Sorge nei pressi delle città di San Diego e Tijuana il mega tunnel che veniva utilizzato dalle bande dei narcos per trasportare da un Paese all’altro tonnellate di droga. Il passaggio sotterraneo che collega Messico e Stati Uniti è lungo 500 metri, alto un metro e 20 e largo novanta centimetri ed è fornito di tanto di rotaie, impianto d’illuminazione e condotti d’aerazione, è stato scoperto a fine ottobre. Secondo gli espetti, si tratta di una struttura talmente sofisticata che potrebbe essere stata progettata e costruita da professionisti, ingegneri e architetti. Ma il tunnel non sarebbe stato utilizzato solo per il traffico di droga, anche per favorire il passaggio di immigrati clandestini. Per quel che riguarda l’ingresso in Messico, una botola è stata rinvenuta all’interno di un edificio a soli 80 metri dal confine. Qui sono stati rinvenuti 8 tonnellate di marijuana e 150 Kg di cocaina. Stando a quanto sostengono l’Agenzia americana per l’Immigrazione e la dogana, si tratta della prima volta che in questo tipo di tunnel viene scoperta della droga. Le forze dell’ordine, nel frattempo, hanno individuato ed arrestato tre presunti responsabili che ora rischiano di trovarsi a scontare dai 10 anni di reclusione all’ergastolo.
Tutti gli articoli con tag 2013 1 11
Messico-Usa andata e ritorno: scoperto maxi tunnel alla frontiera
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Non è morto! Il killer di Los Angeles è ferito in modo grave
Le prime notizie, riportate da diverse fonti tra cui anche Los Angeles Times e Nbc News, avevano riferito che il killer dell’aeroporto internazionale di Los Angeles, in California, aveva trovato la morte dopo aver aperto il fuoco con un fucile automatico uccidendo un agente della sicurezza. Invece il 23enne Paul Ciancia non è stato ucciso nello scontro a fuoco con gli agenti della sicurezza. L’uomo si trova comunque in condizioni critiche, stando a quanto riporta lo stesso Los Angeles Times.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Due squadre per un giocatore: Juve e Inter vogliono Silva
Tra le fila dell’Udinese risplende di luce propria il difensore brasiliano Gabriel Silva. E quando un giocatore si fa notare, i grandi club si attivano. Dal Sudamerica già arrivano le prime notizie secondo le quali sia Inter che Juventus si sarebbero già attivate per portare a casa il giovane campione del Campionato Sudamericano Under 20, al quale ha partecipato da titolare. E se per l’Udinese, brava a scovare giocatori sconosciuti per poi rivenderli a cifre vantaggiose, potrebbe rivelarsi un affare, lo stesso dicasi per il club brasiliano Palmeiras, nel quale Silva è cresciuto e che otterrebbe una somma dall’operazione.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Resta sempre lei “la Top”: Gisele in passerella a San Paolo
33 anni e due figli e non li dimostra, anzi, resta la modella più pagata del mondo e la sua presenza eclissa le sue compagne di sfilata. Lei è Giselle Bundchen, tornata in Brasile, suo Paese d’origine, dopo due anni di assena in occasione della settimana della moda di San Paolo. La top model ha solcato la passerella per presentare la collezione del brand brasiliano Colcci.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Ognuno pensi ai propri defunti: rissa in cimitero nel Napoletano
Come spiega il Mattino, a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, oggi il cimitero si è trasformato in un ring dove due famiglie rom, incuranti delle migliaia di persone presenti al camposanto per ricordare i loro cari e della sacralità del cuore, hanno dato il via a una rissa, che solo gli agenti del locale commissariato di polizia sono riusciti a sedare. La mattinata era scorsa in maniera tranquilla, poi però una coppia entra nella zona del suffragio per raggiungere la tomba del proprio caro e qui trova un altro familiare che sta ponendo un fiore sulla stessa tomba. La cosa non è ben accetta. “Tu non devi venire a trovare mio padre, vattene”. E subito la lite, prima a parole e poi a calci e pugni. Attorno, gente terrorizzata che fa scattare l’allarme. “Si sono azzuffati proprio davanti a me – dice una donna – all’inizio non credevo che arrivassero a tanto, visto anche il giorno, ma poi la situazione è degenerata”. Con l’aiuto della polizia e dei carabinieri, le famiglie sono state ”gentilmente” invitate a lasciare il cimitero.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Eclissi di Sole domenica, ma dall’Italia sarà difficile ammirarla
Non da tutta Italia sarà possibile godere dell’eclissi solare che avrà luogo domenica 3 novembre: l’evento astronomico, che si prospetta come uno dei più spettacolari dell’anno, sarà infatti pienamente visibile solo in nord America e in Africa centrale mentre verrà coinvolto molto marginalmente solo il sud del nostro Paese. Qui, sarà possibile assistere alla copertura di una porzione molto piccola del Sole. In particolar modo, il massimo del fenomeno si registrerà attorno alle 14.10 in Sardegna e alle 14.20 nel meridione, a Palermo il primo contatto sarà alle ore 13,50, il massimo alle ore 14.18. Stessa sorte ben buona parte dell’Europa, dove l’eclissi sarà visibile solo nella Penisola Iberica. Questo a causa della particolare posizione di Sole, Terra e Luna che offriranno agli sguardi una eclissi ibrida, vale a dire sia totale che anulare a seconda delle zone da cui si osserverà. L’eclissi inizierà infatti come anulare nell’oceano Atlantico occidentale per diventare totale nell’Atlantico centrale. Per osservarla nella sua totalità bisognerebbe trovarsi in una stretta striscia di terra, larga appena pochi chilometri, che attraversa diversi stati dell’Africa Centrale.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Pippo Civati: “Superare il sistema delle tessere”
Continua la campagna elettorare dei candidati alla segreteria del Partito Democratico e Pippo Civati, durante un incontro ad Ascoli Piceno durante il quale è stato registrato un boom di presenze, ha dichiarato che “E’ ora di superare il sistema delle tessere. E’ una storia indecorosa che mi ricorda le tessere telefoniche prepagate”. Durante l’incontro, che per la notevole partecipazione di pubblico è stato spostato da una sala conferenze al vicino Palazzo dei Capitani, il dem ha anche sottolineato come “Il Pd deve compiere una battaglia tra le idee e non un conflitto tra persone”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La morte di Mez. Parla Guede: “Io non sono un bugiardo”
Rudy Guede rompe il silenzio e scrive una lettera dal carcere di Viterbo, dove sconta una pena di 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher. Nella missiva, di cui si parlerà nel corso della trasmissione Quarto Grado, si legge: “Io sarei un bugiardo, questo dicono i giudici, ma allora la verità qual è?” E prosegue: “Gli stessi giudici che non mi hanno voluto credere dicono che io non ho ucciso Meredith, non ho rubato e non ho fatto nessuna simulazione. Voglio evidenziare che chi ha commesso questo terribile fatto è ancora in libertà, che ad oggi purtroppo la verità non è stata ancora raggiunta e che mai si troverà, se si continuerà a sentire gente come Mario Alessi ed altri come lui”. Ancora Guede scrive: “In questi ultimi giorni non ho fatto altro che sentire una distorta interpretazione dei fatti che riguardano la vicenda di Perugia, ma soprattutto una deformazione della mia persona e del mio carattere”. E continua: “Mi sono sempre sforzato di dire quello che in quella tragica sera ho visto e sentito senza calunniare nessuno e senza accusare innocenti. La verità la deve cercare la giustizia e non io, non ci sarà però verità per Meredith finchè si parlerà di violenza sessuale, reato che non ho mai commesso e che i medici legali escludono”. E conclude: “Questa è una vicenda di dolore chi ne parla non deve mai dimenticarselo”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Lou Reed, principe e combattente. La lettera di Laurie Anderson
E’ morto la settimana scorsa, a 71 anni, il rocker Lou Reed, a causa a delle complicazioni a seguito del trapianto di fegato effettuato dal dottor Charles Miller, come lo stesso medico ha dichiarato. Ora la moglie, Laurie Anderson, ha raccontato in un necrologio sull’East Hapton Star le circostanze della morte del marito. l’ha fatto con una lettera aperta, indirizzata ai vicini di casa ad Amagansett, East Hampton, vicino New York, la decisione del musicista di voler morire a casa, trascorrendo serenamente gli ultimi giorni.
