Massimo D’Alema, in un’intervista rilasciata oggi, parlando dei contenuti del sindaco fiorentino Matteo Renzi alla Leopolda, aveva dichiarato, facendo riferimento ai caroselli del dentifricio Chlorodont, la cui protagonista era Virna Lisi: “Non mi pare che al successo mediatico di Renzi corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti. Mi ricorda un po’ quella pubblicità con Virna Lisi, ‘con quella bocca può dire ciò che vuole. Salvo poi dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd”. L’attrice, commentando l’accostamento tra lei e il dem ha dichiarato: “Per tanti anni hanno detto che solo io potevo dire quello che volevo ‘con quella bocca’, ma il paragone mi fa piacere, perché Renzi mi sta simpatico”. Anche il sindaco di Firenze ha preso la parola al riguardo: “Ho mandato un mazzo di fiori a Virna Lisi adesso per darle la mia solidarietà per l’accostamento”.
Tutti gli articoli con tag 29 10 2013
Renzi come Virna Lisi? All’attrice piace il paragone: “mi sta simpatico”
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/29/renzi-come-virna-lisi-allattrice-piace-il-paragone-mi-sta-simpatico/
Uccide la mamma, la fa a pezzi e cerca di far sparire il corpo
Uccide la madre, la fa a pezzi e la mette in una valigia, poi butta nella spazzatura e fino a qui il piano sembrerebbe riuscito. Un crimine che difficilmente poteva essere risolto, ma, sulla strada dell’assassino, Carlos Macchione de Sampaio, un 39enne brasiliano di San Paolo, si mette un clochard. Il senzatetto vede la valigia e spera di trovarci dentro qualcosa di utile, ma appena aperta con orrore scopre la donna a pezzi e a questo punto decide di parlare con il portiere dello stabile lì di fronte, lo stesso dove vive l’assassino. La vittima, una donna di 74 anni è stata uccisa probabilmente in un raptus di follia, l’uomo era già noto per i suoi disturbi mentali, ma nessuno avrebbe mai sospettato che potesse arrivare a tanto.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Si evira per depressione, poi va in ospedale ma dimentica il membro
Una storia incredibile quella raccontata dal Daily Mail, tanto che per non essere tacciati di aver tirato fuori la leggenda metropolitana del momento o una bufala da web, il giornale ha corredato l’articolo con una foto che dimostrerebbe quanto l’assenza di amore e la depressione profonda che ne deriva possa portare le persone anche a compiere atti folli come quello del giovane, 26enne, Yang Hu. Il ragazzo, secondo quanto riporta il Daily, avrebbe afferrato un paio di forbici e si sarebbe evirato. Hu soffriva da tempo per la mancanza di una fidanzata e si sentiva molto solo. Dopo la follia avrebbe deciso di recarsi in ospedale, ma arrivato alla struttura di Jiaxing, nella Cina orientale, avrebbe scoperto di essersi dimenticato il membro. Così i medici sono stati costretti ad attendere il recupero, ma quando l’organo sarebbe arrivato ormai era troppo tardi, aveva perso troppo sangue e risultava impossibile un’operazione, quindi addio virilità.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Decreto Legge sulla P.A., ecco dove viene messo il freno
Il decreto legge sulla Pubblica Amministrazione è diventato legge dopo che essere stato approvato con 174 sì e 53 no e un astenuto. Di cosa si tratta?
Tra le principali misure, la riduzione delle auto blu e delle consulenze (anche se in percentuali limitate), il freno alle buonuscite d’oro dei manager delle aziende pubbliche e lo stop alle assunzioni degli statali fino a gennaio 2016.
Nel dettaglio:
– ILVA-RIVA ACCIAI: in caso di sequestro di società, beni o quote il custode giudiziario ne può con sentire l’uso agli organi societari per garantire la continuità aziendale. Si tratta di un emendamento che consente la continuità di produzione messo a punto dopo le vicende della Riva Acciai.
– AUTO BLU-CONSULENZE: Il tetto di spesa per le auto blu scende dall’80% al 60%, con un ulteriore giro di vite del 10% sulle consulenze esterne il cui tetto di spesa per il 2014 passa al 75%.
– BUONUSCITE D’ORO: Freno alle buonuscite d’oro di dirigenti di società partecipate dalle amministrazioni pubbliche. Le società controllate, in assenza di preventiva autorizzazione, non possono inserire clausole al momento della cessazione del rapporto di lavoro che prevedono “benefici economici superiori a quelli derivanti dal contratto collettivo di lavoro”.
– STIPENDI RAI: e’ esteso anche alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo l’obbligo di comunicare alla presidenza del Consiglio e al ministero dell’ Economia il costo annuale del personale, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo. E’ cosi’ confermato l’emendamento, inserito dalla Lega alla Camera, sulla pubblicità degli stipendi Rai
-CIVIT: la Commissione indipendente per la valutazione e la trasparenza diventa un’agenzia senza scorpori ma con rafforzamenti dell’organico e assume la denominazione di Anac, Autorita’ nazionale anticorruzione.
– TESTIMONI DI GIUSTIZIA: estesa la possibilità di inserimento nella Pubblica amministrazione anche a chi e’ uscito dal programma di protezione.
– LAVORO FLESSIBILE: e’ consentito solo per esigenze temporanee ed eccezionali.
– CONCORSI: Viene sanzionata la stipulazione di contratti che eludono l’obbligo di reclutamento tramite concorso. Non più fino al 31 dicembre 2015, ma anche per tutto il 2016 le Pubbliche amministrazioni potranno effettuare assunzioni utilizzando solamente le proprie graduatorie di vincitori e idonei ancora in vita. E i nuovi concorsi (sempre fino al 31 dicembre 2016 e non più fino al 2015) saranno riservati “esclusivamente” ai precari con tre anni di servizio nelle Pa negli ultimi cinque, sempre tenuto conto del turnover. Inoltre, precari e vincitori di concorso avranno priorità nelle assunzioni pubbliche fino al 2016.
– VIGILI DEL FUOCO: si incrementa di mille unita’ l’organico, prorogando la validita’ delle graduatorie di concorsi pubblici.
– CROCE ROSSA: I Comitati locali e provinciali della Croce Rossa italiana esistenti al 31 dicembre 2013 acquisteranno la personalità giuridica di diritto privato e saranno iscritti di diritto ai registri provinciali delle Associazioni di promozione sociale.
