Tomas Vestenicky, 17enne slovacco è entrato nel mirino di Walter Sabatini. Il talentuoso calciatore attualmente impegnato nel Mondiale di categoria che si tiene negli Emirati Arabi, potrebbe essere il prossimo colpo di calciomercato della Roma.
Il giovane attaccante ha incantato il direttore sportivo della Roma grazie alla doppietta realizzata contro l’Honduras pochi giorni fa
Vestenicky attualmente milita nel Nitra, nel suo paese, e ha già attirato l’attenzione dei più importanti club europei.
Fitch, agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, ha fatto sapere tramite una nota che l’Italia ha fatto “progressi sostanziali” sul fronte del consolidamento fiscale, ma “ma crescita potenziale resta debole, rispetto ai Paesi con lo stesso rating e al resto della zona euro”. E ancora: “L’Italia ha fatto passi avanti fondamentali sul fronte del risanamento dei conti” e “la recessione, iniziata in Italia nel terzo trimestre 2011, probabilmente finirà nella seconda metà del 2013, dopo una contrazione complessiva di oltre il 4%”. L’agenzia ha quindi confermato il rating dell’Italia a BBB+, mentre l’outlook resta negativo. Un problema che non può essere sottovalutato, tuttavia, è la situazione politica: “Una nuova ondata di instabilità politica in Italia, risultante in una paralisi delle politiche economiche e di bilancio, potrebbe portare ad un taglio del rating sovrano”. Nel frattempo Joerg Asmussen, membro del board della Bce, in una cerimonia alla Bocconi ha sottolineato l’importanza del Belpaese nell’attuale situazione europea: “L’Italia è troppo grande per essere salvata dall’esterno: deve invertire da sola la marcia. Il suo destino segnerà anche il destino dell’area dell’euro. In questo senso il futuro dell’area non si deciderà a Parigi o a Berlino, né a Francoforte o a Bruxelles. Si deciderà a Roma”. Ha poi aggiunto che “La svolta dipende da voi, ma non sarete lasciati soli” sottolineando come l’Italia vanti un “vivace spirito imprenditoriale”, una “creatività apprezzata a livello mondiale, la forza della sua società civile” e “ora forse l’evoluzione di un nuovo sistema politico sono risorse importanti”. Ha inoltre spiegato che il nostro Paese si trova “dinanzi a sfide di lungo periodo e la soluzione risiede in interventi strutturali. Basti guardare all’andamento del tasso di crescita in termini reali: 5% negli anni Cinquanta, 4% negli anni Sessanta, 3% negli anni Settanta, 2% negli anni Ottanta, 1% negli anni Novanta e 0% negli anni Duemila”. Tuttavia, si è dichiarato fiducioso del fatto che l’Italia ce la farà.
Parla Silvio Berlusconi al termine dell’ufficio di presidenza del Pdl che ha sancito la fine del Pdl e la ri-nascita di Forza Italia. E se pochi minuti prima il leader aveva spiegato di aver incontrato per tre ore Alfano e i ministri negando di avere preoccupazioni nel proseguire insieme, aggiungendo che il ministro degli Interni “gode del mio affetto, della mia stima e della mia amicizia. Sono stato io a proporlo come segretario e credo che potrà continuare nel suo ruolo”, poi sembra esserci un netto cambio di direzione. Passa solo qualche minuto, infatti, e se viene confermato il ruolo di Berlusconi a presidente di Fi e viene ribadita la stima ad Alfano in veste di ministro, i suoi ruoli vengono di fatto annullati: “Con la deliberazione di oggi siamo tornati pienamente allo statuto di Fi che assegna al presidente il diritto-dovere di delegare le funzioni e tutti coloro che oggi esercitano delle funzioni vi hanno praticamente rinunciato”. E spiega: “Ai ministri ho confermato la mia fiducia se si mantengono nelle decisioni prese a maggioranza nel partito”.
Sono stati i tre figli minorenni, rientrati a casa da scuola, a fare l’orribile scoperta: sul pavimento della loro abitazione, in via Martiri del Turchino a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, una donna sudamericana è stata uccisa con un’arma da taglio. La vittima non si trovava nell’appartamento da sola: accanto al suo cadavere c’era un uomo, a sua volta sudamericano, ferito da colpi di coltello. Ora si trova ricoverato all’ospedale di Lavagna. Non è chiaro se i due siano stati aggrediti da una terza persona.
Intervista esclusiva di Nina Moric a Verissimo, in onda domani pomeriggio su Canale 5, durante la quale ha rivelato che “Da bambina sono finita in ospedale molte volte per colpa di mio padre che mi violentava”. E se questa rivelazione è si per sè spiazzante, la showgirl prosegue svelando che nel suo passato ha dovuto combattere anche contro l’autolesionismo e l’anoressia: “Negli anni ho avuto problemi di autolesionismo e anoressia perché pensavo che quel che era successo fosse colpa mia. Ed è anche per questo motivo che sono scappata dalla Croazia a soli 16 anni”. E alla domanda se senta ancora il padre molestatore e se sia riuscita a perdonarlo: “Non sento mio padre da oltre cinque anni e provo per lui solo indifferenza. Oggi ho 37 anni e ho superato la cosa, ed per questo che riesco a parlarne tranquillamente” e aggiunge “ho intenzione di scrivere un libro sulla mia vita e parlerò sicuramente di quello che mi è successo per dare forza e coraggio alle tantissime ragazzine che vivono quello che io ho vissuto da piccola”. Ma Nina Moric parla anche del suo ox compagno, Fabrizio Corona, con il quale hanno avuto un figlio, Carlos: “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo con il Tribunale dei Minori, quindi Carlos potrà andare a trovare suo padre in carcere”.
E’ una nota che rende noto che l’ufficio di presidenza del Pdl “delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di ‘Forza Italia’ già pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”. “Forza italia- si legge in una nota- è il movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica, l’oppressione fiscale”. E continua: “Il Popolo delle libertà continuerà a sostenere il governo, e attraverso i suoi ministri e i parlamentari, si batterà per il rilancio dell’economia sulla base del programma elettorale. Il documento che segna il ritorno a Forza Italia “è stato votato all’unanimità”. All’unanimità, s’intende, dei presenti. Tra i quali non c’era Angelino Alfano. La sua assenza si è fatta sentire e non è stata gradita ai fedelissimi di Berlusconi, come sottolinea l’ex sottosegretario Biancofiore: “Mi fa un pò impressione che Alfano non partecipi al vertice. Di fatto Alfano ed i ministri non intendono riconoscere la leadership di Berlusconi”. Il Cav, da parte sua, ha fatto sapere che “Ho incontrato per tre ore Alfano e i ministri, non ho preoccupazioni di continuare tutti insieme. Ci sono incomprensioni che sono tutte di tipo soltanto personale. Si tratta di una patologia di ogni partito politico dove dopo tanti anni in tanti hanno ambizioni e tutto questo porta a possibili contrasti che sono sicuro saranno sanati”. Al termine dell’ufficio ha detto anche: “Ai ministri ho confermato la fiducia ma con la pretesa che rientrino nelle decisioni del partito, che sono prese democraticamente e a maggioranza”. E ancora: “Alfano gode del mio affetto, della mia stima e della mia amicizia. Sono stato io a proporlo come segretario e credo che potrà continuare nel suo ruolo”.
