… la presuppone anche in colui che comanda; questi non ha da deliberare, da dubitare, da ragionare; non ha che da volere.”
–Charles-Louis de Montesquieu– (Lo spirito delle leggi, 1748)
… la presuppone anche in colui che comanda; questi non ha da deliberare, da dubitare, da ragionare; non ha che da volere.”
–Charles-Louis de Montesquieu– (Lo spirito delle leggi, 1748)
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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L’appuntato 35enne Tiziano Della Ratta stava svolgendo il suo lavoro oggi, assieme al maresciallo Domenico Trombetta, quando verso le 17 ha risposto ad una chiamata. L’allarme era scattato in una gioielleria di via Ponte Carolino di Maddaloni, in provincia di Caserta: quattro banditi, armi in pugno, avevano intenzione di rapinare il negozio quando sul posto è giunta una pattuglia del Nucleo operativo della Compagnia di Maddaloni. Della Ratta ed il collega, in borghese, hanno intimato ai quattro di fermarsi: la risposta è stata l’apertura del fuoco. Pronta la risposta dei militari che hanno ferito e bloccato due banditi, mentre gli altri, che hanno continuato a sparare all’impazzata, sono riusciti a guadagnare l’uscita per poi dileguarsi a bordo di una Fiat Uno. Anche un cliente è rimasto ferito ad una gamba, fortunatamente in maniera lieve. Subito è scattata la caccia all’uomo con posti di blocco, decine di pattuglie e due elicotteri. Ma intanto per Della Ratta, che proveniva dalla provincia di Benevento e, dopo alcuni anni di servizio a Roma era stato trasferito nel Casertano, non c’era più nulla da fare. Il maresciallo è invece stato portato all’ospedale di Caserta, dove le sue condizioni non destano preoccupazione. Presso la struttura sono ricoverati anche i due rapinatori, due italiani, che sono stati ascoltati a lungo dagli investigatori.
I commilitoni, accorsi sul luogo del delitto, hanno mostrato la loro commozione, loro che tanto stimavano l’uomo che ha lasciato la moglie ed un figlio di un anno.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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“Sono contento per Enrico Letta”. Così Romano Prodi commenta a Radio 24 la nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio. “Spero che il neo presidente del Consiglio dia impulso all’economia perché ne abbiamo un enorme bisogno – continua Prodi a Radio – e le emergenze da affrontare sono sopportate da cifre che fanno impressione. Continuare così, con la disoccupazione giovanile al 35 per cento, significa non avere più speranze”. Poi conclude: “Certamente Letta affronterà le problematiche con rigore.”
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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La morte non guarda in faccia nessuno, neanche un bambino di 4 anni che muove i primi passi verso la vita. Quelli di A.G. l’hanno condotto a sporgersi da un balcone dell’appartamento, al settimo piano, dove viveva con la madre e la nonna nel rione Parco Verde di Caivano (Napoli). Il piccolo, infilatosi nello spazio fra la muratura e la ringhiera, è precipitato nel vuoto verso le 19 ed è stato subito soccorso e portato all’ospedale Santobono in codice 3. Non ce l’ha fatta, è morto verso le 20.30. Gli agenti del Commissariato di Afragola sono subito accorsi sul luogo e, dai primi accertamenti, sembra trattarsi di una caduta accidentale. Tuttavia la dinamica dei fatti è ora oggetto d’indagine.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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La storia della valigetta del prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa ha del paradossale. Subito dopo l’omicidio sparisce, senza lasciare traccia.
Nella mattinata di oggi arriva la notizia: nei sotterranei del Palazzo di Giustizia di Palermo, viene ritrovata proprio quella ventiquattrore marrone di cui non si aveva notizia dai verbali della scena dell’assassinio di Dalla Chiesa, il 3 settembre 1982.
Un anonimo aveva segnalato la presenza del reperto ai magistrati sostenendo che dentro c’erano i documenti relativi alle indagini che il generale antimafia stava conducendo nella veste di prefetto del capoluogo siciliano.
Nella lettera, recapitata nell’autunno scorso, si raccomandavano i Pm di indagare sulla morte del generale nell’ambito della trattativa Stato-mafia (peccato che le intercettazioni tra Napolitano e Mancino siano state distrutte solo qualche giorno fa, coincidenze della vita!). La valigetta, però quando è stata rinvenuta nei giorni scorsi, è stata trovata completamente vuota, senza neanche un foglio bianco.
Così la figlia, la nota conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa scrive su twitter la sua rabbia “Come mai nessuno ci ha avvisati del ritrovamento della borsa di mio padre, VUOTA, nei sotterranei del Palazzo di Giustizia di Palermo?”
E’ davvero assurdo che la famiglia lo abbia appreso dalla stampa e che nessuno si sia preoccupato con una telefonata di avvisare i parenti del ritrovamento… anche per un senso di rispetto a un uomo che per questo paese ha dato la vita.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Matteo Renzi è stato ospite a “Che tempo che fa” e ha sgombrato il campo da una sua possibile candidatura alla segreteria del partito, motivandola con un secco “non mi sento adatto” a fare l’equilibrista tra le correnti, nè a essere reggente o “auto-reggente” come ha voluto sdrammatizzare, ironizzando sulla crisi del suo partito.
Il sindaco di Firenze lo ribadisce lui mira alla premiership, anche se ora il posto è occupato da Letta. Ma quanto durera questo governo? Per Renzi il governo ha un certo tasso di ”fragilita”’, anche perche’ ”ci sono partiti che si sono presentati divisi alle elezioni e se Berlusconi lo vuole fare fallire lo fa”.
E da questo dipenderà anche la sua nuova candidatura a sindaco del capoluogo toscano. Nel caso in cui il governo dovesse iniziare a ‘scricchiolare’ in autunno o sotto la Finanziaria, Renzi potrebbe scegliere di non correre a Firenze e, in caso di elezioni anticipate e coincidenti con le europee della primavera 2014, tentare la volata per Palazzo Chigi.
C’è pure un “abbraccio” simbolico a Bersani, anche se il governo appena eletto è un grande passo avanti. Lui che è stato il principale promotore del rinnovamento nella dirigenza del partito, è felice che con Letta si sia chiuso il capitolo “big”. Pensionati molti “anziani della politica” ora si può pensare a un cambiamento radicale.
Ci sarà la forza di fare un vero salto o sarà solo un traballante saltello sul posto?
