Sorge nei pressi delle città di San Diego e Tijuana il mega tunnel che veniva utilizzato dalle bande dei narcos per trasportare da un Paese all’altro tonnellate di droga. Il passaggio sotterraneo che collega Messico e Stati Uniti è lungo 500 metri, alto un metro e 20 e largo novanta centimetri ed è fornito di tanto di rotaie, impianto d’illuminazione e condotti d’aerazione, è stato scoperto a fine ottobre. Secondo gli espetti, si tratta di una struttura talmente sofisticata che potrebbe essere stata progettata e costruita da professionisti, ingegneri e architetti. Ma il tunnel non sarebbe stato utilizzato solo per il traffico di droga, anche per favorire il passaggio di immigrati clandestini. Per quel che riguarda l’ingresso in Messico, una botola è stata rinvenuta all’interno di un edificio a soli 80 metri dal confine. Qui sono stati rinvenuti 8 tonnellate di marijuana e 150 Kg di cocaina. Stando a quanto sostengono l’Agenzia americana per l’Immigrazione e la dogana, si tratta della prima volta che in questo tipo di tunnel viene scoperta della droga. Le forze dell’ordine, nel frattempo, hanno individuato ed arrestato tre presunti responsabili che ora rischiano di trovarsi a scontare dai 10 anni di reclusione all’ergastolo.
Tutti gli articoli con tag 31 novembre 2013
Messico-Usa andata e ritorno: scoperto maxi tunnel alla frontiera
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Svaligiato il van dei Negrita, il concerto di domani a Lecce è a rischio
Giovedì si erano esibiti a Cagliari e domani, sabato 2 novembre, sarebbero dovuti salire sul palco di Lecce, ma durante il trasferimento degli sconosciuti hanno saccheggiato il furgone usato per il trasporto delle valige con gli effetti personali e degli hard disc con le basi musicali. L’episodio occorso ai Negrita è stato denunciato nel pomeriggio di oggi al commissariato di polizia di Ostia. Il tecnico incaricato del trasporto che aveva ritirato le valigie all’aeroporto di Fiumicino, ha dichiarato di essersi assentato pochi minuti all’ora di pranzo intorno alle ore 13,00 mentre il van era parcheggiato sul lungomare della Salute. Al suo ritorno, l’uomo ha trovato il portellone del van scassinato e le valigie che erano state portate via. Ora i componenti della band, sperano di riuscire in ogni modo a fare il concerto domani a Lecce, al Teatro Politeama Greco, e a portare a termine quella che ora sta diventando una corsa contro il tempo per recuperare le basi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Da Lolita a Papi girl? I fiumi di parole sulle baby-prostitute dei Parioli
C’è già chi impugna una penna o meglio ha già iniziato a battere sulla tastiera per raccontare come le baby-prostitute dei Parioli siano frutto di un modello deviato che ci deriva dalla società delle Papi girl e di modelli femminili sbagliati prodotti a uso e consumo del pubblico televisivo. Da Non è la Rai alla Cyrus che da ragazza acqua e sapone si è trasformata in modello provocante capace di creare un business sulle sue provocazioni. In realtà il fenomeno è molto più ancestrale e non per questo meno aberrante… ma smettiamola di voler dare una connotazione 2.0 a quello che purtroppo è solo una realtà che c’è sempre stata. Bisogna combatterla, ora si hanno più mezzi per farlo, dalle intercettazioni telefoniche ai social network, capire chi si utilizza la rete come una trappola per “pescare” lolite desiderose di essere notate. Sì, perché a 15 anni si ha voglia di crescere e di farlo in fretta, perché a 15 anni si ha quel gusto di stupire, di essere sopra le righe e per questo si può cadere vittima di chi sfrutta le debolezze dell’adolescenza a scopo di lucro e compie uno dei reati peggiori che possano esistere: lo sfruttamento della prostituzione minorile. La prostituzione rende schiavi e le due ragazzine lo erano. Emarginate dalle esperienze adolescenziali e gettate in uno squallido mondo di bassezze umane.
