Una Fiat 500 parcheggiata male lungo una strada nel centro di Sanremo, in provincia d’Imperia. Un vigile urbano, notatola, ha estratto il taccuino per staccare una multa ma in quel momento la proprietaria, una giovane brasiliana, è sopraggiunta. Prima ha tentato di strappargli dalle mani il taccuino, poi l’ha colpito con un pugno violento in faccia. Il vigile, caduto a terra, è stato allora soccorso dai suoi colleghi. La donna, e un’amica che si trovava in sua compagnia, sono state invece portate al comando, dove la prima è stata denunciata, per l’identificazione.
Tutti gli articoli con tag 2013 11 14
La multa no! Una donna colpisce un vigile con un pugno!
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Ligresti a Porta a Porta… “mi piacerebbe occuparmi di detenuti”
Giulia Ligresti risponde alle domande di Bruno Vespa in un’intervista esclusiva che sarà trasmessa stasera a ‘Porta a Porta’. Il carcere, spiega, “è stata un’esperienza durissima ma umanamente molto forte. Ho conosciuto persone meravigliose volontari, detenute…”.
Ma ha pensato al suicidio? “Non ci ho pensato concretamente, ma le assicuro che è una condizione molto molto dura”, risponde. E a proposito dei guai in cui è finita il ministro Annamaria Cancellieri, la Ligresti spiega: “Mi dispiace moltissimo. Che persone che in qualche modo mi sono state vicine e hanno cercato di aiutarmi in momenti di grandissima difficoltà abbiano avuto dei guai, mi è davvero dispiaciuto. Ripeto: in alcuni momenti ho pensato che non valesse la pena di resistere”.
E ancora: “L’esperienza del carcere mi ha fatto capire che anche senza andare lontani, come già facevo in Africa e in Afghanistan, c’è molto da fare per aiutare gli altri. Se mi verrà data la possibilità mi piacerebbe occuparmi di detenuti”. Ci si sorprende dopo questa dichiarazione di Giulia Ligresti, il gesto è nobile, ma non riteniamo che sia il settore migliore… occuparsi di chi è dietro le sbarre non le farà sorgere di nuovo il problema dell’anoressia?
Ma lei che cosa pensa di come la ritraggono, ricca e viziata? “Non mi sarei simpatica affatto. Ma la descrizione che fanno spesso e volentieri non corrisponde affatto a quello che sono. Io non mi ci riconosco ma soprattutto non si riconoscono i miei figli. Uno dei motivi per cui ho accettato l’intervista è che anche i miei figli mi hanno chiesto di raccontare com’è davvero la loro mamma”.
C’è chi poi sostiene come Blitz Quotidiano che :
è stato Piergiorgio Peluso, figlio di Annamaria Cancellieri nonché ex direttore generale Fonsai, a distruggere la società di assicurazioni? A lasciarlo intendere è Giulia Ligresti, intervistata da Bruno Vespa a Porta Porta, che premette: “Le intercettazioni sono frammenti di dialoghi e di discorsi che andrebbero valutati in un contesto più generale”.
Detto questo però, Ligresti conferma il giudizio dato sull’operato del figlio di Cancellieri: “Si sarebbe potuti arrivare a una soluzione diversa rispetto ad un aumento di capitale così importante”, spiega. E aggiunge: quello di Fonsai nell’anno della gestione Peluso, è stato “un aumento di capitale fatto nel momento della tempesta perfetta dei mercati, in un momento molto difficile”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Anthony: a 5 anni, corre la mezza maratona in tempo record. Ed è polemica
E’ scattata la polemica in America dopo l’impresa da record del piccolo Anthony Russo. Il bimbo, di soli 5 anni, è il più giovane atleta, secondo i dati dell’Association of Road Racing Statiscticians, ad aver completato la mezza maratona. Il giovanissimo atleta ha preso parte alla competizione di Trenton, che si è svolta lo scorso sabato in New Jersey, e ha percorso i 21,0975 km del percorso in 2h22’25”. Ad attenderlo al traguardo il padre, commosso. I genitori hanno dichiarato che Anthony “non ha accusato alcun dolore durante o dopo la gara”. Il padre ha raccontato: “Si è svegliato alle 5:30 il giorno della gara e dopo aver corso è andato a casa di un amichetto a giocare con il suo nuovo giocattolo Superman”. Il piccolo, alla vigilia, aveva spiegato: “Sono molto felice di partecipare alla mezza maratona perché ogni volta che finisco di correre ricevo un sacco di giocattoli”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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15enne finisce in comunità: ha cercato di strangolare la madre
A Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 15enne in flagranza di reato. Il giovane, responsabile di maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti della madre e del convivente, stava tentando di strangolare la donna dopo averne aggredito il compagno. La storia che gli agenti hanno ricostruito parla di degrado familiare, costellata di intimidazioni e violenze mai denunciate dall’adulta, per amore del figlio che era arrivato a minacciarla con un coltello. Ora il 15enne è stato collocato in una comunità per minori a Catanzaro.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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“Ora basta rotture”: Moratti rifiuta il Tapiro d’oro

Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Scossa di terremoto in Umbria, nel Perugino
Un terremoto di magnitudo 2.7 è stato registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle ore 18.20 nel distretto sismico del Bacino di Gubbio. Il sisma ha avuto ipocentro a 8 chilometri di profondità ed epicentro in provincia di Perugia, nei pressi di Gubbio. Altri comuni a meno di 20 km dall’epicentro sono Cantiano, Pietralunga, Costacciaro e Scheggia e Pascelupo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Alfano: “Il partito dei falchi è quello della crisi al buio”
Nel corso della riunione con i governativi del Pdl, che torneranno a riunirsi venerdi alle ore 13, il vicepremier Angelino Alfano ha detto che “Il partito dei falchi è quello della crisi al buio”. Ha inoltre ribadito la necessità di tenere separata la tenuta del governo dalla decadenza di Berlusconi su cui, insiste, “faremo battaglia per difenderlo”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Farmaci antitumorali abbandonati in un campo, circa 3 milioni di euro
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Bin Laden, vivo o morto? I dubbi del deputato 5 Stelle
Ancora una volta è il deputato 5 Stelle Paolo Bernini a salire agli onori della cronaca per le sue dichiarazioni alla Camera. Oggi, parlando della missione italiana in Afghanistan, ha detto: “Bin Laden.. beh, dovrebbe essere morto due anni fa”. L’uso del condizionale lascia capire che l’ex leader di Al Qaeda, che tutti ritengono essere stato ucciso, potrebbe in realtà essere ancora vivo. Bernini già in passato si era distinto per portare in Aula le cosiddette teorie complottiste, come quella volta che, riguardo all’attentato dell’11 settembre parlò di un ruolo attivo delle autorità americane nell’attacco alle Torri Gemelle. “La versione ufficiale è stata smentita da tutti i punti di vista. È palesemente falsa e ormai il mondo se n’è accorto: la verità probabilmente non la sapremo mai, ma sicuramente è molto diversa da quella che i media mainstream ci raccontano. In questo caso si può dire che tutto quello che sai è falso e detto all’americana: ‘it was an inside job’. Tradotto: fu un lavoro interno”.