– SISTRI: Per quanto riguarda il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, alcune categorie vengono escluse dalla tenuta dei registri di carico e scarico, tra queste le aziende agricole. C’è una proroga per le sanzioni, che si applicano a decorrere dalla scadenza di 90 giorni dopo la data di avvio dell’operatività del Sistri.
– ISTITUTI SCOLASTICI ALL’ESTERO: non c’è più l’assunzione di personale in loco per gli istituti scolastici all’estero e si stabilisce il raccordo agli ordinamenti delle scuole statali in territorio nazionale. Finora era prevista l’assunzione di supplenti con contratti locali.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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20enne ubriaco gioca alla roulette russa e si spara, è grave!
Una serata brava che finisce in tragedia quella di due ragazzi 20enni che dopo aver bevuto pesantemente, avrebbero preso una pistola – ancora da chiarire come ne fossero entrati in possesso, anche perché l’arma risulta rubata tre anni fa in un’abitazione fiorentina – e avrebbero iniziato a giocare alla roulette russa. Uno dei due avrebbe trovato il colpo in canna e si sarebbe sparato alla testa ferendosi gravemente. Il fatto sarebbe accaduto a Firenze, in via degli Alfani. Il giovane, di nazionalità albanese, si trova ricoverato in coma all’ospedale fiorentino di Careggi. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno trovato il giovane riverso a terra, in stato di semi incoscienza. L’amico del ragazzo, suo connazionale, è stato rintracciato e sentito dai militari. Secondo il suo racconto, il ventenne avrebbe preso la pistola da un cassetto puntandogliela alla coscia e sparando un colpo a vuoto, poi se la sarebbe puntata alla tempia premendo il grilletto: questa volta la pistola avrebbe esploso un colpo, l’unico presente nel tamburo. Ora il giovane si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi in gravi condizioni. I militari che indagano sul caso lo hanno arrestato con l’accusa di detenzione illecita di arma da fuoco e ricettazione. Quando è stato esploso il colpo, nell’abitazione era presente anche una terza persona, una ragazza albanese che ha avvisato 118 e carabinieri ma che poi si è resa irreperibile.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Scalata a Forza Italia!
Smentite tra gli alfaniani. E’ proprio Roberto Formigoni a dare un colpo di spugna alle parole del vicepremier e ad affermare che nel Pdl è in corso una vera e propria scalata al controllo del partito, quindi sembrerebbe crollare anche l’ipotesi del ritorno a Forza Italia annunciato da Berlusconi.
“Il documento c’è e ci sarà al Consiglio nazionale: puntiamo alla maggioranza del partito con tesi ragionevoli sulle quali anche Berlusconi dovrà riflettere”. Così il senatore Formigoni, in una intervista a Intelligonews anticipa alcuni passaggi del documento “che – annuncia – presenteremo nei prossimi giorni”.
“Partito, governo e futuro i tre punti-chiave: un partito che si riconosca nella leadership di Berlusconi ma che sotto la sua leadership sia integralmente democratico; quindi primarie per tutti. Governo: confermiamo la fiducia all’esecutivo con questi ministri fino alla primavera 2015″, dice Formigoni.
“Per quanto riguarda il futuro, confermiamo che siamo e saremo nel centrodestra senza se e senza ma e senza occhieggiamenti a un centrino che non ci interessa. Noi vogliamo costruire un grande centrodestra e proporremo alleanza su base programmatica ai partiti che condivideranno il programma in una logica bipolare”. L’obiettivo: “Noi puntiamo alla maggioranza del partito. Siamo convinti di potercela fare e che accadrà come il 2 ottobre scorso per il voto di fiducia al governo: Berlusconi, di fronte alle nostre argomentazioni, numeri e aderenti, ragionerà sulla base delle nostre proposte”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Il gruppo Marcegaglia chiude a Taranto e licenzia 140 persone.
Si chiude! E 140 persone restano senza lavoro a Taranto da 31 dicembre. Questo è stato l’annuncio fatto oggi, 29 ottobre, da parte del gruppo Marcegaglia. Il gruppo ha comunicato la sua decisione ai sindacati di categoria e alle Rsu di Fim, Fiom e Uilm.
”Un’ennesima mazzata per questo territorio”, sottolineano i sindacati. Un territorio – sottolineano nella nota congiunta le organizzazioni sindacali – ”già martoriato da una crisi senza precedenti, che continua a mietere perdite di posti di lavoro”. La fabbrica aveva dismesso un paio di anni fa la produzione di caldaie industriali per riconvertirsi al Fotovoltaico con la produzione in proprio le lamine flessibili a film sottile, in silicio amorfo.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Chi sapeva non poteva parlare: arsenale in cimitero
Probabilmente i defunti che riposano al cimitero di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, sapevano che lì tra le tombe, le lapidi e i loculi c’era nascosto un vero e proprio arsenale, ma di sicuro non avrebbero parlato. Sono stati invece i carabinieri di zona a rinvenire un fucile a pompa calibro 12, pistola mitragliatrice calibro 45, pistola mitragliatrice calibro 7,62, pistola mitragliatrice calibro 9, tutte con matricola abrasa, e mille cartucce di vario calibro. Ora i militari stanno vedendo se le armi sono state usate in eventuali agguati di camorra.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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L’articolo di Bansky che il New York Times non pubblica
Forse l’editoriale di Bansky che critica il complesso in costruzione a Ground Zero era davvero troppo underground e poco politically correct. Fatto sta che l’artista di murales non si è perso d’animo e dopo che il suo articolo è stato rifiutato dal New York Times, ha pensato bene di pubblicarlo sul suo sito
“Non abbiamo trovato un accordo sull’articolo, e lo abbiamo rifiutato”, ha confermato la portavoce del Nyt, Eileen Murphy.
Bansky risponde così “Oggi doveva esserci un mio editoriale sul Nyt, ma hanno rifiutato di pubblicare ciò che ho scritto”, si legge sul sito dell’artista britannico. Il pezzo, dal titolo ‘Shyscraper’ – giocando sulla parola ‘shy’, timido, e ‘skyscraper’, grattacielo – spara a zero sul Freedom Tower, od One World Trade Center, il palazzo costruito nel luogo dove sorgevano le Torri Gemelle.