Un’indagine dell’osservatorio nazionale Federconsumi ha effettuato delle rilevazioni che dimostrano quanto sia oneroso per una famiglia mantenere ed educare un figlio: la spesa media per mantenerlo fino alla maggiore età, infatti, si aggira attorno ai 171 mila euro. Va inoltre rilevato che dopo il raggiungimento dei 18 anni le spese possono anche aumentare. Il primo fattore che viene sottolineato è che, per una famiglia, allevare un figlio comporta tra il 25% ed il 35% di spese in più rispetto ad una coppia senza figli, anche se la spesa varia molto in base al reddito familiare. La spesa di 171mila euro si riferisce a una famiglia con reddito disponibile netto di 34.000 euro annui. Con lo stesso riferimento economico, la spesa varia a seconda della zona di residenza. Per fare un esempio, in un’area urbana il costo medio annuo può variare da 8.900 Euro al Sud e nelle Isole a 12.325 nel Nord Est. I fattori che incidono maggiormente sono quelli di abitazione (29% del totale), alimentazione (16%) e trasporti (16%). Il costo, nel suo complesso, è risultato invariato rispetto alla ricerca effettuata lo scorso anno: “È interessante notare, però, il vero e proprio slalom messo in atto dalle famiglie per contenere il budget anche a fronte dell’aumento dei costi (nel periodo di riferimento vi è stato un incremento dell’Iva)”. Quello che aumenta, infatti, sono la spesa per i trasporti (energia, carburanti, assicurazioni) e quella per l’educazione. I genitori cercano di tagliare maggiormente quelle che riguardano l’abbigliamento, per il tempo libero, per i servizi per la casa, intaccando persino la spesa per la salute. “Questo dimostra come oggi – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori – fare un figlio stia diventando un lusso riservato a pochi. Per questo rivendichiamo la necessità di politiche a sostegno della famiglia e della natalità”.
Stavolta Harry Potter non si è ubriacato per un eccesso di burrobirra fermentato, ma il problema è più profondo e riguarda la fragilità e l’impegno di un’intera saga che ha portato Daniel Radcliffe ad alzare il gomito un po’ troppo spesso. E’ lo stesso attore, in un’intervista al mensile Ok Salute, ad affermare di non aver mai fatto uso di droghe di nessun genere, ma di aver avuto un problema con l’alcol.
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“Già dal quarto film di Harry Potter – ha detto Radcliff – avevo iniziato a bere troppo. Intendiamoci, non ero alcolizzato, non lo sono mai stato né lo sarò mai. Così come odio ogni tipo di droga. Sono uno molto normale, ma credo che il successo improvviso e la paura di perdere il controllo delle mie facoltà, calato in quella parte, mi avesse portato a rintanarmi nell’alcol.” e poi ha aggiunto “Mi ricordo bene i miei 16 anni, mentre giravo Harry Potter e il calice di fuoco. È a quell’età che ho cominciato a bere, troppo, fino al punto di arrivare sul set il giorno dopo ancora con i postumi della sbronza, con quel malessere tipico di chi ha alzato il gomito. È andata avanti così anche per le altre pellicole. Guardo qualsiasi scena della saga, dal quarto episodio in poi, e posso dirvi all’istante dov’ero reduce da una sbornia o meno. Ma quello sguardo un po’ perso nel vuoto era perfetto per la parte. E nessuno ha avuto mai da ridire. Spaced out, si dice in inglese, sguardo assente. Una tipica espressione da brividi del mio Harry Potter.”
Ora però Daniel ha deciso di smettere di bere, concedendosi solo un bicchiere di vino ogni tanto: “Ho lavorato su tutto questo da quando ho smesso i panni di quel personaggio. E ho deciso di smettere di ubriacarmi. Bevo solo a cena, ogni tanto. Ma non volevo permettere a me stesso, una volta capite le dinamiche interiori, di affidarmi alla bottiglia per scappare in chissà quale realtà. Scappare è da perdenti, e la realtà è questa qui. Sono un pragmatissimo romantico. E sono una persona con le sue fragilità.”
E’ un professionista subacqueo Chris Coates, abituato ad immergersi e catturare la vita subacquea con la sua telecamera. E sicuramente ne ha viste di cose particolari sott’acqua, ma difficilmente gli sarà capitato in passato di vivere un incontro ravvicinato quanto quello occorsogli mentre filmava delle balene al largo della costa orientale del Sud Africa. L’uomo era intento nelle riprese quando una megattera gli si è avvicinata tanto da colpire la telecamera con la pinna. Fortunatamente Coates è stato solo sfiorato ed a rimediato solo un grande spavento.
Anche a XFactor scoppiano le, liti e quella di ieri sera a “Xtra Factor” fra Morgan ed Elio è stata particolarmente accesa. Il giudice si è presentato in trasmissione con dei fiori per Elio per festeggiare il “Funerale della lucidità” dopo l’eliminazione del suo concorrente, Lorenzo, contro Freeboys. Morgan però non si limita alla stoccata e affonda il colpo: ” Sei falso, caz..! Tu non hai ucciso Lorenzo, hai ucciso me (…) Sfotti sempre, sfotti, ma hai rotto i coglio.., sei la cosa più vuota di questo x Factor. Ecco, senso dell’umorismo saltami addosso…”. Elio, nonostante l’intervento di Simona ha lasciato lo studio infuriato…
Spento un incendio, ne inizia un altro. Questa la triste storia dello stabile in cui i Vigili del Fuoco erano intervenuti l’altra notte. Un’alta colonna di fumo si è alzata dall’edificio che ospita al piano terra un negozio, al primo piano un salone di bellezza e ai piani secondo e terzo due appartamenti turistici. Il fatto è strano forse solo una coincidenza, ma certo che i pompieri appena arrivati sul posto hanno definito “importante” questo nuovo incendio che ha interessato il palazzo in zona Frezzeria. Questa volta l’incendio non si sarebbe sviluppato dentro al centro estetico già ampiamente distrutto dal precedente, da quello che sembrava fosse stato un corto circuito, ma dal tetto.
Segnatevi data e ora: nella notte tra sabato 26 e domenica 27, alle 3, le lancette degli orologi dovranno essere spostate all’indietro: si torna all’ora solare, che resterà fino al 30 marzo dell’anno prossimo, quando tornerà l’ora legale. In questi mesi, grazie al cambio d’orario, in Italia abbiamo risparmiato 568,2 milioni di kilowattora, pari a circa 93,7 milioni di euro. E’ quanto riporta Terna che spiega come aprile e ottobre siano stati i due mesi in cui è stato registrato il maggior risparmio di energia elettrica, questo perchè i due mesi in questione hanno un minor numero di ore di luce naturale. Spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Per quel che riguarda i mesi estivi, invece, si accendono le lapadine nelle ore serali, quando in genere le attività lavorative sono concluse, e si registrano risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Gli Anonymous hacker hanno colpito i server del Csi, il Consorzio per il Sistema Informativo piemontese a cui sono collegati i siti web di 106 istituzioni. Tra l’altro non sono raggiungibili i portali di Consiglio e Giunta della Regione Piemonte, così come quello della Città e della Provincia di Torino e di molte Asl. La polizia postale indaga per risalire ai responsabili dell’attacco, mentre i tecnici sono al lavoro per ripristinare il guasto.