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Il Napoli non perde tempo nella ripresa: al primo minuto, Inler calcia un sinistro da fuori, Capuano devia leggermente e spiazza Pelizzoli: 0-1. Al 4′ ci prova anche Pandev, ma l’estremo difensore pescarese para a terra. Prova a reagire la squadra di casa ma un colpo di testa di Sforzini sfiora la traversa. Ancora Napoli con Pandev, che non dà forza al tiro e rende facile la parata. Dopo un tentativo di Sculli parato a terra da De Sanctis, il raddoppio del Napoli al 13′. Cross basso di Maggio, Pandev aggancia e gira stretto mandando a vuoto Cosic e calcia di sinistro da distanza ravvicinata battendo Pelizzoli: 0-2. Al 19′ Nobili è costretto a sostituire Pelizzoli che non sta bene: tra i pali entra Perin. Al 19′ i pescaresi guadagnano due calci d’angolo in rapida successione che il Napoli non ha problemi a gestire. Nella seconda metà della ripresa il ritmo è già notevolmente calato, evidentemente la squadra di Mazzarri è già soddisfatta del risultato fin qui ottenuto. Lo stesso non si può dire per il Pescara: al 29′ cross di Balzano, direttamente in mano a De Sanctis. Al 32′ Perin effettua la sua prima parata, spedendo in angolo un tiro di Arnero. Al 35′ Calaiò, appena sceso in campo, ruba palla a Capuano e lancia lungo, Insigne ci si avventa ma calcia sul fondo. Passa un minuto e Insigne passa al centro per Armero, velo per Dzemaili che tira una stecca dai venti metri, Perin è impotente: 0-3. Il Pescara prova ancora a reagire ma Cascione, di testa, tira sul fondo. Al termine dei tre minuti di recupero, arriva il triplice fischio. La settimana prossima i pescaresi saranno in trasferta a Genova mentre il Napoli ospiterà l’Inter nel posticipo serale.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/sfida-tra-poli-opposti-della-classifica-pescara-napoli-2t-0-3/
Graziano Delrio è nell’esecutivo voluto da Enrico Letta. Nominato ministro per gli Affari Regionali, il primo cittadino di Reggio Emilia, a 53 anni varca le soglie dei palazzi romani. Nome corteggiato da molti, sostenitore in prima linea di Matteo Renzi, le quotazione del sindaco erano balzate alle stelle già prima della vittoria di Pier Luigi Bersani alle primarie dell’ottobre 2012. Presidente dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, dal 2011 Delrio si divide tra la sua città e la capitale dove rappresenta tutti i primi cittadini d’Italia. Ora la sua esperienza di amministratore locale dovrà essere messa al servizio di tutto il Paese.
“La scelta di Delrio non deriva dalla sua appartenenza politica, ma dalla stima che è riuscito a ottenere come amministratore locale”, commentano quelli a lui più vicino. Di fatto il sindaco di Reggio Emilia ha un curriculum che mette d’accordo molti, da destra a sinistra. Cattolico, comincia la sua attività politica nel Partito Popolare Italiano, per il quale è eletto nel 2000 consigliere regionale. Un anno dopo aderisce alla Margherita. Nel 2004 e nel 2009 l’elezione al primo turno come sindaco della sua città natale. Nel 2011 l’elezione a capo dell’Anci, arrivata dopo aver sconfitto il candidato sostenuto dalla corrente dalemiana Michele Emiliano, primo cittadino di Bari. A sostenerlo in quella circostanza, un folto gruppo di sindaci di ogni colore politico, compreso il leghista Flavio Tosi. Era l’epoca della prima Leopolda e Delrio cominciava ad avvicinarsi all’area di Matteo Renzi, partecipando alle iniziative del sindaco di Firenze.
Rottamatore della prima ora, intervistato da Radio 24 nel settembre 2012 aveva dichiarato: “Se l’Inghilterra ha fatto a meno di Tony Blair e la Germania ha fatto a meno di Helmut Kohl forse l’Italiapotrebbe fare a meno di D’Alema, no?“. Un giudizio secco per annunciare l’importanza di un ricambio generazionale.
Come Presidente Anci, si è fatto portavoce dei comuni mettendo sul tavolo del governo numerose problematiche degli enti locali in un momento difficile dovuto alla crisi economica. Debiti della pubblica amministrazione e patto di stabilità, alcune delle sue battaglie. Un passato da amministratore e un presente da militante per Matteo Renzi alla scorsa campagna per le primarie. “Sono qui come semplice cittadino e non ho nessuna mira di andare a Roma come ministro o per qualsiasi altro incarico”, non faceva che ripetere il sindaco. Poi il cambio di programma. La stima è incondizionata da tutte le parti politiche, che vedono in lui l’uomo moderato che può mettere d’accordo molti. “Uomini come Delrio”, ha dichiarato lo stesso Renzi in occasione della tappa reggiana del suo tour elettorale, “sono una grande risorsa per il paese”.
La città di Reggio Emilia è così orfana del suo primo cittadino e nelle prossime ore si dovrà decidere se qualcuno prenderà il suo posto, o se manterrà entrambe le cariche. Ad essere più problematico il ruolo di presidente Anci, incompatibile con il nuovo posto di ministro. Nonostante le perplessità dei primi tempi, ora il sindaco sembra ben disposto ad assumersi le nuove responsabilità. Fin dall’inizio si è detto favorevole alla riconferma al colle di Giorgio Napolitano e subito dopo l’elezione scriveva: “Ringrazio il presidente per aver accettato di essere di nuovo il presidente degli Italiani. È stato un grandissimo presidente, super partes e lo sarà ancora. Siamo tutti consapevoli che questa scelta ha comportato per lui un sacrificio. Avevamo bisogno di un presidente autorevole e Napolitano continuerà a garantirci la statura necessaria per affrontare questo complesso momento”.
Già nei giorni scorsi, Delrio nei discorsi pubblici si era detto preoccupato per la situazione generale del paese: “L’Italia è in attesa”, diceva in occasione del 25 aprile, “e soprattutto la povera gente. L’attesa che più ci interessa non è quella delle cancellerie europee, lo diciamo anche oggi: è l’attesa dei disoccupati, dei giovani senza lavoro, delle famiglie che non arrivano a fine mese. A quella dobbiamo dare un nuovo inizio dalle piazze della città italiane. La politica dovrebbe dare risposte. E oggi la politica ha anche il dovere di dare speranza”.
Un nome che unisce energia ed esperienza che in questo momento possono essere fondamentali per l’Italia, soprattutto come Ministro delle Autonomie. Un ministero complesso che deve coordinare il lavoro sul territorio, quel territorio e quelle problematiche che sicuramente Delrio conosce perfettamente.
Il 3 ottobre del 2012 al termine dell’audizione del Comitato dei dodici presso la Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, Delrio affermava:
“Abbiamo ribadito che il federalismo fiscale va attuato e non demolito, e che pensare a nuovi provvedimenti è inutile, dato che basterebbe attuare fino in fondo quelli già approvati, come appunto il federalismo. Non è pensabile rincorrere scandali e malcostume con altri provvedimenti: esiste già un impianto normativo all’altezza della sfida della modernità, basato sull’autonomia e sulla responsabilità di tutti i livelli di governo. Si pensi a non smontare quell’impianto”.
Buon lavoro, Ministro!
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Una violenta eruzione è in corso sull’Etna. Dai crateri sommitali emergono fontane di fuoco alte centinaia di metri ed emergono diverse lunghe colate che si dirigono in zone desertiche del vulcano. Il fenomeno è visibile da Catania e Taormina.
Le fontane di lava sono almeno tre e fuoriescono di crateri sommitali di sud est dell’Etna. La colata più avanzata ha già percorso diverse centinaia di metri, è ben alimentata e si riversa nella desertica Valle del Bove senza creare per il momento pericoli per persone o centri abitati. Un altro fronte lavico più lento e «digitiforme» avanza lentamente in direzione sud del vulcano, rimanendo confinato nella zona sommitale dell’Etna. Dai crateri fuoriesce anche un’intensa colonna di fumo nera, alta almeno un chilometro, che i venti sospingono in direzione est-nordest. In diversi paesi alle pendici del vulcano è già cominciata la ‘pioggia’ di cenere vulcanica. Quella in corso sull’Etna è la tredicesima eruzione dell’anno, sicuramente la più spettacolare e di maggiore energia finora, con una violenta fase parossistica.
