La Juventus, come insegnano i tifosi che hanno esposto uno striscione prima del fischio d’inizio, hanno bisogno di umiltà e questa è l’occasione perfetta per gli uomini di Conte di dimostrare di essere sempre i primi della classe. Dopo il pareggio contro il Verona, Conte ha chiesto un’immediata riscossa ed è quello che ci si attende allo Juventus Stadium. Al contrario dei bianconeri che, comunque, veleggiano sereni verso il terzo scudetto consecutivo, il Chievo si trova in un brutto momento con la zona retrocessione dista solo un punto. Dai veronesi, quindi, ci si aspetta l’impresa, quella che era quasi riuscita loro all’andata: in quell’occasione l’arbitro negò loro la gioia, annullando un gol regolare a Paloschi a pochi minuti dal termine. Ma gli uomini di Conte oggi non vogliono concedere sconti e passano in vantaggio già al 17′ grazie a una splendida iniziativa di Asamoah che si accentra, salta un avversario e triangola con Llorente. A quel punto il ghanese si ritrova al limite dell’area e con la difesa schierata non esita a concludere di potenza sul secondo palo con un fantastico sinistro a girare. 1-0!
Il raddoppio arriva già al 30′ grazie a una punizione battuta da Pirlo, con Agazzi che respinge malamente verso il centro dell’area e Marchisio che deve solo appoggiare la sfera in rete a porta vuota. 2-0!
Il primo tempo termina con i bianconeri in vantaggio al termine di una frazione a senso unico, con il Chievo che non riesce ad arginare l’esuberanza degli uomini di Conte. Il match, nella ripresa, si riapre al 6′: su un cross teso Lichtsteiner rinvia in modo deciso sulla schiena di Caceres, la sfera prende una traiettoria strana e supera Buffon decisamente incolpevole. 2-1!
La Juve però non molla e riprende subito le distanze grazie a Llorente: al 13′, corner di Pirlo, nel mezzo si forma una mischia, El Rey Leon supera tutti di testa e insacca senza problemi. 3-1!
Solo all’inizio della ripresa il Chievo si è mostrato in qualche modo combattivo ma l’impressione non è durata a lungo. Porta a casa il gol della bandiera, anche se in realtà si tratta di un clamoroso autogol di Caceres.