In mattinata, durante il dibattito sul programma del neo premier Renzi, in Aula alla Camera giravano “pizzini” tra il presidente del Consiglio e il vicepresidente della Camera ed esponente di M5S Luigi Di Maio. Al gruppo dei pentastellati appartiene anche Andrea Colletti, che durante il dibattito lo aveva duramente criticato: “Lei qui è un abusivo, entrato con una manovra di Palazzo dopo aver accoltellato il suo compagno di partito. Lei è ancora più bravo di Berlusconi, un vero venditore di pentole. Il Giorgio Mastrota” della politica. E aggiungeva: “Noi abbiamo un vero rispetto delle Istituzioni, che voi non potete rappresentare invece”.
Dopo l’intervento, un primo commesso ha raggiunto Di Maio portando un pizzino scritto da Renzi. Da là, ha preso l’avvio il carteggio che il pentastellato ha in seguito pubblicato in Facebook scrivendo: ”Tanti giornalisti mi contattano perche’ stamattina in Aula hanno visto uno scambio di biglietti (iniziato da lui) tra me e Matteo Renzi. Li hanno definiti ‘pizzini tra Renzi e Di Maio’. Ci conoscete, massima trasparenza, li leggerete a breve”. A seguire, le immagini del carteggio. Scrive il premier Renzi a Di Maio: “Scusa l’ingenuità, caro Luigi. Ma voi fate sempre cosi? Io mi ero fatto l’idea che su alcuni temi potessimo davvero confrontarci, ma è così oggi per esigenze di comunicazione o è sempre così ed è impossibile confrontarsi? Giusto per capire. Sul serio, senza alcuna polemica”. Replica Di Maio: “Ciao, 1) guida al regolamento: i banchi del governo devono essere liberi da deputati quando qualcuno parla in aula. Il governo è tenuto ad ascoltare i deputati. La Boldrini doveva richiamare la Polverini. Non lo ha fatto. 2) Forse non è chiaro che in un anno abbiamo visto di tutto. Abbiamo visto la tua maggioranza votare in 10 mesi: 2,5 miliardi di euro di condono alle slot machine. 7,5 miliardi di euro alle banche. 50 miliardi di euro per gli F35. Che ti aspettavi gli applausi?” Ribatte Renzi: “Capisco. Se vedi occasioni reali di dialogo nell’interesse dei cittadini (a me della parte mediatica interessa il giusto: ognuno fa la sua parte). Fammi sapere. So che parli con Giachetti. Se ti va bene utilizziamo lui come contatto. Se ci sono cose fattibili insieme alla luce del sole, nell’interesse degli italiani, io ci sono. Buon lavoro. Matteo Renzi.” Nuovo pizzino del pentastellato: “Io parlo con Giachetti perchè lavoriamo insieme ogni giorno. Come tanti nostri colleghi che lavorano in commissione. Il Parlamento serve a questo. Però ora basta con questi biglietti berlusconi. Ci vediamo alla prova dei voti, in Aula, davanti al Paese intero.”