Ai nostri vicini: che splendido autunno! Tutto splende d’oro e c’è una luce morbida incredibile. L’acqua ci circonda. Io e Lou abbiamo passato molto tempo qui negli anni passati, e anche se siamo persone di città questa è la nostra città spirituale.
La settimana scorsa ho promesso a Lou di portarlo fuori dall’ospedale e venire a casa nostra a Springs. E ce l’abbiamo fatta! Lou era un maestro di Tai Chi e ha passato gli ultimi giorni felice ed emozionato della bellezza, il potere e la morbidezza della natura.
E’ morto Domenica mattina guardando gli alberi ed eseguendo la famosa forma 21 del Tai Chi, con le sue mani da musicista che si muovevano nell’aria. Lou è stato un principe e un combattente e so che le sue canzoni sul dolore e la bellezza del mondo riempieranno molte persone con la gioia incredibile che lui provava per la vita. Lunga vita alla bellezza che arriva dall’alto verso di noi e ci attraversa.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Sequestrate nel Torinese bottiglie di sambuca colorata
I carabinieri del nucleo antisofisticazione di Torino hanno provveduto a sequestrare alcune confezioni di sambuca che era stata colorata in varie tonalità. Le bottiglie erano in vendita in un supermercato nella provincia del capoluogo piemontese. Il sequestro è avvenuto per mancato rispetto dei regolamenti comunitari. Secondo l’accusa, quel liquore dev’essere necessariamente incolore, anche se fuori dall’Unione Europea ne circolano milioni di confezioni. E’ stato aperto, dalla procura, un fascicolo per frode in commercio contro ignoti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Il giorno dei morti: in Messico niente crisantemi, si fa festa
Ieri Halloween, oggi Ognissanti, domani il giorno dei morti. Le celebrazioni proseguono e la comunità internazionale cattolica si prepara, il 2 ottobre, a ricordare i propri cari che non ci sono più. E se in Italia ci rechiamo con aria triste in cimitero, reggendo una pianta di crisantemo o con dei santini da appendere alle lapidi, in Messico l’usanza di ricordare chi ci ha lasciato assume un aspetto diverso. Questo dipende anche dalla commistione dei riti pre ispanici e quelli cattolici. Prima dell’arrivo degli europei, i morti, considerati i protettori dei vivi, venivano festeggiati al termine della stagione delle piogge e le comunità indigene preparavano offerte per assicurarsi buoni raccolti e fertilità. Con l’arrivo degli spagnoli, i morti venivano ricordati con la recita delle preghiere, che li avrebbero raggiunti nell’aldilà. Quando il cattolicesimo venne imposto agli autoctoni, essi lo reinterpretarono a modo loro e così ebbe origine l’attuale Día de los Muertos, diviso in due giorni. Oggi, 1 novembre, è dedicato ai bambini, mentre la giornata di domani verrà dedicata agli adulti. In Messico non ci sono solo preghiere, ma si organizza una vera e propria festa durante la quale pregare per le anime dei loro cari, con altarini dove appaiono le loro foto accanto alle quali vengono offerti i loro cibi preferiti. La tradizione popolare, inoltre, prevede che imorti possano tornare in visita sulla Terra un giorno all’anno e, in quest’occasione, ricevono in dono fiori, cibi particolari, candele e incenso. E visto che è una “riunione”, si tratta di un’occasione di pace e serenità che dev’essere festeggiata. Anche per questo, quando la festa continua in cimitero, non mancano le bottiglie di birra per accompagnare i banchetti tra le lapidi. Un giorno da trascorrere in allegria e immersi nei colori.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Là dove il tempo non scorre dal ’56: il cottage maledetto
Il tempo si è fermato al 1956 al Crooked Cottage, il cottage maledetto. Da quell’anno, nessuno è più entrato nella fattoria che sorge non troppo lontano da Londra. E’ stato l’esploratore urbano Toby Batchelor a scoprire l’edificio abbandonato dove nessuna mano umana ha toccato nulla da allora. L’esploratore ha dischiarato che nel suo campo ”non può capitarti niente di meglio. Non si tratta solo di un edificio in rovina ma di una storia raccontata da vecchie fotografie e oggetti di uso comune”. Come tutti i luoghi abbandonati, che il tempo ammanta di mistero, anche sul cottage si racconta una leggenda. Alla morte del propietario, avvenuta all’interno, la moglie malata rimase sola. Nello stesso anno la donna venne portata in ospedale e non fece più ritorno al focolare. Da allora, nulla è cambiato all’interno della fattoria.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Due morti ad Atene: sparatoria durante un raduno di Alba Dorata
Sangue oggi ad Atene, nel quartiere Neo Eraklio, dove si stava svolgendo un raduno del movimento di estrema destra greco. Una sparatoria ha avuto luogo, secondo quanto riferito dalla tv privata Skai, davanti a una sede del partito filo-nazista Alba Dorata dove sono sopraggiunti due uomini in sella a una moto di grossa cilindrata. passeggero, che imbracciava un fucile mitragliatore tipo Kalashnikov, è sceso ed ha aperto il fuoco contro il gruppo uccidendo due giovani, di 20 e 23 anni, militanti del partito. Un terzo ferito vessa in condizioni gravi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Sparatoria all’aeroporto di Los Angeles: morti un agente e l’aggressore
Sparatoria al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Los Angeles oggi alle 9.30, le 17.30 ora italiana, a seguito della quale un agente della sicurezza Tsa (Transporty Security Administration) e’ morto. Prima di essere raggiunto da un proiettile, la vittima è riuscita a colpire a sua volta in maniera letale il suo aggressore. A seguito dell’accaduto, la Federal Aviation Administration (Faa) ha sospeso tutti i voli all’aeroporto di Loa Angeles e dopo circa un’ora sono ripresi atterraggi mentre resta in vigore divieto di decollo.