Ecco il video di 4 ore fa:
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/letna-erutta-e-stavolta-preoccupa/
All’Adriatico di Pescara scendono in campo due squadre diametralemnte opposte per quanto riguarda le zone in classifica. Il Napoli, con un degli attacchi più prolifici di questo campionato, vuole centrare il più presto posssibile il secondo posto definitivo che gli asicurerebbe l’ingresso diretto in Champions. Il Pescara, la difesa più trafitta della Serie A, è praticamente già in Serie B pur essendo riuscito a strappare un punto alla Roma all’Olimpico.
Dopo un inizio a ritmi alti da parte di entrambe le squadre, con due corner consecutivi per il Pescara che la difesa partenopea gestisce senza problemi, verso il 10′ la partita sembra ristagnare un po’. Al 15′ l’arbitro Romeo annulla un gol a Insigne per fuorigioco: Dzemaili in pressing su un centrale del Pescara gli ruba palla, la sfera schizza dalle parti di Insigne che in diagonale batte Pelizzoli. L’azione serve però al Napoli per prendere coraggio e già al 19′ Pelizzoli è costretto a deviare in angolo una conclusione da fuori di Inler. E’ sempre il Napoli in attacco e dopo quattro minuti diventa nuovamente pericoloso: Pandev batte corto, Inler mette al centro, Insigne fa una gran girata di testa costringendo Pelizzoli a fare il miracolo: si tuffa e vola a deviare in corner.Al 26′ l’estremo difensore pescarese para a terra anche un calcio sulla lunga distanza di Pandev. Le squadre restano sempre nella metà campo del Pescara. Hamsik fa la barba al palo prima che la squadra guadagni una punizione: rasoterra violento di Dzemaili, Pelizzoli respinge, poi arriva Capuano che anticipa Insigne e spazza. Al 38′ ci prova il Pescara: Caprari riceve al limite dell’area e apre a sinistra per Sculli che, pressato da Cannavaro spara alto. Subito dopo ci prova Di Francesco ma Sculli blocca con un tuffo. Mazzarri è sulle spine e protesta: l’arbitro va da lui per intimargli la calma. Il Pescara sembra iniziare a reagire, di certo non si è concesso errori in difesa e meritano una lode due ottime parate di Pelizzoli. Si va agli spogliatoi sullo 0 a 0.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/sfida-tra-poli-opposti-della-classifica-pescara-napoli-1t-0-0/
Morire a 13 anni rimanendo imprigionati in una canoa che si ribalta. Francesca Belotti non ce l’ha fatta ed è morta nel pomeriggio agli Spedali Civili di Brescia. la ragazzina stava facendo canoa sull’Oglio quando l’imbarcazione si è rovesciata e lei è rimasta incastrata all’interno. I soccorsi sono scattati subito ma si è fatta fatica a estrarla dall’acqua e quegli attimi sono poi risultati fatali.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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“Episodio grave, da stigmatizzare, ma nessun provvedimento. Resta un giudizio morale assolutamente negativo”. Queste furono le parole di Annamaria Cancellieri, ministro dell’Interno nel governo Monti, che consentirono che non venissero puniti in alcun modo gli agenti di polizia che inscenarono un sit-in sotto l’ufficio di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, pestato a morte da alcuni loro”colleghi”.
Insomma la polizia non si tocca anche se di mezzo c’è “un bambino dolce e tontolone, che baciava la nonna alle spalle chiedendole “come mi sta la giacca di pelle nuova?’”
La polizia per la Cancellieri può anche continuare a premere quella lama psicologica e straziante nel corpo di una madre provata dalla perdita di un figlio.
Che giustizia si potrà avere, c’è da chiedersi sin d’ora, se non si riescono a condannare le “mele marce” che popolano il corpo che ci dovrebbe proteggere e invece, alcune volte, ci aggredisce? Che sensazione della giustizia può avere chi in quella divisa ci crede e la indossa con responsabilità e con senso del dovere… Chi spesso si trova in prima linea disposto anche a mettere a rischio la propria vita in nome di quell'”Arma”?
E proprio mentre la Cancellieri è ministro dell’Interno ritroviamo anche un’altra vicenda buia della nostra storia: la scuola Diaz. Naturalmente la sentenza che arriva è un compromesso che condanna gli esecutori delle violenze, ma non certo tutti i mandanti, sicuramente da ricercare anche in campo politico… Ma chi l’ha fatto?
Su di lei pende un’indagine per abuso d’ufficio della procura di Catania, per fatti risalenti al 2009, quando Cancellieri era commissario del teatro Bellini.
Nel gennaio 2012 il ministro Cancellieri rinnova il contratto settennale (2012-2018) tra Viminale e TELECOM ITALIA per il sistema di controllo a distanza per detenuti ai domiciliari e una serie di servizi elettronici, su cui, però, il 13 settembre 2012 la Corte dei Conti si è pronunciata con parere negativo sulla questione.
Ma, senza tener conto di cio’, Il 26 Settembre 2012, viene nominato alto dirigente del settore Administration, Finance and Control di TELECOM ITALIA il figlio del Ministro, Piergiorgio Peluso,prelevandolo dalla carica di direttore generale della società privata Fondiaria Sai, con incarico di gestire la contabilità dell’azienda. Altre polemiche sono state suscitate dalla notizia secondo cui Peluso avrebbe ricevuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro per questo incarico di quattordici mesi come direttore della Fondiaria Sai. Peccato che qualche giorno prima aveva appoggiato gli sproloqui della Fornero dicendo che i figli vogliono “il posto fisso vicino a mamma”.
Che cambiamento possiamo aspettarci? Che giustizia sarà? E’ il prezzo da pagare e speriamo che sia uno dei pochi anche se gli italiani dovranno mettersi l’anima in pace ed essere consapevoli che rinnovamento in determinati anfratti del potere non se lo potranno proprio attendere. Sarà fatto un lavoro corretto… ma soltanto secondo la logica politica.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/dallinterno-alla-giustizia-cancellieri-promossa-nonostante-aldrovandi/
E’ scattato il primo fermo per uno dei due sicari albanesi che, la sera del 16 aprile, aggredirono l’avvocato 35enne Lucia Annibali nella sua stessa casa. I due uomini erano stati assodati da Luca Varani, ex della donna, che li aveva conosciuti per motivi lavorativi essendo anche lui avvocato. Varani, per quella stessa sera, si era poi creato, inutilmente, un alibi che non lo collegava alla scena del delitto. Mentre lui giocava a calcio, la donna è rimasta sfigurata dal vetriolo che le ha anche procurato lesioni agli occhi. Ora i carabinieri del Comando provinciale di Pesaro hanno preso un 28enne pregiudicato di Scutari, Altistin Precetaj, 28 anni, che è stato localizzato dopo una lunga caccia all’uomo in un casolare mentre si preparava a fuggire all’estero. Si continua a cercare il connazionale.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Una cena, quella consumata il 9 luglio del 2011, che Nicola Pagliuca, capogruppo Pdl alla Regione Basilicata, si ricorderà. Quel menu che ha inserito tra i rimborsi per l’attività politica e amministrativa suona come l’ennesima porta sbattuta in faccia agli gli italiani. 6 coperti, tante prelibatezze e un vino rosso da 66 euro a bottiglia che suonano come un insulto a chi non riesce a far quadrare i conti a fine mese. Perchè un parlamentare non può pagarsi una cena? Perché questo uso sconsiderato del denaro pubblico? Qual’è il meccanismo che scatta nelle teste dei politici? Forse si perde quel ruolo di “servizio” e si assume un ruolo di “sovrano pronto a elargire cene e favori”. Volendo fare un po’ di psicanalisi, forse questo avviene perché ci si sente anche fragili a causa della vera identità politica che oscilla e non si ritrovano gli ideali ( ammesso che ce ne fossero all’inizio). Si è lì a dover eseguire “ordini” che vengono “dall’alto”, spesso impossibilitati ad esprimere una propria opinione e allora si pensa di poter dimostrare la propria “forza” pagando una cena con i soldi pubblici.. Come un’affermazione del proprio ego così tanto sottomesso alle logiche di partito.