«Il mio amico ha apprezzato molto la tua amichetta. Vi voleva invitare in barca a Ponza, ma per il week end siamo già in 15». Questo è uno dei “famosi” sms dal commercialista Riccardo Sbarra — arrestato nell’operazione «Ninfa» con altre quattro persone — a una delle due baby squillo dei Parioli che aveva da poco lasciato un cliente e poi aggiungeva «Tu mi piaci, hai amichette giovani e io adoro le lolitine», scriveva ancora il professionista solo pochi giorni prima di finire in manette, oppure, con un altro sms a una delle giovanissime prostitute: «Venite a casa mia e ci restate, se volete».
Parlare di “Lolite” è già voler dare una dimensione romanzata, intellettuale e in fondo far veicolare un immagine distorta di quello che è accaduto a due ragazzine vittime di un meccanismo perverso che non erano neppure in grado di dominare o a cui non sapevano ribellarsi. Non chiamiamole quindi “Lolite”, non cerchiamo attraverso un termine di risvegliare il mito di Nabokov su una storia che non è scritta su una pagina, ma che sarà una ferita profonda che quelle ragazze che si porteranno per sempre dentro la loro testa, quegli orridi ricordi, quei maledetti soldi e quell’adolescenza negata.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Ma quale pancia piena? La Roma ha fame, soprattutto dopo la cena soft
Era annunciata la cena all’Olimpico per festeggiare le 10 vittorie consecutive da parte della Roma di Garcia… e la cena c’è stata, ma davvero molto soft! Pasta al pomodoro, petto di pollo ai ferri e verdure in quantità. Chi l’ha detto che i giallorossi hanno la pancia piena? La Roma non è sazia!
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Terrore a Manhattan, crolla un’impalcatura: 3 feriti
Paura a Manhattan, dove il forte vento che sta sferzando New York ha fatto crollare un’impalcatura, provocando almeno tre feriti. L’incidente è avvenuto sulla West Side, all’altezza della quarantesima strada e della settima Avenue, non lontano da Times Square.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Uccide la sorella disabile e si getta dalla finestra, tragedia a Palermo!
Francesco Puccio ha prima ucciso la sorella disabile, Giuseppina di 62 anni, e poi si è suicidato lanciandosi dal balcone della sua abitazione al sesto piano. La sorella sarebbe stata accoltellata. La donna è stata trovata legata a una sedia e con un sacchetto di plastica in testa. Ci sarebbe anche una lettera scritta dalla sorella in cui scagiona il fratello: “Avevo voglia di morire, mio fratello non c’entra niente”. L’uomo da anni viveva con la sorella in via Albricci, nel quartiere Sperone di Palemo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Nessuno mi può giudicare? Marina fuori dalla politica e Berlusconi ancora leader
Nessuno mi può giudicare? Su questo i dubbi ci assalgono, ma le uniche certezze sono da andare a ricercare in quelle parole che Silvio Berlusconi ha pronunciato in un’intervista rilasciata a Bruno Vespa: “Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del mio movimento”. Un Berlusconi rinato che attacca l’operato del Governo: “Non intendiamo arretrare sulla Legge di stabilità. E credo sia giusto che, sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ‘partito delle tasse e delle manette'”. e poi ha aggiunto “Abbiamo rispettato gli impegni presi con i nostri elettori nel febbraio scorso, quello sulla detassazione della prima casa che noi consideriamo ‘sacra’ e quello per un fisco meno oppressivo. Per questo non intendiamo arretrare sulla Legge di stabilità”. E’ “ancora necessario, in una forma o nell’altra, il mio impegno personale – dice ancora Berlusconi -. Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo vogliono. Sento il dovere di stare in prima linea”. Il presidente del Pdl assicura infatti che farà ancora campagna elettorale in prima persona alle prossime elezioni. “In caso di elezioni, sentirei il dovere di impegnarmi direttamente”.
Sull’ipotesi che i suoi figli scendano in politica, Berlusconi dice poi che Marina “sarebbe in grado di adempiere al meglio la missione” di candidato premier. “Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma non è la sua vocazione. Sono sicuro che nessuno dei miei figli si sente attratto dalla politica. Soprattutto da ‘questa’ politica”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Chi era il ragazzo di 18 anni morto nella notte di Halloween per una crisi d’asma?
