Accoltella la madre e si evira!

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Un 19enne che aveva partecipato a un party con gli amici è tornato a casa, dopo aver assunto alcol e Mefedrone – una droga sintetica con effetti simili a cocaina e mdma – e ha cercato di uccidere la madre accoltellandola, poi si è reciso il pene e si è mostrato, sul balcone, ai passanti sanguinante all’inguine . Il fatto è accaduto nel Regno Unito e la madre è salva solo perché è riuscita a divincolarsi dal figlio e ha chiamato la polizia e i soccorsi. Il ragazzo è stato portato in ospedale, nei prossimi giorni i medici cercheranno, con un’operazione molto complessa, di riattaccargli il pene.

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Alba insanguinata nell’Udinese: un moldavo accoltella il figlio e ferisce la moglie

omicidio-udine-tuttacronacaHa 48 anni  il moldavo,  Andrei Talpis, che alle prime luci dell’alba ha ucciso accoltellandolo il figlio diciannovenne, Ion, e ferito in modo gravissimo la moglie Elisaveta, badante di 48 anni. Il fatto è accaduto a Remanzacco, in provincia di Udine. La donna, che era riuscita a fuggire in strada dove è stata salvata da un vicino, ora si trova ricoverata nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata.

Sordomuto accoltella operatore a Bergamo

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Un 27enne sordomuto a Urgnano, in provincia di Bergamo, all’interno della cooperativa Biplano, che si occupa del recupero di persone con disagio psichico ha accoltellato un operatore di 35 anni. Il ferito, trasportato d’urgenza in ospedale, è stato colpito al collo, al polmone e all’addome e la sua prognosi è riservata, anche se secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita. L’episodio è accaduto nella cucina della struttura e sono ignoti i motivi del gesto. Il ventisettenne è stato condotto in caserma a Treviglio, denunciato a piede libero per tentato omicidio e riaffidato, probabilmente solo temporaneamente, alla cooperativa. La sua vita era stata già segnata da due omicidi, commessi quando era sedicenne.

Non vuole sottoporsi all’alcotest: accoltella un carabiniere

alcoltest-accoltellamento-tuttacronacaIeri sera, a Corvara in Badia, in Alto Adige, due uomini, padre e figlio, si sono presentati in caserma per segnalare di essere stati aggrediti per un banale litigio stradale. Poco più tardi, intorno alle 20, un carabiniere ha chiesto a un automobilista, in auto con la moglie, di fermarsi per sottoporsi all’alcoltest. L’uomo prima ha tentato di scappare poi ha aggredito il militare pugnalandolo alla schiena con un coltello estratto dal cruscotto. Il carabiniere è rimasto ferito in modo lieve mentre la donna ha riportato un taglio al dito. L’aggressore, un 39enne, è stato rintracciato, dal luogotenente Armando Di Genova e un appuntato, nella zona del Palaghiaccio ed è ora rinchiuso nel carcere di Bolzano. Dovrà  rispondere di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, porto abusivo di coltello e guida in stato di ebbrezza.

Accoltella la ex moglie, pensionato arrestato!

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Ennesima violenza contro le donne, ennesima lite che poteva sfociare in tragedia, ma fortunatamente si è conclusa con una prognosi di 8 giorni per la donna, vittima della violenza dell’ex marito. Lui, pensionato 62enne,  originario della provincia di Lecce e residente a Toano (RE), separato dalla moglie da circa un mese, ha perso la testa durante una lite in strada a  Casalgrande, nel Reggiano. Poi improvvisamente è arrivata  la coltellata alla gamba della ex moglie con un coltello serramanico. L’uomo è stato condotto in caserma e la donna medicata.

 

A Biella un pregiudicato accoltella il fratello al culmine della lite

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Sarebbe stato il fratello di 41 anni, già pregiudicato, che al culmine di una violenta lite avrebbe accoltellato il fratello 39enne nel loro appartamento di Biella. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, mentre il fratello ricoverato d’urgenza non sarebbe in pericolo di vita. Il 41enne era già stato denunciato per minacce aggravate tempo fa quando aveva puntato una balestra contro i figli di una vicina di casa che giocavano rumorosamente in cortile.

Donna ubriaca accoltella il convivente mentre dorme con il figlio

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Vittima è un uomo di 35 anni che stava dormendo nel letto insieme al figlio. La convivente, Rosa C., 44enne con precedenti penali lo ha accoltellato al fianco, alla schiena, al collo e al polpaccio. L’uomo è riuscito a scappare in strada ad Arenzano (Genova) e a dare l’allarme. La polizia ha arrestato la donna in evidente stato di ebrezza.  L’uomo è invece ricoverato all’ospedale di Voltri.

