Era il 16 dicembre scorso, in campo erano scese Milan e Roma, nelle sale vip e in quelle degli sponsor, tra cocktail e vassoi del buffet, arrivavano i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro per controllare i contratti di lavoro di camerieri e cuochi e le norme della sicurezza. In quell’occasione, come spiega Repubblica, gli investigatori hanno raccolto la documentazione sui 68 lavoratori presenti nei locali dello stadio Meazza a Milano. Redigendo poi un’informativa per il pm Carlo Nocerino in cui si parla di “situazioni di somministrazione illecita di personale” e “casi di lavoro nero” su cui ora dovranno essere effettuati ulteriori accertamenti. Scrive Sando De Riccardis:
I carabinieri hanno accertato che la società che ha l’appalto con la Milan Entertainment è It srl, i cui amministratori sono Giorgio Monti e Roberto Ottaviani, quest’ultimo genero dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, e già noto per aver vinto l’appalto milionario del catering del G8 dell’Aquila nel 2009 con un’altra società del gruppo. Annotano gli investigatori che a operare all’interno dello stadio San Siro è la Essebi, “controllata della It, che ha subappaltato i servizi di somministrazione di alimenti e bevande, l’organizzazione dei tavoli, il supporto alla cucina” alla stessa Essebi e ad altre due società. I carabinieri dell’Ispettorato del lavoro stanno effettuando ora “accertamenti per verificare la genuinità del subappalto tra la It e due società che lavorano in subappalto (la Essebi e la Dynamo) per verificare la corretta applicazione delle norme sulla sicurezza e il corretto impiego dei lavoratori, “in quanto appare che in alcune situazioni vi sia somministrazione illecita di personale”. A insospettire gli investigatori, un’anomalia emersa dai controlli: “Appare strano che siano stati rilasciati un numero di pass superiore ai lavoratori trovati al momento dell’ispezione”. E anche se nell’inchiesta non ci sono indagati, l’ispettorato “comunicherà l’esito degli accertamenti con i provvedimenti che saranno adottati a carico delle società. Anche perché — conclude l’informativa — allo stato attuale risultano esserci casi di lavoro nero”.