“L’11 settembre ha rappresentato un attacco contro tutti noi e la risposta qual è? 104 piani di compromesso”, scrive Banksy, spiegando che il palazzo non mostra i muscoli e non rappresenta una degna ‘reazione’ all’attacco. Da qui la definizione di ‘grattacielo timido’. L’artista sostiene che il One World Trade Center ricorda “un ragazzo molto alto ad una festa, che goffamente curva le spalle cercando di non distinguersi dalla folla”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Le tasse che vengono a galla dalla Stabilità
L’emendamento al decreto scuola, all’esame dell’Aula della Camera, firmato Giancarlo Galan e Renato Brunetta del Pdl, prevede un aumento vertiginoso dell’Iva su cartine e filtri per confezionare le sigarette “rollate”, che sono sempre più usate dai giovani, ma non solo. Il metodo infatti della sigaretta rollato spesso fa risparmiare se si compara il prezzo con quelle invece già confezionate. Cosa prevede l’emendamento? Un aumento dell’Iva addirittura al 58,5%, con un inevitabile danno economico per gli stessi acquirenti. Il decreto sulla scuola prevede come copertura, tra l’altro, l’aumento delle accise sulla birra. Curiosamente birra e cartine per sigarette sono due dei prodotti «cult» delle giovani generazioni, che prediligono questa bevanda alcolica rispetto al vino.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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L’Unione sindacale di base dei Vigili del Fuoco accusa l’esecutivo
“E dire che siamo una categoria a rischio, ma di questo al governo non importa nulla, l’importante è uscire ogni tanto con qualche proclama di quanto ‘loro’ sono attenti alle problematiche dell’emergenza e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Vorremmo chiedergli di non interessarsi troppo a questo governo attraverso il sottosegretario con delega ai Vigili del Fuoco visto, che ogni settimana lo vediamo gironzolare per i comandi provinciali a portare in giro la sua parabola inconcludente e vacua di contenuti”.
I Vigili del Fuoco lamentano anche:
“Da quando si è insediato ancora oggi non abbiamo capito quali sono gli indirizzi politici al dipartimento, ne quali interventi concreti sono stati messi in atto per la salvaguardia del territorio e per gli operatori che svolgono il soccorso in questo paese. A ciò – prosegue la Usb – aggiungiamo che non solo il ministero dell’Interno non si cura nel suo complesso dell’assistenza del personale dei Vigili del Fuoco; ma che dopo non essere stati in grado come ONA di garantire una assistenza sanitaria diretta al personale, malgrado per anni abbiamo regalato soldi alle assicurazioni private invece di gestire noi direttamente i fondi; ricordiamo che in passato si pagava con cifre esorbitanti un servizio reso non adeguato alle nostre esigenze, condizione superabile con la gestione diretta dei fondi dal consiglio d’amministrazione al lavoratore che ne richiedeva l’assistenza. Oggi ci troviamo pure, con la mancata reintegrazione dell’assicurazione, che sta creando non pochi problemi, a coloro che ogni giorno hanno necessità di essere sottoposti a cure sanitarie; questione portata anche al cospetto del governo. E nell’immediato ordinario, quando un lavoratore a rischio, come lo è un vigile del fuoco, si trova ad essere vittima di un incidente mentre presta la sua opera a salvaguardia della pubblica incolumità. A Genova un Vigile del Fuoco che stava sistemando un cartellone pericolante è scivolato dalla scala a causa delle forti raffiche di vento ed è precipitato per alcuni metri. L’incidente è avvenuto in pieno centro cittadino. Il pompiere, soccorso, è stato trasportato in codice rosso al San Martino di Genova. Secondo i primi accertamenti non sarebbe comunque in pericolo di vita”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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La buca che diventa orto e da problema locale diventa curiosità nazionale
Ancora da accertare se sia vero, ma sembra che i presupposti ci siano visto che anche il quotidiano La Repubblica ha ripreso la notizia: una buca, apertasi nel maggio 2012, sarebbe diventato un orto, con tanto di piante di zucca e pomodori. Nata come buca, a via del Porto, a Vasto, in Abruzzo, con il tempo poiché nessuno ci metteva una “toppa” la buca ha cambiato “destinazione” ed è diventata un orto.
Una settimana fa l’amministrazione comunale, tramite Marco Marra, assessore ai Servizi del Comune di Vasto, ha annunciato che la questione sarà risolta a breve e la Sasi eseguirà le riparazioni.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Scontro tra titani, Berlusconi mira dritto a Letta: su Severino dica sì o no!
Ormai lo scontro è ai vertici o meglio c’è chi pensa che sia tra titani. Uno è Enrico Letta premier fortemente voluto dal presidente Napolitano, l’altro è Silvio Berlusconi, il premier che ha guidato l’Italia nell’ultimo ventennio e non ha certo bisogno di presentazioni. Proprio quest’ultimo oggi, giorno in cui è stata depositata dalla Corte d’Appello di Milano, la sua interdizione a 2 anni dai pubblici uffici, torna a puntare il dito contro la Legge Severino e ora vuole che Letta, abbandoni la Legge di Stabilità, dimentichi le riforme e si concentri solo sul suo problema: la decadenza. Secondo Berlusconi infatti è proprio il Presidente del Consiglio che deve intervenire sulla irretroattività della legge Severino. “Segnalo che il governo, se volesse, avrebbe un’autostrada per risolvere il problema: e’ tuttora aperta la ‘legge delega’ sulla giustizia, e basterebbe approvare una norma interpretativa di una riga, che chiarisca la irretroattività, la non applicabilità al passato della Legge Severino. Letta dica si o no”, afferma il Cavaliere in un’anticipazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa.
“Il voto sulla mia decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia italiana destinata a restare nei libri di storia: il leader di centrodestra escluso così, con una sentenza politica che e’ il contrario della realtà, perchè non si riesce a batterlo nelle urne… Si rende conto?”, prosegue Silvio Berlusconi nell’anticipazione del volume dal titolo “Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica”, in uscita da Mondadori – Rai Eri il 7 novembre.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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A che punto si è giunti in Giunta? La sentenza di Milano ha ripercussioni!
