“Cicciona di Napoli” così la Prof a una bambina di 13 anni, dopo 10 giorni sviene in classe

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Un atteggiamento sicuramente grave da parte di chi dovrebbe insegnare l’educazione, oltre che la cultura, da parte di una docente di scuola media che avrebbe spinto una ragazzina a non mangiare per 10 giorni apostrofandola come “cicciona di Napoli”. Se fosse confermata la vicenda che vede protagonista una professoressa della scuola media Donatello di Ancona, allora davvero ci troveremmo davanti all’ennesimo episodio di “malascuola”. Elena (nome di fantasia) si sarebbe infatti sentita chiamare dall’insegnante “cicciona di Napoli” e per questo motivo avrebbe deciso di smettere di mangiare, ma dopo 10 giorni, poco prima che suonasse la campanella è svenuta in classe. La vicenda sarebbe riconducibile ai primi di febbraio quando Elena, parlando con la cugina all’uscita della scuola, viene a sapere che l’insegnante, una supplente, mentre si trovava nella sua classe aveva apostrofato Elena come «quella cicciona di Napoli». Elena sembra che all’inizio non ci abbia creduto e si è rivolta ad altre compagne della cugina le quali le avrebbero confermato la frase della Professoressa. La 13enne così avrebbe deciso di digiunaree avrebbe perso peso in modo din troppo evidente: fino a dieci giorni fa pesava 79 chili e 800 grammi secondo la mamma e ora ne peserebbe 70, per 1,60 di altezza.Nei giorni scorsi aveva deciso di rivelare il suo dramma al vice preside, Marco Domenichelli, insegnante di religione. Il tempo di avviare l’inchiesta interna, che Elena l’altra mattina è crollata sul banco. «Una cosa inaudita – spiega ora il vicepreside – stavamo compiendo accertamenti. Non vorrei che ci trovassimo di fronte a una battuta interpretata male». Intanto Elena è a casa, in riposo assoluto.

 

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Orrore in Francia, trovato morto 13enne con mani e piedi legati… Suicidio?

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Un caso complicato e una tragedia che ha scioccato l’intera comunità di Chantemerle-les-Blès, nel centro-est della Francia dove un ragazzino di 13 anni è statp ritrovato dai suoi genitori impiccato in casa con mani e piedi legati. Ancora non è chiaro se si sia trattato di un gioco finito male o se c’era invece l’intenzione di farla finita. Al momento è stata aperta un’inchiesta per cercare di chiarire la dinamica della morte.

13enne stuprata in Chiesa durante la Messa

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Ha appena 13 anni la piccola vittima della violenza subita in Chiesa a Rio de Janeiro mentre si stava celebrando la messa. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina è andata in bagno nella sacrestia della Chiesa di Sao Pedro ed è stata seguita da un uomo che assisteva alla funzione dall’esterno della chiesa, osservando i fedeli.

“Ci ha detto che quando ha aperto la porta l’uomo l’ha spinta dentro facendola cadere a terra”, ha raccontato la nonna della ragazzina alla stampa locale. L’adolescente è stata ricoverata nell’ospedale di Arraial do Cabo, nella regione dei laghi di Rio. “E’ in stato di shock e ha ancora dei vuoti di memoria”. ”E’ molto comune quando ragazzine di quella età subiscono crimini del genere. Anche la sua famiglia è molto provata. Nelle prossime ora la polizia proverà a interrogarla di nuovo”, ha detto l’assistente sociale che segue il caso, Isabel Pimentel.

“L’ho visto sulla Xbox”, 13enne stupra la sorellina di 8 anni

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Una storia agghiacciante  viene dall’Inghilterra dove un bambino di 13 anni ha stuprato la sorella di 8 affermando di averlo visto sulla Xbox. E da qui si è riacceso il dibattito su come fermare la pornografia online per i più piccoli. Il bambino infatti ha specificato di essere stato istigato a violentare la bambina proprio mentre stava guardando un porno e ha aggiunto di aver scelto proprio la sorella perché “piccola” e perché “non ricorda nulla”. I deputati britannici originari del Lancashire, dove è avvenuta la violenza, hanno definito l’episodio “indescrivibilmente orribile” e hanno chiesto ai provider del web di “riconoscere di avere una grandissima responsabilità nel controllare l’accesso alla pornografia”.

Killer a 13 anni, Marcelo Pesseghini stermina la propria famiglia

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Ha solo 13 anni il baby killer che avrebbe sterminato la sua famiglia per poi togliersi la vita. Marcelo Pesseghini, originario di una zona a nord di San Paolo in Brasile, avrebbe ucciso i genitori, entrambi poliziotti, la nonna e la zia prima di recarsi tranquillamente a scuola usando l’auto della madre. Poi si è tolto la vita. Gli investigatori non hanno ancora trovato il corpo reato, ma sulla sua pagina Facebook, il ragazzo utilizzava la foto di un killer dei videogame, Assassin’s Creed.

Aggiornamento 10 agosto  2013, 13,50:

Secondo quanto riporta 24Horas.cl, un testimone avrebbe raccontato agli inquirenti che sarebbe stata la madre di Marcelo Bovo Pesseghini, Andreina Bovo (35) a insegnare al figlio a guidare mentre il padre, il sergente Luis Marcelo Pesseghini (40), gli avrebbe insegnato a maneggiare l’arma. Il testimone, che era un collega della donna, fu il primo a scoprire i corpi dopo essersi recato nell’abitazione preoccupato che la Bovo non si fosse presentata al lavoro. In un primo momento suonò senza avere risposta, poi tornò con altri colleghi e in quel momento trovarono i cadaveri. Secondo le prime perizie della polizia, il padre sarebbe stato ucciso tra le 12 e le 18 ore prima rispetto al resto della famiglia. Secondo gli investigatori, il minore lo avrebbe ucciso quanto la madre non era in casa: ipotesi derivata dall’analisi della scena del crimine e dalla posizione dei corpi. Venne quindi uccisa in un secondo momento, con un colpo di pistola alla testa, da dietro. L’uomo sarebbe invece stato ucciso nel sonno. La nonna (65) e sua sorella (55), a loro volta uccise con armi da fuoco, sarebbero state uccise nel sonno all’incirca quando è morta la madre. Immagini della scena del crimine diffuse dalla televisione brasiliana lo scorso giovedì, infine, mostrano il corpo del minore lateralmente a quello del padre mentre la madre si trova ai piedi del letto, come se si fosse inginocchiata accanto al marito al momento della scoperta. Le indagini proseguono.

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