La Juventus annuncia il nuovo sponsor tecnico: dal 2015-2016, quando scadrà il contratto con Nike, sarà Adidas.
“Juventus Football Club S.p.A. – si legge nella nota apparsa sul sito ufficiale – comunica di aver perfezionato un accordo con adidas International Marketing B.V. (in seguito “adidas”) per la sponsorizzazione tecnica a partire dalla stagione sportiva 2015/2016. adidas diventerà sponsor tecnico di tutte le squadre Juventus a fronte di un corrispettivo fisso complessivo per i sei anni di durata del rapporto pari a 139,5 milioni di euro. Tale importo non include le forniture annuali di materiale tecnico e i premi variabili legati ai risultati sportivi di Juventus. Adidas gestirà inoltre le attività di licensing e di merchandising di Juventus a fronte di un corrispettivo fisso di € 6 milioni all’anno. Juventus beneficerà anche di royalties addizionali al superamento di determinati volumi di vendita. Fino al 30 giugno 2015, e quindi per tutta la stagione in corso e per la prossima (2014/2015), Juventus proseguirà la collaborazione con Nike quale sponsor tecnico e licenziatario”.
L’accordo, considerando il valore legato al materiale tecnico destinato a tutte le squadre e quindi anche alla Juve, raggiunge una cifre complessiva di 190 milioni di euro.
Davvero pochi quei 5 kg a 5 mesi e così un giudice francese di Lauris, ha deciso di togliere il bambino a una giovane coppia di giovani vegani. Contrari alla carne e al pesce, ma soprattutto ai derivati avevano deciso di alimentare il proprio figlio con latte di riso in sostituzione del latte di origine animale. Si è così deciso di togliere il bambino alla coppia in quanto i magistrati hanno ritenuto quel tipo di dieta una violenza sul bambino che ne risentiva fisicamente. Da quattro mesi il piccolo vive in un centro di accoglienza ad Avignone e pesa 7 chili. I genitori hanno fatto ricorso contro la decisione del tribunale, portando a sostegno certificati di alcuni pediatri convinti che il latte vegetale sia adatto ai neonati.
L’attrice greca Maria Bakodimou indossa il primo e, finora, unico capo di lingerie social: si tratta di un reggiseno che ora avrà la possibilità… di cinguettare! Niente chiacchiere inutili però: il bra entra in rete per sensibilizzare sul tumore del seno nel mese dedicato alla prevenzione di questa malattia. Come? Per due settimane, il periodo durante il quale lo userà, ogni volte che lo sgancerà il reggiseno inverà un tweet sul cancro della mammella, invitando le donne a controllarsi e proteggersi. Il simbolo dell’uccellino che appare all’altezza del gancetto è infatti un sensore che permette di collegarsi allo smartphone e pubblicare un post grazie al dispositivo bluetooth di cui è dotato. Il tweeting Bra è stato creato in Grecia da OgilvyOne per una campagna promossa da Nestlè Fitness.
Alfano affonda o comunque cerca di camminare sulle acque, ma non quelle chiare e trasparenti ma piuttosto melmose e paludose. Silvio Berlusconi sembrerebbe proprio aver ribadito al Delfino: Avanti tutta e Forza Italia! A quel punto, essendo di parere contrario Alfano ha affondato la lama e ha deciso di disertare l’incontro spiegando che “Il mio contributo all’unità del partito è di non partecipare. Il tempo che ci separa dal Consiglio nazionale consentirà a Berlusconi di lavorare per ottenere l’unità”. Sembra proprio che gli sforzi di Forza Italia stiano naufragando e a questo punto servirebbe proprio un Delfino per riavvicinare le correnti che si sono divise… o magari servirebbe un miracolo?
Di miracoli invece all’orizzonte non se ne vedono ,ma di defezioni ce ne sono tante:
“Nel ribadire la mia piena condivisione del passaggio dal Pdl a Forza Italia, più volte ed in più sedi manifestata pubblicamente, ritengo opportuno non prendere parte ai lavori pomeridiani dell’Ufficio di Presidenza” e così che si è defilato Renato Schifani, capogruppo al Senato del Pdl.
Gli fa eco Gasparri che manda tanti saluti e ringrazia per l’invito, ma “non avendo diritto di voto non voglio offrire il fianco a polemiche circa le presenze e la composizione dell’organo”.
Questione di pezze e a dirlo è il Premier Enrico Letta in conferenza stampa parlando con la stampa. “Per essere credibili bisogna avere i conti a posto. Se uno ha le pezze a….” poi sorride e si blocca, così tanto a mettere una toppa alle pezze. Forse una battuta tra la raffica di domande o forse una brutta realtà con la quale il nostro paese deve fare i conti ogni volta che incontra l’Europa e ogni volta che deve sentirsi succube e martire, ansioso di dover dimostrare la credibilità di Governo e una buona stabilità economica. Oggi d’altra parte è anche il giorno della resa dei conti al Pdl, con una crisi di governo che sembra profilarsi all’orizzonte… le pezze da mettere sono davvero tante!
Si doveva parlare di Unione economica e bancaria, si sarebbe dovuto parlare di immigrazione, infatti Letta si è limitato a dire che si sono fatti passi in avanti, ma il tema di oggi del vertice Ue è e resta solo uno: il Datagate. 35 leader intercettati, milioni di dati scambiati e nel mirino ci sono entrate la Francia, la Germania e l’Italia. Lo scandalo è evidente e sotto gli occhi di tutti, il problema è che rischia di spaccare già i rapporti sempre più fragili a causa delle problematiche che si aggirano nell’Eurozona. Ci sarà la frattura tra gli stati membri? Ci saranno posizioni inconciliabili? Tutti uniti per chiedere chiarimenti, peccato poi che però invischiati nella faccenda sembrerebbero esserci tanto gli inglesi che gli italiani. Non a caso era circolata voce durante i vertici di Bruxelles di un acceso contraddittorio tra Letta e Cameron, poi smentito dal premier italiano. L’unico dato certo è che non è stata certo trovata uan soluzione e una linea comune sul Datagate. Germania e Francia volevano la risposta forte, ma l’Inghilterra non ci sta e Cameron ha contrattaccato ancora una volta, niente linea dura e niente rigida protezione dei dati personali che secondo gli inglesi sarebbe anche un ostacolo per le imprese. L’unica decisione presa è che Francia e Germania lavoreranno unite per ridefinire le attività di intelligence e le modalità con cui devono essere svolte “tra alleati”. L’iniziativa poi sarà aperta agli stati membri, ma sembra che la Gran Bretagna voglia parteciparvi, portando a muoversi entro confini soft, che non diano fastidio alla politica statunitense.
Anche per il mercato univo digitale è tutto rimandato al 2015, non è passata la linea di Francia e Italia che spingevano per il 2014, un’indicazione che era stata fra l’altro confermata dal presidente del Consiglio Ue Van Rompuy, ma che non ha trovato seguito nel vertice.