Bernini, in un’intervista trasmessa a marzo da Ballarò, aveva anche parlato di un documentario sulle teorie del complotto: “Ho visto questo documentario sul controllo globale che mi ha aperto la mente! È diviso in tre parti: religione, Undici settembre e massoneria. Non so se lo sapete ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno del corpo umano per registrare e mettere i soldi: è un controllo delle persone, ma chi se lo fa iniettare non è consapevole di questa cosa, per fortuna che c’è internet che sta risvegliando le coscienze. Andremo in Parlamento a portare la voce dei cittadini”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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La Cancellieri fa sanguinare il Pd?
Il caso Cancellieri non è ancora archiviato, nel Pd la ferita è aperta e sanguina e la tensione sale anche in vista del Congresso. Quella telefonata rivelata da La Repubblica, che a questo punto sarebbe la terza e di cui non si è fatta menzione in Aula durante i chiarimenti che il Ministro della Giustizia ha dato in parlamento, ora diventa una lama tagliente che ferisce il partito democratico già ampiamente dilaniato dalle lotte intestine. Pippo Civati chiede che il gruppo del Pd metta “ai voti al suo interno” la posizione da assumere quando alla Camera (il 20 novembre) verrà discussa la mozione di sfiducia per la Guardasigilli accusata di favoritismi nei confronti di Giulia Ligresti, ma stavolta non è solo. Con lui anche Felice Casson che rivela all’Huffinghton Post Ero per le dimissioni e l’ultima novità non fa che acuire il problema. Quanto meno ne dobbiamo discutere nel Pd”. Ad aprire la strada nei giorni scorsi era stato Matteo Renzi che aveva dichiarato “Fossi stato segretario le avrei chiesto di dimettersi”.
Dal canto suo, Civati rincara: “Siccome oltre a me anche Renzi ha fatto capire di volere le dimissioni del ministro, e siccome lui conta su una larga schiera di deputati (i ‘suoi’ e i fassiniani, i veltroniani, i lettiani, i franceschiniani che lo sostengono), è probabile che la decisione passi. Altrimenti ci troveremmo di fronte al solito equivoco”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Per chi imbandiscono la tavola di Natale i Ligresti? Anche per Cancellieri!
Continuano ad emergere particolari sul doppio filo che legava il ministro alla Giustizia e famiglia ai Ligresti. Stando a quanto rivela l’Espresso, nel numero in uscita venerdì 15, il rapporto tra le due famiglie era abbastanza stretto che la Cancellieri, il marito e il figlio sarebbero stati ospiti diverse volte a casa dell’Ingegnere, nella cascina a sud di Milano, anche in occasione delle feste di rito come Natale e Capodanno. Il settimanale parla di pranzi in cascina, cene di Natale e di compleanno a casa Ligresti a cui avrebbe partecipato la famiglia Cancellieri al completo. L’Espresso, basandosi su quanto riferito da più di un testimone diretto, spiega come tra i vari amici ospiti per anni di Don Salvatore, tra cui banchieri, manager, imprenditori, politici, militari e alti burocrati di Stato fosse presente anche la Cancellieri. Ma tra gli amici compariva anche l’ex ministro Ignazio La Russa con il figlio Geronimo. L’appuntamento più importante era comunque la cena di Natale, con una festa ospitata in uno degli alberghi milanesi di Atahotels. Decine e decine gli invitati tra cui Marco Tronchetti Provera, il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar e, nel 2007, anche Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, per anni e anni principale creditore di Fonsai. Dopo le aragoste al Tanka Village, insomma, anche i panettoni. La Cancellieri però ha respinto le accuse per quel che riguarda le aragoste, che dice di non averle mai mangiate. Ma non rinnega le sue frequentazioni al Tanka: “Sì ci andavo, ma non negli ultimi anni…”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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In arrivo 75 mln di euro di rimborso Irpef per chi ha perso il lavoro
Annuncio “natalizio” dell’Agenzia delle Entrate che ha spiegato che sono in arrivo 75 milioni di euro di rimborsi Irpef per chi ha perso il lavoro ma, in base ad alcune novità introdotte, hanno potuto comunque presentare il modello 730 entro settembre. Sono quindi state attuate rapidamente le nuove norme relative ai rimborsi con il 730. La nota spiega che a essere coinvolti saranno i contribuenti che “ non avendo più un datore di lavoro e vantando un credito fiscale, hanno usufruito dell’opportunità offerta dal Decreto del Fare (art. 51-bis del Dl n. 69/2013) di presentare il modello 730 Situazioni particolari (Sp) lo scorso settembre’’. L’Agenzia spiega ancora che i contribuenti che hanno comunicato il proprio codice Iban riceveranno, a partire dal 15 dicembre, i rimborsi direttamente sul proprio conto corrente. Per tutti gli altri contribuenti, a partire dal 21 dicembre, saranno invece disponibili presso gli uffici postali i rimborsi in contanti. I contribuenti che non hanno più un posto di lavoro, inoltre, a partire dal 2014 potranno presentare la dichiarazione 730 non soltanto nel caso di somme a credito, ma anche nel caso di importi a debito.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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L’Europa federale di Letta, dopo le parole della Germania
La Germania oggi ha lanciato chiari segnali di “divisione” dicendo che ognuno ha il suo debito e che non ci saranno né fondi di riscatto Nè eurobond, ma il premier non ha ancora, per fortuna, perso l’entusiasmo e ha rilanciato: «L’Italia ce l’ha fatta da sola e ce la fa da sola, ed è per questo che ora può chiedere con forza una svolta dell’Europa sulla crescita». Queste sono state le parole del premier, durante il suo intervento al congresso della Spd, il partito social democratico tedesco, in corso a Lipsia. «Basta con l’immagine di un Paese assistito», ha proseguito Letta, parlando poi delle sue aspettative per il futuro dell’Italia: «Nel secondo semestre dell’anno prossimo saremo in grado di avere carte le carte in regola. L’obiettivo che intendo portare avanti con determinazione è di avere per la prima volta nello stesso tempo il debito pubblico che scende, il deficit per il terzo anno di seguito sotto il 3%, la spesa pubblica primaria finalmente in calo, le tasse sulle famiglie finalmente in discesa e il segno più davanti alla crescita fino all’obiettivo dell’1% l’anno prossimo». Nella prossima campagna elettorale Ue è necessario dare con «coraggio» il messaggio che «vogliamo costruire un’Europa federale». Che, ancora una volta, noi «europei, italiani e tedeschi» facciamo una «scelta per l’Europa federale», «è fondamentale». Anche perché il rischio concreto è dalle elezioni di primavera esca «il parlamento europeo più antieuropeo della storia e per evitare questo baratro «non possiamo più sbagliare come ha fatto l’Europa nei primi anni della crisi».
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Pirlo rimane in bianconero? “Resto se…”
Torna a splendere il sole dopo le polemiche dei mesi scorsi tra Pirlo e la Juventus, tanto che sarebbero stati avviati i contatti per il rinnovo del contratto, in scadenza a giugno 2014. Stando a quanto riporta la Stampa, al momento il nodo è dato dalla richiesta del giocatore di avere la garanzia di un posto da titolare anche per la stagione 2014/2015, certezza che la società ora non può offrirgli. Al momento, il rendimento del centrocampista 34enne è elevato, con 3 gol in 12 partite di campionato, in linea con quello dello scorso anno.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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La comunità LGBT e il sindaco Marino!