L’uomo, armato di fucile, era arrivato cercando la sua vittima, un agente della sicurezza dell’aeroporto. Ci sono altri due feriti certi ma alcune fonti riferiscono di diverse persone colpite. Il presidente Usa Barack Obama è stato informato e sta seguendo la vicenda. Leon Saryan, presente al momento dell’accaduto, ha raccontato all’Abc News Radio di aver visto un uomo, “abbastanza giovane” vestito di blu scuro, forse nero e con un fucile in mano, camminare attraverso il Terminal 3. L’uomo si è avvicinato e gli ha chiesto “Sei della TSA?” “Ho fatto cenno di no con la testa e lui è passato oltre, ero paralizzato”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Città di 3500 anni fa riportata alla luce in provincia di Udine
A Terzo d’Aquileia, in provincia di Udine, in località Ca’ Baredi, è stato riportato alla luce un abitato protostorico, risalente a 3200-3500 anni fa circa, esteso oltre 10 ettari, con una serie di focolari per attività domestiche e artigianali ad opera della prima campagna di scavi nell’area organizzata dall’Università di Udine e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia. L’insediamento ritrovato è lambito da un antico alveo del fiume Torre, forse già in parte prosciugato ai tempi in cui fiorì il villaggio, nella successiva età del bronzo media e tarda (XV – XII secolo a.C. circa). Come riporta il Messaggero:
Gli imponenti focolari, concentrati in zone determinate, indicano un assetto organizzato delle attività comunitarie e una specializzazione funzionale degli spazi. Riferibili a varie tipologie e tecniche costruttive, i focolari erano utilizzati in attività di preparazione e cottura del cibo, e per pratiche artigianali di lavorazione e trasformazione di materie prime a conduzione domestica, come l’industria delle pelli, dell’osso, del corno e forse del metallo. I sistemi di delimitazione delle aree di attività, con canalette e muretti, costituiscono ulteriori indizi di una pianificazione regolare dell’insediamento. L’abitato riportato alla luce dagli archeologi dell’Università di Udine era parte di un ampio ambito culturale comprendente una serie di insediamenti collocati a distanze regolari nell’area pericostiera del Friuli Venezia Giulia, dall’Aquileiese al Pordenonese. Questi villaggi erano dei nodi importanti di scambio, in particolare del metallo, tra le regioni alpine orientali e transalpine da una parte e l’Italia padano-veneta dall’altra, i cui centri erano compresi in uno dei più importanti ambiti culturali dell’età del bronzo italiana, quello delle Terramare. Fino a oggi, l’alta antichità della presenza umana nella zona in cui sarebbe sorta Aquileia era suggerita da manufatti di rame e bronzo di età protostorica, i più antichi dei quali risalgono all’età del rame (III millennio a.C. circa). Alcuni limitati saggi di scavo degli ultimi decenni del ’900 avevano inoltre segnalato la presenza di un insediamento corredato da strutture lignee, forse cinto da una palizzata, nell’ambiente umido intorno a quello che in età romana sarebbe stato il Canale Anfora, in un’area dove, sin dalla preistoria, convergevano percorsi utilizzati per lo scambio a lunga distanza e si smistavano materie prime e prodotti finiti.
Luigi Fozzati, Soprintendente per i Beni Archeologici del Fvg, ha sottolineato: “La campagna di scavo 2013 è il primo progetto di studio sulla preistoria e protostoria dell’area aquileiese, finalizzato alla ricostruzione della dinamica insediativa. In altre parole, Aquileia prima di Aquileia. L’altra Aquileia che sta emergendo sarà così oggetto di uno specifico programma di ricerca promosso dalla Soprintendenza e dall’Università di Udine”. Mentre la professoressa Borgna,docente di Archeologia egea del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Ateneo friulano e coordinatrice delle ricerche, spiega: “Questi primi scavi, condotti anche grazie all’accoglienza dell’amministrazione comunale di Terzo, hanno portato a una consistente raccolta di dati e a una lettura significativa del profilo del paesaggio antico della zona e hanno consentito la messa a punto della collaborazione tra Soprintendenza e Università”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Cancellieri-Ligresti: parla il procuratore capo di Torino
E’ il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, a prendere la parola in difesa del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, riguardo le telefonate intercettate con la famiglia Ligresti. Il procuratore, intervenendo a SkyTg24, ha spiegato che gli arresti domiciliari a Giulia Ligresti “sono stati concessi esclusivamente sulla base di due fatti concreti, obiettivi, provati: le condizioni di salute assolutamente incompatibili con il carcere (come una perizia di un qualificato professionista ha certificato) e la richiesta di patteggiamento intervenuta ben prima che ci fossero le telefonate dii cui le cronache di queste giorni sono piene”. “Assolutamente nient’altro, questo e soltanto questo”. E aggiunge: “Sarebbe arbitraria, sarebbe infondata qualunque ipotesi di circostanze esterne che in qualche modo abbiano influito sulle decisioni dell’autorità giudiziaria. Abbiamo agito, come sempre, in base alla legge e gli atti processuali sono lì a dimostrarlo”. Lo stesso concetto era stato esposto in una nota anche dalla procura di Torino. I domiciliari a Giulia Ligresti sono stati concessi per una serie di “circostanze obiettive” e “sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura”. Caselli sottolinea, in particolare, che “tutte le risultanze del fascicolo (ormai pubbliche e riscontrabili: documenti, acquisizioni processuali, atti d’indagine e accertamenti peritali) testimoniano in modo univoco e incontrovertibile che la concessione degli arresti domiciliari è avvenuta esclusivamente in base alla convergenza di decisive circostanze obiettive: le condizioni di salute verificate con consulenza medico-legale e l’intervenuta richiesta di ‘patteggiamento’ da parte dell’ imputata, risalente al 2 agosto e perciò di molto antecedente le conversazioni telefoniche oggetto delle notizie”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Svaligiato il van dei Negrita, il concerto di domani a Lecce è a rischio
Giovedì si erano esibiti a Cagliari e domani, sabato 2 novembre, sarebbero dovuti salire sul palco di Lecce, ma durante il trasferimento degli sconosciuti hanno saccheggiato il furgone usato per il trasporto delle valige con gli effetti personali e degli hard disc con le basi musicali. L’episodio occorso ai Negrita è stato denunciato nel pomeriggio di oggi al commissariato di polizia di Ostia. Il tecnico incaricato del trasporto che aveva ritirato le valigie all’aeroporto di Fiumicino, ha dichiarato di essersi assentato pochi minuti all’ora di pranzo intorno alle ore 13,00 mentre il van era parcheggiato sul lungomare della Salute. Al suo ritorno, l’uomo ha trovato il portellone del van scassinato e le valigie che erano state portate via. Ora i componenti della band, sperano di riuscire in ogni modo a fare il concerto domani a Lecce, al Teatro Politeama Greco, e a portare a termine quella che ora sta diventando una corsa contro il tempo per recuperare le basi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Sparatoria a Los Angeles: evacuato l’aeroporto. Almeno tre feriti
Sono state la Cnn e la Cbs a rendere noto che si è provveduto ad evacuare l’aeroporto internazionale di Los Angeles, in California, in seguito a una sparatoria. L’assalto avrebbe avuto luogo al Termina 3: qui un uomo, armato di un potente fucile, avrebbe aperto il fuoco. La polizia è in seguito riuscita a fermarlo.
Secondo quanto riportano i media, almeno tre persone, tra le quali un agente federale, sarebbero rimaste ferite durante la sparatoria. Al momento non è chiaro se in maniera grave o meno. Testimoni riportano di una ressa creatasi dopo gli spari, che hanno creato il panico e spinto molti presenti a uscire sulla pista. Altri viaggiatori si sono invece riparati sotto le sedie. E’ Cbs News a riferire che anche l’uomo che ha aperto il fuoco sarebbe stato colpito. Uno dei presenti, ha riferito che gli agenti della sicurezza sono entrati nel Terminal urlando che c’era un uomo armato e esortando tutti a mettersi al riparo. ”Si sono sentiti una serie di spari e tutti si sono buttati per terra”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Da Lolita a Papi girl? I fiumi di parole sulle baby-prostitute dei Parioli
C’è già chi impugna una penna o meglio ha già iniziato a battere sulla tastiera per raccontare come le baby-prostitute dei Parioli siano frutto di un modello deviato che ci deriva dalla società delle Papi girl e di modelli femminili sbagliati prodotti a uso e consumo del pubblico televisivo. Da Non è la Rai alla Cyrus che da ragazza acqua e sapone si è trasformata in modello provocante capace di creare un business sulle sue provocazioni. In realtà il fenomeno è molto più ancestrale e non per questo meno aberrante… ma smettiamola di voler dare una connotazione 2.0 a quello che purtroppo è solo una realtà che c’è sempre stata. Bisogna combatterla, ora si hanno più mezzi per farlo, dalle intercettazioni telefoniche ai social network, capire chi si utilizza la rete come una trappola per “pescare” lolite desiderose di essere notate. Sì, perché a 15 anni si ha voglia di crescere e di farlo in fretta, perché a 15 anni si ha quel gusto di stupire, di essere sopra le righe e per questo si può cadere vittima di chi sfrutta le debolezze dell’adolescenza a scopo di lucro e compie uno dei reati peggiori che possano esistere: lo sfruttamento della prostituzione minorile. La prostituzione rende schiavi e le due ragazzine lo erano. Emarginate dalle esperienze adolescenziali e gettate in uno squallido mondo di bassezze umane.
