Il Wall Street Journal ha anticipato i risultati di uno stodio, che verrà diffuso in settimana, predisposto dalla Faa, la Federal Aviation Administration statunitense, nel quale si spiega come la tecnologia abbia reso i piloti degli aerei pochi reattivi. Ma nelle 277 pagine si scopre anche che i capitani sono dipendenti dai sistemi automatici pur facendo fatica a padroneggiarne i recenti aggiornamenti. Ma ultimamente anche le abilità di guida manuale risente della tecnologia: i piloti impugnano la cloche praticamente solo durante decollo e atterraggio. La Faa si è basata sull’osservazione di oltre 9mila voli commerciali in tutto il mondo, nonchè altri elementi come interviste e osservazioni dirette ed è giunta alla conclusione che i piloti stanno poco alla volta scordando come si conduce un aereo senza l’aiuto della tecnologia. Per esempio, “spesso si affidano troppo ai sistemi automatici e possono essere riluttanti a intervenire” o a disattivarli in circostanze rischiose o eccezionali, evitando di prendere in mano la soluzione. Ma sottolinea anche come alcuni piloti “non abbiano conoscenze sufficienti e approfondite” per tenere sotto controllo la traiettoria degli apparecchi. Il nodo principale è, come fa notare lo studio, i comandanti di volo sono sempre più impegnati a a programmare e monitorare l’andamento di quegli stessi sistemi che hanno contribuito a elevare ai massimi livelli la sicurezza dei cieli. Ma così facendo il volo manuale passa in secondo piano, venendo relegato solo ai minuti iniziali e a quelli finali del viaggio. Tuttavia l’eccessivo affidamento sui computer è stato da anni individuato dalla stessa industria aeronautica come un problema potenziale di portata molto ampia. Come se, spiega il documento, “la definizione delle normali competenze dei piloti fosse cambiata nel tempo”. Ma se i piloti, nella maggioranza dei casi, sono in grado di individuare e correggere le eventuali anomalie riscontrate nei sistemi prima che possano produrre conseguenze più gravi, resta il fatto che sempre più spesso interviene una loro passività: quando serve passare alla guida manuale, infatti, tendono “a osservare quel che capita piuttosto che a essere proattivi” e prendere una decisione. Sempre più pigri dunque, a causa delle tecnologia ma anche, secondo la British Pilots Association, delle troppe ore di volo sulle loro spalle. La Faa ha quindi cercato di correre ai ripari pubblicando 18 nuove indicazioni nel tentativo di far recuperare ai piloti le loro competenze base, come l’invito ad allenarsi di più o alla progettazione di pannelli di controllo, console e cabine di pilotaggio “più comprensibili dal punto di vista dell’equipaggio” fino a esercitazioni più avanzate sulla complessità dei computer di bordo.
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I piloti degli aerei… non pilotano? “Pigri e fuori allenamento”
Pubblicato da tdy22 in novembre 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/19/i-piloti-degli-aerei-non-pilotano-pigri-e-fuori-allenamento/
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