Una gran confusione nella Giunta per il regolamento del Senato che alla fine è stata sospesa. Si doveva decidere con quale modalità votare per la decadenza di Silvio Berlusconi. Tra Pd e M5S che puntavano a modificare il regolamento e il Pdl che si aggrappava al voto segreto alla fine è giunta la motivazione della Corte d’Appello di Milano. E’ stato Francesco Nitto Palma ad affermare:
“La corte d’Appello di Milano ha appena detto che l’incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva. Quindi dà ragione a noi e non c’è motivo di andare avanti”, ha detto il senatore del Pdl Francesco Nitto Palma. A suo giudizio, dunque, è venuta meno “la fretta” di qualcuno di decidere su voto palese o segreto. La sentenza di Milano – sostiene – si allinea alle “doglianze” che il Pdl aveva già avanzato e quindi ora “non c’è più motivo di andare avanti”. “La questione – aggiunge – dovrebbe ritornare alla giunta per le elezioni”.
Intanto i capigruppi fissano il calendario dei lavori dell’aula il 22 novembre e non c’è traccia del voto sull’esclusione dell’ex premier. Il M5S insorge, ma la maggioranza lo approva. Questo significa che sarà l’assemblea a doversi esprimere. E i senatori del Movimento di Beppe Grillo chiedono che questo avvenga già oggi pomeriggio. “Il Movimento 5 Stelle chiede che si voti sulla decadenza di Berlusconi.Siamo al ridicolo. Non si può più perdere tempo. Proporremo di calendarizzare il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi già dal 5 novembre”, afferma la presidente dei senatori M5S Paola Taverna.
Come spiega La Repubblica:
La capigruppo ha fissato solo l’approdo in aula della legge di stabilità tra il 18 e il 22 novembre e il bilancio interno e il decreto scuola dal 5 al 7 novembre. Il presidente del Senato Piero Grasso ha detto ai capigruppo che attende la giunta del regolamento sulla questione voto segreto/voto palese prima di calendarizzare in aula la decadenza del leader Pdl dal seggio di senatore. E, ovviamente, la nuova capigruppo potrà fissare una data anche prima del 22 essendo sempre possibili modifiche al calendario.
La Giunta potrebbe anche scegliere di non esprimersi, lasciando la decisione all’aula. Mentre Secondo alcune indiscrezioni, lo stesso Berlusconi potrebbe chiedere il voto palese per evitare imboscate da parte dell’ala governativa del Pdl.
In Giunta viene individuato l’ago della bilancia in Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato. La senatrice di Scelta Civica si è schierata con Pdl, Lega e Gal (Grandi autonomie e libertà) a favore del voto segreto e contro modifiche del regolamento.
In Giunta potrebbe pesare l’assenza di Karl Zeller, il componente Svp della Giunta del regolamento del Senato, bloccato in Trentino Alto Adige dallo sciopero aereo. Il suo era voto avrebbe potuto essere decisivo, dal momento che la sua formazione politica non aveva ancora annunciato che posizione avrebbe tenuto. Dopo aver comunicato che stava cercando di raggiungere Roma, Zeller spiega il suo orientamento: “Visti i precedenti sulle incompatibilità, sarebbe di votare a scrutinio segreto, a meno che non ci siano novità dell’ultima ora. Io sono comunque contro il cambiamento delle regole”.
Con la sua assenza, lo schieramento del voto segreto perderebbe quindi un voto. “Ma decisiva sarà Lanzillotta” aggiunge Zeller, che poi fa i conti: “Senza di me e la senatrice di Scelta Civica, Pd con Sel e M5S hanno 6 voti mentre Pdl, Lega e Gal ne hanno 5. Se io sarò assente e Lanzillotta sarà per il voto segreto, si concluderà con un pareggio: 6 a 6”.
La sola idea che la Giunta discuta sul voto palese o segreto sulla decadenza del suo leader lascia “esterrefatto” il capogruppo Pdl al Senato Renato Schifani, “visto che c’è un regolamento chiarissimo per cui il voto è segreto”, dichiara a La telefonata di Belpietro su Canale 5. Ogni modifica a quel regolamento “sarebbe un fatto grave, perché c’è il presupposto per il rinvio della norma alla Corte Costituzionale per un’interpretazione della stessa”. E se “si dovesse arrivare alla decadenza di Berlusconi, ci riuniremo e decideremo con lui, come sempre saremo uniti”.
Netta la democratica Stefania Pezzopane, vicepresidente della Giunta delle elezioni del Senato: “La decadenza di Berlusconi in Senato si voterà in aula a metà novembre” dichiara a Citofonare Adinolfi su Radio ies, “i berlusconiani punteranno a sovrapporre la discussione della legge di stabilità sul voto sulla decadenza. Non deve accadere, voteremo prima. Per questo non drammatizzerei il voto di oggi su palese o segreto. Che sia voto palese o voto segreto purchè si voti. E si stia attenti a non dare a Berlusconi un’ulteriore occasione per atteggiarsi a martire”.
Beppe Grillo, arrivando alla Camera, ribadisce la posizione del M5S con queste parole: “Voto palese, il voto segreto è una vergogna. Noi siamo per il voto assolutamente palese. Noi facciamo quello che diciamo, non siamo come loro, basta con questa pantomima”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Il nuovo squarcio sulla Concordia: Domnica ammette la relazione con Schettino
Alla fine ha confessato? Sembra che Domnica Cemortan, interrogata durante il processo sul disastro della Costa Concordia, presso il teatro Moderno di Grosseto, ha ammesso di aver avuto una relazione con l’ex capitano Francesco Schettino. Prima non aveva capito che significava in italiano “relazione sentimentale”, poi quando le è stato tradotto nella sua lingua allora la ballerina moldava ha ammesso la relazione con il capitano Schettino. Poi ha chiesto di passare ad altri argomenti anche se di prassi un teste non possa fare domande o stabilire i tempi di risposta ai quesiti che gli vengono posti. Tra le ricostruzioni della Domnica c’è stata anche la fase in cui la ballerina ha affermato di essere stata spinta su una scialuppa che avrebbe anche raccolto alcune persone cadute in mare. Nella testimonianza di oggi la Domnica ha poi dichiarato:
“Non parlò con me dell’avvicinamento all’isola del Giglio. Non ho mai saputo nulla del tragitto della nave”. Lo ha detto, presso il Teatro Moderno di Grosseto, Domnica Cemortan, la ballerina moldava che si trovava sulla plancia di comando della Costa Concordia, al momento dell’impatto della nave con gli scogli davanti all’isola del Giglio. Domnica ha riferito di aver cenato con il capitano Francesco Schettino la sera dell’impatto della nave, insieme ad altre persone, e ha aggiunto che durante quella cena “ricevette molte telefonate”, il cui contenuto da lei non è stato compreso perché fatte in napoletano.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Buttate via i compiti, guardate “Ginnaste”!