Si chiamava Giulio Piva, 18 anni, e abitava a Bagnoli di Sopra, nel Padovano. Giulio era una promessa del calcio e giocava nella Juniores del Bagnoli 1967. La scorsa notte, a una festa di Halloween, a Bovolenta, dove festeggiava anche i suoi 18 anni, è stato colto da una crisi d’asma e non ce l’ha fatta. Questo il comunicato che ha postato sul sito del club dove militava il ragazzo: «Ragazzo splendido sempre con il sorriso, amante della compagnia dove i suoi migliori amici erano in squadra con lui. Per tutti noi un figlio cresciuto nella nostra società dove ha iniziato a tirare i primi calci fin da piccolino e fin da subito aveva fatto capire quanto forte era».
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Ma quale movida? Solo degrado a Trastevere, il cuore di Roma dilaniato
Ma quale movida? Ma quale quartiere caratteristico? Solo cibo, spesso e volentieri a basso costo e di pessima qualità, levate le poche eccezioni e tanto chiasso, frastuono e risse. Per i residenti la vita è impossibile e se provano solo a ribellarsi, come racconta il messaggero, ecco cosa accade:
Lorenzo Fedele abita a lungotevere Raffaello Sanzio da sei anni e più o meno da quando si è trasferito da sua madre, anziana e con problemi di salute, combatte la sua «inutile guerra» contro la movida incivile di Trastevere. Denunce a polizia e carabinieri, solleciti, querele, esposti per inquinamento ambientale al comune di Roma e all’Arpa Lazio contro un locale che spara musica a tutti decibel. Senza che nulla abbia mai cambiato le cose. Mercoledì sera alle 2.30, «svegliato di soprassalto dalle solite urla, dal rumore di vetri rotti a terra, da fischi e petardi», queste notti ha deciso di documentarle. E ha videoregistrato, cellulare alla mano, tre minuti di insulti e minacce contro l’inquilino di un palazzo che si era affacciato alla finestra reclamando semplicemente, vista l’ora, il diritto di poter dormire.
Ma vanno bene le cose in altre zone del quartiere? Sembra proprio di no, visto che ancora Il Messaggero denuncia:
Via del Politeama a quell’ora è stracolma di gente. Saranno almeno una ventina, sono tutti giovanissimi, escono da un locale molto noto in quella strada. Un ragazzo, visibilmente alticcio, alza gli occhi verso la finestra del palazzo, lancia una bottiglia in aria che vola a terra in mille pezzi. Il coro degli amici lo incita. «Scemo, – urla rivolgendosi all’inquilino affacciato alla finestra- cambia casa». Fischi, parolacce, scoppia pure qualche petardo. «Scendi che ti gonfio di botte, scendi se hai le palle. A deficente ti spacco la faccia» e giù ancora minacce, bestemmie, insulti.
Il giovane continua a sbraitare, poi dopo qualche minuto si avvicina un uomo, prova a calmarlo, il ragazzo bestemmiando se ne va. Ma ne è sicuro, non finisce lì. «Ecco questo è quello che noi residenti siamo costretti a vivere ogni notte», dice sconfortato il signor Fedele. «Questa non è movida, ma inciviltà. Io a casa mia sono un prigioniero, un ostaggio. Perché gli atti di vandalismo in questo quartiere sono davvero all’ordine del giorno. Di notte in Via del Politeama, come a piazza Trilussa e in molti vicoli del rione ci sono coppie di giovani ben vestiti che fanno sesso, ragazzi che collassano e vengono portati via in ambulanza, gente ubriaca che si stende in mezzo alla strada, cumuli di immondizia dei locali e del forno. L’unica cosa che non si vede mai sono le forze dell’ordine».
«Qui bisogna che tutti capiscano che il centro storico è abitato da persone vere, in carne e ossa, che la mattina si svegliano presto per andare a lavorare. È assurdo che si consenta di utilizzare amplificatori e percussioni fino a tarda sera, che si consenta tutto questo. Ho consegnato il video ai miei avvocati che oltre alle minacce, alle ingiurie, al getto pericoloso di cose ed al danneggiamento, sostengono che ci sia una vera e propria violenza privata perché quelle persone ci hanno costretto a rimanere in casa e a tollerare cori ingiuriosi sotto la minaccia di conseguenze fisiche. E non escludo di inviare queste immagini anche al Questore e al Prefetto. Non smetterò di denunciare quello che noi residenti siamo costretti a sopportare tutte le notti. Perché amo questa città e questo quartiere. Perché questo rione sta morendo, travolto da fiumi di alcol e droga. E non possiamo permetterlo».
