
La voce registrata di Nunzia De Girolamo, non ancora ministro dell’Agricoltura, nel 2012 parlava così: “Str***i, vaffan…”. A registrarla di nascosto è stato l’ex direttore amministrativo dell’Asl Felice Pisapia che fu poi licenziato qualche mese dopo e successivamente fu raggiunto dall’obbligo di dimora a Salerno. Quel nastro ora di trova nelle carte di un’inchiesta giudiziaria.
Nunzia Di Girolamo non è oggetto di inchiesta, come precisa Vincenzo Iurillo sul Fatto:
“Secondo l’informativa della Guardia di finanza di Benevento al pm Giovanni Tartaglia Polcini, “allo stato non ci sono fattispecie penalmente rilevanti””.
Ma certo anche se non è penalmente rilevante il linguaggio non è certo il più adeguato a una tale circostanza, soprattutto se si ha voglia di cambiamento in Italia, non è certo questo il modo migliore di auspicarlo. La notizia anche se non è nuova in quanto già pubblicata da Repubblica a dicembre, ora si è arricchita di nuovi inquietanti particolari:
“Convocava a casa del padre i vertici dell’azienda sanitaria locale e persone di stretta fiducia. Con loro discuteva di come orientare l’affidamento milionario per il servizio 118, di dove ubicare presidi e strutture dell’Asl, ma anche di questioni spicciole come un sequestro di mozzarelle in un negozio di un “amico di Nunzia” o di come mandare “i controlli” negli ospedali guidati da persone non gradite alla parlamentare azzurra per far capire “che un minimo di comando ce l’abbiamo””.
La registrazione è finita fra i documenti di:
“un’inchiesta per truffa e peculato per centinaia di migliaia di euro sottratti dalle casse dell’azienda sanitaria a favore di alcuni imprenditori, costata pochi giorni fa a Pisapia l’obbligo di dimora a Salerno. Con quegli audio Pisapia vorrebbe dimostrare di essere solo un ingranaggio del sistema”.
Al centro di quelle riunioni non c’era il funzionamento della Sanità pubblica, ma solo la preoccupazione:
“di premiare gli amici e punire i nemici. E tramutare le decisioni in clientele e voti”.
Racconta Vincenzo Iurillo: erano le ore 19 e 15 del 30 luglio 2012 e
“Nunzia De Girolamo riceve Michele Rossi, manager dell’Asl di Benevento, Gelsomino Ventucci detto “Mino”, direttore sanitario, Pisapia, l’avvocato Giacomo Papa, molto vicino ai De Girolamo, Luigi Barone, storico portavoce di Nunzia, all’epoca vice direttore de Il Sannio Quotidiano e oggi a Roma con l’incarico di direttore del portale web del ministero delle Politiche Agricole.
“È il “direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni forma di legge” scrive il gip Flavio Cusaninell’ordinanza cautelare di Pisapia “che si occupava, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale, con modalità a dir poco deprimenti e indecorose, di ogni aspetto della gestione dell’Asl”. La conversazione si protrae per quasi due ore.
“Verso la fine cade sul Fatebenefratelli di Benevento, un ospedale religioso convenzionato. La De Girolamo è arrabbiata con loro. Li chiama “str***i”. Due volte.
“Poi si rivolge a Rossi: “Miché, scusami, al Fatebenefratelli facciamo capire che un minimo di comando ce l’abbiamo. Io non mi permetto di farlo, però ad essere presa per culo da Carrozza [Giovanni, direttore amministrativo del Fatebenefratelli], quando poi gli ho dato tanta disponibilità ogni volta che mi hanno chiesto”.
Altri esempi:
1. Dove mettere un ufficio territoriale dell’Asl? Risposta:
“a Sant’Agata che Valentino (il sindaco, del Pd, ndr) è uno stronzo? Cioè, nemmeno è venuto da me”.
2. Si parla di collocare una struttura a Forchia e Nunzia Di Girolamo pone il veto:
“No, Forchia no! Preferisco poi darlo ad uno del Pd che ci vado a chiedere 100 voti…”.
“Qualche decina di minuti prima il “direttorio” aveva affrontato il caso del controllo in un negozio di latticini. Parla Luigi Barone: “È l’amico di Nunzia e mio amico… vende le mozzarelle accanto al Maxim’s… è un bravo ragazzo, insomma!”. Purtroppo per lui una funzionaria dell’Asl gli ha appena sequestrato “un bel po’ di roba, tre, 4.000 euro… più la sanzione””.
3. Bando per il 118. Chiede ai presenti a una riunione del 23 luglio 2012 la Nunzia Di Girolamo:
“In tutto questo si deve fare la gara? Non la puoi fare senza?”
Spiega Vincenzo Iurillo:
“Si discute se è possibile fare un affidamento diretto breve o comunque, per usare le parole dell’avvocato Papa “bypassare la gara pubblica” perché si è preoccupati del fatto che “tra poco ci commissariano e la gara pubblica se la fa la Regione””.
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