“Buttate via i compiti, comincia la nuova stagione di Ginnaste. Ora!”. Certo che non è proprio il massimo come messaggio educativo quello dato da Mtv per sponsorizzare la nuova stagione di Ginnaste, il reality sul mondo della ginnastica.
Immediata la risposta di Mtv: “Non stiamo suggerendo agli adolescenti di non studiare, ma di prendersi una pausa dai compiti e guardare Ginnaste. Una pausa di un’ora siamo sicuri che non comprometterà brillanti carriere”.
Di certo c’è che quella frase sul web e su Facebook non ha riscosso molto successo e ha fatto indignare più di un professore.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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L’interdizione di Berlusconi… Quasi una caduta negli inferi!
L’ultimo capitolo, ma non quello decisivo, della Berlusconeide sono le motivazioni depositate dalla Terza Sezione della Corte d’Appello di Milano, con le quali si condanna il Cavaliere a 2 anni di interdizione. Alcuni passaggi di quelle pagine, circa una decina, sono fondamentali per capire come si sia arrivati a escludere l’ex premier per due anni dalla vita politica (salvo che la Cassazione alla quale si sono già rivolti i legali di Berlusconi, non rimandi di nuovo indietro la sentenza). Il fulcro è aver smontato completamente la difesa dei legali di Berlusconi.
Come si legge sull’Huffington Post:
La legge Severino, così come il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (eccezioni di incostituzionalità sollevate dalla difesa di Silvio Berlusconinell’udienza sul ricalcolo dell’interdizione nell’ambito del processo sui diritti tv) “vanno respinte in quanto irrilevanti nel presente giudizio”. È quanto si legge nelle motivazioni del collegio di Milano presieduto da Arturo Soprano che lo scorso 19 ottobre ha ridotto a due anni l’interdizione dai pubblici uffici nei confronti dell’ex premier.
La prima questione di costituzionalità sollevata dai legali di Berlusconi “è, invero, fondata sull’erroneo presupposto che l’art. 13 della cosiddetta legge Severino contenga un riordino globale della disciplina della interdizione temporanea dai pubblici uffici”, si legge.
“È allora evidente che il legislatore, con la cd. legge Severino, non ha inteso sostituire – come sostenuto, invece, dalla difesa di Berlusconi – la disciplina di durata delle pene accessorie previste dal codice penale e dalla L. 74/2000, ma ha tenuto ben distinte le differenti discipline: da un lato, le pene accessorie penali che devono essere irrogate dall’autorità giudiziaria e, dall’altro, la sanzione di incandidabilità, discendente dalle sentenza di condanna, riservata all’Autorità Amministrativa”. Parimenti “infondata è la seconda questione di costituzionalità”.
Altro nodo importante è che Silvio Berlusconi per i giudici ”è stato ritenuto ideatore, organizzatore del sistema (…) creato anche per poter più facilmente occultare l’evasione”. Quindi, secondo la magistratura, non vittima di un sistema che lo ha coinvolto o che lui stesso ignorava, ma vero e proprio attore principale.
Inoltre nella sentenza si legge:
“Berlusconi è stato l’ideatore” della frode e “a ciò si deve anche aggiungere che il ruolo pubblicamente assunto dall’imputato, non più e non solo come uno dei principali imprenditori incidenti sull’economia italiana, ma anzi e soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta”.
Per questo la Corte ha ritenuto che “la durata della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici debba essere commisurata all’oggettiva gravità dei fatti contestati e quindi non possa attestarsi sul minimo della pena” come richiesto dai legali del Cavaliere, che avevano chiesto solo un anno di interdizione. Oltre alla particolare intensità del dolo, i giudici hanno sottolineato anche “la perseveranza” del condannato “nel reato contestato”.
Non c’è “prova alcuna” che Silvio Berlusconi abbia estinto il suo “debito tributario” per il caso Mediaset ma si è limitato a formulare “una mera ‘proposta di adesione’ alla conciliazione extra giudiziale”. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui l’ex premier è stato condannato a 2 anni di interdizione dai pubblici uffici.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Il Presidente stanco: “Fosse per me, gli darei sette giorni!”
Sono le 10.50 quando inizia la giornata a Bari di Giorgio Napolitano con la cerimonia di intitolazione del Palazzo ex Enel agli architetti Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano. Su Grillo, il Presidente nel giorno in cui ha scoperto anche una targa in memoria del fratello, proprio non ha voglia di parlare e taglia corto: “Sono venuto qui per una riflessione su Mezzogiorno e cultura, di altro non mi occupo”, risponde a un giornalista che gli chiedeva una replica alle parole del Semplice Portavoce del M5S. Molto diretto anche con un cittadino barese che lamentava i tempi troppo lunghi per le riforme e suggeriva “gli dia 30 giorni di tempo per le riforme o li mandi tutti a casa”. Napolitano infatti ha risposto con un lapidario: “Fosse per me, gli darei sette giorni!”.
Molta la preoccupazione nelle parole del rettore della Università di Bari Antonio Uricchio, che subentrerà a Petrocelli a novembre, prima che iniziasse la cerimonia:
“Mi auguro che il presidente voglia ascoltare questo nostro grido di dolore perché abbiamo subito negli ultimi anni una emorragia di fondi, di docenti e dei nostri talenti che si sono orientati fuori, non trovando sbocchi nelle proprie attività scientifiche e di carriera”, e poi ha aggiunto “Io mi auguro che il Presidente, ma più in generale il sistema Paese, voglia investire sulle nostre università e sul nostro Sud proprio perché siamo certi che l’Università e il Meridione possono essere il volano dello sviluppo del paese”.
Napolitano è atteso anche all’Ateneo, nell’aula magna ‘Aldo Cossu’ parteciperà al convegno ‘Cultura e Mezzogiorno, una nuova strategia per il Paese’. Ai lavori interverranno, tra gli altri, il rettore Corrado Petrocelli, il ministro dei Beni culturali Massimo Bray, il presidente di Confindustria Mezzogiorno, Alessandro Laterza e il presidente di Federculture Roberto Grossi.