E’ solo degrado, inquinamento acustico e ambientale e risse… dove sono le istituzioni? Tutte troppo impegnate a pedonalizzare i fori?
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Il parmigiano reggiano ucciso dalla burocrazia?
Brutti tempi per l’Italia, nonostante gli annunci entusiastici, e ancora peggiori per una delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese: il parmigiano reggiano. Sembra infatti che ora uno dei formaggi più famosi al mondo non abbia un magazzino. La notizia è riportata da Il Sole 24 Ore:
“«In base all’articolo 15 della legge regionale sulla tutela del territorio questo investimento non si può fare, lo riformuli utilizzando invece l’articolo 14 e fra sette-otto mesi ne riparliamo». È questa, in soldoni, la risposta che ha incassato poche settimane fa Dante Bigi della Nuova Castelli Spa, azienda alimentare reggiana. Un imprenditore che ha fretta di crescere (le vendite di formaggi sono cresciute del 20% quest’anno) ed è pronto a investire 30 milioni di euro nella sua terra, per costruire il più grande magazzino automatizzato al mondo di stagionatura del parmigiano reggiano. Trenta milioni che ha già rilanciato a 60, perché a fianco del Fort Knox delle forme vorrebbe costruire 20mila metri quadrati di nuovo stabilimento produttivo, visto che l’attuale scoppia e ha bisogno di raddoppiare (o quasi) capacità produttiva e occupazione”.
Così se da un lato c’è la Provincia, che si è opposta alla cementificazione industriale di un’area agricola in disuso, dall’altro c’è il sindaco che tenta la mediazione preoccupato dalla disoccupazione e dalla chiusura delle aziende:
“La Provincia ha infatti negato l’8 ottobre scorso il suo consenso alla variante comunale che avrebbe permesso di trasformare aree e ricoveri agricoli abbandonati in un parallelepipedo di 7.600 mq di base e 27 metri di altezza, dove 680mila forme di Dop avrebbero potuto invecchiare gestite da robot, sopperendo alla carenza di posti di stagionatura causata dal crollo delle scalere dopo il terremoto di 17 mesi fa ed eliminando con la tecnologia gli storici problemi di sicurezza legati allo spostamento di cilindri da 40 kg a decine di metri di altezza da terra. Una guerra tra legali di Provincia e Comune in punto di diritto, con il consorzio di tutela del parmigiano che sostiene il magazzino, ma la Coldiretti che lo avversa”.
Ma Bigi, spiega il Sole 24 ore, non ha certo otto mesi di tempo per aspettare la burocrazia:
“«I mercati non aspettano, io ho bisogno di spazi per produrre di più e in modo più efficiente e non so dove andare a stagionare le forme. Se qui, dove ho le radici, non posso crescere, me ne andrò a Modena o Parma: sono almeno una decina i sindaci che mi hanno chiamato offrendomi aree e autorizzazioni immediate», assicura”.
Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia, non coglie la minaccia:
“«Non è questione di lentezza burocratica, ma di muoversi rispettando le regole e in linea con le strategie dell’amministrazione. Quell’intervento non è di livello comunale e le procedure adottate fin qui non erano conformi, ma ciò che più conta è che non siamo ancora convinti di bontà e utilità di un investimento di quelle proporzioni. Perché finirà col danneggiare le piccole latterie che presidiano la tutela del territorio e del paesaggio, la tradizione artigianale, la tipicità di una Dop che rischia di essere mescolata con altri formaggi. Per qualche decina di posti di lavoro potrebbero esserne cancellati molti di più nella filiera agricola. Per non dire che siamo pieni di capannoni industriali dismessi»”.