Vita dura anche per La Cancelliera, che ieri, ha dovuto di fatto rinviare l’affondo sui “contractual arrangements”, ossia sui contratti che dovrebbero sostituire le raccomandazioni Ue, dando alla Commissione più poteri nel far rispettare ai paesi membri le decisioni su conti pubblici e riforme stabilite a Bruxelles.
Resta in sospeso anche il nodo sui “public backstop”, i paracadute pubblici per le banche in difficoltà.
Come riporta l’Huffington Post:
Il problema è semplice: tutti vogliono un sistema europeo per rispondere con prontezza a eventuali future crisi bancarie (e relativi choc economici), ma non tutti hanno i soldi per farvi fronte. Chi li ha (la Germania) non vuole ritrovarsi ad allargare ulteriormente i cordoni della sua borsa. Per questo Berlino, sostenuta da Olanda, Finlandia e Svezia, vuole che le banche siano “pulite” da eventuali buchi di bilancio prima di entrare nel nuovo meccanismo di salvataggio, ossia prima di poter accedere, dopo tutta una serie di passaggi, al fondo Esm. Vuole, cioè, che si proceda subito a “una sorveglianza più di qualità” sugli istituti, per mettere a nudo eventuali scheletri nell’armadio. E che fatto questo, ogni Paese pensi a risolvere i guai delle sue banche prima di farle accedere al nuovo sistema di salvataggio.
Peccato, però, che sia la nuova sorveglianza (in mano alla Bce), sia le nuove norme sugli aiuti di Stato (che impongono perdite agli obbligazionisti) preoccupano non poco il resto dell’Unione, Francia e Italia in particolare. La rigidità imposta dalla Germania, infatti, rischia di provocare uno choc nel sistema bancario, con i privati pronti a fuggire e i singoli Stati incapaci di far fronte alle perdite con fondi propri.
E’ la preoccupazione dello stesso presidente della Bce, Mario Draghi, che ieri è giunto al vertice proprio per controbilanciare la pressione tedesca. Draghi, come Francia e Italia, è pronto a scoperchiare un possibile “vaso di pandora” (i primi test della nuova vigilanza unica partiranno il prossimo mese) ma chiede che ci sia un paracadute pubblico europeo per tranquillizzare i privati. Se non per sempre, almeno nell’immediato.
Su questo, Draghi ha ricevuto ieri una sorta di appoggio anche dalla Commissione. Ma la Markel continua a spingere per backstop a carico degli Stati.
Le assenze ci sono e si fanno sentire anche in casa giallorossa, dove la squadra orfana di Totti e Gervinho cercherà comunque di portare a casa la nona vittoria consecutiva. D’altra parte Garcia è chiaro bisogna anche saper vincere nelle difficoltà e quindi a Udine ci si andrà determinati a portare a casa i tre punti.
“Ho soluzioni e andiamo a Udine per vincere, come sempre. Noi senza Totti? È vero che abbiamo perso il capitano e quando una squadra perde il suo migliore giocatore non è una bella notizia, ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte e unito.Soprattutto possiamo giocare in tanti modi. C’è Marquinho che può giocare in attacco e possiamo mettere Pjanic più alto anche perché non possiamo giocare a centrocampo con gli stessi per 38 partite. Non esiste un vice Totti perché Francesco è unico ma possiamo sfruttare le caratteristiche di Borriello e degli altri giocatori. Ora vedremo se la rosa è abbastanza ampia perché per stare lassù bisogna avere anche un pizzico di fortuna.”
“In attesa del ritorno del capitano e di Gervinho anche gli altri sono pronti, gente come Bradley e Taddei che si sono allenati bene. Anche i giovani si faranno trovare pronti; Ricci e Caprari devono prepararsi perché per loro è sempre il momento per entrare.”
Sullo scarso utilizzo di Ljajic: “Abbiamo bisogno di lui per continuare ad essere il miglior attacco della Serie A. Lui può fare male alle difese.”
Il record delle nove partite consecutive della Juve di Capello? “Queste situazioni non ci interessano, siamo concentrati su questa partita, non è importante il record, ma essere concentrati sul nostro gioco e sulla forza dell’Udinese.”
Infine Garcia ha chiuso la conferenza rispondendo a chi gli chiedeva del cammino in campionato della Roma: “Non faccio mai tabelle perché si può sempre perdere con una squadra più debole e magari vincere con una più forte. Tutte le partite sono complicate e una partita stessa può cambiare improvvisamente. Non si possono fare previsioni guardando il calendario”.
Circa 20 minuti fa intorno alle 15.20 del 25 ottobre 2013, il segretario Angelino Alfano e i ministri del Pdl sono entrati a Palazzo Grazioli dove ad attenderli c’è Silvio Berlusconi, in questo pomeriggio che configura come uno dei più difficili per il Cavaliere e per la Nuova Forza Italia. Prima di recarsi da Berlusconi, Alfano, i minitri e Carlo Giovanardi, avrebbero avuto un incontro a Palazzo Chigi. E’ tutto pronto quindi per le grandi manovre del Pdl.
Da indiscrezioni di palazzo sembrerebbe che un “quesito” sarebbe stato posto da Nitto Palma e più o meno le parole scandite nei palazzi sarebbero state:
Ma quale è il problema? Che si sancisca il passaggio dal Pdl a Forza Italia? ma non eravamo tutti d’accordo? Non siamo stati tutti immortalati sorridenti il giorno della inaugurazione della sede di San Lorenzo in Lucina? Se poi il problema è che tutti i poteri verranno concentrati nelle mani del presidente Berlusconi, come è logico che sia, allora vi è necessità di chiarezza.
E’ in bilico il Governo o Forza Italia o entrambi?
Quando tecnologia e antiche tradizioni si sposano il risultato è garantito. E così per l’Halloween 2.0 c’è la disponibilità di un costume da fantasma “volante”. Dove è il trucco? Un drone e un paio di Led rossi per gli occhi… e buoni brividi a tutti!!!
“La marmellata ai mirtilli italiana è radioattiva“. Il Giappone ha bloccato tutte le confezioni di marmellata biologica “Fiordifrutta” ai mirtilli neri prodotta in Veneto, ma con mirtilli provenienti dalla Bulgaria. E già su questo aspetto ci sarebbe da interrogarsi come mai un prodotto “Made in Italy”, si avvalga di prodotti bulgari. Al di là della provenienza della materia prima nella confettura, di cui ora sono stati ritirati dal commercio oltre 5mila barattoli, quel che è grave è che sia stato trovato Cesio 137, con radioattività pari a 140 becquerel al chilogrammo, ben sopra al limite di 100 becquerel previsto dalle leggi giapponesi.
Stefano Carrer per il Sole 24 Ore spiega:
“Secondo un avviso del Comune di Tokyo, è stata rilevata presenza di Cesio 137 pari a 140 becquerel (Bq) al chilogrammo (contro il tetto massimo consentito in Giappone di 100) in confezioni di marmellata biologica “Fiordifrutta” ai mirtilli neri prodotte dalla Rigoni di Asiago e importate dalla Mie Project. Secondo l’importatore, i mirtilli utilizzati proverrebbero dalla Bulgaria e l’elevata radioattività potrebbe risalire all’incidente nucleare di Chernobyl in Ucraina nel 1986. Le autorità sanitarie metropolitane (Tokyo Metropolitan Institute of Public Health) hanno effettuato la rilevazione in questione il 18 ottobre”.