“Più diritto allo studio, meno F35”. E’ la richiesta che gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Aldo Moro” di Bari, fanno al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita nel capoluogo pugliese. Lo striscione è stato sistemato sul terrazzo della Facoltà. Intanto il presidente Napolitano sta visitando il Palazzo che un tempo ospitava l’Enel, nel quale è stata anche allestita una mostra.
“Napolitano responsabile del governo della crisi”, “Sì al finanziamento dei centri anti violenza per l’autodeterminazione delle donne”. Queste sono alcune delle frasi scritte su dei volantini che un gruppo di contestatori ha lanciato sul corteo presidenziale mentre il presidente Napolitano si stava dirigendo nel palazzo dell’Ateneo di bari. Il capo dello stato – che ha ignorato la protesta- si è fermato davanti alle transenne dietro cui c’era una piccola folla ad attenderlo che gli ha augurato lunga vita e lo ha ringraziato per il lavoro che svolge.
“Il presidente viene qui a rappresentare l’unità nazionale e soprattutto il desiderio che noi tutti abbiamo di ricordare la grandezza dei nostri architetti, dei nostri studiosi, dei nostri scienziati. Oggi non si parla di politica ed è importantissimo che questa giornata sia tenuta fuori dalla bagarre politica quotidiana”. Lo ha detto il sindaco di Bari, Michele Emiliano, in occasione della visita di Napolitano. “Il presidente – ha detto Emiliano – non manca di farci dono della sua attenzione e noi siamo sempre molto felici quando lui viene da noi: Bari è la sua seconda patria, dopo Napoli Bari è la città più importante della sua vita e questo per noi è motivo di grande orgoglio”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Nel futuro di Balotelli c’è il Chelsea? Raiola non esclude il ritorno!
Raiola non esclude il ritorno e forse Balotelli potrebbe davvero invertire marcia e vestire di nuovo una maglia inglese e potrebbe essere quella del Chelsea, dopo aver abbandonato quella del Manchester City. Al Chelsea sarebbe allenato da José Mourinho che già lo ha allenato all’Inter qualche anno fa. Sarebbe quindi un doppio ritorno non solo in terra inglese, ma affidato a un allenatore che già lo conosce e proprio Raiola, procuratore dell’attaccante del Milan, intervenendo alla trasmissione di Italiauno Tiki Taka ha dichiarato: “Mario e Mourinho non si sono lasciati con odio, c’è stima reciproca. So che Galliani non è di questo parere, però di Balotelli si possono dire tante cose ma non che non sia una grande punta: di sicuro è una grande punta e magari nel Chelsea ci può stare”.
Il messaggio di Raiola non è stato gradito dal Milan che sarebbe infuriato per le frasi del procuratore. Intanto dopo il piccolo incidente capitato ieri con la sua macchina Balotelli sarà regolarmente a Milanello e domani in campo contro la Lazio.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Silenzio stampa, Conte non parla e la Juve è muta e concentrata!
A poche ore dalla nuova giornata di Campionato la Juventus e il suo allenatore Antonio Conte restano in silenzio. E’ stato infatti comunicato che per oggi non è stata fissata nessuna conferenza stampa come, invece, sempre avviene alla vigilia della gara. La decisione non è di oggi, era già stata annunciata subito dopo la vittoria di domenica contro il Genoa, ma tutti pensavano a un ripensamento di Conte che invece sarà impegnato nel pomeriggio con i bianconeri che si alleneranno a Vinovo. Perchè questa decisione? Si taglia corto e si afferma “Troppo vicine le due gare”, quasi a far intendere che ogni istante è prezioso per la preparazione. Contro i siciliani Conte si affiderà a un turn over e probabilmente a centrocampo rientrerà Marchisio, che permetterà così di riposare a uno tra Pogba e Vidal. Possibili avvicendamenti anche sugli esterni e in difesa, con Ogbonna che potrebbe sostituire uno dei tre centrali titolari domenica scorsa.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Ci si inabissa ancora… cala il Pil e raddoppiati i poveri
Cattive notizie per il governo? No solo un ritocco al ribasso del Pil che nel terzo trimestre peggiora ancora, ma invece di fermarsi al -1,7 come previsto dall’Istat tocca invece -1,8%. Cosa è mai lo 0,1% in meno? Di per sé il calo non è un dato positivo ma non sarebbe da mettersi le mani nei capelli se non fosse per le ripercussioni che tale valore può avere non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto europeo o mondiale. L’Istat corre ai ripari e afferma che però ci sarà “una debole variazione positiva” che dovrebbe arrivare a fine anno dovrebbe quindi “terminare la fase recessiva iniziata nel secondo semestre del 2011”. Quindi tutto risolto? Speriamo che la variazione auspicata dall’Istat non siano i panettoni e gli spumanti per Natale e l’anno nuovo… Ma l’altro dato invece sconvolgente arriva sempre dall’Istat e stavolta la cattiva notizia è delle più pesanti e porta “gravi conseguenze” come affermato dallo stesso istituto di ricerca: dal 2007 al 2012 il numero di individui in povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà (2,3 milioni) sono al Sud e di questi poco più di 1 milione sono minori. Aumentano le famiglie che comprano meno: il 65%.
Ma se questo già basterebbe a mettere in ginocchio il Paese arriva anche l’inflazione: Secondo le previsioni Istat, per il 2014 – in presenza dell’aumento dell’aliquota Iva – l’aumento dei prezzi acquisito a fine 2013 e trasferito al 2014 risulterebbe di 0,3 punti percentuali più elevato rispetto ad una situazione di assenza di manovra.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Sono sempre ricercato… D’Alema attacca Renzi!
