La crisi è finita? La cassa integrazione resta e colpisce i lavoratori dei baci! Saranno 867 dipendenti a tempo pieno della Perugina Nestlé di San Sisto, a Perugia,a essere messi in cig almeno questo è quanto è stato deciso unilateralmente dall’azienda, ma la risposta dei sindacati è stata immediata:
“Siamo consapevoli della gravità della crisi in essere – riferiscono, in una nota congiunta, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e rsu – ma siamo altrettanto consapevoli che i suoi effetti sono amplificati oltremodo dalla mancata reazione, attraverso scelte industriali coraggiose ed investimenti, da parte del management italiano. Per questo non riteniamo accettabile scaricare in modo superficiale le conseguenze di questa situazione esclusivamente sul salario dei lavoratori, attraverso l’utilizzo di un ammortizzatore passivo e difensivo quale è la cassa integrazione”.
I sindacati e lavoratori propongono invece il contratto di solidarietà (applicato anche lo scorso anno) che al contrario presuppone un accordo su un piano industriale “che deve dare una prospettiva seria”.
“L’atteggiamento di Nestlé e la mancanza di un guida forte a livello di direzione azienda – concludono i sindacati – non offrono al momento queste garanzie”.