«Il mio amico ha apprezzato molto la tua amichetta. Vi voleva invitare in barca a Ponza, ma per il week end siamo già in 15». Questo è uno dei “famosi” sms dal commercialista Riccardo Sbarra — arrestato nell’operazione «Ninfa» con altre quattro persone — a una delle due baby squillo dei Parioli che aveva da poco lasciato un cliente e poi aggiungeva «Tu mi piaci, hai amichette giovani e io adoro le lolitine», scriveva ancora il professionista solo pochi giorni prima di finire in manette, oppure, con un altro sms a una delle giovanissime prostitute: «Venite a casa mia e ci restate, se volete».
Parlare di “Lolite” è già voler dare una dimensione romanzata, intellettuale e in fondo far veicolare un immagine distorta di quello che è accaduto a due ragazzine vittime di un meccanismo perverso che non erano neppure in grado di dominare o a cui non sapevano ribellarsi. Non chiamiamole quindi “Lolite”, non cerchiamo attraverso un termine di risvegliare il mito di Nabokov su una storia che non è scritta su una pagina, ma che sarà una ferita profonda che quelle ragazze che si porteranno per sempre dentro la loro testa, quegli orridi ricordi, quei maledetti soldi e quell’adolescenza negata.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Tutti pazzi per Halloween: alla zucca non resistono neanche i calciatori!
E’ stata la moglie di Antonio Cassano, Carolina Marcialis, a postare in Twitter le foto della festa di Halloween trascorsa a casa del numero 99 del Parma. Tra gli invitati, anche Aleandro Rosi. FantAntonio appare sorridente con il suo vestito… da zucca con tanto di cappello arancio in testa.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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L’omicidio di Joele Leotta: l’udienza preliminare rinviata a lunedì
Un inconveniente tecnico ha obbligato a rimandare a lunedì l’udienza preliminare dei quattro lituani accusati dell’omicidio di Joele Leotta. I quattro, che avrebbero massacrato il 19enne lecchese fino a ucciderlo nella sua camera a Maidstone, nel Kent, dove si era recentemente trasferito per lavorare, sarebbero dovuti comparire oggi via videolink di fronte alla locale Magistrates Court. Nel frattempo, l’autopsia ha confermato che Joele è morto a causa delle gravi ferite riportate alla testa durante il pestaggio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Dario Fo vs Vaticano: se ne continua a parlare…
Padre Federico Lombardi, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri da Dario Fo riguardo il reading che intendeva organizzare all’Auditorium Conciliazione di Roma, prende la parola e dice: “Dopo queste uscite mediatiche, che cercano di mettere in mezzo Vaticano e Papa in modo non corretto e forse strumentale, penso proprio che sia meglio che lo spettacolo non si faccia all’Auditorium”. Il direttore della Salal Stampa della Santa Sede spiega quindi che nessuno ne era a conoscenza: “In realtà nessuna autorità vaticana ne sapeva nulla, né alla Presidenza dell’Apsa, proprietaria dell’Auditorium, né in Segreteria di Stato, né ai Consigli della Cultura o delle Comunicazioni Sociali”. Il premio Nobel aveva invece dichiarato che il Vaticano non avrebbe autorizzato la messa in scena all’Auditorium del suo spettacolo, ideato su un testo di Franca Rame, il testo scritto dall’attrice e intitolato “In fuga dal Senato”. Anche Valerio Toniolo, amministratore delegato dell’Auditorium, è intervenuto sulla vicenda: “Come fa Dario Fo a dire che il suo spettacolo è stato censurato? Lui stesso dice che in passato è stato ospite dell’Auditorium. In realtà lo spettacolo non è stato annullato perché non era mai stata data una conferma, e questo rientra nelle libere scelte di programmazione del nostro teatro”. E aggiunge: “Stavamo decidendo quali attività svolgere e non è stata data una conferma sulla spettacolo di Dario Fo perché le nostre scelte di programmazione erano altre. Noi non abbiamo mai censurato nessuno nel nostro teatro. Ma visti i problemi che fa, se si vuole fare una provocazione, allora siamo ben contenti che lo spettacolo non si faccia all’Auditorium”. A questo punto Toniolo parla di un comportamento dell’attore “pretestuoso e scorretto”, addirittura “violento” e sottolinea: “Lui stesso dice che è venuto altre volte: quindi come fa a dire che ora viene censurato? Dov’è la censura? Il teatro ha il diritto e la possibilità di stabilire il proprio calendario in base alla propria attività artistica, nel modo che ritiene migliore. Questa è la base della programmazione. Non abbiamo fatto torto a nessuno”. In particolare, a proposito dello spettacolo su Franca Rame “non è stata confermata alcuna opzione”: insomma, “non è vero che prima sia stato detto sì e poi no”. Toniolo prosegue quindi dicendo che se Fo “si comporta in questo modo siamo ben lieti di non ospitare lo spettacolo”. Del resto la struttura può ospitare”250mila spettatori l’anno” e rappresenta una una realtà “vitale e importante.” In seguito alle dichiarazioni rilasciate, Dario Fo ha ribattuto affermando che dire “Io non sapevo niente, non c’ero e se c’ero dormivo. Buttano il sasso e poi nascondono la mano”. Il premio Nobel spiega di aver saputo del no allo spettacolo ”dall’organizzatore del teatro, che era disperato, anche perche’ come dicono anche loro, eravamo già andati là con Mistero Buffo”. E ribadisce ironico: ”Hanno solo mosso ancora di più la curiosità della gente. Abbiamo sospeso tutta la pubblicità, perché basta scrivere su una locandina ‘lo spettacolo rifiutato dal Vaticano’ per avere la fila”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Ma quale pancia piena? La Roma ha fame, soprattutto dopo la cena soft
Era annunciata la cena all’Olimpico per festeggiare le 10 vittorie consecutive da parte della Roma di Garcia… e la cena c’è stata, ma davvero molto soft! Pasta al pomodoro, petto di pollo ai ferri e verdure in quantità. Chi l’ha detto che i giallorossi hanno la pancia piena? La Roma non è sazia!
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Double Trouble e Triple Trouble: i due cuccioli clonati
La newyorkese Danielle Tarantola ha speso 73mila euro ed ha viaggiato fino alla Corea del Sud per realizzare il suo sogno: clonare Trouble, il cagnolino della sua infanzia ora deceduto. E non solo un’unica volta: ora al posto dell’originale ci sono Double Trouble e Triple Trouble e entrambi ricevono la stessa dose di attenzioni che aveva il loro predecessore. La donna, in occasione del lancio della clonazione animale, di cui è testimonial, anche in Gran Bretagna, ha spiegato che si tratta di “un sogno diventato realtà”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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A Monteverde, la Madonnina con le guance arrossate
Nuovo giallo per la Madonnina della Chiesa di Santa Giuliana Falconieri, a Roma, alla quale ora si sono arrossate le guance. La statua, che si trova nel cuore di Monteverde Vecchio, lo scorso ottobre era passata dal bianco al rosa e aveva mostrato una striscia illuminata per tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Nessun miracolo però: Vigili del Fuoco e Carabinieri, eseguiti i dovuti accertamenti, avevano attribuito l’evento al contrasto di luci tra i lampioni della piazza e il blu dell’aureola. Visto il clamore che era stato suscitato, la Madoninnina è rimasta al buio per qualche giorno e solo nei giorni scorsi le suore hanno riacceso l’illuminazione, comunicando che è stata cambiata e ora viene utilizzato un faretto dal basso. Sono le stesse religiose che provano ora a dare un senso al nuovo fenomeno: potrebbe essere determinato dal riflesso del sole combinato con il colore rosa della Chiesa. Al riguardo, ora si procederà ad ulteriori verifiche. Alcune persone presenti sul posto, e residenti nel quartiere romano, hanno inoltre ricordato che, durante l’estate, si sono verificati atti vandalici ai danni di alcune chiese di Monteverde: sono stati imbrattati di vernice lo stendardo della Basilica di San Pancrazio e la Madonnina della chiesa di piazza Ottavilla.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Kakà e le presunte irregolarità: guai con il fisco in vista?