Il che non giustifica… piuttosto è umanamente patetico l’atteggiamento di certi politici che cercano un’affermazione attraverso il denaro invece che attraverso le idee.
E’ patetico vedere come nei rimborsi di Pagliuca, ora agli arresti domiciliari, ci siano migliaia di fatture, scontrini e ricevute… perfino i pasticcini da 235 euro e da 126 euro acquistati in due negozi diversi del paese, per il compleanno della figlia di Pasquale Robortella del Pd.
Come si fa a diventare così patetici e così straordinariamente melò? Quasi quasi vien da pensare che siamo finiti nel libro “Cuore” Riusciremo ancora a voltare pagina?.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/il-presidente-della-regione-basilicata-e-la-cena-a-milano-da-394-euro/
Tra le mura amiche dell’Atleti Azzurri d’Italia i bergamaschi ritrovano il loro capocannoniere Denis che rientra dopo la squalifa. I bolognesi, arrivati a quota 3mila reti con Gilardino la settimana scorsa, c’è da scommetterci che vogliano incrementare il numero. L’Atalanta, negli scontri diretti, è sempre stata favorita nel campo di casa, con l’ultimo successo che risale al marzo dell’anno scorso mentre ha perso all’andata a Bologna.
E’ subito il Bologna ad offrire spettacolo con un sinistro da fuori di Diamanti che termina di poco sul fondo, subito dopo, due corner consecutivi per la squadra. Sotto il diluvio, i bergamaschi tentano di riprendere il controllo ma una punizione di Cigarini al 13′ viene spazzata via e poco dopo è ancora la squadra di Pioli a farsi avanti, ma Gilardino è in fuorigioco. Al 20′ nuova opportunità per l’Atalanta: corner di Cigarini, la difesa allontana; il centrocampista riprende palla e calcia da posizione angolata, Curci tocca con una mano deviando in calcio d’angolo non visto: rimessa dal fondo per il Bologna. Il Bologna prova l’attacco ma la difesa dei ragazzi di Colantuono è attenta. Al 29′ la prima sostituzione: Del Grosso è rimasto a terra dopo un contrasto con Garics e lascia il posto a Brivio. Il primo tempo segue in maniera equilibrata ma senza forti emozioni fino al 43′ quando Livaja tocca dentro per l’inserimento di Moralez, Sorensen lo anticipa e sfiora l’autogol. L’Atalanta continua a crescere e, due minuti dopo, arriva un destro in diagonale di Moralez, respinto da Curci.
Il primo tempo, che ha visto la squadra di casa più decisa nei minuti finali, termina sullo 0 a 0.
La ripresa inizia come era finito il primo tempo: Bologna in fase difensiva e Atalanta proiettata in avanti che al 4′ guadagna una punizione che Cigarini non riesce a realizzare. Ci riprova dopo poco con un corner che tira al centro, Ferri devia di testa, Livaja anticipato dall’uscita di Curci. All’11’ punizione per il Bologna, Diamanti prova il sinistro dalla lunghissima distanza, la barriera devia ma Consigli non si fa sorprendere e blocca. I ragazzi di Colantuono sfiorano il gol tre minuti dopo con Denis che crossa basso per Livaja: il destro di prima è fermato grazie all’istinto di Curci. Poco dopo ci prova anche Brivio, ma l’estremo difensore bolognese riesce a spazzare in angolo. La continuità offensiva dell’Atalanta viene ripagata al 22′: palla in profondità per Brivio, cross leggermente deviato da Curci, sul pallone si avventa Giorgi che insacca di destro al volo: 1-0. L’Atalanta potrebbe, con una vittoria, salire a quota 41 punti: se domani Palermo e Genoa non dovessero vincere, i nerazzurri si troverebbero a un punto dalla salvezza matematica. Ma la speranza dura poco: al 31′ arriva uno scambio Guarente-Diamanti, lancio di quest’ultimo per Gilardino che vince un rimpallo su Lucchini e batte Consigli: 1-1. Buona azione dei bergamaschi al 35′ con rross di Cigarini e Denis che gira di testa ma non angola abbastanza: parata facile per Curci. Due minuti dopo ci prova anche Moralez, questa volta l’estremo difensore smanaccia in corner. Al 40′ cartellino giallo per il già diffidato Morleo: salterà la prossima partita. Anche il Bologna cerca la vittoria negli ultimi minuti: Moscardelli tenta con un bolide, intercettato però da Consigli. Negli ultimi minuti il ritmo di gioco rallenta notevolmente: entrambe le squadre si accontentano di un punto che le allontana dalla zona retrocessione. I quattro minuti di recupero sono dolori per il Bologna: con Curci che manifesta un problema muscolare dopo un rinvio dal fondo e obbliga Moscardelli ad indossare i guanti. Il triplo fischio di Gavillucci sancisce il risultato: 1-1.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Se c’è un simbolo, un esempio per questo neonato governo Pd-Pdl è proprio Nunzia De Girolamo. Lei il matrimonio con il Pd lo aveva già fatto tempo fa, sposando Francesco Boccia deputato eletto nelle liste dei democratici.
Nunzia De Girolamo fu anche tirata dentro il processo per la P3 da Arcangelo Martino, come ha scritto il Fatto Quotidiano:
“Al’interno del partito a fare da tramite con Berlusconi erano Marcello Dell’Utri e Denis Verdini, in stretti rapporti soprattutto con Flavio Carboni. Pasquale Lombardo faceva invece riferimento a Gianni Letta, cui si rivolgeva spesso per ogni questione di suo interesse, per telefono o anche a Palazzo Chigi su appuntamento. Ma Lombardo, a quanto mi risulta, si incontrava anche con Berlusconi. Diceva che il premier aveva un credito nei suoi confronti. Una volta mi disse di accompagnarlo, ma io rifiutai”. Sarebbe questo uno dei passaggi più interessanti dell’ultimo interrogatorio di Arcangelo Martino, ascoltato per la seconda volta il 24 settembre scorso nel carcere di Regina Coeli dai pm Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli.
Incuriositi per questo rifiuto ad accompagnare Lombardo dal premier, i magistrati gli chiesero come mai non fosse interessato a quell’importante incontro e Martino, che ormai tutti considerano il pentito della P3, rispose in modo sprezzante: “Lombardi doveva essere accompagnato da Nunzia De Girolamo e a me non piace parlare di questioni politiche in presenza di una velina”. Ma l’onorevole De Girolamo non è una “velina”, risulta sia un deputato, replicarono i pm. “Lo so, ma per me resta una velina”, ribattè l’indagato con un certo fastidio e disprezzo.