Il sindaco Marino ha aperto alla comunità gay : “Noi a Roma, come avevamo promesso, avremo il registro delle unioni civili: dopo il bilancio, il consiglio lo approverà'”, il sindaco ha poi aggiunto:
“L’Italia è terribilmente indietro rispetto ai diritti delle persone, mentre a me non fa paura la parola matrimonio tra persone dello stesso sesso: se due persone si amano si sposano, e non vedo quale sia il problema”, ha continuato: E sulle adozioni gay ha risposto: “Se mi avessero fatto questa domanda nel 1987 probabilmente avrei risposto che non mi sentivo favorevole ma poi, seguendo mia figlia in una città all’estero dove aveva compagni di scuola con genitori dello stesso sesso, mi sono reso conto che io non ho nessuna contrarietà, purché l’adozione venga fatta nell’interesse primario della bimbo o della bimba”.
Si vede che dopo le aspre critiche ricevute dopo l’assenza al gay Pride di Roma, che forse non avevano tenuto conto degli impegni del neoeletto Marino, ora il sindaco ha voluto dare un messaggio forte.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Samp chiama Mihajlovic? Il serbo nega di aver trovato l’accordo
E’ di ieri la notizia che il serbo Sinisa Mihajlovic avrebbe trovato l’accordo con la Sampdoria per diventare il nuovo allenatore dei blucerchiati almeno fino a giugno 2014. Il tecnico, però, smentisce che tale accordo sia stato ragginto: “Non è vero quello che scrivono i giornali italiani. Non ho un accordo con la Sampdoria. Sono ancora l’allenatore della Serbia e finchè lo sarò non voglio fare discorsi su un’altra possibile squadra”. La squadra ha esonerato Delio Rossi, ma al momento l’ex doriano è concentrato solo sulla sfida con la Russia di Fabio Capello. “Il massimo impegno è rivolto alla sfida di venerdì -spiega il ct sul profilo facebook della federcalcio serba- perchè giochiamo contro una squadra molto forte. La Serbia avrà sempre una priorità rispetto alla Sampdoria o a qualsiasi altro club. Dopo i due incontri amichevoli parlerò con i dirigenti della Federcalcio serba, e vedremo cosa succede”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Baby-prostitute: “Berlusconismo le ha legittimate”. Così Sonia Alfano
Nell’ultima puntata di “KlausCondicio”, il talk show su You Tube diretto da Klaus Davi, è intervenuta l’europarlamentare liberaldemocratica Sonia Alfano che, affontando il tema delle minorenni che si prostituivano ai Parioli ha detto: “Baby squillo? È colpa di Berlusconi”. L’europarlamentare spiega: “Il fenomeno delle baby prostitute c’è sempre stato, ma Berlusconi ne ha prodotto una legittimazione sociale e culturale. Con il caso Ruby molti uomini, anche anziani, vedendo l’esempio di un politico, per la precisione l’ex Presidente del Consiglio, che andava con una diciassettenne, si sono sentiti attratti dalla capacità di questa persona di essere considerata interessante per una ragazzina di quell’età a tal punto da fare loro invidia. Per me questo è veramente devastante come messaggio”. E ancora: “Io credo che queste cose esistessero anche prima, ma il fatto che un politico, una persona che tra l’altro ha anche guidato il Paese in determinati frangenti, abbia fatto una cosa del genere, in un certo senso normalizzandola, si è tradotto in un messaggio ancora più grave è ancor più devastante. Ecco perché dico che c’è un degrado culturale. Se poi guardiamo i messaggi che la televisione lancia quotidianamente, rispetto ai quali si cerca di fare intendere che studiare non serve a nulla, ma che va bene andare a sgambettare, che va bene offrire il proprio corpo pur di fare carriera, ecco che poi ci ritroviamo davanti a queste situazioni nell’ambito delle quali è la mamma a pilotare in tutto la figlia”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Donna nuda davanti ai poliziotti a Shanghai per protesta contro la multa
A Shanghai in Cina, una donna di mezza età viene fermata dalla polizia mentre viaggia contromano su una strada con il suo scooter. Lei, per protestare contro la multa ricevuta, si spoglia nuda davanti ai poliziotti. Le foto che mostrano quanto accaduto, sono state scattate da un passante. La donna è stata multata per circa 50 yuan, cifra che corrisponde a poco più di 6 euro. La donna si è rifiutata di pagare e i poliziotti hanno bloccato lo scooter. Dopo qualche minuto, un testimone ha riferito di aver visto la donna lanciare una banconota verso i poliziotti, saltare sul suo scooter per continuare a viaggiare contromano. Nuovamente bloccata, la donna si è spogliata ed ha cercato, racconta il sito Hug China, di strappare i pantaloni di uno dei poliziotti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Le spese della Kyenge
Come riporta Articolo Tre, riprendendo come fonte Il Giornale ci sarebbero alcune spese:
“Del dipartimento delle pari opportunità e dell’ufficio antidiscriminazioni, che fanno capo al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, attenzione, dicastero senza portafoglio.
Si parla di un contratto, a carico dei contribuenti, di 40 euro, per l’organizzazione del meeting internazionale Chaorom, dedicato all’integrazione del popolo Rom.
Altri 9.900 euro, rivela Antonio Signorini, se li è messi in tasca l’associazione “Romà Onlus” che è stata incaricata di realizzare il progetto “Dik I Na Bistar”, ovvero di mandare 40 giovani rom e non rom a rappresentare l’Italia a una conferenza internazionale sul tema che si è tenuto in Polonia.
Quasi ottomila euro, per la precisione 7.920 euro, è costato il workshop sulle politiche di accoglienza dei migranti. E ancora: 17.820 euro sono usciti dalle casse dello Stato per il laboratorio di formazione antirazzista e 9.852 per il laboratorio di disegno e scrittura “La mia idea di razzismo”.
Poi c’è il capitolo “convegni sugli omossessuali”: più di mille e cinquecento euro sono stati spesi per tre coffè break sulla valutazione delle domande di asilo presentate da gay, lesbiche e trans, mille euro per tracciare una ”strategia nazionale Lgbt” e 5.940 euro per la realizzazione di due seminari al festival del cinema transessuale”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Dichiarazioni dei redditi: i dipendenti guadagnano più dei padroni
Il ministero dell’Economia ha diffuso di dati del dipartimento Finanze che mostrano come le persone che godono di un reddito da lavoro dipendente prevalente, ossia oltre 20.1 milioni, dichiarano un reddito medio di 20.680 euro. Un valore che è superiore, anche se di poco, a quello degli imprenditori. I soggetti con reddito d’impresa prevalente sono circa 1,5 milioni (89% di coloro che dichiarano reddito d’impresa), per un valore medio di 20.469 euro. E’ quanto emerge dalle statistiche sulle dichiarazioni Irpef 2012 in base al reddito prevalente. I lavoratori dipendenti, quindi, dichiarano al fisco redditi maggiori rispetto agli imprenditori. Dai dati diffusi emerge inoltre che un italiano su tre ottiene il suo reddito prevalente dalla pensione. Ma questa è la media dei redditi di tutti i lavoratori dipendenti, mentre il discoso è diverso se si analizzano i dati raffrontando le dichiarazioni dei dipendenti “privati” con quelle dei loro diretti datori di lavoro, comparto per comparto. Nei dati del ministero dell’Economia sono stati distinti i dipendenti che hanno come sostituto d’imposta una persona fisica (9,6% del totale) da quelli con sostituti d’imposta rappresentati da società o enti (90,4 % del totale). Non sono stati considerati i soggetti che lavorano per un ente pubblico che svolge soltanto attività istituzionale. I dipendenti che hanno come sostituto d’imposta una persona fisica con reddito da attività economica dichiarano un reddito medio da lavoro dipendente di 10.647 euro, mentre i corrispondenti datori di lavoro (circa 575.000 soggetti) dichiarano un reddito medio di 20.469 euro. Maggiore è invece lo scostamento nell’industria e nelle costruzioni. “Molto più accentuato – evidenzia infatti il dossier – è il divario tra il reddito medio del lavoratore e il reddito del datore nel caso di sostituti d’imposta società pari rispettivamente a 21.674 euro e 132.183 euro, in particolare il settore dell’industria è quello con il maggior scostamento”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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D’Alema per colpire Renzi attacca Briatore, lui si difende… Twitter si scalda
Massimo D’alema lancia la sfida a Renzi e in un’intervista all’Unità spiega le sue ragioni: “Si è dimostrata una grande vitalità nell’andare contro corrente. C’è una parte significativa del Pd e in essa tanti giovani che sostiene Cuperlo e che non si è piegata a questa campagna mediatica”.