E’ Libero a riportare la notizia che Ricardo Kakà avrebbe dei guai con il fisco, dopo che la Procura di Milano gli ha contestato una possibile elusione fiscale per gli anni 2008 e 2009. Al momento, per essere precisi, l’Agenzia delle Entrate è al lavoro per accertare le operazioni di una società che gestiva le entrate del brasiliano. Da parte sua, comunque, il rossonero avrebbe già chiuso un accordo col Fisco sul piano amministrativo. Quello su cui indagherà la Procura è l’eventuale aspetto penale della vicenda. Stando a quanto viene riportato, l’accusa è di aver pagato, a causa di una presunta irregolarità di chi gestiva i conti di Kakà, un’aliquota più bassa rispetto a quella prevista dalla legge in quegli anni. Le cifre contestate si aggirerebbero attorno ai 2 milioni di euro.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Terrore a Manhattan, crolla un’impalcatura: 3 feriti
Paura a Manhattan, dove il forte vento che sta sferzando New York ha fatto crollare un’impalcatura, provocando almeno tre feriti. L’incidente è avvenuto sulla West Side, all’altezza della quarantesima strada e della settima Avenue, non lontano da Times Square.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La Feltrinelli e la donna del mistero
Che si tratti di grandi città o di piccoli centri, in Italia non è insolito imbattersi in qualche personaggio stravagante o particolare. A Padova, il suo “personaggio personale” ce l’ha anche la libreria Feltrinelli. Ogni pomeriggio una donna anziana, con la testa in un’aureola di capelli bianchi e indossando abiti semplici ma puliti e curati, con i suoi modi garbati varca le soglie del negozio alla stessa ora e sfoglia qualche raccolta di poesie, ogni tanto guarda i classici e altre volte si concentra sulle filastrocche per bambini. Dopo di che raggiunge un divanetto, si mette comoda e si regala una dormita di un’ora o un’ora e mezzo, durante la quale spesso russa. Lo fa ormai da dieci anni e nessuno gli ha mai chiesto chi sia. Da Feltrinelli, dice senza troppa meraviglia il direttore Carlo Galuppo, vige la democrazia. “È una buona signora, non dà fastidio a nessuno: si mette in un angolo appartato, su una poltrona al piano terra, vicino alle scale”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Uccide la sorella disabile e si getta dalla finestra, tragedia a Palermo!
Francesco Puccio ha prima ucciso la sorella disabile, Giuseppina di 62 anni, e poi si è suicidato lanciandosi dal balcone della sua abitazione al sesto piano. La sorella sarebbe stata accoltellata. La donna è stata trovata legata a una sedia e con un sacchetto di plastica in testa. Ci sarebbe anche una lettera scritta dalla sorella in cui scagiona il fratello: “Avevo voglia di morire, mio fratello non c’entra niente”. L’uomo da anni viveva con la sorella in via Albricci, nel quartiere Sperone di Palemo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Italia chiama Osvaldo? C’è chi lo vorrebbe già a gennaio
L’Inter mira al terzo posto in questa stagione e poco importa il cambio ai vertici societari: tra le due gestioni c’è continuità e Mazzarri può proseguire con i suoi progetti per quel che riguarda il mercato. L’allenatore insiste sull’avere un nuovo centravanti, con Milito che ormai è focalizzato sul ritorno in Argentina e con Icardi e Palacio che non possono bastare a colmare un’intero reparto. Ci sarebbe anche Belfodil, ma ha bisogno di maturare e a gennaio potrebbe essere ceduto in prestito per lasciargli il tempo necessario. Mazzarri è tornato così a puntare su un suo vecchio chiodo: Osvaldo. Lo stesso che aveva già scelto come erede di Cavani se non si fosse interrotto il rapporto con il Napoli. L’italo-argentino ora al Southampton non sembra particolarmente soddisfatto e il tecnico livornese starebbe quindi tentando di convincere Thohir ad accontentarlo. Per l’ex giallorosso servono 15 milioni e gli inglesi non trattengono nessuno controvoglia: spazio di trattativa quindi c’è, considerato anche che i club dialogano già per un possibile passaggio di Mariga in Premier.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Nessuno mi può giudicare? Marina fuori dalla politica e Berlusconi ancora leader
Nessuno mi può giudicare? Su questo i dubbi ci assalgono, ma le uniche certezze sono da andare a ricercare in quelle parole che Silvio Berlusconi ha pronunciato in un’intervista rilasciata a Bruno Vespa: “Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del mio movimento”. Un Berlusconi rinato che attacca l’operato del Governo: “Non intendiamo arretrare sulla Legge di stabilità. E credo sia giusto che, sulla mia vicenda, sulle tasse, sull’economia, siano gli elettori a potere giudicare noi e i nostri avversari, che, andando avanti così, confermerebbero i loro connotati di ‘partito delle tasse e delle manette'”. e poi ha aggiunto “Abbiamo rispettato gli impegni presi con i nostri elettori nel febbraio scorso, quello sulla detassazione della prima casa che noi consideriamo ‘sacra’ e quello per un fisco meno oppressivo. Per questo non intendiamo arretrare sulla Legge di stabilità”. E’ “ancora necessario, in una forma o nell’altra, il mio impegno personale – dice ancora Berlusconi -. Nessuno può togliermi il diritto di restare alla guida del movimento che ho fondato, finché molti milioni di elettrici e di elettori lo vogliono. Sento il dovere di stare in prima linea”. Il presidente del Pdl assicura infatti che farà ancora campagna elettorale in prima persona alle prossime elezioni. “In caso di elezioni, sentirei il dovere di impegnarmi direttamente”.
Sull’ipotesi che i suoi figli scendano in politica, Berlusconi dice poi che Marina “sarebbe in grado di adempiere al meglio la missione” di candidato premier. “Tutti hanno constatato la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa con cui mi ha difeso. Ma non è la sua vocazione. Sono sicuro che nessuno dei miei figli si sente attratto dalla politica. Soprattutto da ‘questa’ politica”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Chi era il ragazzo di 18 anni morto nella notte di Halloween per una crisi d’asma?
Si chiamava Giulio Piva, 18 anni, e abitava a Bagnoli di Sopra, nel Padovano. Giulio era una promessa del calcio e giocava nella Juniores del Bagnoli 1967. La scorsa notte, a una festa di Halloween, a Bovolenta, dove festeggiava anche i suoi 18 anni, è stato colto da una crisi d’asma e non ce l’ha fatta. Questo il comunicato che ha postato sul sito del club dove militava il ragazzo: «Ragazzo splendido sempre con il sorriso, amante della compagnia dove i suoi migliori amici erano in squadra con lui. Per tutti noi un figlio cresciuto nella nostra società dove ha iniziato a tirare i primi calci fin da piccolino e fin da subito aveva fatto capire quanto forte era».