Comunque la De Girolamo smentì duramente le accuse “Non sono mai stata a pranzo con Lombardo. Il 23 ero in Aula a votare, non ho mai visto in vita mia né Martino, né Carboni, né Sica”.
Ora alla De Girolamo l’attende il Ministero delle politiche agricole e forestali! Le auguriamo solo di “cominciare bene” e fugare ogni dubbio sulle sue conoscenze ambientali e animalistiche, facendoci presto dimenticare quella dichiarazione sulla “lontra” che in una trasmissione di Rai 3 lei fece diventare un “uccello,” strappandolo ingiustamente alla sua vera natura di mammifero.,
Ma scurdammoce o passato… e speriamo al più presto di poter avere delle politiche agricole e forestali migliori… per ora c’è stata troppa disattenzione e vuoto intorno a una materia che può davvero rilanciare l’Italia a livello internazionale. Buon lavoro,Signora Nunzia!
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Due squadre in situazioni opposte: il Cagliari torna in campo dopo la sconfitta di Napoli mentre l’Udinese è riuscita ad aggiudicarsi nove punti in tre partite vincendo con Chievo, Parma, Lazio riuscendo a rilanciarsi così anche in zona Europa League. La squadra di casa non ha successo tra le mura domestiche contro i friulani dal campionato 2008/09, mentre i bianconeri riuscirono ad aggiudicarsi l’ultima vittoria nel 2011. All’andata, è stata la squadra di Guidolin ad aggiudicarsi i 3 punti.
Se il Cagliari è apparso più vivace all’inizio, l’Udinese prende qualche minuto di tempo prima di entrare in una partita giocata principalmente a centro campo in questo inizio. Sono comunque i ragazzi di Guidolin a prendere il controllo, con una traversa di Pereyra, servito da Silva, al 10′. Su un campo molto scivoloso dopo la rizollatura, al 20′ ci provano i cagliaritani: lancio lungo per Thiago Ribeiro che obbliga Brick a parare in due tempi. La squadra di Lopez soffre al 25′, ma la posizione in fuorigioco la salva dal tiro di Di Natale. Al 32′ un fallo di mano di Ariaudo interrompe l’azione dell’Udinese al limite dell’area: la punizione viene ribattuta dalla barriera. Pochi minuti dopo, Lazzarri viene sostituito per problemi fisici da Badu. Né Thiago Ribeiro per il Cagliari né Di Natale per l’Udinese, pur spostandosi in avanti, riescono a concludere con successo delle azioni deboli. L’unica nota di rilievo è, al 43′, la brutta botta al polso per Roberto Pereyra che ha superato Nainggolan con una finta per poi scivolare sul terreno e lasciare la mano sotto il proprio busto, rimediando probabilmente una distorsione.
Dopo due minuti di recupero si chiude 0 a 0 un primo tempo privo di emozioni, con gli ospiti che hanno goduto del possesso di palla e di maggiori occasioni.
All’inizio della ripresa, il Cagliari parte subito all’attacco con Casarini, ma è l’Udinese che riesce a sbloccare la situazione. All’11 si sviluppa un’azione partendo da rimessa laterale sulla sinistra, gran destro a giro di Pereyra dall’ingresso dell’area di rigore che batte Agazzi: 0-1. Il Cagliari prova a giocare in contropiede, ma non riesce a mettere in difficoltà i ragazzi di Guidolin. Con lo scorrere dei minuti il Cagliari continua a non convincere mentre i bianconeri giostrano bene il possesso di palla. Al 29′ Di Natale Di Natale in area fallisce l’aggancio su passaggio di Allan mentre è a tu per tu con Domizzi: poteva essere il raddoppio per l’Udinese. Se il Cagliari appare spento e privo di idee, oggi nettamente non è neanche la giornata di Di Natale che manca d’intensità: Guidolin lo sostituisce al 38′. Al 44′ il Cagliari cerca la rete prima con Ibarbo, che tarda il passaggio, poi con Conti che cerca Pinilla con un cross intercettato dalla difesa friulana. Il Cagliari gioca il tutto per tutto nei 4 minuti di recupero, ma riesce a guadagnare solo l’espulsione di Pinilla al 49′. Per l’Udinese è la quarta vittoria consecutiva!
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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«Sacrificio lo sport? Sacrificio è non avere il pane ogni giorno, non avere un tetto sopra il capo, lo sport è un grande impegno». Un grande impegno nello sport come nella vita politica, quella forza che ti incita se stai perdendo e che ti trascina se stai perdendo. La forza fisica, ma anche la tattica migliore e dovrà essere quest’ultima a guidare Josefa Idem al Ministero dello sport e delle pari opportunità. Non sempre l’istinto che serve in gara è il miglior consigliere quando si deve scendere mediare nelle situazioni. Sicuramente Josefa con i suoi successi conosce perfettamente le dinamiche per arrivare al risultato e speriamo anche che riesca a “pagaiare” fra le onde di regolamenti, di burocrazia e di organizzazione. Sicuramente saprà circondarsi di persone che in questo difficile compito potranno consigliarla al meglio e che le siano di supporto in quel labirinto di procedure che servono per realizzare gli obiettivi. Si è scelto di mettere una donna determinata, “un cervello in fuga dalla Germania” come spesso è stata definita, una medaglia d’oro… Le auguriamo che questo incarico sia un nuovo traguardo da vincere e che non sia invece un onda anomala che travolga la sua imbarcazione.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Cecile Kyenge è la neo Ministro per l’Integrazione che ha appena dichiarato che “la priorità è la cittadinanza: chi nasce in Italia è italiano”. Siamo fieri di avere finalmente un ministro di colore e che sia anche una donna. Fieri perchè è davvero il simbolo dell’Italia che cambia, s’integra e vuole fare passi avanti importanti.
La cittadinanza non è solo un atto giusto e dovuto in un Paese civile, ma il problema è che uno stato per dare la cittadinanza a chi nasce sul proprio territorio deve dare prima di tutto le speranze di un futuro dignitoso e certo. Non è l’italia in questo momento di crisi a potersi permettere questo passo, che pur volendolo dal profondo del cuore è un salto nel baratro sia per gli italiani, ma soprattutto per gli stranieri che meriterebbero davvero di poter avere davanti a loro una nazione che gli possa garantire dei diritti che invece in questo momento non può garantire neppure agli italiani.
Aumenteremmo solamente la lotta fra i disperati, alimentando l’odio razziale che prepotentemente già sta emergendo in questa nazione. Spesso è stato alimentato dal disastro economico che ha incitare gli animi e ha scatenato la rabbia dei deboli sui più deboli, dei poveri sui più poveri, degli emarginati che si sentono costantemente minacciati dall’esercito di migranti che tentano una vita che i loro Paesi gli hanno negato. Sarebbe giusto e umano concederla, ma è disumano e ingiusto farlo in questo momento… Non sempre quello che è giusto è possibile! Perchè non chiedere all’UE per tutti una cittadinanza europea?
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Enzo Moavero Milanesi, insignito per iniziativa di Napolitano “Cavaliere di gran croce dell’ordine al merito della repubblica italiana” e attuale ministro degli Affari europei, che ha il titolo di principe, derivato dalle sue origini aragonesi, e celebrato ossequiosamente dal quotidiano di Lodi, “Il Cittadino”, come “il diretto discendente dei Bocconi, fondatori prima della Rinascente e poi dell’Università”.