A D’Alema, sembra proprio che il “format Renzi” non piaccia e non perde occasione per denigrare il sindaco di Firenze assoggettandolo a quelli che secondo lui sono modelli da evitare e, questa volta, tira in ballo anche la pubblicità di Virna Lisi: “Con quella bocca può dire ciò che vuole“. Così Massimo D’Alema dà sfogo al suo attacco diretto a demolire Matteo Renzi, in un’intervista del quotidiano il Mattino. “Non mi pare che al successo mediatico di Renzi corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti”, e poi conclude con ”Renzi mi ricorda un po’ quella pubblicità con Virna Lisi, ‘con quella bocca può dire ciò che vuole’. Salvo poi dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd”. Il video per chi vuole rispolverare la memoria, o per chi, probabilmente come molti sostenitori di Renzi, questa pubblicità proprio non l’hanno mai vista:
Secondo D’Alema poi, “non è affatto scontata” la premiership per il sindaco di Firenze qualora diventi segretario: ”Può darsi – dice – che possa sorgere un’altra candidatura, che qualcuno cioè voglia sfidarlo proprio com’è successo tra Bersani e lui”. E Renzi ”non potrà sottrarsi a questa sfida, tanto più che andremo alle elezioni con una coalizione, non certo da soli”. Per l’ex premier, infatti, il Pd ”non può avere la presunzione di andare al voto da solo” e oltre a Sel, D’Alema immagina una coalizione ”ampia”, che raccolga ”anche forze di centro e della società civile”. Quasi una Democrazia Cristiana spostata a sinistra?
La tenuta del governo, comunque, non dipende dal sindaco di Firenze ma ”da quella parte del Pdl che non vuole far cessare anticipatamente l’esperienza Letta. Se quella parte non tiene, non c’è Renzi che tenga”. Sembra proprio che D’Alema voglia allontanare dall’orizzonte politico Renzi. Magari D’Alema, rottamato dall’ex rottamatore, ora ha:
…le idee a profusione
e ne fa collezione
E infatti sul tema giustizia, D’Alema si aspettava dal post-rottamatore “qualche spiegazione in più. C’è stato un eccesso del ricorso alla carcerazione preventiva. Sono per la piena salvaguardia dell’indipendenza e autonomia della magistratura, che però deve fare una valutazione attenta della professionalità dei pm nel considerare gli avanzamenti di carriera”.
Quanto a Silvio Berlusconi, D’Alema ritiene “che dovrebbe saggiamente dimettersi da parlamentare. Questo non gli impedirebbe di esercitare un ruolo politico ma toglierebbe da disagi e imbarazzi il Parlamento ed eviterebbe questa inutile drammatizzazione. Io sono uscito dal Parlamento per… reati meno gravi – essere un leader della sinistra – e, come vede, questo non mi impedisce di occuparmi ancora di politica”.
Chissà se D’Alema, sempre pronto a rispolverare i vecchi spot pubblicitari, si riconosce in un vero e proprio modello “mitico” come quello portato a teatro da Petrolini: il ricercato Gastone! Ma saprà D’alema come Gastone ironizzare oltre che su gli altri anche su se stesso?
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Se potessi avere 10 euro in più al mese!
Se potessi avere 10 euro in più al mese… e già perché non sono i famigerati 14 euro, bensì solo 10. Così la Corte dei Conti boccia la Stabilità delle Larghe Intese e apre il fianco ad attacchi incrociati.
Come spiega l’Huffington Post: La prima rivelazione arriva dalla Corte dei Conti, che parla di un “tesoretto” da 1,4 miliardi nel 2014 e 3 miliardi nel 2015. “Sul pagamento degli interessi la Legge di Stabilità sottostima i possibili risparmi derivanti dall’andamento dei tassi per 1,4 miliardi nel 2014 e per 3 miliardi nel 2015”, spiega Raffaele Squitieri, presidente designato della Corte dei Conti.
Secondo Squitieri, il taglio delle tasse sul lavoro ha un perimetro “limitato” e comporta “problemi distributivi e di equità” poiché esclude dal beneficio 25 milioni di persone. “Oltre ai lavoratori autonomi – spiega Squitieri – sono esclusi dal beneficio gli incapienti e i pensionati, ossia circa 25 milioni di soggetti che comprendono evidentemente anche le categorie in maggiori difficoltà economiche. Ciò comporta evidenti problemi distributivi e di equità”.
Problemi che vanno ad aggiungersi al quadro drammatico dipinto dall’Istat. Secondo l’Istituto di Statistica, infatti, dal 2007 al 2012 il numero degli italiani in povertà assoluta è raddoppiato, passando da 2,4 a 4,8 milioni. Lo ha affermato il presidente dell’Istat, Antonio Golini, aggiungendo che quasi la metà (2,347 milioni di persone) risiede al sud (erano 1,828 mln nel 2011). Di questi, oltre un milione (1,058 mln) sono minori (erano 723 mila nel 2011) con un’incidenza in salita in un anno dal 7 al 10,3%. “La recessione – ha detto – ha determinato gravi conseguenze sulla diffusione e sull’intensità del disagio economico del nostro paese”.
Dall’Istat anche una stima del taglio medio delle tasse sul lavoro sulle buste paga: 10 euro al mese. “Il taglio medio del cuneo fiscale, grazie all’aumento delle detrazioni irpef sui redditi da lavoro dipendente, sarà sulle buste paga meno di 10 euro al mese”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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La Santanché contro Mattia Mor, imprenditore renziano!
A Piazzapulita volano parole e anche pesanti tra Daniela Santanché, che si scaglia contro l’imprenditore renziano, ex partecipante al Grande Fratello e Uomini e Donne, Mattia Mor che affermava: “Io mi vergogno quando sento dire che Berlusconi è il più grande imprenditore italiano” e ricordava “Il 90 percento dell’export italiano – prosegue Mor – è fatto da piccole e medie imprese. Quando io e i miei colleghi andiamo all’estero per esportare con difficoltà dobbiamo scontare un doppio fattore che è dato dall’effetto Berlusconi. L’effetto Berlusconi altro non è che quella risatina di scherno che Merkel e Sarkozy si fecero al vertice di Cannes. Era una risata verso tutto il popolo. Il primo ministro che rappresenta l’Italia rappresenta il popolo. Quindi, quando un’azienda piccola come la mia o anche più grandi cercano di esportare, quando un giovane va a Londra per cercare lavoro dopo la laurea deve fare una doppia fatica da questo punto di vista anche per togliersi quest’aura di ridicolo che gli è messa addosso. Il bello è che la maggior parte delle volte a fare questo doppio lavoro ci riesce perché noi italiani siamo i migliori al mondo come singoli individui. Noi ce la facciamo però non grazie al Paese, ma nonostante il Paese. Nonostante Silvio Berlusconi sia il politico più conosciuto in assoluto. Quando io vado a vendere negli Stati Uniti, in Germania, in Russia, comunque mi trovo di fronte a dei partner che, se si parla di politica, sorridono. Garbatamente, ma sorridono. Questa è una cosa che va valutata bene”. “L’immoralità e l’inaffidabilità che Berlusconi ha portato nella politica – attacca ancora Mor – non sono soltanto un fatto moralista di sinistra, ma sono un danno economico per le imprese che devono esportare” “Lei non si vergogna di niente – la difesa al Cav della Santanché – No! Lei deve imparare da Berlusconi! Si sciacqui la bocca! Ha inventato la televisione commerciale!”. Secca risposta finale di Mor: “La televisione commerciale l’ha copiata dagli Stati Uniti”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Cadavere a Cuneo mummificato, conservava la consuocera, famosa sensitiva!