Se poi, come tutti i sondaggi indicano, Renzi dovesse vincere la gara per la segreteria del Pd allora farà i conti con un partito che – spiega ancora il presidente della Fondazione italiani europei – dovrà in buona parte convincere: “Non potrà – e qua sembra rivolgersi direttamente a Matteo – pensare di impadronirsi di un partito che in una certa misura lo osteggia, dovrà – aggiunge – avere la saggezza di rappresentare un mondo più vasto e guadagnarsi il consenso di chi non è con lui e non solo dei suoi seguaci o di qualche editore”.
E se il risultato oltre che ampio fosse anche plebiscitario? E proprio in questo caso che l’ex presidente del consiglio agita spettri: “Se così fosse – ammette – c’è il rischio che una parte del Pd non si senta più nelle condizioni di viverci dentro”. Scissione? “No – risponde – emorragia di iscritti”.
L’altro grande tema è se, una volta diventato segretario, Renzi metterà in crisi la tenuta dell’esecutivo guidato da Letta. L’ex presidente dei Ds risponde così: “Spero di no. Auspico che non si creino tensioni, non si può dare manforte a Berlusconi per far cadere il governo”.
Una lunga intervista in cui D’Alema parla di tutto, anche del caos tessere e della decisione di Prodi di non andare a votare il prossimo 8 dicembre: “Giudico negativamente la sua scelta, non riesco a capire: diversi di noi hanno posizioni critiche o ragioni di amarezza personale, ma non credo – conclude – che questo giustificherebbe il fatto di non andare a votare”.
D’Alema poi tenta la battuta e di mezzo ci va anche Briatore: “Non ci serve un dattilografo (il riferimento è all’immagine di Renzi che martedì rispondeva alle domande via twitter battendo velocemente sulla tastiera) ma un segretario” e ancora: “Senza iscritti i Gazebo chi li smonta? Flavio Briatore”.
Flavio Briatore risponde subito su Twitter Massimo D’Alema e sarcastico gli dice: “Caro D’Alema io i gazebo li saprei smontare ma non credo che tu saresti capace a montarli”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Bondi contro Napolitano, la pacificazione diventa guerra?
Il centro dell’attacco è la pacificazione. Sembrerebbe un controsenso, ma ormai in politica è difficile potersi stupire di qualcosa ed è che la pacificazione diventa guerra. Queste le parole di Sandro Bondi in risposta a quanto pronunciato dal Presidente della Repubblica in presenza del Pontefice oggi in visita al Quirinale:
«Sono d’accordo con Napolitano quando sostiene che in Italia prevale un clima politico avvelenato, ma sono dell’opinione che non abbia fatto nulla per stemperare le esasperazioni e per pacificare davvero la vita politica italiana. Era l’unico che poteva farlo sia per la sua coscienza storica dei problemi dell’Italia sia per le prerogative di cui dispone».
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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L’incidente sulla Palermo-Sciacca: il conducente sotto effetto di alcool e droga
Si era puntato il dito contro la pericolosità della Palermo-Sciacca, dove dall’inizio dell’anno sono morte 12 persone, dopo il terribile incidente che ieri ha provocato la morte di due anziani e di quasi tutti i componenti di una famiglia. Le vittime sono due coniugi che viaggiavano su una Fiat Punto, Maria Ciaccio, 71 anni, e Rosario Lo Re, 73, e i familiari di Giovanni Titone, alla guida dell’altra auto, il figlio minore Alberto, 2 anni, la moglie Maria Luisa Mergola, 25, la madre di Titone, Rosa Pilo di 51 anni. Si era parlato di una manovra azzardata di Titone, ma la realtà che emerge ora dipinge un quadro diverso. Il conducente della Ford Focus, attualmente in coma, è stato sottoposto ieri ai primi esami medici nell’ospedale di Villa Sofia e ne è emerso che si trovava sotto l’effetto di alcol e droga al momento dell’incidente. Mentre il figlio di 4 anni dell’uomo, Vito, è sopravvissuto alla strage ed è sotto choc, le indagini si spostano sulla pericolosità della guida di Titone, che al momento non può essere ascoltato. Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Annamaria Picozzi riportava l’ipotesi di reato di omicidio colposo ma fino a questa mattina era contro ignoti ma presto sarà scritto il nome dell’uomo, pregiudicato per spaccio di stupefacenti e altri reati.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Se questa è l’Europa… a ognuno il suo debito e muoia Sansone e tutti i Filistei
Politica dura, rigida e forse alla fine si rivelerà controproducente per chi la sta mettendo in atto. Niente eurobond, né fondi di riscatto: anche il futuro governo di grande coalizione tedesco non prevede per il futuro dell’eurozona alcuna condivisione del debito. E’ quanto hanno deciso i futuri partner di coalizione, l’Unione di Cdu/Csu e la Spd, secondo quanto riporta il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Eppure quando si riunificare la Germania qualcuno pagò tale riunificazione come racconta il Corriere della Sera l’8 agosto 2012:
Quel cambio 1 a 1 (tra moneta della Germania dell’Ovest e quella della Germania dell’Est), non fu mai rinnegata, e ancora adesso viene vista come la lezione ultima del cancelliere: la politica, e alcuni ideali che può perseguire (la ricomposizione dell’ identità tedesca lo fu), vengono prima dell’economia. Pagò solo la Germania? Certamente no. La Bundesbank contenne la grande immissione di nuova moneta con tassi alti (attorno al 10% nel ‘ 93), scongiurando l’ inflazione. Ma come disse il francese Hubert Védrine, consigliere di Mitterrand: «A che serve la bomba atomica, se i tedeschi hanno il Deutsche Mark?». E infatti, in quell’economia pre-euro, ma retta dal meccanismo dello Sme, i rialzi dei tassi decisi a Francoforte si riverberarono quasi automaticamente sulle altre monete, cosa che si tradusse in recessione per molte economie europee (Germania inclusa). Davanti alla commissione Bilancio e Tesoro, nel 1992, un Mario Monti ancora rettore della Bocconi, accenna agli effetti della riunificazione. «Il problema della finanza pubblica italiana è grave per il motivo, ben noto, delle dimensioni del debito. Il 1992 è stato per la Cee un anno di disavanzi pubblici elevati, anche a causa della riunificazione tedesca. Però se (…) nel resto della Cee il disavanzo corrente è stato dello 0,7% del Pil, quello italiano (6,2%) è stato di 8,9 volte tanto». Poi arrivò il settembre nero ‘ 93. E l’ Italia, spesa pubblica senza freni, deficit alle stelle e debito sul 120%, fu costretta con la sterlina a uscire dallo Sme. Furono, per molti analisti, anche gli alti tassi della Bundesbank uno dei motivi scatenanti dello shock finanziario. «Questa versione che la riunificazione tedesca la pagarono gli altri si è diffusa soprattutto