Vittorio Sgarbi afferma di aver ascoltato le telefonate tra Napolitano e Mancino, anche se non parla direttamente della presunta trattativa Stato- mafia, fa invece riferimento agli insulti che, secondo il critico d’arte, sarebbero piovuti addosso ad Antonio Ingroia. Sgarbi ha rilasciato un’intervista a Radio 24 nella trasmissione “La Zanzara” in cui ha affermato:
“Sono uno dei pochi che ha potuto ascoltare le telefonate tra Napolitano e Mancino. Mancino dice a Napolitano: ‘sai, vorrei che fosse Grasso ad occuparsi di me e non Ingroia’. A quel punto il Capo dello Stato risponde: ‘caro Nicola, Ingroia è una testa di ca**o, uno str***o’. Per questo non ha voluto che fossero rese note. Non c’entra niente con la trattativa”.
Come e quando le avrebbe sentite Sgarbi non lo dice. Sta di fatto che subito dopo aver spiattellato in radio il presunto contenuto il critico fa una mezza retromarcia:
“Il presidente della Repubblica non può permettersi di essere come me, quelle telefonate non nascondono nulla ma non sono potabili dal punto di vista del galateo politico. E comunque Napolitano ha diritto alla riservatezza”.