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Ma quale movida? Solo degrado a Trastevere, il cuore di Roma dilaniato
Ma quale movida? Ma quale quartiere caratteristico? Solo cibo, spesso e volentieri a basso costo e di pessima qualità, levate le poche eccezioni e tanto chiasso, frastuono e risse. Per i residenti la vita è impossibile e se provano solo a ribellarsi, come racconta il messaggero, ecco cosa accade:
Lorenzo Fedele abita a lungotevere Raffaello Sanzio da sei anni e più o meno da quando si è trasferito da sua madre, anziana e con problemi di salute, combatte la sua «inutile guerra» contro la movida incivile di Trastevere. Denunce a polizia e carabinieri, solleciti, querele, esposti per inquinamento ambientale al comune di Roma e all’Arpa Lazio contro un locale che spara musica a tutti decibel. Senza che nulla abbia mai cambiato le cose. Mercoledì sera alle 2.30, «svegliato di soprassalto dalle solite urla, dal rumore di vetri rotti a terra, da fischi e petardi», queste notti ha deciso di documentarle. E ha videoregistrato, cellulare alla mano, tre minuti di insulti e minacce contro l’inquilino di un palazzo che si era affacciato alla finestra reclamando semplicemente, vista l’ora, il diritto di poter dormire.
Ma vanno bene le cose in altre zone del quartiere? Sembra proprio di no, visto che ancora Il Messaggero denuncia:
Via del Politeama a quell’ora è stracolma di gente. Saranno almeno una ventina, sono tutti giovanissimi, escono da un locale molto noto in quella strada. Un ragazzo, visibilmente alticcio, alza gli occhi verso la finestra del palazzo, lancia una bottiglia in aria che vola a terra in mille pezzi. Il coro degli amici lo incita. «Scemo, – urla rivolgendosi all’inquilino affacciato alla finestra- cambia casa». Fischi, parolacce, scoppia pure qualche petardo. «Scendi che ti gonfio di botte, scendi se hai le palle. A deficente ti spacco la faccia» e giù ancora minacce, bestemmie, insulti.
Il giovane continua a sbraitare, poi dopo qualche minuto si avvicina un uomo, prova a calmarlo, il ragazzo bestemmiando se ne va. Ma ne è sicuro, non finisce lì. «Ecco questo è quello che noi residenti siamo costretti a vivere ogni notte», dice sconfortato il signor Fedele. «Questa non è movida, ma inciviltà. Io a casa mia sono un prigioniero, un ostaggio. Perché gli atti di vandalismo in questo quartiere sono davvero all’ordine del giorno. Di notte in Via del Politeama, come a piazza Trilussa e in molti vicoli del rione ci sono coppie di giovani ben vestiti che fanno sesso, ragazzi che collassano e vengono portati via in ambulanza, gente ubriaca che si stende in mezzo alla strada, cumuli di immondizia dei locali e del forno. L’unica cosa che non si vede mai sono le forze dell’ordine».
«Qui bisogna che tutti capiscano che il centro storico è abitato da persone vere, in carne e ossa, che la mattina si svegliano presto per andare a lavorare. È assurdo che si consenta di utilizzare amplificatori e percussioni fino a tarda sera, che si consenta tutto questo. Ho consegnato il video ai miei avvocati che oltre alle minacce, alle ingiurie, al getto pericoloso di cose ed al danneggiamento, sostengono che ci sia una vera e propria violenza privata perché quelle persone ci hanno costretto a rimanere in casa e a tollerare cori ingiuriosi sotto la minaccia di conseguenze fisiche. E non escludo di inviare queste immagini anche al Questore e al Prefetto. Non smetterò di denunciare quello che noi residenti siamo costretti a sopportare tutte le notti. Perché amo questa città e questo quartiere. Perché questo rione sta morendo, travolto da fiumi di alcol e droga. E non possiamo permetterlo».
E’ solo degrado, inquinamento acustico e ambientale e risse… dove sono le istituzioni? Tutte troppo impegnate a pedonalizzare i fori?
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Il parmigiano reggiano ucciso dalla burocrazia?
Brutti tempi per l’Italia, nonostante gli annunci entusiastici, e ancora peggiori per una delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese: il parmigiano reggiano. Sembra infatti che ora uno dei formaggi più famosi al mondo non abbia un magazzino. La notizia è riportata da Il Sole 24 Ore:
“«In base all’articolo 15 della legge regionale sulla tutela del territorio questo investimento non si può fare, lo riformuli utilizzando invece l’articolo 14 e fra sette-otto mesi ne riparliamo». È questa, in soldoni, la risposta che ha incassato poche settimane fa Dante Bigi della Nuova Castelli Spa, azienda alimentare reggiana. Un imprenditore che ha fretta di crescere (le vendite di formaggi sono cresciute del 20% quest’anno) ed è pronto a investire 30 milioni di euro nella sua terra, per costruire il più grande magazzino automatizzato al mondo di stagionatura del parmigiano reggiano. Trenta milioni che ha già rilanciato a 60, perché a fianco del Fort Knox delle forme vorrebbe costruire 20mila metri quadrati di nuovo stabilimento produttivo, visto che l’attuale scoppia e ha bisogno di raddoppiare (o quasi) capacità produttiva e occupazione”.
Così se da un lato c’è la Provincia, che si è opposta alla cementificazione industriale di un’area agricola in disuso, dall’altro c’è il sindaco che tenta la mediazione preoccupato dalla disoccupazione e dalla chiusura delle aziende:
“La Provincia ha infatti negato l’8 ottobre scorso il suo consenso alla variante comunale che avrebbe permesso di trasformare aree e ricoveri agricoli abbandonati in un parallelepipedo di 7.600 mq di base e 27 metri di altezza, dove 680mila forme di Dop avrebbero potuto invecchiare gestite da robot, sopperendo alla carenza di posti di stagionatura causata dal crollo delle scalere dopo il terremoto di 17 mesi fa ed eliminando con la tecnologia gli storici problemi di sicurezza legati allo spostamento di cilindri da 40 kg a decine di metri di altezza da terra. Una guerra tra legali di Provincia e Comune in punto di diritto, con il consorzio di tutela del parmigiano che sostiene il magazzino, ma la Coldiretti che lo avversa”.
Ma Bigi, spiega il Sole 24 ore, non ha certo otto mesi di tempo per aspettare la burocrazia:
“«I mercati non aspettano, io ho bisogno di spazi per produrre di più e in modo più efficiente e non so dove andare a stagionare le forme. Se qui, dove ho le radici, non posso crescere, me ne andrò a Modena o Parma: sono almeno una decina i sindaci che mi hanno chiamato offrendomi aree e autorizzazioni immediate», assicura”.
Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia, non coglie la minaccia:
“«Non è questione di lentezza burocratica, ma di muoversi rispettando le regole e in linea con le strategie dell’amministrazione. Quell’intervento non è di livello comunale e le procedure adottate fin qui non erano conformi, ma ciò che più conta è che non siamo ancora convinti di bontà e utilità di un investimento di quelle proporzioni. Perché finirà col danneggiare le piccole latterie che presidiano la tutela del territorio e del paesaggio, la tradizione artigianale, la tipicità di una Dop che rischia di essere mescolata con altri formaggi. Per qualche decina di posti di lavoro potrebbero esserne cancellati molti di più nella filiera agricola. Per non dire che siamo pieni di capannoni industriali dismessi»”.
Oreste Zurlini, sindaco di San Martino, lavora per trovare un dialogo tra le parti e intanto Bigi riflette:
“«In Inghilterra, Francia, Ungheria, dove ho altri siti, sono abituato ad essere aiutato dalle amministrazioni se si portano lavoro e ammodernamento. Qui no. E ho un’azienda – riflette Bigi – che chiuderà il bilancio con 25 milioni di utili da reinvestire e un team di soci pronti a cofinanziare il magazzino»”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Alitalia come la fatina dei soldi: ne dava a tutti… e ora è crisi nera!