in Francia – dice Riccardo Perissich, già capo di gabinetto di Spinelli, stretto collaboratore di Delors e uno degli euroburocrati più importanti che l’ Italia abbia avuto a Bruxelles -. È vero, uno shock finanziario ci fu. Ma è una lettura eccessiva. Ingenerosa verso la Germania che si accollò gran parte dei costi della riunificazione». Sandro Gozi, che ha lavorato nel gabinetto di Prodi, parla della solidarietà che la Germania ottenne: «Subito, nel 1990, con procedura d’ urgenza, fu attivato il Fondo speciale per i Länder dell’ Est». Però, verso la Germania (contribuente netto, che ha più dato che ricevuto dalla Cee e poi dall’Ue) sono andati molti meno fondi che verso il Mezzogiorno. E, non ultimo, Kohl – alle insistenze di Mitterrand – sacrificò il marco, spianando la strada all’ euro, per ridare ai tedeschi una sola patria. Di riunificazione si riparla molto in Germania. Se c’ è un Paese che capisce i costi di un risanamento massiccio, come quello che potrebbe richiedere la Grecia o altri, siamo noi, dicono. La cancelliera, quando un giornalista mise in dubbio i costi dell’unità nazionale, rispose: «Questo non si discute. Se no, non sarei qui». Appunto, c’ erano cose in Germania che, vent’ anni fa, non avevano prezzo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Paul McCartney e la lettera a Putin: “liberate gli attivisti Greenpeace”
Sono 30 gli attivisti Greenpeace della Arctic Sunrise agli arresti in Russia dopo l’assalto alla piattaforma Gazprom nell’Artico. Tra questi, anche l’italiano Cristian D’Alessandro. Affinchè i giovani tornino liberi, l’ex Beatle Paul McCartney ha lanciato un appello sul suo sito pubblicando una lettera indirizzata al presidente russo Vladimir Putin. Il musicista esordisce con un informale “Caro Vladimir, spero che questa lettera ti trovi in buona salute” e informa subito il premier: “Spero non ti dispiaccia se sollevo il problema”. Dopo di che, arriva la difesa degli attivisti: “I miei amici russi dicono che in alcuni ambienti, i manifestanti sono considerati nemici della Russia, che fanno la volontà dei governi occidentali”. Falso, assicura il cantante inglese: “Greenpeace non è una organizzazione anti-russa. Danno sempre fastidio a questo o quel governo, certo. Ma, lo dico perché lo so, non hanno mai e in nessun luogo al mondo preso soldi da governi o aziende”. E ancora: “Accettano la responsabilità di quello che hanno fatto veramente”, nota McCartney: “Ma non si può trovare una soluzione del problema che convenga a tutti?”, chiede. E, anche se non mette in discussione l’indipendenza della magistratura in Russia, conclude: “Mi chiedo se è possibile utilizzare la tua influenza, qualunque essa sia, per restituire i detenuti alle loro famiglie?”
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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L’imprenditore che vive in strada… Troppo onesti? In Italia si chiude
Ha scelto Piazza Duomo come residenza per la sua “nuova” vita da clochard Enzo Prosperi. Lui, imprenditore, continua a indossare ancora giacca e cravatta, ma non ha più nulla e si affida alla generosità dei passanti per vivere. La storia è stata raccontata da “L’intraprendente”, un quotidiano online che ha deciso di denunciare la difficile condizione di Prosperi. Le difficoltà sono iniziate da alcuni “cavilli burocratici” sopraggiunti dopo una condanna per truffa, ma lui si dichiara innocente e afferma ”Nel nostro Paese non si può essere imprenditori onesti. Se si è onesti, si chiude o ci si uccide”. Lui ha provato anche a suicidarsi circa un anno fa il 18 dicembre 2012, a Roma impiccandosi a una finestra di Montecitorio. Venne fermato e denunciato per procurato allarme. Oggi si giustifica: “Era solo un gesto di procurata attenzione”.
Le difficoltà per Prosperi sono iniziate nel 1989. Ex funzionario Fininvest e direttore tecnico del telegiornale di Indro Montanelli, ad un certo momento decise di mettersi in proprio, creando una società di produzione di programmi tv e documentari a carattere medico-scientifico.
All’inizio l’idea ebbe successo. Ma quando l’allora ministro della Salute Francesco De Lorenzo decise di tagliare i fondi per la ricerca, gli ospedali che prima acquistavano i filmati dalla società di Prosperi smisero di farlo. L’imprenditore fu costretto a chiudere e a vendere l’azienda.
Allora Prosperi si reinventò e acquistò un grande supermercato ad Arezzo. E a quel punto iniziarono i problemi con la burocrazia. ”Per otto mesi ho dovuto pagare 6 milioni di lire di affitto del locale, senza riuscire mai ad aprire, per assurdi cavilli burocratici”, ha raccontato Prosperi all’Intraprendente.
Nonostante questo gli affari iniziarono ad andare bene. Fino a quando, scrive L’Intraprendente,
La stessa società che gli garantisce la fornitura e cura la contabilità della sua azienda decide infatti di truffarlo, emettendo fatture false di prodotti mai acquistati. Prosperi si ritrova, inspiegabilmente, con un bilancio in rosso ed è costretto, suo malgrado, ad andare incontro al fallimento, mentre la sua azienda deve ancora saldare un debito con alcuni fornitori. Non spetterebbe più a Prosperi pagarlo, visto che, dopo il fallimento, non è più lui il titolare del supermercato. Eppure, ancora una volta in modo kafkiano, Prosperi scopre di avere a carico un’accusa di truffa. È la beffa: da essere vittima di truffa diventa reo di truffa.
Cominciano qui le sue traversie giudiziarie. Come racconta lui stesso, i primi due avvocati a cui si rivolge si adoperano in tutti i modi per fargli perdere le cause, quella sul fallimento del supermarket e quella per truffa, in quanto (come ricostruisce successivamente) “contattati” dai suoi truffatori. La fedina penale dell’ex imprenditore, scampato al carcere solo grazie alla richiesta in extremis di un altro avvocato che gli permette di scontare la pena ai servizi sociali, ormai è sporca. Prosperi perde il lavoro (nel frattempo si è riciclato come autista di pullman in tutta Europa), perde gli affetti familiari («Io e mia moglie ormai vivevamo da separati in casa») e si ritrova costretto a vivere con un assegno mensile per invalidità civile di 260 euro. È il 2005, e Prosperi non si dà per vinto. Cerca disperatamente di trovare un lavoro, di rifarsi una vita, fino a che, nuovamente assunto, non viene licenziato ancor prima di iniziare in quanto lui, per lo Stato italiano, è ormai a tutti gli effetti uncondannato per truffa. È la svolta. Prosperi smette di compiangersi e inizia a manifestare pubblicamente.
A quel punto inizia i gesti dimostrativi: si incatena prima davanti al tribunale di Arezzo, poi a quello di Milano. Quindi il tentato suicidio a Montecitorio.