Le leggi giapponesi nel 2012 hanno introdotto limiti anche 10 volte più restrittivi alla radioattività consentita nei cibi rispetto a quelli europei, spiega ancora Carrer:
“Nel mese scorso i giornalisti del settimanale Shukan Asahi avevano iniziato verifiche a tappeto su prodotti alimentari europei, dopo aver ricevuto informazioni secondo cui alla dogana erano stata rilevata radioattività più alta del consentito in marmellate vendute dall’Ikea come “private brand”. Così hanno deciso di procedere in proprio con controlli a vasto raggio su alimenti provenienti dal’Europa (70 tipologie, compresi persino vino e pasta). Con verifiche incrociate (anche con rivelatori al germanio), hanno riscontrato livelli di Cesio 137 fino a 164 becquerel al kg nella marmellata italiana in barattoli con scadenza ottobre 2015. Inoltre livelli di 300 becquerel sono stati rilevati in una partita di funghi secchi (non precisata)”.
L’azienda veneta, interpellata dal Sole 24 Ore, ha rilasciato alcune dichiarazioni spiegando che i mirtilli neri utilizzati sono raccolti nei boschi e sono assolutamente selvatici, inoltre la Rigoni di Asiago ha aggiunto:
“La Rigoni di Asiago svolge costantemente una attività di controllo della qualità su tutta la materia prima utilizzata, compresi i mirtilli neri. Tutti i nostri prodotti, compreso Fiordifrutta mirtilli neri, vengono costantemente sottoposti a una attività di vigilanza da parte delle Autorità sanitarie italiane e nel corso di questi controlli non si sono mai verificate non conformità nel prodotto messo in commercio”.
La rigoni ha poi sottolineato che i valori di radioattività misurati in Italia su vari lotti di marmellata ai mirtilli è tra i 5,8 e i 7,9 becquerel al chilogrammo, ben inferiore al limite imposto dalle leggi giapponesi. La Rigoni, nelle dichiarazioni al Sole 24 ore, ha concluso:
“A seguito dell’incidente di Fukushima il governo giapponese ha modificato i limiti ammessi per il contenuto di cesio negli alimenti in modo ancora più cautelativo: se ora in Giappone il limite per i prodotti come il nostro è di 100 Bq/kg contro il precedente 500 Bq/kg, nell’Unione Europea questo limite è ben superiore, ossia di 1250 Bq/kg, mentre negli Stati Uniti è di 1200″.
L’allarme è stato lanciato da Alessandro Gilotti, presidente dell’Unione Petrolifera, che ha sottolineato come l’”asimmetria normativa” sulle regole ambientali in Europa, rendono la raffinazione più difficile e costosa. Oltre a questo dato c’è anche l’accusa per la pressione fiscale delle accise.
Come scrive il Corsera:
E’ un fatto che l’Europa sia da sola nel mondo a perseguire obiettivi ambientali sfidanti. Noi chiediamo che l’approccio a questi temi sia meno fideistico. Le faccio un paio di esempi: con le regole per le fonti rinnovabili, rimuovere oggi una tonnellata di CO2 dall’ambiente costa 450 volte di più che farlo con le fonti tradizionali. E ancora: produrre biocarburante con l’olio di palma importato dalla Malesia, e che da noi è solo trasformato, non fa scendere le emissioni né riduce la dipendenza dal petrolio. Fa solo aumentare di 1,5-2 centesimi al litro il prezzo della benzina. E non credo che possa essere più facile agganciare la ripresa se i carburanti e l’energia costano di più.
Sono al lavoro sia la polizia che i carabinieri a Sanremo per svelare il mistero della morte di due uomini questa notte. Entrambi sono stati rinvenuti in mattinata nelle rispettiva abitazioni dopo che ieri sera avaveno cenato assieme in un ristorante del luogo. Le vittime, un dipendente di una ditta edile, di 38 anni, e un operaio edile di 33, originario di Vercelli, sono stati colti da una crisi respiratoria che è stata fatale. Secondo gli investigatori, che stanno ascoltando una terza persona presente con loro al locale ieri sera, potrebbero essere deceduti in seguito a un’overdose.
A che età è possibile diagnosticare disturbi dello spettro autistico ? Gli ultimi studi tenterebbero di raggiungere una prima diagnosi già a 12 o 18 mesi.
La seconda domanda da porsi è perché parlare di spettro autistico e non autismo? Perché sono ricomprese una vasta gamma di manifestazioni, dalle forme più gravi di autismo, in cui gli individui possono essere privi di linguaggio, socialmente isolati, gravati da comportamenti stereotipati e con profonda disabilità intellettuale, alle forme più leggere in cui gli individui manifestano problemi nella comunicazione e interazione sociale, mostrano scarsa flessibilità o interessi ristretti, ma hanno capacità intellettive e di linguaggio nella norma. In questo caso sono autosufficienti per quanto riguarda le attività pratiche della vita quotidiana, ma il deficit dell’interazione sociale condiziona pesantemente l’inserimento nel lavoro, nella famiglia e in qualsiasi tipo di attività sociale. Si calcola che un bambino su 88 ne sia affetto e nella maggior parte dei casi è dimostrabile una causa genetica.
Proprio per questo sono partiti infatti due progetti di ricerca avviati all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste proprio per cercare di verificare prima la presenza del disturbo e quindi intervenire immediatamente. Il primo dei due progetti incentrerà la ricerca su uno sullo screening e diagnosi molto precoce dei disturbi dello spettro autistico per mettere in evidenza fra i 12-18 mesi la presenza di segnali di rischio; il secondo, invece, servirà a mettere a punto ed implementare un protocollo diagnostico terapeutico condiviso ed integrato per la diagnosi e presa in carico precoce dei bambini, con una scala di valutazione basata sull’osservazione di alcuni comportamenti del bambino.
E’ stato ritrovato ieri sera il cadavere di una donna, in avanzato stato di decomposizione, senza vestiti, sul fondo di un dirupo della strada Panoramica in località Punta Ciana, sul versante di Porto Ercole (Grosseto), all’Argentario. Il corpo con la testa praticamente “divorata” da una parte, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stato trovato appoggiato a una pianta, così almeno è stato ritrovato dai cacciatori che hanno lanciato l’allarme. Capelli rossi e dentatura intatta, che fa pensare a un’età giovane.
Come spiega La Nazione:
In quella zona, come spiega chi la conosce bene, non ci si arriva per caso. Assolutamente. Ci si deve andare conoscendola. Percorrendo la strada Panoramica che conduce alle Cannelle e poi imboccare quella stradina che alla fine, passando davanti ad alcune ville, si chiude. Potendo proseguire si arriverebbe a Porto Ercole, ma è impossibile andare oltre. Quindi se si è trattato di un incidente la ragazza doveva conoscere la zona ed essersi avventurata in una passeggiata? Ma perché nuda. Nelle vicinanze non è stata trovata neanche una calzatura o un brandello di vestito. Assolutamente niente. Ma come ha fatto ad arrivarci? O, forse è più giusto chiedersi chi ce l’ha portata?