In provincia di Cuneo è stata fatta una macabra scoperta. Una donna di Borgo Dalmazzo conservava il cadavere, , mummificato, della consuocera, una sensitiva conosciuta come “La santona”. Sono stati i figli dopo che la donna è morta a ritrovare il corpo in uno sgabuzzino, seduto su una poltrona, le gambe avvolte da lenzuola di lino. Nessun cattivo odore, solo essenze, olii e canfora.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Piero Fassino smantella il Virtual Park… addio cinema?
L’eredità di Sergio Chiamparino verrà cancellata da Piero Fassino, che stretto dalla Spending Review ha deciso di chiudere gli studi cinematografici. Il Virtual Park, quel Polo che doveva dare nuova linfa al cinema italiano verrà smantellato. Così scrive Giorgio Ponziano su Italia Oggi:
Si chiude. Niente più studios, niente più ebbrezze cultural-chic. Infatti quando a Fassino hanno comunicato che doveva sborsare 2 milioni di euro per ripianare l’ennesimo passivo, è saltato sulla sedia. È vero che il capitale sociale del Virtual Park non è tutto sul groppone del Comune, che ne detiene il 76,5 %. Ma il resto (23,4 % è a carico della Regione attraverso Finpiemonte e qualche spicciolo appartiene alla Provincia) grava pur sempre sulle spalle pubbliche, cioè dei cittadini. I quali finora hanno comunque pagato ogni anno milioni di euro per ripianare il rosso dei bilanci del parco virtuale, senza che nessuno muovesse un dito.
In verità tutto questo una paternità ce l’ha. E risale al 1999 quando l’allora sindaco Valentino Castellani decise che l’operazione andava fatta e avviò l’iter per costituire una società pubblica col compito di promuovere «contenuti tecnologici, sociali, culturali ed economici della multimedialità con particolare riguardo alla realtà virtuale ed alle sue applicazioni, in ambito locale, nazionale ed internazionale, nonché di sviluppo nel territorio di attività produttive e imprenditoriali capaci di utilizzare, anche commercialmente, le esperienze, i risultati e le realizzazioni prototipali delle ricerche e delle attività promosse e monitorate dal Parco Tecnologico nel settore della realtà virtuale».
Caspita. Di fronte a un programma così agguerrito nessuno si chiese l’effettiva fattibilità, al contrario accorsero a festeggiare Camera di commercio, università, Politecnico. E l’Europa accordò un po’ di fondi. Poi avvenne il solito fuggi-fuggi all’italiana. Si sfilarono tutti e l’Europa chiuse la cassaforte. Il Comune rimase col cerino in mano e siccome un aiuto non si nega a nessuno arrivò la Regione a supportare la totale pubblicizzazione della società. Valentino Castellani continuava a sostenere che il Virtual Park e la cinecittà torinese erano un vanto e tutto procedeva a tarallucci e vino. Del resto, Piero Fassino, che in questi giorni ha deciso per il colpo di spugna, ha contemporaneamente promosso Castellani, ponendolo a capo di Idee per Torino, che dovrebbe coordinare la costituzione della città metropolitana torinese in vista della legge che il parlamento dovrebbe approvare dopo avere cassato le Province.
Ma la vicenda del Virtual Park ha altri aspetti ambigui. In tutti questi anni sono successe cose strane. A un certo punto è entrata una società privata con l’impegno di versare un canone al Comune ma in realtà non ha mai versato nulla e quando il suo debito è diventato elevato, ha dato forfait. Che ha fatto il Comune? Anziché portare in tribunale la società privata ed esigere il pagamento del dovuto ha acquisito azioni della società per l’importo del debito così che essa si è trasformata da creditore a debitore.
«È stata un’operazione sciagurata – commenta il capogruppo di Sel in Comune, Michele Curto – ma la città non ha fiatato, si è trattato si larghe intese ante-litteram».
Ancora: all’interno del Virtual Park è nato un fondo, EndGame, partecipato da una misteriosa società ubicata negli Stati Uniti. Il fondo pose la propria sede in Irlanda per avere agevolazioni fiscali, con buona pace della guardia di finanza. È stato finanziato coi soldi pubblici, gli americani non vi hanno messo neppure una lira, doveva «attrarre finanziamenti finalizzati alla produzione dei film» ma non si è mai vista una macchina da presa. Conclusione: bagno di sangue economico e chiusura del fondo.
Eppure il progetto davvero sarebbe stato un salto in avanti in un’Italia che invece investe solo e unicamente nell’industria più classica senza capire che ci vorrebbe una riconversione delle attività produttive. L’ex vicesindaco Tom Dealessandri afferma: «Non è il momento di mettere in liquidazione la società.. Le potenzialità ci sono. Perché si dovrebbe mettere a rischio il patrimonio della città negando l’intervento finanziario?».
Che fare del complesso di 38mila metri quadri? Uffici, studi e laboratori che verranno chiusi perché ancora una volta in Italia non si è capito il potenziale economico e l’offerta tecnologica che poteva davvero essere il motore propulsivo non solo di Torino, non solo del Piemonte, ma anche di una nazione che poteva davvero offrire professionalità e creatività a livello internazionale. E questo naturalmente senza calcolare l’indotto che poteva portare… da queste macerie forse si comprende l’inadeguatezza di quanti non sono stati in grado di far decollare il progetto e hanno gettato, forse, per sempre una delle più grandi opportunità italiane di ripresa.
Ma fin quando i progetti, magari iniziati male, ma che hanno in sé un grande potenziale vengono criticati e abbandonati, questo Paese davvero sembra non aver nulla da offrire alle generazioni future.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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“In un minuto c’è il tempo per decisioni…
Pubblicato da tdy22 in ottobre 29, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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