Da allora l’ex titolare del supermercato ha voluto che il suo appello diventasse il grido di un’intera categoria stritolata dalle tasse, dalla giustizia e dalla burocrazia: quella degli imprenditori. Così ha preso a stazionare per giorni interi davanti a piazza Duomo, armato della sua storia e della sua indignazione. In piazza Duomo, organizzerà il prossimo 7 dicembre una manifestazione chiamata“Riprendiamoci l’Italia”: «un grido affinché gli imprenditori si riprendano la loro azienda, l’azienda Italia, che può essere fonte di ricchezze impensabili. E un atto di insofferenza contro questa politica inefficiente e dannosa, che contesteremo bruciando le nostre tessere elettorali». Prosperi, per l’iniziativa, ha già ottenuto la solidarietà e la sponsorizzazione di numerosi altri imprenditori e pretende che questo sia l’inizio di un percorso per far tornare il mondo delle aziende protagonista in Italia e non più succube dei suoi mali. Tuttavia Prosperi, che sulla sua incredibile vicenda sta anche scrivendo un libro, nella sua vita ha già accumulato troppa disillusione. «Nel nostro Paese», chiude, «non si può essere imprenditori onesti. Se si è onesti, si chiude o ci si uccide».
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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L’autobus finisce nel cortile a Roma, nessun ferito
Si grida al miracolo in un cortile della Rustica a Roma, dove un autobus della linea 543, per cause ancora da accertare, è entrato in un cortile, fortunatamente senza provocare feriti. Il mezzo sarebbe stato vuoto, ma ancora si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Il giornalista VIncenzo Bisbiglia de Il Tempo ha postato la foto su Twitter. Gli agenti della Polizia locale sono a lavoro per i rilevamenti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Calciomercato Juve: chi arriva e chi parte?
Sembra essere davvero vicino alla Juventus ormai il fantasista ex Roma Jeremy Menez, in scadenza di contratto con il Psg a giugno e dopo non esser riuscito a conquistare l’allenatore Blanc. Per non perderlo a parametro zero, i francesi potrebbero decidere di venderlo a prezzo di saldo già a gennaio. Nessun interesse infatti a tenerlo: sei presenze in campionato e due in Champions league nonostante il livello del centrocampista classe ’87 che invece piace a Conte. Per il passaggio definitivo al 4-3-3 sarebbe infatti una pedina importante: a Mendez calzerebbe a pennello e potrebbe garantire soluzioni di gioco differenti rispetto i suoi futuri compagni di squadra. Nota dolente è il carattere del giocatore, ma l’allenatore bianconero ha già dimostrato di saper gestire ogni componente della rosa senza problemi. Ma per un giocatore in arrivo sembra plausibile anche una partenza e potrebbe trattarsi di Vucinic, messo in secondo piano dall’esplosione di Llorente e che potrebbe essere ceduto per fare cassa, per poi reinvestire il guadagno su un top player. L’ex titolare inamovibile attualmente è una riserva che deve lottare per conquistarsi il posto e ha saltato 8 partite per infortunio. Senza contare che, quand’è sceso in campo, non è stato all’altezza dei suoi stessi standard. Tempi duri per lui, che deve riscattarsi per dimostrare di meritare la maglia bianconera. Tempo ne ha fino alla chiusura della sessione di mercato invernale, ma se non convincesse verrà ceduto a un club estero, affinchè non rafforzi le concorrenti allo scudetto. La base d’asta si aggirerà in torno ai 12 mln.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Incredibile foto dell’unicorno asiatico!
Difficile, anzi quasi impossibile riuscire ad avere un immagine dell’«unicorno asiatico» o anche «saola», ovvero l’animale che può vantare «corna affusolate». Scoperto nel 1992, questo mammifero della famiglia dei bovidi di cui ne rimangono pochi esemplari è uno degli animali più rari al mondo e vive esclusivamente nella riserva di Vu Qang, una porzione di foresta tra Laos e Vietnam.
Sono circa 15 anni che nessuno riesce quindi a fotografare un esemplare di unicorno asiatico, ma finalmente, grazie a una telecamera nascosta nella foresta, a settembre è stato possibile. La foto dimostra, che nonostante ci siano molti bracconieri, qualche saola è ancora tra noi, ma nonostante abbia due corna, oggi più di prima, il nome di unicorno, gli sta a pennello, considerando la frequenza con la quale si può incontrare uno di questi animali.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Piro il tapiro! Il nuovo nato allo zoo di Lignano Sabbiadoro

Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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La mappa dei clan a Roma
Roma è in mano alle cosche? Il dubbio viene leggendo la mappa apparsa oggi su Il Messaggero che racconta le realtà criminali di diversi quartieri della Capitale. I Fasciani e i Triassi a Ostia, la ‘ndrangheta a Roma nord e San Basilio, i Casamonica a Tor Bella Monaca e all’Appio, il clan Senese a Fiumicino e Ciampino. Roma è “diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e della ’ndrangheta”. “La situazione della criminalità romana resta invariata, è aumentata però la capacità delle cosche Alvaro-Gallico di investire quantità gigantesche di soldi – spiega Giampiero Ciofredi, nuovo presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione – I numeri parlano chiaro: se fino al 2012 le segnalazioni sospette arrivate alla Banca d’Italia si aggiravano attorno alle 2.200, nei primi tre mesi del 2013, la crescita è stata davvero esponenziale e sono schizzate a 7.800 segnalazioni – continua Cioffredi – Dubbi investimenti che danno il senso reale che Roma è diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e in particolare il radicamento della ’ndrangheta”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Curve chiuse per due turni: la Juve pensa di riempirle di ragazzi
Dicono di tifare per una squadra, ma non si creano problemi a intonare cori razziali ben sapendo che la stessa “squadra del cuore” ne pagherà le spese. Ora la Juve, dopo gli episodi durante il match contro il Napoli, sconterà due turni di chiusura delle curve ultrà, quantro i bianconeri ospiteranno Udinese e quel Sassuolo che, pur da esordiente, è riuscito a tener testa a Napoli e Roma, entrambe le volte in esterna. Ma il club ora pensa a una soluzione alternativa per non lasciare quegli spazi vuoti. Precisamente, sta studiando adesso un’iniziativa per portare allo stadio i ragazzi delle scuole. E l’idea piace al presidente Giovanni Malagò, “la trovo una bellissima idea, adesso bisogna che in qualche modo le società che ospitano e la Lega, affrontino un problema di tipo normativo, però mi piace molto. E’ un bel segnale. E’ un pochino come quando si confiscano i beni alla mafia”. E se la Juve non costesta il fatto che le norme contro la discriminazione territoriale, si stupisce per la differenza di sanzioni rispetto agli atti di violenza. Come sottolinea Fulvio Bianchi, in un articolo apparso su Repubblica, “Al Napoli ad esempio è stata data un’ammenda di 50.000 euro perché alcuni tifosi hanno devastato il settore ospiti (è la terza volta che succede) e lanciato pezzi di sanitari contro gli juventini. Quattro tifosi della Juve sono finiti all’ospedale, altri terrorizzati sono scappati. Possibile che non sia stato identificato e punito nemmeno un vandalo? In passato la Digos di Torino aveva fatto entrare nello stadio della Juve molti tifosi del Napoli senza biglietto che premevano ai tornelli. Motivi di ordine pubblico? Così, è facile: si fanno entrare i violenti. Gratis. Bisogna impegnarsi più seriamente, non con i Daspo a pioggia che colpiscono magari tifosi che non c’entrano nulla e che sono revocati, in molti casi, dal Gip. Enrico Letta ha promesso tolleranza zero: giusto. Ma bisogna che tutti facciano la loro parte. I club ma anche la polizia. Altro che aprire le porte ai selvaggi…”
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Non c’è tranquillità e tremano i pensionati dopo le parole dell’Inps!