Non si esclude al momento nessuna ipotesi. Il cadavere è stato trasferito all’obitorio di Grosseto a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se eseguire l’autopsia.
Paese che vai usanze che trovi e tradizioni che incontri. Nasce così il “Liberation wrapper”, che permetterà alle donne giapponesi di mangiarsi un big burger, cibo fino a oggi proibito in pubblico perché costringe le donne ad aprire la bocca cosa che nella cultura del Sol Levante è molto disdicevole. Così approda sul mercato un involucro che nasconde la bocca della donna in modo che non sia visibile l’atto di addentare un hamburger. Da quando il “Liberation wrapper” è arrivato sul mercato è notevolmente aumentata la richiesta delle donne per questo prodotto, si pensa a un incremento del 213 per cento rispetto al mese precedente quando non era immesso sul mercato questo “ritrovato” che leva l’imbarazzo. E su Facebook molte ragazze hanno espresso la loro soddisfazione: “Mangiare un hamburger al primo appuntamento è sempre stato impossibile. Ma questa invenzione ora lo rende possibile”.
Libero estremizza un concetto di Violante espresso durante la Commissione d’Indagine del 1999 e quello che viene fuori dall’articolo potrebbe compiere l’ennesima deflagrazione. Secondo Libero la frase di Violante sotto la lente di ingrandimento che potrebbe a detta del quotidiano prefigurare una certa legittimità alla compravendita dei deputati si evincerebbe in questa frase: “Questi cambi si sono manifestati sin dalla scorsa legislatura e si sono moltiplicati in modo del tutto legittimo (…) Gli inviti al cambio di gruppo avvengono in molte sedi, anche autorevoli (…) Oggi tutto questo è formalmente legittimo”.
Ecco l’articolo su Libero:
La sinistra non ha alcun problema ad avere a che fare con ciò che lui descrive come un «collaudatissimo “sistema corruttivo”». Non deve porsi alcuno scrupolo di fronte a qualsiasi forma di shopping di deputati. E, soprattutto, può anche evitare di dipingere il Cavaliere come responsabile di chissà quale inaudito misfatto. Non lo diciamo noi bensì un autorevole esponente progressista, ovvero Luciano Violante. Il quale, nel 1999 – da presidente di una commissione d’indagine composta da Lorenzo Acquarone, Pierluigi Petrini, Alfredo Biondi e Carlo Giovanardi – certificò che comprare un parlamentare è legittimo. Deprecabile e un po’ vergo – gnosetto, certo. Ma comunque legittimo. Sta tutto scritto negli atti parlamentari della Camera, precisamente nel resoconto stenografico datato 21 dicembre 1999. Questi i fatti. Il 16 dicembre di quell’anno, onorevole Paolo Bampo – espulso dal gruppo della Lega e passato nel gruppo minsto – dichiara all’Ansa di aver ricevuto una proposta indecente.
L’onorevole Luca Bagliani gli ha offerto duecento milioni «in cambio del passaggio al gruppo parlamentare dell’Udeur». Su richiesta divari parlamentari, il 18 dicembre viene istituita una commissione di indagine, guidata da Luciano Violante dei Ds (allora presidente della Camera), con il compito di stabilire se effettivamente l’onorevole dell’Udeur abbia offerto soldi al collega per fargli cambiare schieramento e se tale proposta avesse qualche rapporto con la crisi di governo e la costituzione di un nuovo esecutivo. La commissione interroga vari parlamentari e il quadro che emerge è abbastanza chiaro. Prima Luca Bagliani nega di aver offerto soldi, poi ripensa. Anche perché saltano fuori testimonian- ze di altri parlamentari che sostengono di aver ricevuto proposte di questo genere da parte sua. Cesare Rizzi fa sentire alla commissione una registrazione telefonica in cui Bagliani spiega di aver ricevuto parecchi vantaggi col suo passaggio nell’Udeur e «promette analoghi vantaggi all’onorevole Rizzi». A questo punto, la dinamica dei fatti è cristallina. Ecco dunque ciò che scrivono Violante e soci a conclusione del loro lavoro:
«La commissione, all’unanimità, ritiene che l’onore – vole Bagliani abbia offerto utilità economiche all’onorevole Bampo in cambio di un suo passaggio al gruppo parlamentare dell’Udeur». Insomma, la compravendita c’è stata, anche se non è andata a buon fine. Bene, e a questo punto che succede? Salta fuori Woodcock da un cespuglio ad arrestare tutti per corruzione? Appare Travaglio su un bianco destriero a giustiziare tutti i parlamentari dell’Udeur da Mastella in giù? No. Non accade assolutamente nulla. Anzi, la commissione certifica che tutto va bene. Si legge nel verbale che dai lavori «è emersa la facilità con la quale si può conversare di utilità economiche e di carriera in cambio di passaggi di gruppo e di schieramento. Questi cambi si sono manifestati sin dalla scorsa legislatura e si sono moltiplicati in modo del tutto legittimo». Segue breve reprimenda, in cui si fa presente che lo shopping parlamentare non è proprio il massimo. Tuttavia «la formazione di nuovi gruppi parlamentari, tanto di maggioranza quanto di opposizione, spesso risponde a rispettabili esigenze politiche. Gli inviti al cambio di gruppo avvengono in molte sedi, anche autorevoli, come è emerso nel corso delle audizioni». Ed ecco il passaggio più interessante: «Oggi tutto questo è formalmente legittimo». La commissione precisa che i cambi di gruppo non fanno bene alla stabilità delle istituzioni e possono gettare «un’ombra su tutti coloro che in queste istituzioni lavorano». Ma non c’è corruzione che tenga: o si cambiano leggi e regolamenti oppure tutto è «legittimo». Speriamo che, lette le dichiarazioni di stimati rappresentanti della sinistra, il Giannini di Repub – blica si metta il cuore in pace. E se lo stimato collega non si fida, ce lo faccia sapere. Gli possiamo passare le fotocopie. Gratis, s’intende.
Naturalmente questa è solo un’opinione, voi che ne pensate?
Sarà vero o no? Ultima scottante presunta verità sul filone d’inchiesta sul caso Orlandi-Gregori vedrebbe entrare in campo tre ragazze, di cui una ormai quarantenne, ex ballerina di Non è la Rai, che hanno ammesso di essere state fotografate come sosia di Emanuela Orlandi. I nomi non si conoscono e l’affermazione arriva sempre da Marco Fassoni Accetti, il fotografo che si autodenunciato come uno dei telefonisti del caso Orlandi, ma su cui gli inquirenti stanno ancora vagliando l’autenticità delle sue dichiarazioni.
Secondo Marco Fassoni Accetti le foto furono fatte dopo che Emanuela e Mirella furono trasferite all’estero, in particolare in Francia, sotto una falsa identità, e sempre secondo il fotografo, si sarebbero chiamate Fatima e Rosi.
