Blindata l’anteprima del musical di Allen dopo le accuse che le ha rivolto la sua figliastra Dylan di averla molestata quando aveva solo sette anni, sostenute anche dalla sua ex compagna Mia Farrow, il regista ha deciso di evitare i giornalisti durante la prova generale domani del suo ‘Bullets Over Broadway’ (Pallottole su Broadway), un rifacimento dell’omonimo film scritto e diretto dallo stesso Allen nel 1994. La decisione, probabilmente è stata presa per evitare le domande dei giornalisti tanto che l’anteprima sarà aperta solo alle tv e non alla carta stampata.
La produzione si e’ giustificata sostenendo di avere problemi di spazio, di non riuscire ad accomodare tutti, e che i giornalisti della carta stampata avranno la possibilita’ di vedere il musical in una data successiva. I guai per Allen sono cominciati lo scorso gennaio quando durante i Golden Globes il figlio Ronan Farrow con un tweet lo accusò pubblicamente di aver molestato da bambina la sorella Dylan.
“Non ho molestato Dylan“. Woody Allen si è dieso in un’intervista al New York Times spiegando di non aver mai molestato la figlia di Mia Farrow. Ma in una lettera la figliastra Dylan lo accusa di essere pedofilo e di aver abusato di lei quando aveva sette anni.
Una replica accolta dal comitato editoriale del giornale che la scorsa settimana aveva dato spazio alle accuse di Dylan nella rubrica di uno dei suoi columnist di punta, Nicholas Kristof. Allen si è difeso nell’intervista al New York Times: “Non ho molestato Dylan. Le volevo bene e spero che un giorno capisca che sua madre l’ha privata dalla possibilità di avere un padre che l’amava e che è stata sfruttata da una madre più interessata alla sua rabbia personale che al benessere della figlia”.
Per Woody Allen il ritorno di fiamma delle accuse del clan Farrow sono particolarmente insidiose: il regista ha un film, Blue Jasmine, candidato agli Oscar e le votazioni dei giurati sono alle porte. Quanto peserà su Allen quest’accusa?