Non c’è tranquillità nei conti economici dell’Inps e stavolta a dirlo è il presidente Antonio Mastrapasqua che conferma le sofferenze dell’Istituto di previdenza dopo l’accorpamento con Inpdap e Enpals. L’accorpamento con Inpdap ed Enpals ha proseguito Mastrapasqua, «ha creato uno squilibrio di bilancio». La perdita dell’Inps è imputabile essenzialmente, riassume ancora il presidente Inps, «al deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali». Una preoccupazione, ha spiegato nel corso di una audizione alla commissione bicamerale di controllo, di cui ha fatto partecipe il governo in una lettera. «Ho scritto sia al ministro Saccomanni che al ministro Giovannini, come fatto con l’esecutivo precedente, invitandolo a fare una riflessione su questo punto essendo il bilancio Inps ormai un bilancio unico ed essendo il disavanzo patrimoniale ed economico una cosa che, vista dall’esterno, nel mondo della previdenza, può dare segnali di non totale tranquillità», ha spiegato alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti di previdenza.
Di qui la necessità di rivedere le norme che hanno regolato l’accorpamento dell’Inps con Inpdap ed Enpals. Per Mastrapasqua occorre dunque abbandonare la pratica delle anticipazioni, «di trasferimenti statali non completamente rispondenti ai fabbisogni», e ripristinare una copertura strutturale da parte dello Stato per il pagamento delle pensioni pubbliche. Senza questo intervento normativo si potrebbero «innescare rischi di sotto finanziamento dei disavanzi previdenziali e di progressivo aggravamento delle passività».
Così lo spiega Il Sole 24 Ore:
Ecco perché «sarebbe auspicabile che fosse approfondita e valutata nelle sedi competenti l’opportunità di eventuali interventi normativi, tesi a garantire l’efficiente ed efficace implementazione della più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico», dice Mastrapasqua, ricordando come all’origine del deficit ex Inpdap vi sia stata la soppressione, con la Finanziaria 2008, della norma in vigore dal 1996 che prevedeva l’apporto dello Stato a favore della gestione ex Inpdap, per garantire il pagamento dei trattamenti pensionistici statali. A fronte di questo, infatti, l’Inpdap ha fatto ricorso all’avanzo di amministrazione per la coperture del relativo deficit finanziario e soprattutto, alle anticipazioni di bilancio. Il rischio, senza un intervento dello Stato, è un «aumento delle passività».
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Scossa di terremoto nella zona di Genova: evacuate alcune scuole
E’ stata avvertita dalla popolazione la scossa di terremoto di magnitudo 3.1 registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 12.34 nella zona di Genova. L’ipocentro è stato localizzato ad una profondità di 10,6 chilometri mentre l’epicentro tra le province di Genova e Alessandria, nei comuni di Mignanego, Campomorone, provincia di Genova, e Fraconalto in provincia di Alessandria. Il centralino dei vigili del fuoco ha ricevuto numerose telefonate, ma non si registrano danni a cose o persone. Alcune scuole di Voltri e dell’Alta Valpolcevera hanno deciso precauzionalmente di far uscire gli alunni. Anche l’istituto Calvino a Sestri Ponente è stato evacuato, per precauzione. Ha detto la preside Daniela Cambiaso: “Dopo un soprallugo con i professori abbiamo deciso di far rientrare in aula gli studenti. Non abiamo visto nessuna crepa nei muri per cui, dopo una quindicina di minuti dall’allarme, le lezioni sono riprese”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Gli “Amici” di Maria sfrattati da Mediaset?
La De Filippi naturalmente rimarrebbe su Mediaset con il “Prime Time”, data l’esclusiva con le reti di Silvio Berlusconi, ma la striscia quotidiana andrebbe invece su Real Time,sdoppiando di fatto la trasmissione. “L’anno scorso – fa sapere il giornale diretto da Eugenio Scalfari – Amici ha fatto risparmiare 700 milioni di euro abolendo semifinale e finale all’Arena di Verona, progetto accarezzato dalla De Filippi. Quest’anno i vertici avrebbero chiesto di stringere ancora di più la cinghia, proposta che avrebbe portato la conduttrice a rivolgersi a Marinella Soldi, manager d’acciaio di Discovery che ha fatto crescere il network trasformandolo nel terzo operatore della tv in chiaro”. E’ pronto quindi il trasloco di Amici da Mediaset a Real Time?
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Una fiammata al tramonto: gli ultimi istanti del GOCE
Ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso il satellite GOCE, che nel suo viaggio di ritorno alla Terra minacciava di cadere su un centro abitato. Anche l’Italia, si era detto, rischiava di essere colpita da un frammento. Invece il satellite dell’Esa ha scelto l’estremo sud del pianeta e l’ha trovato chi era pronto a immortalare i suoi ultimi istanti. Bill Chater, che abita nelle isole Falkland,ha scattato l’immagine che sta facendo il giro del mondo e che è stata dichiarata dall’Agenzia spaziale europea compatibile, per posizione e orario, con il rientro di Goce. Eccolo quindi, il satellite, che somiglia a una meteora mentre brucia entrando nell’atmosfera terrestre. Il suo viaggio è finito così: con una fiammata e una scia di luce.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Goodbye Italia!
Goodbye Italia, questo il titolo scelto stasera per la puntata odierna di Servizio Pubblico durante la quale i nodi economici dell’Italia verranno sottoposti a Stefano Fassina, viceministro dell’Economia e Finanze, democratico antirenziano. In studio anche l’economista Alberto Bagnai, il vicedirettore di Libero Franco Bechis che potrebbe essere considerato la voce amica di Belpietro che oggi non sarà presente in trasmissione. Al fianco di Santoro, ci sarà il vicedirettore de Il Fatto quotidiano Marco Travaglio, Giulia Innocenzi, Sandro Ruotolo e la firma de Il Sole 24 Ore Gianni Dragoni. In chiusura le immancabili vignette satiriche di Vauro.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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L’accordo con la Svizzera ci sarebbe: 12% e perdita di anonimato!
Sembra che l’accordo ci possa essere per i conti in Svizzera per i quali potrebbe essere richiesto un prelievo del 12% e la perdita dell’anonimato. Così si metterebbe fine alla “fuga” di denaro oltre confine. Questa operazione potrebbe portare nelle casse del fisco 5 miliardi il primo anno e circa 300 milioni ogni anno quando l’accordo sarà a regime… ma forse per l’epoca i presunti evasori avranno sicuramente trovato una nuova via. L’aliquota del 12% sembra tuttavia un bel regalo visto che in Austria o in gran Bretagna le sanzioni sono ben più elevate. Ci sarebbe poi la clausola di perdere l’anonimato e non solo per chi effettivamente avesse il conto intestato, ma anche per chi l’espatrio di denaro all’estero lo ha reso possibile, quindi in prima linea ci sarebbero anche i commercialisti.
Come giustificare però un prelievo così basso agli occhi di chi è sempre stato onesto?