Oreste Zurlini, sindaco di San Martino, lavora per trovare un dialogo tra le parti e intanto Bigi riflette:
“«In Inghilterra, Francia, Ungheria, dove ho altri siti, sono abituato ad essere aiutato dalle amministrazioni se si portano lavoro e ammodernamento. Qui no. E ho un’azienda – riflette Bigi – che chiuderà il bilancio con 25 milioni di utili da reinvestire e un team di soci pronti a cofinanziare il magazzino»”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Due fratelli di Rovigo tengono in ostaggio una donna: sono asserragliati
E’ da ieri pomeriggio che due fratelli Gianni e Giuseppe Lerin, di 54 e 49 anni, a Costa di Rovigo si sono asserragliati in casa minacciando di dar fuoco all’immobile. Con loro tengono in ostaggio anche una donna, la 37enne Marika Bovento. I carabinieri sono pronti a irrompere, ma il pm non ha ancora ordinato l’intervento. Tutto è iniziato attorno alle 17.30 di ieri quando Gianni Lerin ha preso un’ascia e l’ha scagliata contro il trattore dell’operaio che lavorava nei campi del vicino. Terreni che una volta erano di sua proprietà. Gianni Lerin doveva rispettare l’obbligo dei domiciliari per una condanna a giugno nel tribunale a Rovigo. Per questo i Carabinieri sono andati nella sua abitazione per arrestarlo. Ma Gianni, assieme al fratello e alla dipendente, si è barricato in casa minacciando di dar fuoco a tutto. A nulla è servita una notte di trattative, con la presenza di un negoziatore di Verona.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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500mila lire a fusto… questa era la tariffa del clan dei Casalesi
Le ecomafie per smaltire un fusto di rifiuti “pericolosi” chiedevano fino a 500mila lire. Questo era il business del clan dei Casalesi che naturalmente adottava tariffe diverse secondo il contenuto che era necessario “smaltire”. Lo rivelò nel 1997, nell’audizione resa alla Commissione di inchiesta sui rifiuti, il boss pentito Carmine Schiavone Per smaltire i fusti occorreva un’attrezzatura speciale, disse Schiavone, e i costi per un’operazione regolare sarebbero stati di due milioni e mezzo a fusto.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La carica del Pd su Google, tassare il colosso per aumentare cuneo fiscale
L’idea è perfetta, ma la scelta dei tempi non è certo delle migliori. Il Pd torna alla carica su Google e vuole tassare le attività in Italia della società di Mountain View e degli altri colossi del web. Giusto! Peccato che all’estero già si è tentato di fare una cosa simile e quello che ne è derivato sono stati solo passi indietro. In Italia quante attività si svolgono con Google? Quanti sono direttamente o indirettamente impiegati nel colosso americano? Quale indotto ha? Ecco tassare Google, purtroppo, significherà inesorabilmente perdere posti di lavoro. Con tale tassazione si vorrebbe portare risorse per applicare un cuneo fiscale ben più rilevante di quello attualmente varato dalla Legge di Stabilità.
L’idea davvero potrebbe portare molte risorse ma tra beneficio e danno ci sarà davvero un saldo positivo?
L’intenzione di far intercettare al fisco una parte degli introiti pubblicitari che ogni giorno vengono prodotti sul web era già stata inserita nel disegno di legge delega sulla riforma del sistema fiscale, che però per sua natura non è immediatamente operativo e richiede un successivo decreto del governo. Una norma contenuta nella manovra di bilancio potrebbe intervenire più direttamente, anche se restano alcune difficoltà tecniche. Il nodo è che Google e gli alti giganti non fanno passare questi profitti dal nostro Paese, anche se sono riferiti a traffico generato in Italia: dunque si tratterebbe di imporre loro una forma di presenza più evidente come l’apertura di una partita Iva.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Dalle cene di beneficenza all’indagine… la cognata di Casini si difende: “deplorevole”
Silvia Noè, la cognata di Pierferdinando Casini è indagata per alcune cene di beneficenza dalla Procura di Bologna che ha iscritto la capogruppo dell’Udc al Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, per aver addebitato al suo gruppo consiliare le spese per due eventi benefici organizzati dalla fondazione Ant. A riportare la notizia è stato Libero che ha anche riportato la difesa della Noé: “Se alcune centinaia di euro sono state finalizzate – ha scritto in una nota – in questi dieci anni per sostenere attività benefiche o di solidarietà, francamente non lo ritengo così deplorevole”.