Le ragazze, secondo Marco Fassoni Accetti furono fotografate a loro insaputa e mai di profilo o in primo piano, altrimenti si sarebbe notato subito che non erano le ragazze scomparse. Le immagini furono utilizzate per minacciare o ricattare, in modo “da far credere alla nostra controparte che continuavamo a detenere la Orlandi”, ammette il fotografo. Le pressioni servivano – spiega – per contrastare la gestione dello Ior di monsignor Marcinkus e di Thomas Macioce, l’uomo d’affari americano che fin dal 1987-88 si diceva potesse sostituirlo. Inoltre volevamo evitare il rischio che Alì Agca tornasse ad accusare il mondo dell’Est, i bulgari, come mandanti dell’attentato a papa Wojtyla, considerato che in quel periodo ci sarebbe stato il processo d’appello”.
Una delle sosia parlando di Fassoni Accetti ha affermato: “Mi avvicinò mentre ero in viale Libia con mia mamma, mi riempì di complimenti – racconta la sosia parlando di Fassoni Accetti – Disse di avere entrature nel mondo dello spettacolo e che poteva aiutarmi. Io ero minorenne, avevo 16 anni, ma confesso che l’idea mi piaceva”. “Lo vidi più volte – prosegue – sempre con mia madre o mia sorella grande. Sì, di fotografie me ne fece tante. Mi portò anche a un concorso, Miss Abbronzatissima, e a una serata in cui recitai una poesia. Era un tipo strano. Dopo qualche settimana smisi di incontrarlo”.
Correva l’anno 2008 e il Premier era Silvio Berlusconi. Durante il vertice italio-tedesco di Trieste il presidente del Consiglio, accogliendo la Merkel a piazza dell’Unità d’Italia, si era nascosto dietro uno dei grandi lampioni della storica piazza cittadina e al passaggio della Merkel, il premier era uscito fuori e aveva detto, secondo alcuni, ”Cucu”. Il cancelliere, allargando le braccia e con aria divertita, aveva risposto: ”Silvio..”.
Passano gli anni e arriviamo alla fine di ottobre del 2013 Enrico Letta “fa lo smile” a Angela Merkel durante la prima giornata del vertice europeo. Nel video si vedono i due leader conversare poi dal labiale del presidente del consiglio italiano si intuisce l’invito alla cancelliera tedesca a sorridere e per rafforzare il concetto Letta fa il segno dello smile.
La denuncia è arrivata attraverso Facebook e ha shoccato molti utenti che sono ancora increduli e attendono chiarimenti su quanto è avvenuto in aula ieri sera. Una prima versione dei fatti viene data da Alessandro Di Battista sul social network:
«Quel che è accaduto in aula è intollerabile in una Repubblica parlamentare, il collega Manlio Di Stefano fa un intervento legittimo sul Capo dello Stato. Lo critica duramente ma correttamente. La Presidente Sereni (Pd) si comporta in modo parziale, più realista del Re Giorgio, censura, toglie la parola, mente (quando dice ‘ha finito il tempo’ al secondo 48 quando si hanno 2 minuti negli interventi di fine seduta). Al momento della censura il gruppo del M5S, compatto, ha protestato sonoramente costringendo la Presidente a tornare sui suoi passi e ridare la parola al collega Di Stefano che conclude il suo fastastico intervento». Nel mentre, racconta Di Battista, «Enzo Lattuca, deputato Pd, aggrediva fisicamente e verbalmente la collega del M5S Maria Edera Spadoni, prima firmataria della Convenzione di Istanbul sulla violenza sulle donne, dimostrando un atteggiamento da squadrista di bassa categoria».
Di Battista aggiunge:
«Tutta questa bagarrenasce dal fatto che ormai, in questa legislatura dell’inciucio e della ‘rielezione’, Presidenti di Camera e Senato ritengono il Presidente Napolitano innominabile e non criticabile ma dove siamo in dittatura? Se pensate di intimorire sappiate che state ottenendo l’opposto».
Anche Giulia Di Vita affida alla Rete il suo racconto: «Manlio finisce il suo intervento nei tempi e nei modi previsti, si vede Lattuca (Pd) palesemente urtato, tra le flebili proteste del Pd lui spicca notevolmente, come al solito direi. Intanto i deputati che avevano già cominciato a scendere dai propri scranni si ritrovano tutti giù per uscire, anche Lattuca e lì dallo scontro verbale si passa a quello fisico (non so ancora per quale motivo), i commessi cercano di bloccarlo, Villarosa e Tripiedi di calmarlo. Maria Edera Spadoni resta bloccata, ferma appoggiata agli scranni e si guarda attorno, Lattuca le ha fatto ‘toc toc’ sulla testa mentre le urlava contro a distanza ravvicinata continuando a mimare pugnetti sulla testa».
«Ho chiesto che l’Ufficio di Presidenza della Camera esamini urgentemente il comportamento del deputato Lattuca del Pd in aula a fine seduta- scrive invece Luigi Di Maio- Lattuca ha aggredito la nostra deputata Maria Edera Spadoni (tra l’altro prima firmataria della convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne…ironia della sorte)». Anche Manlio Di Stefano accusa: «Mentre parlavo l’onorevole Lattuca del Pd aggrediva la collega Maria Edera Spadoni».
Arriva anche il post della diretta interessata:
Ma Lattuca viene difeso anche su Facebook dai colleghi del Pd. Tra questi c’è la deputata Enza Bruna Bossio, eletta in Calabria: «Ma siete tutti bruciati! Non c’è stato nessun evento e nessuno ha picchiato nessuno. È una invenzione della Maria Spadoni. Io c’ero. Se avete un video che dimostra il contrario di quello che sto scrivendo mostratelo!!», ha replicato la democratica.
E ancora:
@Chiara_DiBe@mariaederaM5S racconta se ti ho aggredito o minacciato. In questo momento l'accredito sono io.
Alessandro Di Battista, vicepresidente “grillino” della Commissione Affari Esteri e Comunitari ribadisce sul proprio blog il concetto dei “paracadutati del Pd” e poi su Facebook ricostruisce:
“Il collega Manlio Di Stefano ha fatto un intervento legittimo sul Capo dello Stato. Lo critica duramente, ma correttamente. La Presidente Sereni (PD) si comporta in modo parziale, più realista del Re Giorgio, censura, toglie la parola, mente (quando dice “ha finito il tempo” al secondo 48 quando si hanno 2 minuti negli interventi di fine seduta). Al momento della censura il gruppo del M5S, compatto, ha protestato sonoramente costringendo la Presidente a tornare sui suoi passi e ridare la parola al collega Di Stefano che conclude il suo fastastico intervento”.
“Nel mentre Enzo Lattuca, deputato PD, aggrediva fisicamente e verbalmente la collega del M5S Maria Edera Spadoni, prima firmataria della Convenzione di Istanbul sulla violenza sulle donne, dimostrando un atteggiamento da squadrista di bassa categoria”.
Ucciso dalla mamma a soli 3 anni. Un gesto che sembrerebbe stato dettato da un raptus della donna, originaria della Costa d’Avorio e sposata con un idraulico italiano, che al momento non si riesce a spiegare. nella notte si è consumata la tragedia di Nicolò Imberti che è stato ucciso barbaramente con un coltello da cucina da colei che avrebbe invece dovuto proteggerlo. Il delitto si è consumato nell’abitazione di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, dove la coppia vive insieme anche alla bambina di pochi mesi. Il piccolo portato d’urgenza all’ospedale di Lecco è morto poco dopo.