Rosa C., 44enne con precedenti penali, è stata arrestata per tentato omicidio: al termine di una lite la donna ha accoltellato il convivente di 35 anni, mentre stava dormendo nel letto con il loro figlio. L’episodio è accaduto ad Arenzano (Genova). Colpito al fianco, alla schiena, al collo e al polpaccio, l’uomo è riuscito a fuggire per strada e a dare l’allarme: è stato ricoverato presso l’ospedale di Voltri. La donna era in evidente stato di ubriachezza.

Prima accoltella il convivente, poi tenta il suicidio: fermata

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La 41enne Maria Carmela Panariello, di Torre del Greco, nel Napoletano, durante una lite avvenuta nell’abitazione della coppia in via Calastro, davanti ai figli adolescenti, ha ucciso il convivente, il 57enne Tommaso Egger pugnalandolo al petto con un grosso coltello da cucina. Il fatto è avvenuto poco prima delle quattro. Questo è quanto risulta dai primi accertamenti e dalla prima ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori del Commissariato di Torre del Greco, diretto da Paolo Esposito. La donna, che si trova ora in stato di fermo, ha quindi aperto il gas tentando di dar fuoco alla casa per poi salire al sesto piano dell’edificio, situato nella zona a ridosso dell’area portuale, e ha tentato di lanciarsi nel vuoto, ma e’ stata bloccata. Le fiamme hanno danneggiato la cucina dell’abitazione e hanno interessato anche alcune parti del palazzo, prima di essere spente dai vigili del fuoco.

FEMMINICIDIO EVITABILE? SICURAMENTE SI’

Jamila Assafa

Nell’ultimo anno Jamila Assafa, 30 anni, aveva bussato numerose volte alla stazione dei carabinieri di Budrio, in provincia di Bologna. Presentava querele contro il marito Abderrahim Qablaoui, 53 anni, raccontava che l’uomo non si occupava adeguatamente della famiglia, denunciava ingiurie e minacce, un giorno aveva portato un referto medico per le botte ricevute. «Semplici graffi», dicono ora i militari, che spesso erano intervenuti a sedare i litigi della coppia.

Venerdì sera Qablaoui ha preso un coltello e durante un’ennesima lite ha ucciso Jamila, piantandole la lama nel cuore. I vicini hanno udito un urlo sovrumano, poi lo hanno visto fuggire in auto con i due figli, il primo di due anni, il secondo di quindici mesi. Soltanto nella notte l’uomo si è costituito presso la stessa caserma dei carabinieri, raccontando che quella sera la moglie lo aveva rimproverato per averla trattata male di fronte ai parenti

Di nuovo discussioni, grida, poi il delitto.

La famiglia Qablaoui era seguita dai servizi sociali di Budrio, specialmente da quando Abderrahim aveva perso il lavoro. Jamila rimaneva in casa, sperando che il marito raggranellasse qualche soldo con piccoli mestieri occasionali. I litigi erano continui. Tra pochi giorni sarebbero stati sfrattati dall’alloggio fornito dal Comune, la tensione famigliare era altissima.

«Assafa era una donna decisa, con un carattere forte», la descrivono i carabinieri. Forse per questo motivo nessuno ha pensato che avesse bisogno di un ordine di protezione. Eppure il rischio di femminicidio era palese: violenze, botte, ingiurie. «Estrema litigiosità», riassumono nella caserma di Budrio, dove ricordano di avere trovato molte volte la casa dei Qablaoui a soqquadro, oggetti scaraventati a terra, segni di una vita matrimoniale finita. Ora l’assassinio di Assafa viene motivato con la formula «futili motivi».

Era quindi un femminicidio evitabile se ci fosse stato un intervento più radicale. Perché si piange dopo la morte e non si interviene mai prima?

Uccide la moglie e scappa con i figli!

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Un marocchino di 54 anni ha accoltellato e ucciso la moglie di 31, connazionale, in seguito ad un litigio in casa a Budrio, nel Bolognese. Poi è fuggito con i due figli di quattro e due anni. E’ successo in via Frati Cappuccini 2. Sono subito scattati accertamenti e le ricerche da parte dei carabinieri.
Sulle tracce dell’uomo c’erano gli uomini della compagnia di Medicina, del nucleo investigativo e della sezione scientifica del comando provinciale di Bologna, ma dopo qualche ora l’uomo si è costituito.

Litigi per anni, all’ennesima discussione il figlio lo accoltella. Succede a Treviso

Il ragazzo si è reso conto del gesto compiuto solo durante l’interrogatorio.

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