso corporeo con un atteggiamento che ricorda il bullismo?

Il terremoto colpisce al confine tra Afghanistan e Pakistan

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I media di Islamabad hanno riferito di una scossa di magnitudo 5,4 registrata al confine tra Afghanistan e Pakistan nella regione dell’Hindu Kush e che ha avuto riflessi anche nel Kashmir. I rilevamenti della Rete geologica statunitense riportano che il sisma è avvenuto alle 11,01 ora locale (7,31 ora italiana) a 34 km a ovest-sud-ovest di Ishkasham, città della provincia afghana di Badakhshan, a una profondità di 233,7 km.

La maledizione del “Team 6″… solo coincidenze?

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Dopo essere passato alla storia per l’uccisione di Osama Bin Laden nel 2011, il ‘Team 6′, la squadra speciale dei Navy Seal americana, e’ ormai decimata da una serie di incidenti che avrebbero lasciato in vita solo due dei 25 ‘super militari’.
L’ultimo, in ordine di tempo, a morire e’ il 31enne Bratt Shadle, deceduto durante un’esercitazione in Arizona quando si e’ scontrato in aria con il paracadute con un altro NavySeal, di cui non e’ stato diffuso il nome (e’ identificato come un ufficiale E-6) e che e’ attualmente ricoverato in ospedale in condizioni stabili. Shadle, sposato con due figli, e’ stato dichiarato morto appena giunto all’Arizona Medical Center.
Le forze armate stanno indagando sull’incidente, avvenuto durante ”un’esercitazione di routine”. Shadle si era arruolato in marina nel luglio del 2000. L’anno successivo ha completato l’addestramento previsto per i Navy Seal e nel 2002 gli e’ stata assegnata la prima missione. Secondo indiscrezioni, nella sua carriera militare sarebbe stato sia in Afghanistan sia in Iraq.
Con la morte di Shadle, il bilancio delle perdite del ‘Team Six’ salirebbe a 23 su un totale di 25 componenti: 22 infatti sono stati uccisi due anni fa quando l’elicottero che li trasportava in Afghanistan e’ stato abbattuto, in quello che e’ stato il giorno piu’ sanguinoso per gli Stati Uniti nella decennale guerra nel Paese asiatico.

Problemi di sicurezza: annullata conferenza stampa a Kabul

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Problemi di sicurezza hanno impedito lo svolgersi della conferenza stampa congiunta del presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai ed il Segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel. I funzionari USA non hanno rilasciato dichiarazioni circa la natura della minaccia alla sicurezza, ma va ricordato che è trascorso solo un giorno dall’attentato suicida a Kabul che ha provocato la morte di nove civili. L’esplosione è avvenuta a solo un km di distanza dal luogo previsto per la conferenza.

L’eroe o l’antieroe? Bradley Manning, un esempio!

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Dieci volte colpevole di aver violato i regolamenti militari, ma non le leggi federali sull’aiuto al nemico: il soldato Bradley Manning ha cercato di evitare il carcere a vita offrendo al giudice della Corte Marziale di Fort Meade in Maryland una dichiarazione di colpevolezza per dieci capi di accusa minori sui 22 spiccati nei suoi confronti.
Leggendo da una ‘memoria’ di 35 pagine, Manning ha dichiarato di aver agito di sua spontanea volontà, «non su pressioni di Wikileaks» quando ha passato al sito-anti segreti di Julian Assange centinaia di migliaia di documenti top secret del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Il soldato ha rivelato di averlo fatto «perchè il pubblico doveva sapere», e solo dopo aver tentato di offrire lo stesso materiale al Washington Post e al New York Times senza ricevere risposta.
«Pensavo che se il pubblico avesse avuto accesso alle informazioni si sarebbe aperto un dibattito sul ruolo delle forze armate e della politica estera», ha dichiarato Manning. In licenza a Washington dalla ferma in Kuwait, il soldato aveva tentato di contattare il quotidiano della capitale con l’offerta di «materiale enormemente importante per il popolo americano».
Non fu preso sul serio dalla sua interlocutrice. Ancora più frustrante il contatto con il New York Times dove Manning era arrivato a parlare solo con tante segreterie telefoniche. «Non pensavo che avrei danneggiato gli interessi americani, solo messo in imbarazzo il governo rivelando i retroscena dei suoi contatti internazionali», ha spiegato a proposito del cosiddetto ‘Cablegate’. Quanto ai ‘warlog’ dell’Esercito da Iraq e Afghanistan, il movente della fuga di notizie era stato di spiegare «i veri costi della guerra».
Tante le gocce che avevano fatto traboccare il vaso, ma soprattutto il video dell’attacco di un elicottero Apache su civili iracheni: «La reazione dei militari americani a bordo mi sconvolse. Parlavano dei bambini uccisi come “bastardi mortì”». Spetta adesso al giudice militare, colonnello Denise Lind, decidere se accettare la dichiarazione di colpevolezza di Manning. Ma anche se la Lind accoglierà la richiesta del soldato, i procuratori militari potrebbero decidere di aprire una nuova corte marziale nei confronti della talpa di Wikileaks sui rimanenti capi di accusa, compreso quello di aiuto al nemico che ha il potenziale di far passare a Manning il resto dei suoi giorni in prigione.

Metti un principe in cucina… Harry cuoco in Africa!

harry lesotho

Il principe Harry si e’ improvvisato cuoco nel corso della visita in Lesotho a una scuola per sordi sostenuta dalla sua associazione di volontariato Sentebale. L’erede al trono, in licenza dopo un periodo al fronte in Afghanistan, ha preso parte a una lezione di cucina, preparando ciambelle e una torta, con alcuni ragazzi africani che frequentano l’istituto. Nelle immagini della visita, diffuse dalla stampa britannica, si vede anche il principe che balla e gioca con gli alunni della scuola.