Una persona con una cultura internazionale e che come ministro agli Affari Europei potrà sicuramente vantare anche la sua esperienza cumulata negli anni come membro dell’ Aspen Institute.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Filippo Patroni Griffi, oltre a cumulare una serie di incarichi e emolumenti (consigliere di Stato e ministro, e fino al 28 novembre 2011 anche componente della Civit), è stato tanto fortunato da poter acquistare nel 2008 al prezzo di 177mila euro un appartamento (interno 3 primo piano) a Roma.
Una casa di 109 mq in Via Monte Oppio. Con affaccio su quasi 2000 anni perchè l’appartamento ha la vista (di lato, di sguincio se vogliamo) direttamente sul Colosseo e sui Fori Imperiali. Filippo Patroni Griffi (parente di Giuseppe Patroni Griffi regista napoletano proveniente dall’aristocrazia partenopea) attaccò prepotentemente tutti quando gli fu fatto notare che quella casa l’aveva prima ricevuta dall’Inps con affitto agevolato – perchè vincitore di un concorso pubblico – e poi acquistata a un prezzo irrisorio perchè l’immobile fu considerato “non di pregio” dal Ministro Tremonti che all’epoca sedeva sullo scranno del Tesoro.
Era gennaio 2012 quando quel “pasticciaccio” venne fuori e la vita dell’allora Ministro Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi si fece venire l’insonnia per quell’appartamento così a lungo criticato.
Fu anche paragonato a Scajola e ci fu un vero e proprio bombardamento mediatico che in un primo momento fece temere che il Ministro si potesse dimettere, ma il pericolo fu scongiurato dallo stesso Patroni Griffi che affermò:
“…Vorrei precisare che non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di dimettermi. Per quanto mi riguarda considero percio’ chiusa una vicenda che non presenta alcun elemento di illecito ne’ di immoralita’ e che ho gia’ abbondantemente e definitivamente chiarito e sulla quale non intendo tornare piu’. Spero di poter a questo punto riprendere con piu’ efficacia a parlare dell’attivita’ di governo di mia competenza”.
In questa sua battaglia fu anche assistito dal legale Carlo Malinconico (finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione), e che comportò, come di prassi, notevoli passaggi e pareri anche al Consiglio di Stato, dove, Patroni Griffi era anche presidente di sezione.
Adesso è Sottosegretario di Stato, non avendo più problemi con la casa, che resta invece un problema che attanaglia milioni di cittadini (portandoli a non dormire la notte perché non sanno come pagare il mutuo o l’affitto), potrà sicuramente svolgere un ottimo lavoro al servizio degli italiani. Gli auguriamo buon lavoro.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato una scossa di terremoto avvenuta in Calabria, tra le province di Catanzaro e di Cosenza. Il sisma, valutato di una magnitudo 2.3 sulla scala Richter, è avvenuto ad un profondità di 14 Km mentre l’epicentro è stato riscontrato tra i comuni dell’area del lametino e di Colosimi e Bianchi, nel Cosentino. Stanto agli accertamenti effettuati, non sono risultati danni nè a persone nè a cose.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Enrico Letta: Grazie al Presidente della Repubblica e sobri soddisfazione per la squadra che abbiamo formato.
Il Presidente del consiglio legge la lista dei ministri:
Presidente del Consiglio: Enrico Letta
Sottosegretario di Stato: Filippo Patroni Griffi
Vicepresidente: Angelino Alfano
Ministro dell’Interno: Angelino Alfano
Ministro degli affari europei: Enzo Moavero Milanesi
Ministro Autonomie: Graziano Del Rio
Ministro coesione: Carlo Trigilia
Ministro per i rapporti: Dario Franceschini
Ministro per le riforme Costituzionali: Gaetano Quagliariello
Ministro delle pari opportunità: Josefa Idem
Ministro dei beni culturali: Massimo Bray
Ministro della Pubblica amministrazione: Giampiero D’Alia
Ministro dell’Economia: Fabrizio Saccomanni
Ministro dello Sviluppo: Flavio Zanonato
Ministro delle Infrastrutture: Maurizio Lupi
Ministro delle politiche agricole e forestali: Nunzia De Girolamo
Ministro del Lavoro: Enrico Giovannini
Ministro dell’istruzione: Maria Chiara Carrozza
Ministro della Salute: Beatrice Lorenzin
Ministro dell’Ambiente: Andrea Orlando
Ministro degli Esteri: Emma Bonino
Ministro della giustizia: Anna Maria Cancellieri
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/enrico-letta-ha-sciolto-la-riserva-domani-si-giura-alle-1130/
Era il 27 aprile 2011 e “La Repubblica” usciva con un articolo a firma di Carlo Bonini e Stefania Maurizi dal titolo “Guantanamo, così l’Italia aiutò gli Usa. Trattative segrete per prendere i prigionieri”. Cosa riguardava?
Alle richieste americane di trasferimento in Italia di tre terroristi trattenuti a Guantanamo, Roma rispose con un “Assolutamente favorevoli, profondamente convinti, perché sulla stessa linea d’onda di Washington”, ma preoccupati dalla “reazione all’interno del Governo del potente e loquace ministro dell’Interno Maroni e della sua Lega Nord, sostenitrice con successo di una linea anti-immigrazione”.
Insomma eravamo sul punto di prenderci i prigionieri di Guantanamo solo per fare un favore agli Usa! Cosa ci fermò? Maroni che non voleva l’immigrazione. Questo è quello che rivelano 3 cablo dell’ambasciata Usa a Roma, inviati al Dipartimento di Stato il 26 marzo, l’8 luglio e il 4 giugno 2009 che si riferiscono alla trattativa diplomatica che avrebbe dato semaforo verde alla consegna al nostro Paese di Adel Ben Mabrouk (rimpatriato in Tunisia il 20 aprile scorso dal Ministero dell’Interno con un ordine di espulsione “per ragioni di ordine pubblico e sicurezza”) e Ben Mohamed Riadh Nasri, entrambi cittadini tunisini fino a quel momento detenuti a Guantanamo.
Da tutta la vicenda risulta che il Presidente del Consiglio dell’epoca, Silvio Berlusconi, coordinandosi con il ministro degli Esteri Franco Frattini e il ministro di Giustizia Angelino Alfano, si dichiarò “in piena sintonia con le decisioni del Presidente Obama” e pronti ad accogliere i prigionieri del Camp Delta, ma anche da fare da intermediatori con i Paesi dell’Ue più ostici ad accogliere tali prigionieri.
Tuttavia come riportato nell’articolo de “La Repubblica” si deduce oltre alla disponibilità di buona parte del governo anche l’ostilità del Ministro Maroni:
…i tre cablo, pur nel lodare “l’approccio altamente creativo dimostrato da Frattini nei confronti dell’Ue e sulle questioni poste dal trattato di Schengen”, mostrano anche la consapevolezza della diplomazia americana dell’ostacolo rappresentato nella trattativa dalla Lega, dalle parole di Maroni (in quel momento – avverte Frattini nei suoi colloqui con Washington – “il Ministro dell’Interno paventa un rischio sicurezza per l’Italia nell’accogliere terroristi”) e dunque dell’urgenza di portare a casa un accordo con Roma il prima possibile.