L’Alitalia si è rivelata un pozzo senza fondo. Colaninno ha lasciato e Del Torchio ha fornito una prospettiva a tinte fosche: con prenotazione e vendite dei biglietti in calo, ha paventato il rischio che, a marzo 2014, la manovra da 500 milioni – di cui 300 di aumento di capitale e 200 di nuova finanza – possa non essere sufficiente. Dalle previsioni fatte, come riporta il Messaggero, tra cinque mesi ci potrebbe essere un fabbisogno ulteriore di 450 milioni. Questo se nel frattempo non verrà praticata una cura da cavallo. E rispetto a questo, più di un consigliere ha colto un allineamento del top manager con le posizioni di Parigi. In una riunione avvenuta ieri, Del Torchio avrebbe anticipato le linee generali del nuovo piano industriale anche se i dettagli potranno scaturire solo a valle della ricapitalizzazione: solo il 16 novembre scade infatti il termine per l’esercizio del diritto di opzione, poi potrebbero esserci altri 30 giorni di tempo per l’inoptato. Riporta il quotidiano, parlando dell’incontro di ieri:
In base alla delibera assembleare del 15 ottobre «l’apporto è inscindibile fino al corrispettivo complessivo di 240 milioni e scindibile da 240 fino all’importo massimo stabilito». Questo significa che in funzione di quanto arriverà nelle casse sarà possibile tarare gli interventi in termini di tagli e risparmi di costi. Peter Hartman e Bruno Matheu, i due rappresentanti francesi, sono stati ad ascoltare. La trimestrale è passata con numeri migliori rispetto al budget. Qualche ulteriore elemento di tensione verso la parte finale dell’ordine del giorno. Del Torchio aveva previsto un memorandum of understanding (mou) con British Petroleum per la fornitura di carburante. Con questa mossa, probabilmente intendeva diversificare il rischio, smarcandosi da Eni con cui Alitalia ha un debito di 150 milioni sui 240 milioni di scaduto. Ma su questa operazione ci sarebbe stata la contrarietà di Antonino Turicchi, l’ex capo della Cdp, che rappresenta Benetton. Di fronte alle sue riserve, Del Torchio ha rinviato la decisione al prossimo consiglio del 12 novembre.
Ma se questo è quanto detto ieri durante il consiglio, in mattinata erano state dettate le condizioni per proseguire la rotta comune anche se sembra che Air France sia intenzionata a sondare i soci medio-piccoli per rilevare le loro partecipazioni. Se dovessero salire nel capitale, potranno alzare il tiro imponendo un loro ulteriore giro di vite. Certo sono bel lontani i tempi in cui la compagnia di bandiera italiana una volta si godeva i suoi fasti e l’attuale situazione di guai che si trova ad affrontare non é certo imputabile, almeno non esclusivamente e non in primo luogo, alla crisi economica. A ripercorrere la storia di un’Alitalia pronta a spendere (e buttare) soldi è il Corriere, che ricorda come una volta eisisteva la “biglietteria speciale”: biglietti a costo zero per la prima classe staccati inizialmente per i Vip, poi anche per parenti a amici. “Quando nel 2004 Giancarlo Cimoli arrivò all’Alitalia per il suo certo non indimenticabile passaggio al timone della compagnia di bandiera scoprì che la «biglietteria speciale» aveva staccato in sette anni almeno quattromila di quegli specialissimi biglietti”. Una bella spesa, ma certo non l’unica per la compagnia, spolpata dalla politica alleata a gestioni scandalose e indifferenza dei sindacati. Tanto poi veniva utilizzata per rastrellare voti in vista delle elezioni… I soldi si spendevano, meglio, si buttavano.
Chiamato a officiare la sepoltura della vecchia compagnia di bandiera che aveva passato il marchio a Roberto Colaninno e ai «capitani coraggiosi che lo affiancavano», il commissario Augusto Fantozzi ebbe un ufficio nella gigantesca sede della Magliana, a venti chilometri da Fiumicino, che sarebbe stata troppo grande anche per la General Motors. L’avevano pagata 250 miliardi di lire (quando i miliardi erano miliardi) dopo aver venduto per 90 il palazzo dell’Eur. Una rimessa secca di 160 miliardi, con in più i costi faraonici di un complesso faraonico. Ma quella era solo una tessera del mosaico. Da lì Fantozzi scoprì che c’erano 60 (sessanta) sedi all’estero. Rimaste aperte per anni, nonostante gli scali coperti dalla compagnia italiana si fossero negli anni miseramente ridotti a una quindicina.
Sedi a Mumbai, Delhi, uffici a Hong Kong e poco importa se i voli italiani non arrivavano, si pagavano tranquillamente anche le stanze d’albergo. All’estero e anche in Italia. Perchè la compagnia anche anche pagato
per un anno intero seicento stanze negli hotel intorno a Malpensa destinate agli equipaggi che avrebbero dovuto fare base nello scalo varesino. Rimaste ovviamente vuote.
Per non parlare delle sponsorizzazioni. Tra queste appaiono quelle per concorsi ippici, marce podistiche di Ostia, stadi di pallavolo del varesotto, giornalino dell’Eur di Roma… Anche quando la crisi era ormai diventata nera, nerissima. E se non bastasse, a crisi già debordante, si pensò al doppio restiling della costosissima rivista di bordo Ulisse 2000, che vanta illustri collaborazioni da parte di importanti firme giornalistiche. Insomma, amavano il lustro e la bellezze all’Alitalia… ma riusciranno a rivedere un po’ di quell’antico splendore ora che la compagnia si sta drammaticamente schiantando contro questa crisi?
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/alitalia-come-la-fatina-dei-soldi-ne-dava-a-tutti-e-ora-e-crisi-nera/
Due fratelli di Rovigo tengono in ostaggio una donna: sono asserragliati
E’ da ieri pomeriggio che due fratelli Gianni e Giuseppe Lerin, di 54 e 49 anni, a Costa di Rovigo si sono asserragliati in casa minacciando di dar fuoco all’immobile. Con loro tengono in ostaggio anche una donna, la 37enne Marika Bovento. I carabinieri sono pronti a irrompere, ma il pm non ha ancora ordinato l’intervento. Tutto è iniziato attorno alle 17.30 di ieri quando Gianni Lerin ha preso un’ascia e l’ha scagliata contro il trattore dell’operaio che lavorava nei campi del vicino. Terreni che una volta erano di sua proprietà. Gianni Lerin doveva rispettare l’obbligo dei domiciliari per una condanna a giugno nel tribunale a Rovigo. Per questo i Carabinieri sono andati nella sua abitazione per arrestarlo. Ma Gianni, assieme al fratello e alla dipendente, si è barricato in casa minacciando di dar fuoco a tutto. A nulla è servita una notte di trattative, con la presenza di un negoziatore di Verona.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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500mila lire a fusto… questa era la tariffa del clan dei Casalesi
Le ecomafie per smaltire un fusto di rifiuti “pericolosi” chiedevano fino a 500mila lire. Questo era il business del clan dei Casalesi che naturalmente adottava tariffe diverse secondo il contenuto che era necessario “smaltire”. Lo rivelò nel 1997, nell’audizione resa alla Commissione di inchiesta sui rifiuti, il boss pentito Carmine Schiavone Per smaltire i fusti occorreva un’attrezzatura speciale, disse Schiavone, e i costi per un’operazione regolare sarebbero stati di due milioni e mezzo a fusto.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Questione di modulo: Juve pronta a salutare Quagliarella, chi arriva?