Neve romantica per il Principe Harry!

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Il Principe d’Inghilterra Harry è stato paparazzato mentre si godeva un romantico weekend sulla neve in compagnia della socialite Cressida Bonas.

Il reale 28enne e la modella inglese 24enne si erano lasciati l’anno scorso dopo lo scandalo che ha colpito Harry, immortalato senza veli mentre festeggiava con gli amici a Las Vegas. Durante il suo servizio nell’esercito inglese in Afghanistan, il Principe ha avuto modo di riflettere sui sentimenti che prova per la Bonas. Stando alle foto pubblicate ieri che ritraggono Cressida e Harry abbracciati a Verbier, sembra che tra i due sia tornato il sereno.

La coppia ha suscitato scalpore nella località sciistica, specialmente in occasione del compleanno dello zio del reale, il Principe Andrew. Al party di martedì scorso infatti Harry e Cressida non hanno fatto certo segreto della loro relazione esibendosi in una serie di effusioni appassionate. Ad un certo punto la Bonas è persino saltata in braccio ad Harry prima di baciarlo ardentemente davanti a tutti gli invitati della festa, tra cui ricordiamo l’ex moglie di Andrew, Sarah Ferguson e le sue due figlie, Beatrice e Eugenie.

«Non potevamo credere ai nostri occhi. Non sono stati per niente discreti», ha raccontato una fonte al MailOnline.

«La Duchessa di York ed Eugenie sedevano pochi posti più in là e per l’imbarazzo tenevano gli occhi fissi nella direzione opposta, continuando a conversare tranquillamente come se nulla stesse accadendo».

Più tardi la fidanzata di Harry si è seduta sulle gambe del reale e da lì ha intessuto diverse conversazioni con gli amici.

«Ad un certo punto, un cameriere ha portato un vassoio con dei cocktail a base di vodka e Red Bull e il Principe ha gridato agli ospiti: “Drink offerto dalla casa!”. È stata una serata bella e divertente».

Gli invitati più giovani della festa si sono recati poi in un nightclub dove hanno folleggiato fino alle 3.30 del mattino.

Secondo indiscrezioni, Harry ha iniziato a frequentare Cressida a maggio dello scorso anno mentre la coppia è stata avvistata per la prima volta in pubblico lo scorso luglio mentre usciva da un esclusivo locale londinese.

BASTA RAID NATO SUI VILLAGGI AFGHANI! Dolore per le vittime civili

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Il presidente afghano Hamid Karzai ha ufficialmente chiesto alle forze armate nazionali di non richiedere piu’ l’intervento di appoggio aereo della Nato per operazioni che implichino il bombardamento di ”villaggi afghani”. Ma non era una missione umanitaria? Perchè ora si parla di morti civili provocate dalla Nato? Domani arriva il decreto per fermare i raid aerei di chi avrebbe dovuto fare una “missione di pace” e invece porta “morte e distruzione”.

Ucciso un capo di un distretto in Afghanistan!

 

Questi sono gli esiti degli “interventi umanitari” che le forze occidentali fanno nel mondo?afghan

La notte folle del Principe Harry al ritorno dall’Afghanistan

 

Il Principe Harry si gusta il “riposo del guerriero” e va a una festa a Brown Cow Pub… ne esce alle 10 di mattina e sembra proprio che la Mucca Marrone gli abbia fatto un pessimo effetto! Ancora scandali alla Casa Reale, non c’è pace per la Regina! Nude+Prince+Harry+ afghanistan

5 aprile: Afghanistan al voto! Mahmud Karzai, fratello del Presidente, correrà?

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Harry a Londra! Rientrato dall’Afghanistan dopo 5 mesi

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Vedi articoli correlati.

Harry manca di rispetto a chi rischia la vita! Smacco per la Corona

Il Principe Harry, tornato dalla prima linea  dove era copilota sugli elicotteri Apache, avrebbe affermato che la guerra in Afghanistan non è diversa da un videogioco di guerra. A detta poi di un comandante , Harry avrebbe modi grossolani e nessun rispetto per chi rischia la vita. ALTRO SCANDALO PER LA CORONA INGLESE!

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Missione conclusa in Afghanistan per il principe: HARRY torna a casa!

Distrutti 50 ordigni in Afghanistan! Esercito afghano e italiano al lavoro

Meno armi, meno morti !

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Trovati 2 canadesi dispersi tra le vittime del sito petrolifero algerino

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Finito l’attacco a Kabul: 8 vittime

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Vedi l’articolo precedente.

Kabul nella spirale della violenza. 3 attacchi kamikaze e talebani contro sede polizia!

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Attentato ieri mattina a un convoglio italiano in Afghanistan. Nessun ferito.

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Operatrice sociale afghana rapita e poi uccisa da talebani

Obama pronto al ritiro truppe dall’Afghanistan dopo incontro con Karzai

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Usa e Afghanistan a confronto: Karzai incontra Obama

Mentre è al vaglio della una corte di appello di Washington la decisione di non pubblicare le foto della morte di Osama Bin Laden.

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Kamikaze contro Consiglio di sviluppo in Kandahar. 5 morti!

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2009: si scopre oggi la tensione che ci fu tra Obama e la difesa!

C’era mancanza di fiducia reciproca e soprattutto l’opposizione del Presidente sull’aumento delle truppe e la conduzione della missione in Afghanistan.  Lo scrive il Generale Stanley McChrystal, ex comandante americano a Kabul, nel suo libro di memorie ”My Share of The Task: A Memoir”.

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