Nel dispaccio del 4 giugno 2009, l’Ambasciata scrive infatti: “Sebbene nella telefonata di congratulazioni a Obama per l’elezione il premier Berlusconi abbia offerto il suo aiuto nel risolvere la questione dei detenuti, sarebbe utile che il Presidente (Obama, ndr) nel prossimo incontro con Berlusconi lo ringraziasse per gli sforzi compiuti sin qui, ma si assicurasse un ribadito impegno ad accogliere i detenuti”. Inoltre: l’Attorney General Eric Holder autorizza la consegna agli italiani dei “file” relativi ai detenuti in predicato di essere trasferiti nel nostro Paese e l’Amministrazione Usa offre anche la possibilità che una nostra “delegazione” possa raggiungere Guantanamo per “colloqui diretti con i prigionieri”, “senza che questo comporti alcun impegno al loro accoglimento”.
A 2 anni esatti dall’uscita ci troviamo ora di fronte alla formazione di un esecutivo a guida Enrico Letta (di cui il dossier di Wikileaks è possibile leggerlo qui) e con il Ministero dell’Interno in mano a Angelino Alfano. Alfano in questa vicenda ebbe un ruolo chiave perchè studiò anche un escamotage, che se la trattativa non fosse andata a buon fine (cosa che invece avvenne) c’era la possibilità di operare un trasferimento dei detenuti non attraverso i regolari canali dell’estradizione, ma attraverso un accordo “sotterraneo” tra Roma e Washington in cui i prigionieri prescelti “chiedessero volontariamente” di essere consegnati al nostro Paese. “Come accaduto per gli 8 trasferiti da Guantanamo in Albania, Paese che avevano indicato, ma con cui non avevano alcun legame”.
Con i problemi economici che abbiamo in Italia, in uno scenario di tensione tra Corea del Nord e Usa, con una situazione esplosiva in Siria e continui scontri in Libia, con gli attentati alla maratona di Boston e un assetto dell’Europa che sta collassando giorno dopo giorno, sembra fin troppo attuale il problema di Gitmo all’interno di una politica internazionale… Dovremo di nuovo accogliere o far transitare i terroristi internazionali nel nostro Paese?
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/gitmo-e-alfano-guantanamo-la-lega-e-i-files-emersi-nel-2011/
E’ stata smentita dallo staff dell’ex leader dei democrat la notizia che lo voleva ministro nella squadra di governo capitanata da Letta. La voce era stata alimentata anche dall’incontro di questa mattina che aveva avuto proprio con il Premier incaricato, ma sembra che invece sia stato un colloquio per meglio definire una linea politica sulle materie più urgenti che dovranno avere risposte immediate. Tra i temi si sarebbe trattato di economica e in particolare di cig e della ripresa economica.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/smentita-la-notizia-di-bersani-ministro/
Una donna ha partorito mentre era sotto i calcinacci del palazzo crollato a Dacca, in Bangladesh. Non si conoscono al momento le condizioni di salute nè della mamma nè del neonato che sono stati estratti dalle macerie e subito ricoverati in ospedale. Intanto si continua a scavare mentre ancora si sentono le urla strazianti delle persone che sono ancora intrappolate tra le macerie. Le operazioni al momento sono rese più difficili a causa della pioggia abbondante che nelle ultime ore si sta riversando senza tregua sul luogo della disgrazia.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/dalle-macerie-alla-vita-donna-partorisce-sotto-il-crollo-del-palazzo/
Dopo aver consultato Bersani e Berlusconi, Letta è pronto a presentarsi al Capo dello Stato. E’ atteso da Giorgio Napolitano alle 15.00 e a quanto si apprende il governo giurerà domani. Persone molto vicine al premier incaricato hanno infatti confermato che “Si sta arrivando al nocciolo. Probabilmente si giurerà domani, ma solo perché ci sono adempimenti che richiedono tempi precisi”.
La squadra di governo, salvo sorprese dell’ultim’ora dovrebbe essere la seguente:
ECONOMIA Pier Carlo Padoan (Ocse) o Salvatore Rossi (Bankitalia)
ESTERI Massimo D’Alema (Pd)
AFFARI EUROPEI Enzo Moavero
INTERNI Angelino Alfano (Pdl)
ISTRUZIONE Mario Mauro (Scelta civica)
GIUSTIZIA Michele Vietti (Csm), Franco Gallo (Corte costituzionale), Luciano Violante (Pd) o Paola Severino
SANITA’ Maurizio Lupi (Pdl)
POLITICHE GIOVANILI Beatrice Lorenzin (Pdl)
PARI OPPORTUNITA‘ Mara Carfagna (Pdl)
DIFESA Renato Schifani (Pdl) o Franco Frattini
SVILUPPO ECONOMICO Sergio Chiamparino (Pd), Guglielmo Epifani (Pd), Graziano Delrio (Pd), Francesco Boccia (Pd) o Dario Franceschini (Pd)
LAVORO Stefano Fassina (Pd), Tiziano Treu o Sergio Chiamparino (Pd)
RIFORME Gaetano Quagliarello (Pdl)
BENI CULTURALI Borletti Buitoni (Scelta civica)
I due ministeri “strategici” sui quali ancora si sta contrattando sono lo sviluppo economico e la giustizia.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/letta-al-quirinale-alle-15-00-i-giochi-son-fatti/
Chi è Enrico Letta? Ce l’ho presenta Wikileaks nel suo dossier.
Il Premier incaricato è descritto come una personalità “fortemente filoamericana” e un alleato sicuro nel governo. Insieme allo zio Gianni Letta (portavoce di lungo corso dei governi di Silvio Berlusconi) costituirebbe una sponda più che sicura per gli affari statunitensi in Italia. Dal caso dell’omicidio del funzionario del Sismi Niccolò Pollari (durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena in Iraq) a quello del rapimento dell’imam di Milano Abu Omar, sono citati alcuni esempi di controversie per le quali i due Letta sarebbero stati considerati, in passato, degli interlocutori affidabili per gli americani.
I documenti di WikiLeaks risalgono al 2006, anno del passaggio di consegne tra il governo Berlusconi e il governo Prodi.