“Non penso sia disdicevole se, ogni volta che se ne è presentata l’opportunità – argomenta ancora la capogruppo Udc -, il mio gruppo consiliare abbia potuto sostenere iniziative benefiche negli ambiti più disparati”. La Noè, poi ha aggiunto: “Vorrei capire qual è l’interesse a confondere vacanze – chiede -, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un’associazione benefica. Mi auguro – continua – un rapidissimo accertamento della verità, perché fare di tutta un’erba un fascio e confondere onesti e disonesti non aiuterà mai a migliorare la politica”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La Cancellieri vista da Travaglio: “una telefonata accorcia la galera”
Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano scrive:
“In un paese normale il ministro della Giustizia non parla con i parenti di un’amica arrestata per gravi reati, rassicurandoli con frasi del tipo: “Qualsiasi cosa io possa fare, conta su di me”. Né tantomeno chiama i vicedirettori del Dipartimento Amministrazione penitenziaria per raccomandare le sorti dell’amica detenuta. Ma, se lo fa e viene scoperto da un’intercettazione telefonica (sulle utenze dei familiari della carcerata), si dimette un minuto dopo. E, se non lo fa, viene dimissionato su due piedi, un istante dopo la notizia, dal suo presidente del Consiglio. Siccome però siamo in Italia, il premier tace, il Quirinale pure. Come se fosse tutto normale”.
Uno dei passaggi chiave dell’editoriale di Travaglio è il seguente:
“Nel paese del sovraffollamento carcerario permanente, Anna Maria Cancellieri, prefetto della Repubblica in pensione, dunque “donna delle istituzioni” che molti in aprile volevano addirittura capo dello Stato, ha pensato bene di risolverlo facendo scarcerare un detenuto su 67 mila: uno a caso, una sua amica. Poi ha dichiarato bel bella ai magistrati torinesi che la interrogavano come testimone su quelle telefonate: “Si è trattato di un intervento umanitario assolutamente doveroso in considerazione del rischio connesso con la detenzione. Essendo io una buona amica della Fragni (Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, padre dell’arrestata Giulia, ndr) da parecchi anni, ho ritenuto, in concomitanza degli arresti, di farle una telefonata di solidarietà sotto l’aspetto umano”.
Travaglio sostiene che l’interessamento della Cancellieri:
“…non è stato solo “un intervento umanitario”, tantomeno “doveroso”, né una “telefonata di solidarietà”. È stata un’interferenza bella e buona nel normale iter della detenzione dell’amica di famiglia. Anche perché, dopo quella telefonata, ne sono seguite altre ai vicedirettori del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano. Che, a quanto ci risulta, hanno – essi sì, doverosamente – respinto le pressioni, spiegando all’incauta Guardasigilli che la detenzione di un arrestato compete in esclusiva ai giudici, non ai politici”.
Travaglio scrive che, sebbene la giustizia abbia fatto il suo corso, il ministro avrebbe “dovuto astenersi”:
“Eppure la Cancellieri avrebbe dovuto astenersi anche dal pronunciare il nome “Ligresti”, specie dopo la retata che portò in carcere l’intera dinastia, visti i rapporti non solo familiari, ma anche d’affari che suo figlio Piergiorgio Peluso intrattiene con don Salvatore e il suo gruppo decotto. Peluso è stato prima responsabile del Corporate & Investment banking di Unicredit, trattando l’esposizione debitoria del gruppo Ligresti verso la banca; poi divenne direttore generale di Fondiaria Sai (gruppo Ligresti) dal 2011 al 2012; e quando passò a Telecom, dopo un solo anno di lavoro, incassò da Ligresti una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Un conflitto d’interessi bifamiliare che avrebbe dovuto sconsigliare al ministro di occuparsi della Dynasty siculo- milanese”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Giallo Parma… cadavere sgozzato a Sant’Andrea di Torrile
Tragico ritrovamento questa mattina lungo l’argine del torrente Parma a Sant’Andrea di Torrile, piccolo centro della Bassa parmense. Il corpo di un uomo, intorno ai 40 o 50 anni. Secondo le prime indiscrezioni, l’uomo, privo di pantaloni e di documenti di riconoscimento è stato ritrovato accanto alle rive del fiume. Il cadavere presenterebbe molte ferite da taglio sul volto e una profonda ferita alla gola. Sembra che al momento la prima ipotesi formulata possa essere quella di un omicidio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Il Governo che visse due volte!!!
Ci avevano quasi sperato gli italiani! Sarebbe stato il Governo al servizio dei cittadini, il Governo che avrebbe cambiato la legge elettorale, il Governo che ci avrebbe traghettato fuori dalla crisi economica, che avrebbe innescato il circolo virtuoso e creato nuovi posti di lavoro, diminuito la pressione fiscale e semplificato la burocrazia… Insomma l’Italia che aveva bisogno di un GOVERNO, per questo si era affidata alle larghe intese. Non facendosi la guerra, sarebbero riusciti a fare le opere del tempo di pace, si pensava! Ma quasi subito Il primo campanello d’allarme era arrivato con le dimissioni della Idem: l’ex canoista plurimedagliata fu travolta dalla bufera dei presunti abusi edilizi e dell’Ici a Ravenna. Uno scandalo che è stato forse anche amplificato dai media… Non che le dimissioni non ci dovessero essere, ma ora sembra quasi che quella testa fosse un colpo messo a segno proprio per dare subito un segnale preciso al premier: non sei invincibile, non sei infallibile, sei fragile.
