
La Riforma pensioni attualmente insita nella legge di Stabilità del governo Letta non convince i lavoratori e per questo motivo sono molte le proposte che vengono avanzate per apportavi delle modifiche, che riguardano in particolar modo la pensione anticipata donne, lavori usuranti e precoci. Per quel che riguarda la prima categoria, sembra che per le lavoratrici possa riaprirsi un piccolo spiraglio. Qualora passasse la modifica alla circolare Inps che aveva anticipato al 2014 la possibilità di accedere alla pensione anticipata, per l’intero 2015 le donne potrebbero uscire anticipatamente dal lavoro attraverso l’opzione contributivo. Sarebbe dunque possibile per le donne, come spiega
Erica Venditti, andare in pensione anticipata fino al 31/12/2015 con 57 anni di età e 35 anni di contributi se dipendenti oppure 35 anni di contributi ma 58 anni se autonome, a patto di vedersi calcolare l’assegno pensionistico con calcolo contributivo, da qui il nome “opzione contributivo”. Ma al governo si parla anche di lavoratori precoci e usuranti, per i quali la possibilità di accedere alla pensione anticipata potrebbe essere insita nella proposta di Giovannini sul prestito pensionistico. Questo significa che potrebbero uscire anticipatamente dal lavoro, 2 o 3 anni prima di aver raggiunto i requisiti pensionistici necessari, avendo una sorta di prestito dall’Inps da rendere poi una volta raggiunti i requisiti effettivi.
La decurtazione sull’assegno pensionistico finale sarebbe pari al 10-15%, quindi e un po’ come se il lavoratore per i primi anni facesse un prestito a se stesso. Le decurtazioni in entrambi i casi sono ragguardevoli, ma crediamo che nonostante l’amaro in bocca, molti cittadini, se passassero queste proposte di pensione anticipata, sceglieranno comunque di uscire dal lavoro prima, temendo ulteriori Riforme pensioni che posticipino ulteriormente il raggiungimento dell’agognata pensione.