Saranno le tasse locali a pesare ulteriormente sulle spalle dei contribuenti. E’ il quotidiano La Repubblica a pubblicare un’attenta analisi di come cambieranno i tributi nelle maggiori città italiane alle prese con la chiusura di bilanci deludenti e in molti casi in rosso.
Secondo il quotidiano:
Molti municipi hanno varato aliquote Imu sulla prima casa più alte dello scorso anno. Ma l’imposta è stata cancellata (da ieri il decreto che azzera la prima rata è legge) e le compensazioni statali non saranno sufficienti, perché calcolate sul gettito 2012. A questo si aggiunge l’ansia per la nuova Trise, specie la componente Tasi che dal 2014 sostituirà l’Imu.
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Quindi la Tasi sarà posta al massimo consentito, proprio perché il miliardo di compensazione che è stato stanziato da Saccomanni potrebbe non bastare. Insomma lo stato riduce le tasse, ma sono gli enti locali costretti a innalzarle, questi sembrerebbero essere i primi frutti del governo di larghe intese.
«Ci vorrà qualche risorsa in più. Tra i 400 e gli 800 milioni, come prima valutazione»,confermava ieri Guido Castelli, responsabile per la finanza locale dell’Anci e presidente Ifel. A caccia di risorse, i sindaci sembrano ripiegare su tariffe rifiuti e addizionali Irpef. Con il rischio sempre più concreto che la pressione fiscale locale, sommata a quella record nazionale, arrivi a un punto di non ritorno e sopportazione per i cittadini.
Su questa base vediamo cosa accade a Roma secondo La Repubblica:
Prima di definire l’atteggiamento per le aliquote della nuova tassa, la giunta Marino vuole essere certa che quel finanziamento arrivi davvero, in una Capitale che già ha un’addizionale Irpef comunale dello 0,5 per cento a cui se ne somma una seconda, per il debito commissariato, dello 0,4 per cento. Roma è quindi l’unico Comune italiano a sfondare il tetto dello 0,8 per cento previsto per legge.
E a Milano?
Capitolo Imu: nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha votato l’aumento dell’Imu sulla prima casa, con l’aliquota portata al massimo, lo 0,6 per cento. Prelievo virtuale, per le tasche dei milanesi, visto che l’aumento è stato deliberato dalla giunta Pisapia nella prospettiva che sia il governo a coprire l’intero importo, compreso l’ultimo aumento, che dovrebbe portare nelle casse comunali 110 milioni extra, indispensabili per chiudere in pareggio il bilancio 2013. Lunedì sera, poi, c’è stata la sofferta votazione anche sull’addizionale Irpef: la soglia di esenzione è scesa da 33.500 a 21mila euro, con un’aliquota unica per tutti, quella massima dello 0,8 per cento. Una scelta non certo indolore: perché, per quanto la soglia di esenzione resti tra le più alte tra i grandi Comuni, gli aumenti peseranno fino a cinque volte, rispetto al 2012, anche sui ceti medi.
Grillo ieri sera si trovava a Treno per un comizio di chiusura della campagna elettorale e una troupe di Servizio Pubblico si era recata sul posto per riprendere l’evento. l’inviato della trasmissione durante il collegamento in diretta da Trento specifica che la piazza è vuota, che al massimo ci saranno 300 persone. L’ira di Grillo e del M5S non tardano a farsi sentire soprattutto via twitter e inondano il web per chiarire che invece la partecipazione al comizio c’era stata.
La scoperta presentata al meeting annuale della American Society of Human Genetics 2013 in corso a Boston aveva già posto il problema della carne rossa e della frequenza con cui tale prodotto può essere mangiato per evitare che possa causare, se assunto in grandi quantità il rischio del cancro al colon e al retto. Ci sarebbe secondo, quanto hanno evidenziato i ricercatori, un gene, presente in una persona su tre, che aumenta il rischio di cancro in presenza di grandi quantitativi di carne rossa. Sono stati presi in esame 9.287 pazienti con il tumore e 9117 soggetti sani per studiare 2,7 milioni di sequenze genetiche del Dna. Hanno così visto che nei soggetti portatori di una certa mutazione il rischio tumore associato al consumo di carne è molto più elevato: si tratta della mutazione ‘rs4143094’ in una regione del cromosoma 10 che include anche il gene GATA3, già noto per essere collegato a vari tipi di cancro.
Uno studio poi condotto da Jane Figueiredo dell’Università della California Meridionale, ha messo in evidenza anche un secondo gene che, al contrario, riduce il rischio di tumore se gli individui portatori consumano tanta frutta e verdura.
In particolare il rischio aumenta se si fa un largo consumo di carni lavorate come le salsicce.
Secondo gli scienziati queste scoperte mostrano come con la genomica si può arrivare a ”prescrivere” delle diete personalizzate per ridurre il più possibile il rischi di certe malattie.
Lo ribadiscono gli Spedali Civili di Brescia, in quanto non può essere definita terapia «ed è sempre stato e resta sconosciuto» ai medici. L’azienda ospedaliera «non è mai stata, e non lo è tuttora, in grado di definire un percorso terapeutico e quindi, dopo le infusioni, di prendere in cura e monitorare le condizioni degli stessi». Lo ha precisato l’ospedale lombardo dove vengono somministrate le infusioni prodotte secondo il protocollo di Stamina Foundation, dopo l’incontro con la stampa organizzato ieri a Roma dal presidente di Stamina, Davide Vannoni.
Secondo l’ospedale, «non si può sottacere la condotta del dottor Andolina, il quale opera in stretta collaborazione con Stamina ed è pertanto a conoscenza delle caratteristiche del trattamento, e che ha sottoscritto centinaia di prescrizioni seriali cambiando solo il nome del paziente e l’indicazione della patologia, talvolta senza nemmeno visitare i pazienti. Circostanze, queste, emerse nei vari giudizi innanzi ai tribunali del Lavoro».
Gli Spedali Civili ribadiscono che le cellule staminali mesenchimali prodotte secondo il metodo Stamina «sono somministrate ai pazienti attualmente in trattamento o per ordine dei tribunali o in forza del decreto-legge 24/2013, al di fuori di una sperimentazione clinica e sotto la esclusiva responsabilità del medico prescrittore». L’ospedale ricorda anche che «la Commissione scientifica istituita dal ministero ha evidenziato la ‘inadeguata descrizione del metodo’ e la ‘insufficiente definizione del prodotto’, cioè la mancanza delle precondizioni per progettare una verifica che abbia carattere di scientificità».
«Va anche tenuto presente – prosegue l’Ao – che i pazienti, spesso provenienti da altre regioni, hanno preferito non presentarsi alle visite di controllo programmate dall’azienda ospedaliera di Brescia e rivolgersi a medici o strutture di propria fiducia, sulle valutazioni dei quali l’azienda non può in alcun modo interferire o entrare nel merito». Ma «in ogni caso l’azienda ospedaliera, nel rispetto di quanto disposto dalla legge, provvede ad inviare alle competenti autorità sanitarie i dati relativi alla somministrazione del trattamento».
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