Una storia folle e agghiacciante quella di una ragazza turca, Hacer, 19 anni, che aveva vissuto fino a pochi mesi fa con la sua famiglia in un villaggio del distretto di Viransehir, vicino a Sanliurfa, nell’Anatolia sudorientale. La ragazza aveva avuto una relazione con un suo coetaneo poi partito per il servizio militare e dopo circa 4 mesi si era accorta di essere incinta. Per paura che la sua famiglia la mettesse in punizione, Hacer era scappata dal suo villaggio ed era stata accolta da uno zio a Diyarbakir, la città principale del Kurdistan turco. Poco prima della nascita del suo bambino la famiglia le aveva mandato messaggi di riconciliazione, invitandola a tornare: «sei perdonata» le avevano garantito. Ma era solo una trappola per attirarla di nuovo al villaggio. Due fratelli erano andati a prenderla a Diyarbakir, per accompagnarla a casa. Ma in realtà l’avevano portata invece in una zona deserta. Dove l’avevano strangolata con del filo di ferro, prima di buttare il cadavere in un pozzo profondo 18 metri. La polizia ha arrestato i due fratelli, e altri 4 membri del clan.
teddyboys8284
/ febbraio 3, 2014dio mio