Basterebbero 7/8 milioni alla Juve per lasciar partire Fabio Quagliarella, corteggiato da alcuni club soprattutto di New York e del Canada che il bomber di Castellammare di Stabia non disdegnerebbe. Soldi che permetterebbero al club di far alcune virate sul mercato di gennaio. Che è proprio quello a cui mira Antonio Conte, indipendentemente dal rendimento di Pirlo. La partenza del numero 27, infatti, potrebbe essere l’occasione per l’allenatore di far arrivare giocatori che gli consentano un ritorno al 4-2-4 di vecchia memoria, almeno parzialmente. Perchè i risultati ci sono, ma i bianconeri vogliono di più. Ma a chi libererebbe il posto? Paratici è in contatto con il Sassuolo per far arrivare Berardi, in grado di fare grandi cose da punta esterna, magari a destra pur essendo mancino, che potrebbe portare alla Juve nuova brillantezza in caso di progressivo ritorno al 4-3-3, visto in Champions League. E se si era già parlato di un prestito di Kasami, che il club farebbe arrivare dal Fulham strizzando l’occhio a Raiola e pensando al rinnovo di Pogba, sembra che invece i bianconeri preferiscano puntare su Biabiany, cedendo Peluso al Parma. Ma per il macedone naturalizzato svizzero sarebbe solo un rinvio: a lui si punterebbe comunque in estate.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/questione-di-modulo-juve-pronta-a-salutare-quagliarella-chi-arriva/
La carica del Pd su Google, tassare il colosso per aumentare cuneo fiscale
L’idea è perfetta, ma la scelta dei tempi non è certo delle migliori. Il Pd torna alla carica su Google e vuole tassare le attività in Italia della società di Mountain View e degli altri colossi del web. Giusto! Peccato che all’estero già si è tentato di fare una cosa simile e quello che ne è derivato sono stati solo passi indietro. In Italia quante attività si svolgono con Google? Quanti sono direttamente o indirettamente impiegati nel colosso americano? Quale indotto ha? Ecco tassare Google, purtroppo, significherà inesorabilmente perdere posti di lavoro. Con tale tassazione si vorrebbe portare risorse per applicare un cuneo fiscale ben più rilevante di quello attualmente varato dalla Legge di Stabilità.
L’idea davvero potrebbe portare molte risorse ma tra beneficio e danno ci sarà davvero un saldo positivo?
L’intenzione di far intercettare al fisco una parte degli introiti pubblicitari che ogni giorno vengono prodotti sul web era già stata inserita nel disegno di legge delega sulla riforma del sistema fiscale, che però per sua natura non è immediatamente operativo e richiede un successivo decreto del governo. Una norma contenuta nella manovra di bilancio potrebbe intervenire più direttamente, anche se restano alcune difficoltà tecniche. Il nodo è che Google e gli alti giganti non fanno passare questi profitti dal nostro Paese, anche se sono riferiti a traffico generato in Italia: dunque si tratterebbe di imporre loro una forma di presenza più evidente come l’apertura di una partita Iva.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/la-carica-del-pd-su-google-tassare-il-colosso-per-aumentare-cuneo-fiscale/
Dalle cene di beneficenza all’indagine… la cognata di Casini si difende: “deplorevole”
Silvia Noè, la cognata di Pierferdinando Casini è indagata per alcune cene di beneficenza dalla Procura di Bologna che ha iscritto la capogruppo dell’Udc al Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, per aver addebitato al suo gruppo consiliare le spese per due eventi benefici organizzati dalla fondazione Ant. A riportare la notizia è stato Libero che ha anche riportato la difesa della Noé: “Se alcune centinaia di euro sono state finalizzate – ha scritto in una nota – in questi dieci anni per sostenere attività benefiche o di solidarietà, francamente non lo ritengo così deplorevole”.
“Non penso sia disdicevole se, ogni volta che se ne è presentata l’opportunità – argomenta ancora la capogruppo Udc -, il mio gruppo consiliare abbia potuto sostenere iniziative benefiche negli ambiti più disparati”. La Noè, poi ha aggiunto: “Vorrei capire qual è l’interesse a confondere vacanze – chiede -, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un’associazione benefica. Mi auguro – continua – un rapidissimo accertamento della verità, perché fare di tutta un’erba un fascio e confondere onesti e disonesti non aiuterà mai a migliorare la politica”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La Cancellieri vista da Travaglio: “una telefonata accorcia la galera”
Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano scrive:
“In un paese normale il ministro della Giustizia non parla con i parenti di un’amica arrestata per gravi reati, rassicurandoli con frasi del tipo: “Qualsiasi cosa io possa fare, conta su di me”. Né tantomeno chiama i vicedirettori del Dipartimento Amministrazione penitenziaria per raccomandare le sorti dell’amica detenuta. Ma, se lo fa e viene scoperto da un’intercettazione telefonica (sulle utenze dei familiari della carcerata), si dimette un minuto dopo. E, se non lo fa, viene dimissionato su due piedi, un istante dopo la notizia, dal suo presidente del Consiglio. Siccome però siamo in Italia, il premier tace, il Quirinale pure. Come se fosse tutto normale”.
Uno dei passaggi chiave dell’editoriale di Travaglio è il seguente:
“Nel paese del sovraffollamento carcerario permanente, Anna Maria Cancellieri, prefetto della Repubblica in pensione, dunque “donna delle istituzioni” che molti in aprile volevano addirittura capo dello Stato, ha pensato bene di risolverlo facendo scarcerare un detenuto su 67 mila: uno a caso, una sua amica. Poi ha dichiarato bel bella ai magistrati torinesi che la interrogavano come testimone su quelle telefonate: “Si è trattato di un intervento umanitario assolutamente doveroso in considerazione del rischio connesso con la detenzione. Essendo io una buona amica della Fragni (Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, padre dell’arrestata Giulia, ndr) da parecchi anni, ho ritenuto, in concomitanza degli arresti, di farle una telefonata di solidarietà sotto l’aspetto umano”.
Travaglio sostiene che l’interessamento della Cancellieri:
“…non è stato solo “un intervento umanitario”, tantomeno “doveroso”, né una “telefonata di solidarietà”. È stata un’interferenza bella e buona nel normale iter della detenzione dell’amica di famiglia. Anche perché, dopo quella telefonata, ne sono seguite altre ai vicedirettori del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano. Che, a quanto ci risulta, hanno – essi sì, doverosamente – respinto le pressioni, spiegando all’incauta Guardasigilli che la detenzione di un arrestato compete in esclusiva ai giudici, non ai politici”.
Travaglio scrive che, sebbene la giustizia abbia fatto il suo corso, il ministro avrebbe “dovuto astenersi”:
“Eppure la Cancellieri avrebbe dovuto astenersi anche dal pronunciare il nome “Ligresti”, specie dopo la retata che portò in carcere l’intera dinastia, visti i rapporti non solo familiari, ma anche d’affari che suo figlio Piergiorgio Peluso intrattiene con don Salvatore e il suo gruppo decotto. Peluso è stato prima responsabile del Corporate & Investment banking di Unicredit, trattando l’esposizione debitoria del gruppo Ligresti verso la banca; poi divenne direttore generale di Fondiaria Sai (gruppo Ligresti) dal 2011 al 2012; e quando passò a Telecom, dopo un solo anno di lavoro, incassò da Ligresti una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Un conflitto d’interessi bifamiliare che avrebbe dovuto sconsigliare al ministro di occuparsi della Dynasty siculo- milanese”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Giallo Parma… cadavere sgozzato a Sant’Andrea di Torrile
Tragico ritrovamento questa mattina lungo l’argine del torrente Parma a Sant’Andrea di Torrile, piccolo centro della Bassa parmense. Il corpo di un uomo, intorno ai 40 o 50 anni. Secondo le prime indiscrezioni, l’uomo, privo di pantaloni e di documenti di riconoscimento è stato ritrovato accanto alle rive del fiume. Il cadavere presenterebbe molte ferite da taglio sul volto e una profonda ferita alla gola. Sembra che al momento la prima ipotesi formulata possa essere quella di un omicidio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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