Per una testa caduta a sinistra c’era pronta una testa per cadere a destra! Scoppia infatti il caso Shalabayeva. E qui non stiamo a parlare di una palestra di provincia, ma di uno scandalo internazionale con l’ambigua ombra dei servizi segreti che col benestare di qualche funzionario del Ministero dell’Interno praticamente “rapiscono” una donna e una bambina rifugiate politiche… Certo che siamo un popolo strano! Ci rammarichiamo di non riuscire a salvare tutti i profughi del mare, ma quando abbiamo i rifugiati politici in casa li restituiamo ai loro governi dittatoriali! Naturalmente c’é qualche dichiarazione del Ministro con la frase di rito ” è successo a mia insaputa”. Quindi il Governo trema, c’è chi parla già di un esecutivo sul baratro delle dimissioni, di un Ministro dell’Interno che sta per andar via… e invece, questa volta a differenza della Idem, nonostante la dimensione internazionale che ha il caso, la Shalabayeva resta in Kazakistan e Alfano resta in sella..
Poi il Governo per un po’ non ha tempo di pensare ai cittadini … E’ a rischio morte sicura con la vicenda decadenza… Berlusconi invade i Media e sembrano vicini i tempi per nuove elezioni, quando tutto si smorza in quel confuso 2 ottobre in cui le larghe intese escono dal coma pronte per la seconda vita. Berlusconi come in un miracolo a Lourdes, ha fatto la grazia!
Ma a fine ottobre, con l’approssimarsi della notte delle streghe, a tremare è la sedia sulla quale è seduta il Ministro della Giustizia: Anna Maria Cancellieri. Stavolta il caso riguarda una delle famiglie più in vista dell’intera società italiana, finita quasi al completo in carcere, amici del Guardiasigilli, la quale in un’intercettazione telefonica affermerà “Comunque guarda, qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta”. E ora chi difende la Cancellieri? Alfano! Il ministro dell’Interno, reduce dal caso Shalabayeva afferma: “Solidarietà alla Cancellieri, la vicenda è stata strumentalizzata”. E il Pd? Va in confusione! C’è chi segue la linea dura del M5S, come il renziano Ernesto Carbone, e chi invece, molto vicino a Enrico Letta e al suo governo, come il senatore Luigi Manconi, non condanna il ministro e anzi ne difende l’operato.
E mentre le teste forse cadono, le sedie traballano e i posti diventano scomodi… il Governo al servizio dei cittadini sopravvive a se stesso seguitando a vivere la sua seconda vita, nonostante la disoccupazione salga, la legge elettorale non si cambi e la crisi resti… ma d’altra parte il Governo ha troppi problemi di autoconservazone per provare a rendersi utile per i cittadini… dal caso Berlusconi al caso Cancellieri per i problemi degli italiani non c’è spazio. I cittadini se ne andassero all’estero e lasciassero il Governo libero di risolvere i suoi problemi… che nulla di più si può chiedere!
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/al-servizio-di-chi-il-caso-idem-shalabayeva-e-cancellieri-10-piccoli-ministri/
Forte sisma in Cile, magnitudo 6.6
Un terremoto di forte intensità torna a colpire il Cile. L’istituto geologico degli Stati Uniti, l’Usgs, ha registrato infatti una scossa di magnitudo 6.6. La scossa è stata registrata poco dopo la mezzanotte (ora italiana), a circa 10 km di profondità e l’epicentro si trova proprio sulla costa: la città più vicina, Coquimbo, si trova ad una sessantina di km. Le autorità cilene comunque non hanno riferito di danni o vittime, ed anche il pericolo tsunami è scongiurato: lo ha comunicato ufficialmente il Servizio idrografico e oceanografico della marina di Santiago (Shoa).
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/forte-sisma-in-cile-magnitudo-6-6/
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