“L’agenzia delle Entrate e il governo sono nella fase finale di preparazione delle misure per il rientro dei capitali –scrive Federico Fubini su Repubblica -, ma non sarà uno scudo fiscale: non è prevista tutela dell’anonimato degli italiani che fino ad ora hanno nascosto i loro soldi in Svizzera. Formalmente non sarà neppure un condono, ma una sanzione (ridotta) dopo una ‘dichiarazione volontaria’ di chi fino ad oggi ha tenuto dei fondi in un paese che tutela il segreto bancario. Di certo però, come le varie misure di scudo, anche questa è destinata a sollevare problemi di equità: in cambio delle informazioni su se stessi e coloro che aiutano gli italiani ad evadere all’estero, chi ha evitato di pagare le tasse finora se la caverà con multe relativamente basse. (…) Marco Cerrato, un avvocato tributarista socio dello studio milanese Maisto e Associati, si aspetta soprattutto ‘trasparenza’: i funzionari del fisco, prevede, ‘vorranno conoscere i meccanismi della fuoriuscita di capitali e i fiduciari che hanno organizzato le strutture off-shore’. È una modalità del diritto civile simile a quella dei collaboratori di giustizia, con sconti sulle sanzioni per chi implica altre persone. Per chi ottiene gli sconti, si tratterà di pagare le imposte sui redditi da capitale degli ultimi quattro/dieci anni (secondo le posizioni) più una sanzione del 9% del patrimonio fiscalmente rimpatriato. È probabile che il prelievo finale sarà appunto del 12%, con fluttuazioni fra il 10% e il 15% in base ai singoli casi. Nell’ultimo scudo di Giulio Tremonti era stato fra il 5% e il 7%. Negli accordi appena conclusi dalla Svizzera con Gran Bretagna, Austria e Germania invece il prelievo fluttua fra il 15 e il 25% del capitale detenuto all’estero, benché in quel caso il contribuente resti anonimo e non c’è quella che di fatto è la delazione al fisco del consulente che lo ha fatto evadere”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Papa Francesco, Napolitano e le critiche fondate sulla politica
E’ arrivato al Colle percorrendo le strade del centro di Roma senza sirene nè scorte particolari Papa Francesco, che oggi ha incontrato Giorgio Napolitano. Non c’erano neanche i corazzieri che in altre occasioni erano soliti accompagnare i pontefici al palazzo. Una volta arrivato, il Pontefice ha anche salutato la delegazione governativa presente per accoglierlo, a cominciare dal premier Enrico Letta, con cui ha avuto un breve colloquio. In seguito all’incontro, è stato il Presidente della Repubblica a esporre i contenuti dell’incontro: “Il Santo Padre parla a tutti, credenti e non credenti, con semplicità”. “Sono fondate – ha aggiunto – le critiche verso la politica. L’Italia vive una faticosa quotidianità, stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante”. Il Capo dello Stato ha quindi spiegato che la politica, “Esposta com’è non solo a critiche ma ad attacchi distruttivi”, ha bisogno di recuperare rispetto e partecipazione “liberandosi dalla piaga della corruzione e dai meschini particolarismi”. Napolitano ha quindi chiesto di rinnovare le basi “ideali, sociali e culturali”. Ha quindi sottolineato: “Quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella ‘cultura dell’incontro’ che Ella ama evocare, da quella Sua invocazione ‘dialogo, dialogo, dialogo’!”. Papa Francesco ha invece concluso il suo discorso con una benedizione: “Iddio protegga l’Italia e tutti i suoi abitanti”, per poi rivolgersi ai dipendenti del Quirinale: “Vi auguro di avere sempre uno spirito di accoglienza e di comprensione verso tutti. C’è tanto bisogno di persone che si impegnano con professionalità e anche con un senso spiccato di umanità e di comprensione, con una attenzione solidale specialmente verso i più deboli”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Il movimento per la Casa irrompe al Festival di Roma
Il messaggio lanciato ieri dal Movimento per la Casa era chiaro “Risposte subito o diventeremo un problema di ordine pubblico”. Oggi il problema arriva all’Auditorium proprio mentre c’è l’attesissimo red carpet per la Ragazza di Fuoco al quale parteciperà anche l’attrice Jennifer Lawrence. In attesa c’erano molti ragazzini accordi proprio per partecipare alla giornata di Hunger Games. l blitz è stato inizialmente bloccato dalle forze dell’ordine, che erano riusciti a bloccare i manifestanti a 200 metri dal red carpet. Quattro camionette della celere hanno impedito l’accesso, ma il corteo del Movimento ha continuato la sua protesta: sono state montate delle tende canadesi ed espressa la richiesta di parlare con il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della regione Lazio Zingaretti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/14/il-movimento-per-la-casa-irrompe-al-festival-di-roma/
“Non perdonerò mai”. Parla la madre a cui volevano rapire il figlio di 8 mesi
E’ di ieri la notizia di un tentato rapimento nella stazione della metro di Ponte Mammolo, a Roma: una nomade ha tentato di sottrarre il piccolo Giuseppe alla madre, la 36enne Giovanna Crielesi, che al Messaggero così racconta quegli attimi di paura mentre stava tornando a casa dopo aver portato il piccolo a trovare il suo papà, che fa ” il pizzettaio in un ristorante in centro e spesso rimane a dormire a Roma”. “Ho deciso di cambiare Giuseppe prima di affrontare il viaggio verso Vicovaro: sono andata nella sala d’attesa della stazione e l’ho adagiato su una panchina, lo avevo fatto già tante altre volte. Avevo visto quella donna entrando in stazione, mi fissava, non mi piaceva. Ho iniziato a cambiare Giuseppe e all’improvviso l’ho visto scivolare via sulla panchina: quella donna gli ha afferrato un piedino, un calzino si è tolto, sono stati istanti di terrore. Mi ha strappato via mio figlio con forza, sono riuscita a riprenderlo mentre lei continuava a strattonarlo”. La donna non aveva visto la nomade avvicinarsi, “ho visto soltanto un braccio che si allungava e che trascinava via Giuseppe per un piedino. Ho reagito d’istinto, ho ripreso Giuseppe, mi sentivo svenire e ho sentito gridare: erano due ragazzine che avevano visto tutto e sono intervenute”. Grazie alle due 16enni, che hanno fermato la rapinatrice, e all’intervento dei carabinieri, Giovanna è potuta tornare a stringere Giuseppe. “Vorrei fare un appello: incontrare le due ragazze per abbracciarle, sono state degli angeli. Stavo male e non ho potuto ringraziarle”. Riguardo all’idea di perdonare la bulgara che ha provato a sottrarle il figlio, dice che non la perdonerà mai: “non voglio più sapere niente di lei, non voglio neanche vederla, né conoscere i motivi di quel gesto. Le forze dell’ordine mi hanno detto che alle 13.30 sempre nella stazione di Ponte Mammolo aveva provato a prendere un altro bambino che stava su un passeggino. Sa cosa si prova a vedere il proprio figlio portato via? Lo sa? Ci si sente morire, ho ancora gli incubi”. Per quel che riguarda il piccolo, “Ha paura, ogni tanto piange, lo devo prendere in braccio per farlo tranquillizzare. Spero possa dimenticare tutto molto presto. Pensi sempre che non possa succedere a te”. E conclude parlando di quello che prova lei: “Provo rabbia, paura, non riesco a smettere di piangere: devo scuotere la testa per smettere di vedere lo sguardo di quella donna. E voglio dire a tutte le mamme di stare attente, di non distrarsi neanche per un secondo, di non lasciare mai i propri bimbi. È un’esperienza orribile: nessuno merita di perdere il proprio figlio”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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