Fino al 2006, il Centrodestra che aveva governato tra il 2001/2006 era stato un alleato fedele degli Stati Uniti del Presidente George W. Bush, soprattutto sul fronte della Guerra in Iraq del 2002. La vittoria della coalizione di Centrosinistra, data per certa dagli osservatori oltreoceano, spaventava non poco la diplomazia a stelle e strisce, timorosa di un possibile raffreddamento delle relazioni Italia-USA. La presenza di Enrico Letta nel nascituro governo, tuttavia, costituiva un fattore di tranquillità per gli americani, grazie anche allo sponsor dello zio Gianni. Nei cabli dell’organizzazione di Assange si fa riferimento all’incontro del 24 maggio 2006 tra l’ambasciatore Ronald Spogli e il giovane Letta (in qualità di sottosegretario della Presidenza del Consiglio), il quale avrebbe rassicurato sull’appoggio italiano in merito a basi militari e politica mediorientale. Il lavoro del futuro Presidente del Consiglio italiano non è ancora cominciato, ma i dossier e l’osservazione è in pieno svolgimento.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/enrico-letta-visto-da-wikileaks/
Ci sono voluti 31 anni per ritrovare nei sotterranei del Palazzo di giustizia di Palermo la borsa di pelle di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il prefetto di Palermo assassinato dalla mafia il 3 settembre 1982 con la moglie a colpi di Kalashnikov. Alla scoperta si è arrivati grazie a una segnalazione anonima,probabilmente scritta da un carabiniere molto informato sui misteri siciliani, che era arrivata nell’autunno scorso al pm Nino Di Matteo. L’anonimo invitava i pm a investigare anche sulla borsa del generale Dalla Chiesa. Così sono ricominciate le ricerche e si è arrivati al ritrovamento. La valigetta naturalmente è vuota.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/la-valigetta-di-carlo-alberto-dalla-chiesa/
Se c’erano ancora dubbi sul ritorno di fiamma tra Justin e Selena, il cantante canadese li ha definitivamente rimossi: ha postato infatti una sua foto che lo ritrae al computer, a torso nudo, mentre Selena alle sue spalle lo abbraccia. Subito il web si è infiammato: prima le bielebers si sono divise in due schieramenti, chi dichiarandosi felice per il cantante, chi dando contro al ritorno di Selena “rea” di averlo ridotto in lacrime quando aveva interrotto la loro relazione. Poi nel dibattito si sono intromesse anche le directioner accusando le fan del canadese di egoismo e invitandole ad essere felici per lui, eventualmente continuando a godere della sua musica evitando d’intromettersi nella vita privata del ragazzo. Bieber però appare sereno, tanto da sfoggiare un tattoo che ritrae un angelo che assomiglia molto a Selena. Lei nel frattempo, impegnata nella promozione del suo nuovo album, ai microfoni di “Elvis Duran and the Morning Show” ha spiegato: “Sono nei miei vent’anni. Voglio divertirmi. Voglio essere felice nella mia vita e non dovermi preoccupare di ogni singola cosa” non entrando molto nel merito del suo rapporto con Justin. Se la Gomez la prende “alla leggera”, Bieber non smette di far parlare di sè anche in negativo. Il portavoce della polizia di Stoccolma, Lars Bystrom, ha riferito che degli agenti hanno perquisito l’autobus di Bieber per un forte odore di marjuana che ne proveniva. All’interno del veicolo è stato trovata trovata non solo una modica quantità di marijuana, ma anche un taser senza licenza.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Violenza che dilaga senza una ragione. Forse solo quella rabbia che si ha dentro per l’insoddisfazione della giornata e qualche drink di troppo. A farne le spese sono spesso ragazzi giovanissimi che restano vittime di una brutalità a volte inspiegabile, che cova nel disagio e nell’emarginazione. M.C., un ragazzo di 19 anni ha guardato insistentemente due coetanei stranieri alla stazione ferroviaria di Treviso e tanto è bastato per essere massacrato.
Dopo un rapido scambio di battute il ragazzo e il suo amico si sono allontanati in direzione della piazza principale e intorno alle 22.30 sotto la Loggiaa dei Grani si sono trovati di fronte ancora i due stranieri
Dopo un breve scambio di battute il ragazzo è stato inseguito, bloccato e tramortito da un pugno violento in piena testa che lo ha fatto svenire a terra. Sul posto è intervenuto il 118 che lo ha portato al San Valentino, ma le condizioni del ragazzo sono apparse subito molto serie e si è preferito il trasporto al Ca’ Foncello. Lunedì M.C. avrebbe dovuto iniziare un nuovo lavoro come giardiniere nell’azienda locale.
Solo le telecamere di videosorveglianza che si trovano lungo corso Mazzini, e proprio sotto la Loggia, potranno essere d’aiuto ai carabinieri per identificare gli autori di questo brutale gesto.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
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Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio, a Parma, venne ucciso l’industriale Carlo Mazza. Mandante dell’omicidio fu ritenuta l’amante, la ballerina polacca Katharina Miroslawa, condannata in via definitiva nel febbraio ’93 a 21 anni e sei mesi di reclusione. Il movente: intascare e spartire il miliardo di lire dell’assicurazione che l’imprenditore aveva stipulato a suo beneficio. La Miroslawa ha vissuto in latitanza fino al 3 febbraio 2000, quando venne arrestata a Vienna per poi essere portata al carcere alla Giudecca a Venezia dov’è rimasta dodici anni prima di trascorrerne uno in affidamento ai servizi sociali. Grazie a tre anni d’indulto e agli sconti maturati per la liberazione anticipata, la donna, ora 51enne, tornerà in libertà il 25 giugno. La donna, che al momento lavora all’esterno del carcere come sarta dopo essersi diplomata tecnico dell’abbigliamento de della moda e studia filosofia teoretica all’Università di Venezia, ha intenzione di tornare a Vienna e pubblicare un libro per ribadire, ancora una volta, la sua innocenza. Secondo l’ex ballerina di night club, finita migliaia di volte in prima pagina negli anni 80 e 90, il delitto fu compiuto per gelosia dall’ex marito, Witold Kielbasinski, condannato a 24 anni, uscito dal carcere nel 2007 e che ora risiede in Polonia, anch’egli finito sotto accusa fin dal primo giorno. La donna ora è profondamente cambiata, tanto da avere, come amici più intimi, padre Andrea (ex cappellano del carcere di Venezia) e suor Gabriella, e si dichiara affascinata da Sant’Agostino e Sant’Ignazio.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/omicidio-mazza-il-25-giugno-torna-in-liberta-katharina-miroslawa/
Un evento sismico è stato avvertito ieri sera dalla popolazione in provincia di Perugia. Le località prossime all’epicentro sono Città di Castello, Montone e Pietralunga. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico si è verificato alle ore 23.13 con una magnitudo locale di 2.2.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/nuovo-terremoto-a-citta-di-castello/
Non finiremo mai di scandagliare l’animo umano e capire quali strani percorsi possa compiere. Non capiremo mai perfettamente le rimozioni che operiamo ogni giorno per non soffrire e per alleviare il male di vivere. E forse per Amanda confessarsi con il reporter inglese, Simon Hattenstone, che le mandò una copia dell’intervista fatta alla madre Edda Melles è stato un abbandonarsi ai suoi incubi trovando una rete di protezione ad accoglierla. Quello che era diventato un rapporto pistolare con il tempo si è modificato ed è continuato anche fuori dalla cella proseguendo anche ora che la Cassazione ha stracciato l’assoluzione che la Knox e Sollecito avevano ottenuto con un processo che lasciava molti lati inesplorati.
E’ degli ultimi giorni la lettera che Simon Hattenstone scrive ad Amanda raccontandole che ha visitato “una miniera di carbone a Easington, County Durham, dove gli ex minatori festeggiavano la morte di Lady Thatcher. Lei ha risposto dicendo che aveva sentito parlare dell’ex primo ministro e sapeva che era stata una figura controversa, ma non avrebbe mai potuto capire come qualcuno possa celebrare la morte di un altro essere umano”. Leinon può proprio capire… quella ragazza che ballava e cantava nella stanza di Meredith, non riesce a capire.
Questo è il mondo delle contraddizioni e delle rimozioni che spesso popola la testa degli assassini e anche Amanda, nuovamente accusata dell’omicidio di Meredith, non è immune da queste strane associazioni spesso in contrasto con ciò che si è detto e scritto fino a quel momento.
Pubblicato da tdy22 in aprile 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/27/amanda-e-il-suo-amico-di-penna/
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